Geniale in Italia: la “lotta all’evasione” affidata agli evasori fiscali di professione!

 

lotta all’evasione

 

 

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Geniale in Italia: la “lotta all’evasione” affidata agli evasori fiscali di professione!

Governare l’Italia non è facile, lo ammettiamo. Ma certe fesserie bisognerebbe evitarsele…

Nella bozza di decreto fiscale (approvato “salvo intese” diverse e successive, quindi altamente ballerino) il governo ha inserito alcune norme che dovrebbero essere anti-evasione.

La prima e più strombazzata è il “carcere agli evasori”, visto che l’articolo 54 sui reati tributari alza da sei a otto anni la reclusioneprevista per chi “al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, avvalendosi di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indica in una delle dichiarazioni relative a dette imposte elementi passivi fittizi”.

Si potrebbe obiettare che anche sei non sarebbero pochi, se si fosse mai messo un vero “grande evasore” in galera. Purtroppo questo non accade perché “i controlli” sui big sono sempre molto laschi, la corruzione va alla grande (anche dei “controllori”), e chi ha molti soldi in genere ha anche ottimi avvocati… Ma tant’è.

Non è passata la sanzione della confisca dei beni “per sproporzione”, come avviene nel caso di sequestro dei beni ai mafiosi; al massimo “si andrà in paro”. In questo c’è una logica (equiparare l’evasione fiscale ai reti di mafia, in effetti, era decisamente hard), ma è chiaro che sono entrati in azione numerosi pompieri incaricati di proteggere evasori abituali alquanto vicini ai parlamentari di tutti i partiti.

La seconda, invece, è assai meno importante, ma cade decisamente nel momento sbagliato. Si aggiorna infatti il percorso di abbassamento del tetto al pagamento in contanti: si parla di un limite a 2 mila euro per due anni, poi giù a quota mille euro (dai 3 mila attuali). Mentre non si capisce se entrerà in funzione o no il meccanismo “premiale” per l’uso delle carte di credito negli acquisti quotidiani, con l’allucinante metodo della “lotteria” (che, come minimo, non garantisce affatto il consumatore, ma solo le banche e l’erario).

Il problema sociale è infatti l’entità delle commissioni che bisogna pagare al gestore della carta di credito (la banca) ogni volta che viene usata. Ovvio che con il contante ognuno paga il prezzo della merce che acquista e basta; mentre con la carta deve anche aggiungere un sovrapprezzo percentuale che va all’istituto di credito.

L’obiettivo del contrasto alla mini-evasione fiscale di alcune categorie molto “popolari” (idraulici, autofficine, negozianti al dettaglio, elettricisti, ecc) è palesemente meno rilevante dell’aggravio che viene imposto ai consumatori, con l’effetto di frenare consumi già scarsi a causa dei salari bassi.

Soprattutto, è evidente anche ai ciechi che si tratta dell’ennesimo regalo alle banche, che vedranno crescere gli introiti senza muovere un dito né offrire alcun servizio aggiuntivo (i pagamenti Pos sono completamente informatizzati e dunque non costano nulla alla banca, una volta “caricata” la carta).

Il che sarebbe già insopportabile, se il caso non ci avesse messo lo zampino con uno scandalo ulteriore.

Il quotidiano di Confindustria, IlSole24Ore, è stato infatti costretto a dare una notizia ferale: “Più di 55 miliardi di euro sarebbero stati sottratti al Fisco di diversi paesi europei nell’arco di 15 anni attraverso un gigantesco meccanismo di evasione fiscale legato alla compravendita di azioni di società quotate.

L’indagine è in corso in Germania e investe decine di broker, avvocati d’affari, società di revisione (quelle che dovrebbero garantire la “correttezza dei bilanci”, ecc), e soprattutto molte delle più grandi banche europee (Santander, Barclays, Goldman Sachs, Bank of America, Macquarie Group, Bnp Paribas, Société Générale, Crédit Agricole e HypoVereinsbank del gruppo Unicredit).

Il meccanismo è particolarmente contorto, come si conviene per operazioni finanziarie spericolate:

Il meccanismo fiscale sotto la lente dei magistrati tedeschi si basa sulla compravendita di azioni nel periodo imminente allo stacco del dividendo e sul rimborso fiscale della tassa sui guadagni di capitale. Un meccanismo complesso e sofisticato.

Le attività di arbitraggio dei dividendi hanno una lunga tradizione. Sono operazioni che hanno l’obiettivo di trasferire temporaneamente la proprietà delle azioni a terzi per ridurre le imposte pagate per la riscossione degli stessi dividendi.

Ma le strategie “cum-ex” vanno oltre. Si basano sulla restituzione dell’imposta sui guadagni sul capitale che vengono applicati ai dividendi, anche se queste imposte non sono mai state pagate.

In un’operazione cum-ex, per esempio, un fondo di investimento incarica un broker o una banca d’investimento di acquistare azioni di una società quotata alla vigilia del pagamento del dividendo. Questi titoli sono acquistati da un venditore breve o corto, che cioé non possiede effettivamente le azioni al momento della vendita.

Vi siete persi? E’ comprensibile. In pratica un “operatore” vende titoli che non ha prima che quei titoli perdano parte del loro valore perché devono “pagare la cedola” annuale agli azionisti. E su quelle operazioni non pagano tasse…

Fin qui saremmo addirittura nella normalità e quindi nella legalità delle operazioni finanziarie (sono ammesse, entro certi limiti, “vendite allo scoperto”).

Ovviamente questa masnada di truffatori legalizzati ha fatto di peggio:

Lo schema su cui la procura di Colonia indaga utilizzava fondi di investimento o pensioni esteri – quindi al di fuori della Germania – che avevano diritto a restituzioni totali o parziali di imposte sul reddito da capitale grazie ad accordi fiscali che i paesi in cui i fondi erano domiciliati avevano firmato con la Germania. Ad esempio, fondi pensione americani.

Le operazioni di compravendita normalmente non vengono registrate nello stesso momento in cui vengono ordinate, ma diversi giorni lavorativi dopo. Ciò significa che se il fondo di investimento dava l’ordine di acquistare i titoli di una società alla vigilia dello stacco del dividendo, quando riceveva le azioni il pagamento della cedola era già avvenuto e quindi il valore delle stesse azioni era diminuito (”ex dividendo”, senza dividendo).

Ma quando il fondo di investimento aveva ordinato l’acquisto dei titoli, le azioni avevano il valore del dividendo incorporato (”cum dividend”, con dividendo). Pertanto, il venditore delle azioni era obbligato a risarcire il fondo di investimento con un pagamento equivalente al dividendo.

Il pagamento compensativo era soggetto alle stesse imposte come il dividendo originale ma in questo caso l’obbligo di trattenere l’imposta sul guadagno di capitale spettava alla banca che vendeva i titoli. E qui scattava lo stratagemma giuridico che – secondo la procura di Colonia era alla base del meccanismo di evasione fiscale -: se la banca era domiciliata fuori dalla Germania, non aveva alcun obbligo di applicare le ritenute fiscali.

Nonostante questo, il fondo d’investimento della banca che aveva acquisito le azioni e aveva ricevuto il pagamento compensativo poteva rilasciare un certificato che attestava che le deduzioni erano state pagate al Fisco tedesco. Questo certificato concedeva il diritto di richiedere alle autorità fiscali della Germania il rimborso di una tassa mai pagata.

IlSole, giustamente, entra anche in dettagli più tecnici. E naturalmente dobbiamo sapere che questo “trucchetto” è solo uno degli infiniti giochi delle tre carte possibili per un “investitore professionale”.

Ma a noi basta sapere che la cosiddetta “lotta all’evasione fiscale” tramite la riduzione del contante utilizzabile e il pagamento con carta di credito sarebbe di fatto così affidata – a pagamento dei cittadini-consumatori, che devono versare una commissione per ogni acquisto –  a una banda internazionale di evasori fiscali!

L’idraulico e il meccanico rischieranno grosso, i consumatori verranno spennati ancora un po’ e gli evasori di taglia immensa potranno moltiplicare le loro entrate.

Geniale davvero!

fonte: http://contropiano.org/news/news-economia/2019/10/18/la-lotta-allevasione-affidata-agli-evasori-professionali-0119803?fbclid=IwAR3XafF9fz8t7Jp_9If4wo7EXIblWvCWw-dVFCZeF0c-GKNFcW92FLlfG-U

 

Ancora una lezione di onestà e moralità da Silvio Berlusconi a tutti Italiani: sull’arresto dei genitori di Renzi “In Paese civile non accadrebbe” …Capito Italiani? Emettere 700mila euro di fatture false o gonfiate è lecito, la cosa vergognosa è essere arrestati solo perchè si è tentato di fottere lo Stato ed i Cittadini…!

 

Berlusconi

 

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Ancora una lezione di onestà e moralità da Silvio Berlusconi a tutti Italiani: sull’arresto dei genitori di Renzi “In Paese civile non accadrebbe” …Capito Italiani? Emettere 700mila euro di fatture false o gonfiate è lecito, la cosa vergognosa è essere arrestati solo perchè si è tentato di fottere lo Stato ed i Cittadini…!

Sessantacinque fatture per operazioni inesistenti o gonfiate, per un valore complessivo di 724.946 euro. Eccolo il conto che i magistrati di Firenze hanno presentato a Tiziano Renzi e Laura Bovoli, ritenuti gli amministratori di fatto della cooperativa Marmodiv utilizzata dai due per “alleggerire” la loro società Eventi6 degli oneri previdenziali e fiscali. E “guadagnare qualche soldo in più”, per dirla con le parole di “Lalla”.

Da Fanpage:

Silvio Berlusconi sta con Renzi dopo l’arresto dei genitori: “In Paese civile non accadrebbe”

Silvio Berlusconi commenta l’arresto dei genitori di Matteo Renzi: “Sono cose che in un paese civile non accadrebbero. Credo che umanamente sia molto addolorato e che pensi che se lui non avesse fatto politica questo non sarebbe accaduto”.

A esprimere solidarietà all’ex presidente del Consiglio è anche Silvio Berlusconi, che a Quarta Repubblica, su Rete 4, afferma: “Sono cose che in un paese civile non accadrebbero. Credo che umanamente sia molto addolorato e che pensi che se lui non avesse fatto politica questo non sarebbe accaduto”. Poi aggiunge: “Questa cosa dolorosa non sarebbe accaduta se anche la sinistra avesse accettato di realizzare la nostra riforma della giustizia, con separazione dei giudici dai pm, che devono avere una carriera diversa”.

Insomma, ancora un grande insegnamento. Una lezione di moralità e onesta da Silvio Berlusconi, noto pregiudicato.

By Eles

 

In 1000 hanno evaso 2,3 miliardi di Euro. Dico 2 MILIARDI DI EURO! Ma per quel gran genio di Salvini, il nostro problema sono i negri che vendono accendini sulla spiaggia!

Salvini

 

 

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In 1000 hanno evaso 2,3 miliardi di Euro. Dico 2 MILIARDI DI EURO! Ma per quel gran genio di Salvini, il nostro problema sono i negri che vendono accendini sulla spiaggia!

 

Fisco, scoperti 1000 grandi evasori: sottratti 2,3 miliardi allo Stato. Irregolare il 40 per cento degli appalti

I dati riguardano il periodo compreso tra il primo gennaio 2017 e il 31 maggio 2018. Scoperti anche 12.824 evasori totali che hanno evaso 5,8 miliardi di Iva e contestati quasi 23mila reati fiscali – il 67% dei quali riguardano emissione di fatture false, dichiarazioni fraudolente e occultamento di documenti contabile – 30.818 sono invece i lavoratori in nero impiegati da 6.361 datori di lavoro.

Mille grandi evasori che hanno sottratto al fisco 2,3 miliardi, più di due milioni a testa e appalti irregolari per 2,9 miliardi, danni all’erario per 5 miliardi. Sono i dati principali di 17 mesi di attività della Guardia di Finanza – dal 1 gennaio 2017 al 31 maggio 2018 – resi noti in occasione della festa del Corpo e rilanciati dall’agenzia Ansa.

1.000 GRANDI EVASORI – Due miliardi e 300 milioni, più di due milioni a testa: è quanto hanno sottratto al fisco i mille grandi evasori, soggetti che si avvalgono di una rete di connivenze e della consulenza di studi tributari, non certo piccoli commercianti, artigiani o imprenditori. Più della metà di questi soldi – 1,3 miliardi – sono però già stati confiscati e acquisiti in via definitiva al patrimonio dello Stato. Scoperti anche 12.824 evasori totali che hanno evaso 5,8 miliardi di Iva e contestati quasi 23mila reati fiscali – il 67% dei quali riguardano emissione di fatture false, dichiarazioni fraudolente e occultamento di documenti contabile – 30.818 sono invece i lavoratori in nero impiegati da 6.361 datori di lavoro.

APPALTI IRREGOLARI PER 2,9 MILIARDI, 40% GARE –Nel settore appalti la Guardia di finanza ha scoperto irregolarità sull’aggiudicazione del 40% delle gare esaminate. Oltre 6mila i denunciati per reati in quest’ambito e delitti contro la Pubblica amministrazione, 644 dei quali arrestati; 600 milioni di euro sequestrati. Su un totale di gare sottoposte a controllo per 7,3 miliardi, il valore degli appalti in cui sono state riscontrate irregolarità è di 2,9 miliardi.

DANNI ERARIO PER 5 MILIARDI – Sono 8.400 le persone responsabili di un danno erariale individuate, per un ammontare di 5 miliardi. Il dato si focalizza su un insieme di inefficienze e sprechi di risorse di cui si rendono colpevoli persone che operano nel settore pubblico procurando danni all’erario.

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Salvini: multe fino a 7mila euro in spiaggia a chi compra dagli ambulanti

Dopo i migranti, i vaccini e le scorte agli scrittori minacciati dalla camorra, Matteo Salvini mette nel mirino i venditori ambulanti e annuncia una direttiva che prevede multe per chi acquista in spiaggia occhiali da sole, abiti e borse false. Tra le regole del provvedimento ministeriale “Spiagge sicure” – che secondo quanto riportato da La Stampa sarà pronto a fine giugno, in tempo per l’avvio dell’alta stagione balneare – ci sono anche quelle sui tatuaggi e i massaggi: vietati in spiaggia, multe per chi paga per ottenerli.

La direttiva Salvini punta non solo a presidiare i litorali dall’assalto dei venditori ambulanti abusivi, ma anche a monitorare chi affitta loro alloggi e magazzini per la merce.

Il provvedimento del Viminale sarà inviato a tutte le prefetture e prevede il rafforzamento della collaborazione tra forze dell’ordine e la polizia municipale delle zone balneari. Per attuare i controlli sulle spiagge senza pesare sui sindaci, il ministro Salvini pensa di ricorrere ai fondi europei della legalità.

Secondo l’articolo del quotidiano torinese, però, questa sarebbe «una possibilità per la verità tutta da verificare visto che nessun paese Ue attinge a quei fondi per pagare gli straordinari alle forze dell’ordine».

Quello dei venditori ambulanti sulle spiagge è un fenomeno estivo che si ripete ogni anno: secondo Confesercenti il giro d’affari nell’abusivismo dei settori del commercio e del turismo vale 22 miliardi di euro.

Le sanzioni per chi acquista prodotti falsi sono state previste dalla legge 23 luglio 2009 , n. 99, che ha introdotto multe «da 100 euro fino a 7.000 euro l’acquirente finale che acquista a qualsiasi titolo cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l’entità del prezzo, inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti ed in materia di proprietà industriale».

E chi vende? Per lui la multa è ancora più alta: per l’esercizio del commercio sulle aree pubbliche senza l’autorizzazione e fuori dal territorio previsto dalla autorizzazione stessa, il Dlgs n. 114/1998 ha introdotto una sanzione che va da 2.582 a 15.493 euro, più la confisca delle attrezzature e della merce.

 

fonte: Il Sole 24 Ore

Ecco a Voi il centrodestra: condoni per chi evade le tasse. Multe di 200 Euro se frughi nei cassonetti dell’immondizia!

 

Multe

 

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Ecco a Voi il centrodestra: condoni per chi evade le tasse. Multe di 200 Euro se frughi nei cassonetti dell’immondizia!

Certo che non si può non ricordare che il loro “regista” è un condannato per evasione fiscale…

Ecco la loro politica: massima tolleranza per chi evade le tasse. pugno do ferro per chi è costretto a frugare nei cassonetti dell’immondizia… Tanto mica è un problema loro…

Effetto decreto Minniti, a Genova multe di 200 euro per chi fruga nei cassonetti

È polemica nel capoluogo ligure per la misura annunciata dalla giunta di centrodestra, che intende multare i senzatetto e i poveri che rovistano nei bidoni della spazzatura. L’opposizione: “Ingiusto multare chi vive un disagio estremo”.

Multe fino a 200 euro per chi fruga nei cassonetti dell’immondizia in cerca di cibo. È la nuova sanzione in cantiere a Genova, che darà filo da torcere ai clochard e alle persone indigenti.”Ma la applicheremo con criterio e con rispetto nei confronti di queste persone”, ha spiegato l’assessore alla sicurezza Stefano Garassino.

Come ha raccontato il Corriere della sera, il Comune, per volontà della prima giunta di centrodestra guidata dal sindaco Marco Bucci, ha recepito una parte del regolamento Minniti, che mira a riportare nelle città la sicurezza mantenendo il decoro urbano, cercando però, nelle intenzioni, di migliorare le condizioni di vita dei più poveri. I sindaci che stanno applicando il pacchetto Minniti possono chiedere il Daspo per commercianti abusivi e i parcheggiatori non autorizzati. Oltre a sanzionare i venditori di articoli contraffatti. Ma la nuova norma ha incontrato subito resistenze.

“Inutile interrogarsi sull’efficacia della deterrenza di una multa nei confronti di chi è costretto a umiliarsi rovistando nella spazzatura; sono persone che esprimono un disagio estremo” attacca il Pd locale. Su Facebook è nato anche un gruppo, “Genova che osa”, in cui gli utenti hanno pubblicato un post per polemizzare contro la misura comunale, vista come un accanimento sulla pelle delle persone più fragili: “Continuano ad approvare norme assurde, inutili nei fatti e che mortificano gli ultimi. Fermiamo questa guerra ai poveri”. Il gruppo sul social network ha pubblicato un dossier che dà conto delle condizioni economiche in cui versano molti cittadini: la città ha perduto nell’ultimo decennio 7mila posti di lavoro. Così recita il rapporto: “La quota di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale è cresciuta dal 21,3 del 2007 al 23,9% del 2016 (il valore del 2016 riferito al Nord-Ovest è del 21%: la Liguria registra la percentuale più alta di tutta la macroregione e di tutto il Settentrione del Paese). E poi ancora: “La percentuale di persone che vivono in abitazioni di bassa qualità (cioè abitazioni sovraffollate e che hanno problemi strutturali, o non hanno bagno o doccia con acqua corrente oppure hanno problemi di luminosità) è cresciuta dal 5,2% del 2007 al 9,2% del 2016 (Fonte Istat)”. Nella Regione poi, il tasso di occupati a tempo parziale è cresciuto dal 16,7 del 2007 al 21,3% del 2016 e dal 31,1 al 37,6% per le donne.

Considerando queste cifre, è giusto multare chi rovista nei bidoni della spazzatura per potersi sfamare? Una risposta la dà l’assessore Garassino: “In buona sostanza ci siamo limitati ad applicare come fanno altre amministrazioni italiane, di ogni colore politico, il pacchetto Minniti, per questioni di sicurezza e decoro urbano. Sono temi di particolare rilevanza in una città che vuole essere turistica come la nostra. La ratio del provvedimento è di natura igienica – spiega Garassino – chi cerca cibo finisce per lasciare rifiuti a terra e questo è un richiamo per i ratti. Ci rendiamo perfettamente conto che chi si riduce a procurarsi da mangiare in quel modo vive una situazione di disagio. E infatti, in accordo con la polizia municipale, la regola verrà applicata “cum grano salis”, e con umanità. Le persone in stato di bisogno non saranno certo multate ma al contrario aiutate”.

 

fonte: https://www.fanpage.it/effetto-decreto-minniti-a-genova-multe-di-200-euro-per-chi-fruga-nei-cassonetti/

Il sottosegretario Boschi, una figura di merda vivente! Su evasione fiscale dichiara “Recuperati 23 miliardi nel 2017”. L’Agenzia delle Entrate la sbugiarda “Il dato non esiste”. Lei cambia versione: “20 miliardi stimati” …E questi sono al Governo!

 

Boschi

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Il sottosegretario Boschi, una figura di merda vivente! Su evasione fiscale dichiara “Recuperati 23 miliardi nel 2017”. L’Agenzia delle Entrate la sbugiarda “Il dato non esiste”. Lei cambia versione: “20 miliardi stimati” …E questi sono al Governo!

Da Il Fatto Quotidiano:

Evasione fiscale, Boschi: “Recuperati 23 miliardi nel 2017”. Le Entrate: “Dato non c’è”. Lei ritratta: “20 miliardi stimati”

Lunedì mattina la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio aveva rivendicato i “passi importanti” fatti nel ridurre le somme sottratte all’Erario, confrontando gli 11 miliardi rientrati nel 2011 con una cifra non ancora disponibile. Quella ufficiale uscirà a marzo 2018. Nel pomeriggio, in un post su facebook, i miliardi scendono a 20. E da consuntivo diventano previsione

Ventitré miliardi di euro recuperati nel 2017 grazie alla lotta all’evasione fiscale. Anzi no: “superati i 20“, ma “come stima“. Lunedì mattina la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, durante un convegno a Milano sull’evasione e i mezzi per contrastarla, ha sostenuto che “grazie a un lavoro di squadra con la guardia di finanza e le procure si sono fatti passi importanti” nel ridurre le somme sottratte all’Erario visto che “dagli 11 miliardi del 2014 siamo passati ai 23 miliardi di quest’anno”. Agenzia delle Entrate e ministero dell’Economia, contattati da ilfattoquotidiano.it, hanno però smentito che esistano dati ufficiali sull’anno in corso. e nel pomeriggio l’ex ministra delle Riforme, in un post su facebook, ha cambiato versione scrivendo che il recupero è aumentato “fino a superare i 20 miliardi, come stima, nel 2017”. Senza fare cenno al numero citato poche ore prima.

“Evidentemente le attività sono ancora in corso, siamo a settembre…i dati ufficiali sull’anno precedente escono a marzo, quando vengono consolidati i versamenti”, fanno del resto notare dalle Entrate. L’ultimo numero ufficiale, dunque, è quello relativo al 2016, annunciato lo scorso 9 febbraio dall’allora direttore dell’Agenzia Rossella Orlandi e dal titolare del Tesoro Pier Carlo Padoan: 19 miliardi. In aumento rispetto ai 14,9 del 2015 grazie ai 4,1 miliardi arrivati dalla voluntary disclosure, la procedura di “autodenuncia” dei capitali nascosti al fisco. Da via XX Settembre ipotizzano che la sottosegretaria abbia fatto “una stima”. Lei ha confermato. Resta da vedere se la previsione di metà settembre sarà confermata nel marzo 2018.

I Grandi successi del Governo Renzi – Apple evade tasse per 880 milioni, ma si accorda con Renzi e ne paga solo 318. …Aiutatemi a capire, se io non pago il canone Rai, poi mi posso accordare per 36 Euro? …O forse prima mi mandano a cagare e poi in galera?

Governo Renzi

 

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I Grandi successi del Governo Renzi – Apple evade tasse per 880 milioni, ma si accorda con Renzi e ne paga solo 318. …Aiutatemi a capire, se io non pago il canone Rai, poi mi posso accordare per 36 Euro? …O forse prima mi mandano a cagare e poi in galera?

Accordo tra Apple Italia e Fisco: la Mela ha pagato 318 milioni di euro all’Erario. Il mega pagamento conclude l’inchiesta per omessa dichiarazione dei redditi dal 2008 al 2013 su un fatturato di 880 milioni di euro generati in Italia ma contabilizzati in Irlanda.

Apple Italia ha pagato 318 milioni di euro al Fisco Italiano: si conclude così l’inchiesta per evasione fiscale avviata lo scorso anno per omessa dichiarazione dei redditi per un fatturato complessivo di 880 milioni di euro tra il 2008 e il 2013.

Ricordiamo che nel corso dell’indagine, avviata fin dal 2013, erano stati perquisiti gli uffici Apple Italia di Milano ed emessi tre avvisi di garanzia indirizzati a Enzo Biagini amministratore delegato di Apple Italia, Mauro Cardaio direttore finanziario e anche a Michael O’Sullivan di Apple Sales International. Il meccanismo studiato e colpito dal Fisco italiano è quello ormai noto: vendite e fatturato generati in Italia vengono quasi totalmente attribuiti al bilancio di Apple Sales International in Irlanda dove le multinazionali possono contare su una imposizione prossima allo zero. Una procedura di elusione fiscale attuata da numerose multinazionali tra cui anche quelle hi-tech.

Secondo quanto riporta Repubblica.it nonostante Apple fosse difesa da un pool di fiscalisti e avvocati di primissimo piano, tra cui Paola Severino, ex ministro della Giustizia, l’accordo tra Apple Italia e Fisco è stato raggiunto con il pagamento integrale dell’intera somma richiesta, una trattativa che il quotidiano definisce “estenuante”. In pratica Apple Italia ha accettato tutte le richieste esposte, una formalizzazione che crea un precedente importante in vista di altri procedimenti simili in corso in altri paesi dell’Unione Europea, oltre che di una indagine diretta da parte della Commissione EU.

È certo che Apple non sarà l’unica big colpita da sanzioni di questo tipo da parte del Fisco: da tempo sono in corso trattative con Google per una evasione di circa 1 miliardo di euro di fatturato nel nostro Paese che potrebbe arrivare a un accordo stimato di 150 milioni di euro.

tratto da: http://www.macitynet.it/apple-italia-paga-318-milioni-euro-allerario-evasione-fiscale/