Di troppa “pacchia” si può anche morire: la storia di Gaye Demba, il migrante disperato che si è tolto la vita

 

pacchia

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Di troppa “pacchia” si può anche morire: la storia di Gaye Demba, il migrante disperato che si è tolto la vita

Il giovane del Gambia era ospite di una struttura della diocesi dopo aver vissuto a lungo negli scantinati. Il dolore del vescovo Nosiglia: “Una vita di violenze e soprusi”.

Pacchia, telefonini, scarpe firmate. I luoghi comuni razzisti sono tanti, la realtà è molto diversa. Drammatica. Molto drammatica.
“Il suo gesto obbliga tutti quanti a riflettere sulle ferite interiori che hanno segnato profondamente Demba e molti altri immigrati”. Cosi’ il vescovo di Torino, monsignor  Cesare Nosiglia interviene sul suicidio di Gaye Demba, un 28enne originario del Gambia, che aveva vissuto negli scantinati dell’ex Moi e che ora era ospitato in una struttura della diocesi.
“Questo ragazzo – ha sottolineato Nosiglia – è giunto nel nostro Paese dopo aver subìto violenze e soprusi molto pesanti che hanno minato profondamente la sua vita, provocando fragilità che purtroppo si sono manifestate nel suo gesto estremo.Sono le stesse ferite, le medesime fragilità a cui ciascuno di noi è esposto”.

“Ferite e fragilità che non dipendono dal colore della pelle né dal passaporto o dal conto in banca”, ha aggiunto Nosiglia ricordando che nell’ultimo anno e mezzo era stato seguito da una équipe di persone e professionisti che “hanno fatto tutto quanto possibile per offrire a questo giovane ragioni positive ma purtroppo non è stato sufficiente”.
“Chiedo a tutti di contribuire a far crescere nella nostra città un clima che non sia né di odio né di rifiuto né di paura, ma sia invece di reciproca accoglienza, attenzione e rispetto”.

Gaye Demba aveva vissuto fino al primo sgombero, programmato nel 2017, all’ex Moi, l’ex complesso olimpico attualmente oggetto di un piano di totale sgombero che dovrebbe concludersi entro il 2019 grazie anche al sostegno del governo. “Seguivamo da vicino questo ragazzo che aveva più volte dato segni di forte depressione – spiega Sergio Durando, direttore della Pastorale Migranti di Torino -. Aveva già manifestato nel tempo volontà autodistruttive, e purtroppo era stato sottoposto a marzo ad un tso all’Ospedale Mauriziano, ma poi era uscito”.

“I responsabili della struttura hanno fatto tutto quanto è stato umanamente  possibile per offrire a questo giovane ragioni positive e opportunità utili a costruire una vita nuova e diversa, ma purtroppo tutto questo impegno non è stato sufficiente – conclude. Nosigna -.  Il suo gesto obbliga tutti quanti a riflettere sulle ferite interiori che hanno segnato profondamente Demba e molti altri immigrati. Sono le stesse ferite, le medesime fragilità a cui ciascuno di noi è esposto. Ferite e fragilità che non dipendono dal colore della pelle né dal passaporto o dal conto in banca”.

Nave Alan Kurdi, il Viminale autorizza lo sbarco di due bambini con le madri, ma non dell’intero nucleo familiare… Fate uno sforzo di memoria, quelli che in passato separavano le famiglie erano i nazisti…!

 

Alan Kurdi

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Nave Alan Kurdi, il Viminale autorizza lo sbarco di due bambini con le madri, ma non dell’intero nucleo familiare… E fatelo uno sforzo di memoria, quelli che in passato separavano le famiglie erano i nazisti…!

 

Alan Kurdi: il Viminale tenta di dividere i figli dai padri. No di Sea Eye

L’Italia aveva autorizzato lo sbarco a Lampedusa di due bambini e le madri, ma non dell’intero nucleo familiare. Così si smembrano le famiglie.

E per non dividere le famiglie, per non essere separati dai propri cari, i migranti rifiutano lo sbarco. Salvini, da grande statista qual’è allora risponde: “Buon viaggio a Berlino”

Perchè, credo lo sappiate tutti, una delle prerogative dei GRANDI STATISTI è prendere per il culo dei bambini che fuggono da fame, guerra e tirannia…

Ma il problema non è Salvini. Io di poveri cristi che vagano per le strade urlando, con la bava alla bocca, incomprensibili minacce a chi gli sta vicino, ne ho visti tanti. Mi fanno anche un po’ pena e quando posso gli getto pure qualche spicciolo…

No, il problema non è di questa gente, ma di chi gli dà il voto…

 A qualcuno sfugge che queste sono persone e non pacchi. Sfugge che separare i bambini dai loro padri o le donne dai loro compagni è una bestialità indegna di un Paese civile.

E poi, fatelo uno sforzo di memoria: quelli che in passato separavano le famiglie erano i nazisti…!

By Eles

“Meno sbarchi ma più morti”: il monito del cardinal Bassetti fa infuriare Salvini

 

 

Salvini

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

“Meno sbarchi ma più morti”: il monito del cardinal Bassetti fa infuriare Salvini

Il presidente della Cei: “ogni morto in mare è un’offesa al genere umano”; ma Salvini risponde: “meno sbarchi, meno morti. I porti rimangono chiusi”.

Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, alla presentazione del Rapporto annuale del Centro Astalli ha dichiarato: “sono diminuiti gli sbarchi in Italia ma aumentano i morti in mare in modo esponenziale. Chi se ne prende la responsabilità? Un morto in mare offende il genere umano”.
“È un fenomeno che non troverà soluzione nella costruzione di barriere e diffusione della paura dell’altro” ha continuato Bassetti, perché il “consolidamento della pace passa attraverso la giustizia sociale e coloro che costruiscono muri finiranno prigionieri dei muri che hanno costruito”.
A commento poi delle parole del Papa sulla necessità di erigere ‘ponti per i porti’, Bassetti ha parlato di ‘numeri’ su cui l’Italia dovrebbe concentrarsi: “”Nel 2017 ogni 1000 sbarchi 26 morti. Nel 2018 ogni 100 sbarchi 35 morti; nel 2019, 100 morti ogni 1000 sbarchi”. Dati allarmanti e significativi in cui “il mare della Bibbia e del Vangelo diventa la tomba dei nostri fratelli e sorelle”; in cui un ritorno ai lidi da cui si è partiti “può essere una condanna a morte”. “Questo mi turba. E dico che questi problemi devono essere risolti”. Perchè “creare una mentalità che ti porta a vedere nell’altro un nemico, significa uccidere la tua anima ed anche quella dell’altro”.
Ma Salvini, che evidentemente si sente chiamato in causa, ha replicato: “Sono diminuiti gli sbarchi, sono diminuiti i morti. Spero che nessuno abbia nostalgia dei 600.000 sbarchi degli ultimi anni, dei miliardi sprecati, dei troppi reati, delle migliaia di morti del passato. Oggi in Italia si arriva col permesso, i porti sono chiusi per scafisti e delinquenti”.

fonte: https://www.globalist.it/news/2019/04/04/meno-sbarchi-ma-piu-morti-il-monito-del-cardinal-bassetti-fa-infuriare-salvini-2039687.html

Fiorella Mannoia attacca Salvini: “Con il vomito continuo ha sdoganato il linguaggio da bar”

 

Fiorella Mannoia

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Fiorella Mannoia attacca Salvini: “Con il vomito continuo ha sdoganato il linguaggio da bar”

L’artista a margine di un incontro alla Feltrinelli di Roma: “Le parole sono armi, soffiano sul fuoco della paura per motivi elettorali”

Lei ha votato M5s e non è affatto contenta. E lo ha detto parlando delle speranze deluse. Ma negli ultimi tempi l’artista si è schierata molte volte contro Salvini e la deriva razzista e autoritaria che si percepisce nel paese.
“Un conto è dire che non possiamo accogliere tutti quanti, un conto dire che la pacchia è finita. Le parole sono armi”, ha detto Fiorella Mannoia incontrando i fan alla Feltrinelli di via Appia.
“Prima le istituzioni avevano pudore. Mentre ora è un vomito continuo e a chi dobbiamo dire grazie? A chi ha sdoganato un linguaggio che va bene per un avventore di un bar. Non per un ministro dell’Interno”, aggiunge Mannoia.

“Stanno soffiando sul fuoco della paura e la cosa più sconvolgente è che lo fanno per motivi elettorali. A che serve metterci gli uni contro gli altri? Non sarebbe più semplice predisporre l’accoglienza?”, dice Fiorella Mannoia a proposito della questione migratoria.

fonte: https://www.globalist.it/culture/2019/03/29/fiorella-mannoia-attacca-salvini-con-il-vomito-continuo-ha-sdoganato-il-linguaggio-da-bar-2039438.html

Matteo Salvini insiste che la Libia è un porto sicuro. Per la Commissione Onu è lo stupro quotidiano di donne, uomini e bambini… Coscienza tranquilla? …Si può prendere per il culo l’elettore, non Dio…!

 

Matteo Salvini

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Matteo Salvini insiste che la Libia è un porto sicuro. Per la Commissione Onu è lo stupro quotidiano di donne, uomini e bambini… Coscienza tranquilla? …Si può prendere per il culo l’elettore, non Dio…!

 

Per il ministero dell’Interno la Libia è un porto sicuro, un paese perfettamente in grado di operare e gestire il soccorso in mare dei migranti.

l ministero dell’Interno ha provveduto ad aggiornare la già molto controversa direttiva “per il coordinamento unificato dell’attività di sorveglianza delle frontiere marittime e il contrasto all’immigrazione illegale”, mettendo nero su bianco che il governo italiano considera la Libia un porto sicuro, un paese pienamente legittimato a operare nella search and rescue dei migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo e raggiungere l’Europa.

Di tutt’altro avviso la Commissione Onu.

Violenze sessuali orribili e di routine. Violenze cui sono sottoposti praticamente tutti i migranti in transito per la Libia: uomini, donne, bambini e bambine. Violenze che spesso vengono filmate e girate via Skype ai parenti delle vittime per spingerli a pagare ingenti somme di denaro come riscatto.

Lo afferma un report presentato lunedì dalla Commissione Onu per le Donne rifugiate che ha intervistato centinaia di sopravvissute all’inferno libico.

La violenza sessuale più crudele e brutale, oltre alla tortura, è consumata come una prassi consolidata tanto nelle carceri clandestine quanto nei centri di detenzione ufficiali del Governo libico. Ma gli stupri sono perpetrati di routine anche durante gli arresti casuali e nell’ambito del lavori forzati, che possiamo anche chiamare ‘schiavitù’, ai quali sono costrette le donne e gli uomini migranti” ha spiegato Sarah Chynoweth, portavoce dalla Commissione che cha subito sottolineato come sia “assolutamente insostenibile che i rifugiati che riescono a fuggire attraverso il Mediterraneo vengano intercettati, riconsegnati alla Libia e costretti ancora a subire queste violenze”. La Commissione cita esplicitamente l’accordo firmato dal nostro Paese nel 2017, quando, con il sostegno dell’Unione Europea, ha finanziato con decine di milioni di euro la Guardia Costiera libica che opera in un clima di assoluta impunità, fornendogli anche i mezzi per catturare i migranti e riportarli nei centri di tortura.

Nel complesso, l’Ue ha speso 338 milioni di euro, dal 2014 ad oggi, in questa politica sulle migrazioni che si è rivelata non soltanto fallimentare ma anche delinquenziale.

Sono storie orribili e racconti da farti venire il voltastomaco, quelli che – a fatica – gli psicologi e gli operatori specializzati riescono a cavar fuori dai sopravvissuti. Storie di stupri di una violenza inaudita, di torture indicibili, di mutilazioni genitali di massa, di fratelli costretti a violentare le sorelle o la stessa madre. Alcuni rifugiati hanno raccontato di fosse comuni riempite di cadaveri con i genitali tagliati e lasciati fuori a marcire. Storie quasi impossibili da raccontare. Per vergogna, incredulità, e anche per paura. “Ci minacciano di fare delle cose orribili ai nostri fratelli e alle nostre sorelle rimasti laggiù, se raccontiamo in Europa quello che accade in Libia” ha detto un ragazzino ai soccorritori dell’Aquarius.

Orrori che vengono filmati e mostrati ai parenti rimasti in patria per estorcere denaro. Quando alle famiglie è stato rubato tutto quello che si poteva rubare, i carcerieri permettono ai migranti ancora vivi di continuare il viaggio. I centri di detenzione libici non servono a impedire o a limitare le migrazioni. Aggiungono solo dolore al dolore con l’unico risultato quello di far sbarcare in Europa persone pesantemente traumatizzate e che, nel caso dell’Italia, come sottolinea il report della Commissione Onu, ricevono pure un sostegno psicologico del tutto inadeguato o addirittura assente.

By Eles

 

fonti:

https://www.fanpage.it/per-matteo-salvini-ma-non-per-lonu-ora-la-libia-e-un-porto-sicuro/

https://www.repubblica.it/cronaca/2019/03/29/news/salvini_libia_porto_sicuro_aggiornata_direttiva-222772993/

https://raiawadunia.com/libia-lo-stupro-quotidiano-di-donne-uomini-e-bambini-migranti-con-i-nostri-soldi/

 

 

Papa Francesco rifiuta di incontrare Salvini: “cambi la sua politica sui migranti” …Come mai una notizia tanto eclatante non l’abbiamo sentita dai Tg di regime?

 

Papa Francesco

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Papa Francesco rifiuta di incontrare Salvini: “cambi la sua politica sui migranti” …Come mai una notizia tanto eclatante non l’abbiamo sentita dai Tg di regime?

Come ami ai Tg Parlano dei “troni gay” di Maria De Filippi, della patata di Belen e delle corna di Riccardo Fogli, ma non una paroila dei continui, duri attacchi di Papa Francesco a Salvini ed alla sua dittatura dell’odio?

Il no del Papa arriva dopo le considerazioni di ieri sulla nave Open Arms bloccata a Barcellona: “è un’ingiustizia, li tengono fermi per far annegare le persone”

No fermo di Papa Francesco a Matteo Salvini: nessuna udienza privata se non cambia la politica sui migranti. Salvini ci ha provato, più volte, a incontrare il Pontefice, ma dal Vaticano riceve porte chiuse. E la cosa, conoscendolo, non deve fargli molto piacere, specie dopo gli sproloqui con il Vangelo e il Rosario in mano.

I rapporti tra la Santa Sede e il Viminale sono molto freddi sin da quando Salvini si è insediato come Ministro. Già dalla sua prima visita ufficiale in Vaticano, in occasione della festa di san Michele Arcangelo in cui hanno festeggiato insieme Gendarmeria Vatinacana e polizia italiana, Salvini aveva avanzato la sua prima richiesta. Che era rimasta in sospeso e, tra l’altro, la presenza del Ministro tra le mura vaticane era stata accuratamente celata, tanto da non essere riportata da nessuno dei media del Vaticano.

Ma oggi è arrivato il No fermo, e motivato: se la linea del governo sui migranti non cambia, niente colloquio.

A quanto pare se l’atteggiamento di Salvini nei confronti dei migranti non cambierà, il Papa potrebbe non dargli udienza. Perché lasciare le persone in mezzo al mare o a una strada è disumano”. Lo dice la senatrice Vanna Iori, capogruppo del Pd nella commissione Istruzione, aggiungendo: “Non basta agitare un rosario per essere buoni cristiani. Non bastano ritualismi formali ma azioni concrete. Dal Papa un’iniziativa di coraggiosa coerenza con il messaggio evangelico”.

 

tratto da: https://www.globalist.it/news/2019/03/28/il-papa-rifiuta-di-incontrare-salvini-cambi-la-sua-politica-sui-migranti-2039372.html

Legittima difesa? Solo un inchino agli amici della potente lobby delle armi… Un doveroso tributo, in stile americano, ad una delle lobby più potenti e ricca … E, come al solito, il tutto sulla pelle della gente…!

 

Legittima difesa

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

Legittima difesa? Solo un inchino agli amici della potente lobby delle armi… Un doveroso tributo, in stile americano, ad una delle lobby più potenti e ricca … E, come al solito, il tutto sulla pelle della gente…!

Sembra proprio un bel regalo alle lobby delle armi che tanti bei soldini portano nelle casse dello Stato… Abbiamo davvero bisogno di più legittima difesa e più armi in giro?

Vedete quello che succede quasi tutti i giorni negli Stati Uniti. R non è che noi siamo “migliori”… Avete visto quanti danni è riuscito a fare da noi un semplice spray al peperoncino…

Leggiamo da Fanpage:

Le armi italiane fra lobby, politica ed export in tutto il mondo

Con la riforma della legittima difesa si torna a parlare di vendita di armi in Italia e dei rapporti della Lega con le lobby dei produttori. Il partito di Matteo Salvini non ha mai nascosto l’intesa con un mercato che è decisamente generoso con le casse italiane. Il nostro paese è infatti il nono esportatore di armi nel mondo intero. Ma dove finiscono queste armi?

C’è chi dice che la riforma della legittima difesa, approvata alla Camera e presto all’esame del Senato, non cambi in modo sostanziale il decreto-legge già esistente. La specificazione per cui la difesa sia sempre legittima, con l’aggiunta dell’avverbio, non toglie ai magistrati la propria discrezionalità giuridica, così come il parametro di proporzionalità offesa-difesa non cade con la riforma. C’è invece chi sostiene che la Lega stia avvicinando l’Italia ad una sorta di far west, aprendo all’utilizzo della violenza privata e rendendo più accessibile la compravendita di armi nel nostro paese.

Il dibattito sull’uso delle armi non è nuovo al Parlamento, specialmente da quando il segretario della Lega e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, strizza pubblicamente l’occhio alle lobby delle armi. Lo scorso 11 febbraio, in piena campagna elettorale, Salvini, candidato premier del Carroccio, avrebbe firmato un impegno alla fiera delle armi di Vicenza con i rappresentanti della lobby per cui prometteva di coinvolgerli direttamente ogni volta che fosse arrivato in Parlamento un provvedimento sulle armi. Più specificatamente, l’accordo era stato preso con il Comitato Direttiva 477, un’associazione che tutela i cittadini in possesso di armi da fuoco e che lavora fianco a fianco con i più importanti fabbricanti in Italia.

Le armi in Italia tra politica ed economia
A settembre 2018 è arrivato il decreto legislativo che rende più facile possedere un’arma da fuoco. Secondo il provvedimento viene allargato il gruppo di modelli detenibili da un privato, in cui vengono inclusi ora anche esempi di derivazione militare. Inoltre, aumenta il numero di proiettili consentiti, sebbene comunque non sarà possibile avere caricatori che contengano il numero più alto di colpi legali. Infine, si può compilare la denuncia di detenzione attraverso una semplice e-mail mentre non è più obbligatorio informare il partner della presenza di armi in casa.

Il Comitato Direttiva 477 collabora direttamente con Anpam, Conarmi e Assoarmieri, che si occupano rispettivamente dell’industria, del settore artigianale e della rappresentanza dei commercianti. Questi sono i punti di riferimento di un mercato che rappresenta quasi l’1% del Pil italiano e che, solo in ambito sportivo, genera affari per circa cento milioni di euro all’anno. Il Comitato, facendo da ponte tra politica e mercati, con il sostegno aperto di Salvini porterebbe in Parlamento importanti interessi economici legati al mondo delle armi.

L’export delle armi italiane
Del resto, il nostro paese non è estraneo al business degli armamenti. L’Italia occupa infatti il nono posto nella top 10 della vendita di armi nell’intero pianeta. La classifica è stata stilata nell’ultimo rapporto del Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI). Quello delle armi è un mercato consolidato e in continua crescita che nutre ormai da anni le casse di Roma, responsabile dell’export del 2,5% delle armi di tutto il mondo. In cima alla classifica vi sono gli Stati Uniti, che esportano il 34% delle armi internazionali, seguiti dalla Russia con un 22% e dalla Francia con il 6,7%. Seguono Germania (5,8%), Cina (5,7%), Regno Unito (4,8%), Spagna (2,9%) e Israele (2,9%). Troviamo quindi l’Italia, davanti all’Olanda che chiude la classifica con il 2,1%. La classifica si riferisce ad armi utilizzate in campo bellico, vale a dire aerei, navi, carri armati e missili, e riguarda gli anni fra il 2013 e il 2017.

Ma chi compra queste armi? La maggior parte dell’equipaggiamento bellico prodotto in Italia finisce negli Emirati Arabi Uniti, in Turchia e Algeria. Si tratta dei paesi che acquistano più armi a livello internazionale. Altri paesi che usufruiscono della produzione italiana sono poi Israele, Marocco, Qatar, Kuwait, Pakistan, Giordania, Taiwan, India e Singapore, ma anche le più vicine Polonia e Norvegia. La maggior parte delle armi che l’Italia produce finiscono quindi tra Medio Oriente e Nord Africa, nelle zone geopolitiche fra le più instabili al mondo.

La tendenza ad esportare sempre più verso paesi che non appartengono alla Ue o alla Nato spesso ha significato vendere armi a regimi per cui il rispetto dei diritti umani è pressoché inesistente. In particolare, si è parlato molto delle armi italiane vendute all’Arabia Saudita, implicata in una guerra che sta devastando lo Yemen e in cui le violazioni di diritti umani e i crimini di guerra contro civili sono stati ampiamente documentati. La vendita di armi a Riad piuttosto che ad Abu Dhabi grava su una delle emergenze umanitarie più tragiche dei giorni nostri, per cui il Parlamento europeo ha già sollecitato un embargo sugli armamenti destinati all’Arabia, condannando fortemente i finanziamenti ad una tale carneficina.

Lo scorso anno, la Rete Italiana per il Disarmo, insieme all’European Center for Constitutional and Human Rights, ha presentato alla procura della Repubblica Italiana una denuncia perché si avvii un’indagine sulla responsabilità penale degli amministratori della produttrice di armi Rwm Italia che hanno esportato in Yemen. La società produce bombe aeree del tipo MK82, MK83 e MK84 in Sardegna per conto della multinazionale tedesca Rheinmetall. La denuncia fa particolare riferimento ad un bombardamento avvenuto nel 2016 diretto contro una casa privata. Sul luogo dell’attacco, in cui sono morti sei civili, sarebbero stati rinvenuti resti di bombe prodotte proprio da Rwm Italia.

Fonte: https://www.fanpage.it/le-armi-italiane-fra-lobby-politica-ed-export-in-tutto-il-mondo/

Visto che molto probabilmente il nostro vicepremier Salvini avrà finito i giga, ve lo spieghiamo noi chi è la bestia che da ubriaco ha travolto un bambino a Marostica: RAZZISTA, OMOFOBO E NEMICO DELLE “ZECCHE ROSSE”

 

Marostica

 

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Visto che molto probabilmente il nostro vicepremier Salvini avrà finito i giga, ve lo spieghiamo noi chi è la bestia che da ubriaco ha travolto un bambino a Marostica: RAZZISTA, OMOFOBO E NEMICO DELLE “ZECCHE ROSSE”

Ma cos’è? Salvini ha finito o giga? No perchè un giustiziere come lui non può tollerare un crimine del genere, avrebbe dovuto intasare i social, avrebbe dovuto twittare tutto il suo (e quello degli Italiani) rancore contro questo meschino bandito…

Che dite? Era bianco, ariano, razzista, omofobo e fascista? Ah, allora si spiega tutto…

Ve lo immaginate, invece, se fosse stato un negro o uno zingaro?

Invece il crimine lo ha commesso il suo elettore tipo, quindi ZITTO…

 

Da Globalist:

Razzista, omofobo e nemico delle ‘zecche rosse’: chi è il conducente ubriaco che ha travolto un bambino

I suoi social grondano di commenti contro gay, migranti e centri sociali, oltre che di elogi per Salvini e Meloni

Si chiama Pietro Dal Santo l’artigiano  58enne vicentino di Thiene che, da ubriaco, ha travolto un passeggino in cui si trovava un bambino di 14 mesi che, in condizioni gravissime, è stato trasferito al policlinico di Padova dove in tarda serata è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico a un gamba, anche se a preoccupare è pure un trauma cranico commotivo.

L’uomo è stato letteralmente “salvato” dalla polizia locale e dai carabinieri di Marostica, per poi essere trasferito nella caserma dell’Arma; qui tuttavia non ha collaborato con gli inquirenti e ha rifiutato di sottoporsi all’alcoltest.

A quel punto è stato accompagnato in ospedale a Bassano del Grappa, dove attraverso i prelievi del sangue è stato possibile confermare l’assunzione di alcolici, non compatibili con la possibilità di mettersi alla guida. A quel punto per lui sono scattate le manette.

La bacheca facebook dell’uomo è un assortimento delle più barbare affermazioni contro donne, gay, migranti e centri sociali: lui stesso aveva messo un annuncio di lavoro in cui tra i requisiti aveva inserito ‘non gay’, rilanciava continuamente i post della destra più estrema ed era un sostenitore social di Salvini e della Meloni.

Per questo, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana oggi scrive: “Anche oggi il ministro Salvini sui social parla di tutto e di tutti. Mi sarei aspettato un suo severo commento su quel camionista ubriaco che in Veneto ha travolto una famiglia, ha quasi ucciso un bimbo di 14 mesi, e non contento è pure scappato, anche se poi fortunatamente è stato arrestato dai carabinieri. E invece nulla. Mi ero illuso, perché questo camionista non è di colore nero, non è un profugo e quindi non merita la sua attenzione”.

“È un serenissimo veneto, molto attento alla difesa della razza – prosegue Fratoianni – campione sui social nell’insultare i migranti, i gay e quelle zecche dei centri sociali, molto attento a rilanciare post leghisti e della destra peggiore. Insomma agli occhi del pensiero leghista evidentemente un cittadino modello”, conclude.

tratto da:https://www.globalist.it/news/2019/03/09/razzista-omofobo-e-nemico-delle-zecche-rosse-chi-e-il-conducente-ubriaco-che-ha-travolto-un-bambino-2038490.html

Il manifesto leghista per l’8 marzo: “Rivendicare l’autodeterminazione della donna è sbagliato” …Ma l’avete letto bene, femmine? Ma avete capito con chi avere a che fare? O forse la vostra aspirazione è quella di stare a casa, possibilmente in silenzio, a stirare le camicie di Capitan Salvini?

 

8 marzo

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Il manifesto leghista per l’8 marzo: “Rivendicare l’autodeterminazione della donna è sbagliato” …Ma l’avete letto bene, femmine? Ma avete capito con chi avere a che fare? O forse la vostra aspirazione è quella di stare a casa, possibilmente in silenzio, a stirare le camicie di Capitan Salvini?

 

Leggete bene queste frasi, smettete di fare finta di nulla e guardare dall’altra parte. Vogliono farci tornare indietro di millenni. “Offende la dignità delle donne chi ne rivendica una più marcata e assoluta autodeterminazione”.

Ecco l’8 marzo leghista cosa è: un giorno per ribadire la supremazia maschile su quella femminile. Una data per ricordare alla donna che il suo ruolo sociale è quello di procreare.
Sembra un fake da quanto fa schifo ma è tutto vero
Non solo, sono riusciti a citare gay e migranti persino per l’otto marzo (cosa c’entrino non si sa).
Leggete bene questa frase, capitene il senso e soprattutto smettete di fare finta di nulla e guardare dall’altra parte. Vogliono farci tornare indietro di millenni.
“Offende la dignità delle donne chi ne rivendica una più marcata e assoluta autodeterminazione”.
Ecco. Noi siamo governati da questa gente.

In tutto qursto Salvini, alle domande in merito ha risposto: “Non ne sapevo niente e non ne condivido alcuni contenuti. Lavoro per la piena parità di diritti e doveri per uomini e donne, per mamme e papà” …Ma si èp ben guardato di chiedere scusa alle donne, per il manifesto che porta ben evidente il suo nome in calce…!

 

Andrea Camilleri contro Matteo Salvini: “Io so bene cosa è il fascismo, Salvini sarebbe stato un meraviglioso gerarca di Mussolini”

 

Andrea Camilleri

 

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Andrea Camilleri contro Matteo Salvini: “Io so bene cosa è il fascismo, Salvini sarebbe stato un meraviglioso gerarca di Mussolini”

 

In un’intervista a Radio Radicale Andrea Camilleri giudica senza mezzi termini l’operato del ministro dell’interno e vicepremier, bollandolo come “un meraviglioso federale di Mussolini”. Negli ultimi mesi lo scrittore siciliano è tornato spesso sul paragone tra l’Italia di oggi e quella del fascismo.

intervistato da Radio Radicale, lo scrittore siciliano Andrea Camilleri, è tornato ad attaccare il ministro dell’interno e vice presidente del Consiglio Matteo Salvini, che il papà di Montalbano definisce “un meraviglioso federale di Mussolini”. Un gerarca fascista, per intenderci. È da qualche mese che Andrea Camilleri ripete di avvertire in Italia un clima simile a quello del fascismo, e lui può dirlo visto che c’era.

A Radio Radicale, durante il programma di Massimiliano Coccia, “Le parole e le cose” al minuto 13 lo scrittore siciliano ha dichiarato:

È tutto un gran tornare indietro. Torna indietro, torna indietro e arriveremo finalmente al ’22, che è quello a cui segretamente tanti politici aspirano. Mi creda, ho 93 anni e ho conosciuto i gerarchi fasciscti. Salvini sarebbe stato un meraviglioso federale di Mussolini.

Parole dure, certamente non nuove, come dicevamo. Il paragone Salvini-Mussolini era già stato tirato in ballo, non tanto sulla reale somiglianza tra i due, ma per quello scommettere sul peggio degli italiani che il leader della Lega incarna per Camilleri. Al centro di questo “peggio” che Salvini tirerebbe fuori dagli italiani, c’è il tema dei migranti.

Lo scorso gennaio, in un video inviato a Fanpage.it, Andrea Camilleri aveva infatti  commentato lo sgombero avvenuto al centro di accoglienza di Castelnuovo di Porto, alle porte di Roma, di più di 500 migranti: “Non in nome mio. Questa è un’ossessione, rendetevene conto. Io mi rifiuto di essere un cittadino italiano complice di questa nazista volgarità”.