La mafia adesso dirige onlus per i diritti umani – Antonello Nicosia, in stato di fermo per associazione mafiosa, è direttore di una onlus per i diritti dei carcerati e nel tempo libero messaggero per i clan, con il silenzioso beneplacito delle nostre istituzioni.

 

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La mafia adesso dirige onlus per i diritti umani – Antonello Nicosia, in stato di fermo per associazione mafiosa, è direttore di una onlus per i diritti dei carcerati e nel tempo libero messaggero per i clan, con il silenzioso beneplacito delle nostre istituzioni.

Oggi ci sono pochi eroi perché sono quasi tutti morti. Falcone e Borsellino scusateci, ma non siamo all’altezza della vostra eredità.

Tralasciando i fatti – che verranno accertati dalla Procura di Palermo – le parole di Antonello Nicosia uccidono ancora e offendono la memoria di chi con religioso impegno ha servito lo Stato. Quando si parla a sproposito di Falcone e Borsellino le parole sono macigni e quelle pronunciate da Nicosia devono essere pesate e giudicate a dovere:

“All’aeroporto bisogna cambiare il nome eh! Non va bene Falcone e Borsellino. Ma perché dobbiamo spiegare chi sono, scusami? Perché dobbiamo mescolare sempre la stessa merda? Sono vittime di incidenti sul lavoro. [Risata]. Ma poi Falcone non era più magistrato quando è stato ammazzato, aveva già un incarico politico”.

Intercettato dai Carabinieri così parlava Nicosia, radicale di Sciacca, direttore di una onlus che si occupa dei diritti dei detenuti e assistente parlamentare di Giuseppina Occhionero (Italia Viva), che grazie a questo incarico riusciva ad accedere facilmente alle carceri come lui stesso affermava:

“Mi giro le carceri, visto che non potevo entrare così [come radicale] con lei [Giuseppina Occhionero] entro. Faccio un sacco di cose, hai capito? Ho trovato questo escamotage. Vado al 41 bis. Entro di notte pure ad Agrigento ci sono andato di notte”.

L’Italia è un paese assurdo in cui le cose funzionano al contrario: ci preoccupiamo dei colpevoli, ma trascuriamo le vittime. Dopo che la Corte di Strasburgo ha mostrato di non comprendere cosa sia e come si combatta la mafia, prevedendo benefici di pena anche per quei terroristi e mafiosi che si rifiutino di collaborare, in Italia permettiamo non a detenuti qualunque, ma a carcerati eccellenti di avere contatti con l’esterno addirittura servendosi delle istituzioni attraverso pizzini intestati Camera dei Deputati e consegnati da Nicosia in qualità di tramite.

Ecco allora che il lavoro lasciatoci in eredità da Falcone viene miseramente svilito, con il danno – rimuovere l’ergastolo ostativo anche per i non collaboratori di giustizia – oltre che con la beffa – definirlo un politico vittima di un incidente sul lavoro. La verità è che di Mafia si parla ancora troppo poco – salvo rare ed eccellenti eccezioni, vedasi Nicola Gratteri- e che nonostante il temerario lavoro a valle svolto dalle forze dell’ordine, la legislazione statale e ancor di più quella sovrannazionale non hanno i mezzi giuridici a monte necessari per affrontare una battaglia impari che merita ugualmente di essere combattuta.

 

 

fonte: http://www.lintellettualedissidente.it/cartucce/nicosia-mafia-onlus-diritti-umani/?fbclid=IwAR0OiV1Xar6cD-8u_eqTl3pA1QjWKUkZgcgg1UvrR2Jx9pSoEgmdpe0VlzU