Fascismo, abbiamo perso la memoria? “La memoria vogliono farla perdere a te” – Le parole di Ferruccio Laffi, sopravvissuto alla strage di Marzabotto. Parole dure come pietra, che dovremmo riascoltare tutti i giorni e farle ascoltare ai nostri figli nelle scuole…

 

Ferruccio Laffi

 

 

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Fascismo, abbiamo perso la memoria?  “La memoria vogliono farla perdere a te” – Le parole di Ferruccio Laffi, sopravvissuto alla strage di Marzabotto. Parole dure come pietra, che dovremmo riascoltare tutti i giorni e farle ascoltare ai nostri figli nelle scuole…

Intervista a Ferruccio Laffi sopravvissuto alla strage di Marzabotto dell’aprile 2019.

Ferruccio Laffi ha 91 anni e nessuna voglia di dimenticare. È uno dei pochissimi superstiti, rimasti ancora in vita, della strage di Marzabotto. Una serie di rappresaglie dei nazifascisti che tra il 29 settembre 1944 e i primi di ottobre hanno portato alla morte di 775 persone. Le truppe di Walter Reder hanno fatto terra bruciata di donne, anziani e bambini di una intera zona, quella di Monte Sole, dove era nata la brigata Stella Rossa, diretta dal comandante Musolesi, detto Lupo.

Ferruccio Laffi racconta di come sia avvenuta la strage a Marzabotto e di come lui si sia salvato dai nazifascisti: “Sapevamo che cercavano gli uomini, io a 16 anni mi consideravo un uomo così mi sono nascosto nel bosco”. Quando a sera non ha sentito più nulla è sceso giù, verso casa con i fratelli, “c’erano 18 persone ma non c’era nessuno. Pensavamo li avessero portati via, invece li avevano uccisi tutti. C’era un uomo nudo, ranicchiato, era mio padre. Gli hanno fatto vedere lo spettacolo e hanno ucciso anche lui”.

Ecco cosa è stato il fascismoAbbiamo perso la memoria? “Adesso abbiamo un ministro degli interni – Matteo Salvini – che non riconosce la Liberazione. Queste persone qui non è che hanno perso la memoria. La memoria vogliono farla perdere a te”. “Io lo so cosa vuol dire essere liberati, essere liberi di poter dire quello che pensi, le tue ragioni. Quando c’era il duce potevi dire solo viva il duce altrimenti ti davano l’olio di ricino”, racconta Ferruccio Laffi. 

 

fonte: https://www.michelesantoro.it/2019/04/ferruccio-laffi-fascismo-marzabotto/?fbclid=IwAR2DB8h3AhZjfVrQ2EdWaASf3fmr27lmSBcEo2z79LltmobfFLDXd0rzQjg

Berlusconi ribadisce il suo concetto: chi non vota per me è un coglione… Noi preferiamo ribadire quello di Stefano Rodotà: “se si dimentica chi è Silvio Berlusconi siamo alla deriva etica”…!

 

Stefano Rodotà

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Berlusconi ribadisce il suo concetto: chi non vota per me è un coglione… Noi preferiamo ribadire quello di Stefano Rodotà: “se si dimentica chi è Silvio Berlusconi siamo alla deriva etica”…!

Il concetto lo aveva già espresso tempo fa, nel 2006 quando se ne uscì con: “Ho troppa stima nell’intelligenza degli italiani per pensare che ci siano così tanti coglioni che possano votare contro il proprio interesse”. Allora ce l’aveva con i “Comunisti”.

Ora è la volta dei grillini: “Italiani (che hanno fiducia in questo governo), guardatevi nello specchio e domandatevi: ‘Sono un coglione o una persona intelligente‘. Risposta: ‘Sei un coglione’“

Insomma il concetto è questo: chi non vota per lui è un coglione…

Silvio Berlusconi si lamentava del fatto che “ancora un italiano su due ha fiducia in questo governo: sono numeri – ha aggiunto – che mi fanno ‘andare di testa’”. In perenne campagna elettorale da quando ha annunciato la sua candidatura alle Europee, Berlusconi non è nuovo a uscite contro chi sostiene l’esecutivo gialloverde e in particolare i Cinquestelle. Questa volta però è arrivate la risposta direttamente di Beppe Grillo: “Le parole gli scappano come peti, i pensieri sono rivolti al suo caleidoscopio e tamarro universo immaginario”, si legge in un post su Facebook del garante M5s dal titolo “Peti d’autore“.

A nostro avviso è sempre bene  rinfrecharVi la memoria con quello che diceva Stefano Rodotà non molto tempo fa:

Parla di deriva etica e si rammarica per la perdita della memoria. Stefano Rodotà è tanto felpato nei toni quanto duro nella sostanza sullo storico incontro Renzi-Berlusconi.

“Sento grandi inni al realismo da chi dice che l’incontro si doveva fare ma io sono sempre prudente di fronte agli eccessi di realismo e ai danni che ha provocato negli anni”, ricorda il costituzionalista. Il fatto è, osserva, che “non si può mettere tra parentesi chi fossero gli interlocutori, anzi, uno degli interlocutori”. “Per chi è cittadino del Paese – osserva ancora Rodotà – e ritiene che ci sia da ricostruire un’etica pubblica e civile, abbiamo perduto tutta la memoria se non ricordiamo che Silvio Berlusconi è stato condannato e che solo è stata dichiarato decaduto da senatore”.

Rodotà segnala che “uno solo tra i commentatori ha detto che Berlusconi a breve sarà o ai domiciliari o ai servizi sociali e allora c’è un’anomalia se abbiamo bisogno di rilegittimare chi si trova in questa condizione”. Anche perchè, pronostica, “quando finalmente quella decisione arriverà, immediatamente Berlusconi dirà ‘guardate, oggi che sono un padre della patria che modifica la Costituzione, come mi tratta questa giustizia. Per questo Rodotà avverte che “questa è la deriva che sta di fronte a noi. Dobbiamo esserne consapevoli ed anche questo è segno di quanto ancora fragile sia il nostro sistema”.

By Eles

Per rinfrescarVi la memoria – Stefano Rodotà: “se si dimentica chi è Silvio Berlusconi siamo alla deriva etica” !!

Berlusconi

 

 

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Per rinfrescarVi la memoria – Stefano Rodotà: “se si dimentica chi è Silvio Berlusconi siamo alla deriva etica” !!

 

Parla di deriva etica e si rammarica per la perdita della memoria. Stefano Rodotà è tanto felpato nei toni quanto duro nella sostanza quando, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, stronca l’incontro Renzi-Berlusconi.

“Sento grandi inni al realismo da chi dice che l’incontro si doveva fare ma io sono sempre prudente di fronte agli eccessi di realismo e ai danni che ha provocato negli anni”, ricorda il costituzionalista. Il fatto è, osserva, che “non si può mettere tra parentesi chi fossero gli interlocutori, anzi, uno degli interlocutori”. “Per chi è cittadino del Paese – osserva ancora Rodotà – e ritiene che ci sia da ricostruire un’etica pubblica e civile, abbiamo perduto tutta la memoria se non ricordiamo che Silvio Berlusconi è stato condannato a agosto e che solo da poche settimane è stata dichiarato decaduto da senatore”.

Rodotà segnala che “uno solo tra i commentatori ha detto che Berlusconi a breve sarà o ai domiciliari o ai servizi sociali e allora c’è un’anomalia se abbiamo bisogno di rilegittimare chi si trova in questa condizione”. Anche perchè, pronostica, “quando finalmente quella decisione arriverà, immediatamente Berlusconi dirà ‘guardate, oggi che sono un padre della patria che modifica la Costituzione, come mi tratta questa giustizia. Per questo Rodotà avverte che “questa è la deriva che sta di fronte a noi. Dobbiamo esserne consapevoli ed anche questo è segno di quanto ancora fragile sia il nostro sistema”.