Un particolare del caso Bossetti che con Bossetti non centra niente: siamo nell’anno del Signore 2017, un giornalista alla moglie “Lei guarda video porno?” “Ci sono cose che una donna non fa”, “le devono togliere i figli…” Perchè ancora nel 2017 l’uomo è uomo e “Ci sono cose che una donna non fa”…che schifo!

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Un particolare del caso Bossetti che con Bossetti non centra niente: siamo nell’anno del Signore 2017, un giornalista alla moglie “Lei guarda video porno?” “Ci sono cose che una donna non fa”, “le devono togliere i figli…”  Perchè ancora nel 2017 l’uomo è uomo e “Ci sono cose che una donna non fa”…che schifo!

Al processo contro Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio, come molti di voi sapranno, si è parlato di ricerche su siti porno fatte sul computer della famiglia. Anzi, all’inizio si parla di “ricerche pedopornografiche”, ma poi gli investigatori dei Carabinieri sono costretti ad ammettere che no, di quelle non ce ne sono.
E insomma, a un certo punto chiamano la moglie di Bossetti, Marita, a testimoniare e, lei dal banco dei testimoni, a testa alta, dichiara: “Quelle ricerche le ho fatte io”. “Lei?”, le chiedono. E Marita risponde: “Sì, io, che c’è di male?”.
Oggi è in edicola il nuovo numero di “Gente”, con un’intervista esclusiva a Marita da parte del giornalista Pino Belleri.
Belleri a un certo punto si giustifica per il fatto che il suo giornale, tempo addietro, abbia pubblicamente chiesto che gli assistenti sociali togliessero la patria potestà a Marita a causa di quelle ricerche porno.
Oggi Belleri le chiede se davvero è stata lei a fare quelle ricerche, o se si è “immolata” per il marito. Marita risponde che sì, le ha fatte lei, perché?
E lui: “Ci sono cose che una donna non fa”.
Nel 2017. Su un giornale letto da centinaia di migliaia di persone: “Ci sono cose che una donna non fa”.
Nel 2017. E nessun ordine, nessuna istituzione si preoccupa che un settimanale popolare ritenga – e scriva nero su bianco – che a una donna che fa ricerche porno in privato debbano essere tolti i figli.”

 

By Eles (un UOMO che si vergogna di essere uomo quando in giro ci sono merde (maschili) del genere…!

fonte: dal Web

Il governo Pd-Gentiloni-Renzi depenalizza lo Stalking, i colpevoli saranno colpiti con una multa… E quei bastardi già tremano…

Stalking

 

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Il governo Pd-Gentiloni-Renzi depenalizza lo Stalking, i colpevoli saranno colpiti con una multa… E quei bastardi già tremano…

Roma – Infuria la polemica sulla nuova legge sulla riforma penale che prevede che chi è colpevole di stalking, se paga una somma adeguata, può vedersi estinto il reato. Una batosta per le donne vittime di minacce e molestie. «Lo Stato non può tradire le donne due volte, prima esortandole a denunciare e poi archiviando le denunce, o peggio, a depenalizzare il reato di stalking». La denuncia arriva da Loredana Tadde i, Responsabile nazionale delle Politiche di Genere di Cgil, Liliana Ocmin, Responsabile del coordinamento nazionale donne Cisl e da Alessandra Menelao, Responsabile nazionale dei centri di ascolto della Uil.

Le tre sindacaliste segnalano di avere scoperto che «nella legge di riforma del codice penale, approvata il 14 giugno 2017, si prevede l’introduzione di un nuovo articolo: il 162 ter, che prevede l’estinzione dei reati a seguito di condotte riparatorie. Uno di questi reati è lo stalking. Senza il consenso della vittima l’imputato potrà estinguere il reato pagando una somma se il giudice la riterrà congrua, versandola anche a rate». «Si presume – aggiungono – che la legge sia estesa a tutti i reati contro la persona che prevedono una pena di 4 anni di condanna. Un’assurdità di una gravità assoluta, peraltro, in totale contrasto anche con la Convenzione di Istanbul».

«Quante donne uccise o perseguitate dobbiamo contare dopo che questa nuova norma verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale? Indipendentemente dalla volontà della vittima basterà al reo presentare un’offerta risarcitoria che sia congrua per il giudice, e magia delle magie, il reato verrà estinto. Il reato di stalking – concludono – non può essere depenalizzato in un paese come l’Italia dove ogni due giorni viene uccisa una donna e che ha registrato nel 2016 120 femminicidi. E dove evidentemente non c’è la volontà politica di combattere questa mattanza».

Sulla necessità di un intervento correttivo interviene anche Eugenio Albamonte, segretario dell’Associazione nazionale magistrati: «Al di là della gravità della possibile estinzione del reato introdotta dall’articolo 162 ter per lo stalking, c’è una forte sperequazione tra i termini di custodia cautelare e quelli della pena. Perché con la nuova norma lo stalker può essere arrestato, ma poi attraverso una sanzione pecuniaria può ottenere l’estinzione del reato».

«Si tratta di un grave errore contenuto nella legge di riforma del codice penale da poco approvata in Parlamento cui occorre porre prontamente rimedio. Un arretramento ingiustificato e ingiustificabile, che permette una indebita interferenza del giudice sulla percezione della persona offesa, lesa nella sua dignità» aggiunge Maria Cecilia Guerra, capogruppo di Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista al Senato. «Se non immediatamente corretta questa norma non farà che amplificare il senso di solitudine e sfiducia nella possibilità di trovare aiuto nelle istituzioni da parte delle donne vittima di stalking e violenza», conclude Guerra.

fonte: http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2017/06/28/ASPWkQ7H-stalking_polemica_depenalizzazione.shtml