Come i nostri media leccano il culo al potente di turno: un marocchino salva la vita alla dottoressa aggredita? Per Tg1 e Tg2 della Rai la notizia è che “parla un italiano stentato”…!

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Come i nostri media leccano il culo al potente di turno: un marocchino salva la vita alla dottoressa aggredita? Per Tg1 e Tg2 della Rai la notizia è che “parla un italiano stentato”…!

Il marocchino salva la dottoressa, ma i Tg Rai sottolineano: ‘parla un italiano stentato’

Mustafa El Aoudi ha salvato la vita alla donna aggredita a colpi di cacciavite. Su Tg1 e Tg2 un servizio nel quale come prima cosa si parlava della scarsa dimestichezza con la nostra lingua dell’uomo. Ma era necessario?

Lui si chiama Mustafa El Aoudi, è marocchino di 40 anni, vive in Italia da vent’anni, ha una moglie e tre figli che sono nati tutti a Crotone.
Mustafa fa il venditore ambulante e la sua bancarella è davanti ai cancello dell’ospedale San Giovanni di Dio.
E’ stato lui, con il suo intervento, a salvare la dottoressa Maria Carmela Calindro, aggredita a colpi di cacciavite da un uomo che la riteneva responsabile della morte di un suo parente.
Un gesto nobile di altruismo che ha fatto di Mustafa il personaggio del giorno.
Peccato che sia Tg1 che Tg2 (che hanno trasmesso lo stesso servizio) siano stati protagonisti di quella che a tanti è sembrata una bruttissima scivolata, tanto più antipatica in tempi di xenofobia spinta ai massimi livelli con gli atti del governo pentastellato e da tanti amministratori che fondano il loro consenso sulla discriminazione e gli stereotipi.
Così il servizio sull’aggressione cominciava con Mustafa, che brevemente ha ricostruito l’aggressione e un suo intervento.
A questo punto in campo la voce del giornalista che ha detto testualmente: “Racconta così l’aggressione, in un italiano stentato, Mustafa El Audi”.
In un italiano stentato? Possibile? Sì, la prima cosa che il giornalista ha sottolineato è stato “l’italiano stentato” di Mustafa, che poi stentato non è (perché si capiva benissimo il suo racconto) ma era un italiano con inflessione e un paio di parole in calabrese.
La domanda è: perché la prima cosa che nel servizio si è voluta sottolineare è stata la (presunta) scarsa dimestichezza di Mustafa con l’italiano? Qual era il senso?
Che anche se parla male l’italiano è in grado di compiere un gesto di altruismo?
Che c’entra l’italiano stentato (che – ripetiamo – stentato non era nemmeno, anzi tra governo e parlamento sentiamo di peggio) con il salvataggio della dottoressa?
Da garantisti, immaginiamo e vogliamo immaginare che l’autore del servizio non avesse intenzioni malevole. Che si sia trattato di una scivolata, di una frase messa lì senza valutarne l’impatto, soprattutto in questi tempi bui.
Ma se quel servizio è andato in onda così sia nel Tg1 delle 20 che nel Tg2 delle 20.30 (il Tg3 delle 19 l’aveva annunciato ma poi non l’ha mandato in onda perché non pronto, ndr) significa che è sicuramente passato sotto gli occhi di capiservizio, capiredattori. Possibile che nessuno si sia accorto di questa antipatica stonatura?
In tempi di odio crescente e di stereotipi che galoppano ci vorrebbe più sensibilità. Soprattutto nel servizio pubblico.
Ps: nel lanciare il servizio la conduttrice del Tg1 ha detto che la dottoressa era stata salvata da un “ambulante maghrebino”.
Mentre la conduttrice del Tg2 ha detto solo ‘ambulante’. Tanto che un collega della Rai ha maliziosamente commentato: la qualifica di immigrato non manca mai se sono spacciatori o stupratori…

tratto da: https://www.globalist.it/media/2018/12/05/il-marocchino-salva-la-dottoressa-ma-i-tg-rai-sottolineano-parla-un-italiano-stentato-2034523.html