Fantastico – Dal matrimonio PD e NCD per Palermo nasce il nuovo simbolo: la P scompare però ci mettono 4 stelline per ricordare i Cinquestelle… Non ricorda anche a Voi il falso marchio CE che i cinesi usano per abbindolare i più fessi…??

Palermo

 

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Fantastico – Dal matrimonio PD e NCD per Palermo nasce il nuovo simbolo: la P scompare però ci mettono 4 stelline per ricordare i Cinquestelle… Non ricorda anche a Voi il falso marchio CE che i cinesi usano per abbindolare i più fessi…??

Questo per farvi capire come e quanto sono alla frutta. Pur di lucrare qualche voto in più scimmiottano il logo Cinquestelle, come i cinesi fanno con il marchio CE per abbindolare i più fessi…!!

Da Il Fatto Quotidiano

Palermo, il Pd si fonde con Alfano: listone unico per sostenere Orlando. E il simbolo dei dem scompare dalle schede

Si chiama Democratici e Popolari ed è la lista civica presentata dai dem, dagli alfaniani e dagli ex Udc per appoggiare il sindaco del capoluogo siciliano alle prossime amministrative. Un’occhiata allo stemma vale più di qualsiasi manuale di trasformismo politico: c’è il rosso e il verde dei democrat ma anche il blu di Alternativa Popolare, persino quattro stelle pescate chissà dove, che però di questi tempi vanno tanto di moda

Erano tutti o quasi d’accordo: con Angelino non andremo mai più, dicevano. E invece non solo il Pd torna ad allearsi con Alfano, ma addirittura è costretto a occultare il suo simbolo per fondersi con Alternativa Popolare, il neonato partito del ministro degli Esteri. Succede in Sicilia, infaticabile laboratorio politico nazionale, dove lunedì gli esponenti dem hanno presentato la loro lista in vista delle amministrative di Palermo. Dopo cinque anni all’opposizione del sindaco Leoluca Orlando, infatti, il partito del sottosegretario Davide Faraone – sconfitto alle primarie nel 2012 – ha ben pensato di riporre in archivio centinaia di dichiarazioni al vetriolo contro il primo cittadino palermitano per sostenerne la ricandidatura, in mancanza di concorrenti più credibili.

Solo che Orlando – eletto sindaco per la prima volta nell’ormai lontanissimo 1985 – non è certo l’ultimo arrivato. “Piero Fassino a Torino ha perso non perché ha amministrato male, ma perché è diventato simbolo dei partiti“, ha ripetuto fino allo sfinimento il professore ai suoi fedelissimi. Ed è proprio per evitare di fare la fine di Fassino – cioè essere battuto clamorosamente dal Movimento 5 Stelle – che Orlando ha dato il suo ultimatum al Pd: sì all’alleanza ma senza alcun simbolo di partito.

I dem – come ha raccontato ilfattoquotidiano.it – ci hanno riflettuto non poco: poteva il partito che governa a Roma con Paolo Gentiloni e in Sicilia con Rosario Crocetta rinunciare alla sua lista proprio nella principale città chiamata alle urne per le amministrative della prossima primavera? Poteva quella che è – o punta ad essere – la prima forza politica del Paese nascondere il proprio simbolo sotto il tappeto, manco si trattasse di un marchio di cui vergognarsi, a pochi mesi dalle elezioni politiche? In teoria no, non poteva. In pratica, però, Lorenzo Guerini, numero due del Nazareno, non ha potuto fare altro che piegarsi al diktat di Orlando, ordinando ai suoi di contenere ogni orgoglio di sorta. Per raccogliere qualche consigliere, e magari qualche assessore, a Palermo i dem saranno costretti a fare finta di non essere dem: negare se stessi in nome di qualche voto.
Ma non solo. Perché sulla rielezione del quattro volte sindaco di Palermo non punta le sue fiches solo il Pd. Al contrario anche le cosiddette forze moderate – e cioè gli alfaniani e quel che resta dell’Udc – sono ben consapevoli di non avere scelta: o con Orlando o fuori dal consiglio comunale del capoluogo siciliano. È per questo motivo che alla fine è nata Democratici e Popolari, la lista civica del Pd, degli alfaniani che hanno appena chiuso il Nuovo Centrodestra per convertirlo in Alternativa Popolare, e degli ex Udc che hanno seguito Giampiero D’Alia nella scissione a colpi di “cocainomani” e “mafiosi” dalla corrente di Lorenzo Cesa.

Un’occhiata al simbolo vale più di qualsiasi manuale di trasformismo politico: il Partito Democratico sacrifica la sua P, a beneficio di Alternativa Popolare che invece fa a meno della A. I colori, invece, ci sono tutti: il rosso e il verde dei dem, il blu degli alfaniani, persino quattro stelle pescate chissà dove, che però di questi tempi vanno tanto di moda. In pratica un simbolo marmellata che raffigura in maniera efficace la fusione tra il partito di Matteo Renzi e quello di Angelino Alfano. “Questa è un’alleanza alla pari ci saranno 20 candidati indicati dal Pd e 20 dall’area popolare”, rivendica il deputato Dore Misuraca, leader degli alfaniani che sostengono Orlando, mentre Francesco Cascio, ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana, punta ad appoggiare l’altro candidato Fabrizio Ferrandelli. “Daremo un contributo decisivo alla vittoria del centro sinistra e di Leoluca Orlando alle prossime elezioni amministrative. Il simbolo che abbiamo presentato tiene dentro le istanze dei nostri alleati, del sindaco ma soprattutto dei tanti iscritti e militanti del Pd che ci hanno spronato a tenere insieme unità e identità”, annuncia anche Antonio Rubino, responsabile dell’organizzazione del Pd in Sicilia.

E dire che fino a pochi giorni fa, una nuova alleanza con Alfano era vista come fumo negli occhi ai piani alti del Nazareno. “Siamo al governo insieme perché nel 2013 non abbiamo vinto le elezioni e per andare avanti ci siamo alleati con forze a noi alternative. Ma è abbastanza evidente che un partito che si chiama Nuovo centrodestra difficilmente si può alleare con un partito di sinistra”, diceva appena il 7 febbraio il presidente del partito Matteo Orfini, rispondendo dal palco del Lingotto a Giuliano Pisapia. “Un listone unico con il Pd e Alfano? Per me, e non solo per me, sarebbe un incubo“, aveva detto l’ex sindaco di Milano, mettendo in mostra – suo malgrado –  sorprendenti doti divinatorie.  Sono bastate poche settimane, infatti, per stimolare il repentino cambio di passo di Orfini e soci: contrordine compagni, con Angelino non solo bisogna allearsi ma occorre addirittura fondersi. La scomparsa di quell’ingombrante locuzione – “Nuovo Centrodestra” – e i sondaggi che danno Alternativa Popolare addirittura al 3,4 percento hanno fatto il resto. “Andiamo avanti da soli, saranno gli altri a cercarci“, aveva detto il ministro degli Esteri presentando il suo nuovo-vecchio partitino. Una frase che sembrava quasi una battuta involontaria. E invece adesso Alfano rischia quasi di avere ragione. In attesa di capire se l’incubo di Pisapia sia destinato a diventare realtà soltanto a Palermo.

 

La strana coincidenza: il metanodotto Snam passerà proprio dai focolai Xylella, dove sono stati abbattuti la maggior parte degli Ulivi …diceva un fesso “a pensar male si fa peccato…”

metanodotto

 

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La strana coincidenza: il metanodotto Snam passerà proprio dai focolai Xylella, dove sono stati abbattuti la maggior parte degli Ulivi …diceva un fesso “a pensar male si fa peccato…”

 

Diceva un fesso “A pensar male si fa peccato, però spesso ci si azzecca”…

 

La strana coincidenza: “Il metanodotto Snam passerà dai focolai Xylella”

Una strana coincidenza, per il momento solo questo, ma desta qualche sospetto: le ipotesi di tracciato del metanodotto Snam, collegato a Tap, attraversano proprio i focolai di Xylella dove ci saranno i maggiori abbattimenti di ulivi

MELENDUGNO/TORCHIAROLO- I possibili tracciati del metanodotto Snam, che dovrebbe collegare il Tap di Melendugno allo snodo di Mesagne, attraversano i territori su cui sono stati rinvenuti i maggiori focolai di Xylella fastidiosa e su cui sono previsti gli abbattimenti più massicci, a Veglie, Oria e Torchiarolo. Coincidenza? Per il momento è solo questo, nulla più. Ma tanto basta a far sorgere dubbi. E dunque a porre interrogativi. A sollevarli è il Comitato No Tap, che rende note le cartine dei sospetti.
Una situazione attenzionata da tempo, ma che ora diventa una denuncia palese. “Il gasdotto Tap è ‘provvidenziale’ per lo sviluppo del territorio. Questo ha detto il sindaco di ‪Torchiarolo‬ durante il Consiglio comunale di ieri – riferiscono gli attivisti -. Il sindaco ha anche detto che il 22 ottobre incontrerà i rappresentanti‪ Snam‬. Ora è il caso di palesare i nostri dubbi. Era dall’aprile 2014 che marcavamo stretto sul Nord ‪Salento‬ e sulla questione Co.Di.Ro./xylella, precisamente da quando in integrazione alla VIA di TAP fu consegnato questo documento: http://www.va.minambiente.it/File/Documento/106341”.

Sono le pagine in cui sono riportati i tre tracciati che dovrebbero collegare il TAP alla rete nazionale del ‪‎gas‬. Come si vede dalle cartine, in alcuni punti attraversano i luoghi in cui nei mesi scorsi si sono tenuti i presidi per impedire i tagli di ulivi in contrada La Duchessa a Veglie e Frascata a Oria, ma anche nelle vicinanze dei focolai di Trepuzzi, Squinzano e Torchiarolo, oltre a Masseria Visciglito di Strudà, dove sono stati denunciati anomali disseccamenti sugli alberi-scultura millenari più importanti del Salento.

Nicola Serinelli, sindaco di Torchiarolo, ribatte ai No Tap e annuncia che l’incontro fissato per il 22 ottobre prossimo con Snam è stato annullato “per evitare strumentalizzazioni”. “Premetto che il mio Comune si è già espresso in Consiglio comunale negativamente sull’approdo di Tap nel Brindisino. Snam ci ha inviato una nota dicendo che ha decreti per poter ispezionare i terreni destinati all’attraversamento del metanodotto, sei nel Lecce e tre nel Brindisino. Ho ritenuto doveroso e corretto informare tutti della data del 22, che in ogni caso non sarebbe stata quella di un possibile ok al progetto, perché dovrà esprimersi il Consiglio comunale”. Sulla possibile coincidenza, Serinelli aggiunge: “Io non sono un ingenuo e questa possibilità che ci sia una coincidenza voluta o casuale non mi sfugge. Valuteremo insieme se ci saranno subdoli interessi”.

guarda il video:

 

FONTE: http://zapping2015.altervista.org/la-strana-coincidenza-il-metanodotto-snam-passera-proprio-dai-focolai-xylella-dove-sono-stati-abbattuti-la-maggior-parte-degli-ulivi-diceva-un-fesso-a-pensar-male-si-fa-peccato/

La Brexit fa volare il PIL britannico: altro + 0,6 nel IV trimestre… Ma i Tg MUTI… Noi non lo dobbiamo sapere… Ci dobbiamo tenere l’Euro e la disoccupazione giovanile al 40%…!!!

Brexit

 

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La Brexit fa volare il PIL britannico: altro + 0,6 nel IV trimestre… Ma i Tg MUTI… Noi non lo dobbiamo sapere… Ci dobbiamo tenere l’Euro e la disoccupazione giovanile al 40%…!!!

 

La Brexit fa volare il PIL britannico: altro + 0,6 nel IV trimestre…

 

Il governo britannico, nel frattempo, ha presentato in Parlamento il progetto di legge sull’attivazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona per autorizzare l’avvio della Brexit

 

Per rinfrescarVi la memoria – Roma, la Raggi risparmia 3.000.000: taglia auto blu e permessi Ztl e dà la tessera bus e metro ai Consiglieri!! Com’è che nessuno, né in Parlamento né in alcuna altra amministrazione, in 70 anni di Repubblica, ci ha mai pensato??

 

Raggi

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Per rinfrescarVi la memoria – Roma, la Raggi risparmia 3.000.000: taglia auto blu e permessi Ztl e dà la tessera bus e metro ai Consiglieri!! Com’è che nessuno, né in Parlamento né in alcuna altra amministrazione, in 70 anni di Repubblica, ci ha mai pensato??

 

ROMA, GIUNTA RAGGI TAGLIA AUTO BLU E PERMESSI ZTL. E DÀ TESSERA BUS E METRO AI CONSIGLIERI.

Marcello De Vito su Facebook ha annunciato le disposizioni decise nella riunione del 25 luglio dell’ufficio di presidenza: “Abbiamo delineato gli indirizzi per realizzare una importante riduzione dei costi della politica”

Eliminate le auto blu in dotazione all’ufficio di presidenza del Campidoglio, via i permessi Ztl e tessera per gli autobus e la metro ai consigliere comunali. Sono questi i provvedimenti adottati nelle scorse ore a Roma e annunciati dal presidente M5s dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito. “Nella riunione del 25 luglio”, ha scritto su Facebook, “si sono delineati gli indirizzi per realizzare una importante riduzione dei costi della politica”.

Nello specifico: “E’ stata disposta l’eliminazione delle cinque auto blu a disposizione dell’Ufficio di Presidenza ed è stato espresso indirizzo per l’eliminazione di quella a disposizione dei presidenti dei gruppi (per questi ultimi servirà una ulteriore delibera)”. Saltano anche i permessi Ztl con diritto di sosta (euro 2.040 x 48). “Abbiamo chiesto”, ha continuato De Vito, “di utilizzare processi di centralizzazione degli acquisti da parte dei gruppi, che consentiranno forti risparmi di spesa sui loro fondi. Le auto blu inutilizzate saranno reimpiegate per finalità sociali”. Infine per incentivare l’uso dei mezzi pubblici i consiglieri avranno diritto alla tessera per autobus e metro. “Dopo il taglio di alcune commissioni speciali oggettivamente inutili”, ha concluso il presidente dell’Assemblea, “che ha già portato diversi milioni di euro nelle casse capitoline, questo rappresenta un altro segnale importante: dobbiamo riportare la politica al livello dei cittadini per far riavvicinare i cittadini alla politica”.

Sempre in queste ore la sindaca Virginia Raggi ha invece esultato per la stabilizzazione di 1121 tra educatrici dei nidi e insegnanti delle scuole dell’infanzia. L’annuncio però ha subito provocato le polemiche del Pd: “Provvedimento grazie dal decreto Enti locali voluto dal governo e contro cui hanno votato in Aula e in commissione i 5 stelle”. Secondo la Raggi invece, si tratta di una battaglia vinta dai grillini romani: “Da quando siamo entrati in Campidoglio”, ha scritto, “ci siamo attivati immediatamente per provvedere alla stabilizzazione delle educatrici dei nidi e delle insegnanti delle scuole dell’infanzia. Argomento a noi ben noto e per cui ci siamo battuti sin dalla scorsa consiliatura. D’altronde anche in campagna elettorale avevamo detto che ci saremmo impegnati al massimo per fare pressione al governo e alla Madia affinché si trovasse in tempi brevi una soluzione per tutte quelle lavoratrici che da anni versano in una situazione di estrema difficoltà”.

Da Il Fatto Quotidiano

fonte: http://zapping2015.altervista.org/1338-2/

 

ANCORA GRAZIE AL MOVIMENTO 5 STELLE! VIRGINIA RAGGI HA RISPARMIATO 3 MILIONI DI EURO ! I TG NON LO DIRANNO MAI!

Roma – Tre miioni di euro circa di risparmi in cinque anni: li realizzerà l’Assemblea capitolina decretando il taglio delle auto blu a disposizione della presidenza dell’Assemblea e dei capigruppo d’aula e dei permessi Ztl a tutti i consiglieri del Comune di Roma.
Nella seduta di questa mattina, ha spiegato il presidente Marcello De Vito, “l’ufficio di presidenza dell’Assemblea capitolina ha ratificato il taglio delle 5 auto blu dell’ufficio stesso e delle 8 dei capigruppo, oltre all’eliminazione dei permessi Ztl con facoltà di parcheggio per i 48 consiglieri, che avranno a disposizione la tessera per il trasporto pubblico. Considerando che ogni auto costa al Comune circa 40mila euro all’anno, il risparmio stimato è di oltre 500mila euro annui”.
“Per i permessi Ztl, dal costo di 2mila euro l’uno, il risparmio è di quasi 100mila euro all’anno”, ha concluso. A tutti i consiglieri verrà, comunque, garantita una tessera Atac per permettere loro di lavorare per la città utilizzando i mezzi pubblici.
Fonte: asknews.it

Il figlio di Poletti: 500.000 Euro di contributi pubblici per copiare gli articoli di Repubblica …Ma a calcetto era un mostro…!!

Poletti

 

 

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Il figlio di Poletti: 500.000 Euro di contributi pubblici per copiare gli articoli di Repubblica …Ma a calcetto era un mostro…!!

 

Un settimanale “che sappia creare quella chimica arcana con cui il giornale dà quotidianamente forma a se stesso, dal primo abbozzo del mattino all’urto pieno e aperto con i fatti”. Così il 10 gennaio 2009 Manuel Poletti, figlio del ministro del Lavoro Giuliano, presentava ai lettori del settimanale Sette Sere il grande cambiamento in atto. Nel suo editoriale da direttore Poletti jr annunciava la fusione tra due giornali locali che sarebbe avvenuta di lì a un mese: dal 7 febbraio successivo Sette Sere si sarebbe fuso con un altro settimanale, Sabato Sera Bassa Romagna, esperimento editoriale poco fortunato nato qualche anno prima.

Parole che però suonano come già sentite. Perché identiche a quelle usate dall’ex direttore di Repubblica Ezio Mauro nel suo articolo del 16 dicembre 2008 sulla morte dell’imprenditore Carlo Caracciolo, fondatore della Società Editoriale La Repubblica che ha dato il via alle pubblicazioni del quotidiano di Largo Fochetti. Scriveva Ezio Mauro:

Perché (Carlo Caracciolo, ndr) conosceva […] quella chimica arcana con cui il giornale dà quotidianamente forma a se stesso, dal primo abbozzo del mattino all’urto pieno e aperto con i fatti, infine al momento in cui gli avvenimenti esterni e la cultura interna si fondono in una selezione, creano una gerarchia, diventano un disegno, formano un’idea: e danno vita non a un fascio di notizie stampate, ma ad una ricostruzione organizzata e a una reinterpretazione appassionata della giornata che abbiamo attraversato, della fase che stiamo vivendo.

ezio mauro

 

Nel suo articolo Manuel Poletti copia l’intero passaggio, riferendolo non a Caracciolo (morto il mese prima) ma alla sua nuova esperienza editoriale. E infatti l’unica differenza sta in “giornata” che nell’editoriale del figlio dell’attuale ministro del Lavoro si trasforma in “settimana” (dal momento che si tratta di un settimanale).

 

poletti

 

È solo uno dei casi che avrebbero fatto guadagnare, secondo chi ha avuto modo di lavorare con lui, la fama di “Mr Copia e Incolla” a Manuel Poletti, figlio del ministro finito nell’occhio del ciclone per le sue frasi su quei giovani andati all’estero alla ricerca di opportunità che a volte “è meglio togliersi dai piedi” . Frase poi definita “infelice” dallo stesso ministro che si è scusato per aver usato quell’espressione.

Poletti jr, prima di diventare direttore dei settimanali delle Coop, ha fatto la “gavetta” come tanti altri giornalisti. Nel 2004 era in forze alla redazione di Bologna dell’Unità. Il 22 ottobre di quell’anno al suo caporedattore arrivò una lettera (di cui l’Huffington Post è in possesso) in cui veniva segnalato un plagio a firma Manuel Poletti. La segnalazione era stata inviata da un giornalista di un settimanale locale e denunciava un copia e incolla pressoché integrale di un suo articolo pubblicato il 16 ottobre 2004 e apparso quasi identico su L’Unità tre giorni dopo, il 19 ottobre. Non solo: veniva fatto notare come lo spiacevole inconveniente si fosse ripetuto più volte in passato.

È accaduto a Massimiliano Boschi, per esempio. Anche lui, giornalista nel 2004 per il settimanale legato al mondo rosso delle coop Sabato Sera, ha pubblicato un articolo il 14 febbraio 2004 quasi integralmente “ricopiato” su L’Unità di Bologna quattro giorni dopo, il 18 febbraio. E anche questo portava la firma di Manuel Poletti. Contattato dall’Huffington Post, Boschi ha confermato la paternità dell’articolo e i “copia e incolla” operati dal figlio dell’attuale ministro.

Nel 2009 Manuel Poletti è diventato direttore del nuovo SetteSere, nato dalla fusione con Sabato Sera Bassa Romagna che pure aveva guidato fino a quel giorno. La decisione dell’editore, la cooperativa Bacchilega, di designare il figlio dell’attuale ministro e all’epoca presidente nazionale di LegaCoop, indusse una decina di giornalisti a fare armi e bagagli e a lasciare il settimanale nel quale avevano lavorato molti anni.

Andarono via dal giornale il direttore, quattro caporedattori e diversi collaboratori, sbattendo la porta. Nella lettera di commiato ai lettori scrissero:

“La fusione è stata decisa senza neppure presentare un progetto editoriale e un piano di fattibilità economica, forzando il voto dell’assemblea dei soci con tempi, modalità e scenari propri più di un blitz che non di una discussione serena. È stata una decisione presa rifiutando a priori, e spesso irridendo, qualsiasi tentativo della redazione faentina di formulare eventuali controproposte che salvaguardassero la qualità e la territorialità del giornale”.

ARTICOLO DI MANUEL POLETTI DEL 18 FEBBRAIO 2004
poletti

 

Articolo di Massimiliano Boschi
Imola. Il restauro delle pellicole dei film che verranno proiettati il prossimo 19 febbraio al Teatro dell’Osservanza, “I solenni funerali dell’Onorevole Andrea Costa” ed “Il convegno dei ciclisti rossi a Imola”, è stato curato da Fausto Pullano, del laboratorio Home Movies, che già si era occupato delle videocassette pubblicate dalla Coop Bacchilega riguardanti la storia della Cogne e della Camera del Lavoro.

Un lavoro di restauro particolarmente complesso. “Il restauro di questo tipo di pellicole, risalenti ad inizio novecento – spiega Pullano – deve essere, per ovvie ragioni, sempre molto accurato. Le pellicole originali, consegnateci dal Cidra, erano su nitrato e quindi deteriorabili e particolarmente infiammabili.

Per il restauro ci siamo, quindi, affidati al laboratorio “immagine ritrovata” che si occupa anche dei restauri per conto della cineteca di Bologna. La pellicola originale è stata controllata fotogramma per fotogramma e quindi copiata su pellicola a 35 mm. Successivamente siamo passati dalla pellicola al digitale con la procedura definita telecinema. Con questa tecnica abbiamo uniformato le luci e restaurato nel miglior modo possibile le pellicole originali che, ricordiamolo, risalgono al 1910 e al 1913”. Al di là del valore storico delle pellicola, il film “I solenni funerali dell’Onorevole Andrea Costa” sembra essere un’opera pregevole anche dal punto di vista cinematografico. “Sì, dalle riprese è facile intuire che il film è opera di un professionista, lo si capisce dal tipo di inquadrature scelte e dall’uso delle cinepresa. D’altra parte è stato girato da Luca Comerio, padre del cinema documentario italiano, fotografo della Real Casa Sono immagini eccezionali che potrebbero essere anche le prime girate a Bologna giunte fino a noi. Non siamo sicuri, ma secondo i testi più attendibili e rigorosi sono sicuramente le prime girate a Imola”.

Alla pellicola originale è stato aggiunto qualcosa?

“Noi abbiamo restaurato la pellicola originale, ora a disposizione del Cidra, ma per la proiezione del 19 febbraio e per la vendita in videocassetta, abbiamo aggiunto un commento audio, utilizzando i giornali dell’epoca e le musiche del gruppo “Terre di mezzo”, che sembrano prodotte apposta per il film. In coda abbiamo aggiunto 5 minuti di immagini selezionate da noi, che abbiamo chiamato “sguardi svelati”. L’idea ci è venuta dall’osservazione di un quadro di Bruegel “giornata buia” che mostrava la simultaneità d’azione in una giornata. Allo stesso modo nelle due pellicole vi sono tante situazioni simultanee che sfuggono al telespettatore. Così abbiamo selezionato alcune di quelle azioni, svelando gli sguardi delle persone riprese e, allo stesso tempo, le abbiamo svelate allo spettatore. Azioni banali che, decontestualizzate, si sono dimostrate molto divertenti e originali. D’altra parte i due film sono pieni di “sguardi in macchina”, le persone riprese non erano certo abituate alla cinepresa. Il risultato ci sembra molto buono, sono state restaurate delle pellicole, di grande valore storico e cinematografico, che rischiavano il deterioramento”.

fonte: http://www.huffingtonpost.it/2016/12/22/poletti-copia-incolla_n_13787194.html

45 filobus costati 20 milioni fermi in un deposito dal 2009, con tutti i costi connessi. Arriva la Raggi e ora sono in strada… Ma ai Tg hanno ordinato di parlare solo di polizze, firme e della temperatura della patata della Raggi!

filobus

 

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45 filobus costati 20 milioni fermi in un deposito dal 2009, con tutti i costi connessi. Arriva la Raggi e ora sono in strada… Ma ai Tg hanno ordinato di parlare solo di polizze, firme e della temperatura della patata della Raggi!

 

 

Da La Repubblica del 22 febbraio 2017

Roma, Raggi a Tor Pagnotta: “Quarantacinque filobus abbandonati”

La sindaca nel deposito Atac con l’assessore alla Mobilità Meleo. E sul blog di Grillo scrive: “Uno schiaffo per i cittadini romani che vogliono nuovi bus per le strade della capitale”

“Quarantacinque filobus nuovi di zecca, Pagati con i soldi dei cittadini, fermi da quasi due anni in un deposito a prender polvere. Siamo venuti qui a farveli vedere: ecco cosa ci ha lasciato in eredità chi ha governato Roma”. Lo scrive sul blog di Beppe Grillo la sindaca di Roma Virginia Raggi, in un post dal titolo “Basta sprechi a Roma”. Raggi oggi ha visitato il deposito Atac di Tor Pagnotta con l’assessore alla mobilità Linda Meleo.

“Non è una storia solo di sprechi ma anche di malaffare- aggiunge-. Perchè i filobus acquistati nel 2009 per il corridoio della mobilità Laurentina-Tor Pagnotta sono al centro di un’inchiesta per una presunta tangente da 600mila euro. Un’inchiesta finita poi in quella di Mafia Capitale. Questi 45 filobus – spiega Raggi – sono mezzi già collaudati ed immatricolati ma mai utilizzati. Uno spreco doppio: non solo perchè sono stati spesi 20 milioni di euro per acquistarli ma anche perchè si continuano a buttare altri soldi per la manutenzione di mezzi fermi. Uno schiaffo per i cittadini romani che vogliono nuovi bus per le strade della capitale per un trasporto pubblico più efficiente”.

“In Campidoglio – dice ancora – si sta cercando di voltare pagina da quella stagione di illegalità e sprechi. Si lavora affinchè questi filobus possano essere finalmente utilizzati dai cittadini. Vogliamo metterli in servizio per collegare la periferia nord di Roma con la stazione Termini. Nel frattempo abbiamo stanziato oltre 15 milioni di euro per completare finalmente i lavori dei corridoi della mobilità Laurentina-Tor Pagnotta ed Eur-Tor de Cenci”. Sulla sua pagina Facebook aggiunge: nel deposito di Tor Pagnotta dove sono abbandonati da quasi due anni 45 nuovi filobus. Li restituiremo ai cittadini”.

 

Virginia Raggi OGGI

Lo scorso mese siamo andati nel deposito Atac di Tor Pagnotta dove 45 filobus nuovi di zecca sono stati abbandonati per anni a prender polvere. Oggi noi li restituiamo ai cittadini.

Lavoriamo ogni giorno per trasformare Roma in una Capitale moderna ed efficiente, in una città sempre più in movimento. Chi ha governato prima di noi ci ha lasciato una situazione drammatica: ci sono pochi autobus, molti sono vecchi, altri sono fermi perché hanno bisogno di manutenzione. E di fronte a questo cosa si è fatto in passato? Hanno pensato bene di tenere fermi dei filobus nuovi e in grado di funzionare, costati milioni di euro e pagati con i soldi dei cittadini.

Oggi mettiamo finalmente in strada i primi 15 dei 45 filobus che abbiamo trovato inutilizzati. Questi mezzi erano diventati un vero e proprio simbolo degli sprechi e del malaffare: tanto da finire anche al centro di un’inchiesta per tangenti poi confluita in quella di Mafia Capitale.

Ora voltiamo pagina mettendo in servizio questi filobus su un itinerario che collega la periferia al centro, lungo la filovia che si sviluppa tra Porta Pia e Largo Labia. Le linee 90 e 60 Express sono utilizzate ogni giorno da migliaia di romani che ora potranno viaggiare su vetture nuove e quindi più confortevoli. Ma facciamo anche una cosa buona per la salute dei cittadini perché aumentiamo il numero di mezzi a trazione elettrica che circolano a Roma. Vogliamo un trasporto pubblico più green, con vetture eco-sostenibili.

A chi ci accusa di non fare niente per Roma rispondiamo con i fatti: potenziamo il trasporto pubblico e lo rendiamo più sostenibile per l’ambiente, senza ulteriore impiego di fondi ma rimediando agli sprechi delle precedenti amministrazioni. Oggi abbiamo restituito ai cittadini romani quello che gli è stato tolto in precedenza.

Per chi avesse ancora dubbi su chi è Poletti, ecco l’ultima ai giovani: “Per trovare lavoro, è meglio giocare a calcetto che mandare cv” …un clown di professione con l’hobby di fare il ministro!

Poletti

 

 

 

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Per chi avesse ancora dubbi su chi è Poletti, ecco l’ultima ai giovani: “Per trovare lavoro, è meglio giocare a calcetto che mandare cv” …un clown di professione con l’hobby di fare il ministro!

 

Da Il Fatto Quotidiano:

Poletti, l’ultima ai giovani: “Per trovare lavoro, è meglio giocare a calcetto che mandare cv”

In serata le scuse: “Nessun ridimensionamento del valore del curriculum, ma la rivalutazione dell’importanza di un rapporto di fiducia che può nascere e svilupparsi anche al di fuori del contesto scolastico. E quindi dell’utilità delle esperienze che si fanno anche fuori dalla scuola”

Per trovare lavoro “il rapporto di fiducia è un tema sempre più essenziale” e in questo ambito si creano più opportunità “a giocare a calcetto che a mandare in giro i curricula“. Parola del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti che, con l’ennesima gaffe, questa volta di fronte agli studenti di un istituto tecnico professionale di Bologna, ha scatenato l’ennesima bufera politica. Neanche il tempo, insomma, di far dimenticare le parole sui ragazzi che emigrano cercando lavoro all’estero (“alcuni è meglio non averli tra i piedi”), dello scorso dicembre.

Immediate le reazioni alle parole del ministro, con i Cinque stelle fra i primi ad attaccare. Per Alessandro Di Battista, “Poletti dice che per trovare lavoro conviene più il calcetto del cv. Anche Buzzi – si chiede provocatoriamente – giocava?”. Il Movimento giudica le parole “da cartellino rosso”, “un calcio in faccia ai molti giovani disoccupati”, rincarano i Pentastellati, che approfittano del paragone calcistico per proporre “di cambiare la squadra di governo. Dura la posizione anche di Mdp, con Arturo Scotto che resta sulla linea delle metafore calcistiche: “Caro Poletti, il lavoro non si conquista con il calcetto, anche perché tu da ministro – scrive su Twitter il deputato – non hai dimostrato di essere Maradona“. Non mancano le critiche nemmeno fra le file del Pd: “Certe affermazioni sono quantomeno discutibili. Se il ministro voleva fare dell’ironia, l’hanno capita veramente in pochi”, afferma Antonio Misiani, parlamentare Dem sostenitore di Orlando.

Poletti prova a buttare acqua sul fuoco, spiegando in tarda serata di “non aver sminuito il valore del curriculum, ma di aver sottolineato l’importanza di un rapporto di fiducia che può nascere e svilupparsi anche al di fuori del contesto scolastico. E quindi dell’utilità delle esperienze che si fanno anche fuori dalla scuola”. L’incontro a Bologna con gli studenti era infatti focalizzato proprio sull’alternanza scuola-lavoro: “I ragazzi hanno compreso e condiviso il significato delle mie frasi”, ha puntualizzato ancora Poletti, definendo “strumentalizzazioni” i commenti politici che si sono susseguiti.  Ma dopo i bamboccioni dell’ex ministro del Tesoro, Tommaso Padoa Schioppa, e i choosy di Elsa Fornero,  il rapporto della politica con i giovani si conferma difficile. Lo stesso Poletti, parlando agli Universitari, aveva già detto che “prendere 110 e lode a 28 anni non serve a un fico, è meglio prendere 97 a 21”. Mentre il vice della stessa Fornero, Michel Martone, era stato ancora più duro: “Bisogna dire ai nostri giovani che se a 28 anni non sei laureato sei uno sfigato”.

 

fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/27/poletti-lultima-ai-giovani-per-trovare-lavoro-e-meglio-giocare-a-calcetto-che-mandare-cv/3480582/

 

Eastwood: “Cara America, smettila di esportare democrazia, era meglio tenersi Saddam e Gheddafi”

America

 

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Eastwood: “Cara America, smettila di esportare democrazia, era meglio tenersi Saddam e Gheddafi”

 

Clint Eastwood non cessa mai di sorprendere. Questo repubblicano sui generis, idolo dei conservatori americani ma spesso eterodosso su molti aspetti dell’ideologia della destra statunitense, ha ultimamente espresso diverse critiche alla politica estera di Washington.

Parlando da Monaco, l’attore e regista americano ha dichiarato: “Noi vogliamo continuamenteformare altre culture alla democrazia nonostante il fatto che esse abbiano una mentalità del tutto differente dalla nostra. Forse certe culture hanno bisogno di un dittatore affinché il loro sistema funzioni”.

Per Eastwood, “i problemi si presentano quando a un certo punto i dittatori non pensano ad altro che ai loro interessi a detrimento di quelli del popolo. Gli Usa hanno deposto Saddam Hussein, ma in fin dei conti ne è arrivato un altro al potere, ugualmente terribile se non peggio”.

Secondo il regista di American Sniper, “la stessa cosa è successa in Libia. Noi pensavamo di essere i salvatori, ma ora quel paese va davvero meglio? Alla fine vi regnano il caos e la guerra e le milizie islamiste mantengono il terrore.Gheddafi era un tiranno, certamente. Ma almeno la gente viveva in pace sotto il suo regime. Ora la regione è ancora più instabile”.

 

Tratto da: Zepping2015

L’ennesima cazzata razzista di Salvini. E la fantastica risposta di un utente Facebook. La miseria di un politico contro la grandezza della gente comune!!

Salvini

 

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L’ennesima cazzata razzista di Salvini. E la fantastica risposta di un utente Facebook. La miseria di un politico contro la grandezza della gente comune!!

 

Pomeriggio impegnativo per i “richiedenti asilo” ospiti a Lampedusa…. scrive Salvini.

La risposta di Emiliano Rubbi:

 

Vedi, Matthew, il punto è questo: quei ragazzi stanno giocando a pallone.

Ed è una cosa bellissima che, dopo aver rischiato la vita ed essere sopravvissuti ad un viaggio che tu neanche immagini possano arrivare in Italia e distrarsi, non pensarci, essere felici per qualche minuto tirando due calci a un pallone, come un normale ragazzo della loro età.

Ma li avresti potuti fotografare anche mentre non fanno nulla, perché per i primi tre mesi in cui arrivano qui non possono lavorare, e allora avresti scritto che “vengono qui a bighellonare”, a “ciondolare in giro”.

Oppure li avresti potuti fotografare quando si danno da fare e cercano di trovarsi un lavoretto, e allora avresti scritto che “ci rubano il lavoro”, “#PRIMAGLIITALIANI”.

Li avresti potuti fotografare a letto, quando dormono, e avresti scritto che “non vogliono fare nulla”, “vengono qui a dormire”, “#RUSPA”.

Li avresti potuti fotografare col telefono in mano, mentre cercano di contattare i parenti per dirgli che stanno bene, e avresti parlato di “falsi profughi con l’iPhone”.

La verità è che a te e alle scimmie urlatrici che commentano i tuoi post dà fastidio che esistano, che siano vivi.
Non importa se giocano a pallone, studiano o lavorano, a te interessa usare le loro facce, il colore della loro pelle, le loro vite, per ottenere voti.

Ma vuoi sapere qual è la cosa più triste, Matte’?
Che loro neanche sanno che esisti.
Non sanno che tu e lo stuolo di ritardati che ti vota in questo momento li state odiando perché tirano due calci a una palla.
Non lo capirebbero.
E basterebbe questo a farti capire quanto siano migliori di te.

La Picierno attacca la Raggi sulle firme irregolari. Giusto per rinfrescarVi la memoria Vi ricordiamo che la Picierno è quella che guadagna 10.000 Euro al mese, ma sostiene che Voi merdacce con 80 Euro ci potete fare la spesa per 2 settimane!!

Picierno

 

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La Picierno attacca la Raggi sulle firme irregolari. Giusto per rinfrescarVi la memoria Vi ricordiamo che la Picierno è quella che guadagna 10.000 Euro al mese, ma sostiene che Voi merdacce con 80 Euro ci potete fare la spesa per 2 settimane!!

Pina Picierno, il famoso “gallo sulla monnezza”.

Fa parte di un partito che ha appena salvato Minzolini dalla decadenza ed ha tentato di eleggere Verdini a Padre Costituente… e fa la morale ai Cinquestelle

Prima di vedere i video in cui Gomez tenta invano di spiegarle la differenza tra una cazzata ed un crimine (autenticare per vere firme di morti), Vi ricordiamo che è quella che alla famosa sparata di cazzo di Renzi, lo sostenne a spada tratta arrivando a dire che con 80 Euro le merdacce come Voi fanno la spesa per 2 settimane!

 

Vedi la Picierno QUI  e QUI