Mentre proseguono le consultazioni al Quirinale, agli Italiani forse sfugge che i parlamentari da due mesi percepiscono uno stipendio senza fare una beata minchia! La proposta del Codacons: fermare questo spreco inaccettabile di fondi pubblici dimezzando gli stipendi dei parlamentari!

 

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Mentre proseguono le consultazioni al Quirinale, agli Italiani forse sfugge che i parlamentari da due mesi percepiscono uno stipendio senza fare una beata minchia! La proposta del Codacons: fermare questo spreco inaccettabile di fondi pubblici dimezzando gli stipendi dei parlamentari!

 

GOVERNO: CODACONS CHIEDE A CAMERA E SENATO DI DIMEZZARE SUBITO I COMPENSI DEI PARLAMENTARI

BLOCCO LAVORI CAMERE IN ATTESA DI TROVARE MAGGIORANZA DI GOVERNO DETERMINA SPRECHI PER MILIONI DI EURO A DANNO DELLA COLLETTIVITA’ E RISCHIA DI DETERMINARE PECULATO

L’ART. 1460 DEL CODICE CIVILE VIETA DI PAGARE CHI NON ADEMPIE LA PROPRIA OBBLIGAZIONE

Con una istanza inviata ai Presidenti di Camera e Senato e ai Capigruppo dei vari partiti presenti in Parlamento, il Codacons chiede oggi di dimezzare i compensi percepiti da Deputati e Senatori eletti a seguito delle ultime votazioni del 4 marzo. Alla base della richiesta dell’associazione, il blocco dei lavori parlamentari, con le Commissioni inattive in attesa della formazione del nuovo Governo.
Scrive il Codacons nell’atto:
“Si assiste in maniera surreale e apparentemente illegittima ad una clamorosa “impasse parlamentare” con le Camere ferme da due mesi e l’impossibilità di procedere alla formazione delle Commissioni e alla formazione di un Governo che possa garantire stabilità al paese, con evidente e conseguente danno non solo per la collettività ma per l’economia del paese. Una situazione che deve necessariamente essere accertata poiché in caso di responsabilità degli attuali parlamentari in carica e dei membri del governo in carica potrebbero sorgere fattispecie penalmente rilevanti quali il reato di Malversazione a danno dello Stato e Omissione di atti d’ufficio, oltre che possibili illeciti fonte di danno erariale”. Considerata inoltre la natura di pubblici ufficiali dei parlamentari, il rischio è anche il realizzarsi del reato di “peculato” in relazione all’appropriazione indebita di soldi pubblici.
“In sostanza i parlamentari italiani percepiscono da due mesi uno stipendio senza lavorare – spiega il presidente Carlo Rienzi – Uno spreco inaccettabile di soldi pubblici e una violazione delle norme vigenti. L’art. 1460 del codice civile stabilisce infatti che si possa rifiutare di adempiere ad una obbligazione se la controparte non adempie la propria; una fattispecie che trova riscontro nella situazione odierna del Parlamento, con gli italiani che pagano i compensi di Deputati e Senatori (e quindi adempiono la propria obbligazione) senza ottenere tuttavia la controprestazione dei lavori parlamentari”.
Per tale motivo il Codacons ha chiesto oggi a Camera e Senato e ai partiti politici di ridurre del 50% gli emolumenti spettanti a Deputati e Senatori, almeno fino al momento in cui il Parlamento non tornerà ad operare in modo regolare attraverso le sue Commissioni.

fonte: https://codacons.it/governo-codacons-chiede-a-camera-e-senato-di-dimezzare-subito-i-compensi-dei-parlamentari/

Ma quando Berlusconi si è presentato al Quirinale, Mattarella glie lo ha ricordato che suo fratello fu ucciso da un “eroico stalliere”…?

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Ma quando Berlusconi si è presentato al Quirinale, Mattarella glie lo ha ricordato che suo fratello fu ucciso da un “eroico stalliere”…?

 

 

Nella stanza del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, seduto spaparanzato comodo comodo come un dopolavorista all’orario dell’aperitivo, c’era un uomo incandidabile per la legge italiana, condannato in via definitiva dalla Cassazione per frode fiscale.

Nella stanza del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, felice e sornione, si è accomodato un uomo decaduto da senatore il 27 novembre del 2013 per effetto della “legge Severino”, ritenuto incandidabile alle ultime elezioni politiche (nonostante abbia avuto lo stomaco di mettere comunque il proprio nome nella dicitura “Berlusconi presidente” all’interno del proprio simbolo) e mandato in affidamento ai servizi sociali con una bella interdizione dai pubblici uffici.

Ha partecipato al momento fondamentale delle consultazioni per la formazione di un governo un uomo che nella sentenza di condanna (anch’essa definitiva) del suo braccio destro Marcello Dell’Utri (fondatore del movimento politico che oggi Berlusconi ha baldanzosamente rappresentato di fronte alla massima autorità dello Stato) viene descritto come colui che ha mantenuto e rispettato almeno dal 1974 al 1992 quei patti stipulati con Cosa Nostra grazie all’intermediazione di Dell’Utri. Oggi, di fianco al Presidente Mattarella, famigliare di una vittima di mafia, c’era un uomo che la mafia l’ha finanziata per anni attraverso le sue aziende e che con la mafia ha stretto un patto politico tramite lo stesso Dell’Utri.

Nella stanza del Presidente della Repubblica si è accomodato colui che per anni ha reso l’Italia un Paese deriso dal resto del mondo per le leggi ad personam (spinte con forza e bugie dall’attuale Presidente del Senato, tra l’altro) che Berlusconi si è costruito a proprio uso e consumo piegando il Parlamento a personale strumento di potere.

Di fianco al Presidente della Repubblica Mattarella, s’è seduto colui che è la più alta incarnazione dei conflitti di interesse che da decenni bloccano il Paese.

Tutti sorridenti, in posa a favore di fotografi e giornalisti. Tutti intenti a normalizzare ciò che non solo è illegittimo ma è soprattutto indegno. Facendo finta di niente. Come se, anche questa volta, le istituzioni fossero solo il teatrino in cui andare in scena per farsi notare.

E tanto chi se ne fotte della legge, del senso di opportunità o del rispetto verso la Storia del Paese.

Speriamo che almeno Berlusconi abbia tranquillizzato Mattarella: l’assassino del fratello è comunque un eroe!

Giusto come pro-memoria Vi riportiamo di seguito un breve passo delle motivazioni della sentenza di condanna di Dell’Utri.

Leggete e rabbrividite:

Tra il 16 ed il 19 maggio 1974 si svolgeva a Milano un incontro cui prendevano parte Marcello Dell’Utri, Silvio Berlusconi, Gaetano Cinà (legato alla “famiglia” mafiosa Malaspina) Stefano Bontade (capo della “famiglia” mafiosa S. Maria del Gesù ed esponente, fino a poco prima, insieme con Gaetano Badalamenti e Luciano Liggio, del “triunvirato” massimo organo di vertice di “cosa nostra”), Mimmo Teresi (sottocapo della “famiglia” mafiosa S. Maria del Gesù), Francesco Di Carlo (“uomo d’onore” della “famiglia” mafiosa Altofonte, di cui, all’epoca, era consigliere e di cui, in seguito, sarebbe diventato capo).

In tale occasione veniva raggiunto l’accordo di reciproco interesse, in precedenza ricordato, tra “cosa nostra” rappresentato dai boss mafiosi Bondante e Telesi, e l’imprenditore Berlusconi, accordo realizzato grazie alla mediazione di Dell’Utri che aveva coinvolto l’amico Gaetano Cinà, il quale, in virtù dei saldi collegamenti con i vertici della consorteria mafiosa, aveva garantito la realizzazione di tale incontro.

L’assunzione di Mario Mangano (all’epoca dei fatti affiliato alla “famiglia” mafiosa di Porta Nuova, formalmente aggregata al mandamento di S. Maria del Gesù, comandato da Stefabo Bondante) ad Arcore, nel maggio-giugno del 1974 costituiva l’espressione dell’accorso concluso, grazie alla mediazione di Dell’Utri, tra gli esponenti palermitani di cosa nostra e Silvio Berlusconi ed era funzionale a garantire un presidio mafioso all’interno della villa di quest’ultimo.

In cambio della protezione assicurata Silvio Berlusconi aveva cominciato a corrispondere, a partire dal 1974, agli esponenti di “cosa nostra” palermitana, per il tramite di Dell’Utri, cospicue somme di denaro che venivano materialmente riscosse da Gaetano Cinà.

QUI la sentenza completa

Il passaggio che Vi abbiamo riportato è a pagina 48.

By Eles

 

Fonti:

Berlusconi contro i Cinquestelle: “Noi abbiamo un passato di cui essere fieri” – Sì, è vero, e si chiama MAFIA…!

https://www.fanpage.it/berlusconi-va-da-mattarella-e-chi-se-ne-frega-delle-legge-severino/

“Berlusconi fa sapere che salirà al Colle per le consultazioni. Mattarella invece NON fa sapere che NON lo riceverà. Io non mi sento Italiano. Trovo impensabile che colui che dovrebbe essere il nostro Presidente riceva un pregiudicato interdetto per pianificare il futuro del Paese!

 

Berlusconi

 

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“Berlusconi fa sapere che salirà al Colle per le consultazioni. Mattarella invece NON fa sapere che NON lo riceverà. Io non mi sento Italiano. Trovo impensabile che colui che dovrebbe essere il nostro Presidente riceva un pregiudicato interdetto per pianificare il futuro del Paese!

 

“Berlusconi fa sapere che salirà al Colle per le consultazioni; Mattarella NON fa sapere che lo attenderanno due corazzieri alla porta per cacciarlo…e questo è un brutto segnale, semmai scarseggiassero nel panorama politico mafioso…

Una tazza di the, due pasticcini e tante risate su quegli stronzi di giudici che lo hanno condannato per corruzione e frode fiscale ? Mica come quell’altro, Vittorio Metta, il giudice che gli regalò la Mondadori facendosi corrompere…

Oppure parleranno dei bei tempi…’si stava bene quando pagavo Riina e Provenzano, quelle si che erano persone d’onore e rispetto…’ Questo può essere considerato un soggetto politico dal Presidente della Repubblica ?”

Procedimenti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi (mettetevi comodi. La lettura è lunga):

https://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Berlusconi…

 

Tratto da:

Themis & Metis

https://www.facebook.com/themismetis/photos/a.553673967982983.109651717.176396792377371/2063879740295724/?type=3&theater