Casualmente Obama in Italia incontra Renzi, subito dopo il New York Times (mai neanche un rigo su Mafia Capitale) attacca la Raggi: “Rifiuti quasi ovunque, promesse politiche fallite” …il M5S fa paura anche agli USA? Una volta al governo sapete dove se li possono mettere i loro F35 e le loro armi nucleari?

 

Obama

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

Casualmente Obama in Italia incontra Renzi, subito dopo il New York Times (mai neanche un rigo su Mafia Capitale) attacca la Raggi: “Rifiuti quasi ovunque, promesse politiche fallite” …il M5S fa paura anche agli USA? Una volta al governo sapete dove se li possono mettere i loro F35 e le loro armi nucleari?

 

La macchina del fango allestita da Renzi & C. arranca per screditare il M5s.

Ora all’attacco dei rifiuti di Roma.

Peraltro un attacco già sputtanato, leggi per esempio:

Franco Bechis dimostra che non esiste nessuna emergenza rifiuti a Roma. Gira 4 ore per tutta la città. Solo 4-5 cassonetti sono strabordanti. UN’ALTRA MENZOGNA DI RENZI E DEI SUOI COMPLICI…!!

Le magliette gialle del Pd sono già in marcia per ripulire le strada di Roma (mentre, già da tempo, ne hanno ripulito le casse). Ed ecco un nuovo alleato, il New York Times che chissà come si accorge della monnezza di Roma.

Il New York Times, che non ha mai scritto un rigo su Mafia Capitale, ora è scandalizzato dalla gestione Raggi! E questo poco dopo che Obana ha parlato con Renzi…

Che Renzi gli abbia spiegato, con dovizia di dettagli, dove se li possono infilare gli Americani i loro F25 e le loro armi nucleari in caso di vittoria del M5s…??

 

Da Il Secolo XIX

Il New York Times torna a criticare Roma: «Rifiuti quasi ovunque, promesse politiche fallite»

Roma – «A Roma ci sono rifiuti quasi ovunque» e i politici «continuano a promettere – e falliscono – di tenere il problema sotto controllo». Lo afferma un editoriale del New York Times firmato da Frank Bruni.

«La situazione» dei rifiuti «è peggiore del solito e più deprimente che mai, perché i romani hanno eletto lo scorso anno un giovane sindaco di un nuovo e giovane partito politico che si era impegnato a cambiare le cose. Quasi 11 mesi dopo, non ha fatto quasi nulla del genere» si legge nell’editoriale.

Nell’editoriale dal titolo la «sporca metafora di Roma», Bruni mette in evidenza il contrasto della città, con i monumenti tirati a lustro e la spazzatura. I rifiuti «sono la prima cosa che i romani nominano a chi gli chiede della loro città in questi giorni. Ma anche la seconda e la terza» si legge nell’editoriale, dove viene citato Massimiliano Tonelli che descrive la situazione come «tragica. Nessun altro paese europeo ha la sua capitale in queste condizioni». Tonelli insieme ad altri romani fa la cronaca dei rifiuti sul «sito tristemente popolare ROma Fa Schifo», che ha contribuito a fondare.

Tonelli si lamenta del contrasto fra i monumenti splendenti per turisti mentre Roma puzza per i cittadini. Una contraddizione che ricorda costantemente agli italiani che «il settore pubblico è inefficiente e disorganizzato mentre quello privato funziona meglio».

Il New York Times si spinge anche oltre. «Non sono solo i rifiuti. È la profusione di venditori ambulanti senza licenza nelle strade. Gli irregolari trasporti pubblici. La corsa a ostacolo delle auto parcheggiate dove non dovrebbero essere parcheggiate».

Per rinfrescarvi la memoria – Quando la Clinton approvò l’invio di gas sarin ai ribelli siriani per incastrare Assad

Clinton

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Per rinfrescarvi la memoria – Quando la Clinton approvò l’invio di gas sarin ai ribelli siriani per incastrare Assad

 

Prendere per i fondelli la Gente non è difficile. Non è difficile perchè la Gente ha poca memoria. La notizia che riportiamo di seguito (fonte Imola Oggi – 9 maggio 2016) fece a suo tempo clamore. Ma nessuno se la ricorda più.  D’altra parte noi Italiani siamo il popolo che ha votato per 20 anni gente che in campagna elettorale prometteva la riduzione delle tasse. Ogni volta ci abbiamo creduto come ebeti, dimenticando le precedenti promesse, ed ora…

 

La Clinton approvò l’invio di gas sarin ai ribelli siriani per incastrare Assad

Il sito Free Thought Project riporta un articolo sui legami di Hillary Clinton con l’attacco chimico al gas sarin a Ghouta, in Siria, nel 2013. Dalle relazioni tra USA e Siria, al ruolo della Clinton nella politica estera USA e nell’approvvigionamento di armi dalla Libia verso l’Isis (ne avevamo parlato), alle dichiarazioni del giornalista premio Pulitzer Seymour Hersh su un accordo del 2012 tra l’amministrazione Obama e i leader di Turchia, Arabia Saudita e Qatar, per imbastire un attacco con gas sarin e darne la colpa ad Assad, tutte le prove punterebbero in una direzione: i precursori chimici del gas sarin sarebbero venuti dalla Libia, il sarin sarebbe stato “fatto in casa” e la colpa gettata sul governo siriano come pretesto perché gli Stati Uniti potessero finanziare e addestrare direttamente i ribelli siriani, come desideravano i sauditi intenzionati a rovesciare Assad. Responsabile della montatura l’allora Segretario di Stato USA e attuale candidata alla presidenza per i Democrat, Hillary Clinton.  VOCI DALL’ESTERO

di Matt Agorist, 2 maggio 2016

Nell’aprile del 2013, la Gran Bretagna e la Francia informarono le Nazioni Unite che c’erano prove credibili che la Siria avesse usato armi chimiche contro le forze ribelli. Solo due mesi più tardi, nel giugno del 2013, gli Stati Uniti conclusero che il governo siriano in effetti aveva usato armi chimiche nella sua lotta contro le forze di opposizione. Secondo la Casa Bianca, il presidente Obama ha subito usato l’attacco chimico di Ghouta come pretesto per l’invasione e il sostegno militare americano diretto e autorizzato ai ribelli.

Da quando gli Stati Uniti finanziano questi “ribelli moderati”, sono state uccise più di 250.000 persone, più di 7,6 milioni sono state sfollate all’interno dei confini siriani e altri 4.000.000 di esseri umani sono stati costretti a scappare dal paese.

Tutta questa morte e distruzione portata da un sadico esercito di ribelli finanziati e armati dal governo degli Stati Uniti era basata – è quello che ora ci viene detto – su una completa montatura.

Seymour Hersh, giornalista noto a livello mondiale, ha rivelato, in una serie di interviste e libri, che l’amministrazione Obama ha falsamente accusato il governo siriano di Bashar al-Assad per l’attacco con gas sarin e che Obama stava cercando di usarlo come scusa per invadere la Siria. Come ha spiegato Eric Zuesse in Strategic Culture, Hersh ha indicato un rapporto dell’intelligence britannica che sosteneva che il sarin non veniva dalle scorte di Assad. Hersh ha anche affermato che nel 2012 è stato raggiunto un accordo segreto tra l’amministrazione Obama e i leader di Turchia, Arabia Saudita e Qatar, per imbastire un attacco con gas sarin e darne la colpa ad Assad in modo che gli Stati Uniti potessero invadere la Siria e rovesciare Assad.

“In base ai termini dell’accordo, i finanziamenti venivano dalla Turchia, e parimenti dall’Arabia Saudita e dal Qatar; la CIA, con il sostegno del MI6, aveva l’incarico di prendere armi dagli arsenali di Gheddafi in Siria. ”

Zuesse nel suo rapporto spiega che Hersh non ha detto se queste “armi” includevano i precursori chimici per la fabbricazione del sarin che erano immagazzinati in Libia. Ma ci sono stati molteplici rapporti indipendenti che sostengono che la Libia di Gheddafi possedeva tali scorte, e anche che il Consolato degli Stati Uniti a Bengasi, in Libia, controllava una “via di fuga” per le armi confiscate al regime di Gheddafi, verso la Siria attraverso la Turchia.

Anche se Hersch non ha specificamente detto che la “Clinton ha trasportato il gas”, l’ha implicata direttamente in questa”via di fuga” delle armi delle quale il gas sarin faceva parte.

Riguardo al coinvolgimento di Hillary Clinton, Hersh ha detto ad AlterNet che l’ambasciatore Christopher Stevens, morto nell’assalto dell’ambasciata Bengasi,

L’unica cosa che sappiamo è che [la Clinton] era molto vicina a Petraeus che era il direttore della CIA in quel periodo… non è fuori dal giro, lei sa quando ci sono operazioni segrete. Dell’ambasciatore che è stato ucciso, [sappiamo che] era conosciuto come un ragazzo, da quanto ho capito, come qualcuno che non sarebbe stato coinvolto con la CIA. Ma come ho scritto, il giorno della missione si stava incontrando con il responsabile locale della CIA e la compagnia di navigazione. Egli era certamente coinvolto, consapevole e a conoscenza di tutto quello che stava succedendo. E non c’è modo che qualcuno in quella posizione così sensibile non stesse parlando col proprio capo [Hillary Clinton, all’epoca Segretario di Stato, figura che nel governo statunitense ha la responsabilità della politica estera e del corpo consolare, NdVdE], attraverso qualche canale.

A supportare Hersh nelle sue affermazioni è il giornalista investigativo Christof Lehmann, che dopo gli attacchi ha scoperto una pista di prove che riporta al Presidente dello Stato Maggiore Congiunto Martin Dempsey, al Direttore della CIA John Brennan [subentrato nella guida della CIA l’8 marzo 2013 dopo le dimissioni di Petraeus nel novembre 2012 e il successivo interim di Morell, NdVdE], al capo dell’intelligence saudita principe Bandar, e al Ministero degli Interni dell’Arabia Saudita.

Come ha spiegato Lehmann, i russi e altri esperti hanno più volte affermato che l’arma chimica non avrebbe potuto essere una dotazione standard dell’arsenale chimico siriano e che tutte le prove disponibili – tra cui il fatto che coloro che hanno offerto il primo soccorso alle vittime non sono stati lesionati – indicano l’uso di sarin liquido, fatto in casa. Questa informazione è avvalorata dal sequestro di tali sostanze chimiche in Siria e in Turchia.

Anche se non è la prova definitiva, non si deve glissare su questa implicazione. Come il Free Thought Project ha riferito ampiamente in passato, il candidato alla presidenza ha legami con i cartelli criminali internazionali che hanno finanziato lei e suo marito per decenni.

Quando Hillary Clinton divenne Segretario di Stato nel 2009, la Fondazione William J. Clinton ha accettato di rivelare l’identità dei suoi donatori, su richiesta della Casa Bianca. Secondo un protocollo d’intesa, rivelato da Politifact, la fondazione poteva continuare a raccogliere donazioni provenienti da paesi con i quali aveva rapporti esistenti o che stavano tenendo programmi di finanziamento.

Le registrazioni mostrerebbero che dei 25 donatori che hanno contribuito con più di 5 milioni di dollari alla Fondazione Clinton nel corso degli anni, sei sono governi stranieri, e il maggior contribuente è l’Arabia Saudita.

L’importanza del ruolo dell’Arabia Saudita nel finanziamento dei Clinton è enorme, così come il rapporto tra Siria e Arabia Saudita nel corso dell’ultimo mezzo secolo è tutto quello che concerne questa guerra civile.

Come Zuesse sottolinea nel suo articolo su Strategic Culture,

Quando l’intervistatore ha chiesto ad Hersh perché Obama sia così ossessionato dalla sostituzione di Assad in Siria, dal momento che “il vuoto di potere che ne deriverebbe avrebbe aperto la Siria a tutti i tipi di gruppi jihadisti”; e Hersh ha risposto che non solo lui, ma lo Stato Maggiore Congiunto, “nessuno riusciva a capire perché.” Ha detto, “La nostra politica è sempre stata contro di lui [Assad]. Punto.”

Questo è stato effettivamente il caso non solo da quando il partito che Assad guida, il partito Ba’ath, è stato oggetto di un piano della CIA poi accantonato per un colpo di stato finalizzato a rovesciarlo e sostituirlo nel 1957; ma, in realtà, il primo colpo di stato della CIA era stato non solo pianificato, ma anche effettuato nel 1949 in Siria, dove rovesciò un leader democraticamente eletto, con lo scopo di consentire la costruzione di un oleodotto per il petrolio dei Saud attraverso la Siria verso il più grande mercato del petrolio, l’Europa; e la costruzione del gasdotto iniziò l’anno successivo.

Ma poi c’è stato un susseguirsi di colpi di stato siriani (innescati dall’interno anziché da potenze straniere – nel 1954, 1963, 1966, e, infine, nel 1970), che si sono conclusi con l’ascesa al potere di Hafez al-Assad durante il colpo di stato del 1970. E l’oleodotto trans-arabico a lungo pianificato dai Saud non è ancora stato costruito. La famiglia reale saudita, che possiede la più grande azienda mondiale di petrolio, l’Aramco, non vuole più aspettare. Obama è il primo presidente degli Stati Uniti ad aver seriamente tentato di svolgere il loro tanto desiderato “cambio di regime” in Siria, in modo da consentire la costruzione attraverso la Siria non solo dell’oleodotto trans-arabico dei Saud, ma anche del gasdotto Qatar- Turchia che la famiglia reale Thani (amica dei Saud), che possiede il Qatar, vuole che sia costruita lì. Gli Stati Uniti sono alleati con la famiglia Saud (e con i loro amici, le famiglie reali del Qatar, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Bahrain e Oman). La Russia è alleata con i leader della Siria – così come in precedenza lo era stata con Mossadegh in Iran, Arbenz in Guatemala, Allende in Cile, Hussein in Iraq, Gheddafi in Libia, e Yanukovich in Ucraina (tutti rovesciati con successo dagli Stati Uniti, ad eccezione del partito Baath in Siria).

Matt Agorist è un veterano congedato con onore del Corpo degli US Marines ed ex operatore di intelligence direttamente incaricato dalla NSA. Questa precedente esperienza gli fornisce una visione unica nel mondo della corruzione del governo e dello stato di polizia americano. Agorist è stato un giornalista indipendente per oltre un decennio ed è apparso sulle reti tradizionali in tutto il mondo.

fonte: http://www.imolaoggi.it/2016/05/09/la-clinton-approvo-linvio-di-gas-sarin-ai-ribelli-siriani-per-incastrare-assad/