Storia di malafede, razzismo e squallido populismo di alcuni nostri politici: Stefano ucciso dai Carabinieri? Era solo un drogato – Desirée in cerca di droga viene uccisa dal negro? Poverina, siamo tutti Desirée, sarai sempre nei nostri cuori…

 

politici

 

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Storia di malafede, razzismo e squallido populismo di alcuni nostri politici: Stefano ucciso dai Carabinieri? Era solo un drogato – Desirée in cerca di droga viene uccisa dal negro? Poverina, siamo tutti Desirée, sarai sempre nei nostri cuori…

 

Parliamo di due ragazzi sfortunati.

Due ragazzi che non dovevano morire. E soprattutto non dovevano morire in quel modo.

Cosa li accomuna oltre una morte violenta per mano di ignobili aguzzini? Purtroppo una triste storia di droga. Certa per Desirée, non del tutto per Stefano.

E cosa invece fa divergere le storie di questi ragazzi? La malafede, il razzismo e lo squallido populismo di alcuni nostri politici…

Quante ne abbiamo sentite su Stefano Cucchi? Era solo un drogato …ma era stato ammazzato da Carabinieri, peraltro “ariani”

Per Desirée invece… Povera figlia, siamo tutti Desirée, sarai sempre nei nostri cuori …ma era stata ammazzata da un negro.

Stefano solo un drogato, Desirée una martire, un’eroina, un esempio….

Facciamo qualche nome?

Ignazio La Russa, all’epoca del massacro di Stefano, ministro della Difesa, che appena venne fuori il ‘caso Cucchi’ si affrettò a difendere l’Arma dei Carabinieri. Carlo Giovanardi, secondo il quale Stefano era solo un povero spacciatore che sarebbe morto non per le violenze ma di inedia e di sciopero della fame. Il sindacalista della polizia e leghista Gianni Tonelli, che parlò di ‘vita dissoluta per le quali si pagano le conseguenze’.

E poi l’attuale ministro dell’Interno. Sì, Matteo Salvini, quello che: “Ilaria Cucchi? Mi fa schifo…!”

Signore e Signori, sì, esistono morti di serie A e morti di serie B. E a deciderlo sono gli sciacalli che ci governano…

By Eles

Cari amici Sardi, a Salvini FATE PENA, fatevene una ragione…

 

Salvini

 

 

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Cari amici Sardi, a Salvini FATE PENA, fatevene una ragione…

 

Salvini commenta le scritte sui muri contro di lui: “I sardi mi fanno pena”

“Domani, giovedì, e venerdì tornerò in Sardegna, ad Olbia, Nuoro, Tortolì, Girasole, Villasimius, Cagliari e Capoterra, anche alla faccia di chi ci vuole male – posta ancora sul social network – Noi andiamo avanti!”

Alla vigilia dell’arrivo in Sardegna compaiono a Cagliari nuove scritte contro Matteo Salvini. Stavolta è stato imbrattato il muro del centro culturale ExMà: “Salvini razzista bairindi (‘vattene’ in lingua sarda, ndr)”. Nei giorni scorsi erano stati affissi anche diversi manifesti contro il leader del Carroccio che replica a distanza sulla sua pagina Facebook. “Salvini muori, Salvini a testa in giù, Salvini vattene. Manifesti e scritte realizzati dai soliti idioti nel Cagliaritano. Fate pena!, scrive”.
“Domani, giovedì, e venerdì tornerò in Sardegna, ad Olbia, Nuoro, Tortolì, Girasole, Villasimius, Cagliari e Capoterra, anche alla faccia di chi ci vuole male – posta ancora sul social network – Noi andiamo avanti!”.
Salvini arriva nell’Isola per una tre giorni che culminerà con la presenza al congresso del Partito Sardo d’Azione (Psd’Az) e un incontro con i rappresentanti dei partiti della coalizione di centrodestra in vista delle regionali di fine febbraio. In questa occasione dovrebbe annunciare il nome del candidato governatore: in pole position il senatore Psd’Az Christian Solinas.

fonte: https://www.globalist.it/mezzogiorno/2018/11/21/salvini-commenta-le-scritte-sui-muri-contro-di-lui-i-sardi-mi-fanno-pena-2033944.html

Al Sud Salvini vuole gli inceneritori. Al Nord porta avanti la battaglia contro gli inceneritori… Non trovate che c’è qualcosa che non quadra? Forse se crepa un meridionale è meno importante?

 

inceneritori

 

 

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Al Sud Salvini vuole gli inceneritori. Al Nord porta avanti la battaglia contro gli inceneritori… Non trovate che c’è qualcosa che non quadra? Forse se crepa un meridionale è meno importante?

Correva l’anno 2014, a Ferrara Matteo Salvini scendeva in piazza al fianco di chi manifestava contro l’inceneritore di Cassana, rivendicando per la Lega il primato della battaglia ambientalista sui rifiuti.

Nel 2018, come ministro, a Napoli, immagina invece di costruire un termovalorizzatore per ogni provincia della regione Campania.

Non trovate che c’è qualcosa che non quadra?

Forse se crepa un meridionale è meno importante?

Dicevamo, era il 2014. Il sig. Matteo Salvini si precipitò a Cassana, frazione del comune di Ferrara, in Emilia-Romagna per portare avanti la lotta contro gli inceneritori.  Ci tornò poi due anni dopo da leader della Lega Nord. Perché? Semplice: va all’inceneritore di Cassana, per  manifestare contro l’impianto: “Noi questa battaglia la stiamo facendo da vent’anni” dirà ai giornali locali, lasciando intendere che contro gli inceneritori lui si è schierato anche prima del Movimento Cinque stelle.

Ma lì era il nord… Oggi Matteo non è più ambientalista, è inceneritorista!

“Io sono per costruire e non per i no, perché con i no non si va da nessuna parte. Questo vale soprattutto per gli enti locali, penso a tutti quei sindaci e alla stessa Regione Campania che ha sempre detto no, no, no e con i rifiuti cosa facciamo? Li facciamo gestire alla camorra?”.

Insomma Sì agli inceneritori in Campania. Uno per ogni provincia… Oggi Matteo non è più ambientalista. Sulla pelle dei meridionali si può fare anche questo…

Quello del marzo scorso non era solo un voto, era anche un test di intelligenza e Voi, cari meridionali che avete votato Salvini, lo avete fallito miseramente…

By Eles

Ed ora viene fuori che quelli che qualche mese fa definivano noi Italiani “VOMITEVOLI” a Claviere hanno respinto anche bambini… E qualcuno mi chiede pure perché i francesi mi stanno sulle palle….

 

Claviere

 

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Ed ora viene fuori che quelli che qualche mese fa definivano noi Italiani “VOMITEVOLI” a Claviere hanno respinto anche bambini… E qualcuno mi chiede pure perché i francesi mi stanno sulle palle…

È di qualche mese fa la presa di posizione di Macron nei nostri confronti. “Italia Vomitevole” è forse uno degli appellativi più simpatici che ci sono stati rivolti…

E ora leggiamo delle schifezze di  Claviele… E scopriamo che hanno ricacciato in Italia anche bambini…

Leggiamo dalle fonti di stampa:

“La Francia ha cercato di respingere in Italia anche dei minorenni: è successo il 18 ottobre, dopo le 22,30, ma le autorità italiane avevano bloccato la procedura. È uno degli elementi emersi nel corso della visita di lunedì degli esperti inviati dal Viminale a Claviere, dopo alcuni episodi di sconfinamento”.

E qualcuno mi chiede pure perché i francesi mi stanno sulle palle….

By Eles

Oggi, 22 ottobre, ricorre l’anniversario dell’assassinio di STAFANO CUCCHI. Ma gli Italiani già da giorni ne stanno onorando la memoria con insulti, minacce e auguri di morte alla sorella Ilaria “Spero ti facciano fare la stessa fine di tuo fratello” …Quanto facciamo schifo?

 

STAFANO CUCCHI

 

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Oggi, 22 ottobre, ricorre l’anniversario dell’assassinio di STAFANO CUCCHI. Ma gli Italiani già da giorni ne stanno onorando la memoria con insulti, minacce e auguri di morte alla sorella Ilaria “Spero ti facciano fare la stessa fine di tuo fratello” …Quanto facciamo schifo?

 

Ilaria Cucchi:

Stiamo ricevendo una serie impressionante di insulti, minacce ed auguri di morte da profili di simpatizzanti della Lega, che è partito di Governo, e da (mi auguro) sedicenti appartenenti a polizia e carabinieri come quello il cui profilo pubblico ora. Confesso che ho paura, per me, per la mia famiglia e per Fabio poiché nessuno persegue queste persone ma pare ci si debba preoccupare solo di Casamassima, Rosati e Tedesco.
Io e Fabio non sappiamo più cosa pensare

Minacce di morte sui social a Ilaria Cucchi. “Spero ti facciano fare la stessa fine di tuo fratello”

“Confesso che ho paura, per me, per la mia famiglia e per Fabio poiché nessuno persegue queste persone”

“Stiamo ricevendo una serie impressionante di insulti, minacce ed auguri di morte da profili di simpatizzanti della Lega, che è partito di governo, e da (mi auguro) sedicenti appartenenti a polizia e carabinieri. Confesso che ho paura, per me, per la mia famiglia e per Fabio (Anselmo, il legale della famiglia Cucchi – ndr) poiché nessuno persegue queste persone ma pare ci si debba preoccupare solo di Casamassima, Rosati e Tedesco. Io e Fabio non sappiamo più cosa pensare”. Lo scrive Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, in un post su Facebook, allegando il profilo di una delle persone dalle quali dice di aver ricevuto minacce e che, da quanto si legge, lavorerebbe “presso la Polizia di Stato”.

Ha postato Ilaria Cucchi ha anche allegato un commento dallo stesso profilo che sarebbe indirizzato a lei: “Spero che ti facciano fare la stessa f…”.

Oltre ad una serie di post segnalati da Ilaria Cucchi,  le è stata recapitata all’abitazione una lettera anonima scritta a mano con insulti e minacce. “Dovreste essere voi, e non Salvini, a scusarvi per tutte le persone che suo figlio ha rovinato con la droga. Mi spiace abbia pagato con la vita, ma se l’è cercata”, si legge in un parte del testo della missiva, indirizzata a Giovanni Cucchi, il padre di Stefano.

Allora, che dite? Come popolo, noi Italiani, facciamo schifo o no?

By Eles

 

P.s.

Una curiosità… Come mai nella pagina degli eventi di Wikipedia del 22 ottobre non si parla si Stefano Cucchi?

E ancora, nella pagina di Wikipedia morti il 22 ottobre all’anno 2009 di Stefano Cucchi neanche l’ombra… però ci sono una compositrice e artista statunitense, un pugile sudafricano, uno storico francese, un naturalista italiano, cestista jugoslavo, un vescovo italiano ed uno statunitense…

Misteri Italiani…

Caso Cucchi, non è finita: Ora aspettiamo le scuse di Salvini, La Russa, Giovanardi…!

 

Cucchi

 

 

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Caso Cucchi, non è finita: Ora aspettiamo le scuse di Salvini, La Russa, Giovanardi…!

 

Da Il Fatto Quotidiano:

Caso Cucchi, la sorella Ilaria: “Ora le scuse di Salvini, La Russa, Giovanardi”
La sorella Ilaria – “Le aspetto da tutti quelli che hanno insultato negando la verità che sosteniamo da sempre”

“La Russa, Giovanardi, l’attuale ministro dell’Interno, il sindacalista della Lega Tonelli”. Non è un elenco del telefono, ma quello delle persone che dovrebbero mettersi in fila per chiedere scusa. Nel giorno in cui il processo per la morte di suo fratello è a una decisiva svolta – dopo “appena nove anni” – Ilaria Cucchi passa la giornata tra telefono, microfoni e telecamere. Era da molto che aspettava questo momento e, anche se sa che la strada per arrivare alla verità non si è per niente conclusa, può portare a casa, da mamma Rita e papà Giovanni, un risultato importante.

Ilaria Cucchi, chi dovrebbe chiedere scusa?
Tutti quelli che in questi anni hanno insultato Stefano, me e la mia famiglia, che hanno voluto negare quella verità che sosteniamo fin dal principio e che oggi è entrata in aula dopo nove anni di battaglie.

Facciamo i nomi?
Ignazio La Russa, all’epoca ministro della Difesa, che appena venne fuori il ‘caso Cucchi’ si affrettò a difendere l’Arma dei carabinieri. Carlo Giovanardi, secondo il quale mio fratello era solo un povero spacciatore che sarebbe morto non per le violenze ma di inedia e di sciopero della fame. Il sindacalista della polizia e leghista Gianni Tonelli, che parlò di ‘vita dissoluta per le quali si pagano le conseguenze’. E poi l’attuale ministro dell’Interno.

Matteo Salvini.
Non lo nomino neanche.

Non si è scusato per aver detto che un suo post faceva “schifo”, ma ha invitato lei e la sua famiglia al Viminale.
Adesso ha detto che mi riceverà: non mi interessa proprio.

E l’attuale ministra della Difesa, Elisabetta Trenta? Anche lei dovrebbe scusarsi?
No, e di che? Ha annunciato che vuole incontrarmi: sarò lieta di farlo. Io, i miei genitori e il mio avvocato la vogliamo ringraziare.

Dagli atti viene fuori un’annotazione di servizio prodotta dal carabiniere Francesco Tedesco e poi sparita. All’epoca quale fu l’atteggiamento dei vertici dell’Arma?
Il comandante provinciale, Vittorio Tomasone (oggi generale di corpo d’armata, ndr) telefonò a casa di mia madre per farle le condoglianze e per dirle che avevano fatto le loro verifiche interne, dalle quali sarebbe emerso che i carabinieri non avevano alcuna responsabilità nella morte di suo figlio. Mentre oggi sappiamo di una riunione collegiale con le persone interessate e sappiamo che fu quantomeno modificata una annotazione di servizio.

Questo non significa che i vertici sapessero, però.
No, certo. Ma sono sicura che la Procura di Roma vorrà andare avanti, per stabilire – o escludere – che qualcun altro sapesse cosa subì mio fratello in quella caserma.

Si aspettava una svolta come questa?
Ci speravo. Io e la mia famiglia sono nove anni che combattiamo, abbiamo sempre saputo la verità e finalmente ieri è entrata anche in un’aula di giustizia.

fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/ora-le-scuse-di-salvini-la-russa-giovanardi/

Dopo la confessione dei Carabinieri che pestarono a morte Stefano, Matteo Salvini invita Ilaria Cucchi al Viminale …Si, Matteo Salvini quello che diceva: “Ilaria Cucchi mi fa schifo”

 

Matteo Salvini

 

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Dopo la confessione dei Carabinieri che pestarono a morte Stefano, Matteo Salvini invita Ilaria Cucchi al Viminale …Si, Matteo Salvini quello che diceva: “Ilaria Cucchi mi fa schifo”

Quando Matteo Salvini diceva: “Ilaria Cucchi mi fa schifo”

Oggi il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, invita Ilaria Cucchi al Viminale dopo le ultime confessioni sul pestaggio e sulla morte del fratello Stefano. Ma nel 2016 l’attuale ministro dell’Interno si rivolgeva in ben altro modo a Ilaria: “Capisco il dolore di una sorella che ha perso il fratello, ma mi fa schifo”, diceva riferendosi a una foto pubblicata dalla sorella di Stefano Cucchi.

Oggi il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, invita Ilaria Cucchi al Viminale, dopo la confessione, con l’accusa nei confronti di due colleghi, del carabiniere che ha ammesso che il fratello Stefano è stato pestato. Ma un po’ di tempo fa, a gennaio 2016, Salvini non riservava le stesse parole di buon senso rivolte oggi a Ilaria Cucchi. Anzi. Ai tempi l’allora leader della Lega diceva esplicitamente “mi fa schifo”, riferendosi alla sorella di Stefano Cucchi. Partiamo da oggi. Dopo la notizia della confessione del carabiniere, Salvini decide di invitare “sorella e parenti” di Cucchi al Viminale: “Sono i benvenuti. Eventuali reati o errori di pochissimi uomini in divisa devono essere puniti con la massima severità, ma questo non può mettere in discussione la professionalità e l’eroismo quotidiano di centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi delle forze dell’ordine”.

Salvini: La sorella e i parenti di Stefano #Cucchi sono i benvenuti al Viminale.
Eventuali reati o errori di pochissimi vanno puniti con la massima severità, ma ciò non può mettere in discussione professionalità e eroismo quotidiani di centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi in divisa.

L’attacco a Ilaria Cucchi del 2016
A gennaio 2016, però, Salvini diceva cose diverse, intervistato da La Zanzara, trasmissione che va in onda su Radio24. Affermava, per esempio: “Io sto sempre e comunque con polizia e carabinieri. Se l’1% sbaglia deve pagare, anche il doppio. Però mi sembra difficile pensare che ci siano poliziotti o carabinieri che hanno pestato per il gusto di farlo”. Oggi gli ultimi fatti sembrano dargli torto in merito a questa dichiarazione. Ma non l’unica: “Ilaria Cucchi? Capisco il dolore di una sorella che ha perso il fratello, ma mi fa schifo – affermava –. È un post che mi fa schifo, mi ricorda tanto il documento contro il commissario Calabresi”. Il riferimento era alla foto del carabiniere indagato per la morte di Stefano Cucchi che la sorella Ilaria aveva pubblicato su Facebook.

E ancora Salvini diceva: “La sorella di Cucchi si deve vergognare. La storia dovrebbe insegnare. Qualcuno nel passato fece un documento pubblico, erano intellettuali sdegnati contro un commissario di polizia che fu assassinato. I carabinieri possono tranquillamente mettere una foto in costume da bagno sulla pagina di Facebook. O un carabinieri non può andare al mare? È assolutamente vergognoso. I legali fanno bene a querelare la signora e lei dovrebbe chiedere scusa”.

Ilaria Cucchi: ‘Mi aspetto le scuse di Salvini’
Oggi è stata anche la stessa Ilaria Cucchi a chiamare in causa Matteo Salvini: “Oggi mi aspetto le scuse del ministro dell’Interno. A Stefano e alla nostra famiglia per tutto quello che ha sofferto”. Ilaria ha anche scritto un post su Facebook, senza far riferimento di alcun genere a Salvini: “Ci chieda scusa chi ci ha offesi in tutti questi anni. Ci chieda scusa chi in tutti questi anni ha affermato che Stefano è morto di suo, che era caduto. Ci chieda scusa chi ci ha denunciato. Chi ha fatto carriera politica offendendoci si deve vergognare. Lo Stato deve chiederci scusa. Deve chiedere scusa alla famiglia Cucchi”.

fonte: https://www.fanpage.it/quando-matteo-salvini-diceva-ilaria-cucchi-mi-fa-schifo/

 

LEGGI ANCHE:

Ormai è acclarato che Cucchi fu massacrato dai Carabinieri. Per chi avesse la memoria corta, vorremmo ricordare le nobili e sensibili parole di conforto che Matteo Salvini rivolse alla sorella: “Ilaria Cucchi? Mi fa schifo…!”

 

Salvini attacca Ilaria Cucchi: “Post su Facebook? Mi fa schifo, si vergogni”

Beppe Fiorello dalla parte del sindaco di Riace: in carcere chi accoglie i bisognosi e i mafiosi a spasso – A questo punto arrestateci tutti…

 

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Beppe Fiorello dalla parte del sindaco di Riace: in carcere chi accoglie i bisognosi e i mafiosi a spasso – A questo punto arrestateci tutti…

Lo scrive in un tweet l’attore in difesa del sindaco di Riace Domenico Lucano, arrestato questa mattina per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

“Siamo tutti in pericolo, punto. Il sindaco #domenicolucano è stato arrestato per aver accolto non per aver favoreggiato, allora #arrestatecitutti”. Lo scrive in un tweet Beppe Fiorello in difesa del sindaco di Riace Domenico Lucano, arrestato questa mattina per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. “@Pontifex_it a lei la parola – continua l’attore siciliano – la spieghi lei a questa politica la differenza tra accogliere i bisognosi e favorire le mafie”.

In un precedente tweet Fiorello si era rivolto direttamente al primo cittadino: “Crederò in te più di prima”. Secondo l’attore “qualcuno si porterà sulla coscienza la vita di un uomo straordinario. Io lo so che Mimmo non sopporterà questa vergogna, ora cerco parole per difenderlo ma mi rendo conto che non va più difeso, va amato come lui ama il prossimo”.

Fiorello è il protagonista della fiction Rai ‘Tutto il mondo è Paese’ ispirata proprio alla figura del sindaco di Riace, sospesa dal palinsesto circa un mese fa dopo che a Lucano è stato recapitato un avviso di garanzia da parte della Procura di Locri. “Non appena la magistratura comunicherà le sue decisioni finali in merito all’indagine – aveva sottolineato la Rai in una nota – il Servizio Pubblico adotterà i provvedimenti conseguenti”.

 

tratto da: https://www.globalist.it/news/2018/10/02/beppe-fiorello-difende-il-sindaco-di-riace-in-carcere-chi-accoglie-i-bisognosi-e-i-mafiosi-a-spasso-2031633.html

Dopo 73 giorni di ospedale un sospiro di sollievo per la bambina Rom gravemente ferita a fucilate: tornerà a camminare… Il tutto nell’indifferenza di questo nostro paese razzista e salvinizzato, dove un dramma come questo non trova neanche qualche minuto nei Tg

 

bambina Rom

 

 

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Dopo 73 giorni di ospedale un sospiro di sollievo per la bambina Rom gravemente ferita a fucilate: tornerà a camminare… Il tutto nell’indifferenza di questo nostro paese razzista e salvinizzato, dove un dramma come questo non trova neanche qualche minuto nei Tg

 

Bambina rom ferita da un proiettile, l’annuncio: “Tornerà a camminare”
Termina con un’ottima notizia la tragica vicenda della bambina rom ferita dal proiettile. Dopo giorni di paura per le condizioni della piccola arriva l’annuncio: “Tornerà a camminare”.

A dichiararlo è Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, che assicura: “La bambina rom ferita nel luglio scorso da un proiettile ad aria compressa sta bene, è stata dimessa e dopo un periodo di riabilitazione potrà tornare a camminare. Voglio rivolgere un ringraziamento al Bambino Gesù, ai medici e operatori sanitari che con grande passione e competenza hanno permesso questo straordinario risultato”.

Ovviamente il tutto è riportato su qualche trafiletto di stampa. I Tg, invece, MUTI… Fosse stata una bambina italiana ferita da un Rom avrebbe fatto notizia… Soprattutto una notizia “gradita” a Salvini…

Disprezzo assoluto per quello in cui stanno trasformando il nostro paese!

…E lo scrittore Gianfranco Carpeoro non ci sta: “…il Lussemburgo, fogna d’Europa, accusa l’Italia e Salvini…?”

 

Carpeoro

 

 

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…E lo scrittore Gianfranco Carpeoro non ci sta: “…il Lussemburgo, fogna d’Europa, accusa l’Italia e Salvini…?”

 

Si vergogni, il ministro del Lussembugo che osa insultare Matteo Salvini e, con lui, tutti gli italiani: il Granducato è il peggior paese d’Europa. Il ministro degli esteri Jean Asselborn? «E’ veramente uno dei personaggi più volgari e più idioti che io abbia mai visto: spero che mi quereli, perché dovrebbe farlo davanti a un giudice italiano, e lo voglio vedere un giudice italiano che mi condanna di fronte a questo personaggio». Parola di Gianfranco Carpeoro, in diretta web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights”, all’indomani delle esternazioni dell’esponente del governo lussemburghese al summit europeo di Vienna. «In Lussemburgo – ha detto Asselborn – avevamo migliaia di italiani che sono venuti a lavorare da noi, erano migranti che guadagnavano i soldi affinché ne poteste avere per i vostri figli». Poi l’elegante chiosa finale («merda!»), pronunciata sbattendo il microfono, in perfetta consonanza con l’aggettivo “vomitevole” con cui il portavoce di Macron ha definito la politica italiana sui migranti. Carpeoro protesta: «Peggio ancora se l’insulto di Asselborn non era riferito a Salvini: vuol dire che era indirizzato a tutti gli italiani». Che hanno sì lavorato come immigrati nel Granducato, arricchendolo, ma mai quanto i maxi-evasori fiscali, anche italiani, di cui il Lussembugo è stato un sontuoso rifugio.

«Il Lussembugo è lo Stato più volgare dell’Unione Europea», dice Carpeoro, senza giri di parole. «E’ il paradiso fiscale dove finiscono tutte le porcherie». Ne sa qualcosa lo stesso presidente della Commissione Europea, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, che è stato «l’artefice delle porcherie fiscali più gravi e più importanti». Quindi, aggiunge Carpeoro, «non mi meraviglia se un ministro del Lussembugo dice che ci hanno dato loro i soldi per fare figli, in passato, perché erano i nostri soldi: hanno preso i soldi dai nostri evasori e poi, in qualche modo, li hanno un po’ riciclati». Tutti addosso a Salvini, oggi? Purché non ci si metta anche il Lussembugo, paese che farebbe meglio a tacere. Certo, aggiunge Carpeoro, sui migranti Salvini sta recitando una parte, come del resto lo stesso Trump. «A me le modalità di Salvini non piacciono», premette Carpeoro, che però aggiunge: «Il fatto che in questo momento si sia reso “nemico” di una serie di poteri e di espressioni del potere, per certi aspetti mi fa piacere». In altre parole: «Salvini fa quello che può, in un base a una situazione politica scardinata da una “sovragestione” che ha gestito crisi e risorse in maniera da metterla in ginocchio, l’Italia». Un establishment di cui anche l’élite dell’increscioso Lussembugo fa parte, anche se il suo ministro degli esteri ha la faccia tosta – attaccando Salvini – di insultare gli italiani come popolo.

Il Lussembugo, ricorda “Money.it”, è un piccolo paese di appena 550.000 abitanti, al confine con il Belgio, la Francia e la Germania. È a tutti gli effetti un paradiso fiscale, «perché applica una legislazione favorevole alle imprese, che permette alle società di risparmiare miliardi in tasse». Amazon, per esempio, ha la sua sede europea in Lussemburgo e trasferiva tutti i guadagni delle vendite realizzate in Europa attraverso il suo ufficio nel Lussemburgo. Banche e multinazionali: sono almeno 350 le società platenarie domiciliate fiscalmente nel Granducato: tra queste Abn Amro, Axa, Barclays, Bnp Paribas, Black & Decker, Carlyle e Citigroup. E poi Commerzbank, Credit Suisse e Deutsche Bank, FedEx, Gazprom, General Electric, Glaxo, Ikea. Ancora: Hsbc, Heinz, Jp Morgan e Pepsi, Procter & Gamble, Vodafone, Volkswagen, Walmart e Disney. Ben figurano anche marchi italiani come Banca Sella e Dolce e Gabbana, Finmeccanica, Intesa SanPaolo, Prada, Unicredit. Senza contare l’azienda più grande, Fiat-Chrysler, ora Fca. «Il trattamento fiscale ricevuto da Fiat in Lussemburgo grazie agli accordi sottoscritti nel 2012 con il Granducato – scriveva il “Fatto Quotidiano” nel 2016 – ha comportato un “vantaggio illegale”, riducendo di 20 volte l’utile imponibile». Per questo il gruppo automobilistico è stato chiamato a restituire «tra i 20 e i 30 milioni di euro», come stabilito dall’antitrust Ue.

Quanto a Juncker, che Carpeoro definisce “l’architetto” di questo colossale sistema di evasione fiscale, l’attuale capo dell’Ue – già al vertice della Banca Mondiale, del Fmi e dell’Eurogruppo – guidò proprio il Lussembugo per 18 anni, dopo aver fatto del Granducato un paese-cavia: Juncker, ricorda “Rete Voltaire”, è stato l’uomo che, per anni, ha messo illegalmente sotto sorveglianza i tre quinti dei suoi concittadini, spiati segretamente dallo Srel, l’intelligence lussemburghese. Per questo, accusato nel 2013 da una commissione d’inchiesta, fu costretto alle dimissioni. Storica pedina dei poteri forti, Juncker fu accusato, in patria, di aver fatto schedare migliaia di persone a loro insaputa, dopo aver coperto la strategia della tensione di marca Gladio, basata su attentati “false flag” realizzati in collaborazione con i servizi segreti tedeschi. Strategia accuratamente collaudata proprio in Lussembugo, prima ancora che in Italia, con attentati a industrie, aeroporti, giornali, tribunali e commissariati di polizia. Sciolta ufficialmente la Gladio nel 1990, aggiunge “Rete Voltaire”, i servizi segreti di Juncker avrebbero poi «continuato a spiare illegalmente singoli individui per motivi privati senza che ilpremier intervenisse». Il loro direttore operativo, inoltre, creò «una società d’intelligence economica, la Sandstone, utilizzando risorse statali».

Questo è il paese-modello dal quale il ministro Jean Asselborn dà lezioni a Matteo Salvini, ricordandogli che gli italiani “straccioni” dovrebbero dire grazie, in eterno, al generoso e nobile Lussembugo, il paradiso terrestre dei maggiori evasori fiscali. Un posto dove, secondo il giornale lussemburghese “Wort”, l’establishment politico tentò di fermare la magistratura che stava cercando di far luce sui sanguinosi attentati terroristici che avevano scosso il paese. Per zittire il giudice Robert Biever, che era giunto ad accusare direttamente il ministro della giustizia Luc Frieden di sabotare le indagini, fu scatenata una campagna di disinformazione e discredito, arrivando a incolpare il magistrato di turismo pedofilo in Thailandia. Gli oscuri attentati degli anni ‘80 contro l’innocuo Lussemburgo servivano a creare una tensione allarmante nella popolazione, al fine di far accettare leggi restrittive e un controllo totale su ogni singola persona, come afferma lo storico svizzero Daniel Ganser, che denuncia i contatti “coperti” tra l’intelligence lussemburghese e il Bnd, il servizio segreto della Germania. Legami storici: non a caso è stata Angela Merkel a piazzare Juncker a capo della Commissione Ue.

 

tratto da: http://www.libreidee.org/2018/09/carpeoro-il-lussemburgo-fogna-deuropa-accusa-salvini/