Salvini, Meloni e i fascisti di Casapound e Forza Nuova uniti contro il governo per “difendere la democrazia”. Ma lo fanno a modo loro, a colpi di saluti romani ed al grido “duce, duce”!

 

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Salvini, Meloni e i fascisti di Casapound e Forza Nuova uniti contro il governo per “difendere la democrazia”. Ma lo fanno a modo loro, a colpi di saluti romani ed al grido “duce, duce”!

La manifestazione fascista di Roma, dove si è riunita l’intellighenzia dei seguaci di Salvini, Meloni, Casapound e Forza Nuova.

Oggi il centro di Roma è stato invaso da un’orda di barbari fascisti che in un delirio di slogan che lascia intendere la cifra della loro idiozia urlavano “duce, duce” alternato – chissà con quale logica – a “Democrazia” e condendo il tutto con un bel saluto romano…

Per questa gente fascismo e libertà democratica vanno a braccetto, nella convinzione figlia del populismo più becero che “il popolo sovrano ha sempre ragione”.

E siccome si sentono defraudati del giocattolo che non si sono riusciti a tenere stretti per più di 14 mesi, grazie al colpo di sole del loro Capitano, ora fanno i capricci, dimenticando non solo che quanto è avvenuto nei palazzi romani è stato frutto di una necessità innescata da Salvini e da nessun altro, ma anche che questo paese che dicono di amare sopra ogni cosa è una democrazia parlamentare.

E ci sono delle regole, regole che Salvini ha provato a distorcere e violare e non ci è riuscito, perché grazie a Dio le basi di questa nostra democrazia sono più forti di un Capitan Nutella in delirio di onnipotenza.

Ma ora bisogna reagire, con forza. E chi inneggiava ‘Duce, Duce’ nelle piazze della Capitale di un paese nato dall’antifascismo va identificato e arrestato. Senza se e senza ma. Basta concedere spazio e piazze ai fascisti, basta nascondersi, basta paura. Salvini ha regalato alla democrazia di questo paese la possibilità di risbattere questa feccia nel buio della storia. Non va sprecata: coi mezzi che la democrazia fornisce, e non sono pochi, alla violenza verbale e fisica si risponda con la pura forza della legge.

 

Neofascisti nelle urne: solo uno zerovirgola – Per la serie: tanto rumore per nulla

 

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Neofascisti nelle urne: solo uno zerovirgola – Per la serie: tanto rumore per nulla

Neofascisti nelle urne: solo uno zerovirgola, tanto rumore per nulla

Nonostante la sovraesposizione mediatica i movimenti neofascisti in Italia non raccolgono consensi nelle urne: il centrodestra a trazione Lega non lascia spazio all’estrema destra di crescere in termini di voti, ma ne rendo possibile l’azione nella società, ma soprattutto la normalizzazione nei salotti dei talk show.

Percentuali da prefisso telefonico per la destra neofascista italiana. Vale la pena dire tanto rumore per nulla. Questo non per sminuire la pericolosità di piccoli gruppi organizzati estremisti, o la loro propaganda xenofoba, ma per sottolineare come il risultato di Casa Pound Italia e Forza Nuova sia stato molto al di sotto di molte profezie dei media, che hanno raccontato in questi mesi quella che sembrava una crescita esponenziale di questi gruppi. La realtà invece è che partiti e movimenti neofascisti sono aumentati soltanto nella rappresentazione mediatica e non in termini di consenso elettorale. Una sovraesposizione che non ha portato però ha più voti nell’urna. Qualche giorno fa diversi telegiornali nazionali hanno aperto l’edizione della sera riportando la notizia che Casa Pound si diceva disponibile ad un appoggio esterno ad un ipotetico governo “sovranista” guidato da Matteo Salvini. Fantascienza, a cui però i media hanno dato fin troppo spazio. E se il vento che soffia a destra in tutta Europa ha favorito la coalizione di Salvini, Meloni e Berlusconi, non sembra però aver gonfiato le vele dei partiti esplicitamente neofascisti.

La destra neofascista è riuscita negli scorsi mesi a presentare la sua stessa esistenza come una notizia, a imporsi nello spazio pubblico e mediatico come grande novità. La verità però è che un centrodestra a trazione Lega, che al momento è il primo partito del centrodestra, ne limita lo spazio di consenso elettorale. Al momento in Italia non sembra esserci spazio per l’esplosione la crescita in termini elettorali delle forze neofasciste, anche se cresce la tolleranza per l’azione dei gruppi di estrema destra nel sociale. Chi cerca un voto radicale e di destra ha alternative che appaiono meno ideologiche e molto più efficaci, a cominciare da Matteo Salvini. Ma anche il Movimento 5 stelle, con la possibilità concreta di vincere e con il candidato premier Luigi Di Maio sulle barricate contro le Ong dei “taxi del mare”, ha tolto acqua all’estrema destra che puntava su un bacino di elettori arrabbiati, che magari intercetta nelle fiaccolate contro i centri di accoglienza ma non nei seggi.

Non sono bastate pagine e pagine di giornali, interviste, decine di servizi (per lo più acritici) in televisione per portare Casa Pound in parlamento. Un risultato a cui il movimento rappresentato da Simone Di Stefano sembrava credere davvero, o almeno sperava che la profezia ripetuta come un mantra finisse per avverarsi. “Io già oggi vi posso dire che sì, noi entreremo in Parlamento. Lo faremo in questa legislatura. O magari nella prossima. Ma io so già che Casa Pound è destinata a essere un movimento determinante per la storia della Nazione”: così lo stesso Di Stefano metteva le mani avanti nell’ultimo giorno di campagna elettorale. Nel corso della notte elettorale poi il leader di Cp se l’è presa paradossalmente proprio con le tv colpevoli, a suo dire, di non dedicare abbastanza spazio al movimento che rappresenta. Ma anche se non entreranno in parlamento i movimenti neofascisti italiani un primo importante risultato già lo hanno ottenuto: normalizzare la loro presenza nei salotti dei talk show e nelle trasmissioni del pomeriggio. Chissà che da oggi i media italiani non prendano in considerazione di dare a queste forze e alle loro istanze lo spazio che meritano, senza cercare titoli gridati, senza ingigantirne la forza e mettendone in luce le ombre. Sarebbe già un buon inizio.

 

tratto da: https://www.fanpage.it/neofascisti-nelle-urne-solo-uno-zerovirgola-tanto-rumore-per-nulla/

Ricapitoliamo… permettete a Roberto Fiore (per chi non ricorda: scappò in Inghilterra dopo la strage del 2 Agosto ’80 e è tornò in Italia, dopo 19 anni, a condanne prescritte) di fare comizi per Forza Nuova e vi lamentate delle violenze degli “antifascisti”? …Ma state giocando col sangue della Gente!

 

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Ricapitoliamo… permettete a Roberto Fiore (per chi non ricorda: scappò in Inghilterra dopo la strage del 2 Agosto ’80 e è tornò in Italia, dopo 19 anni, a condanne prescritte) di fare comizi per Forza Nuova e vi lamentate delle violenze degli “antifascisti”? …Ma state giocando col sangue della Gente!

 

E’ di pochi giorni fa la notizia di Bologna – la polizia carica i centri sociali: idranti e lacrimogeni. Zona rossa per il comizio di Forza Nuova.

Un migliaio di manifestanti contro l’estrema destra si è mosso per raggiungere la piazza dove parla Roberto Fiore. Sette i feriti, c’è anche un agente.

Più o meno le stesse tensioni si sono avute a Macerata.

La prossima tappa è Palermo. Li già si urla “Non ci può essere spazio per Roberto Fiore a Palermo”.

Una serie di associazioni, dall’Arci al centro Santa Chiara, dai Cobas all’Anpi, chiedono alla Prefettura, alla Questura e al Comune di vietare il comizio del leader di Forza Nuova, previsto a Palermo sabato prossimo.

“Tutti sappiamo chi siano e cosa rappresentino Forza Nuova e il suo leader, ex capo di Terza Posizione, condannato per banda armata e associazione sovversiva, fuggito all’estero nel 1980 e rientrato in Italia solo dopo che i suoi reati sono caduti in prescrizione senza che lo stato riuscisse a sanzionarlo, e partecipare alle elezioni non è e non può essere un salvacondotto per legittimare organizzazioni di estrema destra come questa che non nascondono affatto nostalgie e riferimenti culturali fascisti e razzisti”…!

Signori, i violenti non sono gli Antifascisti, come li chiamate voi. I violenti sono i CRIMINALI che permettono a questa feccia assassina di parlare in piazza. Che lo faccia pure, ma senza scudo delle Forze dell’Irdine. Vediamo cosa pensano di lui gli Italiani!!

Per chiarirvi le Idee:

Da L’Espresso, 15.12.2017

I soldi all’estero del terrorista impunito: i segreti di Fiore, il fascista che odia i giornali

Un’inchiesta esclusiva de l’Espresso in edicola domenica 17 svela i misteri inconfessabili del leader politico di Forza Nuova: le condanne definitive per banda armata, la latitanza inglese con l’appoggio dei servizi, le casseforti straniere, gli affari a Cipro

Un terrorista nero che è riuscito a restare impunito. Ha potuto creare un impero economico a Londra mentre era latitante con appoggi sospetti. Ha fondato un partito neofascista e razzista che da vent’anni è al centro di denunce e arresti per centinaia di azioni violente. E mentre racconta ai giovani italiani di battersi da patriota contro la «nefasta globalizzazione», in realtà tiene i soldi all’estero, in una serie di società cassaforte tra la Gran Bretagna e Cipro.

Ecco la storia segreta di Roberto Fiore, il leader politico di Forza Nuova, ricostruita in un’inchiesta giornalistica pubblicata da L’Espresso nel numero in edicola con Repubblica da domenica 17 dicembre.

Il nostro settimanale ha recuperato le storiche sentenze definitive di condanna di Fiore per i reati di banda armata e associazione terroristica. Come capo di Terza Posizione, l’organizzazione eversiva romana collegata alla banda stragista dei Nar, Fiore avrebbe dovuto scontare cinque anni e mezzo di carcere, ma è scappato a Londra nel 1980 e dopo 19 anni di latitanza è riuscito a far cadere la pena in prescrizione. E intanto ha stretto rapporti da una parte con i leader neonazisti, dall’altra con i servizi segreti, documentati da un’inchiesta del parlamento europeo.

L’Espresso pubblica anche i primi dati completi sull’escalation di azioni violente, raid razzisti e aggressioni politiche commesse in questi anni da giovani neofascisti di Forza Nuova, il partito di estrema destra fondato da Fiore nel 1997. Le statistiche del ministero dell’intero documentano 240 denunce e 10 arresti in soli 65 mesi: in media, un attacco neofascista alla settimana.

L’inchiesta giornalistica svela anche gli affari segreti di Fiore all’estero, con donazioni anomine raccolte da trust di Londra che finiscono in società di famiglia; misterose aziende di Cipro che non pubblicano i bilanci; e soprendenti partecipazioni familiari in un gruppo di spedizioni internazionali che ha come principali clienti gli stranieri immigrati in Italia.