Giusto Trant’anni fa, il 18 di maggio del 1988, la morte di Tortora. La figlia: “da allora nulla è cambiato”…!

 

 

Enzo Tortora

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Giusto Trant’anni fa, il 18 di maggio del 1988, la morte di Tortora. La figlia: “da allora nulla è cambiato”…!

 

Trant’anni fa la morte di Tortora. La figlia: ‘nulla è cambiato’

 A 30 anni dalla sua morte, Tortora è diventato la personificazione dell’errore giudiziario italiano. Il suo ricordo vive in strade, piazze, scuole, biblioteche sparse per l’Italia a lui intitolate.

l 18 maggio 1988, a 59 anni muore Enzo Tortora, conduttore televisivo, autore e giornalista, per un tumore ai polmoni. “Perché – disse – mi hanno fatto esplodere una bomba atomica dentro”. Quella bomba è l’accusa di far parte della Nuova Camorra Organizzata e di essere un corriere della droga. Ci vorranno quattro anni per dimostrare la sua innocenza, tra i quali 7 mesi di carcere e molti altri ai domiciliari nella sua casa in via Piatti, non lontana dal Duomo di Milano.

A 30 anni dalla sua morte, Tortora è diventato la personificazione dell’errore giudiziario italiano. Il suo ricordo vive in strade, piazze, scuole, biblioteche sparse per l’Italia a lui intitolate. Ma per Silvia Tortora, la figlia maggiore “dal mio punto non è cambiato nulla: sono 30 anni di amarezza e di disgusto”. Nulla per Silvia è cambiato nella giustizia italiana: “Mi aspettavo una riforma del sistema giudiziario, invece non è accaduto. I processi continuano all’infinito. Anzi in 30 anni c’è stata una esplosione numerica”. Per non parlare della società: “Vedo dei passi indietro nelle disuguaglianze, l’essere una comunità non esiste più. Ci siamo incrudeliti ed assuefatti all’ingiustizia, c’è un generale imbarbarimento”. Ed anche la televisione è così lontana da quella realizzata dal genitore “improntata sul garbo, l’empatia e l’educazione. Vedo trasmissioni su casi giudiziari, dove non c’è mai un’ottica dubitativa”.

“Il sacrificio di Enzo” come lo chiama la figlia, comincia il 17 giugno 1983. Il volto di “Portobello” è all’apice del successo. La sua trasmissione raggiunge i 28 milioni di telespettatori, record difficilmente battuto. Quel giorno il conduttore avrebbe dovuto firmare il contratto per una nuova edizione. Alle 4 di notte, però, i carabinieri bussano alla stanza dell’Hotel Plaza di Roma, e lo arrestano. Per trasferirlo nel carcere di Regina Coeli i militari aspettano la mattina e cameramen e fotografi lo possono così riprendere con le manette ai polsi. Una immagine che dopo 30 anni è ancora indelebile per molti. Quel 17 giugno vengono eseguiti altri 855 ordini di cattura emessi dalla Procura di Napoli nei confronti di presunti affiliati alla nuova Camorra Organizzata, capitana da Raffaele Cutulo. A muovere le accuse contro il presentatore sono due ‘pentiti’ dell’organizzazione Pasquale Barra e Giovanni Pandico, poi a catena si aggiungono altri 17 testimoni che non solo confermano le accuse ma le coloriscono di particolari. Si scopre in seguito che pentiti e testimoni potevano liberamente comunicare mentre erano nella caserma di Napoli. Ad ‘inchiodare’ l’uomo di spettacolo è una agendina con il suo nome, in realtà vi era scritto Tortona e non Tortora, e dei centrini di seta inviati dal carcere dallo stesso Pandico a Portobello che i responsabili della trasmissione smarrirono. Centrini che nelle parole di alcuni pentiti diventano delle partite di droga.

Il 17 settembre 1985 il presentatore è condannato a 10 anni di reclusione per associazione a delinquere di tipo mafioso e traffico di stupefacenti. Nell’appello il 15 settembre 1986 altri giudici napoletani ribaltano la sentenza e lo assolvono con formula piena. Durante il primo processo viene eletto europarlamentare nelle file dei Radicali, diventa poi presidente del partito e quindi si dimette scatenando l’ira di Marco Pannella. Tortora torna a presentare il suo Portobello il 20 febbraio 1987 e apre la trasmissione con una frase che diventa celebre: “Dunque, dove eravamo rimasti?”. A mettere fine alla vicenda giudiziaria è la Cassazione che conferma il secondo grado di giudizio il 13 giugno 1987. Un anno prima della sua morte.
“Enzo è stato prelevato dalla sua vita – ricorda Silvia – senza che venisse aperta una commissione d’inchiesta, senza che nessuno pagasse per quell’errore”. Grazie al suo caso venne approvata la legge Vassalli sulla responsabilità dei magistrati, legge che però non contemplava la retroattività. Quindi né Tortora , né i suoi eredi hanno avuto un risarcimento. “Anche se penso che Enzo se ne sia andato troppo presto – conclude la figlia Silvia -, è meglio che non veda questo schifo. A cosa è servito il suo sacrificio? La potenza del dolore e dell’ingiustizia ha provocato un solo effetto: la sua morte”.

fonte: http://www.globalist.it/news/articolo/2018/05/16/trant-anni-fa-la-morte-di-tortora-la-figlia-nulla-e-cambiato-2024395.html

Il titolo del Financial Times: “A Roma arrivano i nuovi barbari” …Vorremmo solo ricordare la fantastica risposto di Alberto Sordi al Comandante Inglese: “i miei antenati costruivano fognature quando i suoi si dipingevano ancora la faccia di blu!”

 

Alberto Sordi

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Il titolo del Financial Times: “A Roma arrivano i nuovi barbari” …Vorremmo solo ricordare la fantastica risposto di Alberto Sordi al Comandante Inglese: “i miei antenati costruivano fognature quando i suoi si dipingevano ancora la faccia di blu!”

Andate a rivederlo il grande Alberto Sordi ne I due Nemici quando mette a posto, anzi umilia, il comandante inglese: “i miei antenati costruivano fognature quando i suoi si dipingevano ancora la faccia di blu!”…

Il Financial Times ci va giù pesante: “A Roma arrivano i nuovi barbari”

L’Italia torna a preoccupare mercati e stampa internazionale. L’ultimo servizio dedicato al Belpaese viene dal «Financial Times», che ieri ha dedicato un commento alla maggioranza Lega M5S, intitolata «Roma apre le porte ai nuovi barbari» e si punta il dito contro le posizioni «russofile e anti» Unione europea della maggioranza nascente.

In un’altra analisi il quotidiano ha previsto che comunque i due partiti non violeranno «le regole di bilancio europee né minacceranno di uscire dall’Euro», Possibile invece che il nuovo governo ingaggi con Bruxelles dei conflitti. Le promesse di Di Maio e Salvini come annullare la riforma Fornero, mini-BoT, flat tax, reddito di cittadinanza «se applicate in pieno, non sono coerenti con lo spirito e le regole Ue»; nel contempo l’Europa li terrà sotto pressione per tagliare il deficit. Dunque il Governo ha due soluzioni: «Annacquare le promesse o attuarle più tardi». Italia in primo piano anche nell’altro principale quotidiano economico, il Wall street journale che ieri in prima pagina titolava: «In Italia inizia una era di incertezza».

Italia, cambiano i confini: così Francia e Svizzera ci stanno fregando un pezzetto di Paese alla volta!

 

confini

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Italia, cambiano i confini: così Francia e Svizzera ci stanno fregando un pezzetto di Paese alla volta!

 

Italia, cambiano i confini: così Francia e Svizzera ci stanno fregando un pezzo di paese

Confini di Stato “mobili”. Dopo la polemica con la Francia per un tratto di mare sottrattoci (ma non è chiaro) nei pressi della Corsica, spunta ora la polemica sullefrontiere alpine. Dovuta ai ghiacci che, sciogliendosi, si muovono. La contesa è in primis con la Svizzera. Come scrive La Stampa, al pianoro glaciale di Plateau Rosa a causa dello scioglimento dei ghiacci la roccia si è fatta instabile, spostandosi giù dal più ripido versante italiano.

Gli elvetici sono stati rapidissimi e hanno subito tracciato sulla carta una nuova linea di confine e il rifugio “Guide del cervino”, per esempio, è diventato per tre quarti svizzero da tutto italiano che era. Solo “minuzie” territoriali? No, perchè il ghiacciaio di Plateau Rosa, oltre che acqua, produce anche soldi a palate perchè è uno dei pochi paradisi dello sci estivo. Ora, le guide e i maestri di sci di Cervinia volevano ampliare il rifugio per avere più recettività, ma si sono trovati di fronte alla nuova linea di confine. Il punto ora è: a chi chiedere le autorizzazioni? A Italia o Svizzera?

tratto da: http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13332731/italia-confini-si-muovono-porcata-cosi-svizzeri-stanno-fregando.html

Leggo una dopo l’altra 3 notizie: “Ricchezza, Fmi: gli spagnoli sorpassano gli italiani” – “Disoccupazione, Eurostat: peggio dell’Italia solo la Grecia” – “Renzi: nel 2014 in 45 giorni avevamo già dato svolta” …Com’è che mi viene una gran voglia di andarlo a prendere a calci in culo?

 

Renzi

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Leggo una dopo l’altra 3 notizie: “Ricchezza, Fmi: gli spagnoli sorpassano gli italiani” – “Disoccupazione, Eurostat: peggio dell’Italia solo la Grecia” – “Renzi: nel 2014 in 45 giorni avevamo già dato svolta” …Com’è che mi viene una gran voglia di andarlo a prendere a calci in culo?

 

DISOCCUPAZIONE, EUROSTAT: PEGGIO DELL’ITALIA SOLO LA GRECIA

BRUXELLES, 20 APR – L’Italia è penultima in Ue per il livello di occupazione, con il 62,3% nel 2017 nella fascia tra i 20 e i 64 anni. Fa peggio solo la Grecia con il 57,8%. Lo si legge nei dati Eurostat riferiti al 2017.

L’Italia è anche il penultimo Paese in Ue per donne occupate (con il 52,5%). Resta molto ampio il divario tra l’occupazione degli uomini e delle donne con l’Italia che registra 19,8 punti di differenza, lo scarto peggiore dopo Malta. Mentre l’occupazione complessiva è cresciuta in Europa di 1,1 punti percentuali (arrivando al 72,2% nella fascia di età considerata) in Italia è avanzata solo di 0,7 punti rispetto al 2016, molto meno degli altri Paesi in fondo alla classifica (+1,6 punti rispettivamente per la Grecia e la Spagna).

E’ cresciuta nel nostro Paese in modo significativo l’occupazione delle persone tra i 55 e i 64 anni con il passaggio dal 50,3% al 52,2% in linea con l’andamento complessivo e in avvicinamento con la media Ue per la fascia più anziana al lavoro (57,1%).

via: ImolaOggi

 

Fmi, spagnoli più ricchi degli italiani: sorpasso nel 2017

La Spagna ha raggiunto un reddito pro capite, calcolato secondo la tecnica della parità del potere d’acquisto, di 38.286 dollari contro i 38.140,3 dell’Italia. E nei prossimi anni andrà peggio. I dati sul reddito pubblicati dal World Economic Outlook e rielaborati dal Financial Times

La Spagna sorpassa l’Italia per Pil procapite. Lo schiaffo di Madrid a Roma è arrivato lo scorso anno, nel 2017. Lo indicano i dati sul reddito pubblicati dal World economic Outlook dell’Fmi e rielaborati ieri dal Financial Times. La tabella del Fondo dà soltanto l’indicazione del ritmo di crescita del Pil pro capite che tuttavia non lascia spazio a dubbi: dal 2015 in Spagna ha segnato tassi di incremento superiori al 3 per cento, più del doppio rispetto all’Italia. Così nel 2017, dopo tre anni di incrementi più forti, è avvenuto il sorpasso: la Spagna ha raggiunto un reddito pro capite, calcolato secondo la tecnica della parità del potere d’acquisto, di 38.286 dollari contro i 38.140,3 dollari dell’Italia. Dunque una differenza di oltre 140 dollari.

continua a leggere su: LaRepubblica.it

 

Renzi fa ancora lo spavaldo: “Nel 2014 in 45 giorni avevamo già dato svolta”

“Nel 2014, quando siamo andati al Governo, non avevamo tempo. Avevamo l’acqua alla gola. Nel giro di qualche settimana abbiamo dovuto dare la svolta. Nei primi 45 giorni – gli stessi che ci separano dal voto del 4 marzo – avevamo già approvato le misure di urgenza: gli 80 euro, il tetto ai dirigenti pubblici, la diminuzione dell’Irap per le aziende, i primi decreti legge su PA e Lavoro”

tratto da: Il Giornale

 

Ovviamente quelle di Renzi sono solo palle… La verità che hanno fallito miseramente qualunque cosa hanno fatto. Hanno affossato e distrutto il Paese e le conseguenze le paghiamo NOI

…E questo fa pure lo spavaldo…

Com’è che mi viene un’irrefrenabile voglia di andarlo a prendere a calci in culo?

Berlusconi, la mummia politica che tiene in ostaggio il Paese

Berlusconi

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

Berlusconi, la mummia politica che tiene in ostaggio il Paese

Il leader Fi, Silvio Berlusconi, torna così sulla richiesta del leader M5S di fare un ‘passo di lato’ per favorire la nascita di un nuovo Governo.

La prima cosa che voglio precisare, perché non vorrei che lei mie parole fossero fraintese, è che non ho nessun desiderio che Salvini, amico di Orban, capo politico di Luca Traini, fascista e razzista, antiabortista, nemico delle donne da difendere solo se stuprate da un “nero”, arrivi al governo.

La cosa mi mette i brividi e il fatto che la Lega possa andarci con i “trasformisti” 5 stelle, che per andare a Palazzo Chigi si alleerebbero con chiunque basta sia, non mi tranquillizza.Il teatrino visto ieri con Silvio Berlusconi, una mummia politica, che sembrava Totò, prendere il microfono per sferrare una frecciatina ai grillini imbarazzando sia Salvini che Meloni, ha però aggiunto tristezza a tristezza.

Che questo signore condannato, pluri indagato in tantissime procure italiane per il processo Ruby, continui a decidere le sorti del Paese, lo trovo ridicolo .”Non sta certo al signor Di Maio dire a Berlusconi quel che deve fare: è un compito che spetta agli elettori”. Così ha tuonato ancora oggi, pur di scoraggiare la nascita di un nuovo Governo, che io, ribadisco, non auspico ma sicuramente è l’unico possibile. “Io ho il dovere di rappresentare i cinque milioni di cittadini che mi hanno confermato la loro fiducia, che credono nella nostra esperienza, nei nostri valori e nei nostri programmi. Forza Italia va avanti unita e compatta intorno al suo leader, come è unito il centrodestra su un progetto politico e un programma con il quale ci siamo impegnati davanti agli elettori”.

Ecco, mi chiedo cosa pensano questi 5 milioni di italiani? Dove erano in questi 20 anni. Come scelgono di votare? Come riescono ancora a non avere “le tasche” piene di questo signore?

tratto: http://www.globalist.it/politics/articolo/2018/04/13/berlusconi-la-mummia-politica-che-tiene-in-ostaggio-il-paese-2022651.html

Il Governo Gentiloni è ancora in carica per gli affari “ordinari”, ma ci costa quasi 600mila euro al giorno. Per fare cosa? Una beata minchia!

 

Gentiloni

 

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Il Governo Gentiloni è ancora in carica per gli affari “ordinari”, ma ci costa quasi 600mila euro al giorno. Per fare cosa? Una beata minchia!

 

Gentiloni, il suo governo in carica per gli affari “ordinari” ci costa quasi 600mila euro al giorno

 

E’ in carica per “gli affari correnti”. In pratica, fa poco o niente. Ma, in attesa che (e se) la matassa per la formazione di un nuovo esecutivo venga sciolta dopo le elezioni del 4 marzo, il governo Gentiloni continua ad avere costi “ordinari”, che sono quelli per il personale di diretta collaborazione di presidente del Consiglio, ministri e sottosegretari. Ovvero il costo di chi ogni giorno lavora gomito a gomito coi titolari dei dicasteri per mandare avanti la stanza dei bottoni. Il calcolo lo ha fatto il quotidiano Il Tempo sommando le cifre messe a bilancio dai ministeri nel 2018, e facendo la divisione per giorno. Ebbene, il risultato di questa spesa immediatamente quantificabile è pari a 572.261,016 euro. Al giorno. Dallo scorso 5 marzo fanno quasi 20 milioni di euro.

tratto da: http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/13325902/governo-gentiloni-in-carica-affari-ordinari-ci-costa-600-mila-euro-giorno.html

17 marzo 1861, unità d’Italia una beata minchia! Ecco il genocidio dimenticato del popolo duosiciliano!

 

unità d'Italia

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

17 marzo 1861, unità d’Italia una beata minchia! Ecco il genocidio dimenticato del popolo duosiciliano!

 

11 Maggio 1860 – Mille avanzi di galera sbarcarono a Marsala.

Non erano neanche mille, ma 702 e per di più… Violenti e malfamati!…

Ma non erano affatto soli!…  e neanche isolati!…

Anzi, proprio al contrario, erano molto ben protetti militarmente dalla flotta inglese, finanziati, assistiti e guidati  dalla massoneria mondiale ebraica e il loro mandante era niente di meno che il talmudico e diabolico Rothschild!

Ancora oggi, dopo quasi 160 anni, le cose non sono cambiate,  Rothschild, la massoneria mondiale ebraica, ed oltre a quella inglese, anche la flotta Usa, la  Nato, Israele, etc.  sono i potenissimi mandanti, finanziatori e protettori diretti ed indiretti di terroristi, tagliatori di teste e cannibali come quelli dell’Isis, di Al Qaeda, di Boko Haram ed altri ancora che, seppur apparentemente pochi,  con l’appoggio perfino di portaerei, e delle forze  aere e missilistiche Israele, Usa, Francia, Inghilterra, Italia, etc. hanno invaso, abbattuto e conquistato tutto o parte di Stati come la Libia. la Siria, l’Iraq, l’Afghanistan, il Mali, etc.

Quegli avventurieri di allora, sostenuti dalle maggiori potenze mondiali di allora, avevano a capo un Criminale di nome Giuseppe Garibaldi, ladro di cavalli, a cui avevano mozzato le orecchie in Argentina perché beccato in flagranza di reato.

Ma allora, oltre ad essi che avanzavano da  sud, subito dopo, a scoccorrerli ulteriormente, un’orda barbarica, dunque, scese dal Piemonte. “Parlavano una strana lingua e bestemmiavano in continuazione! Donne stuprate, uomini e bambini uccisi e trucidati! Interi paesi bruciati e rasi al suolo!

Come oggi negli Stati sopraccennati, allora nell’Italia del Sud, ogni ricchezza venne saccheggiata…” i crimini commessi da detta legione straniera dei massonici ebraici rothschildiani avventurieri provenienti dal Piemonte, dalla Lombardia, ma anche da Inghilterra, Francia, Ungheria, Polonia, Stati Uniti, Canadà e perfino Turchia, contro il popolo meridionale, sono INENARRABILI: e furono talmente EFFERATI che ancora oggi vengono taciuti.

Altro che fratelli d’Itaglia!… Fisicamente e moralmente noi non ervamo e non siamo  nemmeno parenti alla lontana con simili canaglie.

Quante menzogne, quanti massacri, quanto sangue e quante lacrime hanno versato i nostri padri e le nostre madri ed i nostri antenati, e quante abbiamo versato e stiamo versando ancor oggi giorno noi stessi per questa “Italia” falsa, bugiarda e criminale che è completamente all’opposto della vera nostra Italia.

Tu che conosci la verità sei pregato di divulgarla, e di farla conoscere a tutti.

Cerca le verità sepolte e riportale alla luce e falle rivivere nella mente e nel cuore tuoi e di tutti i tuoi cari .

Divulgale a chi le ignora.

Il Regno delle due Sicilie era il terzo Stato più ricco ed avanzato al mondo.

L’Unità massonica ebraica rothschildiana d’Italia distrusse la vera e migliore Italianità ed il buon rapporto fra tutti gli stessi Italiani di buona volontà.

Prima di detta falsa Unità, da noi vi era il miglior tenore di vita del mondo e la migliore qualità di vita del mondo, proprio perchè si abitava in quelle terre che per la dolcezza del loro clima, per l’amenità e bellezza dei paesaggi e per la fertilità dei suoli… ed in quelle incantate città  che per i loro splendidi palazzi, per le loro  magnificenti chiese e per le svariate e meravigliose opere dell’arte: della musica, della pittura, dell’architettura e della cultrura in generale, ed anche dei cibi, dell’ospitalità, dell’equità, moderazione e giustizia delle istituzioni e per il fascino delle usanze popolari… erano di fatto riconosciute come le più belle, salutari, accoglienti ed amabili del mondo in assoluto ed erano conosciute, visitate, ammirate, esaltate ed invidiate da tutta Europa e dal mondo intero!

Francesco II di Borbone profetizzò che non ci sarebbero rimasti neanche gli occhi per piangere. Infatti fu, è e sarà così, con questa maledetta  e falsa Unità nell’interesse di pochissimi che fanno capo alla diabolica  famiglia massonica, talmudica e sionista Rothschild , da ora e per le generazioni a venire, finché essa non sarà finalmente abbattuta e rimpiazzata con una vera e giusta Unità nell’interesse della maggior parte degli Italiani.

Il Regno delle Due Sicilie e la Serenissima Repubblica di Venezia, distrutti nel 1861, insieme alla Sardegna,… la Dalmazia e l’Istria distrutte alla fine del secondo conflitto mondiale, l’italianissima Corsica data in pasto alla ferocia degli aguzzini massonici ebraici rothschildiani francesi, Briga e Tenda e la Contea di Nizza cedute alla stessa Francia rothschildiana, l’isola di Malta assoggettata alla massoneria ebraica inglese, dimostrano che la classe dirigente massonica, ebraica rothschildiana, in Italia, come in Inghilterra, come in Francia e come in tutto il resto del mondo, allora come adesso e come sempre, ha seminato, semina e seminerà solo morte e desolazione,… e fece, fa e farà sempre versare tanto sangue innocente per i suoi lerci e criminali interessi.

A suo tempo, l’Invasione armata distruttrice, la conquista militare violenta e lo sfruttamento coloniale e schiavistico portarono al disastro ed allo sterminio la buona parte del Popolo Duosiciliano:

Infatti, su quasi 7,5 milioni di abitanti di allora:…

– Dal 1860 al 1875, quasi 50’000, giovani e forti, la meglio gioventù del Sud, militari del Regio Esercito del Regno delle Due Scicilie, furono sterminati non soltanto sui campi di battagglia, ma ancor più numerosi nei feroci campi di concentramento e sterminio come Fenestrelle, e tantissimi altri a decine e situati per lo più in Piemonte, ma sparsi anche per tutto il resto d’Italia!

– Inoltre, dal 1860 al 1980, nel giro di 20 anni, con la guerra al brigantaggio furono massacrati, passandoli per le armi e carcerandoli brutalmente altri più di 100.000 civili.

– Poi, complessivamente fu sterminato 1,2 milioni di persone, a causa di fame, freddo, malattie e persecuzioni causate soprattutto con:

– La legge marziale che spesso veniva proclamata per intere regioni, e  impediva alla gente di uscire anche solo per procurarsi da vivere e, o recarsi al lavoro fuori paese o anche solo fuori casa.

– La legge Pica che , tirannica e sanguinaria, istigava ad uccidere anche per semplici sospetti, specie contadini e pastori, anche se vecchi, donne, o bambini, impedendo loro di recarsi liberamente a procurarsi da vivere lavorando nelle campagne o sulle montagne,  perché a causa di essa non si poteva più andare portando armi, anche insignificanti, come coltelli da cucina per tagliare il pane, e falci e tridenti  ed altri arnesi simili da lavoro ed era vietato perfino  portare con sé anche cibo. Chi veniva sorpreso con vivande al seguito, veniva fucilato senza processo, col pretesto che detto cibo fosse per i briganti. I boscaioli ad esempio addirittura non potevano usare neanche l’ascia per i loro soliti lavori

– La coscrizione militare obbligatoria che aveva sottratto, al sostentamento delle famiglie, i giovani che erano indispensabili per i lavori di ogni genere nei campi e nelle officine, costringendoli a 5 e 10 anni di ferma nelle caserme, per poterli controllare praticamente sempre: tenendoli semicarcerati nelle caserme, o impegnati sul terreno nella barbara guerra senza fine contro i propri conterranei che si erano dati al brigantaggio e facendoli morire a decine di migliaia nelle varie guerre e controguerre irredentiste, imperialiste e coloniali in Italia e dappertutto nel resto del mondo.

– La criminale ed affamatrice “tassa sul macinato” che aveva portato i prezzi delle granaglie e delle altre derrate alimentari più popolari come il pane a livelli proibitivi per la popolazione sempre più artificiosamente impoverita e ridotta in miseria ed alla fame vera e propria.

– Tutto l’oro e l’argento del Banco di Stato di Napoli e del Banco di Stato di Sicilia, per un valore di circa 450 milioni di ducati, che fu confiscato, razziato senza rimborso e portato ed utilizzato solo per gli interessi dei boss massoni ebrei rothschildiani nel triangolo industriale di Torino,Milano-Genova,  creato “ex novo” nel nord Italia dove prima non c’era assolutamente nessunissima attività economica industriale ed avanzata

– Le industrie di stato minerarie, estrattive, siderugiche e militari di Mongiana, – Ferdinandea e Bivongi, le industrie di stato meccaniche e ferroviarie di Pietrarsa, i cantieri navali statali di Castellammare di Stabia, che furono chiuse, smontate rubate, rapinate, razziate, portate via e poi… rimontate più a Nord specie a Terni, La Spezia, Genova, Torino, Milano, Brescia e Bergamo sempre nell’interesse dei pochissimi associati a delinquere che se ne erano impossessati e se ne erano fatti, con la prepotenza e l’inganno, signori e padroni assoluti.

– I beni della chiesa che ammontavano allora a  circa due terzi di tutti i beni immobili del paese, furono confiscati e svenduti ad una borghesia avida e senza scrupoli che a differenza della chiesa stessa che si accontentava al massimo di piccole decime, sfruttavano invece i contadini ed i pastori fino al midollo, addirittura e spesso a morte, cioè senza neanche dargli la possibilità di avere di che mangiare per sè e per la propria famiglia.

– La maggior parte del popolo minuto, da quasi proprietaria della terra della chiesa su cui lavorava, divenne del tutto espropriata e senza più alcun diritto, fu trasformata in bracciantato, proletarizzata e schiavizzata a forza dal nuovo dittatoriale Stato, che si chiamava Regno d’Italia, ma che era ed è ancora adesso  il principale nemico del Popolo.Italiano in generale e del Popolo dell’Italia del Sud in particolare.

Per di più, la grande borghesia che aveva approfittato a man bassa  della privatizzazione dei beni della chiesa accaparrando veri e propri latifondi a bassissimo prezzo, per ottenere quelle terre, aveva comunque di fatto consegnato allo Stato buona parte dei suoi capitali per cui essa avevano dovuto chiudere molte attività commerciali, industriali, dei servizi e finanziarie  che prima svolgeva profittevolmente, ma che ora, avendo quasi tutto speso, neanche aveva più capitali da investire nei nuovi terreni acquisiti che quindi essa sfruttava con metodi estremamente primitivi e di rapina, basandosi soprattutto sulla manod’opera a basso prezzo piuttosto che sulla innovazione tecnologica produttiva.

– In sostanza di fronte a tanta miseria, a tante morti e tante persecuzioni ed odiose angherie, la scelta che il nuovo e tirannico Stato massonico ebraico rothschildiano, in accordo criminale con la massoneria ebraica rothschildiana globale, diede allora al Popolo Duosiciliano fu: << Brigante!… o… Emigrante!…>> per cui…

– Dal 1860 fino al 1875 andarono via dalla nostra terra 4 milioni di persone.
– Dal 1860 fino al 1914 ne andarono via 18 milioni.
– Dal 1860 fino ai nostri giorni ne sono andate via 36 milioni. e stanno continuando ad essere costrette da politiche volutamente antipopolari ad emigrare ancora adesso a centinaia di migliaia ogni anno,

Si tenga presente che la popolazione meridionale attuale ammonta a 35 milioni in Italia, di cui una parte notevole vive anche al nord.
In conclusione, questa particolare Unità d’Italia, voluta nell’esclusivo e fazioso interesse di una classe dirigente massonica, ebraica, rothschildiana, criminale, usuraia, estorsiva, razzista, assassina e nemica del Popolo Italiano in generale e del Popolo Italiano Meridionale in particolare, è stata un vero e proprio un crimine contro l’umanità, tale e quale come l’attuale Unione Europea che, guarda caso, viene portata avanti a presente proprio dalle stesse identiche forze massoniche, ebraiche rothschildiane del 1860 e di quasi tutti i periodi successivi che arrivano fino ai nostri giorni ed intrigano e complottano con gli stessi metodi diabolici e criminali suoi caratteristi di ieri, di oggi e di sempre.

La lotta contro l’attuale dittatura e tirannia antipopolare massonica ebraica rothschildiana che adesso si spaccia per “europea”, tale quale come una volta si spacciava per “italiana”, è in realtà una lotta contro lo stesso nemico principale di sempre dei nostri antenati e di tutti i popoli d’Europa e del mondo intero, ad eccezione, ovviamente,  dell’unico e solo “divino popolo eletto” del satanico Rothschild!

Vi è quindi un’importantissima ed essenziale continuità di identità culturale, sociale, etnica e storica tra la classe dirigente che oppresse e sterminò i nostri padri ed i nostri antenati dal 1860 in poi…  e quella classe dirigente attuale contro cui dobbiamo fare i conti ancora adesso proprio noi, perché anche a presente essa di nuovo vuole opprimere e sterminare non solo noi stessi ma anche  i nostri figli, nipoti e pronipoti per tenere il mndo tutto er sé e per la propria “divina eletta progenie”.

Questa cognizione allora, della lotta senza tregua che si è svolta e si svolge e si svolgerà sempre di generazione in generazione tra noi ed i nostri tradizionali talmudici e diabolici nemici principali di sempre, deve spingerci ad essere più preparati idealmente e materialmente per potere resistere e contrattaccare in maniera più adeguata contro il nemico principale di sempre, senza più commettere le ingenuità e gli errori dei nostri pur amatissimi padri ed antenati, onde potere finalmente vincere e ribaltare positivamente e completamente una volta per tutte, o per lo meno per un bel pezzo,  la nostra situazione e quella del nostro popolo nel suo complesso.

Alcuni personaggi
  • Angelina Romano, nata il 5 novembre 1853, morta fucilata il 3 gennaio del 1862 a Castellamare del Golfo, perché accusata di brigantaggio. Vittima innocente della repressione sabauda. Questo è quanto risulta dall’archivio storico militare. Questo e tanto altro ancora la “storia ufficiale” non ha mai raccontato. Angelina era una bambina siciliana, che camminava scalza per le vie del suo paese. Aveva un faccino bello e pulito. La sua vita fu interrotta perché così vollero i predoni di quell’orda barbarica, che scese dal Piemonte per devastare, massacrare, violentare, rapinare, distruggere…  

 

  • La bella Michelina De Cesare fu stuprata, seviziata, violentata dai piemontesi il 30 agosto 1868. Fu tanto impavida quanto bella, con il suo formidabile intuito riuscì più volte a prevenire attacchi ed imboscate dei piemontesi. Il 30 agosto 1868 la banda del Guerra fu massacrata e Michelina ne seguì la stessa sorte. Il suo corpo fu spogliato ed esposto nella piazza del paese suscitando ire, risentimenti e scandalo. Dopo la sconfitta della squadra di cui faceva parte, Michelina De Cesare fu catturata dai piemontesi e sottoposta a tortura. Morta a causa delle atroci sevizie subite, fu spogliata ed esposta nella piazza del paese come monito alle popolazioni “liberate”. Ma l’effetto sulla gente inorridita dall’efferata vendetta fu opposto a quanto sperato dalle truppe d’occupazione: infatti l’accaduto generò nuovi risentimenti che rivitalizzarono l’affievolita reazione armata antiunitaria. Michelina De Cesare nacque a Caspoli, frazione del comune di Mignano, il 28 ottobre 1841.  

 

  • Ninco Nanco, all’anagrafe Giuseppe Nicola Summa, nacque ad Avigliano 12 aprile 1833, fu ammazzato a tradimento dai piemontesi a Frusci il 13 marzo 1864. Dopo essere stato ammazzato fu anche sadicamente fotografato.  

 

– Video: https://www.youtube.com/watch?v=rkSHJfzVBLI

Fenestrelle fu un campo di sterminio molto peggiore di Auschwitz, dove fu fatta atrocemente morìre la meglio gioventù del Sud.

– Video: https://www.youtube.com/watch?v=yKllxcKBAJY

– Evento: https://www.facebook.com/events/1507500006184079/?ref_dashboard_filter=upcoming

– Evento: http://appunti2008.blogspot.it/2015/04/due-giorni-duosiciliani-in-piemonte.html

– Pagina facebook: https://www.facebook.com/1414542788840738/photos/a.1414544505507233.1073741828.1414542788840738/1439678236327193/?type=1
.

I soldati italiani in Niger a proteggere l’uranio dei francesi… Ma “loro” Vi prendono per i fondelli chiamandola “missione di pace”…!

 

Niger

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

I soldati italiani in Niger a proteggere l’uranio dei francesi… Ma “loro” Vi prendono per i fondelli chiamandola “missione di pace”…!

 

Soldi e uranio, col rischio di finire in mezzo a una guerra. L’Italia in Niger con 500 soldati, su invito della Francia? Motivo ufficiale: fermare, nel Sahel, la tratta dei migranti e il fondamentalismo islamico. Ma attenzione: il Niger ha appena ottenuto, dalla conferenza parigina dei donatori, un super-finanziamento da 23 miliardi di dollari. Un pacchetto di aiuti, come si dice in gergo, “allo sviluppo e alla sicurezza”, i cui appalti sono destinati a imprese europee. «Di sicuro vedremo quindi imprese italiane su quel campo, per non parlare della fornitura di armi necessaria alla “stabilizzazione”», scrive il blog “Senza Soste”, che mette a fuoco anche l’altra possibile motivazione della strana missione italiana, annunciata da Gentiloni dal ponte di una portaerei. «Il punto è che in Niger, oltre ai 23 miliardi di dollari in aiuti che andranno trasformati in appalti, c’è qualcosa che vale, come sempre, una spedizione militare: qualcosa di serio, come quel tipico prodotto da green economy che è l’uranio». Non è certo una novità: proprio per l’uranio destinato al nucleare fu montato, nel 2002, il caso Nigergate. «In poche parole, si scrive Niger e si legge uranio. Stiamo parlando del quinto produttore di uranio al mondo ma con una popolazione, di venti milioni di persone, stimata tra le dieci più povere del pianeta».

In Niger c’è anche Arlit, una delle capitali mondiali della produzione di uranio impoverito, continua il newsmagazine. E’ proprio il pericolosissimo materiale «che provocò la morte dei soldati italiani al ritorno dalle missioni coloniali in Kosovo, Afghanistan e Jugoslavia (340 morti, 4000 malati, una strage silenziata al massimo dai media, con D’Alema e Mattarella, all’epoca ministro della difesa, che in materia negarono l’impossibile)». Ma in Niger, continua “Senza Soste”, «se si scrive uranio si legge Areva, una multinazionale francese a proprietà pubblica, con un proprio distinto grattacielo al quartiere parigino della Défense». Il campo si fa quindi più chiaro: resta in mano francese lo sfuttamento e l’export dell’uranio del Niger, i cui proventi non vanno certo ad una popolazione ben al di sotto del livello di povertà. «L’export di uranio del Niger, oltre a non fruttare niente per il popolo di quel paese e inquinarne pesantemente le acque, fornisce energia per il 50 per cento della popolazione francese». E’ evidente quindi che «lo sviluppo drammaticamente ineguale in Niger è un affare interno della Francia». Ma anche esterno, «perchè nella fornitura di energia atomica in Ue, che è circa un terzo di quella complessiva, l’uranio permette alla Francia di essere la principale produttrice di energia del continente, con una quota del 17,1% sulla produzione totale Ue e davanti a Germania (15,3%) e Regno Unito (in calo, ma al 13,9%)».

Così è tutto più chiaro, scrive “Senza Soste”: «Gli scafisti di un paese senza sbocco al mare c’entrano poco, se non come fake news all’amatriciana». L’Italia? Forse potrebbe ricavarne, in cambio, anche una quota di energia. Ma, al netto degli eventuali appalti per Roma – una possibile fetta dei 23 miliardi concessi in “aiuti” – il blog segnala che le nostre truppe saranno inserite in un disegno, interamente francese, di ristrutturazione “coloniale” dell’area, dopo la crisi apertasi nel 2011 per Areva, costretta a rivedere una serie di reattori dopo il disastro giapponese di Fukushima. Il 2011, ricorda la “Bbc”, è anche l’anno del cosiddetto “uranium-gate”, che coinvolge l’Areva in fenomeni di corruzione in Niger, con fondi neri finiti in Russia e in Libano, fuori dal controllo di Parigi. Altro obiettivo, per la Francia: contrastare la presenza della Cina sul terreno: «E visto che in Africa i cinesi non esistono, sul piano militare, non c’è niente di meglio che ristrutturare Areva dall’interno e far valere la propria presenza sul campo in termini di truppe, con l’aiuto dell’Italia». Il rischio? La guerriglia: dopo la sollevazione dei Tuareg che ha minacciato proprio le miniere di uranio, si è già fatta sentire una guerriglia definita “islamista”, che ha già colpito siti francesi nel 2013.

«Secondo fonti africane in lingua inglese, la guerra dell’uranio in Niger sembra essere appena cominciata: una guerra con gli Usa che forniscono i droni, mentre la Francia e l’Italia sono sul campo – la prima a difendere i propri interessi diretti, la seconda a supporto», cercando di rimediare appalti o magari una posizione privilegiata nella produzione di energia. Gruppi islamisti? In un articolo seguito all’uccisione di quattro soldati americani nell’area, il “Guardian” parla di gruppi in grado di colpire ma difficili da identificare, «in una delle più remote e caotiche zone di guerra del pianeta». Ed è in questo tipo di zona che la Francia vuol rimettere ordine, con l’aiuto italiano, anche per fronteggiare la minacciosa concorrenza del Kazakhstan, super-produttore di uranio. «Se ne può stare certi: le mosse legate al Niger vedranno un piano di decisione politico, su più capitali dell’Occidente, e uno legato alla situazione sui mercati finanziari. Poi si potrà raccontare degli scafisti, dei progressi contro la guerriglia islamista», a beneficio dei grandi media e del loro pubblico ignaro. Non a caso, è già partito il ritornello degli “aiuti” per fronteggiare la devastante emergenza-siccità che sta flagellando l’area. «Per evitare tragedie nel Sahel, legate alla fuga dai territori, basterebbe intervenire sulle crisi idriche, favorendo le naturali economie locali, e non immaginare di creare fortezze da fantascienza».

Se però andiamo a vedere la vastità della crisi idrica che tocca il Niger, aggiunge “Senza Soste”, vediamo che non comprende solo quel paese ma anche tutta la grande fascia sub-sahariana, dalla Mauritania all’Eritrea. E spesso, le zone toccate dalla crisi idrica coincidono con quelle interessate dalla cosiddetta guerriglia islamica: è il caso del Mali, oggetto di intervento francese a inizio 2013. «Parigi interviene, quando la crisi economica e politica precipita, per “stabilizzare” economia e situazione politica del paese e far valere gli interessi francesi. La novità è che, stavolta, interviene anche l’Italia», coinvolta anche nell’intricato dopoguerra in Libia. Riusciranno a pesare sulla crisi, i maxi-appalti in arrivo? «A essere cinici – scrive “Senza Soste” – con 150 milioni annui, e qualche cerimonia militare, l’Italia si dovrebbe garantire un po’ di appalti, per una cifra magari 20 o 30 volte superiore, per le proprie imprese dal settore infrastrutture a quello della fornitura». Secondo Gianandrea Gaiani di “Analisi Difesa”, non è né garantito l’affrancamento dalla subalternità militare a Parigi, già evidenziatosi con la crisi libica del 2011, né il processo di razionalizzazione dei flussi migratori. La politica italiana? Considera “naturale” «l’assenza di qualsiasi visione strategica sull’Africa, continente la cui sinergia tra miseria e boom demografico è ottima candidata ad essere un futuro problema per l’Europa».

 

fonte: http://www.libreidee.org/2018/01/soldati-italiani-in-niger-a-proteggere-luranio-dei-francesi/

 

Breve lettura molto istruttiva per prepararVi al voto: “Se in Italia”…

Italia

 

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

Breve lettura molto istruttiva per prepararVi al voto: “Se in Italia”…

In Italia, se in ospedale non trovate il defibrillatore, e vostro padre muore, non è colpa di un extracomunitario, ma di italiani che per decenni hanno rubato ogni risorsa, di altri italiani che hanno evaso le tasse, devastando i servizi.

In Italia, se siete incastrati in una burocrazia indecente, da diventarci pazzi, la colpa non è di un extracomunitario, ma delle migliaia di italianissimi che timbrano il cartellino e poi vanno a farsi i cazzi loro senza fare mezzo minuto di lavoro a settimana, delle migliaia di italianissimi parassiti, imboscati, falsi invalidi che affliggono questo paese.

Se in estate fate il bagno in acque piene di colibatteri, se vi mettete a nuotare in un mare che fa sempre più schifo, in un lago che prima era meraviglioso e da cui ora uscite con dermatiti immediate e violente, la colpa non è degli extracomunitari, è degli italianissimi responsabili delle navi dei veleni, degli sversamenti illegali, di livelli di inquinamento sempre più drammatici, combattuti solo a colpi di decreti che alzano di volta in volta i livelli massimi consentiti di inquinanti (dunque il mare è sempre più inquinato ma torna miracolosamente balneabile perché cambiano i parametri di ciò che è tollerabile).

Se in Italia non trovate lavoro, se a 40 anni siete ancora precari, a stipendi da fame, se in gran parte dell’Europa per lavorare ti basta mandare un curriculum e qui devi conoscere l’amico dell’amico dell’amico, se in Italia a 45 anni sei un “giovane giornalista”, un “giovane sceneggiatore”, un “giovane ricercatore”, e quindi ti si può offrire “una grande occasione di visibilità non retribuita”, mentre in Inghilterra a 25 puoi dirigere un giornale o una delle più prestigiose riviste culturali, non è colpa degli extracomunitari, ma di un sistema baronale e clientelare che costringe i nostri giovani più capaci a scappare all’estero e non tornare mai più.
E se non siete tra i più capaci, e appena messo piede fuori di qui scoprite che non siete adatti al mercato del lavoro di nessun paese, la colpa non è di un extracomunitario, ma di chi ha distrutto il nostro sistema scolastico, rendendovi mediamente tre volte meno istruiti di un vostro pari età inglese o francese o tedesco.

In Italia, quando mangiate una mozzarella piena di diossina, la colpa non è di un extracomunitario, ma di un camorrista italiano che ha sversato rifiuti tossici nella Terra dei Fuochi e in altre decine di luoghi, in combutta con altri rispettabilissimi imprenditori italiani che preferiscono smaltire così i loro veleni, perché costa meno. Intanto voi morite di malattie terribili, ma a quanto pare non è importante, nel frattempo avrete sempre modo di prendervela con qualche nigeriano o senegalese o bengalese, aizzati da Feltri o Salvini o qualche sito di fake news.

Se in Italia un politico può farvi le stesse promesse per 23 anni consecutivi, senza mai mantenerle, e voi siete pronti a votarlo di nuovo, la colpa non è di un extracomunitario.
La colpa è solo vostra e delle smisurate teste di cazzo che tenete sopra il collo.

(web)

 

Roberto Saviano sul Guardian: “Il fascismo è tornato, e sta paralizzando l’Italia”

 

Roberto Saviano

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Roberto Saviano sul Guardian: “Il fascismo è tornato, e sta paralizzando l’Italia”

Il quotidiano britannico pubblica un editoriale dello scrittore: “I partiti italiani hanno paura di perdere i voti degli xenofobi”. Macerata, l’omicidio di Pamela Mastropietro, ma anche il silenzio stampa: “Perché i media hanno difficoltà a definire ciò che succede come un attacco terroristico di ispirazione fascista?”

Il fascismo è tornato in Italia, e sta paralizzando il sistema politico. Con il suo stile conciso che non lascia spazio a frasi fatte, titola così il britannico The Guardian l’articolo pubblicato oggi di Roberto Saviano.

“Partiti di destra e di sinistra stanno spingendo le persone a non parlare di un incidente in cui sono stati feriti a colpi di arma da fuoco sei immigrati. Hanno paura di alienarsi un elettorato in aumento e sempre più xenofobo”. Subito dopo, la foto dell’arresto di Luca Traini, Macerata, 3 febbraio.

Guardarsi da fuori è come sentir leggere un libro che si pensa di conoscere. Diverso. Saviano parte dai fatti, li racconta in poche righe. “Macerata, una cittadina della provincia dell’Italia centrale”, i colpi sparati “da una Alfa Romeo nera” in movimento. Su Facebook, il sindaco che chiede ai cittadini di restare al riparo, in casa perché “un uomo armato sta sparando”. Poi un accenno alla puntata precedente.

“Un paio di giorni prima a Macerata, il cadavere, tagliato a pezzi, di una giovane donna, Pamela Mastropietro, trovato in una valigia e uno spacciatore nigeriano, Innocent Oseghale, arrestato per omicidio”. Premessa fatta, si torna a Traini. Preso dai carabinieri ancora avvolto nel tricolore italiano. “Sparare agli immigrati, il saluto fascista, il tricolore, cos’altro serve per chiamare ciò che è successo con il suo vero nome?” chiede Saviano.

Il suo stupore è rivolto ai media che non hanno il coraggio di usare la parola fascismo. “Perché i media italiani hanno tanta difficoltà a definire quello che è successo come un attacco terroristico di ispirazione fascista? Mi venne subito in mente un tweet che Matteo Salvini, il leader della Lega Nord, il partito xenofobo alleato di Silvio Berlusconi alle prossime elezioni, aveva postato due giorni prima dell’attacco, riferendosi alla morte di Pamela Mastropietro e all’arresto di Oseghale: ‘Cosa stava ancora facendo questo verme in Italia? […] La sinistra ha il sangue sulle sue mani”.

Definisce i media, timidi: “L’atto di un pazzo”, le definizioni, “Non parliamo di fascismo”, “Mantieni i toni bassi in modo da evitare che siano sfruttati”. Pochissimi politici parlano delle vittime dell’attacco perché prendere la parte degli immigrati significa perdere voti. “Solo un piccolo partito, il Potere al popolo, subito dopo l’attacco, ha visitato i feriti in ospedale. Wilson, Jennifer, Gideon, Mahamadou, Festus e Omar sono i loro nomi, tutti molto giovani che cercano di farsi strada in Italia”.

Tempo di elezioni nel nostro Paese, spiega lo scrittore, “un clima di continue campagne elettorali ha innescato una reazione a catena che nessuno sembra in grado di tenere a bada: l’intera campagna politica è incentrata sul tema dell’immigrazione”. Il Guardian sceglie poi una foto di Lugi Di Maio, con la didascalia che spiega come il Movimento 5 Stelle sia pronto a contestare il 4 marzo le prossime elezioni. Guardarsi da fuori.

Gli immigrati sono percepiti come la ragione principale della longevità della crisi economica e persino del rischio di attacchi in corso. “Ma se gli italiani hanno paura, ci deve essere una ragione per questo” scrive Saviano. “È quasi una perdita di tempo fornire dati e sottolineare che l’immigrazione non è una crisi, ma un fenomeno che, se gestito responsabilmente e con lungimiranza, siamo in grado di controllare”.

La sua resta una battaglia contro una coda che continua a mordersi. “Più parlo di migranti, più sono accusato di incoraggiare l’odio verso di loro. È una specie di logica back-to-front: come è possibile, mi chiedo, che se racconto quello che sta accadendo in Libia nei centri di detenzione, se parlo della macchina del fango contro le ONG che operano nel Mediterraneo, ottengo l’effetto contrario di ciò che sto cercando di fare?”

Non si salva nessuno, destra, sinistra, nessuno. “Dopo l’attacco, è successo qualcosa che in Europa finora non ha precedenti: Matteo Renzi, segretario del Pd e Luigi Di Maio, leader del M5S, hanno invitato tutti a tacere sugli eventi. Perché? Per non perdere i voti dell’elettorato xenofobo: questa è la loro paura, la conseguenza di un sistema politico ormai vacuo”. Vuoto, spaventato e utilitarista.

fonte: http://www.repubblica.it/politica/2018/02/13/news/roberto_saviano_fascismo_the_guardian-188757614/?ref=RHPPRB-BH-I0-C4-P1-S1.4-T1