La proposta: Liliana Segre prima donna Presidente della Repubblica

 

Liliana Segre

 

 

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La proposta: Liliana Segre prima donna Presidente della Repubblica

 

La proposta è stata lanciata da Lucia Annunziata e condivisa da Carlo Verdelli di Repubblica. Anche Nicola Zingaretti ha approvato.

Liliana Segre Presidentessa della Repubblica? Per Nicola Zingaretti non è una possibilità da scartare: “è una grandissima personalità, che si presenta benissimo per un ruolo come questo” ha detto il segretario del Pd, che ha continuato definendo la senatrice a vita “un faro e un punto di riferimento della democrazia del nostro Paese. Se non fossi qui oggi” ha detto Zingaretti da New York, “probabilmente sarei stato a Milano”, in riferimento alla manifestazione ‘Milano non odia’ in solidarietà con Liliana Segre organizzata davanti al Memoriale della Shoah.
La proposta è stata avanzata da Lucia Annunziata dal palco del convegno “Metamorfosi. Le conseguenze del cambiamento”. La giornalista spiega che sarebbe un gesto “per togliere il Quirinale dalla partigianeria della politica”. Anche Repubblica, per voce del direttore Carlo Verdelli, ha appoggiato la proposta, definendola “alta e nobile”: “Ha scosso il mondo il fatto che in Italia sia stato ritenuto necessario un servizio di sorveglianza per mettere al riparo una donna così anziana e provata, subissata di minacce e insulti sulla rete. Ogni giorno c’è un atto di antisemitismo – ha concluso Verdelli – In Danimarca ieri ottanta tombe sono state profanate nel cimitero ebraico: sottovalutarlo è gravissimo”.

 

tratto da: https://www.globalist.it/politics/2019/11/12/la-proposta-liliana-segre-prima-donna-presidente-della-repubblica-2048898.html

13 novembre 1974 – Karen Silkwood, una vittima del capitalismo – Lavorava in una fabbrica di plutonio dove, pur di lucrare il più possibile, lasciavano crepare gli operai… Morì in uno “strano incidente” mentre portava alla stampa i documenti su quello che aveva scoperto!

 

13 novembre

 

 

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13 novembre 1974 – Karen Silkwood, una vittima del capitalismo – Lavorava in una fabbrica di plutonio dove, pur di lucrare il più possibile, lasciavano crepare gli operai… Morì in uno “strano incidente” mentre portava alla stampa i documenti su quello che aveva scoperto!

KAREN SILKWOOD DIFENDEVA LA SALUTE DEI LAVORATORI CONTRO UNO DEI GIGANTI DEL NUCLEARE. MORÌ IN UNO STRANO INCIDENTE MENTRE PORTAVA ALLA STAMPA DOCUMENTI CHE ACCERTAVANO LA FONDATEZZA DELLE SUE ACCUSE

Karen Silkwood è una ragazza ancora giovane quando, all’inizio degli anni ’70, va a lavorare per la Kerr-McGee, a Crescent, vicino a Oklahoma City. Lì l’azienda, che si occupa di produrre barre di plutonio per le centrali nucleari di Crescent, ha un grosso stabilimento. Karen, che ha una formazione scientifica, sembra perfetta per lavorare nel laboratorio di metallografia, quello in cui si analizzano i campioni prodotti e si preparano i dati da mandare a Washington per fare i test di controllo. Ma subito dopo essere stata assunta si accorge che ci sono parecchie cose che non vanno. Prima di tutto, gli operai stanno a contatto con il plutonio senza le adeguate misure di sicurezza. Molti di loro, cinquecento in cinque anni, risultano “hot”, cioè contaminati dalle radiazioni, ma l’unica cosa che fa l’azienda è dargli mezza giornata di lavoro libera e fargli fare una doccia decontaminante. Non solo, Karen pensa che i dati dei laboratori vengano appositamente falsificati per non incorrere in sanzioni. Per questo si iscrive al sindacato ed in breve tempo diventa attivissima. Si occupa di salute e sicurezza sul lavoro e gira per tutta la fabbrica annotando tutto quello che non è a norma di legge. La proprietà aziendale la definisce una piantagrane e, siccome alla KM i turni sono duri, le paghe basse e i licenziamenti facili, anche molti lavoratori sono preoccupati dalla sua azione. Ma Karen va avanti finché anche lei per tre giorni consecutivi non risulta positiva al test di routine sulle radiazioni. I vertici aziendali la accusano di essersi contaminata da sola per rafforzare le sue illazioni. Tirano fuori il suo vecchio matrimonio fallito, la chiamano nevrotica, depressa, perfino tossicodipendente. Karen non ci sta, raccoglie tutte le sue prove, chiama un giornalista del Times e un dirigente nazionale del sindacato e fissa un appuntamento per consegnare tutto alla Commissione Energia Atomica. Ma il 13 novembre 1974, alle sette e trenta del mattino, viene ritrovata morta sul sedile della sua Honda bianca dopo essersi schiantata contro un albero. La polizia stradale ne è certa: Karen ha avuto un colpo di sonno, incredibilmente, mentre stava andando a consegnare quei documenti. Documenti che però in macchina non ci sono più, mentre il parafango della vettura risulta danneggiato. Secondo molti in realtà è stata uccisa perché non parlasse. Ma il caso è archiviato come un incidente. Negli anni seguenti le denunce di Karen si dimostreranno fondate. La Commissione energia atomica farà chiudere il sito di Crescent e la KM sarà costretta a risarcire con un milione e mezzo di dollari la famiglia Silkwood per le false accuse rivolte a quella ragazza coraggiosa che aveva sfidato un colosso del nucleare.

 

fonte: https://www.facebook.com/cannibaliere/photos/a.989651244486682/1892177330900731/?type=3&theater

Eugenia Kouniaki, l’avvocatessa che difende i migranti picchiata a sangue dai fascisti di Alba Dorata… Erano una ventina… Perchè fascista è anche sinonimo di vigliacco!

 

Eugenia Kouniaki

 

 

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Eugenia Kouniaki, l’avvocatessa che difende i migranti picchiata a sangue dai fascisti di Alba Dorata… Erano una ventina… Perchè fascista è anche sinonimo di vigliacco!

In venti contro una donna… Mi viene in mente la scena di Vauro contro il fascista Brasile. Un omino piccolo (Comunista) che si scaglia contro un energumeno di due metri… E questo che fa? Niente… abbassa gli occhi e si allontana… Perchè, oltre tutte le altre porcherie, il vero fascista è solo e solamente un VIGLIACCO!

Pestata a sangue dai fascisti di Alba Dorata l’avvocata dei migranti

Eugenia Kouniaki che difende un pescatore egiziano in un processo che vede imputati per aggressione esponenti dell’estrema destra greca, è stata colpita in pieno volto

Le immagini parlano da sole, purtroppo. Questa donna è un’avvocata greca, si chiama Eugenia Kouniaki ed è stata aggredita fuori dal tribunale di Atene da una ventina di militanti di Alba Dorata, appena terminata l’udienza, che vede come imputati, per passate aggressioni, altri esponenti del partito di estrema destra ellenico.

La legale che si occupa spesso di questioni relative ai migranti, rappresenta nel processo in corso ad Attene, proprio una delle vittime, un pescatore egiziano. Kouniaki stava uscendo dal tribunale con altre due donne quando è incappata nel branco di fascisti. Una decina di loro le hanno inseguite: le tre donne sono riuscite a salire sull’autobus, urlando, perché l’autista richiudesse immediatamente le porte.

Ma un uomo è riuscito comunque a salire e a colpire Eugenia Kouniaki sul viso con un pugno. L’ha ferita al naso come mostrano le foto condivise in Rete e in particolare  sulla pagina Facebook Osservatorio Democratico Sulle Nuove Destre.

Secondo la testimonianza rilasciata dall’avvocata il Tribunale era presidiato dalla polizia, ma monostante le urla delle tre donne nessuno è intervenuto. Di fatto una decina di militanti di Alba Dorato sono stati poi fermati per le proteste, ma subito rilasciati.

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Da Fanpage

Cara Caterina, figlia mia. Mi rivolgo a te perché sei la più grande, anche se hai solo cinque anni.

La donna in foto si chiama Eugenia Kouniaki ed è un’avvocatessa greca. Difende i migranti. Non è truccata da Halloween.

Eugenia Kouniaki è appena stata picchiata da una ventina di uomini di Alba Dorata, fuori dal tribunale che vede gli esponenti dello stesso partito imputati per altre aggressioni. Firmano i pestaggi, sì.

Cara Caterina, te lo dico al volo con un pezzo breve che mi esce fuori dalle budella che si contorcono dalla rabbia, e so che non è il miglior modo per scrivere, e magari sembrerà una stronzata, ma te lo dico lo stesso: io ti voglio bene.

Di fronte a questa montagna di inumano, mi sento di dire la prima cosa umana che mi viene in mente: sei una bambina meravigliosa. Per questo ti scrivo queste righe, per raccontarti, che è una delle forme più alte per dimostrare a una persona di volerle bene, raccontarle delle storie. Alba Dorata è il partito fascista di cui Casa Pound dice “abbiamo lo stesso programma e un destino comune”.

Quelli di Casa Pound che ad Ostia, nei giorni scorsi, hanno preso tanti tanti voti e dicono “aiutiamo gli italiani” e poi regalano un pacco di pasta in cambio di un voto. Ti ricattano con la fame. Fascisti, appunto.

Cara Caterina, io spero di no ma temo di sì: tu nella vita incontrerai qualcuno che ti dirà “sono fascista”, o più probabilmente “lascia perdere, sono cose del passato, non c’è bisogno dell’Anpi, della memoria
e dei vecchi, pensiamo al futuro”. E magari dicendolo abbozzerà un sorriso. Tu Caterina ricordati sempre che fra il primo uomo e il secondo è più pericoloso il secondo, perché è più difficile da riconoscere, un avversario, quando finge di stare seduto al tuo tavolo.

Cara Caterina, quando sentirai pronunciare quelle frasi guarda bene negli occhi chi le pronuncia, e non scordare la sua espressione, perché è la stessa di quando Caino ingannò Abele, di quando un uomo chiuse il portellone di un treno piombato mentre una bambina di cinque anni piangeva, e la stessa maledetta espressione di quei passanti che si voltavano dall’altra parte quando con i sacchi di sabbia, per non lasciare lividi, le squadracce picchiavano i lavoratori in sciopero che si organizzavano.

Caterina, chiudo questa lettera, questo pezzo, questo articolo, non so neanche come chiamarlo, con una frase di una donna meravigliosa. Tu Caterina tieni sempre questa frase nel taschino, perché fino a che avremo qualcosa di prezioso con noi, non avremo ancora perso: “Dire che il fascismo è un’opinione politica sarebbe come dire che la mafia è un’opinione politica” (Michela Murgia).

Ti voglio bene, Cate.

 

Pepe Mujica: “Le sinistre si dividono per le idee, le destre si uniscono per gli interessi”

 

Pepe Mujica

 

 

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Pepe Mujica: “Le sinistre si dividono per le idee, le destre si uniscono per gli interessi”

Mentre le destre sono unite dagli interessi, la sinistra in Uruguay ha imparato a discutere e mettersi d’accordo, a raggiungere un programma che offre al popolo un’alternativa per colmare le differenze. “Le sinistre si dividono per le idee, le destre si uniscono per gli interessi”, ha dichiarato in piena campagna elettorale l’ex presidente dell’Uruguay, Pepe Mujica.

D’altra parte, ha sottolineato che in relazione al numero di lavori privati, il numero di lavori pubblici è diminuito durante i governi di sinistra. “Ed è quella relazione che dobbiamo guardare”. “Quando governavano ogni 100 lavoratori nel paese c’erano 23 o 24 persone e ora ce ne sono 16 o 17”, ha detto e ha invitato a guardare i municipi che sono stati governati dall’opposizione per 15 anni.

Mujica ha difeso le politiche sociali e ha sottolineato l’errore di pensare che i soldi vengano dati ai poveri in modo che non lavorino.

“Non sanno cosa significhi essere poveri, non hanno idea, non hanno mai vissuto nella necessità”.

“L’amore per la vita si traduce in politiche sociali”, ha detto e fatto un riferimento alle donne sole con i bambini. “Abbiamo scoperto che dobbiamo aiutarle non perché siamo buoni, ma perché la solidarietà ci conviene a noi come popolo a lungo termine”.

Brasile – Lula libero: “Non hanno imprigionato un uomo, hanno imprigionato un’idea e un’idea non muore”

 

Lula

 

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Brasile – Lula libero: “Non hanno imprigionato un uomo, hanno imprigionato un’idea e un’idea non muore”

“Cari compagni, non riesco ad esprimere cosa significhi essere qui con voi”, queste le prime parole pronunciate dall’ex presidente brasiliano Lula ai militanti del PT accorsi a salutare la sua scarcerazione dopo 580 giorni di prigionia senza alcuna prova.

“Siete il cibo della democrazia di cui avevo bisogno per resistere alla malvagità”, ha poi aggiunto promettendo che continuerà a “lottare per il popolo brasiliano”.

Nonostante il tono festoso, durante il suo discorso, l’ex presidente ha criticato il ministro della Giustizia, Sergio Moro, responsabile della sua condanna, la Polizia Federale e la Procura che, secondo lui, hanno lavorato per criminalizzare la sinistra e il PT. “Non hanno arrestato un uomo, hanno voluto uccidere un’idea”.

“Io, che durante tutta la vita ho parlato con il popolo brasiliano, non pensavo che sarei stato con uomini e donne che, per 580 giorni, sono rimasti qui (…) indipendentemente da pioggia, caldo o freddo”.

Dopo aver salutato coloro che lo hanno accompagnato, tra cui il presidente del PT, Gleisi Hoffmann, e l’ex candidato alla presidenza Fernando Haddad, i suoi avvocati, tra gli altri; l’ex capo di Stato ha affermato che “non hanno imprigionato un uomo, hanno imprigionato un’idea e un’idea non muore”.

“Non ho modo di ripagarvi e sarò eternamente grato e fedele alla vostra lotta…

Grazie mille per aver ottenuto ‘Lula Livre’ che avete urlato per 580 giorni”, ha esclamato.

Maurizio Crozza massacra Matteo Salvini: “Liliana Segre verrà ricordata perché è sopravvissuta ad Auschwitz, tu perché non sei sopravvissuto al Papeete” – “La Segre è sotto scorta, ma lei scappava dalle SS mentre tu le corteggi”

 

Maurizio Crozza

 

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Maurizio Crozza massacra Matteo Salvini: “Liliana Segre verrà ricordata perché è sopravvissuta ad Auschwitz,  tu perché non sei sopravvissuto al Papeete” – “La Segre è sotto scorta, ma lei scappava dalle SS mentre tu le corteggi”

Il comico genovese ha attaccato il leader della Lega durante un monologo proposto nel corso della trasmissione Fratelli di Crozza

Maurizio Crozza contro Matteo Salvini per le sue dichiarazioni sulla scorta a Liliana Segre

È un Maurizio Crozza infuriato quello che si è scagliato contro Matteo Salvini sulla questione dell’assegnazione della scorta a Liliana Segre nel corso della puntata di Fratelli Di Crozza, in onda venerdì 8 novembre in prima serata su Nove.

Il comico ha iniziato il suo monologo parlando degli episodi di razzismo, che hanno coinvolto il calciatore del Brescia Mario Balotelli durante il match che la sua squadra ha giocato a Verona contro i padroni di casa.

Il cabarettista, dunque, ha ricordato il commento che il leader della Lega ha espresso subito dopo quell’episodio, ovvero che “Un operaio dell’Ilva vale 10 volte di più di Balotelli” aggiungendo “sempre che all’Ilva non ci siano anche operai di colore perché sennò valgono uguale”.

Poi è partito all’attacco del leader del Carroccio: “Salvini ormai appena sente che può coccolare gli amici della croce celtica ci si tuffa a bomba come se fosse al banco dei salumi”.

Il comico genovese, poi, ha ironizzato sulle dichiarazioni che Salvini ha fatto subito dopo l’assegnazione della scorta a Liliana Segre a causa delle minacce che la reduce della Shoah riceve quotidianamente.

 “Dopo aver assegnato la scorta alla Segre, Salvini si è paragonato alla senatrice a vita affermando che anche lui riceve minacce” ha dichiarato Crozza.

“Liliana Segre verrà ricordata perché è sopravvissuta ad Auschwitz – è l’affondo del comico – tu perché non sei sopravvissuto al Papeete”.

“Da una parte i nazisti, dall’altra le cubiste” continua Crozza che poi attacca nuovamente il leader della Lega: “Salvini, lei (la Segre) scappava dalle SS, tu le corteggi, cazzo, che nesso c’è”.

 

La denuncia del parroco di Gaza: “Siamo nella più grande prigione del mondo, aiutateci”

 

Gaza

 

 

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La denuncia di don Mario Da Silva, Parroco di Gaza: “Siamo nella più grande prigione del mondo, aiutateci”

La denuncia di don Mario Da Silva, parroco della chiesa latina nella Striscia di Gaza,: “C’è sempre più disperazione, i gazawi non hanno più solo necessità di libertà, ma di beni di prima necessità”

Se ne parla molto meno di quanto non si dovrebbe: “A Gaza stiamo sempre peggio, continuate ad aiutarci! Gaza è forse la prigione più grande del mondo. C’è sempre più disperazione, i gazawi non hanno più solo necessità di libertà, ma di beni di prima necessità per sopravvivere. Chiediamo cibo, medicine e lavoro”.

A parlare è don Mario Da Silva, parroco della chiesa latina nella Striscia di Gaza, in una intervista all’ong della Custodia di Terra Santa.

“Ci sono ancora molti problemi di elettricità, abbiamo solo otto ore di fornitura elettrica a turni, – racconta il parroco – carenza di acqua pulita, servizi basici di assistenza medica e presenza in pessime condizioni. Dobbiamo capire come sopravvivere. Le famiglie ogni giorno devono cercare di mantenere quello che hanno per non cadere nella miseria assoluta. Sta sempre più aumentando la richiesta di aiuti sui bisogni base della vita quotidiana. Da un anno e mezzo ci siamo quindi attivati per organizzarci nella distribuzione di pacchi con cibo e medicinali. Inoltre la Chiesa, tramite i suoi donatori, sta portando avanti un progetto di creazione lavoro, di cui beneficiano 64 famiglie. Vogliamo sopperire alla mancanza di lavoro cercando di raggiungere principalmente i giovani che stanno sempre più andando via da Gaza”.

Quando Craxi lanciò l’accusa: “Come Soros è uno squalo della Finanza e come distrusse la Lira italiana”

 

Soros

 

 

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Quando Craxi lanciò l’accusa: “Come Soros è uno squalo della Finanza e come distrusse la Lira italiana”

Che la figura dell’ex Presidente del Consiglio Bettino Craxi – poi rifugiatosi e deceduto in Tunisia – faccia discutere ancora oggi è un dato oggettivo. Ma pochi ricordano una sua affermazione che mette in gioco alcuni “fenomeni” che ancora oggi riguardano la Storia d’Italia e del mondo interno:

 “Il finanziere squalo Soros fece una colossale speculazione sulla lira guadagnando una cifra colossale…grandi intrighi, grandi avventure, alle quali sono portati molto spesso i grandi gruppi finanziari” – dichiarò infatti Craxi nel corso di un’intervista.  Nella storia economica dell’Europa, il mercoledì nero è il 16 settembre 1992 quando la lira italiana e la sterlina inglese furono costrette ad uscire dallo SME, in conseguenza secondo alcuni di una speculazione finanziaria da cui ricavò profitto soprattutto il finanziere George Soros. Soros vendette sterline allo scoperto per un equivalente di più di 10 miliardi di dollari e causò una perdita di valore della lira sul dollaro del 30%, guadagnando una cifra stimata attorno agli 1,1 miliardi di dollari.
Un video documenta le dichiarazioni di Craxi:

La giornalista greca accusa: “Tsipras è un traditore, e grazie a lui la Grecia è distrutta dalla UE: Soros acquista 25.000 case a prezzo da fame e la Germania guadagna sui biglietti del Partenone. Sono dei criminali”

 

Tsipras

 

 

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La giornalista greca accusa: “Tsipras è un traditore, e grazie a lui la Grecia è distrutta dalla UE: Soros acquista 25.000 case a prezzo da fame e la Germania guadagna sui biglietti del Partenone. Sono dei criminali”

“Lo sai che adesso, se entriamo là (indica il Partenone alle spalle, NdR), paghiamo un biglietto e questi soldi vanno direttamente in Germania, in un apposito fondo destinato al risanamento del debito pubblico?” – lo dichiara a Byoblu.com la giornalista Giorgia Bitakou, politica e fondatrice del movimento Exit Greek che quest’anno, per la prima volta, è stato candidato alle elezioni europee.

 “La Germania ha perso le due guerre mondiali, ma sta vincendo questa guerra che io chiamo una “guerra silenziosa”. Ed è molto più subdola perché non si vede il nemico, è difficile vedere chi c’è dall’altra parte, però è una guerra a tutti gli effetti dove i vincitori – in qualche modo – colonizzano il Paese. Voi state assistendo a una colonizzazione, ma tu mi parli di una vera e propria conquista. Non esiste più libertà nel vostro Paese?” -ha dichiarato la giornalista greca. E alla richiesta di conferma della presunta notizia riguardante l’acquisto di circa 25 mila case ad Atene da parte del noto speculatore finanziario Soros,la donna ha risposto affermativamente:

“Sì, è vero, ha comprato queste case. Molte ONG hanno costituito un’mpresa immensa per l’accoglienza dei migranti che, però, una volta arrivati, non sanno dove andare, perché non ci sono spazi e strutture sufficienti per ospitarli. Esiste poi il problema dei trafficanti di esseri umani e degli sciacalli che sfruttano, attraverso lo scambio di denaro e i massicci investimenti nel mercato immobiliare, la condizione dei migranti. Comprano case per questa gente, per poi lasciarle vuote, senza dargliele. Questo giro di soldi immenso entra nelle tasche dei collaboratori di Soros e della sua istituzione. Soros stesso, spesse volte, scrive articoli sui giornali greci per cercare di persuadere i greci che “l’unica soluzione è lasciare spazio a questo nuovo mondo, dove non ci sono differenze di nazionalità, di fede, dove siamo tutti uguali, ecc. E che dobbiamo capire che, se vogliamo sopravvivere, dobbiamo lasciare la sovranità”. Ha scritto esattamente così! È proprio questa la politica del nuovo ordine della globalizzazione, del mondo che rappresenta lui e i suoi dipendenti. E Tsipras e anche Mītsotakīs, naturalmente, lavorano per lui”.

Il video diffuso da Byoblu.com:

fonte: https://www.byoblu.com/2019/05/31/tsipras-il-traditore-giorgia-bitakou-intervistata-da-tiziana-alterio/

La mafia adesso dirige onlus per i diritti umani – Antonello Nicosia, in stato di fermo per associazione mafiosa, è direttore di una onlus per i diritti dei carcerati e nel tempo libero messaggero per i clan, con il silenzioso beneplacito delle nostre istituzioni.

 

mafia

 

 

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La mafia adesso dirige onlus per i diritti umani – Antonello Nicosia, in stato di fermo per associazione mafiosa, è direttore di una onlus per i diritti dei carcerati e nel tempo libero messaggero per i clan, con il silenzioso beneplacito delle nostre istituzioni.

Oggi ci sono pochi eroi perché sono quasi tutti morti. Falcone e Borsellino scusateci, ma non siamo all’altezza della vostra eredità.

Tralasciando i fatti – che verranno accertati dalla Procura di Palermo – le parole di Antonello Nicosia uccidono ancora e offendono la memoria di chi con religioso impegno ha servito lo Stato. Quando si parla a sproposito di Falcone e Borsellino le parole sono macigni e quelle pronunciate da Nicosia devono essere pesate e giudicate a dovere:

“All’aeroporto bisogna cambiare il nome eh! Non va bene Falcone e Borsellino. Ma perché dobbiamo spiegare chi sono, scusami? Perché dobbiamo mescolare sempre la stessa merda? Sono vittime di incidenti sul lavoro. [Risata]. Ma poi Falcone non era più magistrato quando è stato ammazzato, aveva già un incarico politico”.

Intercettato dai Carabinieri così parlava Nicosia, radicale di Sciacca, direttore di una onlus che si occupa dei diritti dei detenuti e assistente parlamentare di Giuseppina Occhionero (Italia Viva), che grazie a questo incarico riusciva ad accedere facilmente alle carceri come lui stesso affermava:

“Mi giro le carceri, visto che non potevo entrare così [come radicale] con lei [Giuseppina Occhionero] entro. Faccio un sacco di cose, hai capito? Ho trovato questo escamotage. Vado al 41 bis. Entro di notte pure ad Agrigento ci sono andato di notte”.

L’Italia è un paese assurdo in cui le cose funzionano al contrario: ci preoccupiamo dei colpevoli, ma trascuriamo le vittime. Dopo che la Corte di Strasburgo ha mostrato di non comprendere cosa sia e come si combatta la mafia, prevedendo benefici di pena anche per quei terroristi e mafiosi che si rifiutino di collaborare, in Italia permettiamo non a detenuti qualunque, ma a carcerati eccellenti di avere contatti con l’esterno addirittura servendosi delle istituzioni attraverso pizzini intestati Camera dei Deputati e consegnati da Nicosia in qualità di tramite.

Ecco allora che il lavoro lasciatoci in eredità da Falcone viene miseramente svilito, con il danno – rimuovere l’ergastolo ostativo anche per i non collaboratori di giustizia – oltre che con la beffa – definirlo un politico vittima di un incidente sul lavoro. La verità è che di Mafia si parla ancora troppo poco – salvo rare ed eccellenti eccezioni, vedasi Nicola Gratteri- e che nonostante il temerario lavoro a valle svolto dalle forze dell’ordine, la legislazione statale e ancor di più quella sovrannazionale non hanno i mezzi giuridici a monte necessari per affrontare una battaglia impari che merita ugualmente di essere combattuta.

 

 

fonte: http://www.lintellettualedissidente.it/cartucce/nicosia-mafia-onlus-diritti-umani/?fbclid=IwAR0OiV1Xar6cD-8u_eqTl3pA1QjWKUkZgcgg1UvrR2Jx9pSoEgmdpe0VlzU