Vogliamo solo ricordarvi che quelli che deridono i Cinquestelle affermando che il Reddito di Cittadinanza è improponibile perchè costa troppo (15 miliardi), sono gli stessi che nel 2017 hanno bruciato 29,2 miliardi di Euro per spese militari!

 

Reddito di Cittadinanza

 

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Vogliamo solo ricordarvi che quelli che deridono i Cinquestelle affermando che il Reddito di Cittadinanza è improponibile perchè costa troppo (15 miliardi), sono gli stessi che nel 2017 hanno bruciato 29,2 miliardi di Euro per spese militari!

15 miliardi sono troppi per i nostri giovani… Una spesa che non si può sostenere. E chi chiede il rddito di cittadinanza è un populista…

Lo sostiene chi l’anno scorso fa speso il doppio per fare la guerra (a chi?)….

Ma proprio non capite quanto Vi prendono per i fondelli…?

 

Nel 2017 l’Italia ha speso 29,2 miliardi di euro per armamenti ed esercito

Nel 2017 l’Italia ha speso 29,2 miliardi di euro per acquistare armamenti e mantenere il proprio esercito. E’ quanto ha rilevato il report Trends in World Military Expenditure del SIPRI, l’Istituto Internazionale di Stoccolma per le ricerche sulla pace.

L’Italia è dodicesimo posto nella classifica delle spese militari, dominata dagli Stati Uniti, ed è il quarto Paese europeo, dopo Francia, Regno Unito e Germania. Un report che certifica un aumento generale della spesa militare mondiale che nel 2017 ha raggiunto il record storico di 1.739 miliardi di dollari, l’1,1% in più rispetto all’anno precedente. Alla corsa agli armamenti però non ha preso parte la Russia che, complici le difficoltà economiche che sta attraversando il Paese, ha ridotto gli investimenti militari a 66,3 miliardi di dollari.

Tra coloro che hanno incrementato la spesa militare c’è la Cina, così come Francia e Stati Uniti; negli ultimi 10 anni, invece, gli investimenti dell’Italia sono calati del 17% ma nonostante ciò il nostro Paese è ancora tra quelli che spende di più. D’altronde l’Italia deve investire per mantenere quello che secondo l’annuale report di Global Firepower (dove vengono analizzati gli armamenti, gli eserciti e la posizione strategica dei singoli Paesi) è l’11esimo esercito più forte al mondo. Anche questa classifica è dominata dagli Stati Uniti (e non potrebbe essere altrimenti visto che gli Stati Uniti rappresentano il 35% della spesa militare mondiale), seguiti dalla Russia e dalla Cina.

Nel dettaglio, l’Italia secondo i dati del Global Firepower conta 267.500 soldati, 828 velivoli, 200 carri armati e 143 unità navali: numeri che rabbrividiscono di fronte a quelli statunitensi (2 milioni e 83mila militari, 13 mila velivoli, 5.884 carri armati e 415 unità navali) e russi (3 milioni e 586mila soldati, 3.914 velivoli, 20mila carri armati e 352 unità navali). Per il 2018 – secondo il rapporto Mil€x a cura dell’Osservatorio sulla spesa militare italiana – il budget italiano subirà un incremento del 4% rispetto a quello dello scorso anno.

tratto da: http://www.imolaoggi.it/2018/05/14/nel-2017-litalia-ha-speso-292-miliardi-di-euro-per-armamenti-ed-esercito/

Wikipedia dice che la guerra in Vietnam è cessata il 30 aprile 1975. Ma non è così. Non è così almeno per chi ha subito gli effetti dei crimini americani…!

Vietnam

 

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Wikipedia dice che la guerra in Vietnam è cessata il 30 aprile 1975. Ma non è così. Non è così almeno per chi ha subito gli effetti dei crimini americani…!

 

La guerra in Vietnam non è ancora finita

A oltre quarant’anni dalla guerra in Vietnam, gli effetti degli agenti chimici utilizzati dagli Stati Uniti sono ancora ben visibili. Il fotoreportage di Damir Sagolj.

In 15 anni di guerra, dal 1960 al 1975, in Vietnam furono sganciate oltre cinque milioni di bombe: quasi il doppio di quelle lanciate dagli Alleati durante la seconda guerra mondiale. Ma le forze aeree americane non sganciarono solo esplosivi.

Il Vietnam fu bombardato con il napalm, sostanza incendiaria che si incolla alla pelle e la ustiona; con il fosforo bianco, che corrode i tessuti sino alle ossa; con bombe a frammentazione, le cui schegge esplodono in ogni direzione; e con 73 milioni di litri di agenti tossici, tra cui 43 milioni di litri del diserbante Agente Arancio, prodotto soprattutto dalla multinazionale americana Monsanto.

Sono passati 40 anni dalla guerra, ma le cicatrici – fisiche e psicologiche – sono ancora ben visibili. Il fotografo dell’agenzia giornalistica Reuters Damir Sagolj è stato in Vietnam per documentare gli effetti dei bombardamenti con armi chimiche. Tra i vietnamiti e i veterani statunitensi che hanno combattuto in Vietnam, sono comuni i problemi mentali, respiratori e dermatologici.

Dopo quattro decenni, l’Agente Arancio continua a provocare vittime. Gli effetti letali dell’erbicida sono passati da una generazione all’altra. I nipoti di chi respirò l’aria avvelenata dagli agenti chimici nascono ancora con gravi deformazioni fisiche. L’associazione vietnamita delle Vittime dell’Agente Arancio e della Diossina (Vava)ha dichiarato che oltre 4,8 milioni di persone nel Paese sono state contaminate dall’erbicida e che, fra queste, tre milioni circa sono morte a causa degli effetti dell’Agente Arancio.

“L’ex soldato vietnamita Do Duc Diu mi ha mostrato il cimitero che ha costruito per i suoi dodici bambini: morirono tutti poco dopo la nascita”, racconta il fotoreporter Damir Sagolj. “Vicino c’è lo spazio per seppellire le sue figlie, che sono ancora vive ma gravemente malate”.

“L’uomo, che combatteva nel Vietnam del Nord, era stato esposto all’erbicida tossico. Per oltre vent’anni lui e sua moglie hanno cercato di avere un bambino che fosse sano. Ma i figli morivano uno dopo l’altro. Pregavano sempre e provarono a far visita persino a un leader spirituale, ma non servì a nulla. Scoprirono gli effetti dell’Agente Arancio solo dopo la nascita del loro quindicesimo figlio”.

Gli Stati Uniti hanno smesso di utilizzare l’Agente Arancio nel 1971, quattro anni prima della fine della guerra. Per venti anni molti vietnamiti sono rimasti all’oscuro di cosa fosse successo nel loro Paese.

fonte: https://www.tpi.it/2015/07/16/effetti-conseguenze-guerra-vietnam-deformazioni-agente-arancio/

Ora Gentiloni (…e magari anche la Pinotti) ci spieghi perché l’Italia, nel silenzio più assoluto, schiera i missili in difesa della Turchia…!

 

Gentiloni

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Ora Gentiloni (…e magari anche la Pinotti) ci spieghi perché l’Italia, nel silenzio più assoluto, schiera i missili in difesa della Turchia…!

 

Gentiloni ci spieghi perché l’Italia schiera i missili in difesa della Turchia

Il governo uscente deve ancora spiegare agli italiani perché manteniamo una missione in Turchia per difendere Ankara da non si sa quale pericolo. Pochi in Italia sanno infatti che da oltre un anno manteniamo in Turchia una batteria missilistica puntata sulla Siria. Con noi ci sono gli spagnoli con i loro patriot, mentre gli italiani hanno i missili Samp/T, gli Aster 30. Siamo schierati sulla frontiera nella missione Active Fence, Barriera attiva. È assolutamente inspiegabile, come abbiamo già ribadito in passato, perché noi dobbiamo difendere uno dei più forti eserciti del mondo, quello turco, che è il più forte della Nato dopo quello statunitense. Soprattutto perché adesso dalla Siria non vengono minacce per i turchi, semmai il contrario, visto che la Turchia ha invaso la Siria, Stato sovrano, per sterminare i curdi. Il tutto nel silenzio di Nato, Ue e Onu. Erdogan in visita a Roma, un paio di mesi fa, chiese – meglio. ordinò – di rimanere. Il governo del Pd ha sempre tenuto nascosta questa operazione, perché si sa che occhio non vede cuore non duole. L’unità missilistica italiana, schierata nella città turca di Kahramanmaras e inserita nell’ambito del sistema di difesa aerea integrata della Nato contro un’eventuale minaccia missilistica proveniente dalla vicina Siria, è stato infatti uno dei temi in cima all’agenda dei colloqui a Roma tra il leader turco Recep Tayyip Erdogan, il capo di Stato Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Lo ha sostenuto lo stesso Erdogan parlando poi con i giornalisti turchi che lo hanno accompagnato durante la missione in Italia. Erdogan, scrive il giornale Hurriyet, ha riferito di una richiesta di Ankara per una proroga del mandato fino al settembre 2018. “È stato prolungato. Per noi è molto importante”, si è vantato Erdogan.

fonte: http://www.secoloditalia.it/2018/04/gentiloni-ci-spieghi-perche-litalia-schiera-i-missili-in-difesa-della-turchia/

Macron getta definitivamente la sua maschera colonialista. “Usa, Francia e alleati devono restare per costruire una ‘nuova Siria’” …Non Vi sembra un’affermazione di una gravità inaudita?

 

Macron

 

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Macron getta definitivamente la sua maschera colonialista. “Usa, Francia e alleati devono restare per costruire una ‘nuova Siria’” …Non Vi sembra un’affermazione di una gravità inaudita?

 

Macron getta definitivamente la sua maschera colonialista. “Usa, Francia e alleati devono restare per costruire una ‘nuova Siria’”

“Gli Stati Uniti, la Francia e i loro alleati non dovrebbero lasciare la Siria dopo che il conflitto finirà, ma devono costruire una “nuova Siria””. Sono queste le incredibili parole rilasciate dal presidente francese Macron, autore insieme ai leader di Usa e Regno Unito del bombardamento illegale del 14 aprile scorso   ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in un’intervista a FoxNews.

“Dovremmo costruire una nuova Siria dopo la guerra”, ha detto Macron in un’intervista a FoxNews, sottolineando come il ruolo degli Stati Uniti sarebbe “molto importante” in questo processo. Il presidente francese ha poi aggiunto che “non sono automaticamente le forze USA” che dovrebbero svolgere questo compito. Ma “questo riguarda “la diplomazia degli Stati Uniti ed è una questione che riguarda il tuo Presidente”.

E perché bisognerebbe rimanere in Siria? Per Macron, che riesce a capovolgere completamente le cause di sette anni di guerra, le ragioni andrebbero trovate nei “soliti sospetti”,  vale a dire l’Iran e il presidente siriano Bashar Assad. “Il giorno in cui avremo finito questa guerra contro l’ISIS [Stato Islamico, IS]; se partiamo definitivamente e totalmente – anche dal punto di vista politico – lasceremo la parola al regime iraniano e a Bashar Assad. E questi ragazzi prepareranno [una] nuova guerra, alimentando i nuovi terroristi “.

Le parole di Macron confermano la sua indole colonialista e imperialista. Ma questo è noto. Quel che resta incredibile è il livello di mistificazione cui è costretta l’opinione pubblica occidentale dopo sette anni di guerra per procura con jihadisti proveninenti da 89 paesi, fomentata e sostenuta dai paesi Nato. Quel che resta incredibile, insomma, è l’impunità e la protezione di cui godono i leader come Macron dopo il loro ennesimo crimine internazionale, grazie alla protezione della stampa che si autodefinisce libera.
fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-macron_getta_definitivamente_la_sua_maschera_colonialista_usa_francia_e_alleati_devono_restare_per_costruire_una_nuova_siria/82_23764/

Scusate… Ma visto che in Siria gli Americani ed i loro “complici” hanno “distrutto” i depositi di armi chimiche di Assad, qualcuno ci spiega come mai poi non è stata rilevata alcuna nube tossica?

 

Siria

 

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Scusate… Ma visto che in Siria gli Americani ed i loro “complici” hanno “distrutto” i depositi di armi chimiche di Assad, qualcuno ci spiega come mai poi non è stata rilevata alcuna nube tossica?

Perché a distanza di 76 ore dal raid in Siria non è stata rilevata alcuna dispersione di agenti chimici nelle aree colpite da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia?

Ma cosa è stato colpito?

Il Pentagono conferma che nel raid è stato colpito un centro di ricerca scientifica a Damasco ed il deposito di armi chimiche di Him Shinshar situato a ovest di Homs che si ritiene fosse connesso alla produzione di Sarin. Missili da crociera hanno colpito anche una struttura di stoccaggio di armi chimiche ed un posto di comando vicino a Homs. Nello specifico settantasei missili hanno colpito il centro di ricerca e sviluppo Bazrah, a Damasco. L’impianto di stoccaggio vicino a Homs è stato bombardato con 22 missili. Contro il deposito di armi ed il posto di comando sono stati lanciati sette missili.

“Missione compiuta”

Il raid non ha alterato le dinamiche generali del conflitto. Poche ore dopo l’attacco, Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna hanno dichiarato missione conclusa: nessuno aveva il desiderio di farsi coinvolgere nella conflagrazione siriana. Il raid è stato autorizzato per colpire lo sviluppo o l’azione considerata inaccettabile senza mai degenerare in azione militare su larga scala (è la medesima strategia di Israele). Trump non andrà oltre anche se ha affermato che l’opzione militare sarà sempre disponibile qualora Damasco dovesse utilizzare armi chimiche in futuro.

Cosa è il Sarin?

Il deposito di armi chimiche di Him Shinshar situato a ovest di Homs si ritiene fosse connesso alla produzione di Sarin

Il Sarin o GB è classificato come arma di distruzione di massa. E’ un agente nervino incolore e inodore, sviluppato come pesticida sintetizzato in Germanio nel 1938. L’esposizione alla tossina artificiale può avvenire tramite inalazione, attraverso contatto cutaneo o a seguito dell’ingestione di acqua e cibo contaminato. La portata dell’intossicazione provocata dal Sarin dipende dalla quantità di agente nervino rilasciato e dal tempo di esposizione. In un presenza di esposizione nella forma volatile del Sarin, i sintomi compariranno entro pochi secondi. Da pochi minuti a qualche ora se il contatto avviene con la forma liquida contaminata. La maschera antigas garantisce protezione, ma non in presenza di sufficienti dosi di Sarin. Tutti gli agenti nervini agiscono come switch off per il sistema nervoso. Il Sarin è il più volatile degli agenti nervini: ciò significa che può facilmente e rapidamente evaporare da liquido in vapore e diffondersi nell’ambiente. Le persone possono essere esposte al vapore, anche se non entrano in contatto con la forma liquida di sarin. Poichè evapora così in fretta, il Sarin costituisce una minaccia immediata.

Concepire un attacco contro una struttura chimica o biologica

Ad oggi non sappiamo cosa contenessero o producessero le strutture colpite. A causa della natura stessa delle armi chimiche, un attacco convenzionale avrebbe diffuso agenti letali su un’ampia area causando più vittime tra i civili. Ecco perché bombe e missili tradizionali non sono mai utilizzati contro tali tipi di bersagli. Gli Stati Uniti affermano che “la diffusione di sostanze chimiche è piuttosto bassa”.

Perché non è stata registrata alcuna diffusione di agenti chimici?

Potrebbero essere tre le possibili risposte.

1) Il programma chimico della Siria non esiste. Tale posizione è supportata dalla Russia che continua a negare l’attacco chimico nella città di Douma.

Nel rapporto della Syrian American Medical Society si legge che “circa 500 civili, la maggior parte donne e bambini, sono stati trasportati nei presidi sanitari locali con sintomi indicativi di esposizione ad un agente chimico. L’organizzazione ha richiesto un immediato cessate il fuoco nella città di Douma e l’ingresso di squadre investigative internazionali dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche”. Tuttavia non è stata effettuata alcuna verifica indipendente del rapporto SAMS sebbene il Dipartimento di Stato USA lo ritenga credibile. Il Cremlino rifiuta l’idea stessa che a Douma sia avvenuto un attacco chimico. Lo nega con forza il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov: “Non abbiamo trovato nulla, si stanno fabbricando prove per incastrare sostanzialmente il governo siriano per l’attacco chimico”.

2) Il programma chimico della Siria esiste ma componenti e strutture erano già state spostate. In effetti il governo siriano, ammesso che all’interno di quelle strutture ci fosse qualcosa, avrebbe avuto tutto il tempo di spostare attrezzature e componenti disperdendole nel paese. E per farlo avrebbe anche potuto ricevere assistenza dai suoi alleati. Quando si considera l’azione militare è importante riconoscere le variabili e le lacune di intelligence che complicano inevitabilmente il processo decisionale politico e militare.

3) Colpite attrezzature di produzione e ricerca. Il Pentagono non ha mai chiarito cosa ci fosse all’interno delle strutture colpite a Homs e Damasco, se non che fossero “le tre principali strutture del programma chimico della Siria”. E’ un indizio fondamentale poiché ad essere distrutte sarebbero state quindi attrezzature che saranno molto difficili da sostituire per un paese dissanguato da sette anni di guerra.

Definizioni: cosa è un’arma chimica

Il termine arma chimica viene applicato a qualsiasi sostanza tossica o al suo precursore che può causare morte, lesioni, inabilità temporanea o irritazione sensoriale attraverso la sua azione. Anche le munizioni o altri dispositivi di consegna progettati per rilasciare sostanze chimiche, sia piene che vuote, sono considerate armi stesse. Il sistema chimico tossico e quello di somministrazione possono essere stoccati separatamente. Nel caso di munizioni binarie, una sostanza chimica non letale può essere effettivamente conservata all’interno di una munizione per essere successivamente miscelata con una seconda. Qualsiasi cosa specificamente progettata o destinata all’utilizzo in connessione diretta del rilascio di un agente chimico per causare morte o danni è di per sé un’arma.

Come si attiva un’arma chimica?

La maggior parte delle armi chimiche – spiega Marco Filippi, istruttore di medicina tattica per i reparti speciali e di polizia, in Italia ed all’Estero – sono binarie o bicomponenti. Si attivano cioè quando i due precursori si mischiano in un modo chimicamente stabilito. Questo ne garantisce la sicurezza di stoccaggio, trasporto, impiego ed un più elevato livello di sicurezza da parte del detentore. Tali asset sono equipaggiati con dispersal devices che vanno ad attivare l’arma o stoccati sino all’ultimo momento quali precursori chimici in grandi quantità per essere raffinati e inseriti nel sistema di consegna. La maggior parte delle armi chimiche sollecitate termicamente ad altissime temperature (si pensi ad un incendio conseguente un bombardamento) parzialmente inattivano le stesse. Cosa diversa per il gas cloro. Un eventuale strike su grandi depositi di cloro avrebbe causato sia una dispersione ambientale che un incendio. In quest’ultimo caso avremmo visto una nube tossica di grandi proporzioni. Sarebbe opportuno rilevare che i centri di ricerca di qualsiasi natura stoccano quantità estremamente limitate di componenti e prodotti finiti sia per motivi di sicurezza sia per un aspetto meramente infrastrutturale, ovvero la necessità di avere importanti depositi, forni di reazione, serbatoi. Unica eccezione sono i centri di ricerca annessi agli stabilimenti petroliferi e petrolchimici o similari, dove la ricerca avviene all’interno dei siti di produzione. Tuttavia nessuno dei siti colpiti era di tale natura.

Attaccare una struttura chimica o biologica

Il piano di attacco standard

La forza d’attacco congiunta ha lanciato 105 sistemi d’arma. Il processo di targeting includeva specifici sforzi per mitigare i danni collaterali causati dal rilascio di agenti chimici. Gli Stati Uniti hanno lanciato 69 missili da crociera e 19 JASSM. Per il Joint Air-to-Surface Standoff Missiles si è trattato del battesimo del fuoco. Gli inglesi hanno lanciato otto missili Storm Shadow dalle piattaforme Tornado e Typhoon. I francesi, infine, hanno lanciato tre missili SCALP da una fregata nel Mediterraneo e altri nove dai Rafale. I dati ufficiali diramati dal Pentagono confermano che la quantità degli agenti chimici nelle strutture colpite, ammesso che ci fossero, non erano rilevanti. Tale posizione è condivisibile poichè se così non fosse stato, gli Stati Uniti avrebbero dovuto utilizzare necessariamente altri sistemi d’arma, certamente non il Tomahawk

I Prompt Agent Defeat del Pentagono

Per neutralizzare armi chimiche e biologiche senza danni collaterali, il Pentagono utilizza specifici asset sviluppati dalla Defense Threat Reduction Agency. Il sistema d’arma BLU-119 / B Crash PAD (Prompt Agent Defeat) è stata sviluppata nel 2002 per garantire una capacità di reazione rapida a supporto dell’operazione Iraqi Freedom nel 2003. Si tratta di una bomba a Mk 84 da mille chili con al suo interno 190 chili di fosforo bianco e 65 kg di esplosivo ad alto potenziale PBX-109. La frammentazione dell’esplosione penetra i contenitori delle sostanze chimiche mentre il fosforo, a causa delle alte temperature, neutralizza l’agente. La Crash PAD è solitamente utilizzata contro obiettivi morbidi. La BLU-119 / B Shredder è basata sulla bunker-buster BLU-109, espressamente concepita per bersagli temprati o sotterranei. Pesante 907 kg può penetrare fino a 1,8 metri di cemento armato. La BLU-119 / B è abbinata al sistema di guida laser Raywayon Paveway III

La nube termitica persistente

Il problema nel colpire un deposito di armi di distruzioni di massa con sistemi ad alto potenziale è la probabile dispersione su una vasta area. Il fosforo oltre ad essere incredibilmente volatile è molto tossico. Una possibile soluzione è una miscela di termiti e ossido di metallo che brucia a temperature elevate. La miscela termitica raggiunge temperature più elevate del fosforo e per un maggiore periodo, producendo meno sovrappressione. E’ quindi concepita per ridurre la propagazione dell’agente chimico sull’areea colpita. Un altro sistema in via di sviluppo a base termitica è l’HAMMER acronimo per Heated And Mobile Munitions Employing Rockets, concepita per distruggere i depositi ubicati nelle profondità del terreno. L’arma rilascia centinaia di gusci incandenscenti a temperature superiori ai 538 ° C. Il sistema cinetico incendiario armerebbe la BLU-109B da 907 kg. HAMMER si attiverebbe soltanto in profondità così da non disperdere gli agenti chimici o biologici che dovrebbe distruggere.

 

tratto da: http://www.stopeuro.news/siria-perche-non-e-stata-rilevata-alcuna-nube-tossica-dopo-i-raid-usa/

Quando la Chiesa sbugiarda i terroristi americani che bombardano la Siria – Il vescovo di Aleppo oggi come il Vicario Apostolico l’anno scorso: “L’attacco chimico solo una scusa, fu lo stesso per l’Iraq…”

 

Siria

 

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Quando la Chiesa sbugiarda i terroristi americani che bombardano la Siria – Il vescovo di Aleppo oggi come il Vicario Apostolico l’anno scorso: “L’attacco chimico solo una scusa, fu lo stesso per l’Iraq…”

Ancora sbugiardati i terroristi americani e i loro complici europei. Questa volta dalla Chiesa.

Il vescovo di Aleppo senza peli sulla lingua: “le armi chimiche un pretesto, fu lo stesso per l’Iraq…”

Parole d’accusa pesanti che fanno da eco a quanto dichiarò solo l’anno scorso il Vicario Apostolico di Aleppo: “L’attacco con armi chimiche? Una scusa, come tante che abbiamo già sentito in passato in Libia, in Iraq…”

E parliamo di gente che vive la Siria…

E voi veramente credete alle cazzate che ci propinano i media?

E voi veramente credete che i terroristi sono solo quelli che si fanno esplodere a Parigi?

Leggi in nostro articolo dell’anno scorso:

Siria – Il vicario apostolico di Aleppo: “L’attacco con armi chimiche? Una scusa, come tante che abbiamo già sentito in passato in Libia, in Iraq…”

Da Il Secolo D’Italia:
Il vescovo di Aleppo: le armi chimiche un pretesto, fu lo stesso per l’Iraq…

“Sia fatta luce su tutto ed emerga la verità non come hanno fatto con l’Iraq in cui hanno distrutto il Paese dicendo che c’erano le armi chimiche. Così come hanno fatto con l’Iraq lo stanno facendo ora con la Siria. La gente lo ha capito, non è stupida”. Lo ha detto il vescovo caldeo di Aleppo e presidente della Caritas siriana, monsignor Antoine Audo, al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, manifestando forti dubbi sul fatto che il governo di Damasco abbia usato armi chimiche a Douma, nel Ghouta est. “Come è possibile che Assad – ha aggiunto monsignor Audo – abbia usato armi chimiche per difendersi ? Non è logico. Gli americani e i russi usano la Siria come pretesto per farsi la guerra e difendere i loro interessi internazionali”. Intanto la Siria ha messo in guardia l’Occidente che “non avrà altra scelta” che difendersi se sarà attaccata. “Non è una minaccia. E’ una promessa”, ha dichiarato alla stampa l’ambasciatore di Damasco all’Onu, Bashar al-Jaafari, commentando la possibilità di un’azione militare degli Usa e dei loro alleati come risposta al presunto attacco chimico lanciato sabato scorso a Douma, alle porte di Damasco. E il ministero russo della Difesa accusa i servizi britannici di aver partecipato alla messa in scena del presunto attacco chimico a Douma. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero, Igor Konashenkov, citato dall’agenzia stampa di Stato Itar Tass. Secondo il portavoce, la Difesa russa ha rintracciato chi ha girato i filmati sul presunto attacco chimico a Douma e queste persone hanno spiegato come è stato girato il video. “Oggi il ministero russo della Difesa è in possesso di altre prove che dimostrano il diretto coinvolgimento del Regno Unito nell’organizzazione di questa provocazione nella Ghouta orientale”, ha detto Konashenkov, aggiungendo che i cosiddetti Caschi bianchi hanno ricevuto pressioni da Londra fra il 3 e il 6 aprile per affrettare la realizzazione della provocazione.

fonte: http://www.secoloditalia.it/2018/04/il-vescovo-di-aleppo-le-armi-chimiche-un-pretesto-fu-lo-stesso-per-liraq/

Le prove non ci sono, ma Trump & C. sparano lo stesso… Però i terroristi sono loro che si fanno esplodere al centro di Parigi o contro le Torri…!

 

Trump

 

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Le prove non ci sono, ma Trump & C. sparano lo stesso… Però i terroristi sono loro che si fanno esplodere al centro di Parigi o contro le Torri…!

Non c’ènessuna prova sull’uso di armi chimiche da parte di Assad, ma loro, che si credono i padroni del mondo, attaccano.

E’ un’azione folle contro uno stato sovrano. Una provocazione nei confronti della Russia e dei paesi della regione.

Ma loro se ne fottono altamente. Sono i padroni del mondo…

Però i tettoristi sono solo quelli che si fanno esplodere a Parigi…

Marcello Foa – Le prove non ci sono, ma Trump spara lo stesso: orrore!

L’attacco di questa notte rappresenta un grave errore e una svolta nella politica estera americana. E’ un gesto di intimidazione nei confronti del regime di Assad, ma anche – e forse soprattutto – nei confronti della Russia e dell’Iran. Non ci sono prove sull’uso di armi chimiche alla Douma. Giovedì Macron assicurava di avere riscontri sulle responsabilità di Assad, riscontri che però non ha esibito. Infatti nelle stesse ore il segretario alla Difesa degli Usa James Mattis, in audizione al Congresso, dichiarava che non ci sono vere prove ma solamente indizi forniti da media e social media.  Ciò nonostante l’attacco è stato lanciato lo stesso.

Il messaggio, pertanto, è chiaro e grave: l’America torna ad essere il gendarme del mondo. E Trump rinnega se stesso. L’ho già scritto e lo ribadisco: Il Trump di queste ore non ha più nulla a che vedere con quello che è stato eletto 18 mesi fa. La nomina di un supefalco come John Bolton a Consigliere della sicurezza nazionale, segna la conversione del presidente americano sulle posizioni che egli stesso condannava con forza. Lo dimostrano i suoi tweet, lo dimostra il suo discorso di insediamento, in cui disegnava un’altra America, meno interventista, più equilibrata,mèiù saggia. Il Trump di oggi è irriconoscibile. E’ diventato un neoconservatore ovvero ha fatto proprio lo spirito aberrante che ha guidato la mano di Bush, in buona parte quella di Obama, e che ispirava quella di Hillary Clinton.

Bolton è alla Casa Bianca da poche settimane e gli effetti si vedono. Fino a pochi giorni fa l’America sembrava sul punto di ritirarsi dalla Siria, ora, a suon di missili, dice: noi ci siamo e continueremo a farci sentire. Questo nuovo corso della politica estera americana non promette nulla di buono. Esaspera ancor di più i rapporti con la Russia di Putin, ma questo non è nel nostro interesse di europei ed espone il mondo a crisi ancor più gravi e dalle conseguenze imprevedibili.

Che errore, che orrore, Trump.

Dal Blog di Marcello Foa

Ricordiamo le parole di Gino Strada che suonano come un avvertimento: “Soltanto dei cretini potevano pensare di continuare a fare guerre in giro per il mondo, senza che questo avesse delle ricadute sull’Europa e sul nostro Paese. Purtroppo i cretini ci sono e sono spesso in posizioni molto alte della società” !!

 

Gino Strada

 

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Ricordiamo le parole di Gino Strada che suonano come un avvertimento: “Soltanto dei cretini potevano pensare di continuare a fare guerre in giro per il mondo, senza che questo avesse delle ricadute sull’Europa e sul nostro Paese. Purtroppo i cretini ci sono e sono spesso in posizioni molto alte della società” !!

“Soltanto dei cretini potevano pensare di continuare a fare guerre in giro per il mondo, pensando che questo non avesse delle ricadute sull’Europa e sull’Italia. Purtroppo i cretini ci sono e sono spesso in posizioni molto alte della società”. Così Gino Strada, fondatore diEmergency, a margine del 15° incontro nazionale che si sta tenendo a Genova dal 30 giugno al 3 luglio 2016. L’organizzazione non governativa offre cure medico-chirurgiche gratuite alle vittime della guerra e della povertà, da dieci anni è presente in Italia, oggi con sei poliambulatori, ambulatori mobili, salvataggio e assistenza in mare con il Migrant Offshore Aid Station (MOAS). “La logica è la stessa che ci porta a intervenire dal 1994negli scenari di guerra, inoltre la povertà e la miseria di certe situazioni che vediamo in Italia – afferma Strada – sono conseguenze di guerre che siamo andati a portare in altri paesi. Il problema della mancanza di assistenza medica non riguarda solo i migranti: oggi ci sono circa 11 milioni di italiani che non si curano più come dovrebbero per questioni economiche”. Nessuna richiesta in particolare al Governo italiano: “Certo, mi piacerebbe vivere in un Paese che non esporta armi perché non ne produce, che decide davvero di ripudiare la guerra, che non partecipa a operazioni militari di occupazione o di guerra. Purtroppo non è così, ma sono convinto che gli italiani abbiano ancora la coscienza e la morale per far rimangiare tutte queste scelte assurde alla politica, e sono convinto che andremo incontro a un periodo di grandi cambiamenti, anche abbastanza veloci”

tratto da: https://ilfastidioso.myblog.it/2017/03/20/grandioso-gino-strada/

Gli yankee ce l’hanno nel sangue…

yankee

 

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Gli yankee ce l’hanno nel sangue…

Non c’è niente da fare, questi yankee sono convinti di essere i padroni del mondo. Il problema è che sono il cancro del pianeta. Si inventano di tutto pur di incolpare gli altri e giustificare gli attacchi militari. Hanno seminato morte e distruzione ovunque nel pianeta. Cominciarono con gli indiani americani letteralmente sterminati, passando per il Vietnam, l’Iraq, l’Ucraina e ora la Siria. Cambiano i Presidenti, ma non la sostanza, perché hanno violenza e conquista nel DNA. Purtroppo, almeno per ora, con i russi (e con i cinesi) non sarà però per loro facile. Putin è altra roba rispetto all’ubriacone Eltsin. La tensione è alle stelle, anche perché il Cremlino ha fatto sapere che risponderà colpo su colpo, abbattendo ogni razzo sparato dagli americani e riservandosi il diritto di “distruggere le fonti di lancio” in caso di aggressione. Intanto Mosca ha schierato le sue navi da guerra e avviato esercitazioni al confine con le acque territoriali siriane per mettere in piedi il suo scudo antimissilistico. Mentre Eurocontrol, l’organizzazione europea per la sicurezza dei voli, ha messo in allerta le compagnie aeree che volano sulle rotte del Mediterraneo orientale per via di possibili attacchi missilistici nelle prossime ore.

 

Testo di Roberto Marino Marceddu

Banche armate: gli istituti di credito italiani fanno sempre più soldi grazie alle guerre

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Banche armate: gli istituti di credito italiani fanno sempre più soldi grazie alle guerre

Da una parte piangono crisi e chiedono salvataggi da parte dello stato (a spese dei cittadini) dall’altra hanno abbandonato ogni remora etica nei loro affari e puntano ad accumulare denaro in ogni modo. Soprattutto traendo guadagni dalle operazioni di import/export legate agli armamenti. È questa la realtà sul mondo bancario.

AFFARI QUASI RADDOPPIATI IN UN ANNO. I numeri degli affari del mondo bancario nel settore degli armamenti fanno impressione. In un solo anno il valore delle transazioni bancarie legate al commercio di armamenti è passato dai 4 miliardi del 2015 ai 7,2 miliardi del 2016 (+80%), frutto di 14.134 transazioni, rispetto alle 12.456 dell’anno precedente. Un boom inarrestabile se si osserva la crescita rispetto a soli due anni fa: +179% (2,5 miliardi di euro, nel 2014). Questo quanto svelato da un’inchiesta della rivista Nigrizia, che ha incrociato i dati resi pubblici dall’ultima “Relazione al parlamento sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”.

UNICREDIT LA PEGGIORE, TRA MOLTE SORPRESE. Le banche coinvolte sono moltissime, incluse quelle “popolari” che per statuto dovrebbero concentrare il loro impegno a favore del territorio in cui operano, A guidare la classifica è Unicredit, con oltre 2,1 miliardi di euro con una crescita del 356%rispetto al 2015 (474 milioni di euro), seguono la Deutsche bank (oltre un miliardo di euro di movimenti nel settore) e l’inglese Barclays ( 771 milioni). Queste tre banche, da sole, rappresentano il 57% degli interessi bancari nel mercato delle armi. Non trascurabili comunque gli affari nel settore delle banche italiane di dimensioni medio-piccole, nei primi 15 posti figurano infatti: Banca Popolare di Sondrio, il Banco Popolare, la Banca popolare dell’Emilia Romagna e la Banca popolare dell’Etruria. Ma il record di crescita nel triste settore del business delle guerre spetta al misconosciuta Banca Valsabbina, istituto di credito del bresciano che nel 2016 ha visto aumentare le sue transazioni armate sono cresciute del 763,8% passando dai 42,7 milioni di euro del 2015, ai 369 circa dell’anno scorso.

SERVE RISVEGLIARE L’ATTENZIONE SUL TEMA. Diverse le ragioni di questo boom. Impossibile non ricollegarlo almeno in parte alla generale crescita del settore degli armamenti italiani del mondo. Nel 2016 le esportazioni italiane nel settore hanno infatti superato i 14,6 miliardi di euro, con un aumento dell’85,7% rispetto al 2015. Un business tanto più immorale considerando il fatto che queste armi sono state cedute anche a regimi autoritari come Qatar, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. Ma secondo gli osservatori la crescita delle “banche armate” va ricollegata anche al minor interesse pubblico verso il tema, visto che quando, nei primi anni del ‘2000, si era creato un vasto movimento civile contro il fenomeno molti dei maggiori istituti di credito avevano messo a punto nuovi regolamenti interni più rigorosi sul tema, prontamente disattesi non appena la pressione pubblica è scemata.

COSA SI PUÒ FARE PER NON ESSERE COMPLICI. Se è vero che in generale regna indifferenza sul tema, è altrettanto evidente che la mancanza di informazioni rende molto difficile anche per i cittadini più consci prendere contromisure. In Italia esiste da tempo la Campagna Banche Armate che sul proprio sito internet rende pubblico anche l’elenco degli istituti di credito che non generano profitto sul business degli armamenti, invitando i cittadini a trasferire qui i loro conti corrente. Un altro metodo, inoltre, può essere quello di inviare una mail di protesta alla propria banca, nel caso essa figuri tra quelle “armate”, sempre seguendo i metodi spiegati nel sito internet della Campagna. Ogni mail è ovviamente solo una goccia, ma si sa che è l’insieme delle gocce stesse a fare l’oceano…

 

tratto da: http://www.dolcevitaonline.it/banche-armate-gli-istituti-di-credito-italiani-fanno-sempre-piu-soldi-grazie-alle-guerre/