Sea Watch querela Salvini per diffamazione. Il Ministro ironizza: “Che paura” …Per la cronaca: ironizzò con “Che paura” anche per il caso Diciotti (sequestro di persona), poi però se la fece sotto e piagnucolò l’aiuto del Senato per evitare il processo.

 

Salvini

 

 

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Sea Watch querela Salvini per diffamazione. Il Ministro ironizza: “Che paura” …Per la cronaca: ironizzò con “Che paura” anche per il caso Diciotti (sequestro di persona), poi però se la fece sotto e piagnucolò l’aiuto del Senato per evitare il processo.

 

Dopo l’annuncio della querela per diffamazione a mezzo stampa fatta da Sea Watchnei confronti di Matteo Salvini, lo stesso ministro dell’interno ha voluto ironizzare, mostrando i muscoli, sui social rispondendo alla notizia della denuncia da parte della ong. L’ultima volta che disse di «non avere paura», però, fu per il caso della nave Diciotti. Le sue spalle larghe, alla fine, vennero coperte dal parere della Giunta per le Immunità al Senato (prima) e dal voto di Palazzo Madama (poi) che gli evitarono il processo davanti al Tribunale dei ministri.

«Gli abusivi della Ong mi querelano??? Uuuhh, che paura (con tanto di emoticon sorridente) – ha scritto Matteo Salvini sul suo profilo Twitter -. Per gli scafisti e i loro complici, i porti italiani sono e rimangono chiusi». Al netto della solita e atavica polemica contro le Ong, appare evidente come il modo scanzonato di comunicare di Matteo Salvini prosegua sempre sulla stessa linea, anche dopo la querela Sea Watch.

Il precedente della Diciotti

Anche lì fece il duro. Sfidò, a caldo, la magistratura e il pm di Agrigento Luigi Patronaggio. Disse di non aver alcuna paura di affrontare questo processo perché lui aveva «agito nell’interesse degli italiani». Poi la strategica ritirata: prima con il coinvolgimento di Conte, Di Maio e Toninelli che presentarono le loro memorie in cui si auto-accusavano di aver fatto una scelta in quanto governo; poi con la richiesta di immunità avanzata (e ottenuta) alla Giunta del Senato, prima del voto di Palazzo Madama che gli ha fatto evitare il processo.

Chissà come andrà a finire con la querela Sea Watch.

Il capitano è un guappo di cartone… Vedrete che se le cose si faranno serie, troverà il modo di nascondersi da qualche parte e in qualche modo…!

 

tratto da: https://www.giornalettismo.com/querela-sea-watch-salvini/?fbclid=IwAR14xslokkf15-dOLaXvgB6M2UDNAPHgxLA0xBOqf7RFdF4laWeNKXhnMS4

Gino Strada: “Salvini? Ha l’elemento più caratteristico del fascismo, cioè il razzismo. Sinistra? Non ha nulla da dire”

 

GINO STRADA

 

 

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Gino Strada: “Salvini? Ha l’elemento più caratteristico del fascismo, cioè il razzismo. Sinistra? Non ha nulla da dire”

Salvini? Mi sembra che in lui ci sia l’elemento più caratteristico del fascismo, che è il razzismo. Come scriveva Umberto Eco, non esiste fascismo senza razzismo. La sua politica, ciò che dice e ciò che ha fatto rispetto ai migranti, sono lì a testimoniarlo”.  Dopo la polemica del 25 aprile, così Gino Strada ribadisce il suo pensiero su Salvini.

E aggiunge: “Una persona che non ha nessuna considerazione per la vita umana e per i diritti altrui è un fascista e un razzista, perché in questo momento tutto si focalizza sulla questione migranti, creando poi delle falsità. Adesso è saltato fuori che i 600mila migranti da rimpatriare sono diventati 90mila. Però nessuno è stato rimpatriato. E allora che è successo? Sono morti di vecchiaia? E sorvolo su tutte le sciocchezze e le bugie finalizzate a creare questo clima di odio e di paura“.

Il fondatore di Emergency sottolinea: “Tutto questo non mi sembra bello. E mi riferisco anche alla legittima difesa e all’insistere sulle armi. Forse perché ho vissuto 30 anni della mia vita in posti dove intorno c’erano tante e troppe armi, ma io non mi sento sicuro in un Paese pieno di armi. Mi sento più sicuro in un Paese pieno di asili nido, di scuole, di conferenze, di concerti“.

Strada, infine, si sofferma sullo stato della sinistra: “C’è un silenzio molto preoccupante. Credo che la ragione di quel silenzio stia nel fatto che a sinistra non hanno nulla da dire, perché non credono più a quello a cui i loro padri credevano. In questo Paese per molti anni c’è stata una voglia di uguaglianza, di giustizia sociale, di democrazia vera e non di giochini. Ed era un sentimento molto bello e profondo su cui poi costruire una società solidale. Adesso quali sono i valori? L’uguaglianza, la giustizia sociale, la pace sono ancora valori della sinistra?”.

 

Tratto da Il Fatto Quotidiano del 27 aprile 2019

 

Ancora accuse pesanti di Papa Francesco all’Europa ed a Salvini: “Porti aperti allearmi e chiusi alle persone” – “Lʼira di Dio si scatenerà su chi parla di pace e vende munizioni”

 

Papa Francesco

 

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Ancora accuse pesanti di Papa Francesco all’Europa ed a Salvini: “Porti aperti allearmi e chiusi alle persone” – “Lʼira di Dio si scatenerà su chi parla di pace e vende munizioni”

Il Papa striglia l’Europa (e Salvini) “Porti aperti alle armi e chiusi alle persone”

Il jʼaccuse del Pontefice: “Lʼira di Dio si scatenerà su chi parla di pace e vende munizioni”. Poi rivela: “Il prossimo anno voglio andare in Iraq”

“Gridano le persone in fuga ammassate sulle navi, in cerca di speranza, non sapendo quali porti potranno accoglierli, nell’Europa che pero’ apre i porti alle imbarcazioni che devono caricare sofisticati e costosi armamenti, capaci di produrre devastazioni che non risparmiano nemmeno i bambini”. Lo ha detto il Papa all’udienza con la Riunione delle Opere di Aiuto alle Chiese Orientali.
“Non posso qui non menzionare i migranti e i profughi che raggiungono i maggiori aeroporti con la speranza di poter chiedere asilo o trovare un rifugio, o che sono bloccati in transito”. Lo ha detto Papa Francesco ai partecipanti all`Incontro mondiale dei Cappellani dell`Aviazione civile. “Invito sempre le Chiese locali alla dovuta accoglienza e sollecitudine nei loro confronti, pur se si tratta di una responsabilità diretta delle Autorità civili. Fa parte anche della vostra cura pastorale vigilare che sia sempre tutelata la loro dignità umana e siano salvaguardati i loro diritti, nel rispetto della dignità e delle credenze di ciascuno. Le opere di carità nei loro confronti costituiscono una testimonianza della vicinanza di Dio a tutti i suoi figli”.
L’Iraq – ha detto il Papa nell’udienza alla Roaco, la Riunione delle Opere di Aiuto alle Chiese Orientali – “possa guardare avanti attraverso la pacifica e condivisa partecipazione alla costruzione del bene comune di tutte le componenti anche religiose della societa’, e non ricada in tensioni che vengono dai mai sopiti conflitti delle potenze regionali”. “E non dimentico l’Ucraina – ha aggiunto il Papa ripercorrendo le aree piu’ ‘calde’ del pianeta -, perche’ possa trovare pace la sua popolazione, le cui ferite provocate dal conflitto ho cercato di lenire con l’iniziativa caritativa alla quale molte realta’ ecclesiali hanno contribuito. In Terra Santa – ha proseguito il pontefice -, auspico che il recente annuncio di una seconda fase di studio dei restauri del Santo Sepolcro, che vede fianco a fianco le comunita’ cristiane dello Statu quo, si accompagni agli sforzi sinceri di tutti gli attori locali ed internazionali perche’ giunga presto una pacifica convivenza nel rispetto di tutti coloro che abitano quella Terra, segno per tutti della benedizione del Signore”

fonte: https://www.globalist.it/news/2019/06/10/il-papa-striglia-l-europa-e-salvini-porti-aperti-alle-armi-e-chiusi-alle-persone-2042658.html

Il vescovo di Mazara del Vallo “scomunica” Matteo Salvini e i leghisti – “Chi con lui non può dirsi cristiano perché ha rinnegato il comandamento dell’amore”

scomunica

 

 

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Il vescovo di Mazara del Vallo “scomunica” Matteo Salvini e i leghisti – “Chi con lui non può dirsi cristiano perché ha rinnegato il comandamento dell’amore”

Il vescovo di Mazara del Vallo “scomunica” Matteo Salvini e i suoi elettori

Il vescovo di Mazara del Vallo “scomunica” Matteo Salvini e i leghisti. Monsignor Domenico Mogavero, da sempre impegnato nel fronte dell’accoglienza ai migranti, ha tuonato oggi contro Matteo Salvini e i suoi sostenitori. “È ora di finirla. Non possiamo più stare zitti di fronte alle sparate di un sempre più arrogante ministro della Repubblica” – ha detto il vescovo di Mazara del Vallo, riferendosi all’esibizione, durante un comizio a Milano, del Rosario da parte del leader leghista.

“Non possiamo più permettere che ci si appropri dei segni sacri della nostra fede per smerciare le proprie vedute disumane, antistoriche e diametralmente opposte al messaggio evangelico” – ha rimarcato con una inusuale critica politica.

Poi l’affondo sul piano dottrinario e religioso: “Chi  con lui non può dirsi cristiano perché ha rinnegato il comandamento dell’amore”, ha concluso Mogavero che da stamattina partecipa all’Assemblea dei vescovi italiani a Roma.

Sulla stessa lunghezza d’onda, anche se più moderato nei toni, il vescovo di Noto Antonio Staglianò. “Non è che se uno perché va in chiesa e recita il santo rosario è sicuramente un cristiano. Un cristiano lo vedi se dà da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, se ha occhi per il dolore e la sofferenza degli altri. Si può anche non dire nessun rosario ma vivere un’opera di carità, perché come dice San Giacomo, il cristianesimo e il Vangelo splende nei fatti operosi della carità” – dice il prelato all’Adnkronos.

“Chiunque può consacrare se stesso al Cuore immacolato di Maria – dice adesso monsignor Staglianò riferendosi al comizio con il Rosario -, se Salvini lo ha fatto dal profondo del suo cuore ha fatto anche bene”. Anzi. Dal presule arriva un ringraziamento per “essersi affidato pubblicamente a Maria Santissima” perché “di solito i politici si vergognano persino di pronunciare il nome di Dio, vivono l’autonomia delle realtà terresti a modo loro”.

Ma quell’atto pubblico e il Rosario o il crocifisso in mano “non indicano che chi lo fa stia praticando il Vangelo”, che è “fede operosa nella carità, cura dell’altro più debole”.

Insomma, per il vescovo di Noto “stona che mentre ha il santo rosario in mano declini una posizione contraria a quella del Papa e chiuda all’accoglienza dei nostri fratelli. Sbandierare un simbolo sacro e affidarsi alla Madonna non vuol dire necessariamente che si è cristiani, il cristiano lo vede negli atti di carità. Il Cuore immacolato di Maria fa vincere l’amore non la patria”.

fonte: https://www.ilsitodisicilia.it/il-vescovo-di-mazara-del-vallo-scomunica-matteo-salvini-e-i-suoi-elettori/?fbclid=IwAR1UDBMnpuNIZpoIvQOrMtsl2c8mZ5POurBGxa4Eo5EnTfOoAwGkY3SKor8

25 aprile, Liliana Segre contro Matteo Salvini: “Chi fa politica non può ignorare la storia – Con ognuna di queste dichiarazioni chi ha dato la vita muore una volta di più”.

 

25 aprile

 

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25 aprile, Liliana Segre contro Matteo Salvini: “Chi fa politica non può ignorare la storia – Con ognuna di queste dichiarazioni chi ha dato la vita muore una volta di più”.

E’ il 25 aprile, la festa della liberazione dell’Italia dal nazifascismo. La ricorrenza sta animando da settimane una dura polemica soprattutto nella maggioranza di governo. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha annunciato da tempo che domani non parteciperà a nessun evento di commemorazione, ma sarà a Corleone, in Sicilia, per “combattere la mafia”. La senatrice a vita Liliana Segre è intervenuta sulla questione in un’intervista pubblicata dal Corriere e a proposito delle dichiarazioni di Salvini sul 25 aprile, si è espressa duramente: “Chi fa politica non può ignorare la storia. Deve averla studiata. Con ognuna di queste dichiarazioni chi ha dato la vita muore una volta di più. Non penso solo ai partigiani – ha continuato la senatrice – ma anche ai militari italiani, morti di stenti, malattie, in un campo di concentramento, pur di non aderire alla Repubblica Sociale”.

Liliana Segre ha commentato anche l’incendio doloso, appiccato nella notte di domenica, alla statua dedicata a Giulia Lombardi, partigiana uccisa dai fascisti nel 1944: “Non possiamo sempre ridurre tutto all’ignoranza. È il bisogno di odiare che muove certa gente. Appena messo piede in Senato – ha continuato – mi sono battuta per una legge contro l’hate speech. L’odio torna a galla in contesti molto diversi. Per strada, su Internet soprattutto”. La senatrice ha raccontato di sentirsi “stanca”, e per questo trascorrerà questo 25 aprile a casa: “Mi hanno invitato in tv, ma ho davvero bisogno di staccare. Forse non ho più l’età per andare in corteo. Devo cominciare a delegare”.

In un intervento su Repubblica, Liliana Segre aveva ribadito l’importanza di conoscere la storia per “comprendere cosa è stato il depauperamento mentale di masse di italiani e tedeschi indottrinate dai totalitarismi fascista e nazista. Chi ignora il passato è più facilmente plasmabile. E non oppone resistenza – ha continuato la senatrice – Leggo con preoccupazione che alla festa della Liberazione si preferisca una cerimonia di altro genere. Rimango esterrefatta, ma non importa se qualche ministro resterà a casa. Sono sicura che domani saremo in tanti a provare la stessa emozione civile”.

continua su: https://www.fanpage.it/25-aprile-liliana-segre-contro-matteo-salvini-non-puoi-ignorare-la-storia-la-devi-studiare/
http://www.fanpage.it/

Matteo Salvini insiste che la Libia è un porto sicuro. Per la Commissione Onu è lo stupro quotidiano di donne, uomini e bambini… Coscienza tranquilla? …Si può prendere per il culo l’elettore, non Dio…!

 

Matteo Salvini

 

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Matteo Salvini insiste che la Libia è un porto sicuro. Per la Commissione Onu è lo stupro quotidiano di donne, uomini e bambini… Coscienza tranquilla? …Si può prendere per il culo l’elettore, non Dio…!

 

Per il ministero dell’Interno la Libia è un porto sicuro, un paese perfettamente in grado di operare e gestire il soccorso in mare dei migranti.

l ministero dell’Interno ha provveduto ad aggiornare la già molto controversa direttiva “per il coordinamento unificato dell’attività di sorveglianza delle frontiere marittime e il contrasto all’immigrazione illegale”, mettendo nero su bianco che il governo italiano considera la Libia un porto sicuro, un paese pienamente legittimato a operare nella search and rescue dei migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo e raggiungere l’Europa.

Di tutt’altro avviso la Commissione Onu.

Violenze sessuali orribili e di routine. Violenze cui sono sottoposti praticamente tutti i migranti in transito per la Libia: uomini, donne, bambini e bambine. Violenze che spesso vengono filmate e girate via Skype ai parenti delle vittime per spingerli a pagare ingenti somme di denaro come riscatto.

Lo afferma un report presentato lunedì dalla Commissione Onu per le Donne rifugiate che ha intervistato centinaia di sopravvissute all’inferno libico.

La violenza sessuale più crudele e brutale, oltre alla tortura, è consumata come una prassi consolidata tanto nelle carceri clandestine quanto nei centri di detenzione ufficiali del Governo libico. Ma gli stupri sono perpetrati di routine anche durante gli arresti casuali e nell’ambito del lavori forzati, che possiamo anche chiamare ‘schiavitù’, ai quali sono costrette le donne e gli uomini migranti” ha spiegato Sarah Chynoweth, portavoce dalla Commissione che cha subito sottolineato come sia “assolutamente insostenibile che i rifugiati che riescono a fuggire attraverso il Mediterraneo vengano intercettati, riconsegnati alla Libia e costretti ancora a subire queste violenze”. La Commissione cita esplicitamente l’accordo firmato dal nostro Paese nel 2017, quando, con il sostegno dell’Unione Europea, ha finanziato con decine di milioni di euro la Guardia Costiera libica che opera in un clima di assoluta impunità, fornendogli anche i mezzi per catturare i migranti e riportarli nei centri di tortura.

Nel complesso, l’Ue ha speso 338 milioni di euro, dal 2014 ad oggi, in questa politica sulle migrazioni che si è rivelata non soltanto fallimentare ma anche delinquenziale.

Sono storie orribili e racconti da farti venire il voltastomaco, quelli che – a fatica – gli psicologi e gli operatori specializzati riescono a cavar fuori dai sopravvissuti. Storie di stupri di una violenza inaudita, di torture indicibili, di mutilazioni genitali di massa, di fratelli costretti a violentare le sorelle o la stessa madre. Alcuni rifugiati hanno raccontato di fosse comuni riempite di cadaveri con i genitali tagliati e lasciati fuori a marcire. Storie quasi impossibili da raccontare. Per vergogna, incredulità, e anche per paura. “Ci minacciano di fare delle cose orribili ai nostri fratelli e alle nostre sorelle rimasti laggiù, se raccontiamo in Europa quello che accade in Libia” ha detto un ragazzino ai soccorritori dell’Aquarius.

Orrori che vengono filmati e mostrati ai parenti rimasti in patria per estorcere denaro. Quando alle famiglie è stato rubato tutto quello che si poteva rubare, i carcerieri permettono ai migranti ancora vivi di continuare il viaggio. I centri di detenzione libici non servono a impedire o a limitare le migrazioni. Aggiungono solo dolore al dolore con l’unico risultato quello di far sbarcare in Europa persone pesantemente traumatizzate e che, nel caso dell’Italia, come sottolinea il report della Commissione Onu, ricevono pure un sostegno psicologico del tutto inadeguato o addirittura assente.

By Eles

 

fonti:

https://www.fanpage.it/per-matteo-salvini-ma-non-per-lonu-ora-la-libia-e-un-porto-sicuro/

https://www.repubblica.it/cronaca/2019/03/29/news/salvini_libia_porto_sicuro_aggiornata_direttiva-222772993/

https://raiawadunia.com/libia-lo-stupro-quotidiano-di-donne-uomini-e-bambini-migranti-con-i-nostri-soldi/

 

 

Mare Jonio, Il Comandante De Falco dà una lezione di diritto a Salvini: “Crede a uno Stato di polizia, non di diritto. Solo chi non soccorre va arrestato – Il sospetto non è la nostra legge. Un ministro di polizia prima porta le prove alla Magistratura, poi parla…!

 

De Falco

 

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Mare Jonio, Il Comandante De Falco dà una lezione di diritto a Salvini: “Crede a uno Stato di polizia, non di diritto. Solo chi non soccorre va arrestato – Il sospetto non è la nostra legge. Un ministro di polizia prima porta le prove alla Magistratura, poi parla…!

Mare Jonio, De Falco: “Salvini crede a uno Stato di polizia, non di diritto. Solo chi non soccorre va arrestato”

Il senatore Gregorio De Falco M5s espulso lo scorso dicembre dal Movimento e membro della giunta per le immunità, affronta la questione della Mare Jonio, la nave italiana che ha salvato 49 migranti.

“Al di là dei casi di flagranza di reato l’arresto è disposto dalla magistratura” spiega De Falco “una direttiva di Salvini non può essere superiore a una legge né alle convenzioni internazionali che impongono di effettuare l’operazione di soccorso, e quindi far sbarcare chi è a bordo”. Poi commenta un passaggio della direttiva anti-ONG: “Il comandante che non faccia il soccorso deve andare in galera. Salvini sospetta che ci siano a bordo terroristi e che le ONGviolino le norme sulla sorveglianza delle frontiere? Questo è uno Stato di diritto, non uno stato di polizia. Salvini deve portare le prove e poi parlare”.

 Mare Jonio: l’intervento della procura di Agrigento

La Mare Jonio è la nave italiana del progetto Mediterranea che ieri ha salvato 49 migranti a largo della Libia, è a ridosso di Lampedusa. La Gdf è salita a bordo per acquisire documentazione. La Procura di Agrigento, di Luigi Patronaggio, ha aperto un’inchiesta –  al momento contro ignoti – per favoreggiamento dell’immigrazione clandestinasul caso della nave “Mare Jonio“, della Ong Mediterranea. La nave è stata poi sequestrata.

 

Guarda QUI il video

 

 

 

 

Andrea Camilleri contro Matteo Salvini: “Io so bene cosa è il fascismo, Salvini sarebbe stato un meraviglioso gerarca di Mussolini”

 

Andrea Camilleri

 

 

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Andrea Camilleri contro Matteo Salvini: “Io so bene cosa è il fascismo, Salvini sarebbe stato un meraviglioso gerarca di Mussolini”

 

In un’intervista a Radio Radicale Andrea Camilleri giudica senza mezzi termini l’operato del ministro dell’interno e vicepremier, bollandolo come “un meraviglioso federale di Mussolini”. Negli ultimi mesi lo scrittore siciliano è tornato spesso sul paragone tra l’Italia di oggi e quella del fascismo.

intervistato da Radio Radicale, lo scrittore siciliano Andrea Camilleri, è tornato ad attaccare il ministro dell’interno e vice presidente del Consiglio Matteo Salvini, che il papà di Montalbano definisce “un meraviglioso federale di Mussolini”. Un gerarca fascista, per intenderci. È da qualche mese che Andrea Camilleri ripete di avvertire in Italia un clima simile a quello del fascismo, e lui può dirlo visto che c’era.

A Radio Radicale, durante il programma di Massimiliano Coccia, “Le parole e le cose” al minuto 13 lo scrittore siciliano ha dichiarato:

È tutto un gran tornare indietro. Torna indietro, torna indietro e arriveremo finalmente al ’22, che è quello a cui segretamente tanti politici aspirano. Mi creda, ho 93 anni e ho conosciuto i gerarchi fasciscti. Salvini sarebbe stato un meraviglioso federale di Mussolini.

Parole dure, certamente non nuove, come dicevamo. Il paragone Salvini-Mussolini era già stato tirato in ballo, non tanto sulla reale somiglianza tra i due, ma per quello scommettere sul peggio degli italiani che il leader della Lega incarna per Camilleri. Al centro di questo “peggio” che Salvini tirerebbe fuori dagli italiani, c’è il tema dei migranti.

Lo scorso gennaio, in un video inviato a Fanpage.it, Andrea Camilleri aveva infatti  commentato lo sgombero avvenuto al centro di accoglienza di Castelnuovo di Porto, alle porte di Roma, di più di 500 migranti: “Non in nome mio. Questa è un’ossessione, rendetevene conto. Io mi rifiuto di essere un cittadino italiano complice di questa nazista volgarità”.

 

 

Oliviero Toscani: “Le divise di Salvini? Ha dei complessi da travestito. Si immedesima in cose che non saprà mai fare”

 

Oliviero Toscani

 

 

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Oliviero Toscani: “Le divise di Salvini? Ha dei complessi da travestito. Si immedesima in cose che non saprà mai fare”

Tra Oliviero Toscani e il vicepremier Matteo Salvini non scorre buon sangue e, proprio nelle ultime ore, si sta consumando l’ultimo astioso episodio. Il fotografo, infatti, è tornato a dire la sua sul ministro dell’Interno Matteo Salvini, in diretta su Tg Zero di Radio Capital. Questa volta l’oggetto della discussione sono state le divise delle forze dell’ordine che ormai caratterizzano le uscite pubbliche di Salvini.

Matteo Salvini indossa le divise. Ha dei complessi da travestito. Si traveste per immedesimarsi in cose che non saprà mai fare. Per lui è più importante apparire che essere. Per lui tutti i giorni è Carnevale.

Queste le parole pronunciate dal fotografo, che poi ha ipotizzato la necessità di “una guerra partigiana contro chi è al governo in questo momento”. E sulle parole di Gino Strada, secondo il quale il governo è fatto “per metà da fascisti e per metà da coglioni”, Toscani ha detto:

Che differenza c’è? Non serve dire questo, la situazione attuale è molto più grave di così. Ormai nel 2019 dobbiamo iniziare a capire cosa è il futuro e questo governo non ha visione del futuro”.

Già nei mesi passati, tra Toscani e Salvini c’era stata maretta. In particolare, ricordiamo la diatriba inerente una campagna pubblicitaria realizzata dal fotografo, in cui comparivano foto di migranti in richiamo al concetto di accoglienza ed integrazione. Salvini aveva definito “squallida” quella scelta artistica, mentre Toscani aveva affermato: “Salvini secondo voi è da prendere sul serio? Ormai ha preso il posto di Crozza. Crozza ormai non ha più lavoro, poveretto, bisognerà fare qualcosa perché c’è Salvini che gli sta portando via lo spazio”.

 

tratto da:

-https://www.huffingtonpost.it/2019/01/24/oliviero-toscani-le-divise-di-salvini-ha-dei-complessi-da-travestito-si-immedesima-in-cose-che-non-sapra-mai-fare_a_23651358/?ncid=other_facebook_eucluwzme5k&utm_campaign=share_facebook&fbclid=IwAR3TcRrsEscHI8fus6Kl6cI9HRAwGYwYMLRK6SoiXznurlc-tPp05VpgXGs

-https://www.youtube.com/watch?v=KTN5C7OpIvg

Francesco Guccini: “In Italia c’è odore di regime, Salvini è un furbo comiziante…

 

Guccini

 

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Francesco Guccini: “In Italia c’è odore di regime, Salvini è un furbo comiziante…

 

In un’intervista al Corriere della Sera, il cantautore è tornato a commentare l’attualità politica italiana.

“Sì, c’è odore di regime quando si inizia a parlare a nome di tutti gli italiani. Guardi Salvini, quando qualcuno a uno dei suoi trentamila comizi dissente, lui lo addita dandogli del compagno (anche se potrebbe essere un liberale), intimandogli di portare tot migranti a casa sua: facevo anch’io così ai concerti con i contestatori e se il giochino mi riusciva, il resto del pubblico li metteva a tacere. Sì, è furbo Salvini…”. A dirlo è Francesco Guccini che, in un’intervista al Corriere della Sera è tornato a commentare l’attualità politica italiana. Solo qualche settimana fa infatti, aveva evocato  il disfacimento della Germania democratica prima dell’avvento del nazismo, paragonando poi il Movimento 5 Stelleai Testimoni di Geova, cosa che ora ribadisce: “Hanno verità assolute, come quegli altri che non credono nell’evoluzionismo. Io ho sempre praticato il beneficio del dubbio, loro mi pare di no. Oltre a essere dei faciloni su tutto, con queste frasi apodittiche tipo ‘abbiamo abolito la povertà’, come se, chessò, si potessero eliminare i borseggiatori”.

In passato, il vicepremier Salvini aveva detto di apprezzare le canzoni di Guccini: “Ah sì? Piacevo anche alla Meloni se è per questo, mi invitò a una festa dell’allora Msi e declinai – ha detto il cantautore -. Siccome sembro un anarchico rivoluzionario pensano di potermi ascrivere alle loro idee rivoluzionarie. Sempre che ne abbiano, si sbagliano. E comunque piacevo anche ai cattolici, io che non credo”.

tratto da: https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/02/16/francesco-guccini-in-italia-ce-odore-di-regime-salvini-e-un-furbo-comiziante-sanremo-baglioni-ha-cantato-male-la-mia-canzone-non-gliene-fregava-nulla/4976422/