Antonio Azzollini rinviato a giudizio. Nella foto (29 luglio 2015) i suoi complici (che qualcuno si ostina ancora a chiamare “onorevoli”) si complimentano dopo che, grazie al loro voto, aveva evitato l’arresto…

 

Antonio AzzolliniAntonio Azzollini

 

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Antonio Azzollini rinviato a giudizio. Nella foto (29 luglio 2015) i suoi complici (che qualcuno si ostina ancora a chiamare “onorevoli”) si complimentano dopo che, grazie al loro voto, aveva evitato l’arresto…

Antonio Azzollini e altre 13 persone rinviate a giudizio per il crac della Casa Divina Provvidenza

Il senatore di Forza Italia e gli altri imputati sono accusati – a vario titolo – di bancarotta fraudolenta. All’ex presidente della Commissione Bilancio del Senato è contestato anche il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità. Alla sbarra anche le suore Marcella Cesa e Assunta Puzzello

Il senatore Antonio Azzollini andrà a processo per il crac dellaCasa Divina Provvidenza. È quanto deciso dal gup di Trani, Angela Schiralli, al termine dell’udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio di 18 persone chiesto dalla procura della città pugliese, che ha contesto agli indagati i reati – a vario titolo – di bancarotta fraudolenta (anche aggravata e continuata) e fatti di bancarotta fraudolenta. A quattro imputati (ma non al senatore Azzollini) viene addebitata anche l’associazione a delinquereL’ex presidente della Commissione Bilancio del Senato andrà alla sbarra insieme ad altre 13 persone: per loro il processo inizierà il 9 novembre. In quattro, invece, hanno scelto il processo con rito abbreviato e la sentenza si conoscerà il prossimo 29 settembre.

Le indagini sulla Casa Divina Provvidenza di Bisceglie – coordinate dalla pm Silvia Curione e dall’ex procuratore aggiuntoFrancesco Giannella – sono partite parallelamente alla richiesta di fallimento avanzata dalla Procura di Trani nel giugno 2012: l’ente della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza (l’ex ente psichiatrico con ospedali a BisceglieFoggia e Potenza) era gravato da debiti per 500 milioni di euro accumulati nei confronti di vari creditori, tra cui l’Inps e l’Agenzia delle entrateIl 10 giugno 2015 vennero eseguite nove misure cautelari (tra carcere e domiciliari) nei confronti di alcune delle persone oggi finite a processo. L’arresto ai domiciliari venne disposto dal gip Rossella Volpe anche per Azzollini, ma il Senato negò l’autorizzazione a procedere nel luglio successivo. Il Tribunale del Riesame, nell’aprile 2016, dispose però la revoca del provvedimento (mai eseguito) di arresti domiciliari per il senatore FI, con riferimento alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per l’associazione per delinquere (accusa poi caduta al momento della richiesta di rinvio a giudizio) e per un episodio bancarotta. I giudici baresi, dal canto loro, confermarono i gravi indizi di colpevolezza in relazione ad altre tre contestazioni, compresa quella di ‘induzione indebita a dare o promettere utilità’. L’ente che gestisce i tre ospedali, invece, si è salvato dal fallimento grazie all’ammissione all’amministrazione straordinaria a fine 2013. Sotto la guida dell’amministratore straordinario nominato dal Mise, Bartolo Cozzoli, è stata avviata la procedura per la cessione del complesso aziendale, conclusasi a giugno scorso con la vendita alla Universo Salute srl di Foggia. Diversi i sequestri eseguiti, durante le indagini del nucleo di polizia tributaria della Finanza barese, su conti riconducibili alla Divina Provvidenza. Tra questi anche i 27 milioni di euro della Casa di procura, su un conto intestato a suor Assunta Puzzello e ritenuti oggetto di distrazione.

LA DECISIONE DEL GUP: TUTTI A PROCESSO. I NOMI DEGLI IMPUTATI –  A processo, oltre al senatore Antonio Azzollini, finiscono anche la madre superiora della congregazione Ancelle della Divina Provvidenza che gestiva gli ospedali, Marcella Cesa, e suor Assunta Puzzello, quest’ultima a capo della Casa di procura Istituto Ancelle della Divina Provvidenza (considerata la cassaforte dell’ente); Angelo Belsito (considerato amministratore di fatto, vicino ad Azzollini); gli ex direttori generali dell’ente, Antonio AlbanoGiuseppe De BariGiuseppe D’Alessandro e Dario Rizzi; i consulenti Rocco di Terlizzi, Augusto Toscani e Antonio Battiante;Adrijana Vasiljevic (originaria di Belgrado e dipendente dell’ente a Foggia); Arturo Nicola Pansini (revisore contabile); Lorenzo Lombardi (direttore amministrativo sede di Foggia). A quattro imputati viene contestata anche l’associazione a delinquere: le suore Marcella Cesa e Assunta Puzzello, l’ex dg Rizzi e Battiante. Azzollini risponde anche di induzione indebitaa dare o promettere utilità nei confronti della madre superiora suor Marcella Cesa, ex responsabile legale dell’ente, a cui il parlamentare pugliese si sarebbe rivolto con “un atteggiamento di prevaricazione“. La sentenza in abbreviato riguarderà invece Agatino Lino Mancusi (ex assessore regionale della Basilicata); Antonio Damascelli (avvocato tributarista); Luciano Di Vincenzo(amministratore delegato dell’Ambrosia Technologies, società fornitrice di pasti e servizi di pulizia della Cdp) e Michele Perrone (rappresentante sindacale).

 

tratto da: http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/21/antonio-azzollini-e-altre-13-persone-rinviate-a-giudizio-per-il-crac-della-casa-divina-provvidenza/3744796/

Bambini morti! Vi danno fastidio queste immagini? Eppure li hanno ammazzati le armi che NOI Italiani vendiamo all’Arabia grazie al Ministro Pinotti, a Renzi ed a Gentiloni…!!!

 

Bambini morti

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Bambini morti! Vi danno fastidio queste immagini? Eppure li hanno ammazzati le armi che NOI Italiani vendiamo all’Arabia grazie al Ministro Pinotti, a Renzi ed a Gentiloni…!!!

 

La guerra in Yemen nel silenzio dei media: 16.200 morti in due anni 

L’attenzione mediatica sui conflitti in corso nel mondo non è mai casuale: è sempre pilotata per dirigere l’indignazione dove più conviene. E dirigere l’indignazione sullo Yemen non conviene a nessuno. Secondo l’ONU, tra marzo 2015 e aprile 2016 fra 7.400 e 16.200 persone sono morte in Yemen. La guerra coinvolge gli yemeniti Huthi fedeli all’ex presidente Saleh, e le forze leali al governo attuale, quello di Hadi.

Le forze degli Huthi conquistano la capitale San’a nel marzo del 2015 e costringono alla fuga gli avversari, e quindi lanciano un’offensiva per estendere il loro controllo nelle province meridionali. Hadi si rifugia in Arabia Saudita, e qui entra in gioco proprio quest’ultimo stato, che secondo l’ONU ha causato da solo più morti civili degli scontri fra le due fazioni.

A non convenire l’attenzione mediatica sul conflitto è soprattutto il NOSTRO Governo che con queste stragi ci lucra.

L’Arabia Saudita (A CUI NOI VENDIAMO LA NOSTRE ARMI) attacca per rovesciare gli Huthi e per ristabilire al governo Hai. Da un anno, l’Arabia Saudita con l’appoggio statunitense bombarda la popolazione yemenita, senza distinguere fra civili e non.

Anche lo Stato Islamico, che si è introdotto nella guerra per conquistare diverse porzioni dello Yemen, si schiera sostanzialmente a fianco dell’Arabia Saudita e degli USA, incitando i suoi a combattere contro i ribelli Huthi e quindi creando un fronte unico assieme ad USA ed Arabia Saudita. Ma dove sono le bombe statunitensi e saudite a cadere (ve lo ricordo, Made in Italy) , il massacro dei bambini non importa per nessuno. A gennaio 2017, la guerra in Yemen ha ucciso più di 1400 bambini. Invisibili, agli occhi del mondo.

Ma forse la pagina più vergognosa della storia yemenita avviene a giugno del 2016, quando l’ONUpubblicando il rapporto annuale su bambini e conflitti armati, esclude che l’Arabia Saudita possa aver causato quelle morti con i suoi bombardamenti a tappeto.
O meglio, il nome dell’Arabia Saudita, inizialmente presente nel rapportosparisce nell’arco della notte fra il 6 ed il 7 giugno. Merito delle pressioni politiche saudite. Per i sauditi, questa è una ‘irreversibile vittoria morale’. Per i bambini ed i civili yemeniti, solo l’attesa della prossima bomba.

leggi anche:

Il ministro della Difesa Pinotti: “La vendita delle nostre armi in Medio Oriente è legale” …Ok, qualcuno ora chieda a quest’idiota se essere complici di un massacro del genere è “Legale” nonchè “Morale” !!

Carabinieri e Polizia in rivolta contro la casta: “altro che scorta, ci fanno fare i camerieri – Vergogna”

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Carabinieri e Polizia in rivolta contro la casta: “altro che scorta, ci fanno fare i camerieri – Vergogna”

Carabinieri e poliziotti in rivolta: “Più che le scorte facciamo i camerieri”

Poliziotti e carabinieri delle scorte ormai sono ridotti a fare i camerieri o i tassisti. “Le scorte le facciamo con le macchine che abbiamo. Quando non ci sono quelle blindate, utilizziamo le solite. Vecchie, alcune con oltre centotrentamila chilometri, che per forza di cose bisogna distogliere a coppia dal controllo del territorio per supplire alla mancanza di vetture per i servizi di protezione”. A denunciare questa situazione al Tempo sono Andrea Cardilli, delegato Cocer, e Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di polizia Coisp. “Oggi purtroppo assistiamo, in modo particolare a Roma – dice Pianese – a un sistema di effettuazione delle scorte che spesso non rispetta lecaratteristiche operative e di sicurezza. Le scorte vengono infatti utilizzate derogando ai livelli di sicurezza e in questo modo chi avrebbe diritto alla macchina blindata viene invece scortato con una autovettura non protetta, chi avrebbe diritto per il livello di minacce a due auto di scorta ne riceve solo una, facendo assomigliare sempre più il servizio di scorta a un taxi”.

Quando le auto blindate mancano, sottolinea Cardilli, e “a dispetto di quanto impone il protocollo, si prendono quelle normali. Il che implica anche un maggior numero di uomini impiegati, considerato che a bordo di ogni macchina ce ne sono tre. Spesso c’è un eccesso di scorte e si va con le Punto”, “se le auto protette non sono disponibili, bisogna prendere due macchine normali, per questioni di sicurezza. Il che significa più uomini e mezzi impiegati per lo stesso servizio”. Ma sei militari impiegati in una scorta vanno a inficiare sui reparti di appartenenza.

Per il segretario generale del Sap Gianni Tonelli la “Spending review si è abbattuta su tutto l’apparato della sicurezza escludendo miracolosamente il settore scorte. Non si tratta di essere populisti, il servizio di scorta è indispensabile, qualificato è rischioso ma i numeri non tornano”.

 

fonte: http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13204545/carabinieri-poliziotti-in-rivolta-piu-che-le-scorte-facciamo-camerieri.html

…Se ne sono accorti pure in Svezia:“Vaccini obbligatori? Il governo italiano viola le leggi internazionali. Questo accade quando i governi lavorano fianco a fianco con le lobby dei farmaci, come la Glaxo”…!!!

Vaccini obbligatori

 

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…Se ne sono accorti pure in Svezia:“Vaccini obbligatori? Il governo italiano viola le leggi internazionali. Questo accade quando i governi lavorano fianco a fianco con le lobby dei farmaci, come la Glaxo”…!!!

 

Da I Nuovi Vestri

Diktat vaccini: cresce la protesta in Sicilia. E dalla Svezia una pesante denuncia contro l’Italia

“Abbiamo accettato le violenze sull’ambiente, i veleni nel cibo, ma non consentiremo ai politici del nostro Paese di mettere a rischio la salute dei nostri figli per il loro tornaconto”. Nella nostra regione si annuncia battaglia contro il decreto vaccini. E, intanto,  la National Health Fundation Svezia minaccia azioni legali contro l’Italia…

Cresce anche in Sicilia la mobilitazione contro il decreto che introduce l’obbligatorietà di 10 vaccini e che ha già ottenuto il sì del Senato. Tante le famiglie pronte a dare battaglia non contro i vaccini in sé, ma contro questo specifico provvedimento sia per il numero di vaccini che prevede, sia per la tipologia degli stessi: “Abbiamo accettato mugugnando le violenze sull’ambiente, i veleni nel cibo, ma non consentiremo ai politici del nostro Paese di mettere a rischio la salute dei nostri figli per il loro tornaconto. C’è un grande risveglio di coscienze su questa tema”, dice una mamma palermitana. Che aggiunge: “I genitori devono essere liberi di scegliere, insieme col pediatra, caso per caso”. 

Famiglie che si stanno organizzando in veri e propri movimenti che stanno sorgendo come funghi: c’è il Movimento consapevole Palermo, Genitori No obbligo Sicilia, Libertà di scelta Messina, Movimento Palermo Libera Scelta Vaccinale, Movimento per la libera scelta vaccinale Sicilia, Vaccini: Genitori per la libertà di scelta Sicilia, Vaccipiano Sicilia. E sono solo alcuni.

Si definiscono movimenti free-vax a differenza di chi con la definizione ‘no-vax’ vorrebbe farli passare come ciechi oppositori della vaccinazione in sé.

Peggio della riforma della scuola o del referendum costituzionale, questo diktat rischia di costare carissimo al Governo nazionale e ai partiti che lo appoggiano. Nessun genitore, infatti, è disposto a dare in pasto ai politici il proprio figlio. Si sta scherzando col fuoco.

I dubbi sono tantissimi e sono stati espressi anche in Aula al Senato, dove, comunque, alla fine, con 171 sì (63 no e 19 astenuti) è arrivato il via libera. 

Dubbi pesantissimi.

Bartolomeo Pepe del gruppo GAL ha parlato di “metodo nazista del Governo“.

Vincenzo D’Anna, del gruppo ALA, ha puntato il dito contro le “fetenzie contenute nei vaccini” e si è chiesto perché c’è  questa fretta di approvare il provvedimento, parlando anche di allarmismo ingiustificato da parte del Ministero della Salute.

Stesse considerazioni dalla Lega Nord e dal M5S:

“Non sussiste nessuna emergenza nazionale come ha ricordato lo stesso Gentiloni, nessuna epidemia. Eppure il Governo agisce come un elefante in una cristalleria” ha detto il senatore pentastellato, Sergio Endrizzi. Potete ascoltarli qui. 

In alcuni casi solo parole, perché alla fine, le ragioni della loro politica, evidentemente, prevalgono sulla sicurezza dei bambini: oltre alla maggioranza, tra gli altri hanno votato a favore anche Forza Italia, Scelta civica-Ala e Mdp, seppur riconoscendo la “piena libertà” ai propri senatori di “votare in dissenso contro il decreto”. ll provvedimento passa ora all’esame della Camera, che dovrà approvarlo in tempi rapidi e senza modifiche, per evitare un nuovo passaggio al Senato che ne metterebbe a rischio la conversione in legge, visto che il decreto scade il 6 agosto.

Una gran fretta e in piena estate su un affare che è di quelli grossi: si stima che le case farmaceutiche, con 12 vaccini obbligatori, riceverebbero 1 miliardo di euro l’anno. 10 o 12, la differenza è poca.

Contro il decreto si è schierato anche il Codacons che non è contro i vaccini:

“La nostra battaglia è per poterli avere disponibili singoli in commercio e per avere dei vaccini sicuri”. Il Codacons ha dovuto denunciare l’ente agenzia italiana del farmaco  e ha dovuto aspettare 2 anni per avere i dati richiesti. Che sono questi:

“In sostanza AIFA evidenzia, negli anni 2014, 2015, 2016:

– un totale di 21.658 reazioni avverse (8182, 7892, 5584)
– di cui 3.351 solo da esavalente (infanrix hexa) (1857, 992, 702)
– di cui 454 gravi (danni neurologici)
– di cui 5 decessi (neonati prematuri vaccinati a 2 mesi e mezzo/3 con infanrix e prevnar, due dei quali anche rotavirus) due in Piemonte, 1 in Lombardia, 1 in Sicilia, 1 Basilicata. Dal 2005 al 2015 + 40% aumento di bambini con deficit del neurosviluppo in Italia”.

“L’alluminio contenuto nei vaccini è neurotossico e facendo più vaccini insieme ravvicinati si supera la soglia facilmente (i 5 morti hanno subito vaccini in simultanea). I dati sono comunque sottostimati (si rifanno solo alle segnalazioni) e c’è da pensare che l’AIFA stia occultando documentazioni in merito alla farmacovigilanza (dichiarazioni on. Zaccagnini)”.

“La ministra Lorenzin è stata denunciata alla Procura della Repubblica in quanto, PUR ESSENDO A CONOSCENZA DI QUESTI DATI dal 10 maggio, non li ha resi noti al Parlamento, ed ha comunque emesso il decreto il 19 maggio IGNORANDO I DATI di portata di gran lunga superiore al famoso “1 su un milione”.

E contro la Ministra, contro tutto il Governo e il Parlamento italiano, si scaglia anche la NHF, National Health Fundation Svezia, una organizzazione che si occupa di diritti, specialmente riguardo alla salute:

“Il governo italiano violerà leggi internazionali se questo decretò passerà”. 

“Siamo organizzazioni di cittadini di molti Paesi: ci siamo uniti per contrastare per via legale ogni governo dell’Unione europea che tenti di far passare leggi del genere, leggi totalmente anticostituzionali. In Svezia abbiamo lottato duramente contro decreti che cercavano di imporre vaccinazioni obbligatorie. In Svezia non abbiamo vaccini obbligatori. Questa ‘agenda vaccinale’ è la semplice causa del fatto che i governi lavorano fianco a fianco con le multinazionali farmaceutiche come la GSK, GlaxoSmithKline”.

Potete ascoltare in questo VIDEO la denuncia che arriva dalla Svezia. E’ in inglese con i sottotitoli in italiano. Continueremo a tenervi informati con altri ‘dettagli’ che sui ‘giornaloni’ non trovano spazio adeguato…

 

FONTE: http://www.inuovivespri.it/2017/07/21/diktat-vaccini-cresce-la-protesta-in-sicilia-e-dalla-svezia-una-pesante-denuncia-contro-litalia/

 

Effetto Brexit: in Gran Bretagna disoccupazione al 4,6%. Mai così bassa dal 1975 – Per farvi capire come stanno le cose ricordiamo le parole di Mario Monti: “In Inghilterra troppa democrazia. Per fortuna gli italiani non possono votare”…! CAROGNE sulla nostra pelle…!!

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Effetto Brexit: in Gran Bretagna disoccupazione al 4,6%. Mai così bassa dal 1975 – Per farvi capire come stanno le cose ricordiamo le parole di Mario Monti: “In Inghilterra troppa democrazia. Per fortuna gli italiani non possono votare”…! CAROGNE sulla nostra pelle…!!

 

EFFETTO BREXIT: IN GRAN BRETAGNA DISOCCUPAZIONE AL 4,6%. MAI COSI’ BASSA DAL 1975

In Gran Bretagna, nonostante le previsioni nefaste di molti esperti e commentatori, pare che l’effetto Brexit faccia miracoli per l’occupazione: mercoledì l’Ufficio nazionale di statistica ha infatti reso noto che il tasso di disoccupazione nei tre mesi da febbraio ad aprile è sceso al 4,6% rispetto al 5% di un anno prima; si tratta del livello più basso mai raggiunto nel Regno Unito dal 1975.

Nel periodo preso in considerazione risultano essere 1,53 milioni i disoccupati, 145.000 in meno di un anno prima. L’Ufficio di statistica nazionale ha anche informato che in tale periodo le retribuzioni medie sono salite del 2,1% in termini nominali, un dato poco al di sotto della crescita dell’inflazione. Insomma, nonostante l’incertezza politica sembra che il distacco dall’Ue faccia bene all’economia.

E allora Vi vogliamo ricordare le parole di Mario Monti

“La decisione di Cameron distrugge la paziente opera di tessitura di una generazione di europei” – aveva detto Monti nei giorni scorsi a proposito del referendum – “Non sono d’accordo con chi dice che questo referendum è una splendida forma di espressione democratica. Le dico di più.

Sono contento che la nostra Costituzione, quella vigente e quella che forse verrà, non prevede la consultazione popolare per la ratica dei Trattati internazionali”.

Poi ancora: “Le conseguenze del voto, indipendentemente dall’esito, sono pesanti per l’Unione stessa. Non dobbiamo illuderci; se anche il Regno Unito votasse per restare, ormai c’è un precedente.

Cosa succederebbe se altri Stati decidessero di intraprendere un cammino simile a quello britannico? Un qualche Paese dell’Est o altri. Che si dice loro? Siete piccoli, non potete chiedere queste cose?”.

Carogne infami…

Guarda il video delle dichiarazioni di Monti QUI

 

 

 

Tagli alla Sanità: 60 malati di tumore non possono essere operati. Manca la sala operatoria! Ma la Lorenzin, poverina, è tanto preoccupata della nostra salute da imporre 10 vaccini obbligatori!!

 

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Tagli alla Sanità: 60 malati di tumore non possono essere operati. Manca la sala operatoria! Ma la Lorenzin, poverina, è tanto preoccupata della nostra salute da imporre 10 vaccini obbligatori!!

Poverina la Lorenzin. E’ così preoccupata della salute degli Italiana da essere costretta ad imporre ben 10 vaccini obbligatori (12 se non avessero scoperto che dice solo puttanate…)

Ma c’è gente che non può essere operata di tumore perchè grazie ai suoi tagli non sono disponibili le sale operatorie.

Ma queste merdacce se ne possono pure andare a fare in culo e crepare per i cazzi loro. Mica portano soldi agli amici della Glaxxo…!

60 malati di tumore non possono essere operati. Manca sala operatoria

Ragusa – Non funzionavano 8 ascensori su 10, l’impianto di condizionamento, al massimo del regime di funzionamento, erogava la metà dei parametri richiesti dalla normativa. Ed ancora. La “camera bianca” si rivelata non a norma. E’ quell’ambiente dove si preparano giornalmente le terapie antitumorali personalizzate destinate ai malati oncologici.

Emergerebbero le prime pesanti indiscrezioni dal lavoro intenso che i periti della Procura stanno compiendo nell’accidentato campo del nuovo Ospedale ragusano, oggetto di una indagine che ha portato al rinvio della sua inaugurazione. Gli incaricati della Magistratura avrebbero riscontrato nella “camera bianca” la non osservanza dei criteri di sicurezza previsti dalla normativa vigente.

La manipolazione dei farmaci, infatti, la cui peculiarità è quella di garantire la qualità del prodotto finito e la sicurezza operativa in tutti i momenti dell’attività di preparazione, deve seguire criteri di massimo scrupolo, in ambiente chiuso, protetto, circoscritto. Ed ancora, sotto la lente d’ingrandimento dei periti alcuni servizi resi nel nuovo ospedale da ditte senza alcuna copertura di contratto di appalto.

In questi giorni il primo piano di Piazza Igea sembra un inferno di cristallo. Impossibile schivare la grana che ha colpito la triade aziendale. Gli incontri per riorganizzare i servizi vengono disertati dai tre Direttori, Maurizio Aricò, Pino Drago e Elvira Amata. Come avvenuto ieri, quando è emerso che i nosocomi di Vittoria e Modica non possono più assorbire interventi di emergenza provenienti da Ragusa.

La chiusura del blocco operatorio a Ragusa ha acuito tale emergenza. La situazione è tutt’altro che semplice. Circa 60 malati di tumore attendono di essere operati, tra interventi di urologia e di chirurgia generale. Ma non c’è dove operarli. D’altra parte, si sa che in questo delicato campo, una ritardata diagnosi o una ritardata terapia, possono provocare danni inquantificabili.

E intanto oggi saranno a Ragusa i tre ispettori nominati da Gucciardi per fugare le responsabilità della Regione. Chi sono ? Un avvocato , un ingenere dello Spresal (servizio prevenzione e sicurezza nei posti di lavoro) ed un amministrativo. Altre indagini. Ormai ogni oltre ragionevolezza.

Gabriele Giannone
fonte: http://www.ragusanews.com/2017/07/05/sanita/malati-tumore-possono-essere-operati-manca-sala-operatoria/80063

Terremoto & Sciacalli – lo scandalo delle casette che le Coop vicine al Pd si sono spartite!

 

Terremoto

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Terremoto & Sciacalli – lo scandalo delle casette che le Coop vicine al Pd si sono spartite!

Ridevano gli imprenditori dopo il sisma che ha messo in ginocchio un anno fa Amatrice, Accumoli e il resto del Centro Italia.

E c’erano buoni motivi. La ricostruzione, le casette in legno, i soldi. Tanti. Nelle intercettazioni della procura, le risate sono quelle di Vito Giuseppe Giustino, 65enne di Altamura (Bari), presidente del Cda della società cooperativa l’Internazionale.

Perché tanta gioia? A ricostruire gli interessi sul terremoto di Giustino è Repubblica, che insieme un intreccio di scandali sulle casette per terremotati che si sarebbero spartite alcune coop vicine al Pd. Una scoperta un po’ tardiva quella del quotidiano diretto da Calabresi, visto che il Giornale ne aveva parlato mesi fa (leggi).

Nel Centro Italia ad oggi sono state consegnate solo 396 casette sulle 3.830 totali attese. A montare le prime casette di legno ad Accumoli è stata infatti proprio la coop di Giustino.

L’Internazionale è socia (insieme ad altre 200 coop) del Consorzio Nazionale Servizi (Csn), colosso delle cooperative con sede a Bologna e un piede in Legacoop. Il Csn, scrive Repubblica, “risulta come primo classificato in due dei tre lotti della maxi-gara per la fornitura in tutto il Paese di moduli abitativi di emergenza (le casette antisismiche), dal valore totale di 1,18 miliardi di euro, bandita da Consip nel 2014 e aggiudicata nell’agosto del 2015”.

Poco prima del terremoto, il Csn firma un accordo con la Protezione Civile per consegnare fino a 6mila casette. In realtà alla fetta di torta partecipano in tanti, visto che dopo le prime 850 assegnate al Csn, anche il Consorzio Stabile Arcale di Impruneta se ne è aggiudicate 750 e tante altre a scendere, fino ad arrivare a 6mila.

Passano tre mesi e l’Italia trema. Accumoli, Amatrice e Norcia si sgretolano. I cittadini rimangono senza casa ed hanno bisogno di una sistemazione. Renzi promette: le casette entro Natale.

Siamo a luglio e ancora in molti sono rimasti senza. La macchina sembra essersi impantanata. Il Csn, scrive Repubblica, “sceglie, tra le sue associate, chi può sostenere un notevole onere finanziario e gli affida il lavoro. Ad ottobre l’altro terremoto aumenta il fabbisogno, e la Cns dispiega nel cratere otto grosse aziende”.

In Umbria l’incarico sarebbe stato assegnato “alle due consorziate Gesta e Kineo, le quali hanno comprato impianti e kit di montaggio da due imprese ternane, la Italstem e la Cosptecnoservice”.

Una assegnazione che fa incuriosire molti, visto che Cosptecnoservice si occuperebbe di pulizie e cartelle stradali e deve appoggiarsi a Vipal per realizzare le casette. Chi è il presidente del Cda di Cosp? Danilo Valenti, legato alla governatrice Pd dell’Umbria, Catiuscia Marini.

Valenti, ricostruisce Repubblica, “è vice presidente di Legacoopservizi, della quale Marini è dipendente in aspettativa; nelle occasioni pubbliche si fanno vedere spesso insieme; la sua società risulta tra i finanziatori della campagna elettorale di Marini”. Senza mancre di partecipare alle cene di autofinanziamento di Matteo Renzi.

Discorso simile per la seconda classificata nella gara per le casette di legno. Il Consorzio Arcale, infatti, ha tra i soci ” la Sistem Costruzioni srl, uno dei più quotati produttori in Europa di moduli in legno lamellare e alluminio, il cui amministratore delegato è Emanuele Orsini”.

Che tra le altre cose appare tra i promotori dei comitati elettoriali pro-Renzi del 2012. Il nome della Arcale appare tra le carte dell’inchiesta su Consip portata avanti dalla procura di Napoli. Scrive il Gip che Alberto Bianchi, renziano e presidente della Fondazione Open, si sarebbe occupato di “sponsorizzare presso Marroni (Luigi, l’ex ad di Consip) un’azienda classificatasi seconda per la realizzazione delle casette in legno per i terremotati di Amatrice”. Bianchi nega e promette querele.

 

tratto da: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/sisma-scandalo-sulle-casette-spartite-dalle-coop-vicine-pd-1423034.html

Rita Borsellino: “Deve pentirsi qualche uomo delle istituzioni”

Borsellino

 

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Rita Borsellino: “Deve pentirsi qualche uomo delle istituzioni”

“La verità c’è e la sanno in tanti”. La sorella del magistrato ucciso in via D’Amelio ricorda una frase della nipote Fiammetta “che non si è sentita perché non aveva il microfono”


“25 di giustizia negata: in quale Paese e perché soprattutto? Vogliamo sapere chi non vuole che si sappia questa verità perché la verità c’è e la sanno in tanti, in tanti…”.

Parole di Rita Borsellino, sorella di Paolo, che commentando ai microfondi di Sky tg 24 l’intervist rilasciata dalla nipote, Fiammetta Borsellino, al Corriere, aggiunge un particolare:

“Fiammetta, quando ci fu la diretta del 23 Maggio, ha detto una cosa che non si è sentita perché non aveva il microfono. Rispondendo alla battuta di Grasso che disse che ci dobbiamo aspettare un altro pentito, mia nipote ha risposto che il pentito lo vogliamo nelle istituzioni. E aveva ragione. Perché nelle istituzioni non parla nessuno”?

(qui il video con queste dichiarazioni). 

La fantastica vacanza di Napolitano: hotel a quattro stelle superior e spa, il tutto con tanto di aereo di Stato e scorta rinforzata! …Ma chi paga tutto questo?

Napolitano

 

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La fantastica vacanza di Napolitano: hotel a quattro stelle superior e spa, il tutto con tanto di aereo di Stato e scorta rinforzata! …Ma chi paga tutto questo?

Giorgio Napolitano, vacanza extra-lusso con aereo di Stato e scorta rinforzata

“Re Giorgio” non è arrivato a Bolzano con il treno alta velocità Freccia Argento, a bordo del quale ha invece viaggiato una parte della scorta partita da Termini alle 9,45, bensì con il trireattore “Falcon 900” del trentunesimo stormo dell’ Aeronautica Militare, partito alle 9,30 da Ciampino con cinque uomini della scorta a bordo.

Le vacanze di Giorgio Napolitano trovano di nuovo ampio spazio sui quotidiani. Il Tempo fa i conti in tasca al Presidente emerito della Repubblica: “Vacanze extra lusso”.

Per il quinto anno è Sesto Pusteria, nelle Dolomiti: insieme a Napolitano ovviamente la moglie Clio e la lunga coda di scorta, rinforzata per l’occasione con agenti messi a disposizione dalla Questura di Bolzano per la sicurezza della coppia all’interno e all’esterno dell’albergo a 4 stelle superior “Bad Moos”, tra le cento migliori Spa d’Italia.

“Re Giorgio” non è arrivato a Bolzano con il treno alta velocità Freccia Argento, a bordo del quale ha invece viaggiato una parte della scorta partita da Termini alle 9,45, bensì con il trireattore “Falcon 900” del trentunesimo stormo dell’ Aeronautica Militare, partito alle 9,30 da Ciampino con cinque uomini della scorta a bordo.

All’arrivo a Bolzano lo hanno atteso due macchine: due agenti sono saliti sulla Volkswagen Phaeton grigia (oltre 100mila euro il valore) insieme a lui e alla moglie, gli altri tre nella seconda auto, entrambe dirette all’hotel.

Per il suo soggiorno sulle Dolomiti, l’hotel ha messo a disposizione la migliore sistemazione possibile, una top suite chiamata da 52 metri quadrati con stufa rustica, zona giorno e notte separate, insomma un vero e proprio appartamento. Il tutto per la modica cifra di 500 euro a notte per due

Protetto da due carabinieri h24 (otto in tutto considerati i turni) e da tre poliziotti di San Candido, con doppio turno dalle 8 alle 14 e dalle 14 alle 20, la sua tutela è garantita.

 

 

fonte: http://www.today.it/rassegna/vacanze-napolitano-scorta.html

N.b. Napolitano sostiene che la vacanza è pagata di tasca sua… Ok, ma tutto il resto?

Quando il saggio indica la luna, gli imbecilli guardano il dito… Di Maio non sarà certo un saggio, ma solo in Parlamento paghiamo (NOI, di tasca nostra) 40 milioni l’anno di vitalizi a Parlamentari MORTI…!!!

Di Maio

 

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Quando il saggio indica la luna, gli imbecilli guardano il dito… Di Maio non sarà certo un saggio, ma solo in Parlamento paghiamo (NOI, di tasca nostra) 40 milioni l’anno di vitalizi a Parlamentari MORTI…!!!

 

Il vitalizio dei politici non finisce mai: va in eredità a coniugi, figli e fratelli

Le Camere spendono 43 milioni l’anno, solo a Montecitorio 652 assegni. Consigli regionali, record in Sicilia e Campania

«Se ci saranno interventi sulle pensioni di reversibilità, saranno solo per evitare sprechi e duplicazioni, non per fare cassa in una guerra tra poveri» assicura Palazzo Chigi.

 Si potrebbe magari iniziare proprio dalle pensioni di reversibilità di cui godono gli eletti in politica, parlamentari e consiglieri regionali. Mogli, mariti, figli, fratelli che per anni o decenni campano con il vitalizio dell’ex onorevole trapassato. Un assegno, nella maggioranza dei casi, ottenuto con una contribuzione minima, una sola legislatura, o un solo mese, addirittura un solo giorno in Parlamento (il mitologico deputato Luca Boneschi, dei Radicali, ventiquattrore alla Camera nel febbraio dell’82, pensione a vita). Con 945 parlamentari (più i senatori a vita, adesso sono cinque) per ogni legislatura e relativo parentado, gli assegni da pagare sono parecchi, e per parecchio tempo. Nel bilancio 2015 compare una voce, «Assegni vitalizi di reversibilità», e un numero: 25,3 milioni di euro, la cifra complessiva sborsata da Montecitorio per le pensioni de parenti di ex deputati defunti, solo nel 2015. Per il Senato, che ha un numero minore di componenti, la spesa per le pensioni di reversibilità è più bassa ma sempre milionaria: 18 milioni di euro (in un anno). Significa che gli assegni di reversibilità dei due rami del Parlamento costano ogni anno oltre 40 milioni di euro.Abbiamo chiesto alla Camera quanti siano gli onorevoli parenti che godono del trattamento previdenziale di reversibilità, è la risposta è 652. Le regole sono stabilite dall’ufficio di presidenza della Camera («Regolamento per il trattamento previdenziale dei deputati»), e prevedono che il vitalizio del parlamentare vada al coniuge superstite (nella misura del 60%, più 20% per ogni figlio), oppure in mancanza di vedovi ai figli superstiti, oppure in mancanza di prole a fratelli e sorelle «che risultino fiscalmente a carico del deputato deceduto». I consigli regionali non si sono certo lasciati sfuggire la cuccagna. Solo la Regione Sicilia paga ogni anno 117 assegni di reversibilità che pesano sul bilancio regionale 6 milioni di euro. Il caso più spettacolare è quello di Anna Maria Cacciola, figlia di Natale Cacciola, messinese che si candidò all’assemblea sicula con il partito Monarchico. Nel 1947. Dopo solo tre anni l’onorevole (titolo che spetta ai consiglieri regionali in Sicilia) finì il suo mandato, e in base a quei tre anni passati lì maturò il vitalizio di attuali 2mila euro al mese. Passato a miglior vita, l’assegno è stato trasferito per «reversibilità» alla suddetta figlia Anna Maria, che lo incassa da ben 41 anni, senza aver mai neppure messo piede all’assemblea regionale. Così pure gli eredi del marsalese Ignazio Adamo, eletto nel 1955, defunto nel 1973. Da quell’anno, cioè da 43 anni, l’assegno di 3.900 euro è stato versato prima alla vedova, e ora – dopo la scomparsa della signora Adamo – alla figlia. Anche in Abruzzo i congiunti di 34 ex consiglieri regionali ricevono ogni mese un assegno di reversibilità pari al 50% dell’importo che spettava ai loro cari, mentre la Campania spende un milione e 700 mila euro per mantenere in tutto 184 coniugi, figli e parenti di ex consiglieri defunti. Vitalizi infiniti, anche dopo la morte.
fonte: http://www.ilgiornale.it/news/politica/vitalizio-dei-politici-non-finisce-mai-va-eredit-coniugi-fig-1225224.html