Come gli Stati Uniti tentano di trascinare l’Europa verso una nuova Guerra Fredda

 

 

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Come gli Stati Uniti tentano di trascinare l’Europa verso una nuova Guerra Fredda

C’è poco da scherzare, qui le tensioni internazionali si stanno acutizzando. La tendenza alla guerra – connaturata al capitalismo e, ancor di più, all’imperialismo, specie nelle sue fasi di crisi – sta portando soprattutto gli Stati Uniti ad un atteggiamento, via via, sempre più minaccioso ed aggressivo. Si è tornati di nuovo in guerra fredda. La quale, come abbiamo visto anche negli anni scorsi, si tramuta facilmente in guerra vera e propria nei paesi del Medio Oriente, ma anche in Europa, come abbiamo visto prima nella ex Jugoslavia e ora in Ucraina. Solo che negli ultimi tempi stiamo assistendo ad un escalation inquietante.

Gli Stati Uniti hanno accusato la Russia – senza fornire uno straccio di prova, come spesso accade in questi casi – di non rispettare gli accordi INF, ossia, quelli sui missili nucleari a medio raggio. Purtroppo gli Stati europei si sono subito accodati a quest’accusa.

Tali accordi vennero firmati – lo ricordiamo – nel 1987 da Reagan, allora presidente degli USA e da Gorbaciov, capo di Stato dell’URSS. Essi hanno comportato l’eliminazione dei missili nucleari a gittata medio-corta (dai 500 ai 5000 km) con base a terra, sia in Europa occidentale, che nell’allora Unione Sovietica.

La denuncia in questione sta avendo delle conseguenze, ossia, il ritiro degli Stati Uniti dal trattato INF. Il che comporterà chiaramente una nuova corsa all’installazione di nuovi missili nucleari puntati sulla Russia.

Dove? Ma naturalmente in Europa, trattandosi di missili a gittata medio-corta.

La nuova corsa agli armamenti, fortemente voluta dagli USA, rischia di trasformarsi in un giochetto molto pericoloso.

Anche perché la Russia ha già detto che non starà a guardare. Essa, nel caso, punterà i suoi missili su quei territori che ospiteranno tali vettori. E tra questi ci sarà con ogni probabilità anche l’Italia.

La nuova corsa USA agli armamenti e alla ricerca di un casus belli per poter scatenare un conflitto di vaste proporzioni, ad esempio in Iran, è l’esito e lo sviluppo delle politiche belliche di questi ultimi decenni, in cui Washington ha ripetutamente attaccato e devastato interi Stati, facendo peraltro milioni di morti, sempre sulla base di presunte violazioni mai verificate (vedi Serbia, Afghanistan, Iraq, Libia e Siria).

Per lo Zio Tom è in ballo il mantenimento dello status di unica superpotenza mondiale, qual è stata negli ultimi decenni, dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Tale status è in forte ed inarrestabile declino, dovuto al riemergere sulla scena mondiale della Russia, potenza politico-militare in crescita e, forse ancor di più, della Cina, potenza economica in colossale ascesa.

A scanso di equivoci, va ribadito che tale politica aggressiva americana non è dovuta al fatto che il presidente sia Donald Trump, come parecchie persone di orientamento progressista tendono superficialmente a credere.

Al contrario, tutta la campagna di accuse rivolte a Trump (il “Russiagate”, poi rivelatosi infondato) è nata probabilmente proprio perché quest’ultimo è sempre stato restìo ad attaccare la Russia, preferendo concentrarsi più sulla Cina, vista, probabilmente non a torto, come “nemico” più insidioso a lungo termine.

Inoltre l’accusa sulla presunta violazione dell’INF rivolta alla Russia di cui sopra, venne lanciata a suo tempo già dall’ex presidente Barack Obama.

E l’Italia?

Anche il nostro paese sta sostenendo gli USA in questa politica guerrafondaia. D’altronde lo stivale fa pur sempre parte della NATO e, per giunta, si trova in una posizione geograficamente strategica. Il che significa che siamo, almeno in teoria, sottoposti al rischio di una rappresaglia, qualora Washington dovesse ipoteticamente decidere un attacco nucleare alla Russia (il cosiddetto “first strike”) usando missili di stanza nel nostro territorio.

Tale infausta ipotesi sembra, a dire il vero, poco probabile, anche se non è del tutto da escludere e già solo questo sarebbe un ottimo motivo – e ce ne sarebbero altri – per cui l’Italia dovrebbe incominciare a pensare seriamente ad uscire dalla NATO. O, quantomeno, dovrebbe negare la sua disponibilità ad ospitare tali pericolosissimi missili.

Purtroppo l’eventualità di una nostra uscita dall’alleanza atlantica non viene nemmeno presa in considerazione. In realtà qualcuno nel M5S aveva anche proposto ciò, a suo tempo. Ma, concretamente, sarà estremamente difficile una simile ipotesi.

Tra l’altro la possibilità di un’uscita dalla NATO verrebbe duramente contrastata anche dallo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

L’elezione di Mattarella non è stata una scelta casuale, come di norma non lo è mai una scelta del genere. Sergio Mattarella, fratello di Piersanti, ucciso dalla mafia nel 1980, è un ex democristiano. Ed è, senza ombra di dubbio, un uomo di provata fede atlantica ed europeista.

Ma non tutto è detto. Il fronte euro-atlantico sta dando, via via, crescenti segni di incrinatura. I paesi europei più importanti, Germania, Francia e, in misura minore anche l’Italia, negli ultimi anni non nascondono la loro sofferenza per la decisione USA delle sanzioni alla Russia e all’Iran, oltre che per i dazi che Trump sta imponendo loro. E le tensioni tra questi paesi e Washington diventano, col tempo, sempre più evidenti, come s’è visto anche all’ultimo G7.

Non sappiamo che piega potranno prendere queste dinamiche. Ci auguriamo, però, quantomeno che gli Stati europei, o almeno quelli più importanti, non si lascino trascinare in questo clima crescente da guerra fredda dagli Stati Uniti, che nuocerebbe di sicuro molto più loro che non Washington, molto più al riparo dalle eventuali ritorsioni russe di qualsiasi genere.

Dunque, il NO ai missili nucleari USA deve essere netto.

 

 

tratto da: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-gli_usa_tentano_di_trascinare_leuropa_verso_una_nuova_guerra_fredda/82_30424/?fbclid=IwAR3_ZbgnAprTo4_SW9kKc8LrA7lgz_hhPoyLkPBw6C25qYZZACw7ajlnmes

Lunedì ritorna in Tv il Commissario Montalbano – Ci dispiace per Feltri, ma quello che ci ha lasciato Camilleri è immortale – mica come i suoi articoli che saranno cancellati dal tempo come scritte nei cessi degli autogrill…

 

 

Feltri

 

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Lunedì ritorna in Tv il Commissario Montalbano – Ci dispiace per Feltri, ma quello che ci ha lasciato Camilleri è immortale – mica come i suoi articoli che saranno cancellati dal tempo come scritte nei cessi degli autogrill…

 

Come dimenticare il grande pezzo di giornalismo del nostro Vittorio Feltri su Camilleri morente:

“Se muore mi consolerò pensando che finalmente non vedremo più in Tv Montalbano, un terrone che ci ha rotto i coglioni”…

“Poi quando vedo Montalbano mi viene in mente l’altro Zingaretti, che non è il massimo della simpatia”, ha aggiunto il direttore di Libero

«L’unica consolazione per la sua eventuale dipartita è che finalmente non vedremo più in televisione Montalbano, un terrone che ci ha rotto i coglioni almeno quanto suo fratello Zingaretti, segretario del Partito democratico, il peggiore del mondo»

Andrea Camilleri? Non l’ho mai conosciuto, però è chiaro che la sua capacità di applicare criteri matematici ai suoi racconti mi ha sempre sorpreso e ne sono ammirato. Mi dispiace, quando un uomo vecchio muore c’è sempre un certo dolore. Però mi consolerò pensando che Montalbano non mi romperà più i coglioni. Basta, mi ha stancato”. A dirlo senza troppi peli sulla lingua è Vittorio Feltri ai microfoni de I Lunatici su Rai Radio2, dove ha commentato la notizia del ricovero in rianimazione di Andrea Camilleri, colpito da un arresto cardiaco lunedì.

“Poi quando vedo Montalbano mi viene in mente l’altro Zingaretti, che non è il massimo della simpatia – ha proseguito il direttore di Libero -. Questa comunque è una opinione personale e scherzosa, in me Camilleri suscita ammirazione, è un grande scrittore, e bisogna ricordare che la lingua italiana è nata in Sicilia, solo dopo abbiamo adottato quella Toscana. E i siciliani parlano meglio di qualunque altro italiano. E scrivono meglio degli altri italiani”.

…Ci dispiace per Feltri, ma lunedì prossimo riprende in TV la serie de Il Commissario Montalbano…!

Ma la verità è che quello che ci ha lasciato Camilleri è immortale – mica come i suoi articoli, che saranno cancellati dal tempo come scritte nei cessi degli autogrill…

 

by Eles

Silvestro Montanaro: “Lettera a Salvini sulla felicità”

 

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Silvestro Montanaro: “Lettera a Salvini sulla felicità”

Ho visto che la Bestia, la sua macchina di propaganda e manipolazione, ha pubblicato le immagini dei 31 profughi alla notizia che finalmente sarebbero sbarcati.

Erano felici. Una cosa scandalosa per lei… ” Paralitici e infermi questi? Gli italiani non sono scemi”.

Stando al suo modo di pensare, una persona che ha sofferto non ha diritto alla felicità. Un infermo non ha diritto alla gioia.

Che infinita tristezza! Lei non ha cuore.

La vita mi ha regalato l’ esperienza del dolore. Quello più atroce e più vero.

Ho calpestato le terre dell’ingiustizia e dell’odio bagnate dal sangue degli innocenti. Ho visto morire tanti esseri umani piegati e piagati dalla fame e dalle guerre. Le mie notti, i miei pensieri quotidiani, sono segnati per sempre dai loro volti e dalle loro storie.

Ricordo bambini ridotti a scheletri deformi, l’anima spezzata da ogni dolore. E sa una cosa? Nonostante tutto sorridevano ad ogni gesto di umanità. Facevano festa per un tozzo di pane, per un bicchiere d’acqua. Per una carezza che li faceva sentire importanti, amati.

Ne ricordo uno piccolo piccolo, in Angola. La fame lo aveva condannato a morte. La sua mamma lo carezzava e gli cantava una dolcissima ninnananna con la voce tremula per la paura di perderlo. E prima di abbandonarsi all’ultimo sonno, quel bimbo sorrideva.

Ha sorriso anche Guido, mio nipote, pochi giorni fa, prima di andar via per sempre divorato da un terribile male. Ha sorriso alle carezze di sua madre, di suo padre, di sua sorella. E’ morto facendo festa.

Sa signor Salvini, Guido, “terrun” nato storpio, impossibilitato a mille cose, sorrideva sempre. Era sempre pronto a far festa. Per una vittoria del suo amatissimo Napoli, per una buona notizia nella vita della gente che amava e che lo amava.

Gli ultimi della Terra sono “stolti” per natura. Vanno all’osso delle cose e hanno il coraggio della gioia appena si apre uno spiraglio di speranza nella loro vita.

Voleva che non facessero festa alla notizia dello sbarco uomini e donne che hanno lasciato paesi che marciscono nella miseria e nella guerra? Voleva non danzassero povere vite che hanno attraversato deserti, sopportato l’orrore della prigionia nei lager libici da lei finanziati, rischiato la vita in mare pur di ottenere l’umano diritto a una piccola speranza? Solo un folle o un miserabile, un uomo dalla pancia piena e il cuore vuoto, può ritenere scandalosa la loro gioia.

Lasci che sorridano, almeno una volta.

E ritrovi il suo cuore.

Se ancora le è possibile

 

Silvestro Montanaro 

BY 

fonte: https://raiawadunia.com/lettera-a-salvini-sulla-felicita/