La fatina Boschi quella che con il sorriso ammaliante prende per il culo gli Italiani – “Se perdiamo andiamo a casa…è un elemento di serietà LASCERÒ LA POLITICA…” …E infatti eccola nel nuovo Governo… Perchè questa gente la serietà non sa manco dove sta di casa!!

 

Boschi

 

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La fatina Boschi quella che con il sorriso ammaliante prende per il culo gli Italiani – “Se perdiamo andiamo a casa…è un elemento di serietà LASCERÒ LA POLITICA…” …E infatti eccola nel nuovo Governo… Perchè questa gente la serietà non sa manco dove sta di casa!!

Boschi su Referendum e Renzi: “se perdiamo andiamo a casa” come atto di serietà

 

Maria Elena Boschi: “Lascio la politica se vince il NO”

Io sono Nessuno e conosco il lato oscuro del potere. Ma anche Maria Elena Boschi ha capito molto bene come funziona il potere. Lo scandalo di Banca Etruria è esploso da settimane, ma lei non ha la minima intenzione di dimettersi. I potenti fanno così: si attaccano alla poltrona e non la mollano nemmeno se vengono coperti di fango. La Fatina Boschi resiste, resiste, resiste. Ed è tranquilla.

La Boschi, quella che aveva dichiarato pubblicamente di abbandonare la politica in caso di vittoria  NO, si assicura una bella poltrona d’oro da 10.000 Euro al mese!

E le prese per il culo dai vari Craxi Andreotti e Fandani. E la presa per il culo da Berlusconi, da Monti, da Renzi, ma anche dalla Boschi dobbiamo farci prendere in giro?

Fino a ieri diceva “Se il referendum andasse male noi non continueremo il nostro progetto politico… LASCERÒ LA POLITICA…” …Ma oggi fa accomodare il suo fondoschiena sull’ambita poltrona da sottosegretario da 10.000 Euro al mese.

“Se questo programma di cambiamento non è quello voluto dai cittadini, ma come facciamo a restare?”. Lo dice il ministro Maria Elena Boschi a In mezz’ora a chi le chiede se anche lei lascerà la politica in caso di vittoria dei no al referendum sulle riforme costituzionali. “Non è un problema di destini personali- aggiunge- ma di stabilità del paese. Se il referendum andasse male noi non continueremo il nostro progetto politico, abbiamo un piano B, ci saranno altri”.

Se il referendum fallisce e Renzi lascia? “Certo che lascio”, risponde Boschi. “Io lascio – aggiunge il ministro – perchè è un lavoro che abbiamo fatto insieme e assieme ci assumiamo la responsabilità di un progetto politico“.

Signore e Signori, Ecco chi sono quelli che ci hanno governato e che continuano a governarci… Gente che il loro culo dalla poltrona d’oro non lo schioda manco uno tsunami del voto dello scorso 4 dicembre.

Come funziona il Pd? Ce lo spiega un finanziatore: Salvatore Buzzi .

Pd

 

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Come funziona il Pd? Ce lo spiega un finanziatore: Salvatore Buzzi .

 

Come funziona il Pd lo racconta Buzzi #BonifaziFacceRide

di MoVimento 5 Stelle

Il tesoriere del Pd Bonifazi ha detto che il funzionamento del MoVimento 5 Stelle è un’incognita. In realtà è tutto trasparente: abbiamo rinunciato a 42 milioni di soldi pubblici e finanziamo le nostre iniziative con le microdonazioni di migliaia di sostenitori, ognuna pubblicamente rendicontata.

Certo per il Pd è difficile capire che si possa fare politica così. Il funzionamento del Pd invece lo conosciamo tutti. L’ha spiegato Buzzi di Mafia Capitale con nuove rivelazioni. Leggiamo insieme alcuni passi di questo articolo pubblicato proprio oggi:

“Mazzette, assunzioni su «segnalazione» e accordi con esponenti del Pd romano. Al suo quinto giorno di esame davanti ai giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma, Salvatore Buzzi è ancora un fiume in piena. Il «ras» delle cooperative, in collegamento video dal carcere di Tolmezzo, racconta dei suoi affari con il Campidoglio all’epoca dalla giunta Marino. «Per l’approvazione del debito fuori bilancio legato al servizio di accoglienza per i minori non accompagnati ci siamo rivolti a Coratti (uno dei più votati del PD, ndr)», ha detto Buzzi. «Coratti – ha proseguito – ci ha chiesto 100mila euro in chiaro per far approvare la delibera del debito fuori bilancio creato nel semestre gennaio-giugno 2013. Io avevo il 26%, il restante apparteneva ad altre cooperative e tutti eravamo al corrente che dovevamo dare 50mila euro a Coratti e 50mila euro a D’Ausilio: praticamente l’1% della delibera da 11 milioni». «Un accordo corruttivo», il primo di una serie di tre stretti con Coratti, che per Buzzi sembra non prendere comunque la giusta piega. «L’accordo lo prendemmo io e Francesco Ferrara con Coratti – spiega Buzzi – ma quando arrivammo a maggio 2014 lo stesso Coratti mi disse che di queste cose non ne dovevo parlare più con lui ma con D’Ausilio». La voce del pagamento dei 100mila euro in chiaro, però, comincia evidentemente a circolare. «Mi chiama Luca Giansanti, capogruppo della lista Marino e mi dice: “e noi?” Quindi, l’8 agosto, mi chiede di passare in commissione Bilancio. In giunta non c’era problema perché il sindaco Marino è onestissimo e non ci ha mai chiesto nulla. Alfredo Ferrari del Pd, presidente commissione Bilancio, e Giansanti mi dicono se non ci dai 30mila euro non va in porto. Su questa vicenda, alla fine, non abbiamo pagato nessuno perché ci hanno arrestato». Altri due episodi sui quali si dilunga Buzzi sono quelli relativi all’ex presidente del decimo municipio, Andrea Tassone. «Inizialmente Tassone mi chiamava e io evitavo di incontrarlo, perché ogni volta mi chiedeva di assumere qualcuno – ha raccontato Buzzi – Il 7 maggio 2014, comunque, mi presenta Paolo Solvi come un suo uomo. Mi disse che gli servivano un sacco di soldi per la campagna elettorale, e che mi avrebbe affidato un lavoro di potature in cambio di 30mila euro. Voleva i soldi in nero perché doveva pagare la campagna elettorale e concordai 26mila e 500 euro, il 10% di 264mila euro della gara». «Ho pagato una tangente a Tassone e a D’Ausilio anche per la gara per la pulizia delle spiagge di Ostia – ha poi aggiunto Buzzi – il 10% sui 122mila euro della gara». Un’ultima bordata, Buzzi la riserva a Matteo Orfini: «Ho fatto la Città dell’altra economia, Orfini ne beneficiava quando chiedeva la sala convegni. Nessuno pagava, solo Grillo.»”

Bonifazi, impegnato a capire come funziona il MoVimento 5 Stelle, sulle parole di Buzzi non ha nulla da dire. Né il Pd ha mai fatto sapere quanti soldi gli ha donato Buzzi. Aspettiamo con ansia. Sarà divertente. #BonifaziFacceRide!

fonte: http://www.beppegrillo.it/2017/03/come_funziona_il_pd_lo_racconta_buzzi_bonifazifacceride.html

L’EMENDAMENTO DELLA VERGOGNA – In un bliz notturno la maggioranza ha affossato un emendamento del M5s contro il gioco d’azzardo… Una maggioranza amica delle lobby e contro la Gente!

 

gioco d'azzardo

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L’EMENDAMENTO DELLA VERGOGNA – In un bliz notturno la maggioranza ha affossato un emendamento del M5s contro il gioco d’azzardo… Una maggioranza amica delle lobby e contro la Gente!

“Ancora una volta governo e maggioranza sbattono la porta in faccia all’interesse collettivo”
Emendamento anti azzardo affossato da blitz notturno del governo

ROMA, 16 marzo – “Ancora una volta governo e maggioranza sbattono la porta in faccia all’interesse collettivo, ancora una volta una misura per garantire la sicurezza dei cittadini, contrastando il dilagare dell’azzardo, viene bocciata. E’ successo in occasione della discussione del Decreto Sicurezza, dove abbiamo presentato un emendamento a prima firma Davide Crippa che, seppur riformulato, era stato accolto dalla maggioranza. Nella notte, in commissione Bilancio, il blitz del governo che lo ha fatto bocciare. Cosa è successo, per caso è intervenuto il sottosegretario Baretta? Questa misura rischiava di intralciare la trattativa in corso tra Stato e Regioni proprio sul tema dell’azzardo e dei poteri agli enti locali?”.
Così il Gruppo M5s alla Camera e il senatore Giovanni Endrizzi.

“In particolare, attraverso il nostro emendamento avremmo voluto consentire ai comuni di emanare delibere per la limitazione degli orari di apertura a sale slot e giochi e per garantire distanze minime da luoghi sensibili come scuole e altri luoghi di aggregazione per i giovani. Una misura, dunque, che avrebbe tutelato i minori non accompagnati e garantito maggiori condizioni di sicurezza. A tutto questo il governo ha detto di no, nonostante una ricerca Università di Bologna-Nomisma appena pubblicata rende noto che nell’anno scolastico 2015-2016 sono stati un milione 240mila i ragazzi che hanno giocato puntando del denaro. Obiettivo di questa politica e di tutti i governi è quello di far entrare denaro nelle casse dello Stato e di tutelare la lobby del Gioco , di tutto il resto se ne infischiano. Purtroppo per loro c’è il M5s e questa guerra per difendere i cittadini alla lunga la vinceremo, per distacco”.

tratto da:

http://www.movimento5stelle.it/parlamento/2017/03/emendamento-anti-azzardo-affossato-da-blitz-notturno-del-governo.html

Vi ricordiamo lo schifo di 3 anni fa

Emendamento vergogna sul gioco d’azzardo votato dal “nuovo” pd

“Sul gioco d’azzardo è stato approvato un emendamento vergogna. I Comuni e le Regioni che emanano norme restrittive contro il gioco d’azzardo subiranno tagli ai trasferimenti che verranno interrotti solo quando le norme e regolamenti verranno ritirati. L’emendamento-ricatto presentato da Federica Chiavaroli (Nuovo Centro Destra) e votato anche dal Partito Democratico ed approvato a sorpresain aula con il voto decisivo del PD. L’emendamento prevede che i concessionari ai quali vengono ritirate le concessioni per gravi colpe, godano del diritto di continuare il proprio esercizio per 90 giorni. In seguito il subentro a quelle licenze verrà garantito a chi è già titolare di altre licenze. Un meccanismo che prevede una sorte di diritto di prelazione violando le norme sulla concorrenza.
LEGGI QUI l’emendandamento vergogna.” M5S Senato

tratto da:

http://www.beppegrillo.it/2013/12/emendamento_vergogna_sul_gioco_dazzardo_votato_dal_nuovo_pd.html

RinfrescateVi la memoria sulle porcate dei nostri politici:

 

Endrizzi (M5S): “Gioco d’azzardo, ecco il condono di Letta per le lobby”
Gioco d’azzardo Endrizzi M5S: ecco i politici finanziati da società di gioco d’azzardo

ROMA 22 MAGGIO 2013 – Giovanni Endrizzi (M5S Senato) interviene in aula e denuncia con nomi e cognomi tutti i politici, ex politici e partiti che ricevono regolari finanziamenti da società del gioco d’azzardo. Tra questi anche la fondazione Vedrò che vede la partecipazione del presidente del consiglio Enrico Letta e altri sei ministri del suo governo.

Una storia tutta Leghista: firma petizione per non avere i profughi in paese. Però si mette in tasca 4mila euro per fargli il corso di formazione! Quando si dice la coerenza!

Leghista

 

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Una storia tutta Leghista: firma petizione per non avere i profughi in paese. Però si mette in tasca 4mila euro per fargli il corso di formazione! Quando si dice la coerenza!

Profughi, leghista firma petizione per non averli in paese. Poi percepisce 4mila euro per fargli il corso di formazione a Udine

Elia Miani è assessore a Cividale (UD) ed ex numero due del Carroccio in Friuli Venezia Giulia. Sei mesi fa sottoscriveva un’iniziativa per respingere i richiedenti asilo in una ex caserma del suo Comune. Da imprenditore edile però va in quella di Udine a insegnare il mestiere ai pakistani al costo di 25 euro l’ora più Iva pagati dalla Regione. “Ho cambiato idea, mica vero che son tutti delinquenti. Poi ho la benedizione del segretario”

Ancora una notizia che i Tg hanno dimenticato di darVi – le dichiarazioni choc di Buzzi: tangenti a tutto il Pd!

Buzzi

 

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Ancora una notizia che i Tg hanno dimenticato di darVi – le dichiarazioni choc di Buzzi: tangenti a tutto il Pd!

 

Buzzi choc: tangenti a tutto il Pd

Quinto giorno di interrogatorio nel processo di Mafia Capitale per il ras delle coop: “Coratti, Ferrari, Giansanti, Tassone, D’Ausilio: mazzette per i debiti fuori bilancio”

Mazzette, assunzioni su «segnalazione» e accordi con esponenti del Pd romano. Al suo quinto giorno di esame davanti ai giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma, Salvatore Buzzi è ancora un fiume in piena. Il «ras» delle cooperative, in collegamento video dal carcere di Tolmezzo, racconta dei suoi affari con il Campidoglio all’epoca dalla giunta Marino.

«Per l’approvazione del debito fuori bilancio legato al servizio di accoglienza per i minori non accompagnati ci siamo rivolti a Coratti», ha detto Buzzi, rispondendo alle domande dei suoi avvocati, Pier Gerardo Santoro e Alessandro Diddi. «Coratti – ha proseguito – ci ha chiesto 100mila euro in chiaro per far approvare la delibera del debito fuori bilancio creato nel semestre gennaio-giugno 2013. Io avevo il 26%, il restante apparteneva ad altre cooperative e tutti eravamo al corrente che dovevamo dare 50mila euro a Coratti e 50mila euro a D’Ausilio: praticamente l’1% della delibera da 11 milioni». «Un accordo corruttivo», il primo di una serie di tre stretti con Coratti, che per Buzzi sembra non prendere comunque la giusta piega. «L’accordo lo prendemmo io e Francesco Ferrara con Coratti – spiega Buzzi – ma quando arrivammo a maggio 2014 lo stesso Coratti mi disse che di queste cose non ne dovevo parlare più con lui ma con D’Ausilio». La voce del pagamento dei 100mila euro in chiaro, però, comincia evidentemente a circolare. «Mi chiama Luca Giansanti, capogruppo della lista Marino e mi dice: “e noi?” Quindi, l’8 agosto, mi chiede di passare in commissione Bilancio. In giunta non c’era problema perché il sindaco Marino è onestissimo e non ci ha mai chiesto nulla. Alfredo Ferrari del Pd, presidente commissione Bilancio, e Giansanti mi dicono se non ci dai 30mila euro non va in porto. Su questa vicenda, alla fine, non abbiamo pagato nessuno perché ci hanno arrestato».

Altri due episodi sui quali si dilunga Buzzi sono quelli relativi all’ex presidente del decimo municipio, Andrea Tassone. «Inizialmente Tassone mi chiamava e io evitavo di incontrarlo, perché ogni volta mi chiedeva di assumere qualcuno – ha raccontato Buzzi – Il 7 maggio 2014, comunque, mi presenta Paolo Solvi come un suo uomo. Mi disse che gli servivano un sacco di soldi per la campagna elettorale, e che mi avrebbe affidato un lavoro di potature in cambio di 30mila euro. Voleva i soldi in nero perché doveva pagare la campagna elettorale e concordai 26mila e 500 euro, il 10% di 264mila euro della gara». «Ho pagato una tangente a Tassone e a D’Ausilio anche per la gara per la pulizia delle spiagge di Ostia – ha poi aggiunto Buzzi – il 10% sui 122mila euro della gara».

E se Buzzi sembra ammettere senza scomporsi dazioni di denaro e tangenti, si infervora quando arriva il momento di parlare dell’ex vicesindaco Nieri (non indagato) e di altri politici Pd che, a suo dire, hanno preso le distanze da lui dopo il suo arresto. «Vergognati Nieri, vergognati – tuona Buzzi – Mi arrabbio per gli amici che ti conoscono da trent’anni e non ti difendono. Vengono qui a dire “speriamo che la giustizia trionfi”. Perché non sei andato da Pignatone a dire che hanno preso un abbaglio? Gli amici si vedono nel momento del bisogno». «Nieri – ha affermato Buzzi – ci chiese di fare il servizio di guardiania per una villa a Monte Mario che era stata destinata a Suor Paola. Era il corrispettivo per l’accordo sull’acquisto della sede della 29 Giugno a prezzo scontato, nel contesto della dismissione del patrimonio del Comune. A Nieri gli ho assunto più di venti persone». Un’ultima bordata, Buzzi la riserva a Matteo Orfini: «Ho fatto la Città dell’altra economia, Orfini ne beneficiava quando chiedeva la sala convegni. Nessuno pagava, solo Grillo. Nemmeno 200 euro per la sala».

In merito alla vicenda legata all’acquisto degli appartamenti della cooperativa San Lorenzo, Buzzi ha invece tirato in ballo la LegaCoop. «Ho comprato gli appartamenti perché me lo ha chiesto Legacoop – ha spiegato – Mi chiamò il presidente LegaCoop Lazio, Venditti, e mi disse che ne aveva parlato con Poletti. Andai a Bologna a parlare con il direttore generale di Unipol e mi mise a disposizione 4 milioni. Legacoop mi ha ordinato di comprare e io ho eseguito perché sono un soldato».

fonte: http://www.iltempo.it/roma-capitale/2017/03/17/news/buzzi-choc-tangenti-a-tutto-il-pd-1026503/

Non gli è bastato salvare un condannato. Hanno ostentato il loro arrogante trionfo. Il trionfo della casta nel disprezzo delle leggi e della Gente…!!

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Non gli è bastato salvare un condannato. Hanno ostentato il loro arrogante trionfo. Il trionfo della casta nel disprezzo delle leggi e della Gente…!!

 

Non gli è bastato salvare un condannato. Hanno ostentato la loro arroganza e disprezzo del Popolo sovrano con tutti quegli abbracci e baci.

Augusto Minzolini, ex direttore del Tg1, condannato per peculato a 2 anni e 6 mesi con sentenza definitiva della Cassazione il 12 novembre 2015, è ancora lì, saldamente al suo posto.

La casta gli ha salvato la poltrona. Da quasi un anno e mezzo prendo uno stipendio (d’oro) che non gli competerebbe… ma tanto pagano i coglioni Italioti… Ed ora via spedito a beccarsi pure il Vitalizio

Il tutta alla faccia Vostra e della Legge…

Siete soddisfatti?

Mi raccomando, votateli ancora!

VERGOGNA. IL NOSTRO PARLAMENTO MAI COSÌ IN BASSO – Il Senato respinge decadenza del CONDANNATO Minzolini. E ancora più schifoso del voto dei nostri senatori, è il lungo applauso con cui hanno festeggiato il salvataggio di un delinquente!

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VERGOGNA

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VERGOGNA. IL NOSTRO PARLAMENTO MAI COSÌ IN BASSO – Il Senato respinge decadenza del CONDANNATO Minzolini. E ancora più schifoso del voto dei nostri senatori, è il lungo applauso con cui hanno festeggiato il salvataggio di un delinquente!

 

“Un parlamentare interdetto dai pubblici uffici? Decade dal suo mandato ai sensi dell’articolo 66 della Costituzione. altrimenti sarebbe violare le regole della Costituzione e della legge. Sarebbe ABERRANTE“

Sergio Mattarella 31 luglio del 2007

 

In applicazione della legge Severino, a seguito della sentenza di condanna a due anni e sei mesi di reclusione per peculato, l’ex direttore del Tg1, era da dichiarare decaduto dal mandato parlamentare.

Il Senato con 137 sì, 94 no e 20 astenuti ha approvato invece un ordine del giorno presentato da Forza Italia che respinge la proposta della giunta.

Il voto dell’odg è stato accolto da un lungo applauso.

«Oggi la legge Severino non esiste più». Ha affermato, strappando una fotocopia della legge varata nel novembre 2012, il vice presidente della Camera Luigi Di Maio.

«Abbiamo capito che non si può andare a votare perché devono risolvere le loro magagne, ed è stato creato un precedente pericolosissimo», attacca Di Maio che sottolinea: «non vi lamentate se i cittadini manifestano in maniera violenta fuori al Parlamento se dentro si fanno atti eversivi. Fate prima a riaprire le patrie galere».

«Dal Senato oggi è arrivato un atto di una violenza inaudita, un atto eversivo contro le istituzioni della Repubblica. Il Pd oggi sancisce che la legge non è uguale per tutti», insiste Di Maio. «Stanno attenti alle loro poltrone e questa storia del garantismo di cui parla Renzi è un’ignobile menzogna, è la prassi della partitocrazia», attacca Alessandro Di Battista.

«Tra il Pd e FI c’è stato di fatto un voto di scambio. I dem ieri hanno salvato Lotti per lo più uscendo dall’Aula e facendogli abbassare il quorum e loro oggi gli hanno salvato Minzolini che resta senatore di FI. È una vera vergogna. Hanno dimostrato di essere una Casta che vuole restare al di sopra della legge», aggiunge l’esponente M5S Mario Michele Giarrusso.

Maturani (Pd): Di Maio rappresentante delle istituzioni che incita alla violenza – Ora fatemi capire: Si mettono sotto i piedi la legge, votano di tenere nel NOSTRO Parlamento un delinquente e festeggiano questa porcata con un applauso di 2 minuti ed è Di Maio che incita alla violenza??

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Di Maio

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Maturani (Pd): Di Maio rappresentante delle istituzioni che incita alla violenza – Ora fatemi capire: Si mettono sotto i piedi la legge, votano di tenere nel NOSTRO Parlamento un delinquente e festeggiano questa porcata con un applauso di 2 minuti ed è Di Maio che incita alla violenza??

 

Di Maio: “Voto Minzolini atto eversivo, poi non vi lamentate della violenza”

Il voto contrario del Senato alla decadenza di Augusto Minzolini “è stato un atto eversivo contro le istituzioni”. A dirlo è il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. “Non vi lamentate – ha proseguito il parlamentare M5S, rivolgendosi ai partiti – se i cittadini poi protestano in maniera violenta“.

Maturani (Pd): Di Maio rappresentante delle istituzioni che incita alla violenza

“E’ davvero sconfortante sapere che nelle istituzioni agiscono persone come il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che giustifica, ma forse sarebbe meglio dire evoca, le violenze di piazza, visto che a suo avviso è all’interno del Senato che ci sono gli eversivi, senatori cioè rei di aver votato contro la decadenza da parlamentare di Minzolini. Di Maio, come sempre, ha bisogno di ripassare. Quella che per lui è eversione, si chiama libertà di coscienza, un principio su cui si è fondata la nostra libertà. Sarebbe facile dire che l’eversivo è lui, ma il Pd non cadrà in questo gioco di far a poco a poco entrare la violenza nel dibattito politico, come sembrano desiderare i 5S. Noi la violenza la rifiutiamo sempre, che si esprima in una piazza o attraverso un post di un blog o, peggio di tutto, per bocca di un rappresentante delle istituzioni”. Lo dichiara la senatrice Pina Maturani, vicepresidente del Gruppo Pd.

Si mettono sotto i piedi la legge, votano di tenere nel NOSTRO Parlamento un delinquente e festeggiano questa porcata con un applauso di 2 minuti ed è Di Maio che incita alla violenza??

Ma se gli Italiani non fossero un popolo di coglioni, sarebbero andati a prenderli ad uno ad uno fin dentro il Senato…!

By Eles

Anche oggi una valanga di arrestati e indagati… Ma leggendo i giornali una domanda mi sovviene: com’è che non c’è manco un grillino tra questi delinquenti?

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arrestati

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Anche oggi una valanga di arrestati e indagati… Ma leggendo i giornali una domanda mi sovviene: com’è che non c’è manco un grillino tra questi delinquenti?

Non Vi tedieremo con una valanga di parole…

Vogliamo solo sottoporVi tre articoli presi dalla stampa di oggi:

– Camorra e appalti truccati in Campania, 69 arresti tra cui diversi politici e imprenditori.

– Regione Lombardia, indagato il dg Maiocchi Truffa per ottenere fondi pubblici

– Roma, appalti truccati nella sanità: 9 arresti. Angelucci, deputato e “re delle cliniche”, indagato per traffico d’influenze

Solo tre articoli, ma ce ne erano anche altri…

Leggendo questi titoli una domanda ci è sorta spontanea:

com’è che non c’è manco un grillino tra questi delinquenti?

Diffondete questo articolo… Chissà, qualche elettore di Renzi o di Forza Italia forse riuscirà a darci una risposta…

 

By Eles

 

40 anni dopo – Rapito il 16 marzo 1978 – Ucciso il 9 maggio 1978, per rinfrescrVi la memoria – Imposimato conferma: “Aldo Moro fu ucciso per volere di Andreotti e Cossiga, responsabili delle stragi da Piazza Fontana a Via D’Amelio”…!

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Aldo Moro

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Rapito il 16 marzo 1978 – Ucciso il 9 maggio 1978, per rinfrescrVi la memoria – Imposimato conferma: “Aldo Moro fu ucciso per volere di Andreotti e Cossiga, responsabili delle stragi da Piazza Fontana a Via D’Amelio”…!

 

Imposimato conferma: “Moro fu ucciso per volere di Andreotti e Cossiga, responsabili della stragi: da Piazza Fontana a Via D’Amelio”

Ferdinando Imposimato torna a parlare del caso del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro e lo fa puntando il dito contro quelli che allora erano i vertici dello stato e della Democrazia Cristiana: Giulio Andreotti e Francesco Cossiga.

L’ex giudice istruttore della vicenda dice: “L’uccisione di Moro è avvenuta per mano delle Brigate Rosse, ma anche e soprattutto per il volere di Giulio Andreotti, Francesco Cossiga e del sottosegretario Nicola Lettieri”. Poi ha aggiunto: “Se non mi fossero stati nascosti alcuni documenti li avrei incriminati per concorso in associazione per il fatto. I servizi segreti avevano scoperto dove le Br lo nascondevano, così come i carabinieri. Il generale Dalla Chiesa avrebbe voluto intervenire con i suoi uomini e la Polizia per liberarlo in tutta sicurezza, ma due giorni prima dell’uccisione ricevettero l’ordine di abbandonare il luogo attiguo a quello della prigionia”.

Ferdinando Imposimato appena un mese fa ha presentato un esposto alla Procura di Roma, affermando che le forze dell’ordine sapevano dove si trovava la prigione di Aldo Moro. Per questo i magistrati hanno aperto un fascicolo per valutare se esistano i presupposti per riaprire il caso Moro.

Nel testo di Imposimato ci sono le rivelazioni di 4 appartenenti a forze dell’ordine e armate secondo cui il covo Br di via Montalcini fu monitorato per settimane. Ma non è tutto: recentemente la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine relativo alle dichiarazioni di due artificieri, che hanno raccontato come il ritrovamento della Renault 4 contenente il cadavere di Moro sia avvenuto alle 11, e come sul posto fosse stato presente fin da subito Francesco Cossiga.

Fonte: http://siamolagente.altervista.org/imposimato-conferma-moro-fu-ucciso-per-volere-di-andreotti-e-cossiga-responsabili-della-stragi-da-piazza-fontana-a-via-damelio/#

…………………

“L’uccisione di Moro è avvenuta per mano delle Brigate Rosse, ma anche e soprattutto per il volere di Giulio Andreotti, Francesco Cossiga e del sottosegretario Nicola Lettieri”. Ferdinando Imposimato, al tempo giudice istruttore della vicenda del sequestro e dell’uccisione di Moro, interviene sul Caso Moro. E lo fa da Reggio Calabria, sul palco della rassegna Tabularasa dell’associazione Urba/Strill.it.

“Se non mi fossero stati nascosti alcuni documenti – ha aggiunto – li avrei incriminati per concorso in associazione per il fatto. I servizi segreti avevano scoperto dove le Br lo nascondevano, così come i carabinieri. Il generale Dalla Chiesa avrebbe voluto intervenire con i suoi uomini e la Polizia per liberarlo in tutta sicurezza, ma due giorni prima dell’uccisione ricevettero l’ordine di abbandonare il luogo attiguo a quello della prigionia”.

“Quei politici – ha detto Imposimato – sono responsabili anche delle stragi: da Piazza Fontana a quelle di Via D’Amelio.
Lo specchietto per le allodole si chiama Gladio. A Falcone e Borsellino rimprovero soltanto di non aver detto quanto sapevano, perché avevano capito e intuito tutto, tacendo per rispetto delle istituzioni. Per ucciderli Cosa Nostra ha eseguito il volere della Falange Armata, una frangia dei servizi segreti”.

Lo stesso Imposimato all’inizio di giugno ha presentato un esposto alla Procura di Roma. Secondo il giudice le forze dell’ordine sapevano dov’era la prigione di Moro. Così i magistrati di Roma hanno aperto un fascicolo senza ipotesi di reato né indagati aperto per valutare se esistano nuovi indizi per riaprire le indagini sulla morte di Aldo Moro. “Massima fiducia nella volontà dei giudici di accertare la verità sulla morte di Moro”. Nel testo le rivelazioni di 4 appartenenti a forze dell’ordine e armate secondo cui il covo Br di via Montalcini fu monitorato per settimane.

Ma non è l’unica indagine che “riapre” il Caso Moro. Le dichiarazioni di Imposimato arrivano dopo che la procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine relativo alledichiarazioni di due artificieri che spostano alle 11 l’ora del ritrovamento della Renault 4 con il cadavere di Aldo Moro e la presenza dell’allora ministro degli Interni, Francesco Cossiga, in via Caetani.

Già, perché Vitantonio Raso e il suo collega Giovanni Circhetta non sono mai stati interrogati. E nei giorni scorsi hanno deciso di raccontare la propria verità. Gli antisabotatori, che per primi arrivarono all’R4 rossa, con il corpo di Moro nel bagagliaio, in via Caetani, il 9 di maggio di 35 anni fa, spostano l’ora del ritrovamento dell’auto e del cadavere dello statista a prima delle 11, mentre era delle 12.30 la famosa telefonata delle Br che annunciava l’uccisione di Moro ed il luogo dove trovarne il corpo.

Il giallo sull’ora del ritrovamento di Moro su HuffPost

  • Gli artificieri: “Sapevamo della morte di Moro prima della telefonata delle Br
  • Intervista all’artificiere Vitantonio Raso: “Ho visto Cossiga a via Caetani prima della chiamata”
  • Intervista al maresciallo Giovanni Circhetta: “C’erano carte e assegni sul sedile dell’R4. Che fine hanno fatto?”
  • Claudio Signorile: “Quella mattina ero con Cossiga ed era l’ora del caffè non dell’aperitivo”
  • Il Carabiniere Antonio Cornacchia: “Sono giunto in Via Caetani alle 13,20. Gli artificieri sono arrivati dopo”

fonte: http://www.huffingtonpost.it/2013/07/10/ferdinando-imposimato-aldo-moro-ucciso-br-giulio-andreotti-e-francesco-cossiga_n_3571509.html

da http://lapillolarossa15.altervista.org