E ora siamo noi curiosi di sentire come faranno i Kamerati leghisti a giustificare il fatto di essere tanto fessi da credere ancora a Salvini che oltre ad allearsi con Silvio, per compiacerlo traditrice i suoi elettori votando a favore dei migranti economici in Italia!

 

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E ora siamo noi curiosi di sentire come faranno i Kamerati leghisti a giustificare il fatto di essere tanto fessi da credere ancora a Salvini che oltre ad allearsi con Silvio, per compiacerlo traditrice i suoi elettori votando a favore dei migranti economici in Italia!

 

Salvini-Ipocrita cambia voto per compiacere a Merkel e Berlusconi

di Laura Ferrara, Efdd – MoVimento 5 Stelle Europa

“Salvini prima sbraita contro i migranti economici poi accetta le riforme della Merkel. Aspettiamo ancora di sapere perché ha cambiato il voto sulla riforma “tedesca” del Regolamento di Dublino. Non può cavarsela con mezzucci da bar dello sport per cercare di nascondere la verità. Con la sua astensione si è persa l’occasione di cambiare una riforma che fa solo gli interessi della Germania. La Merkel lo aveva detto lo scorso 28 agosto: non voleva i migranti economici e così è stato. Nel mandato negoziale approvato dal Parlamento europeo c’è un silenzio tombale sugli irregolari che vengono abbandonati in Italia. Ecco le prove delle giravolte leghiste:

19 ottobre 2017: la Lega Nord vota in Commissione Libertà civili del Parlamento europeo contro la riforma perché “non migliorerà la situazione dell’Italia”, perché “Bruxelles ha reso ancora più debole il nostro Paese”, perché “dispiaciuto che il Parlamento europeo abbia perso l’occasione di accogliere i nostri emendamenti migliorativi, volti a cambiare la politica sui rifugiati”.

17 novembre 2017: la Lega Nord si astiene durante il voto finale. Se il Parlamento europeo avesse bocciato il mandato negoziale sulla riforma del Regolamento di Dublino (anziché con l’ipocrita astensione della Lega) si sarebbe potuto lavorare per migliorare il testo.

PERCHÈ QUESTA RIFORMA PEGGIORA SOLO LE COSE
Abbiamo sempre lottato al Parlamento europeo per una reale, forte e autentica solidarietà europea. I migranti che arrivano nel nostro Paese vogliono andare in Europa, quindi devono essere i Paesi membri a condividere equamente le responsabilità dell’accoglienza. La riforma del Regolamento di Dublino votata da Pd e Forza Italia non dice questo: c’è scritto che tutti i migranti economici devono restare in Italia. Stiamo parlando oltre 70.000 persone che devono essere rimpatriate, ma i rimpatri sono molto difficili visto che mancano gli accordi con la maggior parte dei Paesi di provenienza. Inoltre, ci sono troppi filtri che appesantiscono la procedura e mettono un peso eccessivo sugli Stati membri di primo arrivo. Questi sono i punti che di fatto vanificano la cancellazione del principio del Paese di primo ingresso:

1) PRIMO FILTRO. Il primo filtro stabilisce che i migranti economici, a differenza dei rifugiati, rimarranno nel Paese di arrivo. Sarà solo l’Italia a farsene carico e saranno difficili i rimpatri visto che mancano gli accordi con la maggior parte dei Paesi di provenienza.

2) SECONDO FILTRO. Viene introdotto il filtro della sicurezza: anche in questo caso tutte le persone potenzialmente pericolose per la sicurezza pubblica restano nel Paese di primo ingresso. Non siamo contrari alle verifiche sulla sicurezza, ma siamo contrari al fatto che i Paesi di primo ingresso vengono lasciati da soli a gestire questi soggetti potenzialmente pericolosi.

3) PRIMO PAESE DI APPRODO SEMPRE RESPONSABILE. Nasce il criterio della responsabilità permanente. Con le vecchie regole uno Stato membro diventava competente se il richiedente vi aveva soggiornato per 1 anno anche se era sbarcato in un altro Paese, con la nuova revisione non sarà più così. L’Italia come Paese di primo approdo sarà permanentemente responsabile dei migranti arrivati. Altro che solidarietà!

4) RICOLLOCAMENTO SOLO DOPO LE VERIFICHE DEI DUE FILTRI. Il meccanismo di ricollocamento non è affatto automatico: scatterà dopo le procedure dei filtri sulla sicurezza e sulla domanda. Un richiedente asilo potrà, dunque, essere trasferito in un altro Paese dopo molti mesi dal suo arrivo e nel frattempo sarà sempre l’Italia a farsene carico.

5) PAESI POVERI PENALIZZATI. Fra i criteri per redistribuire i richiedenti asilo non c’è il tasso di disoccupazione: restano solo quelli del PIL e della popolazione. Questo significa che non si terrà conto delle difficoltà che hanno i Paesi con i livelli di disoccupazione più alti, come l’Italia e la Grecia. Così c’è il rischio di una “guerra fra poveri”: da una parte i rifugiati che hanno riconosciuto il diritto a restare in Italia e dall’altra i disoccupati italiani che non trovano lavoro.

6) TEMPI LUNGHI PER I PAESI IN RITARDO. È concesso un periodo di 3 anni di transizione per gli Stati che sono in ritardo con l’applicazione delle procedure di accoglienza. Questi Paesi sono di fatto esonerati dal meccanismo della redistribuzione. Così facendo si legittima l’egoismo di alcuni Stati membri che si rifiutano di applicare norme comuni per il diritto di asilo e l’Italia continuerà in questi tre anni ad avere più migranti degli altri Paesi europei.

Siamo stati i primi a denunciare il Regolamento di Dublino che ha trasformato l’Italia nel campo profughi d’Europa. E non saranno le promesse di qualche ricollocamento a farci cambiare idea. I dati parlano chiaro: il 71% dei migranti che dovevano lasciare l’Italia, secondo le promesse dell’Europa fatte due anni, non lo ha fatto.

Continueremo a lottare per una riforma vera e non ipocrita del Regolamento di Dublino. Sull’immigrazione abbiamo già dato. Non possiamo accettare compromessi a trazione tedesca. Forza Italia, Pd e Lega-cagnolino stanno abbassandola la testa ai diktat della Merkel. A pagare non devono essere sempre e solo i cittadini italiani!

 

fonte: http://www.movimento5stelle.it/parlamentoeuropeo/2017/11/salvini-ipocrita-cam.html

L’Italia è fuori dai Mondiali e per Salvini la colpa è degli stranieri. Ma questi sono più o meno nella media dei principali campionati Europei, e comunque meno di Inghilterra e Germania. E quindi? Il solito sciacallaggio!

 

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L’Italia è fuori dai Mondiali e per Salvini la colpa è degli stranieri. Ma questi sono più o meno nella media dei principali campionati Europei, e comunque meno di Inghilterra e Germania. E quindi? Il solito sciacallaggio!

E quindi?

Non c’è assolutamente niente da aggiuntere…

In quanto a stranieri siamo nella media e comunque ne abbiamo meno di Inghilterra e Germania, che ai mondiali ci sono arrivati senza difficoltà.

Quindi, è o non è solo scuacallaggio allo stato puro?

rifletteteci gente, rifletteteci…

tratto da:

https://www.facebook.com/150928878308556/photos/a.150930168308427.36539.150928878308556/1513287952072635/?type=3&theater

 

L’Italia è fuori dai mondiali di calcio e per salvini la colpa è degli stranieri, presenti in % piu’o meno uguali tutti i principali campionati di calcio in Europa, ne abbiamo addirittura meno di Inghilterra e Germania.
Ma lo sappiamo che quello di salvini è solo SCIACALLAGGIO

“Noi non dimentichiamo gli insulti contro la Sicilia” – No, cari Siciliani, pare proprio che ve ne state dimenticando. Vi rinfreschiamo la memoria: 25 anni di insulti leghisti contro il Sud.

Sicilia

 

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“Noi non dimentichiamo gli insulti contro la Sicilia” – No, cari Siciliani, pare proprio che ve ne state dimenticando. Vi rinfreschiamo la memoria: 25 anni di insulti leghisti contro il Sud.

Premesso che la Lega non ha insultato solo il Sud. Anzi forse la prima vettima del carroccio è stato proprio il Nord. Un grande, prolungato insulto all’intelligenza. Una presa per i fondelli continua.

Ma 25 anni di Lega quale concreto vantaggio ha portato al Nord? Gli unici a trarne vantaggio sono stati i politici leghisti che non hanno mai disdegnato i faraonici stipendi provenienti da “Roma ladrona” né i vitalizi d’oro né tantomeno gli “arrotondamenti” più o meno legali (ma molto meno).

E vogliamo parlare della secessione? 25 anni di presa per il culo e poi? …scusate tanto, abbiamo scherzato (anzi lo hanno fatto senza manco chiedere scusa. Anzi senza proprio dire niente) fino all’ultima beffa del popolo “Padano”: via il “nord” dalla “lega”

Ormai lo sappiamo, obiettivo primario della “politica” è prendere per i fondelli la Gente. E su questo, tanto di cappello ai politici leghisti!

by Eles

25 anni di insulti leghisti contro il Mezzogiorno. Che il Sud non dimentica
Il Mezzogiorno non dimentica 25 anni di insulti leghisti. Ecco i peggiori.
Di Mauro Orrico – 11 MARZO 2017

Una delle ultime campagne elettorali di Matteo Salvini, quella delle elezioni regionali del 31 maggio 2015, è stata tra le più costose che la “casta” ricordi: oltre 8 mila agenti hanno scortato il leader leghista nelle sue tappe in giro per lo Stivale. Agenti – hanno accusato Pd e M5S – sottratti al controllo delle nostre città per difendere il capitano – così lo chiamano i suoi seguaci – dalle decine di contestazioni che lo hanno accolto, soprattutto al sud. La storia si ripete e, oggi come ieri, Napoli “caccia” il leader leghista. Contro la manifestazione che ha visto la partecipazione di Matteo Salvini alla Mostra d’Oltremare, hanno sfilato in centinaia. Al corteo anti leghista ha aderito anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. In queste ore sono in corso scontri, lacrimogeni e tafferugli tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Mentre si consuma lo scontro a distanza tra il sindaco e il prefetto che ha autorizzato il comizio del leader del Carroccio, nonostante la contrarietà del primo cittadino. Alla base delle contestazioni non vi sono soltanto le posizioni di Salvini su migranti e sicurezza. Ma anni di insulti, allusioni, offese leghiste contro i meridionali.

Recentemente Matteo Salvini ha chiesto scusa per i suoi attacchi. Una svolta improvvisa che più di un cambiamento culturale ha il sapore di una metamorfosi di facciata, per espandere il consenso oltre i confini padani. La conversione leghista non trova però riscontri nell’attività parlamentare. Un anno fa, ilfattoquotidiano.it ha monitorato le proposte di legge del Carrocciodepositate in Parlamento dall’inizio di questa legislatura. Tra tutti i testi, sono pochissimi quelli rivolti al Sud. Tra questi, uno riguarda il tema immigrazione a Lampedusa e Linosa. E poco altro.

I peggiori epiteti leghisti contro il Mezzogiorno
Roma ladrona è ormai celeberrima, ma decisamente superata dagli scandali di ogni genere che in questi anni hanno macchiato i curricula padani. Noi abbiamo fatto una selezione dei peggiori insulti – tra i tanti – rivolti verso il Centro Sud, in 25 anni di storia leghista, da Salvini a Borghezio, da Comencini a Bossi.

2009. Festa di Pontida. Salvini intona questo coro:
“Senti che puzza scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani”

In seguito ha precisato:
“Sono troppo distanti dalla nostra impostazione culturale, dallo stile di vita e dalla mentalità del Nord. Non abbiamo nessuna cosa in comune. Siamo lontani anni luce”.

2011. In merito al terremoto a L’Aquila, l’europarlamentare Mario Borghezio dichiara:
“Questa parte del Paese non cambia mai, l’Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sud. Il comportamento di molte zone terremotate dell’Abruzzo è stato singolare, abbiamo assistito per mesi a lamentele e sceneggiate”.

Agosto 2012. Salvini su Facebook:
“Una sciura sicialiana grida e dice “vogliamo l’indipendenza, stiamo stanchi degli attacchi del Nord”. Evvaiiiiiiii”

Settembre 2012. Vito Comencini, segretario di sezione e vice coordinatore provinciale dei Giovani padani, su Radio Padania, dice:
«Carta igienica al Sud, che devono ancora capire a cosa serve».

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Novembre 2012. Donatella Galli, consigliera leghista della provincia di Monza e Brianza, invoca l’aiuto dei vulcani per pulire il sud:
“Forza Etna, Forza Vesuvio, Forza Marsili!!!”

2013. Al Congresso Giovani Padani, Matteo Salvini esclama:
“Ho letto sul Sole 24 Ore che, ancora una volta, verranno aiutati i giovani del Mezzogiorno. Ci siamo rotti i coglioni dei giovani del Mezzogiorno, che vadano a fanculo i giovani del Mezzogiorno! Al Sud non fanno un emerito cazzo dalla mattina alla sera. Al di là di tutto, sono bellissimi paesaggi al Sud, il problema è la gente che ci abita. Sono così, loro ce l’hanno proprio dentro il culto di non fare un cazzo dalla mattina alla sera, mentre noi siamo abituati a lavorare dalla mattina alla sera e ci tira un po’ il culo”.

Se oggi Salvini si dichiara acerrimo nemico dell’euro, poco tempo fa non la pensava nello stesso modo. E il Sud, a suo dire, l’euro non lo meritava.

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2014. Riguardo ad una possibile riforma della Scuola, il solito Salvini dichiara:
“Bloccare l’esodo degli insegnanti precari meridionali al Nord”.

Dicembre 2014. Il leader del Carroccio scrive su facebook:
“Chi scappa non merita di stare qui, lo considero un fannullone. E non è un caso che siano AFRICANI o MERIDIONALI ad andarsene, gente senza cultura del lavoro”.

Leonardo Muraro, presidente della provincia di Treviso:
“E’ proprio per questo che invito ad assumere trevigiani: i meridionali vengono qua come sanguisughe”.

E, ancora, un’altra storica “perla” salviniana:
“Carrozze metro solo per milanesi”.

25 anni di insulti, non solo contro il Centro Sud
Ma non solo i meridionali sono stati al centro di anni di insulti leghisti. Anche i migranti, gli omosessuali, i disabili e tutte le minoranze. Ecco alcuni dei più raccapriccianti.

“Nella vita penso si debba provare tutto tranne due cose: i culattoni e la droga”.
(Renzo Bossi, ex consigliere regionale della Lombardia)

“I disabili nella scuola? Ritardano lo svolgimento dei programmi scolastici, più utile metterli su percorsi differenziati”.
(Pietro Fontanini, presidente della provincia di Udine)

“Meglio noi del centrodestra che andiamo con le donne, che quelli del centrosinistra che vanno con i culattoni”.
(Umberto Bossi, ex ministro delle Riforme per il Federalismo)

tratto da: http://www.facemagazine.it/25-anni-di-insulti-leghisti-che-il-sud-non-dimentica/

Salvini: “I PM che ci bloccano fondi è attacco a democrazia” …Perchè per “loro” “democrazia” è ristrutturare casa a Bossi e dare la paghetta al figlio idiota con i soldi pubblici…! (comunque tecnicamente si chiama sequestro di beni a seguito di condanna per truffa).

 

Salvini

 

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Salvini: “I PM che ci bloccano fondi è attacco a democrazia” …Perchè per “loro” “democrazia” è ristrutturare casa a Bossi e dare la paghetta al figlio idiota con i soldi pubblici…! (comunque tecnicamente si chiama sequestro di beni a seguito di condanna per truffa).

C’era una volta la lega che non perdonava Roma Ladrona. Ma erano tutte chiacchiere. Ora bisognerebbe urlare: LEGA LADRONA LA LEGGE NON PERDONA!

L’Ansa ci ricorda:

Lega: processo a Genova su truffa allo Stato, confiscati 49 milioni

Sequestro conti correnti su ordine Tribunale Genova

Il sequestro dei conti correnti della Lega Nord è scattato su ordine del tribunale di Genova che ha accolto la richiesta del pm Paola Calleri di confiscare i soldi del partito. In particolare sono stati bloccati i conti di importanti federazioni tra cui Imperia, Bologna, Bergamo, Sanremo e Trento. La richiesta era partita dopo che il tribunale aveva disposto la confisca diretta di oltre 48 milioni al Carroccio a seguito della sentenza di condanna di Umberto Bossi, Francesco Belsito e altri cinque imputati, per la maxi truffa sui rimborsi elettorali tra il 2008 e il 2010. Bossi era stato condannato a due anni e sei mesi e Belsito a quattro anni e dieci mesi, oltre ai tre ex revisori contabili Diego Sanavio, Antonio Turci e Stefano Aldovisi (con pene dai due anni e otto mesi a un anno e nove mesi) e i due imprenditori Stefano Bonet e Paolo Scala (cinque anni). Secondo l’accusa, i vertici del partito avrebbero ottenuto i rimborsi elettorali con documentazioni artefatte, fondi che poi sarebbero stati utilizzati in gran parte per spese non istituzionali.

E ancora:

Giudici bloccano beni Lega, Salvini: attacco a democrazia

Duro scontro con Renzi

“Oggi, 14 settembre 2017, per la prima volta nella storia della Repubblica, i giudici stanno bloccando l’attività di un partito politico. Vogliono farci fuori. E’ un attacco alla democrazia”. Matteo Salvini, appena sbarcato da Strasburgo, convoca con urgenza una conferenza stampa a Montecitorio per denunciare con rabbia la decisione della Procura di Genova di bloccare tutti i beni e i conti correnti di tantissime importanti federazioni del Carroccio, tra cui, Imperia, Bologna, Bergamo, Sanremo e Trento. Una misura cautelare conseguente alla sentenza di poche settimane fa che condannò Umberto Bossi a 2 anni e tre mesi di reclusione e Francesco Belsito, il tesoriere, a 2 anni e sei mesi. “Tutto – denuncia Salvini – a fronte di 400mila euro presunti utilizzati da Bossi, i suoi figli e Belsito”.

Ed è subito scontro a distanza con Matteo Renzi. La decisione, secondo il segretario federale della Lega, “non ha precedenti nella storia della politica italiana” e ha un chiaro significato politico.”Pensavo di arrivare in un Paese libero, invece non è così. Si vuole colpire il terzo partito italiano per responsabilità di dirigenti del passato”. Il leader lumbard è un fiume in piena, arrivando a balenare il sospetto di una manovra orchestrata, una sorta di giustizia a orologeria, per colpire il suo partito in un momento che “è in crescita nei sondaggi” e a pochi giorni dal tradizionale maxi raduno sul pratone di Pontida. “C’è chi, usando un pezzettino di magistratura, anche un solo giudice, – attacca Salvini – vuole mettere il bavaglio al dissenso, ad alcuni milioni di italiani che credono nella Lega. Forse dava fastidio che tanti militanti da tutta Italia venissero a Pontida, per una grande giornata di libertà. Ma non non ci fermiamo, andremo tutti a Pontida anche a costo di pagarla di tasca nostra”.

In contemporanea alla conferenza stampa scoppia un duello a distanza tra i due Mattei della politica italiana. Dal palco della festa dell’Unità di Frascati, il segretario Dem attacca frontalmente il Carroccio proprio su questa vicenda. “Tutti i giorni la Lega fa la morale a Roma ladrona ma nessuno dice che ha rubato i soldi del contribuente. Che deve dare 48 milioni di euro del contribuente. Non ne parla nessuno”. In tempo reale, la replica stizzita di Salvini dalla sala stampa della Camera: “Secondo Renzi, la Lega e alcuni milioni di italiani, sono colpevoli di aver rubato. Si vergogni. Vedo che un partito che si definisce democratico – conclude – non si cura di quanto dice la Costituzione sulla presunzione di innocenza. Al Pd non succede nulla perchè evidentemente ha più amici dentro la magistratura”.

 

fonte:

http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2017/09/14/lega-processo-a-genova-su-truffa-allo-stato-confiscati-49-milioni_b3746c52-3f3f-4d4b-95c4-2520b358129d.html

http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2017/09/14/giudici-bloccano-beni-lega-salvini-attacco-a-democrazia-_323e826c-02f6-44e4-97bf-085c001760c5.html

La lega deve restituire 48 milioni TRUFFATI allo Stato Italiano – Sì la lega. La lega di quelli che si pulivano il culo con il Tricolore e schifavano l’Italia e Roma Ladrona. Ma non sempre sempre… Quando si trattava di riempirsi le tasche, un po’ Italiani si sentivano…

 

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La lega deve restituire 48 milioni TRUFFATI allo Stato Italiano – Sì la lega. La lega di quelli che si pulivano il culo con il Tricolore e schifavano l’Italia e Roma Ladrona. Ma non sempre sempre… Quando si trattava di riempirsi le tasche, un po’ Italiani si sentivano…

Da: Marpicoll
Lega: Procura Vuole Subito Confisca dei 48 Milioni

Problemi con la giustizia e casse vuote. La Lega sta per subire gli effetti della sentenza di luglio, e i PM non attendono.

Adesso però, i PM dichiarano di volere eseguire la sentenza immediatamente, senza attendere il riscontro della Corte di Cassazione, quindi del terzo grado di giudizio. Se non dovessero essere risarcite le istituzioni, la procura procederebbe con il blocco dei conti bancari del partito secessionista. A confermare la mossa è il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi.

La sentenza risale al 24 luglio e riguarda la condanna dell’ex segretario di partito Umberto Bossi e dell’ex tesoriere Francesco Belsito. Il reato confermato dai magistrati è truffa ai danni dello Stato. Per Bossi, gli anni di carcere confermati sono 2 e mezzo, mentre per Belsito si arriva fino a 4 anni e mezzo accompagnati dall’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. I giudici hanno confermato, nella loro sentenza, che se il partito deve risarcire i danni è perché  lo stesso ha chiaramente beneficiato della truffa.

I PM hanno chiarito che il reato di truffa ha avuto luogo dal 2008 al 2012, quando il denaro che Camera e Senato destinavano al partito per le sue attività istituzionali finiva invece direttamente nelle tasche del fondatore. Ma a quel punto era Belsito che trafficava con il maltolto, tra conti offshore a Cipro e Tanzania e investimenti in diamanti.

da: https://marpicoll.com/2017/08/29/lega-procura-vuole-subito-confisca-dei-48-milioni/

 

Dalla condanna di “rimborsopoli” di fine luglio, secondo la quale la Lega deve risarcire 48 milioni di euro a Camera e Senato, il rischio di bancarotta è sempre stato vicino.

Chiusa Radio Padania – 10 giornalisti, approdano alla Regione Lombardia senza concorso pubblico, con contratti di consulenza. Passione e fede leghista, ma lo stipendio lo fanno pagare a NOI

Radio Padania

 

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Chiusa Radio Padania – 10 giornalisti, approdano alla Regione Lombardia senza concorso pubblico, con contratti di consulenza. Passione e fede leghista, ma lo stipendio lo fanno pagare a NOI

 

Radio Padania spegne le frequenze. Ecco i giornalisti leghisti assunti in Regione Lombardia

 

Cambia pelle l’emittente della Lega Nord. Dopo vent’anni di trasmissioni Radio Padania Libera spegne le frequenze in Fm, lasciando l’etere per trasformarsi in web radio. I suoi programmi (dieci ore di diretta al giorno) continueranno solo via Internet e grazie alla frequenza digitale in Dab e tramite applicazione per smartphone e tablet.

Negli studi di via Bellerio ha iniziato nel 1999 la sua scalata anche il segretario Matteo Salvini prima di diventarne direttore. Quattro giornalisti e tre registi è quello che rimane della macchina mediatica voluta da Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli: Tele Padania, chiusa nel 2014, contava tre giornalisti e tre tecnici mentre il quotidiano “La Padania” al momento di fermare le rotative, un anno dopo, aveva una ventina di dipendenti tra giornalisti e tipografi.

Di questa truppa di giornalisti con il fazzoletto verde in dieci sono approdati alla Regione Lombardia grazie ad un contratto di consulenza o di collaborazione, senza insomma il concorso pubblico.

Passione e fede leghista, stipendio da pubblica amministrazione.

Il primo a passare da via Bellerio a Palazzo Lombardia è stato Roberto Fiorentini. Un passato da direttore di Tele Padania e prima ancora al quotidiano del Carroccio. Nel 2010 pochi mesi prima di diventare direttore di Lombardia Notizie, l’agenzia di informazione della Giunta regionale, è protagonista di un pasticcio brutto. Una troupe tv gira un servizio in un campo nomadi e viene presa a sassate. Fiorentini, in collegamento radiofonico commenta l’accaduto attribuendone la responsabilità a Gad Lerner, colpevole di «aver aizzato, in maniera anche violenta, alcune comunità rom contro la Lega».

Massimiliano Ferrari è stato fondatore della tv di partito e direttore responsabile del Tg Nord. Espulso nel 2006 si è riavvicinato al movimento con l’elezione del governatore Roberto Maroni. Ed ecco arrivare la consulenza da Eupolis, la controllata per le ricerche e la statistica. E poi la scorsa estate chiamato dall’assessore al reddito di cittadinanza e inclusione sociale Francesca Brianza per la «risoluzione delle problematiche relative alla comunicazione internazionale legata al ruolo pro tempore dell’assessore alla carica di Presidente della Regio Insubrica». Un incarico da 19.200 euro all’anno per una macro-regione che esiste solo sulla carta.

Il Buongiorno – Requiem per la Padania

Tra i nove giornalisti di Lombardia Notizie c’è anche Manuela Maffioli, a lungo portavoce di Ettore Adalberto Albertoni, ex membro del consiglio di amministrazione della Rai e membro laico del Consiglio superiore della Magistratura. Percorso inverso per l’ex redattore della Padania Fabrizio Carcano: due anni e mezzo all’agenzia di notizie regionale prima di trasferirsi a Roma e diventare portavoce del segretario della lega lombarda Paolo Grimoldi.

Un passato da giornalista di Tele Padania anche per Ilaria Tettamanti: entrata nella tv nel 2001 dove è rimasta per sette anni è ora approdata al gruppo consiliare della Lega per lo «studio ed analisi dei riflessi della fine del monopolio della comunicazione e realizzazione di documenti audiovisivi che sfruttano le potenzialità di internet».

Paolo Guido Bassi è l’attuale presidente del municipio 4 di Milano, uno delle mini-giunte della metropoli. Passione leghista fin dal 1991, è stato con Salvini nel movimento dei giovani padani. All’indomani dell’elezione di Roberto Maroni a presidente ecco premiata la sua fedeltà con un contratto da giornalista di cinque anni a Lombardia Notizie.

Stesso conflitto d’interesse di uomo politico con contratto da amministrazione pubblica di Igor Iezzi, un passato al quotidiano leghista prima della cassa integrazione. Vulcanico segretario milanese del Carroccio, consigliere comunale a Palazzo Marino e dall’estate 2015 piazzato nello staff dell’assessore allo sport, l’ex campione di canoa Antonio Rossi, con uno stipendio da circa duemila euro al mese.

Ecco come ha risposto alle critiche del Corriere della Sera: «Sono entrato nello staff dell’assessore Rossi e allora? Mi occuperò di comunicazione, settore per il quale mi sembra di avere un curriculum del tutto adeguato. Non c’è nessuno scandalo e nessun imbarazzo».

Un “cursus honorum” tutto incentrato tra i muri di via Bellerio quello di Stefano Bolognini. Prima di fede maronita oggi salviniano di ferro, dopo una parentesi alla Provincia di Milano come assessore alla sicurezza e sfumata l’elezione al parlamentino lombardo è entrato nello staff dell’assessore regionale Simona Bordonali.

Dal Pirellone è passato anche il fondatore dell’associazione Lombardia-Russia Gianluca Savoini. Leghista della prima ora e appassionato di geopolitica, sale sul carro del segretario dopo essere stato scaricato da Bobo Maroni di cui è stato portavoce. Ex collaboratore della Padania, ex capoufficio stampa del parlamentino lombardo, è il regista della svolta “putinista” di Salvini che lo ha piazzato come vicepresidente nel comitato regionale per le comunicazioni.

Nella selva di 105 incarichi a tempo determinato «a supporto degli organi di indirizzo politico» del Pirellone si trovano anche leghisti duri e puri come Leo Siegel, un passato nell’Msi, ex conduttore di Radio Padania, più volte eletto per la Lega alle amministrative oltre che mister della nazionale di calcio padana. Per due anni uno stipendio da 36 mila euro per attività «di promozione attraverso il coinvolgimento di famiglie, associazioni e scuole».

 

fonte: http://www.lastampa.it/2017/05/27/italia/politica/radio-padania-libera-spegne-le-frequenze-dopo-ventanni-e-va-sul-web-cWaBorsUyVPLU10KY7H9bJ/pagina.html

Scandaloso – Sanità, ecco come la Lega Nord riesce a far felice in un colpo solo mafia e CL, il tutto, ovviamente, sulla pelle della Gente!

 

Sanità

 

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Scandaloso – Sanità, ecco come la Lega Nord riesce a far felice in un colpo solo mafia e CL, il tutto, ovviamente, sulla pelle della Gente!

 

Regione Lombardia: sei malato? Non chiamare il medico, ora c’è il gestore

 

Il titolo, purtroppo, non è uno scherzo, ma è quello che sta avvenendo in Regione Lombardia.

Per ora riguarda una sola Regione ma, se dovesse realizzarsi, è probabile che in pochi anni troverà estimatori anche in molte altre parti d’Italia. E’ una vicenda (volutamente) complicata ma proverò a spiegarla nel modo più semplice possibile, convinto che ognuno abbia diritto di essere pienamente informato su quello che riguarda il presente e il futuro della sua salute.

Con due delibere, la n. 6164 del 3 gennaio e la n. 6551 del 4 maggio 2017, la giunta regionale lombarda, senza nemmeno una discussione in Consiglio regionale, sta modificando totalmente l’assistenza sanitaria in Lombardia e cancellando alcuni dei pilastri fondativi della legge di riforma sanitaria la n. 833 del ’78.

La non costituzionalità di tali delibere è stata sollevata attraverso un ricorso al Tar dall’Unione Medici Italiani ed un altro ricorso è in arrivo da Medicina Democratica. Gli Ordini dei medici di Milano e della Lombardia sono insorti: la giunta regionale si è limitata ad inserire qualche modifica di facciata proseguendo a vele spiegate verso una terza delibera attuativa attesa in questi giorni.

La vicenda riguarda, secondo le stime della Regione, circa 3.350.000 cittadini “pazienti cronici e fragili” che sono stati suddivisi in tre livelli a seconda della gravità della loro condizione clinica. Costoro riceveranno in autunno una lettera attraverso la quale la Regione li inviterà a scegliersi un gestore (la delibera usa proprio questo termine) al quale affidare, attraverso un “Patto di Cura”, un atto formale con validità giuridica, la gestione della propria salute. Il gestore potrà essere loro consigliato dal medico di base o scelto autonomamente da uno specifico elenco.

Il gestore, seguendo gli indirizzi dettati dalla Regione, predisporrà il Piano di Assistenza Individuale (Pai) prevedendo le visite, gli esami e gli interventi ritenuti da lui necessari; “il medico di medicina generale (Mmg) può eventualmente integrare il Pai, provvedendo a darne informativa al Gestore, ma non modificarlo essendo il Pai in capo al Gestore”.

La Regione ha individuato 65 malattie, per le quali ha stabilito un corrispettivo economico da attribuire al gestore a secondo della patologia presentata da ogni persona da lui gestita. Se il gestore riuscirà a spendere meno della cifra attribuitagli dalla Regione potrà mantenere per sé una quota dell’avanzo, eventualmente da condividere con il Mmg che ha creato il contatto. Il gestore non deve per forza essere un medico, può essere un ente anche privato e deve avere una precisa conformazione giuridica e societaria e può gestire fino a… 200.000 persone.

E’ facile immaginare che nelle scelte dei gestori conterà maggiormente il possibile guadagno piuttosto che la piena tutela della salute del paziente, il quale potrà cambiare gestore ma solo dopo un anno. Scomparirà ogni personalizzazione del percorso terapeutico e ogni rapporto personale tipico della relazione con il medico curante. Per una società che gestirà 100/200.000 Pai (Piani di Assistenza) ogni cittadino è un numero asettico potenziale produttore di guadagno.

Il Mmg viene quindi privato di qualunque ruolo, sostituito da un manager e da una società; ed è questa una delle ragioni che ha fatto scendere sul piede di guerra i camici bianchi. Se avesse potuto la Lombardia avrebbe cancellato la figura dei Mmg, ma per ora una Regione non può modificare i pilastri di una legge nazionale come la legge 833. Ma all’orizzonte c’è il referendum sull’autonomia regionale voluto dal presidente leghista, un referendum consultivo ma che verrà fortemente enfatizzato. Ci sentiremo dire che l’autonomia da Roma permetterà di rendere pienamente operativa questa “eccellente riforma regionale”. Di bufale sulla sanità ne abbiamo già sentite molte, da Renzi alla Lorenzin e questa non sarà l’ultima.

Una “legge eccezionale”, sosterrà la Regione, perché eviterà che cittadini malati, in maggioranza anziani, debbano impazzire con le ricette, le telefonate interminabili ai centralini regionali per fissare le visite, le code agli sportelli, le liste di attesa ecc. ecc.

La Regione Lombardia non dirà che tutti questi disagi sono stati costruiti ad arte, prima da Roberto Formigoni e poi da Roberto Maroni, per spingere i cittadini verso la sanità privata che li aspetta con gioia per lucrare ulteriormente sulla loro pelle. Se il Tar non cancellerà queste delibere e se le organizzazione della società civile non si ribelleranno è forte il rischio che molti nostri concittadini accetteranno quasi con riconoscenza il piano della Regione; salvo poi accorgersi che ad essere trascurata sarà proprio la loro salute. Ma allora sarà troppo tardi.

Scritto in collaborazione con Albarosa Rai

 

fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/15/regione-lombardia-sei-malato-non-chiamare-il-medico-ora-ce-il-gestore/3586471/

Salvini ancora una volta contro il Cara di Mineo: “Centro commerciale di carne umana che ci costa oltre 100mila euro al giorno” …Bravo, ora però ricordati di dire alla Gente che il Cara di Mineo è stato voluto ed aperto dal suo compagno Roberto Maroni !

Salvini

 

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Salvini ancora una volta contro il Cara di Mineo: “Centro commerciale di carne umana che ci costa oltre 100mila euro al giorno” …Bravo, ora però ricordati di dire alla Gente che il Cara di Mineo è stato voluto ed aperto dal suo compagno Roberto Maroni !

 

Il leader della Lega Nord ha trascorso la notte nel centro per richiedenti asilo in provincia di Catania. E subito dopo è partito per il suo show: “Stanotte 3.300 ospiti più uno, che ha dormito in branda e si è appena fatto la doccia” leggiamo dalla sua pagina Facebook.

“Ho osservato abusi di vario tipo. Si vendono televisori a schermo piatto, stereo, telefonini, scarpe nuove, pantaloni”…

Perchè per lui avere un paio di scarpe o un televisore è un abuso! Sperava di vedere gabbie e giacigli di paglia come in uno zoo o un canile.

E si scandalizza perchè queste bestie hanno nientedimeno che una moschea gonfiabile! Uno shock per lui che li ha sempre immaginati girare in tondo intorno ad un totem di legno…

Ora qualcuno gli spieghi con calma, con molta calma, che il CARA di Mineo è stato voluto ed aperto dal suo compagno Roberto Maroni !!

Una creatura della Lega, insomma…

Ti preghiamo, Matteo, evita di fare le tue passerelle elettorali sulle tragedie e sulla pelle della Gente. E soprattutto qui al Sud che tu hai sempre così tanto schifato. Perchè, invece, non ti vai a fare una bella passeggiata Bruxelles, dove sentono tanto la tua mancanza visto che ti si vede così poco?

Oppure, se proprio non vuoi allontanarti troppo, torna a cantare i tuoi cori da alcolizzato contro i terroni insieme agli altri sorci versi di Pontida…

Fa quello che vuoi, ma ti prego, evita di romperci ancora i coglioni.

By Eles

L’ennesima cazzata razzista di Salvini. E la fantastica risposta di un utente Facebook. La miseria di un politico contro la grandezza della gente comune!!

Salvini

 

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L’ennesima cazzata razzista di Salvini. E la fantastica risposta di un utente Facebook. La miseria di un politico contro la grandezza della gente comune!!

 

Pomeriggio impegnativo per i “richiedenti asilo” ospiti a Lampedusa…. scrive Salvini.

La risposta di Emiliano Rubbi:

 

Vedi, Matthew, il punto è questo: quei ragazzi stanno giocando a pallone.

Ed è una cosa bellissima che, dopo aver rischiato la vita ed essere sopravvissuti ad un viaggio che tu neanche immagini possano arrivare in Italia e distrarsi, non pensarci, essere felici per qualche minuto tirando due calci a un pallone, come un normale ragazzo della loro età.

Ma li avresti potuti fotografare anche mentre non fanno nulla, perché per i primi tre mesi in cui arrivano qui non possono lavorare, e allora avresti scritto che “vengono qui a bighellonare”, a “ciondolare in giro”.

Oppure li avresti potuti fotografare quando si danno da fare e cercano di trovarsi un lavoretto, e allora avresti scritto che “ci rubano il lavoro”, “#PRIMAGLIITALIANI”.

Li avresti potuti fotografare a letto, quando dormono, e avresti scritto che “non vogliono fare nulla”, “vengono qui a dormire”, “#RUSPA”.

Li avresti potuti fotografare col telefono in mano, mentre cercano di contattare i parenti per dirgli che stanno bene, e avresti parlato di “falsi profughi con l’iPhone”.

La verità è che a te e alle scimmie urlatrici che commentano i tuoi post dà fastidio che esistano, che siano vivi.
Non importa se giocano a pallone, studiano o lavorano, a te interessa usare le loro facce, il colore della loro pelle, le loro vite, per ottenere voti.

Ma vuoi sapere qual è la cosa più triste, Matte’?
Che loro neanche sanno che esisti.
Non sanno che tu e lo stuolo di ritardati che ti vota in questo momento li state odiando perché tirano due calci a una palla.
Non lo capirebbero.
E basterebbe questo a farti capire quanto siano migliori di te.

“Prima il Nord”? No, “Prima Minzolini” …perchè la coerenza è un lusso che proprio non si possono permettere!

 

Minzolini

 

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“Prima il Nord”? No, “Prima Minzolini” …perchè la coerenza è un lusso che proprio non si possono permettere!

 

Il nuovo slogan della Lega: Prima i Minzolini

Sono lontani i tempi della Lega ‘Roma Ladrona’, ormai anche il partitino guidato da Matteo Salvini si è fatto Casta e nella Roma dei Palazzi ci sguazza. Insieme a PD, Forza Italia, Ncd e tanti altri, anche la Lega ha salvato la poltrona al senatore forzista Augusto Minzolini, condannato in via definitiva per peculato. Con il loro voto i senatori leghisti hanno fatto carta straccia della Legge Severino, che per i politici condannati prevede in automatico la decadenza, e aperto una corsia preferenziale per un possibile ritorno in Parlamento di Silvio Berlusconi.

Con che faccia Matteo Salvini possa continuare a girare il Paese atteggiandosi a forza di opposizione, quando i suoi uomini in Parlamento a braccetto con il Pd salvano un condannato, non è dato sapere. E’ chiaro però cosa avesse in mente Salvini: le elezioni si avvicinano e in vista di una possibile Federazione con Berlusconi, ha voluto mandargli un chiaro messaggio di non belligeranza. Alla faccia dei tanti cittadini onesti, che ancora una volta hanno dovuto constatare che la legge non è mai uguale per tutti. Salvini ha detto che la possibile Federazione del centrodestra potrebbe chiamarsi ‘Prima gli italiani’. Fa ridere: meglio chiamarla ‘Prima Minzolini’, almeno ci risparmiano l’ipocrisia.

tratto da:

https://www.facebook.com/movimentocinquestelle/photos/a.10151086635140813.476807.174457180812/10154852481885813/?type=3&theater