Al comizio di Salvini con un cartello con scritto “Ama il prossimo tuo”: picchiato e portato via a forza… Questi sono fortunati che quel fesso che andava dicendo queste stupidaggini è morto 2000 anni fa…

 

Salvini

 

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Al comizio di Salvini con un cartello con scritto “Ama il prossimo tuo”: picchiato e portato via a forza… Questi sono fortunati che quel fesso che andava dicendo queste stupidaggini è morto 2000 anni fa…

Un cartello con scritto “Ama il prossimo tuo”: picchiato e portato via a forza dal comizio di Salvini

Su Propaganda Liva un video girato nel giorno della manifestazione leghista a piazza del Popolo. Una scena da regime

Perquisizioni contro chi va ai cortei anti-Salvini, con la polizia che controlla gli striscioni e fa ‘melina’ per far arrivare in ritardo le persone.

Ma anche il ‘divieto’ di usare slogan cristiani in una manifestazione del leader xenofobo che giura sul Vangelo, difende i presepi e parla della tradizione cristiana, salvo poi rinnegare Cristo in ogni sua azione.

Ora la polizia molto zelante verso il nuovo ministro dell’Interno si è resa responsabile di una scena vergognosa verso un ragazzo picchiato e portato via dal comizio di Salvini a Roma perché portava un cartello con scritto “Ama il prossimo tuo”.

Persone non identificate (forse agenti in borghese) lo hanno preso di peso e portato fuori da piazza del Popolo per consegnarlo a poliziotti in divisa che l’hanno identificato e poi lasciato andare.

Risultato: un labbro rotto e tolleranza zero.

tratto da: https://www.globalist.it/media/2018/12/15/un-cartello-con-scritto-ama-il-prossimo-tuo-picchiato-e-portato-via-a-forza-dal-comizio-di-salvini-2034955.html

QUI potete vedere il video

Ma non Ti vergogneresti a fottere le monetine dal cappello di un mendicante? Guarda che lo stai facendo… Il Tuo governo ha messo le mani sulle rimesse dei migranti, fottendo, anche a nome Tuo, 62 milioni dai Paesi poveri…

 

rimesse dei migranti

 

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Ma non Ti vergogneresti a fottere le monetine dal cappello di un mendicante? Guarda che lo stai facendo… Il Tuo governo ha messo le mani sulle rimesse dei migranti, fottendo, anche a nome Tuo, 62 milioni dai Paesi poveri…

Le mani del governo sulle rimesse dei migranti: 62 milioni in meno ai Paesi poveri

La notizia, diffusa oggi da Avvenire, è emblematica dell’azione di un governo ostaggio delle forze populiste e xenofobe. Sotto i riflettori del quotidiano dei vescovi l’emendamento leghista al decreto fiscale votato ieri da Lega e Movimento 5 Stelle, che prevede l’introduzione di una tassa dell’1,5% sui trasferimenti di denaro superiori a 10€ verso Paesi non Ue. L’emendamento esclude dal pagamento della tassa le operazioni commerciali e colpisce esclusivamente le persone che, grazie ad operazioni di money transfer, inviano ai propri cari parte del denaro guadagnato in Italia. E così il governo giallo-verde, in questo periodo particolarmente assetato di denaro, decide di fare cassa sulla pelle dei migranti, prendendo di mira, dice Avvenire, «chi ha più bisogno: le popolazioni dei Paesi poveri che vivono grazie alle rimesse dei loro familiari emigrati in Italia».

La tassa prevista dal governo si aggiungerà alla già esosa commissione degli operatori, che viaggia intorno al 6% con punte del 10%, aggiunge il quotidiano, andando ad impoverire di circa 62 milioni di euro l’anno le rimesse, quello strumento cioè di sostegno alle economie più povere di Asia, Africa e America Latina che negli anni, numeri alla mano, si è dimostrato ben più potente della cooperazione internazionale. Un meccanismo che il governo dovrebbe agevolare e sostenere anche nell’ottica del contenimento dei flussi migratori per “motivi economici”, sottolinea Avvenire, visto che proprio grazie alle rimesse dei migranti molte famiglie decidono di non abbandonare la proria terra.

Soldi guadagnati da migranti, che aiutano i poveri “a casa loro”, e che a causa di questo emendamento, finiranno invece nelle casse dello Stato. Ancora una volta il governo a trazione leghista mette in campo misure punitive, inique e soprattutto controproducenti.

C’è anche un altro rischio, si legge ancora su Avvenire: «Oltre ai problemi di equità, la misura potrebbe essere controproducente anche sul piano della trasparenza delle transazioni. È vero che nell’arcipelago dei money trasfer si annidano anche fenomeni di opacità e illegalità ma la nuova tassazione rischia di spingere altre risorse verso percorsi più nascosti e ancora meno controllabili». Come denunciava Bankitalia in un’indagine del 2016, proprio a causa dei costi eccessivi dei trasferimenti, un terzo delle rimesse degli immigrati viaggia attraverso canali informali: insieme agli stessi extracomunitari, quando ritornano a casa, ma anche grazie ai servizi offerti da reti criminali clandestine, italiane e straniere.

 

 

fonte: https://www.adista.it/articolo/60285?utm_campaign=shareaholic&utm_medium=facebook&utm_source=socialnetwork&fbclid=IwAR1_f36HGCSNdL0weUm67X1bNRXl0rEVYT6I62Nwai6TrMj3o0rr5msRwb4

Una porcata del genere non l’aveva partorita manco Salvini: la Danimarca vuole confinare i migranti che non possono essere rimpatriati su un’isola deserta

migranti

 

 

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Una porcata del genere non l’aveva partorita manco Salvini: la Danimarca vuole confinare i migranti che non possono essere rimpatriati su un’isola deserta

La Danimarca vuole confinare i migranti che non possono essere rimpatriati su un’isola deserta

La struttura di Lindholm tratterrà i cittadini stranieri che la Danimarca non è in grado di espellere, ad esempio perché non esiste alcun accordo di rimpatrio tra la Danimarca e il paese d’origine. L’accordo di Lindholm, in sostanza, mira a  rendere la vita degli immigrati irregolari intollerabile così da costringerli a lasciare il paese volontariamente

La Danimarca sta pensando di isolare i cittadini stranieri con condanne pendenti o che si sono visti respingere la richiesta di asilo e non possono essere rimpatriati sull’isola di Lindholm, un territorio di sette ettari in mezzo al mare raggiungibile solo via traghetto. Secondo quanto si apprende dalla stampa danese, la disposizione fa parte del nuovo accordo di bilancio raggiunto tra il governo conservatore della Danimarca e il Partito popolare danese, che da sempre chiede norme più restrittive in materia di immigrazione. L’accordo prevede dunque che i cittadini stranieri condannati per crimini e in attesa di espulsione saranno trattenuti in una struttura a Lindholm.

I richiedenti asilo respinti ma che non possono essere rimpatriati ricevono dal governo danese un alloggio in cui non possono preparare i loro pasti, del cibo e un assegno di circa 1,20 dollari al giorno, che viene però trattenuto se non cooperano con le autorità. Al momento, nei due centri di espulsione della Danimarca ci sono centinaia di migranti che non hanno diritto a restare nel paese ma che si rifiutano di tornare nel loro paese di origine e non possono essere espulsi.

“Non saranno imprigionati”, ha dichiarato il ministro delle Finanze Jensen. “Ci sarà un servizio di traghetti da e per l’isola, ma il traghetto non opererà tutto il giorno, e di notte dovranno rimanere al centro di partenza. In questo modo saremo in grado di monitorare meglio dove si trovano”. La struttura di Lindholm tratterrà i cittadini stranieri che la Danimarca non è in grado di espellere, ad esempio perché non esiste alcun accordo di rimpatrio tra la Danimarca e il paese d’origine. L’accordo di Lindholm, in sostanza, mira a  rendere la vita degli immigrati irregolari intollerabile così da costringerli a lasciare il paese volontariamente.

“Per noi è un problema vedere che alcuni stranieri che sono stati effettivamente condannati al rimpatrio stanno ancora commettendo reati e non abbiamo modo di monitorarli”, ha spiegato il ministro Jensen. Le opposizioni danesi nel frattempo protestano e segnalano la disumanità insita nella proposta avanzata dal governo.

Attualmente, Lindholm è utilizzata dall’Istituto veterinario della Technical University of Denmark che svolge attività di ricerca sui virus che colpiscono bovini e suini. L’attività di ricerca viene effettuata su quest’isola disabitata per precauzione, per scongiurare eventuali contagi. Quando il centro di  Lindholm entrerà in funzione, probabilmente nel 2021, il DTU lascerà l’isola.

Tratto da: https://www.fanpage.it/la-danimarca-vuole-confinare-i-migranti-che-non-possono-essere-rimpatriati-su-unisola-deserta/

…E finalmente Salvini smentisce Paolo Villaggio che gli diceva: “sui migranti non avete la personalità dei nazisti…”

 

Paolo Villaggio

 

 

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…E finalmente Salvini smentisce Paolo Villaggio che gli diceva: “sui migranti non avete la personalità dei nazisti…”

In una trasmissione del 2011 Paolo Villaggio con l’arma dei paradosso replicava al razzismo di Borghezio e di uno sbarbato Salvini, ridicolizzandoli…

Ecco alcuni passaggi di una trasmissione de La7, Tetris, del 2011 nella quale Paolo Villaggio si confrontava con Borghezio e un giovane Salvini proprio sui temi dell’immigrazione.
Già allora i leghisti (ancora padani) martellavano sugli stranieri.
E Villaggio aveva usato l’arma dell’ironia e del paradosso per controbattere alla solita retorica leghista. Parlando della necessità di buttare fuori gli immigrati l’autore di Fantozzi aveva detto: “allora liberiamoci di dare di tutto quello che dà fastidio. Gli anziani si potrebbero eliminare facilmente, i mutilati, i ciechi, gli storpi, i malati di mente, tutto quello che dà fastidio alla nostra cultura”.
E aveva aggiunto: “Il timore che abbiamo noi Fantozzi è che voi leghisti non avete la personalità che avevano una volta i nazisti. E quindi sarebbe il caso di appaltare l’eliminazione degli extracomunitari (…) a un’associazione tedesca. Vi do un’indicazione: ci sono i pronipoti di quelli di Auschwitz e Belsen. Quelli sono bravi a eliminare il problema”.

Ed ora viene fuori che quelli che qualche mese fa definivano noi Italiani “VOMITEVOLI” a Claviere hanno respinto anche bambini… E qualcuno mi chiede pure perché i francesi mi stanno sulle palle….

 

Claviere

 

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Ed ora viene fuori che quelli che qualche mese fa definivano noi Italiani “VOMITEVOLI” a Claviere hanno respinto anche bambini… E qualcuno mi chiede pure perché i francesi mi stanno sulle palle…

È di qualche mese fa la presa di posizione di Macron nei nostri confronti. “Italia Vomitevole” è forse uno degli appellativi più simpatici che ci sono stati rivolti…

E ora leggiamo delle schifezze di  Claviele… E scopriamo che hanno ricacciato in Italia anche bambini…

Leggiamo dalle fonti di stampa:

“La Francia ha cercato di respingere in Italia anche dei minorenni: è successo il 18 ottobre, dopo le 22,30, ma le autorità italiane avevano bloccato la procedura. È uno degli elementi emersi nel corso della visita di lunedì degli esperti inviati dal Viminale a Claviere, dopo alcuni episodi di sconfinamento”.

E qualcuno mi chiede pure perché i francesi mi stanno sulle palle….

By Eles

Aboubakar Soumahoro, il sindacalista nero che urla cose scomode – “Noi migranti uguali a voi italiani: sfruttati dai padroni…!”

 

 

sindacalista

 

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Aboubakar Soumahoro, il sindacalista nero che urla cose scomode – “Noi migranti uguali a voi italiani: sfruttati dai padroni…!”

Aboubakar Soumahoro: noi migranti uguali a voi italiani sfruttati dai padroni

Forse la Puglia ha trovato un altro Giuseppe Di Vittorio. Ed è nero. E sa ricordare i morti di oggi e quelli di ieri, a Marcinelle. Sa dedicare la protesta a Paola Clemente, uccisa in quei campi dalla fatica.

Aboubakar Soumahoro, sindacalista della Usb, ha la voce ferma quando chiama i braccianti di Puglia a scioperare. Nella piazza di San Severo chiede un minuto di silenzio per ricordare i 16 “compagni, i fratelli morti”. Fratelli uccisi in due differenti incidenti che aprono uno squarcio sulle condizioni inaccettabili dei braccianti in Italia, a nord come a sud.

Aboubakar Soumahoro urla in un megafono e per prima cosa ricorda le vittime di Marcinelle, i minatori italiani uccisi in Belgio. “Siete stati emigranti anche voi. Eravamo sfruttati ieri, siamo sfruttati oggi”. E’ un discorso forte, potente, vibrante. Quando Aboubakar dice che lo sciopero di oggi in Puglia è in memoria di Paola Clemente, la bracciante uccisa dalla fatica, si alza un applauso. “Perché il suo sacrifico è il nostro, perché la sua fatica è la nostra, tutti i giorni sui campi a spaccarci la schiena. Prendiamo un euro l’ora. I pomodori che trovate nei supermercati li abbiamo colti noi, ma la grande distribuzione ci schiaccia, i padroni ci sfruttano. Non date la colpa agli autisti che guidavano i pullmini, andate a cercare in alto, più sopra di noi”.

Aboubakar Soumahoro urla: stesso lavoro, stessa paga, e i migranti africani, i lavoratori della terra urlano con lui. Poi si rivolge al ministro Di Maio. Dice: “Lei parla di dignità ma si metta gli stivali e venga nei campi con noi. Non chiuda i centri di occupazione ma semmai le agenzie interinali. Sono anche loro i caporali, quelli che sfruttano, ci sfruttano”. E infine manda un messaggio a Salvini: “Chi lavora, come lavoriamo noi migranti, va regolarizzato. Noi produciamo per voi”

Forse la Puglia ha trovato un altro Giuseppe Di Vittorio, il sindacalista dalla parte degli invisibili, dei contadini, degli sfruttati. E’ un Giuseppe Di Vittorio nero che non ha paura di chiamare le cose con il loro nome, di ricordare all’Italia che non accoglie ma che sfrutta che la strada dei diritti è uguale per tutti.

fonte: https://www.globalist.it/news/2018/08/08/aboubakar-soumahoro-noi-migranti-uguali-a-voi-italiani-sfruttati-dai-padroni-2029171.html

Razzismo & Salvini – Palermo, ferito migrante: “Sporco negro” – Sono otto le aggressioni razziste da giugno… È proprio questo che vogliamo diventare? Proprio non ce ne vergognamo?

 

Razzismo

 

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Razzismo & Salvini – Palermo, ferito migrante: “Sporco negro” – Sono otto le aggressioni razziste da giugno… È proprio questo che vogliamo diventare? Proprio non ce ne vergognamo?

 

Palermo, ferito migrante: “Sporco negro”. Razzismo: otto attacchi da giugno. Salvini: “L’allarme è un’invenzione della sinistra”

E’ accaduto a Partinico, nel palermitano, dove un 19enne senegalese richiedente asilo, che lavora come cameriere in un bar di piazza Caterina, è stato aggredito da un gruppo di ragazzi che gli hanno procurato ferite al labbro e alle orecchie. Dopo bracciante ucciso a Vibo Valentia il 3 giugno, episodi si sono verificati a Roma, Vicenza, Caserta, Latina e Forlì. Ma il ministro dell’Interno minimizza: “La pazienza degli italiani è quasi finita”

L’ultimo caso è accaduto a Partinico, nel palermitano. Ma dalla metà di giugno in Italia si sono verificati almeno altri 7 episodi di violenza contro gli stranieri. Eppure secondo Matteo Salvini“l’allarme razzismo è un’invenzione della sinistra. Gli italiani sono persone perbene ma la loro pazienza è quasi finita. Io – ha aggiunto il il ministro dell’Interno – da ministro, lavoro da 58 giorni per riportare sicurezza e serenità nelle nostre città”.

A Partinico erano in 7 contro uno. Prima gli hanno tirato con violenza le orecchie, dicendogli: “Vattene via, sporco negro“. Poi, mentre uno del gruppo lo teneva fermo, gli altri lo prendevano a calci e pugni. La vittima è un senegalese di 19 anni, richiedente asilo, aggredito mentre lavorava servendo ai tavoli in un bar in piazza Caterina. Il giovane, da due anni ospite di una comunità, ha presentato una denuncia ai carabinieri, che stanno indagando per risalire agli aggressori. L’aggressione gli ha provocato ferite al labbro e alle orecchie guaribili in sette giorni. “Non ho reagito perché non alzo le mani – ha raccontato – Mi potevo difendere, ma gli educatori della comunità mi hanno insegnato che non si fa“.

Un pestaggio che va ad aumentare la lista di casi di intolleranza e violenza verificatisi negli ultimi mesi. Il primo episodio si era verificato l’11 giugno a Caserta, dove due migranti originari del Mali erano stati colpiti – uno di loro era rimasto ferito – con una pistola ad aria compressa da un’auto in corsa. I due, ospiti di un centro di accoglienza e in possesso di un permesso per ragioni umanitarie, avevano raccontato dfi essere stati affiancati da una Panda mentre camminavano in strada e che gli autori del gesto avevano urlato: “Salvini, Salvini”. Ancora spari da una macchina il20 giugno a Napoli. Il bersaglio è Konate Bouyagui, anch’egli originario del Mali, in possesso di un regolare permesso di soggiorno. Tornava a casa dal ristorante in cui lavorava, era rimasto ferito all’addome.

Agli inizio di luglio due casi si verificano a Forlì, dove un uomo – un ivoriano di 33 anni – a una donna denunciavano di essere stati colpiti in due differenti episodi da colpi esplosi con armi ad aria compressa. Il primo era in sella ad una bici e il colpo era partito da un’auto che lo aveva affiancato. L’uomo aveva riportato lievi ferite all’addome, con prognosi di 10 giorni. Il secondo evento era stato denunciato da un componente della consulta degli stranieri, Gbeu Serge Diomande: in corso Garibaldi, una donna nigeriana sarebbe stata avvicinata da un motorino e una delle due persone a bordo l’avrebbe ferita al piede sempre con una pistola da softair. “Sì, si può chiamare razzismo. Perché si spara ai neri”, aveva detto Diomande detto al Resto del Carlino.

Ancora un agguato, l’11 luglio. Quel giorno i colpi esplosi da un’auto in transito raggiungono due migranti nigeriani ospiti di un centro di accoglienza che erano in attesa dell’autobus a Latina Scalo. Attraverso l’analisi delle telecamere di videosorveglianza di negozi e grazie alle dichiarazioni di una testimone i carabinieri individuano e denunciano gli autori del gesto: sono tre 23ennidella zona. L’accusa: lesioni con finalità di discriminazione razziale.

Una settimana dopo, il 17 luglio, una bambina rom di un anno viene raggiunta da un proiettile sparato da un fucile ad aria compressa mentre si trova in braccio alla mamma, nei pressi del campo nomadi di via Salone a Roma. Trasportata d’urgenza all’ospedale Bambin Gesù, la bimba rischia la paralisi. L’autore del gesto viene individuato sette giorni dopo: è un pensionato di 59 anni, ex dipendente del Senato. Si difende sostenendo che il colpo sia partito accidentalmente. Un gesto condannato da Sergio Mattarella“L’Italia non può somigliare a un far west dove un tale compra un fucile e spara dal balcone ferendo una bambina di un anno, rovinandone la salute e il futuro. Questa è barbarie e deve suscitare indignazione“, ha detto il Presidente della Repubblica.

Giovedì 26 luglio il quarto episodio. E’ accaduto a Cassola, nel vicentino, dove un operaio originario dell’isola di Capoverde viene ferito dai colpi sparati con una pistola ad aria compressa. A esploderli da una finestra della propria abitazione, è un uomo, un italiano originario dell’Argentina. L’arma utilizzata è una carabina calibro 4,5 mm: secondo l’Ansa, interrogato, l’uomo avrebbe sostenuto di aver voluto sparare a un piccione.

L’ultimo caso si è verificato il 27 luglio a San Cipriano d’Aversa. Un immigrato della Guinea, ospite in un centro di accoglienza, ha raccontato di essere stato colpito al volto dai colpi sparati da una pistola ad aria compressa. Il richiedente asilo ha raccontato di essere stato avvicinato da due ragazzi in moto che hanno poi fatto fuoco con l’arma.

A questi episodi va aggiunta anche la tragedia di Sacko Soumalya, il giovane del Mali ucciso a Vibo Valentia il 3 giugnomentre stava prendendo da una fabbrica abbandonata lamiere di alluminio per costruirsi una baracca nella bidonville in cui viveva, a pochi chilometri di distanza. Quattro mesi prima però, nelle Marche, il raid di Luca Traini, il neofascista che il 3 febbraio aveva aperto il fuoco in strada a Macerata dalla sua Alfa 147 nera, ferendo 6 immigrati. “È da febbraio che, a fronte del ripetersi sempre più frequente di episodi analoghi, noi – ha commenato il governatore della Toscava, Enrico Rossi – aspettiamo dal ministro dell’Interno una parola netta di condanna contro chi spara sugli immigrati”. Le parole sono arrivate, la condanna no.

fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/28/palermo-vattene-via-sporco-negro-e-giu-calci-e-pugni-ferito-migrante-19enne/4522734/

Ecco Marc Gasol, il gigante del basket da 20 milioni di dollari all’anno, che – da volontario – salva i migranti dal mare, diventando l’eroe dei social…

 

Marc Gasol

 

 

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Ecco Marc Gasol, il gigante del basket da 20 milioni di dollari all’anno, che – da volontario – salva i migranti dal mare, diventando l’eroe dei social…

 

Il campione Marc Gasol, cestista da 20 milioni di dollari all’anno, volontario sulla Open Arms

E’ lui l’uomo che ha soccorso Josephine, donna rimasta 2 giorni in mare attaccata ad un pezzo di legno

Marc Gasol, campione di pallacanestro spagnolo e giocatore dei Memphis Grizzlies,  ha deciso di imbarcarsi sulla nave di Proactiva Open Arms, Ong catalana che salva i migranti nel Mediterraneo. La stessa nave che martedì aveva denunciato l’inefficienza della Guardia Costiera libica, accusandola di aver abbandonato Josephine e una mamma con il figlio piccolo (morti successivamente) al largo delle coste di Tripoli.

Gasol, che guadagna oltre 20 milioni di dollari all’anno, ha preso una decisione coraggiosa ed altruista: spendere la sua pausa estiva per fare il volontario e salvare i più bisognosi. La scelta ha portato il campione di basket a diventare protagonista del salvataggio simbolo di queste settimane: quello di Josephine, donna camerunense rimasta due giorni in mare attaccata ad un pezzo di legno prima che giungessero i soccorsi.

Marc Gasol ha postato sul suo profilo Twitter un’immagine che lo ritrae nel bel mezzo del salvataggio, commentando: “Frustrazione, rabbia, impotenza. È incredibile come così tante persone vulnerabili vengano abbandonate alle loro morti in mare. Profonda ammirazione per quelli che stavolta chiamo i miei compagni di squadra”.

 

Gasol, il gigante del basket che salva i migranti diventa l’eroe dei social

Nessuno poteva immaginare che la star dei Grizzlies di Memphis passasse le sue vacanze a bordo della Open Arms per fare volontariato. La sua pagina Twitter invasa dai fan: “Grazie Marc”

E’alto 2 metri e 16 centimetri ma è un gigante anche dentro Marc Gasol, star del basket spagnolo che sta usando le sue vacanze per aiutare Open Arms a salvare i naufraghi del Mediterraneo. Il suo profilo twitter è invaso dai fan che lo celebrano. “Ci sono giocatori forti, fortissimi. Poi ci sono UOMINI che sono dei fuoriclasse”, ha scritto un ragazzo sulla pagina del ‘centro’ catalano in forza ai Grizzlies di Memphis. “Marc Gasol non parla e agisce, adoperarsi per portare in salvo una donna vale ben piu’ di qualsiasi anello Nba. Mvp!”.
Gasol, che ha postato una foto che lo ritrae su un gommone con caschetto rosso e salvagente vicino a Josephine, la donna salvata da Open Arms, ha spiegato che avrebbe voluto fare il volontario in mare già l’anno scorso ma era impegnato con la Spagna agli europei.
“Frustrazione, rabbia e impotenza. E’ incredibile come tante persone vulnerabili siano abbandonate alla morte in mare. Profonda ammirazione per questi che chiamo i miei compagni di squadra in questo momento” ha twittato la star del basket professionistico Usa che insieme al fratello Pau ha messo la Spagna sulla mappa della Nba. “Ricordo che la foto del bimbo siriano morto sulla costa turca nel 2015 mi provocò un senso di rabbia, capii che tutti noi dobbiamo fare la nostra parte per fermare queste tragedie”, ha aggiunto, ” è stato allora che ho incontrato Oscar Camps di Open Arms: la sua convinzione mi ha impressionato”. Gasol ha spiegato di essersi messo, lui che ha due figli, nei panni di “un padre che deve affrontare viaggi come questi in cui si rischia tutto per raggiungere un paese dove poter vivere in pace e con dignità”. “Penso che se fossi al suo posto vorrei che qualcuno mi aiutasse mettendo a disposizione il suo tempo, i suoi soldi, dandomi una mano. Penso che dovremmo tutti contribuire in qualche modo”, ha concluso.

fonte:

https://www.globalist.it/world/2018/07/18/il-campione-marc-gasol-cestista-da-20-milioni-di-dollari-all-anno-volontario-sulla-open-arms-2028071.html

https://www.globalist.it/sport/2018/07/18/gasol-il-gigante-del-basket-che-salva-i-migranti-diventa-l-eroe-dei-social-2028099.html

Caro Salvini, Cara Meloni. Sono uno di quei coglioni che ha pietà per i migranti che crepano… Ora ho una domanda per voi: …E perché non vi portate gli italiani in difficoltà a casa vostra?

 

Salvini

 

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Caro Salvini, Cara Meloni. Sono uno di quei coglioni che ha pietà per i migranti che crepano… Ora ho una domanda per voi: …E perché non vi portate gli italiani in difficoltà a casa vostra?

E perché non vi portate gli italiani in difficoltà a casa vostra?

Le tasse che ogni anno vengono pagate da ogni contribuente servono affinché lo Stato possa e debba sostituirsi alla personale solidarietà dei singoli, che potrebbero anche decidere di prendere parte a qualche programma di inserimento e accoglienza ma non possono essere né obbligati a farlo né tantomeno possono essere criticati per il fatto che una serie di problemi personali impedisce loro di spendersi in prima persona con iniziative più concrete di un appello sul giornale. E questo vale sia per i migranti che per i terremotati che per gli italiani in povertà assoluta, perché così funziona uno Stato. Eppure nessuno va a chiedere conto a Salvini o Meloni del perché loro, nella loro magione dorata, non ospitino alcun italiano in difficoltà pur dicendosi sempre molto preoccupati dalla situazione economica delle famiglie indigenti. Cosa cambia?

“Portateli a casa tua” è il commento più gettonato quando si parla di migranti. Su Facebook o nella vita reale, ogni volta che si affronta la questione migranti lo scontro si sposta sul terreno economico e della pubblica sicurezza e i detrattori delle politiche di accoglienza puntano il dito contro i cosiddetti “radical chic” evidenziando che potrebbero ospitare i migranti a casa propria, se proprio ci tengono così tanto a farli stare in Italia. Non solo commenti e diatribe da bar, però, quel “portateli a casa tua” è diventato lo scheletro di una “inchiesta” condotta dal quotidiano Il Tempo che sta facendo molto parlare in questa calda giornata di mezza estate.

Cercando di contrastare l’iniziativa di “Rolling Stone” organizzata per esprimere dissenso contro le politiche del ministro dell’Interno Matteo Salvini, un cronista del quotidiano romano ha inventato di sana pianta un ong e ha iniziato a chiamare un centinaio di intellettuali e artisti da sempre vicini alla causa migratoria chiedendo loro di ospitare un migrante a caso in casa loro, così a caso. Dopo aver effettuato una serie di chiamate, il cronista ha poi costruito un pezzo ad hoc volto a dimostrare che i radical chic di sinistra solo a parole sarebbero solidali con i migranti ma non a fatti e “sputtanare” i volti noti che hanno aderito all’appello di Rolling Stone o all’iniziativa “Magliette rosse”. E così, l’articolo, condividiso con gaudio e giubilo anche dallo stesso Salvini, ha letteralmente fatto il giro della rete ed è in pochissime ore divenuto una vera e propria clava da utilizzare per picchiare i buonisti della rete e sbattere loro in faccia “la verità che nessuno racconta”.

Insomma, secondo il cronista che ha costruito il pezzo – perché di costruzione a tesi si tratta – il rifiutare l’invito di una sconosciuta ong inventata di sana pianta o richiede informazioni più specifiche via mail per sincerarsi della bontà dell’iniziativa e dell’esistenza della onlus stessa dimostrerebbe che i radical chic con il rolex e l’attico a New York non sono poi davvero così buoni e bravi ma sarebbero degli egoisti che di fronte alla possibilità di dare un aiuto concreto si tirano indietro senza colpo ferire. L’articolo de Il Tempo, invece, altro non è che l’accozzaglia di una serie di luoghi comuni spacciati per verità assoluta e altro non fa che sciorinare una serie di nomi noti – e molto odiati dai cattivisti – insieme a una serie di scuse che questi avrebbero presentato all’anonimo chiamante. Su 100 persone, solo 4 avrebbero accettato l’offerta, mentre una buona metà nemmeno avrebbe risposto al telefono e un’altra buona metà avrebbe gentilmente declinato l’invito. L’articolista ha poi messo insieme una serie di vittime designate e le ha date in pasto alla rete, sottolineandone l’incongruenza tra parole e comportamenti.

Come ha spiegato sui social lo stesso Linus, però, molti hanno rifiutato perché hanno subodorato puzza di bruciato e hanno compreso subito potesse trattarsi di un banale scherzo telefonico a opera di qualche buontempone, ma nonostante questo si sono ritrovati nel tritacarne dei cattivisti senza possibilità d’appello. La critica che però si può e si deve muovere a questo articolo de Il Tempo e in generale a tutti quelli che credono che i migranti possano e debbano essere ospitati a casa dei buonisti è un’altra: l’iniziativa di Rolling Stone e quella di Libera erano di stampo umanitario e miravano a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della chiusura dei porti italiani connessa ai naufragi, sottolineando che è dovere di ogni nazione salvare e accogliere i migranti in viaggio nel Mar Mediterraneo perché non si possono contare i centesimi quando in ballo di sono le vite delle persone.

Quel “portateli a casa tua” non ha alcun senso perché non possono essere compiti di un singolo cittadino il mantenimento e l’integrazione di immigrati e richiedenti asilo sul territorio nazionale, le tasse che ogni anno vengono pagate da ogni contribuente servono affinché lo Stato possa e debba sostituirsi alla personale solidarietà dei singoli, che potrebbero anche decidere di prendere parte a qualche programma di inserimento e accoglienza ma non possono essere né obbligati a farlo né tantomeno possono essere criticati per il fatto che una serie di problemi personali impedisce loro di spendersi in prima persona con iniziative più concrete di un appello sul giornale. E questo vale sia per i migranti che per i terremotati che per gli italiani in povertà assoluta, perché così funziona uno Stato. Eppure nessuno va a chiedere conto a Salvini o Meloni del perché loro, nella loro magione dorata, non ospitino alcun italiano in difficoltà pur dicendosi sempre molto preoccupati dalla situazione economica delle famiglie indigenti. Cosa cambia?

fonte: https://www.fanpage.it/e-perche-non-vi-portate-gli-italiani-in-difficolta-a-casa-vostra/

 

 

Salvini deride pure i bambini affogati in mare: “Che peccato, in casa non ho trovato neanche una maglietta rossa da esibire oggi…” – Sveglia Gente, siamo ITALIANI, non le merde in cui ci vuole trasformare quest’individuo!

 

Salvini

 

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Salvini deride pure i bambini affogati in mare: “Che peccato, in casa non ho trovato neanche una maglietta rossa da esibire oggi…” – Sveglia Gente, siamo ITALIANI, non le merde in cui ci vuole trasformare quest’individuo!

 

Salvini deride i bambini morti in mare: peccato che non ho trovato una maglietta rossa

Il nemico di chi salva vite in mare ironizza sull’iniziativa lanciata da Libera. Sinistra Italiana replica: è indegno di svolgere il ruolo istituzionale

C’è qualcuno che ha la responsabilità delle centinaia di annegati nel Mediterraneo nelle ultime settimana. E chi ha la responsabilità? Chi ha criminalizzato le Ong impedendo loro di operare e si è affidato a un non-stato come la Libia dove comandando le milizie e, all’interno delle milizie, comandano i cartelli criminali.
Così la Guardia Costiera libica, stranamente, arriva sempre a naufragio avvenuto a fare la cosa dei dispersi (centinaia) e raccogliere i pochi sopravvissuti.
Ma no si è razzisti e xenofobi fino in fondo se non di deride la sofferenza: “Che peccato, in casa non ho trovato neanche una maglietta rossa da esibire oggi…”.

E l’emoticon di un bacio. Così Matteo Salvini – che notioriamente ama vestire capi d’abbigliamento di marchi vicini a CasaPound – prende le distanze, su Facebook, dall’appello di Libera e Don Ciotti a indossare oggi una maglietta rossa in memoria dei bambini morti in mare mentre tentavano di arrivare in Europa e sfuggire a guerre, fame e miseria.
Le magliette rosse ricordano i pigiamini rossi indossati dai bimbi annegati una settimana fa davanti alle coste della Libia, e la maglietta rossa del piccolo Alan Kurdi, ritrovato senza vita tre anni fa su una spiaggia turca. Le madri dei piccoli migranti tendono a vestire i propri figli di rosso durante la traversata, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori.

La replica di Sinistra Italiana: è un indegno
“Salvini non trova nel suo armadio una maglietta rossa? Non ci stupisce. La sua battuta nemmeno.”
Lo afferma Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali replicando alle battute di Salvini sull’iniziativa delle magliette rosse lanciata da Libera, Arci e Anpi.
“Non ci stupisce ma ci fa schifo. – conclude Fratoianni – Chi ironizza sulla morte e sulla disperazione di migliaia di persone è solo un poveraccio. Indegno di svolgere il ruolo istituzionale che riveste.”

tratto da: https://www.globalist.it/politics/2018/07/07/salvini-deride-i-bambini-morti-in-mare-peccato-che-non-ho-trovato-una-maglietta-rossa-2027519.html