Afghanistan, Gino Strada: Siamo in guerra da anni e non se ne parla più. Non ci dicono che il nostro paese è in guerra. Non ci dicono cosa ci fanno in nostri militari in Afghanistan. Non ci dicono che i feriti sono aumentati del 160%. Qual è l’obiettivo?

 

Gino Strada

 

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Afghanistan, Gino Strada: Siamo in guerra da anni e non se ne parla più. Non ci dicono che il nostro paese è in guerra. Non ci dicono cosa ci fanno in nostri militari in Afghanistan. Non ci dicono che i feriti sono aumentati del 160%. Qual è l’obiettivo?

 

 

Gino Strada intervistato da Diego Bianchi a #propagandalive (La7): ‘Noi siamo in guerra in Afghanistan da anni e anni e non se ne parla più. Non si dice che il nostro paese è in guerra. Cosa ci fanno militari italiani a combattere e sparare in Afghanistan?’ Qual è l’obiettivo? 

Ma non è l’unico tema che tocca Gino strada:

Liberi e Uguali, Gino Strada: “Usino più persone quelle due parole. Europa? Meschina e gretta, non le importa destino migranti”

Liberi e Uguali? Queste due parole fanno parte della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Non c’è nessun copyright da parte di nessuno. Anzi, le usassero più persone, più organizzazioni, più istituzioni: se la ricordassero questa cosa di liberi e uguali in dignità e in diritti“. Sono le parole del fondatore di Emergency, Gino Strada, ospite di Propaganda Live, su La7. Il medico risponde a una domanda del conduttore Diego Bianchi circa la somiglianza del simbolo della coalizione di sinistra capeggiata da Pietro Grasso e la campagna di Emergency del 2012: “Non c’è nessun plagio. La Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo è uno dei più alti punti del pensiero nella storia dell’umanità”. Sulla legge sul biotestamento, osserva: “Era ora. In Italia purtroppo siamo abituati a far passare per delle conquiste epocali delle cose che sono veramente il minimo indispensabile“. Inevitabile il tema dei migranti e delle Ong: “Ho trovato una uniformità di pensiero deprimente da parte di tutte le forze politiche. Riguardo alla politica del ministero dell’Interno, noi di Emergency l’abbiamo definita ‘un atto di guerra contro i migranti’, perché è davvero un atto di guerra. Poi ovviamente si costruiscono ulteriori bugie, come l’esprimere soddisfazione per i risultati straordinari raggiunti. E quale sarebbe il risultato straordinario? Il fatto che siano arrivati meno migranti”. E rincara: “Sarebbe questo il grande risultato? A prescindere dal fatto che queste persone stiano bene o siano state massacrate o stuprate o imprigionate? L’interesse di questa Europa gretta e meschina è che non arrivino più i migranti. L’interesse non è che muoiano o che soffrano, ma che non ci rompano più le palle. Noi, nella nostra grandissima intelligenza politica alla Minniti, pensiamo di poter fermare l’immigrazione. Ecco, direi di alzare il tiro: facciamo in modo che il sole non sorga più per due mesi. Questi sono pazzi”. Strada chiosa: “C’è stata una campagna diffamatoria contro le Ong, campagna in cui si vuole criminalizzare le organizzazioni semplicemente perché vogliono salvare qualcuno. Ma il criminale è chi non vuole salvare qualcuno”

Da Il Fatto Quotidiano

GINO STRADA: “L’Europa non capisce la crisi umanitaria”

 

GINO STRADA

 

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GINO STRADA: “L’Europa non capisce la crisi umanitaria”

 

Unione Europea ancora una volta dimostra di non capire la crisi umanitaria di fronte alla quale si trova.
Le proposte per gestire il flusso dei migranti in arrivo dal nord Africa vanno verso la militarizzazione del Mediterraneo e dei Paesi attraverso cui transitano i migranti.

Finanziare i centri di raccolta dei migranti in Libia, che sono a tutti gli effetti campi di detenzione e di tortura, investire per controllare i confini dei paesi di transito, dove vengono sistematicamente violati i diritti umani, impedire alle navi delle Ong l’attracco nei porti italiani sono tutte facce di una politica repressiva delle migrazioni, che ignora la sofferenza di milioni di esseri umani.

L’Europa si sta tirando indietro. Ai muri si sono aggiunti i carri armati.
L’Italia, che ha dimostrato fin dall’operazione Mare Nostrum, i suoi principi di umanità e solidarietà deve farsi portatrice presso l’Unione Europea di altre proposte per l’accoglienza di chi scappa dalla guerra e dalla povertà. Solo l’apertura di canali legali e sicuri di accesso all’Europa – i corridoi umanitari e la concessione di visti per ragioni di lavoro e studio – e solo la condivisione dell’accoglienza e di politiche comuni di integrazione possono permettere di regolare i flussi nel rispetto dei diritti e della sicurezza di tutti. E se anche l’Italia si ritroverà inizialmente sola in questo compito non rinunci a praticare il rispetto della vita e della dignità umana.

GINO STRADA

da rifondazione.it

Gino Strada e il ritorno del colonialismo

 

Gino Strada

 

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Gino Strada e il ritorno del colonialismo

(di Arturo Diaconale – opinione.it) – Ciò che stupisce non è l’attacco di Gino Strada al ministro dell’Interno Marco Minniti per l’azione che il responsabile del Viminale cerca di realizzare per frenare l’afflusso incontrollato di migranti nel nostro Paese. Strada è da sempre su posizioni di solidarismo estremo. E il suo attacco costituisce una sorta di anticipazione di uno dei temi che la sinistra più intransigente, legata al mondo del volontariato più radicale, porterà avanti con la massima energia nel corso della campagna elettorale. Quello della critica al blocco del corridoio umanitario del Mediterraneo in nome della solidarietà e della pietà umana per quelle masse di profughi che non potendo più usufruire dei barconi e delle navi delle Ong saranno costretti a marcire nelle prigioni e nei campi di concentramento delle milizie libiche o dei governi corrotti e incapaci del Centro Africa.

Non è affatto peregrina la tesi di chi sostiene che per i migranti è mille volte meglio correre il rischio di finire affogati nel Canale di Sicilia o venire sbattuti nei centri di accoglienza italiani piuttosto che morire di stenti nei deserti africani o diventare oggetto di ogni tipo di violenza nei lager dei nuovi mercanti di schiavi. Ma questa sorta di teoria del male minore, che sarebbe quello di un’accoglienza difficile e senza speranza di integrazione nel nostro Paese, salva la coscienza di chi la sostiene ma non fa compiere un solo passo in avanti alla soluzione di un problema che alla radice ha le drammatiche condizioni delle zone da dove i flussi migratori provengono.

Tutti sono concordi nel sostenere che sarebbe meglio eliminare le cause delle migrazioni, e quindi dare stabilità e benessere ai Paesi devastati dalla guerra civile, dalla fame e dai governi dispotici e corrotti. Ma nessuno è in grado di formulare una proposta concreta per compiere un’operazione del genere. Perché tutti quelli che cercano di salvare la propria coscienza proponendo o l’accoglienza indiscriminata e irresponsabile o aiutare i disgraziati a casa loro sanno perfettamente che la prima soluzione è destinata a provocare tensioni incontrollabili a casa nostra e la seconda ad arricchire i governanti corrotti e dispotici abilissimi nel prendere gli aiuti del mondo occidentale e trasformarli in depositi personali nei paradisi fiscali.

E allora? L’irrealismo di Gino Strada porta a una conclusione paradossale. Perché pone come unica alternativa al solidarismo estremo che può devastare l’Italia e l’Europa il ritorno, sotto forma di aiuti controllati e garantiti dalla presenza militare, al vecchio colonialismo.

tratto da: https://infosannio.wordpress.com/2017/09/07/gino-strada-e-il-ritorno-del-colonialismo/

Incendi, Mattarella: “Azioni criminali da punire” …Si riferisce forse a chi ha comprato F35 anziché Canadair ed ha soppresso il Corpo Forestale…?

 

Incendi

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Incendi, Mattarella: “Azioni criminali da punire” …Si riferisce forse a chi ha comprato F35 anziché Canadair ed ha soppresso il Corpo Forestale…?

In una settimana è andata in fumo un’area della Penisola grande quanto quella bruciata in tutto il 2016. Dall’8 al 15 luglio, secondo lo European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione europea, i roghi hanno interessato 27.167 ettari. Nel 2016, secondo il rapporto “Ecomafia” di Legambiente, erano andati a fuoco più di 27mila ettari. Dall’inizio dell’anno al 15 luglio, stando all’Effis, le fiamme hanno avvolto un’area di 52.374 ettari. Di questi, 34.956 sono bruciati nei primi 15 giorni del mese corrente.

Sempre in base ai dati dell’Effis, la settimana scorsa in Italia si sono registrati 122 incendi di grandi dimensioni, oltre i 30 ettari; nei primi 15 giorni di luglio sono stati 176. Da inizio anno al 15 luglio si sono contati 272 roghi di vaste dimensioni. A confronto, tra il 2008 e il 2016, nello stesso periodo si erano verificati in media 48 incendi. Sempre tra il 2008 e il 2016, la media dei grandi incendi registrati in un anno è stata di 170.

Dati impressionanti, Non è vero?

Ed è anche vero che i responsabili sono criminali da punire…

Ma il Sig. Mattarella non deve guardare troppo lontano per identificare i responsabili di tutto questo.

Innanzitutto, chi ha comprato F35 anzichè Canadair. Ricordiamo GINO STRADA che in Tv urlava “Vorrei che un politico venisse qui in Tv, un anno dopo l’acquisto di un F35, per spiegarci COSA CAZZO HA FATTO in un anno questo F35…!?!”

E poi la soppressione del Corpo Forestale… La spending review, vero Matteo? …E ora su, dicci quanto hai risparmiato…

by Eles

Italia, mancano gli elicotteri antincendio. Perchè non ci mandiamo gli F35? …O forse aveva ragione Gino Strada quando diceva “Mi piacerebbe che un Ministro della difesa, un anno dopo aver comprato un F35, venisse qui a dirci che cazzo ha fatto quell’F35″ ?!?

 

antincendio

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Italia, mancano gli elicotteri antincendio. Perchè non ci mandiamo gli F35? …O forse aveva ragione Gino Strada quando diceva “Mi piacerebbe che un Ministro della difesa, un anno dopo aver comprato un F35, venisse qui a dirci che cazzo ha fatto quell’F35″ ?!?

Italia, sei Regioni scoperte: senza elicotteri antincendio

La Protezione civile: Sicilia, Molise, Abruzzo, Marche, Basilicata e Umbria non hanno un piano d’intervento

Si può essere colti di sorpresa dall’estate? A quanto pare si può, se si governa l’Italia e le sue Regioni, buona parte delle quali si scopre arrivata alla stagione calda senza un piano antincendi e senza i mezzi necessari a fronteggiare emergenze che nella Penisola sono una ricorrente certezza.

Tanto da spingere la Protezione civile, nel giorno del disastroso incendio in Portogallo, a far suonare un campanello d’allarme pacato, ma con destinatari chiari. «L’impegnativa settimana appena trascorsa in termini di interventi aerei sugli incendi boschivi da parte della flotta aerea nazionale e la tragedia che si sta consumando in Portogallo – avvisa il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio – deve farci essere ancora più attenti e pronti». Per cui, continua Curcio, si invitano «tutte le Regioni che ancora non lo hanno fatto a dotarsi di una propria flotta». Il messaggio è chiaro: a disastro avvenuto non potrete scaricare il barile delle responsabilità.

I destinatari sono Sicilia, Basilicata, Molise, Abruzzo, Marche e Umbria che finora non hanno provveduto a dotarsi di elicotteri antincendio. Per capire da cosa nasca questa lacune, bisogna orientarsi nel dedalo di normative che in un Paese tormentato dagli incendi boschivi che ogni anno fanno sparire circa 26mila ettari di verde, pari a una volta e mezza la superficie del Comune di Milano, hanno creato una catena di comando confusa e piena di sovrapposizioni tra il ruolo delle Regioni, che avrebbero la competenza sulla materia, e quello di vari enti dello Stato che vengono chiamati in soccorso. La legge Madia non ha semplificato il quadro, pur avendo eliminato una delle autorità, cioè il corpo forestale. «I vigili del fuoco hanno ereditato il compito di intervenire in caso di emergenza se chiamati dalle Regioni – spiega Riccardo Boriassi, portavoce Conapo, sindacato dei vigili del fuoco – ma degli 8mila uomini del corpo forestale solo 300 sono passati tra le nostre fila». Le Regioni a loro volta si sono mosse con la consueta lentezza. E il governo è riuscito a riunirle per stilare una convenzione che regoli il rapporto con le forze antincendio statali solo tre giorni fa. In diverse Regioni mancano però ancora i piani antincendio e il personale che si è aggiunto ai vigili del fuoco non ha ricevuto le direttive necessarie. «Questo è un anno particolare aggiunge Curcio per il quadro legislativo cambiato. Dobbiamo fare i conti con una profonda riorganizzazione a tutti i livelli dell’utilizzo delle risorse, delle procedure e della filiera delle responsabilità, questo è sicuramente vero, ma non possiamo permetterci di sottovalutare il rischio degli incendi boschivi. Soprattutto con queste temperature così elevate già oggi». E invece ci sono Regioni, come la Sicilia, famosa per l’elevato numero di operai forestali, che invece non si sono ancora dotate di mezzi propri per fare fronte agli incendi.

Il rischio non è solo teorico. Giorni fa un rogo sul monte Conero, perla balneare delle Marche, ha trovato la Regione impreparata. I vigili del fuoco sono dovuti intervenire massicciamente scoprendo altre aree della Regione. In estate non è certo raro che si verifichino due emergenze contemporaneamente. E quando si tratta di incendi boschivi la velocità dell’intervento è decisiva, come si è visto, tragicamente, in Portogallo.

Le statistiche tra l’altro, dopo qualche anno di calo delle superfici boschive distrutte, da due anni fanno registrare un nuovo aumento: oltre 25mila ettari nel 2015, circa 27mila nel 2016. Ed ecco cosa prevede il bollettino di 3Bmeteo per la settimana che viene: «Nuova ondata di calore con picchi di 35-36 gradi». Nessuno dica che non si poteva prevedere.

Tanto per rinfrescarVi la memoria:

Gino Strada: “Mi piacerebbe che un Ministro della difesa, un anno dopo aver comprato un F35, venisse qui a dirci che cazzo ha fatto quell’F35″ !!

Ferocissimo sGino Strada sulle spese militari in Italia e sull’accordo con la Nato. Il medico di Emergency chiede polemicamente: “Chiedo all’ex ministro: ‘Da chi dobbiamo difenderci?’ E poi mi piacerebbe sapere che un ministro ad un anno dall’acquisto di un F35 mi spiegasse come è stato usato, dov’è”.

“La Costituzione dice che l’Italia rinuncia alla guerra, la cui decisione spetta solo all’Onu. L’Italia invece ha sempre ignorato le risoluzioni dell’Onu. La Nato non è niente. A cosa serve?”

Guarda il video QUI