“Prima i tos-ca-ni”? No, prima la grammatica, bestie ignoranti e leghiste!

 

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“Prima i tos-ca-ni”? No, prima la grammatica, bestie ignoranti e leghiste!

I consiglieri della Lega nel Consiglio Regionale toscano si sono presentati indossando delle maglie con il logo del proprio partito e una scritta che composta era “Prima i toscani”. rivisitazione del famoso slogan “prima gli italiani”.

Non c’era però bisogno di mettere anche il logo sulle magliette. La firma già c’era: l’errore imperdonabile anche per un bambino di terza elementare…

Un errore madornale per i leghisti che hanno fatto una divisione in sillabe errata, dividendo l’ultima parola in modo errato. Infatti non è “Tos”, “ca”, “ni”, bensì la versione corretta sarebbe “to”, “sca”, “ni” (lo spieghiamo ai leghisti che ci leggono, i bambini di terza elementare sono già a terra a sbellicarsi dalle risate).

Nella foto i conigliere:  Marco Casucci, Roberto Biasci, Roberto Salvini, Luciana Bartolini, Susanna Ceccardi e Jacopo Alberti…

“Prima i tos-ca-ni”… No, forse sarebbe meglio passare prima a scuola.

By Eles

11 luglio del 2003 – Carcere di Livorno – Due buchi in testa, otto costole rotte, sangue ovunque, ma per i giudici Marcello Lonzi morì di infarto… Niente Giustizia, ma i secondini usavano ammonire altri detenuti con “zitto che ti facciamo fare la fine di Lonzi”…

 

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11 luglio del 2003 – Carcere di Livorno – Due buchi in testa, otto costole rotte, sangue ovunque, ma per i giudici Marcello Lonzi morì di infarto… Niente Giustizia, ma i secondini usavano ammonire altri detenuti con “zitto che ti facciamo fare la fine di Lonzi”…

 

DUE BUCHI IN TESTA, OTTO COSTOLE ROTTE, SANGUE OVUNQUE: MA PER I GIUDICI IL DECESSO DI MARCELLO LONZI, DETENUTO DAL CARCERE DELLE SUGHERE DI LIVORNO FU CAUSATO DA UN INFARTO. UNA STORIA DI MORTE NELLE MANI DELLE STATO LUNGA 16 ANNI

Quando il compagno di cella di Marcello ritornò nell’unità detentiva lo vide riverso a terra in una pozza di sangue. Aveva ematomi su tutto il corpo e ferite sul volto. Era morto. Morto mentre era detenuto nel carcere livornese delle Sughere l’11 luglio del 2003. Morto nelle mani dello Stato, come tanti – troppi – prima e dopo di lui. Vi era entrato nel gennaio dello stesso anno, condannato a 9 mesi di detenzione per un tentativo di furto: sarebbe dovuto uscire meno di 4 mesi dopo. 

La mattina seguente uscì la notizia: un detenuto si è suicidato alle Sughere.
Anzi, no, è stato un infarto, che lo ha stroncato nel sonno. E, cadendo, Marcello si è rotto otto costole, si è provocato due buchi in testa – di cui uno fino all’osso – e lesioni varie. Questa è l’autoassoluzione pronunciata dallo Stato, nella fattispecie dalla procura di Livorno, che non farà mai partire un processo relativo alla morte di Marcello Lonzi. Si arriva alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che dichiara inammissibile l’apertura di un procedimento in quella sede. In tutte queste fasi vengono ignorate perizie mediche che descrivono le ferite e i traumi presenti sul corpo del ragazzo.
È Maria, la mamma di Marcello, a portare avanti questa battaglia per la verità. Sin da quando viene a sapere – molte ore dopo il decesso – della morte del figlio. Allora ecco che, parlando con avvocati di altri detenuti presenti in quel momento alle Sughere, escono fuori dettagli rimasti in secondo piano. Marcello che risponde male ad una guardia penitenziaria; la prassi consolidata di portare i detenuti “ribelli” in celle con solo le mura, il pavimento e un materasso, e riempirli di botte; quel secondino che, alle lamentele di un altro detenuto disse “zitto che ti facciamo fare la fine di Lonzi”. E quelle foto scattate subito dopo il decesso (una la vedete qui nel post) che vedono Marcello a terra, insanguinato, con tracce di sangue anche fuori dalla cella, come se il corpo del ragazzo fosse stato trascinato di peso fino al suo letto.

Tutto questo non conta per lo Stato. Infarto. Anzi, “forte infarto”.
E Marcello finisce così accanto ad Aldo Bianzino, Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva, Stefano Cucchi, Niki Aprile e molti altri. Morti mentre erano nelle mani dello Stato.

Noi, coerentemente con quello che abbiamo sempre fatto e continuiamo a fare in questo spazio, non smetteremo mai di chiedere verità e giustizia per tutte le vittime di violenza istituzionale. 

 

 

fonte: https://www.facebook.com/cannibaliere/photos/a.989651244486682/2156197747832020/?type=3&theater

“Un paio di dichiarazioni sovraniste di questi tempi aiutano. Molto”. Il commento di Heather Parisi dopo il ritorno di Lorella Cuccarini in Rai…!

 

 

Heather Parisi

 

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“Un paio di dichiarazioni sovraniste di questi tempi aiutano. Molto”. Il commento di Heather Parisi dopo il ritorno di Lorella Cuccarini in Rai…!

Heather Parisi vs Lorella Cuccarini: atto terzo. Con l’ufficializzazione dei palinsesti Rai per la prossima stagione è arrivata la conferma del ritorno nella televisione pubblica della showgirl, cantante, ballerina e conduttrice romana. Per lei, dopo l’Estate, si apriranno le porte de La Vita in Diretta, trasmissione cult del pomeriggio di Rai1. Nell’ultimo anno, nelle sue dichiarazioni pubbliche, la stessa Cuccarini ha strizzato l’occhio alle posizioni sovraniste e al modo di fare politica di Matteo Salvini. La nemica amatissima Heather Parisi ha voluto sottolineare questo aspetto dopo l’ufficialità del suo ritorno in Rai.

«Non scherziamo! Per avere la conduzione di un programma sulla TV pubblica italiana non bastano un paio di dichiarazioni sovraniste – ha scritto Heather Parisi su Twitter -. Però, di questi tempi, aiutano. Molto». Il classico dico/non dico che, in realtà, dice molto. Già in passato, infatti, la ballerina e showgirl statunitense era tornata a punzecchiare Lorella Cuccarini per la sua svolta sovranista. E, con questo tweet, sottolinea – facendo finta di non farlo – come, forse, questo suo riposizionamento politico l’abbia aiutata nel tornare in Rai.

Heather Parisi

@heather_parisi

Non scherziamo! Per avere la conduzione di un programma sulla TV pubblica italiana non bastano un paio di dichiarazioni sovraniste. Però, di questi tempi, aiutano. Molto.

Cuccarini – Parisi: atto terzo

Come detto, nell’ultimo anno le due si sono punzecchiate a distanza molte volte, con Heather Parisi che ha messo più volte in discussione le posizioni di Lorella Cuccarini su molti temi cari al dibattito politico italiano. L’ha definita una «ballerina sovranista». E la showgirl romana non ha rinnegato questa sua posizione a favore della difesa dei confini (anche se in passato era schierata su un’altra sponda politica …ma a volte bisogna capire da che parte tira il vento, anche a costo di calpestare la propria dignità). Ora, però, la conferma della sua conduzione de La Vita in Diretta ha portato Heather Parisi a fare una sottolineatura che in molti, specialmente sui social, fanno da tempo.

 

tratto da: https://www.giornalettismo.com/cuccarini-rai-parisi/

RAI – La fiction che non potrete mai – Non c’è spazio nel palinsesto per Riace, la fiction con Beppe Fiorello prodotta da Rai ed ispirata alla vicenda del sindaco Mimmo Lucano – Tanta spazzatura sì, Riace no… Tu chiamala, se vuoi, censura…!

 

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RAI – La fiction che non potrete mai – Non c’è spazio nel palinsesto per Riace, la fiction  con Beppe Fiorello prodotta da Rai ed ispirata alla vicenda del sindaco Mimmo Lucano – Tanta spazzatura sì, Riace no… Tu chiamala, se vuoi, censura…!

Il requiem della fiction su Riace: «Non sarà inserita nel palinsesto Rai»

Non ci sarà più spazio per la fiction Riace, prodotta per la Rai. Le puntate della serie televisiva ispirata alla vicenda del sindaco Mimmo Lucano non erano state mandate in onda qualche mese fa, prima ancora che la vicenda giudiziaria nel comune calabrese (con gli arresti del primo cittadino per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed altri reati contestati) esplodesse con fragore. Oggi, alla presentazione dei palinsesti della Rai 2019-2020, si è messo definitivamente il punto sul destino della serie televisiva.

Fiction Riace, definitivamente cancellata dalla Rai

«Non è prevista collocazione nel palinsesto» – ha detto l’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini. Beppe Fiorello, invece, sarà protagonista di una nuova serie Tv su Rai 1 dal titolo ‘Gli orologi del diavolo’, in cui interpreta un infiltrato in traffici criminali per conto delle forze dell’ordine.

Ovvio che questa decisione farà molto discutere. La fiction Tutto il mondo è paese era già stata girata ed era anche stata chiusa, pronta per la messa in onda.

Cosa disse Beppe Fiorello quando la fiction Riace fu bloccata una prima volta

Quando nell’autunno del 2018 si decise di fare a meno della fiction, fu lo stesso Beppe Fiorello a esprimere il suo disappunto su Twitter, scrivendo: «Non è la prima volta che una mia fiction viene bloccata: anni fa le foibe perché il governo di allora non gradì, poi la storia di Graziella Campagna. L’allora ministro della Giustizia si indignó. Ora Riace, bloccata perché narra una realtà e nessuno/a dei miei colleghi si fa sentire».

Se già a ottobre erano stati avanzati dubbi sulla sua messa in onda, figurarsi ora che il quadro politico è completamente cambiato. Ma quella di Riace resta una storia degna di essere raccontata. E chissà se ci sarà qualcuno disposto a farsi avanti per mostrare al mondo intero quella vicenda che – in ogni caso – ha rappresentato un modello di accoglienza e di abbattimento delle frontiere e delle barriere.

La Lega censura anche la Chiesa: pressioni tanto forti che il Parroco è costretto ad annullare la messa per Carola Rackete

 

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La Lega censura anche la Chiesa: pressioni tanto forti che il Parroco è costretto ad annullare la messa per Carola Rackete

Don Roberto Beretta ci aveva provato a ‘sfidare’ il suo paesino, Pieve Porto Morone (in provincia di Pavia), che alle ultime elezioni aveva consacrato la Lega come primo partito con oltre il 60% delle preferenze. Poi, però, è arrivato il passo indietro dopo che – sul bollettino della sua parrocchia di San Vittore Martire – aveva riportato la sua decisione di celebrare una messa per Carola Rackete e «tutte le donne di coraggio che mettono la legge di Dio prima della legge degli uomini».

Il primo a scatenare la polemica era stato il ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, leghista e originario di Pavia, che aveva parlato di «pagliacciata» e aveva accusato il parroco di Pieve Porto Morone di non pensare «prima ai parrocchiani». Poche ore dopo era arrivato anche l’immancabile post social di Matteo Salvini che aveva usato ‘ironia’ per criticare la scelta del prelato.

Annullata la messa per Carola Rackete

Tanto rumore, con gogne mediatiche annesse (come al solito). Alla fine, nella tarda serata di ieri – come riporta Il Corriere della Sera – il parroco di Pieve Porto Morone ha deciso di rinunciare alla messa per Carola Rackete, anche dopo un confronto con il vescovo: «Continuerò a pregare per tutti i migranti, per tutti i morti in terra e in mare. Per tutti coloro che in nome dei diritti fondamentali si prestano ad accogliere e ad assistere – ha detto don Roberto Beretta -. Dopo un confronto con il Vescovo, abbiamo ritenuto di sospendere la messa per Carola in programma venerdì 12 luglio».

Pieve Porto Morone, un piccolo fortino della Lega

Evidentemente anche i cittadini di Pieve Porto Morone non avevano preso di buon grado quell’avviso sul bollettino settimanale della parrocchia di San Vittore martire. Alle ultime elezioni europee, infatti, il 60% degli abitanti del piccolo comune del Pavese ha votato in favore della Lega. Numeri altissimi – ma non è una novità in quella zona che ha dato i natali, tra gli altri, anche al ministro del Carroccio Gian Marco Centinaio che per primo aveva ‘denunciato’ la messa per Carola Rackete – che hanno portato, dopo un consulto con il Vescovo, a bloccare la celebrazione.

Messa in onore di Carola e Salvini attacca il prete ma su twitter è rivolta: “lui è un vero cristiano”

Salvini ha provato a scatenare l’odio social verso don Roberto Beretta, che voleva tenere una messa per Carola Rackete. Ma non gli è andata bene

Don Roberto Beretta è il parroco di Pieve Porto Morone, in provincia di Pavia, ed è l’ultimo bersaglio di Matteo Salvini. Questo perché Beretta ha tenuto una messa per sostenere Carola Rackete e “tutte le donne di coraggio che mettono prima la legge di Dio rispetto alla legge degli uomini”.
Una notizia che è già stata commentata precedentemente dal ministro leghista delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, pavese di origine, che aveva definito la celebrazione “una pagliacciata”, e poi anche da Salvini – o meglio dal suo staff social capitanato da Luca Morisi – che posta un tweet in cui scrive: “Un parroco che celebra una Messa per la valorosa pirata tedesca Carola… Sarà il caldo???”.
Salvini ovviamente si aspettava il linciaggio da parte dei suoi fan, che puntualmente è arrivato, ma è un segno di speranza vedere che molti non sono più disposti a tollerare le sue di pagliacciate: accanto a chi, immancabilmente, ricorda al prete di votare “per gli italiani” o per “i bimbi di Bibbiano” (diventati questi il nuovo santino della destra sovranista da tirarsi fuori in ogni occasione), ce ne sono molti che invece hanno risposto per le rime al ministro:

Matteo Salvini@matteosalvinimi

Un parroco che celebra una Messa per la valorosa pirata tedesca Carola… Sarà il caldo???
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Papa Francesco senza peli sulla lingua: “Gesù ci chiede di amare gli ultimi” …e spiega chi sono i migranti ai FALSI CRISTIANI…!

 

Papa Francesco

 

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Papa Francesco senza peli sulla lingua: “Gesù ci chiede di amare gli ultimi” …e spiega chi sono i migranti ai FALSI CRISTIANI…!

Gesù ci chiede di amare gli ultimi: il Papa spiega i migranti ai falsi cristiani

Nell’omelia tenuta oggi, Papa Francesco ha ricordato la sua visita a Lampedusa di sei anni fa: “il mio pensiero va agli ultimi, i migranti sono esseri umani”

Questo lunedì Papa Francesco ha ricordato il suo viaggio a Lampedusa di sei anni fa. E ha tenuto un’omelia per i migranti di tutto il mondo, sfidando coraggiosamente l’odio inumano di chi si dichiara cristiano e poi rifiuta di aiutare e di accogliere, tra i principali insegnamenti del Vangelo.
“In questo sesto anniversario della mia visita a Lampedusa” ha detto il Pontefice, “il mio pensiero va agli ultimi che ogni giorno gridano al Signore, chiedendo di essere liberati dai mali che li affliggono. Sono gli ultimi ingannati e abbandonati a morire nel deserto; sono gli ultimi torturati, abusati e violentati nei campi di detenzione; sono gli ultimi che sfidano le onde di un mare impietoso; sono gli ultimi lasciati in campi di un’accoglienza troppo lunga per essere chiamata temporanea. Essi sono solo alcuni degli ultimi che Gesù ci chiede di amare e rialzare. Purtroppo le periferie esistenziali delle nostre città sono densamente popolate di persone scartate, emarginate, oppresse, discriminate, abusate, sfruttate, abbandonate, povere e sofferenti. Nello spirito delle Beatitudini siamo chiamati a consolare le loro afflizioni e offrire loro misericordia; a saziare la loro fame e sete di giustizia; a far sentire loro la paternità premurosa di Dio; a indicare loro il cammino per il Regno dei Cieli. Sono persone, non si tratta solo di questioni sociali o migratorie! “Non si tratta solo di migranti!”, nel duplice senso che i migranti sono prima di tutto persone umane, e che oggi sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata” ha scritto il Papa.

fonte: https://www.globalist.it/news/2019/07/08/gesu-ci-chiede-di-amare-gli-ultimi-il-papa-spiega-i-migranti-ai-falsi-cristiani-2043960.html

Censura da parte dello Stato – La gravissima accusa del sindaco di Lampedusa Totò Martello: “La Rai ha ordinato ai suoi giornalisti di non intervistarmi per non dispiacere qualcuno”

 

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Censura da parte dello Stato – La gravissima accusa del sindaco di Lampedusa Totò Martello: “La Rai ha ordinato ai suoi giornalisti di non intervistarmi per non dispiacere qualcuno”

Il sindaco di Lampedusa denuncia: «La Rai impedisce ai suoi giornalisti di intervistarmi»

La denuncia del sindaco di Lampedusa è molto grave. Totò Martello ha rivelato che alcuni giornalisti della Rai hanno ricevuto l’indicazione da parte dei vertici della televisione pubblica (e dei loro telegiornali) di non intervistarlo per quel che riguarda la questione migranti e i continui sbarchi dei migranti sull’isola italiana. Il primo cittadino parla di atto di censura da parte dello Stato che, con il servizio pubblico, dovrebbe dare voce a tutti e non decidere a tavolino con chi e di cosa parlare nel corso dei servizi tg.

«Alcuni giornalisti Rai mi sono venuti a riferire che hanno ricevuto l’ordine di non intervistare Totò Martello per non dispiacere nessuno, perché disturbo la notizia del giorno – ha detto il sindaco di Lampedusa partecipando a una tavola rotonda nell’ambito del ‘Premio giornalistico Cristiana Matano’ -. In città queste cose si notano di meno. A Lampedusa dove il corpo a corpo è forte, diventa ancora più evidente. Una inaccettabile censura da parte dello Stato».

Totò Martello accusa la Rai di censura di Stato

Parole forti, come è forte l’accusa di Totò Martello che ha deciso di denunciare l’atteggiamento della Rai nei suoi confronti, soprattutto dopo le sue parole degli ultimi giorni sui continui sbarchi di migranti che non arrivano solamente con le navi di soccorso delle Ong, ma soprattutto con in cosiddetti barchini fantasma che sono come gocce cinesi che riempiono il vaso.

L’accusa a Salvini

«È normale che scendono 40 persone: questi hanno avuto la disgrazia di essere salvati dalla Ong, mentre contemporaneamente ci dono decine di sbarchi fantasmi – ha proseguito Totò Martello -. Ma il fatto è che deve passare la notizia che gli sbarchi non ci sono più, mentre io continuo a dire che continuano a esserci. E allora è vero che stampa non dice la verità per non disobbedire al governo. Questo turba la nostra tranquillità perché si ispira e monta una guerra per nulla. C’è tutta una campagna costruita sui tweet del ministro».

 

 

fonte: https://www.giornalettismo.com/toto-martello-lampedusa-rai/

Un Salvini ormai delirante si paragona nientedimeno che a Falcone, ma Fiorella Mannoia non ci sta: “sei senza pudore, né vergogna”

 

 

Fiorella Mannoia

 

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Un Salvini ormai delirante si paragona nientedimeno che a Falcone, ma Fiorella Mannoia non ci sta: “sei senza pudore, né vergogna”

Il ministro cita una famosa frase del magistrato antimafia e insieme alla cantante insorge anche la rete: “non osare paragonarti a un eroe”

In una diretta Facebook Matteo Salvini si è paragonato nientemeno che a Giovanni Falcone, citando la famosa frase del magistrato antimafia “Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.” e aggiungendo “Io non mi arrendo, a difesa degli italiani”.
La rete democratica è insorta: su twitter, dove il Ministro ha condiviso la citazione, sono partiti gli insulti e le intimazioni a non osare paragonarsi a Giovanni Falcone, e anche da parte di alcune celebrità sono arrivate manifestazioni di sdegno. Tra questi, Fiorella Mannoia, che ha riassunto il pensiero comune: “Non conosce pudore, né vergogna. Ha violato perfino Giovanni Falcone. Non ci sono più parole”.

Ecco qualche commento alla vicenda raccolto velocemente, a caldo, su Twitter:

  • Chi lo spiega a Salvini che Falcone sarà sempre ricordato come un eroe coraggioso, simbolo della lotta alla mafia, mentre di lui ricorderemo la vigliaccheria, l’incoerenza e la nullafacenza?

  • Signor Salvini,non solo è inopportuno ma proprio schifoso richiamarsi a Falcone per rivendicare il fatto di lasciare donne e bambini sul ponte di una barchetta sotto il sole cocente…Falcone è morto per la giustizia, lei sta operando una enorme ingiustizia

  • Vorrei far presente a Salvini che #Falcone la mafia la combatteva.

  • Mettiamola così, che mi pare il modo più chiaro e semplice di dirlo: Salvini sta a Falcone, come Hitler sta ad Anna Frank. Notte.

  • Chiedo: ‘sto Matteo Salvini che cita Falcone è lo stesso Salvini che in data 16 dic 2018 ha salutato amichevolmente un pregiudicato per spaccio di droga e che è alla guida di un partito che ha scippato 49 milioni agli italiani ?

  • Non ho parole… NO HO PAROLE!!! Quest’essere immondo di #Salvini che fa il gradasso e il duro con quattro disgraziati cita Falcone che c’ha rimesso la pelle per combattere la mafia paragonandosi a lui?!?! BASTA!!! MERDA LUI E CHI LO VOTA!!!

  • Che #salvini si senta come Falcone è un insulto all’Italia

  • Falcone ha perso la vita combattendo la mafia, tu ogni giorno perdi dignità per fare inutile propaganda sulla pelle degli esseri umani.

  • Salvini spiega al tuo staff che tu sei un CODARDO , e non meriti di menzionare UOMINI come Falcone e Borsellino !!!

  • Twitter sta andando in crash: non regge il nome di Falcone e Salviniin uno stesso tweet

  • Salvini che si paragona a Falcone è come se Cicciolina si paragonasse a Madre Teresa di Calcutta.

  • de cazzate ne hai dette tante, ma proprio tante tante! Ma questa supera tutte le altre messe insieme…

  • Falcone ti avrebbe sputato in faccia , non nominarlo neanche sordido e viscido omino becero che non sei altro ! #Salvini sei quanto di più marcio abbia questo miserabile Paese di dementi convertiti all’odio.

 

E no Matteo, questo è troppo… Continua a farti propaganda con Nutella e salsicce, ma a Falcone lo lasci in pace – Qua si mischia cacca e cioccolata – Lui combatteva la mafia a costo della vita, tu te ne guardi bene dal rischiare e al massimo te la prendi con quattro disgraziati che non possono neanche difendersi!

 

Falcone

 

 

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E no Matteo, questo è troppo… Continua a farti propaganda con Nutella  e salsicce, ma a Falcone lo lasci in pace – Qua si mischia cacca e cioccolata – Lui combatteva la mafia a costo della vita, tu te ne guardi bene dal rischiare e al massimo te la prendi con quattro disgraziati che non possono neanche difendersi!

Udite udite cosa posta il sig. Matteo Salvini: “Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.” Giovanni Falcone. Io non mi arrendo, a difesa degli Italiani!

Per carità, vogliamo astenerci da ogni commento… E così ne prendiamo qualcuno raccolto velocemente su Twitter che dicono tutto:

  • Chi lo spiega a Salvini che Falcone sarà sempre ricordato come un eroe coraggioso, simbolo della lotta alla mafia, mentre di lui ricorderemo la vigliaccheria, l’incoerenza e la nullafacenza?

  • Signor Salvini,non solo è inopportuno ma proprio schifoso richiamarsi a Falcone per rivendicare il fatto di lasciare donne e bambini sul ponte di una barchetta sotto il sole cocente…Falcone è morto per la giustizia, lei sta operando una enorme ingiustizia

  • Vorrei far presente a Salvini che #Falcone la mafia la combatteva.

  • Mettiamola così, che mi pare il modo più chiaro e semplice di dirlo: Salvini sta a Falcone, come Hitler sta ad Anna Frank. Notte.

  • Chiedo: ‘sto Matteo Salvini che cita Falcone è lo stesso Salvini che in data 16 dic 2018 ha salutato amichevolmente un pregiudicato per spaccio di droga e che è alla guida di un partito che ha scippato 49 milioni agli italiani ?

  • Non ho parole… NO HO PAROLE!!! Quest’essere immondo di #Salvini che fa il gradasso e il duro con quattro disgraziati cita Falcone che c’ha rimesso la pelle per combattere la mafia paragonandosi a lui?!?! BASTA!!! MERDA LUI E CHI LO VOTA!!!

  • Che #salvini si senta come Falcone è un insulto all’Italia

  • Falcone ha perso la vita combattendo la mafia, tu ogni giorno perdi dignità per fare inutile propaganda sulla pelle degli esseri umani.

  • Salvini spiega al tuo staff che tu sei un CODARDO , e non meriti di menzionare UOMINI come Falcone e Borsellino !!!

  • Twitter sta andando in crash: non regge il nome di Falcone e Salvini in uno stesso tweet

  • Salvini che si paragona a Falcone è come se Cicciolina si paragonasse a Madre Teresa di Calcutta.

  • de cazzate ne hai dette tante, ma proprio tante tante! Ma questa supera tutte le altre messe insieme…

  • Falcone ti avrebbe sputato in faccia , non nominarlo neanche sordido e viscido omino becero che non sei altro ! #Salvini sei quanto di più marcio abbia questo miserabile Paese di dementi convertiti all’odio.

 

Concludiamo con una citazione di Giovanni Falcone che dice tutto:

“Dove comanda la mafia i posti nelle istituzioni sono tendenzialmente affidati ai cretini”

Uccidevano i migranti e ne vendevano organi: la verità del pentito sulla tratta degli esseri umani – Per intenderci, parliamo degli scafisti illegali, quelli su cui Salvini chiude più di un occhio mentre conduce la sua guerra personale alle Ong umanitarie

 

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Uccidevano i migranti e ne vendevano organi: la verità del pentito sulla tratta degli esseri umani – Per intenderci, parliamo degli scafisti illegali, quelli su cui Salvini chiude più di un occhio mentre conduce la sua guerra personale alle Ong umanitarie

Il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello all’indomani dello sbarco di Sea Watch: “Il ministro Salvini continua a predicare che i porti italiani sono chiusi, eppure a Lampedusa in meno di un mese sono sbarcati oltre 600 migranti. Una ventina di sbarchi e tutti passati sotto silenzio. Gli unici a fare rumore sono stati i 43 migranti arrivati a bordo della nave Sea Watch. Per il resto, zero. Mentre, ieri notte, ne sono arrivati altri 25, tra cui donne e bambini, ma non c’era nessuno che imprecava, nessuno che augurava lo stupro a una donna, e nessuno show a favore di telecamere. Insomma, nessuna sceneggiata”.

E forse la verità è anche questa, mentre Salvini conduce la sua guerra personale contro Sea Watch ed ora Mediterranea, nel silenzio più assoluto 600 arrivi illegali su barchini e gommoni condotti da scafisti criminali. Insomma, Salvini fa la guerra alle Ong umanitarie, ma chiude un occhio (e anche più) sugli scafisti criminali… Ma, per carità, non fatelo sapere ai suoi sostenitori…!

Uccidevano i migranti e ne vendevano organi: la verità del pentito sulla tratta degli esseri umani

L’agghiacciante retroscena emerge dall’operazione ‘Glauco 3’ che questa mattina ha portato al fermo di 38 persone. A Roma la centrale delle operazioni finanziarie

Uno scenario raccapricciante, quello che emerge dalle carte dell’ultima inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, che questa mattina ha portato al fermo di 38 persone.

L’operazione all’alba – Dalle prime ore del mattino la Polizia di Stato sta eseguendo in diverse citta’ italiane 38 fermi, emessi dalla Dda di Palermo, nei confronti di altrettanti indagati ritenuti appartenenti a un network criminale transnazionale dedito al traffico di migranti. Individuata a Roma la centrale delle transazioni finanziarie, in un esercizio commerciale dove sono stati sequestrati 526.000 euro e 25.000 dollari in contanti, oltre a un libro mastro riportante nominativi di cittadini stranieri e utenze di riferimento.

Il pentito: Chi non aveva soldi veniva ucciso, i suoi organi prelevati – Chi non aveva i soldi per affrontare il viaggio in barca per l’Italia “veniva ucciso, gli venivano prelevati gli organi che poi venivano venduti ad alcuni mercanti d’organi egiziani”. E’ l’agghiacciante retroscena che emerge dall’operazione ‘Glauco 3’ della Polizia di Stato, che all’alba di oggi ha portato al fermo di 38 persone, emesso dalla Procura di Palermo. A raccontare i particolari di questo presunto traffico di organi è un collaboratore di giustizia che già nell’operazione ‘Glauco 2’, che aveva portato all’arresto di 24 persone, aveva aiutato i magistrati di Palermo a fare luce su un traffico di esseri umani.

Nuredin Wehabrebi Atta, 32 anni, il pentito, è un trafficante eritreo arrestato nel 2015. Subito dopo l’arresto ha deciso di vuotare il sacco e di raccontare il funzionamento del traffico di esseri umani. L’indagine è coordinata dal Procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dai pm Gery Ferrara, Claudio Camilleri e Annamaria Picozzi.