Il Grande Fratello – L’elogio alla prostituzione!

Grande Fratello

 

 

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Il Grande Fratello – L’elogio alla prostituzione!

 

Il Grande Fratello – L’elogio alla prostituzione!

Diceva Beppe Grillo: “non bisognerebbe mai prostituirsi, se non per denaro”… E questa battuta potrebbe benissimo essere lo slogan de Il Grande Fratello.

Gente che si vende per un briciolo di celebrità e soprattutto per il cachet.

Non fraintendete… C’è prostituzione e prostituzione.

C’è chi vende il proprio corpo per strada. MAI per piacere, ma per denaro e solo perchè ne ha disperatamente bisogno o perché costretta. Queste sono le prostitute, ed hanno una loro dignità che io rispetto profondamente.

Poi ci sono i concorrenti di questo schifoso Grande Fratello. Questi no che non hanno dignità. Questi non vendono il loro corpo, ma vendono la loro anima, la loro persona, i loro sentimenti. Vendono la loro dignità. E lo fanno non perchè ne hanno bisogno ma per fame di denaro.

Massimo rispetto per le prostitute che incontro sulla strada, ma zero, zero, zero rispetto per chi si vende in questo squallido bordello Televisivo

Ed è meglio che non esprimo giudizi sui Papponi che presentano e sui coglioni che si godono questo sudicio spettacolo…

L’elogio alla prostituzione… ma non quella onesta delle donne di strada…

Purtroppo mi rendo conto di non riuscire a trasmettere tutto lo schifo che mi provoca questa ignobile televisione. Spero che qualcuno comprenda…

By Eles

La storia di Cyntoia Brown: Nel 2004 sparò all’uomo che la stuprava e la costringeva a prostituirsi. Aveva 16 anni ma, invece di avere una medaglia, fu condannata come un’adulta. Solo ora, sull’onda dello scandalo Weinstein, le Star si mobilitano per la revisione del suo processo.

 

Cyntoia Brown

 

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La storia di Cyntoia Brown: Nel 2004 sparò all’uomo che la stuprava e la costringeva a prostituirsi. Aveva 16 anni ma, invece di avere una medaglia, fu condannata come un’adulta. Solo ora, sull’onda dello scandalo Weinstein, le Star si mobilitano per la revisione del suo processo.

 

Usa, star in campo per liberare Cyntoia Brown: sconta ergastolo per l’uccisione del suo aguzzino.

Nel 2004 sparò all’uomo che la stuprava e costringeva a prostituirsi. Aveva 16 anni ma fu condannata come un’adulta. Ora, sull’onda dello scandalo Weinstein, cantanti e attrici si mobilitano per la revisione del suo processo.

LIBERATE Cyntoia Brown, la ragazzina che uccise il suo aguzzino. Sull’onda lunga dello scandalo Weinstein decine di star – da Rihanna a Kim Karadashian – sono scese in campo per chiedere la revisione del processo che nel 2004 condannò all’ergastolo la ragazza minorenne che, costretta alla prostituzione da un uomo di 43 anni chiamato Johhny Mitchell Allen, detto significativamente “cut throat”, il tagliagole, durante l’ennesima violenza sessuale subita riuscì ad ucciderlo impossessandosi della sua pistola.

Nonostante il fatto che Cyntoia avesse alle spalle una storia di soprusi sessuali lunga tre generazioni e fosse caduta giovanissima nelle mani dei trafficanti di sesso, lo stato del Tennessee l’aveva ugualmente condannata al massimo della pena per l’assassinio del suo aguzzino, giudicandola come un’adulta e aggiungendo l’aggravante della prostituzione.

C’è voluta la serie di denunce legate al caso Weinstein per riportare la storia della giovane, che oggi ha 29 anni ed ha già trascorso in carcere quasi metà della sua vita, sulle prime pagine dei giornali. Grazie a una serie di post su Twitter e Instagram subito diventati virali con le immagini di un documentario girato nel 2011 dal filmaker Daniel Birman.

Un film durissimo che raccontava attraverso la testimonianza in prima persona della ragazza gli abusi fisici e sessuali subiti: “Non aveva scappatoie” ha spiegato Birman in una recente intervista alla rete locale Fox17 Nashville. “Nata e cresciuta in una famiglia dove le violenze sessuali si sono ripetute per tre generazioni”.

Durante il processo del 2004 Cyntoia aveva raccontato nei dettagli ai giudici come il suo aguzzino la picchiasse, soffocasse e stuprasse regolarmente anche con una pistola. E i suoi avvocati avevano cercato invano di spiegare che erano stati proprio quei traumi a farle impugnare la pistola. Non c’era stato nulla da fare: la sentenza era stata durissima, ergastolo con la possibilità di ottenere la libertà su parola solo dopo aver scontato 51 anni in carcere.

Quando nel 2011 Birman presentò il suo documentario la vicenda fece molto scalpore: al punto che i legislatori del Tennessee cambiarono la legge stabilendo che l’imputazione di prostituzione potesse essere formulata solo per ragazze maggiorenni. Le altre andavano considerate come vittime. Peccato, però, che non si volle dare validità retroattiva: Brown rimase in carcere. Qui la ragazza ha studiato: si è diplomata e ora sta scrivendo la sua tesi di laurea.

Ora, dopo che si è tornati a parlare del suo caso, una petizione è stata lanciata online affinché si faccia presto una revisione del processo. Le star del mondo del cinema e della musica si stanno mobilitando in suo aiuto: l’hashtag #freeCyntoiaBrown è già diventato virale. E chissà che qualcosa, per la ragazzina nera che voleva solo vivere una vita normale, non possa finalmente cambiare.

fonte: http://www.repubblica.it/esteri/2017/11/23/news/usa_star_in_campo_per_liberare_cyntoia_brown_la_ragazzina_condannata_all_ergastolo_per_l_uccisione_del_suo_aguzzino-181899794/

Fiorella Mannoia fulmina Antonio Razzi: “riaprire le case diminuirebbe la violenza sulle donne”? Tacere è una virtù, quando non si ha niente di intelligente da dire. Tanto lo stipendio (ahinoi) lo prende lo stesso…!

Fiorella Mannoia

 

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Fiorella Mannoia fulmina Antonio Razzi: “riaprire le case diminuirebbe la violenza sulle donne”? Tacere è una virtù, quando non si ha niente di intelligente da dire. Tanto lo stipendio (ahinoi) lo prende lo stesso…!

 

 

Antonio Razzi vuole riaprire le case chiuse: “diminuirebbero la violenza sulle donne”

Il senatore contro la legge Merlin: “Chi dice che non va a prostitute sta dicendo una bugia, così l’uomo si sfoga”.

 

Ecco la fantastica risposta di Fiorella Mannoia su Facebook

Quando pensi di averle sentite tutte, quando pensi di aver toccato il fondo, qualcuno ti sorprende sempre. Per il
senatore (sic!) Razzi, (quel senatore Razzi che ha detto chiaramente che aspetta solo il vitalizio e ci ha invitato candidamente, in una canzoncina che ha pubblicato su YouTube, che evidentemente ritiene divertente a “farci i cazzi nostri” ) Per il “senatore” Razzi, dicevo, le case chiuse, cioè le prostitute, dovrebbero servire ai maschi per “sfogare” ( è il termine che usa) i loro istinti e in questo modo si potrebbero addirittura ridurre i casi di femminicidio. Capite? Gli uomini, secondo il “senatore” Razzi sono degli animali che non tengono a freno i l’istinto animalesco e le donne, seppur prostitute, sono bambole dove “sfogare” le pulsioni del mostro che hanno nelle mutande che se invece nutrito e saziato smette di picchiarle o addirittura di ucciderle. Senatore Razzi, ma non farebbe meglio a tacere e ringraziare il suo santo ( se ne ha uno) per la fortuna che ha avuto, invece di vomitare queste bestialità? Tacere è una virtù, quando non si ha niente di intelligente da dire. Tanto lo stipendio ( ahinoi) lo prende lo stesso.