Il coronavirus ha messo in luce un fatto incontrovertibile: il sistema capitalista non è in grado di garantire i diritti fondamentali delle popolazioni – Ce lo spiega Angelo Alves del Partito Comunista Portoghese

 

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Il coronavirus ha messo in luce un fatto incontrovertibile: il sistema capitalista non è in grado di garantire i diritti fondamentali delle popolazioni – Ce lo spiega Angelo Alves del Partito Comunista Portoghese

di Ângelo Alves, Commissione Politica del Partito Comunista Portoghese (PCP)

da http://www.solidnet.org

Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it

Il Partito Comunista Portoghese esprime la sua solidarietà a tutti i popoli che stanno affrontando le gravi conseguenze dello scoppio del nuovo coronavirus che colpisce la stragrande maggioranza dei paesi del mondo.

Lo sviluppo dell’epidemia su scala globale e le sue ripercussioni – in particolare nei paesi capitalisti più sviluppati – dimostrano tragicamente le conseguenze di decenni di politiche di privatizzazione e di smantellamento dei servizi pubblici, in particolare dei servizi sanitari; del continuo e crescente attacco ai diritti sociali dei lavoratori; e dell’alienazione di strumenti statali che garantiscano funzioni e protezione sociali, diritti fondamentali e produzione di beni e prodotti essenziali per la vita e la protezione delle popolazioni.

Ciò che è ancora più evidente oggi è l’incapacità del sistema capitalista, caratterizzato dall’anarchia della produzione e dalla sottomissione alla logica dell’accumulazione, di garantire diritti fondamentali come il diritto alla salute.

Riconoscendo gli impatti diretti e indiretti delle necessarie misure di prevenzione e contenimento, il PCP sottolinea che si verificano in un contesto in cui erano già in fase di sviluppo elementi che indicavano un nuovo picco di crisi sul piano economico.

L’epidemia ha rivelato, accelerato e approfondito ancora di più le gravi contraddizioni, i gravi problemi e la crisi strutturale del capitalismo che il PCP aveva da tempo individuato nell’evoluzione della situazione internazionale.

Gli eventi recenti dimostrano la fragilità e la volatilità della situazione economica globale; l’incapacità della maggior parte degli stati capitalisti di fornire risposte rapide, di grande portata e capacità organizzativa, a una situazione come questa; e le conseguenze di un’economia dominata dal grande capitale, in particolare dal capitale finanziario, che utilizza eventi come questo per cercare di approfondire lo sfruttamento e compiere grandi manovre di speculazione e accumulazione.

Contrariamente a quanto sostenuto dalla propaganda che cerca di nascondere le enormi contraddizioni di classe nell’impatto di Covid-19, la realtà mostra che le sue conseguenze non raggiungono tutti allo stesso modo.

Al contrario, le contraddizioni e le enormi disparità che caratterizzano il mondo capitalista si stanno manifestando drammaticamente nello sviluppo dell’epidemia virale.

Sono i lavoratori, in particolare i lavoratori più esposti alla deregolamentazione delle relazioni industriali, che sono le vittime dei licenziamenti, dei tagli ai salari e della disoccupazione di massa – che secondo l’OIL potrebbero colpire quasi duecento milioni di lavoratori. E molti milioni di lavoratori continuano a lavorare vedendosi negare mezzi e misure per proteggere la loro salute.

Sono gli strati sociali più colpiti dall’esclusione sociale generata dal capitalismo, che privati di ??diritti di base come lavoro, alloggio e protezione sociale, vedono ora negato l’accesso alla protezione, all’igiene e all’assistenza sanitaria, in particolare nei paesi in cui lo smantellamento dei servizi sanitari pubblici è andato più lontano, trovandosi letteralmente abbandonati, anche nella morte.

Sono i popoli dei paesi del cosiddetto “terzo mondo” ad essere maggiormente esposti alla povertà, alla malnutrizione e alla mancanza persino di assistenza sanitaria e di meccanismi di protezione sociale.

In presenza dell’epidemia, gli obiettivi delle principali potenze e delle strutture dell’imperialismo per sfruttare la situazione a beneficio della loro strategia, si stanno traducendo, se non saranno contrastati, in un peggioramento dello sfruttamento dei lavoratori, nell’aumento esponenziale della povertà, in un maggiore indebitamento degli Stati con economie più deboli, in livelli ancora più insostenibili di concentrazione del capitale e disuguaglianza, e in un deterioramento ancora più pericoloso della già molto instabile e pericolosa situazione internazionale.

Sul piano del lavoro, sono già visibili nuovi attacchi ai diritti e ai salari dei lavoratori, all’imposizione di una deregolamentazione ancora maggiore delle relazioni industriali, in particolare attraverso l’uso della disoccupazione e la strumentalizzazione delle nuove tecnologie come fattori che comprimono diritti e salari.

La lotta contro il virus viene utilizzata per l’imposizione e la “normalizzazione” di misure che minano i diritti, le libertà e le garanzie, per attaccare la democrazia e l’azione delle organizzazioni sociali, dei lavoratori e politiche, e per l’imposizione di misure di sicurezza, di controllo e monitoraggio della vita sociale.

Il PCP mette in guardia sulle conseguenze future dell’imposizione, da parte di strutture internazionali dominate dalle potenze capitaliste, come il FMI, di meccanismi di indebitamento nei confronti di Stati con maggiori carenze economiche. Tali programmi, sempre associati alla domanda di privatizzazione dei servizi pubblici e all’esaurimento delle risorse naturali, mirano a stabilire contesti di dipendenza che cercano di rafforzare il potere di queste istituzioni e delle potenze e degli interessi che le dirigono.

Il PCP ribadisce la sua profonda critica alle azioni dell’Unione europea, caratterizzate da una forte mancanza di solidarietà, in assenza di misure che sostengano efficacemente gli Stati e i popoli nella lotta contro l’epidemia.

Le misure finora note e quelle previste al Consiglio europeo confermano la sottomissione ai dettami delle grandi potenze, proteggono gli interessi dei loro gruppi economici e del capitale finanziario e non solo non rispondono, ma sono contrarie alle esigenze che si pongono.

È chiaro che un paese come il Portogallo può aspettarsi solo nuove linee di indebitamento e dipendenza dall’Unione Europea che, prima o poi, porteranno a nuove imposizioni, vincoli e ricatti che il Portogallo già conosce. Ciò che è ancora più evidente è che il Portogallo deve recuperare gli strumenti di sovranità ai livelli economici e monetari fondamentali per affrontare la situazione attuale.

La straordinaria complessità della situazione attuale richiede solidarietà e cooperazione.

L’azione di solidarietà e cooperazione condotta da paesi come la Cina e Cuba, tra gli altri, contrasta con il posizionamento delle principali potenze capitaliste, con le autentiche guerre commerciali e di pirateria tra gli Stati dell’UE e gli USA e con l’intensificazione della strategia di intervento imperialista, di confronto e di aggressione.

Il PCP denuncia le campagne di disinformazione che mirano a rendere la Repubblica Popolare Cinese responsabile dell’epidemia e a mettere in discussione la sua riconosciuta capacità di combattere il nuovo coronavirus. L’azione diffamatoria è tanto più intensa in quanto il contrasto tra la Cina e le principali potenze capitaliste è sempre più visibile nella risposta in termini di salute pubblica e azioni concrete di solidarietà e cooperazione. La solidarietà è tanto più importante in quanto questo è stato il primo paese soggetto al compito erculeo di identificare, affrontare e combattere il nuovo coronavirus, condividendo con il resto del mondo mezzi, materiali, informazioni e conoscenze scientifiche.

Le dichiarazioni irresponsabili e provocatorie della Amministrazione Trump rappresentano, non solo accuse infondate, ma anche ulteriori fattori di tensione nella situazione internazionale e ulteriori prove di mancanza di rispetto per il diritto internazionale, evidenti nella decisione degli Stati Uniti di non rispettare i propri obblighi nel finanziamento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

È sempre più chiaro che l’azione dell’imperialismo americano, alle prese con profonde contraddizioni, rivalità e gravi problemi, cerca in tutti i modi di distogliere l’attenzione dalla complessa situazione interna degli Stati Uniti, adottando una posizione sempre più aggressiva nei confronti di diversi paesi del mondo.

In questo senso, il PCP denuncia la continuazione di azioni di provocazione e aggressione imperialiste, di cui sono esempi più recenti le minacce contro la Cina, l’azione continua di destabilizzazione e interferenza nel Medio Oriente e l’insieme di decisioni e cospirazioni che minacciano un’aggressione militare contro il Venezuela.

Il rispetto dei diritti dei popoli, del diritto internazionale e della sovranità degli Stati, sanciti dalla Costituzione della Repubblica Portoghese e dalla Carta delle Nazioni Unite, devono costituire elementi centrali della politica estera portoghese, invertendo una linea di collaborazione e sottomissione del governo portoghese alla strategia aggressiva dell’imperialismo, in particolare dell’amministrazione Trump.

Tra le altre misure, il PCP ritiene che il governo portoghese dovrebbe compiere sforzi, segnatamente nell’ambito delle Nazioni Unite, per:

– la fine immediata e incondizionata delle sanzioni economiche e finanziarie contro gli Stati sovrani, in particolare contro Cuba, Venezuela, Iran, Siria e altri paesi;

– la fine immediata e incondizionata di tutte le aggressioni, occupazioni e manovre di interferenza contro gli Stati sovrani, nel rispetto dell’integrità territoriale e della sovranità degli stati;

– l’istituzione di un protocollo di cooperazione internazionale, sotto l’egida delle Nazioni Unite, per la condivisione di informazioni e conoscenze scientifiche e di risorse mediche, tecnologiche e farmaceutiche, che tra gli altri obiettivi sia finalizzato alla produzione pubblica e alla commercializzazione, senza proprietà intellettuali, di vaccini e medicinali per combattere il Covid-19;

– La rinegoziazione e la cancellazione dei debiti pubblici, in particolare quelli dei paesi con maggiori carenze economiche e quelli maggiormente colpiti dal coronavirus.

Il PCP esprime la fiducia che lo sviluppo della lotta dei lavoratori e dei popoli, l’azione delle forze rivoluzionarie e progressiste, e degli Stati sinceramente interessati a un mondo di Pace e Cooperazione, potrà fare si che da un momento marcatamente difficile per l’intera umanità si apprenda la lezione e si prepari la strada per un futuro di progresso, sostenibilità, pace e cooperazione.

L’attuale situazione che stanno vivendo miliardi di persone non è separabile dalla natura profondamente sfruttatrice e parassitaria del sistema capitalista, che non solo non riesce a risolvere le questioni essenziali per la vita umana, ma approfondisce le disuguaglianze, le contraddizioni e i problemi.

In tempi di incertezza e reali difficoltà per i lavoratori e i popoli di tutto il mondo, l’azione e la lotta per il superamento rivoluzionario del sistema capitalista sono ancora più attuali e urgenti.

La risposta fondamentale alla complessa situazione sta nella costruzione, attraverso vari percorsi e fasi, di società socialiste basate sulla pianificazione economica che rispondano agli interessi reali dei popoli, che garantiscano i diritti sociali e del lavoro a tutti i cittadini e di strumenti pubblici che assicurino diritti universali come il diritto al lavoro, alla salute, alla protezione sociale, al cibo e all’alloggio dignitoso e a un futuro di progresso, giustizia e pace per tutti.

http://www.pcp.pt/evolucao-da-situacao-internacional-impacto-do-surto-epidemico