Parigi premia Carola per la sua opera di solidarietà. Ok, massimo rispetto per Carola, ma non è proprio la Francia a poterci dare lezioni di umanità: nessuno ricorda il caso di Francesca Peirotti, la Carola Italiana arrestata in Francia per “Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” perchè portava in salvo i migranti?

 

Carola

 

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Parigi premia Carola per la sua opera di solidarietà. Ok, massimo rispetto per Carola, ma non è proprio la Francia a poterci dare lezioni di umanità: nessuno ricorda il caso di Francesca Peirotti, la Carola Italiana arrestata in Francia per “Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” perchè portava in salvo i migranti?

 

Parigi premia Carola Rackete con la medaglia Grand Vermeil.

Il comune di Parigi consegnerà la medaglia Gran Vermeil, la più alta onorificenza parigina, alla capitana Carola Rackete.

Salvini con la bava alla bocca: “Evidentemente il Comune di Parigi non ha altro di meglio da fare …”

Meloni: “Vergogna francese. Una provocazione inaccettabile. Sono gli stessi francesi che hanno bombardato la Libia”. (ovviamente dimentica che quando la Francia bombardava la Libia c’era LEI, insieme a Berlusconi, al governo e fu proprio il nostro governo a concedere le basi agli aerei che portavano morte e distruzione in Libia)

Il Comune di Parigi ha deciso di premiare le capitane della Sea Watch 3, Carola Rackete e Pia Klemp, con la medaglia Grand Vermeil, la massima onorificenza concessa dal sindaco della capitale francese, a testimonianza della “solidarietà e dell’impegno di Parigi per i diritti umani”. “Le due umanitarie Caroline Rackete e Pia Klemp, ancora perseguite dalla giustizia italiana per avere salvato dei migranti nel Mediterraneo, ricevono la medaglia Grand Vermeil, la più alta onorificenza della Città di Parigi”, si legge in una nota del Comune.

“Carola Rackete e Pia Klemp sono gli emblemi di questa battaglia, portatrici di valori europei ai quali il Comune di Parigi chiede ancora una volta al nostro continente di rimanere fedele”, spiega il Comune. “Dal 2014 – si legge nel comunicato – 17.000 persone sono morte o disperse in Mediterraneo. Di fronte a questa tragedia, il Comune di Parigi ribadisce il suo sostegno alle donne e agli uomini che operano per il salvataggio dei migranti ogni giorno e in condizioni difficili”.

Inoltre, il Consiglio di Parigi ha votato “un contributo d’urgenza di 100mila euro a Sos Mediterranée per una nuova campagna di salvataggi in mare”.

Tutto bene. Massimo rispetto per Carola (e nessuna stima per Salvini)… ma non è proprio la Francia a poterci dare lezioni di umanità: nessuno ricorda il caso di Francesca Peirotti, la Carola Italiana arrestata in Francia per “Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” perchè portava in salvo i migranti?

Per rinfrescarVi la memoria:

Per non dimenticare: Francesca Peirotti, la Carole Italiana arrestata in Francia perchè cercava di portare in salvo i migranti. Una storia volutamente dimenticata dai media e dai nostri politici

Per non dimenticare: Francesca Peirotti, la Carole Italiana arrestata in Francia perchè cercava di portare in salvo i migranti. Una storia volutamente dimenticata dai media e dai nostri politici

 

Francesca Peirotti

 

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Per non dimenticare: Francesca Peirotti, la Carole Italiana arrestata in Francia perchè cercava di portare in salvo i migranti. Una storia volutamente dimenticata dai media e dai nostri politici

Francesca Peirotti, 32enne di Cuneo condannata per aver aiutato otto migranti ad attraversare il confine. Per lei la corte d’appello di Aix En Provence ha riserbato sei mesi di carcere, con sospensione condizionale della pena per “Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Da Repubblica:
La “Carola italiana”: “Non paragonatemi alla capitana della Sea-Watch, sono due vicende diverse”

La cuneese condannata in Francia per aver aiutato un gruppo di migranti: per me si scatenò la macchina del fango.

“Non paragonatemi alla capitana della Sea-Watch.Le nostre vicende sono diverse anche se entrambe, alla fine, siamo diventate le pedine di un gioco politico sulle vite umane”. Eppure Carola Rackete e Francesca Peirotti, 32 anni, cuneese, hanno tanto in comune. Entrambe poco più che 30enni, convinte sostenitrici dei diritti umani, finite nei guai per aver dimostrato la loro solidarietà verso i migranti. Peirotti vive a Marsiglia e l’8 novembre 2016 è stata arrestata dalla polizia francese, a Mentone, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per aver trasportato su un furgone un gruppo di migranti, tra cui un neonato, provenienti dal Ciad e dall’Eritrea, respinti a Ventimiglia. Il tribunale di Aix-en-Provence l’ha condannata a 8 mesi di carcere e 5 anni di interdizione dalla regione delle Alpi Marittime. Oggi è libera, per la sospensione della pena in attesa che il processo arrivi in Cassazione.

Perché dice che la sua vicenda e quella della capitana della Sea Watch non sono paragonabili?
“Perché quella è la Sea-Watch, una ong conosciuta che lavora nel Mediterraneo, l’attenzione mediatica su questa storia è incredibile. Mi chiedo come si possa mettere in croce un’organizzazione che salva le vite. Accusano le ong di fare accordi con i trafficanti ma chi dice queste cose non sa di che parla”.

Un anno fa definì anche la sua una sentenza politica, forse è questo il punto di contatto.
“Forse, ma è inevitabile. E’ la reazione di fronte a un’organizzazione o un singolo che decidono di non stare a regole disumane. Ma sono tantissimi quelli che si spendono per fare cose del genere e non diventano eroi semplicemente perché riescono a non farsi prendere”.

Dopo la condanna la sua vita è cambiata?
“Se sarà confermata l’interdizione sarò tagliata fuori dalla strada più breve per tornare a Cuneo. Ma adesso non è cambiato niente. Vivo a Marsiglia con la mia famiglia e continuo a lavorare con i migranti. Mi spiace di essere stata arrestata, ma rifarei tutto”.

E se ci fosse stata lei alla guida della Sea watch?
“Non so immaginarlo. Io non sono una ong che salva vite in mare, non mi sono trovata nella situazione di non avere altro porto sicuro dove attraccare. Io ho scelto di caricare a bordo quelle persone per aiutarle. Mi spiace molto che Carola sia stata arrestata e spero che abbia accanto delle persone in grado di sostenerla in questo momento. Allo stesso modo, però, penso che trasformare questa vicenda in una telenovela svii dal vero problema, che sono le vite umane che si rischiano su confini che non esistono. Carola è stata attaccata per aver detto di aver scelto questa vita perché è bianca, ricca e privilegiata. Ma riconoscere di avere dei privilegi non può essere una colpa”.

Il suo arresto suscitò meno clamore. Nessuno dall’Italia interpellò la Francia. Perché?
“Meno male. Non so che farmene delle dichiarazioni dei politici che cercano sempre i riflettori accesi per prendere posizione. Si scatenò però la macchina del fango sui social. Ma d’altronde per qualche ignorante non c’è niente di peggio che essere una donna che aiuta i neri”.