Gioco d’azzardo: Italia prima in Europa a vietare pubblicità

 

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Gioco d’azzardo: Italia prima in Europa a vietare pubblicità

 

di Isabella Adinolfi, Efdd – Movimento 5 Stelle Europa

Finalmente con il decreto dignità appena emanato dal Governo del Cambiamento si dà una risposta decisa alla piaga dell’azzardopatia. Ogni forma di pubblicità e sponsorizzazione relativa a giochi o scommesse sarà vietata.
Si tratta di un provvedimento che ci pone all’avanguardia in questo campo. Siamo il primo Paese in Europa che vieta totalmente la pubblicità sul gioco d’azzardo.
E´ una misura che si pone sulla scia di ciò che avevamo proposto nell’ottobre 2016 in commissione cultura qui al Parlamento europeo. In quell’occasione si approvava la posizione del Parlamento in merito alla nuova direttiva sui servizi dei media e audiovisivi. Direttiva che fissa le regole europee in materia di audiovisivo, quindi anche di pubblicità. I nostri emendamenti erano volti a vietare ogni tipo di comunicazione commerciale (inclusa pubblicità televisiva e sponsorizzazione) relativa al gioco d’azzardo e alle scommesse.
E’ una scelta forte, ma necessaria: stiamo parlando infatti di prodotti che possono creare dipendenza con effetti potenzialmente catastrofici sulla vita delle persone (si pensi alle buste paga sperperate in gioco d’azzardo o scommesse), soprattutto nei confronti delle categorie più vulnerabili (minori, anziani, disoccupati, ecc.).
Purtroppo le lobby a Bruxelles sono riuscite a impedire che tali misure venissero votate dal Parlamento europeo, ma fortunatamente la direttiva lascia liberi i singoli Stati membri di prevedere discipline più severe. Con il decreto dignità Il MoVimento 5 Stelle non ha atteso il recepimento della direttiva ed ha già provveduto a vietare ogni forma di pubblicità sul gioco d’azzardo! E questo e’ già un bel cambiamento.

 

 

tratto da: http://www.efdd-m5seuropa.com/2018/07/gioco-dazzardo-itali.html

Austria, il governo di estrema destra propone la giornata lavorativa a 12 ore. Perchè, se siete tanto coglioni da non averlo ancora capirlo, voi, gente comune, non siete altro che carene da macello!

 

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Austria, il governo di estrema destra propone la giornata lavorativa a 12 ore. Perchè, se siete tanto coglioni da non averlo ancora capirlo, voi, gente comune, non siete altro che carene da macello!

 

 

Decine di migliaia di persone hanno riempito le strade di Vienna lo scorso 30 maggio per esprimere la loro opposizione alle nuove leggi antipopolari del governo di destra-estrema destra che includono la giornata lavorativa di 12 ore e la settimana lavorativa di 60 ore, senza che le ore in più vengano pagate come straordinario.

Secondo le autorità alla manifestazione hanno partecipato circa 80.000 persone, mentre gli organizzatori della Confederazione Sindacale Austriaca (ÖGB) parlano di 100.000-120.000 partecipanti da tutto il paese e industrie. Attualmente, la giornata lavorativa in Austria è di 8 ore con una settimana lavorativa di 40 ore; tuttavia, esiste già una disposizione che consente alle aziende di far lavorare i propri dipendenti fino a 10 ore al giorno e fino a 50 ore settimanali, ma a seguito di contrattazione coi consigli di fabbrica. Il governo “nazionalista-populista”, guidato da Sebastian Kurz sostenuto da una coalizione composta dal Partito Popolare (ÖVP) di destra e dal Partito Libertà (FPÖ) di estrema destra (alleato della Lega di Salvini), ha ammesso che le modifiche alle leggi sul lavoro sono necessarie per dare alle imprese (i capitalisti) maggiore flessibilità per migliorare la loro competitività internazionale: perfettamente in linea con le strategie del capitale e direttrici dell’UE. Per il sindacato si tratta della «cambiale che Kurz deve agli industriali per il loro sostegno alla sua campagna elettorale».

Il Partito del Lavoro d’Austria (Partei der Arbeit, PdA), membro della Iniziativa Comunista Europea, ha partecipato con un proprio blocco alla manifestazione, chiamando a continuare e intensificare la lotta, la mobilitazione e le azioni dei lavoratori «fino a quando questa legge e questo governo non cadranno!». Inoltre, ha evidenziato, come questa manifestazione abbia dimostrato «come i lavoratori sono pronti a combattere» invocando l’organizzazione degli scioperi sottolineando come sia stato il fermento nella base dei lavoratori a costringere la leadership sindacale della ÖGB a chiamare la mobilitazione. Scioperi e assemblee sono in corso nel settore dei trasporti (ferrovie e trasporto locale).

Il progetto di legge dovrebbe esser approvato dal parlamento austriaco giovedì. La mobilitazione ha portato al momento ad una parziale marcia indietro da parte del governo che ha annunciato che i singoli lavoratori potranno rifiutarsi (sulla carta) di fare “straordinari” (non pagati) senza dare una motivazione. Ma questo naturalmente non cambia la portata dell’attacco antioperaio operato dal governo nazionalista che colpisce una delle primarie e principali conquiste del movimento operaio internazionale, spostando ulteriormente i rapporti di forza dalla parte del padrone che non dovrà giustificare l’estensione dell’orario di lavoro e di conseguenza nemmeno contrattarlo con il consiglio di fabbrica ma solo col singolo lavoratore altamente ricattabile. Un attacco che volto nella direzione di rafforzare il capitale nel proprio paese include anche il taglio e la limitazione dei sussidi di disoccupazione.

Inizialmente rivolta contro i rifugiati e gli immigrati, mirando a dividere i lavoratori, la linea politica del governo nazionalista-populista ha svelato ben presto nella pratica tutta la sua natura di classe al servizio dei capitalisti. L’attacco ai sussidi si vuol estendere adesso anche ai disoccupati austriaci dopo aver drasticamente ridotto (cambiando anche alcuni sostanziali criteri) quelli per i rifugiati e richiedenti asilo. Attualmente, il sussidio di disoccupazione (Arbeitslosengeld), a determinate condizioni, corrisponde al 55% del reddito netto precedente e dura circa 5 mesi (20 settimane). Alla scadenza di questo periodo, viene data la cosiddetta “assistenza d’emergenza” (Notstandshilfe) che consiste nel 90%-95% del sussidio di disoccupazione per una durata illimitata ma non sufficiente per il costo della vita.

La riforma dal titolo “Nuovo sussidio di disoccupazione” (Arbeitslosengeld NEU), prevede la cancellazione dell’”assistenza d’emergenza” e i disoccupati accederanno solo al reddito minimo garantito (Mindestsicherung) legato all’accettazione di un “qualsiasi lavoro”. L’indennità di disoccupazione sarà ridotta, soprattutto per coloro che hanno lavorato per molti anni, che hanno avuto un salario decente e, quindi, un relativamente alta disoccupazione. Inoltre, i beneficiari del reddito minimo garantito non possono avere “beni” (auto, depositi ecc.) superiori ai 4.200€. Insomma, da adesso i disoccupati saranno costretti a vendere quello che hanno per accedere al reddito minimo garantito e, inoltre, i beneficiari, saranno fortemente spinti ad accettare lavori di qualsiasi natura e in qualsiasi parte del paese. Le agenzie per l’impiego assegneranno i disoccupati in tutto il paese, a seconda delle esigenze delle imprese, sotto la minaccia della perdita del sostegno.

Ma l’attacco contro i disoccupati è già in atto. Lo scorso anno il Servizio del Mercato del Lavoro (ArbeitsMarktService-AMS) ha tagliato i sussidi di disoccupazione o l’assistenza di emergenza a 111.541 disoccupati, di cui circa 19.000 per aver rifiutato il lavoro non accettando come motivazioni la “distanza” o il “basso salario” anche se prossimo alla soglia di povertà.

 

 

fonte: http://www.lariscossa.com/2018/07/02/austria-governo-estrema-destra-porta-la-giornata-lavorativa-12-ore-forti-proteste/

Cane aizzato contro un “vucumprà”, tutto intorno ridevano e la padrona: “lui odia i negri come me” …ma proprio non vi fa schifo essere chiamati italiani? A me SI! Ed a questo punto, proprio tanto!

 

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Cane aizzato contro un “vucumprà”, tutto intorno ridevano e la padrona: “lui odia i negri come me” …ma proprio non vi fa schifo essere chiamati italiani? A me SI! Ed a questo punto, proprio tanto!

Cane aizzato contro un “vucumprà”, la padrona: “lui odia i negri come me”

Accade in Liguria. A raccontare la vicenda una ragazza Simona, che alle sue proteste si è sentita rispondere: “ospitali tu, puttana buonista”.

È un racconto agghiacciante quello che Simona ha rilasciato all’Espresso, dopo essere stata costretta a rimuoverlo da Facebook a causa delle troppe minacce ricevute, a lei e alla sua famiglia.

Simona era in una spiaggia, in Liguria, quando un cane di piccola taglia è corso verso un ragazzo di colore, uno di quelli che Salvini chiamerebbe con disprezzo razzista “vucumprà”. Il cane era stato aizzato dalla padrona e ha cominciato ad abbaiare e a ringhiare contro il ragazzo, mentre l’intera spiaggia applaudiva e lo incoraggiava. Una scena che in un paese civile non potrebbe e non dovrebbe verificarsi, ma è questa l’Italia sdoganata da Salvini: violenta, cattiva e criminale.

Simona ha provato a chiedere alla padrona del cane come le fosse venuto in mente e si è sentita rispondere: “il mio cane, come me, odia i negri. Fatti i cazzi tuoi, puttana buonista, ospitali a casa tua i negri così ti scopano meglio di tuo marito”.

Parole indegne del più becero scaricatore di porto in bocca a una distinta, e bianca, signora con il cagnolino in spiaggia. Una donna imbevuta d’odio al punto da non rendersi conto della propria stupidità.

Simona ha raccontato il fatto in un post, ma ha ricevuto talmente tante minacce da essere stata costretta a rimuoverlo. Riportiamo solo la fine: “”Io non ce la faccio ad accettare tutto questo. Non sono un’esperta di migrazioni, non sono una politica, non sono nulla di nulla. Sono solo una donna profondamente sconsolata e preoccupata da questo mondo in cui a volte mi sento come un pesce fuori d’acqua. Ma non ci sto. Io non lo accetto”.

 

 

tratto da: https://www.globalist.it/news/2018/07/03/cane-aizzato-contro-un-vucumpra-la-padrona-lui-odia-i-negri-come-me-2027300.html

Attenzione – Fassino su Salvini: “30 anni al governo? Vediamo se gli daranno i voti”… Insomma, cari Italiani, siamo fottuti!

 

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Attenzione – Fassino su Salvini: “30 anni al governo? Vediamo se gli daranno i voti”… Insomma, cari Italiani, siamo fottuti!

Purtroppo lo ha detto!

ricordiamo le ultime tragiche profezie di Fassino di seguito:

Le storiche profezie di Pietro Fassino

 

La nuova fantastica profezia di Fassino – Era novembre quando disse: “Il calcio italiano impari dalla Germania!” …E per la prima volta nella sua storia la Germania eliminata al primo turno dei mondiali… Nostradamus, non sei nessuno!

«Trent’anni di Salvini? Nulla impedisce di sperare, però bisogna vedere se gli elettori gli daranno i voti. Non credo questo sia il tema principale oggi. Il tema principale è che Salvini sta imponendo a questa maggioranza di governo una linea oltranzista, che chiude l’Italia e riduce l’Italia in un ghetto. Non ho capito qual è la sua idea di Europa se chiude le frontiere, chiude i porti e mette i dazi». Così Piero Fassino a margine dell’incontro “Al lavoro per il futuro. Verso il congresso per un Partito Democratico protagonista” a Milano.

Un’altro grande successo di Silvio Berlusconi – Vi ricordate la compravendita di Senatori? Reato prescritto! Insomma, ha visto più processi di Biscardi, ma ce l’ha messo a quel posto a tutti (o almeno alla Gente onesta)…!

 

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Un’altro grande successo di Silvio Berlusconi – Vi ricordate la compravendita di Senatori? Reato prescritto! Insomma, ha visto più processi di Biscardi, ma ce l’ha messo a quel posto a tutti (o almeno alla Gente onesta)…!

 

Compravendita di senatori, ve la ricordate? Per Berlusconi reato prescritto

Al centro di quello scandalo tra il 2006 e il 2008 il caso De Gregorio, senatore dell’Idv passato a Forza Italia per tre milioni di euro pur di far cadere il governo Prodi

Va confermata la prescrizione del reato contestato a Silvio Berlusconi per la ‘compravendita’ di senatori tra il 2006 e il 2008. Lo ha chiesto il sostituto pg della Cassazione Luigi Orsi, sollecitando il rigetto del ricorso del leader di Forza Italia che, invece, si è rivolto alla Suprema Corte per ottenere un’assoluzione piena.
Il pg, davanti alla sesta sezione penale della Cassazione, ha quindi chiesto una sostanziale conferma della sentenza emessa il 20 aprile 2017 dalla Corte d’appello di Napoli, che aveva dichiarato prescritto il reato di corruzione contestato a Berlusconi e all’ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola. La prescrizione è stata confermata dalla Suprema corte.

In primo grado, nel 2015, entrambi gli imputati erano invece stati condannati a 3 anni di reclusione nonchè all’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici.
Al centro del processo c’è la cosiddetta “Operazione libertà”, ovvero una ‘sottrazione’ di senatori alla maggioranza di centrosinistra che, tra il 2006 e il 2008, sosteneva il governo Prodi a Palazzo Madama. All’ex senatore Sergio De Gregorio – che ha patteggiato una condanna a 20 mesi nel luglio del 2013 – secondo la ricostruzione degli inquirenti, furono versati tre milioni di euro. Nel settembre 2006, De Gregorio lasciò l’Italia dei Valori, che faceva parte dello schieramento di centrosinistra, fondò il movimento Italiani nel Mondo e aderì a Forza Italia.

fonte: https://www.globalist.it/politics/2018/07/02/compravendita-di-senatori-ve-la-ricordate-per-berlusconi-reato-prescritto-2027206.html

Di Maio: “La mafia è prima di tutto un atteggiamento, un atteggiamo che si vede non solo nelle organizzazioni criminali, ma anche in altre organizzazioni come le BANCHE…!”

 

Di Maio

 

 

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Di Maio: “La mafia è prima di tutto un atteggiamento, un atteggiamo che si vede non solo nelle organizzazioni criminali, ma anche in altre organizzazioni come le BANCHE…!”

 

Luigi Di Maio: “La mafia è un atteggiamento che vediamo pure in alcune banche”

Il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio attacca alcune banche per il loro atteggiamento definito “mafioso”: “La mafia è prima di tutto un atteggiamento. Questo atteggiamento lo vediamo nelle organizzazioni criminali, ma lo vediamo anche in organizzazioni che non sono criminali. Lo vediamo in alcuni atteggiamenti delle banche”.

“La mafia è prima di tutto un atteggiamento, prima ancora che un’organizzazione criminale”. Un atteggiamo che si vede nelle organizzazioni criminali “ma anche in organizzazioni che non sono criminali. Lo vediamo in alcuni atteggiamenti delle banche, perché ci sono sentenze che riconoscono l’usura delle banche”. Sono queste le parole di Luigi Di Maio, vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. Di Maio parla durante un incontro con l’imprenditore calabrese Antonino De Masi: “Questo atteggiamento – precisa – lo vediamo nelle organizzazioni criminali che De Masi ha denunciato come imprenditori, ma anche in organizzazioni non criminali”. “L’atteggiamento mafioso a volte lo vediamo anche in alcuni esponenti dello Stato e in alcune organizzazioni dello Stato”, attacca ancora il vicepresidente del Consiglio. De Masi è un imprenditore del settore metalmeccanico e da cinque anni vive sotto scorta dopo aver denunciato le cosche della piana di Gioia Tauro.

Al termine dell’incontro con De Masi, Di Maio spiega che l’imprenditore “è stato al ministero dello Sviluppo economico, ha firmato un accordo in presenza di esponenti del governo, a questo accordo partecipavano anche delle banche che se ne sono infischiate dell’accordo”. “Allora – osserva il ministro – se questi accordi non valgono nulla, se il patrocinio e la parole del governo non valgono nulla, al punto che le banche se ne fregano di un ministro o un viceministro, allora c’è qualcosa che non va. Questa gente è’ stata abituata malissimo dai politici di prima e dobbiamo cominciare a esigere rispetto dello Stato. Così vengono rispettati anche i cittadini. A De Masi ho detto che ci mettiamo subito a lavoro perché quello che è accaduto a lui non deve più accadere”.

Di Maio si complimenta ancora con De Masi, sottolineando che è un “imprenditore coraggioso che ha lottato ogni giorno per tenere aperta la sua imprese”. E alla sua azienda il vicepresidente del Consiglio presto farà visita insieme ad altri esponenti del governo: “Questo è il tipo di imprenditore con cui il governo vuole stare. Questo governo non starà mai con i ‘prenditori’, quelli che hanno campato con i soldi pubblici e poi sono andati via dall’Italia. Se gli imprenditori italiani sono eroi, quelli del Sud sono supereroi”.

fonte: https://www.fanpage.it/luigi-di-maio-la-mafia-e-un-atteggiamento-che-vediamo-pure-in-alcune-banche/
http://www.fanpage.it/

Strage via D’Amelio – È ufficiale, per i Giudici della Corte di Assise si tratta di “uno dei più gravi depistaggi di storia”

 

via D'Amelio

 

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Strage via D’Amelio – È ufficiale, per i Giudici della Corte di Assise si tratta di “uno dei più gravi depistaggi di storia”

 

Ansa:

Borsellino, corte: tra più gravi depistaggi storia Italia

Depositate motivazioni sentenza, “disegno criminoso investigatori”

Uno dei più gravi depistaggi della storia giudiziaria italiana” con protagonisti uomini dello istituzioni. La corte d’assise di Caltanissetta che 14 mesi fa concluse l’ultimo processo sulla strage di via d’Amelio non fa sconti. E in una motivazione lunga 1865 pagine, depositata nel tardo pomeriggio di sabato, punta il dito contro i servitori infedeli dello Stato che imbeccarono piccoli criminali, assurti a gole profonde di Cosa nostra, costruendo una falsa verità sugli autori dell’attentato al giudice Borsellino.

Che sarebbe stata una sentenza importante lo si era compreso dalla complessità del dispositivo che, il 20 aprile del 2017, condannò all’ergastolo per strage Salvino Madonia e Vittorio Tutino e a 10 anni per calunnia Francesco Andriotta e Calogero Pulci, finti collaboratori di giustizia usati per mettere su una ricostruzione a tavolino delle fasi esecutive della strage costata l’ergastolo a sette innocenti. Per Vincenzo Scarantino, il più discusso dei falsi pentiti, protagonista di rocambolesche ritrattazioni nel corso di vent’anni di processi, i giudici dichiararono la prescrizione concedendogli l’attenuante prevista per chi viene indotto a commettere il reato da altri.

Ed è a questi “altri” che la Corte si riferisce nelle motivazioni della sentenza. A quegli investigatori mossi da “un proposito criminoso”, a chi “esercitò in modo distorto i poteri”. La corte d’assise di Caltanissetta, dunque, usa parole durissime verso chi condusse le indagini: il riferimento è al gruppo che indagava sulle stragi del ’92 guidato da Arnaldo la Barbera, funzionario di polizia poi morto. Sarebbero stati loro a indirizzare l’inchiesta e a costringere Scarantino a raccontare una falsa versione della fase esecutiva dell’attentato. Sarebbero stati loro a compiere “una serie di forzature, tradottesi anche in indebite suggestioni e nell’agevolazione di una impropria circolarità tra i diversi contributi dichiarativi, tutti radicalmente difformi dalla realtà se non per la esposizione di un nucleo comune di informazioni del quale è rimasta occulta la vera fonte”.

Ma quali erano le finalità di uno dei più clamoroso depistaggi della storia giudiziaria del Paese? si chiedono i giudici. La corte tenta di avanzare delle ipotesi: come la copertura della presenza di fonti rimaste occulte, “che viene evidenziata – scrivono i magistrati – dalla trasmissione ai finti collaboratori di giustizia di informazioni estranee al loro patrimonio conoscitivo ed in seguito rivelatesi oggettivamente rispondenti alla realtà”, e, sospetto ancor più inquietante, “l’occultamento della responsabilità di altri soggetti per la strage, nel quadro di una convergenza di interessi tra Cosa Nostra e altri centri di potere che percepivano come un pericolo l’opera del magistrato”.

I magistrati dedicano, poi, parte della motivazione all’agenda rossa del giudice Paolo Borsellino, il diario che il il magistrato custodiva nella borsa, sparito dal luogo dell’attentato. La Barbera, secondo la corte, ebbe un “ruolo fondamentale nella costruzione delle false collaborazioni con la giustizia ed è stato altresì intensamente coinvolto nella sparizione dell’agenda rossa, come è evidenziato dalla sua reazione, connotata da una inaudita aggressività, nei confronti di Lucia Borsellino, impegnata in una coraggiosa opera di ricerca della verità sulla morte del padre”. La Barbera è morto, l’inchiesta sulla scomparsa dell’agenda rossa è stata archiviata, ma a Caltanissetta, forze a maggior ragione dopo questa sentenza, si continuerà a indagare. Non si sono accontentati delle verità ormai passate in giudicato i pm della Procura Stefano Luciani e Gabriele Paci che, anche grazie alle rivelazioni del pentito Gaspare Spatuzza, hanno riaperto le indagini sulla strage scoprendo il depistaggio. E una nuova inchiesta è già in fase avanzata e riguarda i poliziotti che facevano parte del pool di La Barbera.
fonte: http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2018/07/01/borsellino-corte-tra-piu-gravi-depistaggi-storia-italia_82ee1ac0-5095-471d-9239-8ad24a934db3.html

Vitalizi, Di Maio stronca le proteste: “Non si torna indietro. Mettetevi l’anima in pace”

 

Vitalizi

 

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Vitalizi, Di Maio stronca le proteste: “Non si torna indietro. Mettetevi l’anima in pace”

 

“Potete piangere e strepitare quanto volete, tanto non si torna indietro. NOI I VITALIZI VE LI TOGLIAMO. Mettetevi l’anima in pace”.

Lo scrive su Facebook Luigi Di Maio, che ha commentato un articolo “divertentissimo” sul Corriere della Sera.

Questo articolo, spiega il vicepremier, “raccoglie le lamentele di alcuni ex parlamentari a cui toglieremo i vitalizi tra pochi giorni”.

“Uno – prosegue – piange miseria perché da 4.700 euro al mese grazie alla nostra delibera prenderà 2.500 e parla di atto illiberale”.

Di Maio quindi si chiede: “Ma dico io: ma se hai versato contributo per avere una pensione di 2.500 euro perché te ne davo dare il doppio?.”

“Questa è giustizia, altro che illiberalità,” osserva il leader 5Stelle, che cita un altro esemio:

“Un altro dice che da 2.000 passerà a 400 ed è una rapina. Quindi parliamo di un ex parlamentare che ha versato contributi solo per avere una pensione minima”.

E prosegue: “Capite questa gente? Quando erano in parlamento non hanno mosso un dito per alzare le pensioni minime perché tanto loro avevano il vitalizio che valeva 5 volte tanto”.

“Adesso lo Stato se ne frega di difendere chi ha i privilegi e pensa a proteggere i più deboli. Potete piangere e strepitare quanto volete, tanto non si torna indietro. NOI I VITALIZI VE LI TOGLIAMO. Mettetevi l’anima in pace,” conclude Di Maio.

L’articolo in questione riporta anche le dichiarazioni di Gerardo Bianco, due volte capogruppo della Dc al Senato e ben 9 legislature all’attivo. Una carriera che gli ha fruttato un vitalizio di 5.100 euro netti.

“So solo che questa delibera danneggerà ex parlamentari che sono oggi ultra ottantenni e sono stati alla Camera per una sola legislatura,” ha affermato Bianco, che ha parlato di “operazione demagogica” in quanto “con il sistema contributivo chi come me ha nove legislature dovrebbe addirittura aumentare il vitalizio”.

 

tratto da: https://www.silenziefalsita.it/2018/06/29/vitalizi-di-maio-non-si-torna-indietro-mettetevi-lanima-in-pace/

Faraone: “Io, piddino, mi chiedo: è civiltà lasciar morire in carcere Dell’Utri?” …Ma perchè questo cretino, invece di chiederlo a noi, non va a chiederlo, magari guardandoli negli occhi, ai parenti di Falcone e Borsellino ed a quelli delle loro scorte?

 

Dell'Utri

 

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Faraone: “Io, piddino, mi chiedo: è civiltà lasciar morire in carcere Dell’Utri?” …Ma perchè questo cretino, invece di chiederlo a noi, non va a chiederlo, magari guardandoli negli occhi, ai parenti di Falcone e Borsellino ed a quelli delle loro scorte?

 

Faraone: «Io, piddino, mi chiedo: è civiltà lasciar morire in carcere Dell’Utri?»

La risposta dovrebbe essere semplice: perchè è un MAFIOSO, e come tale è la feccia della feccia della società, ha la coscienza di uno sciacallo e le mani sporche del sangue di tanta gente onesta…

Ma che ci volete fare, è del Pd…

Ma io un consiglio glie lo darei pure:

“Caro Faraone, mettiti in macchina e vatti a fare un giro tra i parenti di Falcone, Borsellino, delle loro scorte e di tanti altri innocenti e onesti che la MAFIA  ha barbaramente ammazzato.

Vedi un po’ loro come la pensano…

Poi, se per te non è troppo arduo, rifletti…

By Eles

Giusto per farvi capire con chi abbiamo a che fare: quelli che oggi si lamentano che senza vitalizio moriranno di fame, sono gli stessi che 2 anni fa ci dicevano che con 80 euro facevano la spesa per due settimane!

 

vitalizio

 

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Giusto per farvi capire con chi abbiamo a che fare: quelli che oggi si lamentano che senza vitalizio moriranno di fame, sono gli stessi che 2 anni fa ci dicevano che con 80 euro facevano la spesa per due settimane!

Ma voi ve li ricordate quelli del Pd, la Picierno in testa, che per difendere l’elemosina propagandistica degli 80 Euro dicevano che ci si può fare la spesa per 2 settimane (e si riferiva ad una famiglia intera)…?

Sono gli stessi che ora si disperano per il taglio dei vitalizi, paventando miseria e morte per fame…

E già solo per il fatto che queste carogne parlino di fame, dovrebbero essere prese a calci in culo da quelli che loro hanno portato veramente alla miseria…

Ma poi di che si lamentano? Sono così bravi da vivere con 160 Euro al mese…

È bello dare lezioni agli altri quando ogni mese ricevi bonifici a 4 zeri, vero?

Cari miei, è finita la pacchia!

By Eles

Video – Pina Picierno, stipendio 10.000 Euro al mese, ci dà lezione: ecco come fare la spesa con 80 euro!
“Chi dice che 80 euro sono troppo pochi, non conosce evidentemente le condizioni reali della vita delle persone… 80 euro al mese significa poter andare a mangiare due volte fuori, significa fare la spesa per due settimane” Ce lo spiega, a NOI, Pina Picierno!