Il candidato della Meloni: “Mi candido per garantire sicurezza in città”… Ma nel suo “curriculum” ci sono qualcosa come 40 reati, tra cui una decina di furti in appartamento… Giusto per farVi capire con chi abbiamo a che fare…!!

 

Meloni

 

 

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Il candidato della Meloni: “Mi candido per garantire sicurezza in città”…  Ma nel suo “curriculum” ci sono qualcosa come 40 reati, tra cui una decina di furti in appartamento… Giusto per farVi capire con chi abbiamo a che fare…!!

Da Fanpage:

“Mi candido per garantire sicurezza in città”. Ma ha commesso 40 reati

Riccardo Sala, candidato nella lista di Fratelli d’Italia al consiglio comunale di Fidenza, promette: “Più sicurezza”. Ma nel suo certificato penale compaiono decine di furti in appartamento.

Prometteva sicurezza, lotta alla criminalità con un occhio di riguardo, naturalmente, per i reati commessi gli immigrati. Ma a giudicare dal suo curriculum vitae il primo ad avere una fedina penale non propriamente limpida era lui. Stiamo parlando di Riccardo Sala, candidato nella lista di Fratelli d’Italia al consiglio comunale di Fidenza, in provincia di Parma. Il 35enne aveva assorbito in tutto e per tutto la battaglia del suo partito sulla sicurezza, tanto da averne fatto uno dei principali punti del suo programma. “Sono candidato perché voglio fare in modo che anche Fidenza possa ritornare a essere sicura”.

Peccato che lui stesso vantasse un certificato penale di “tutto rispetto” comprendente furti, incendi, porto d’armi e danneggiamenti per un totale di 39 reati processati, tutti consultabili scaricando – come abbiamo fatto – il certificato penale dal sito del comune di Fidenza. Naturalmente il curriculum di Sala ha imbarazzato non poco il partito di Giorgia Meloni che si è affrettata a prendere le distanze: “Il ragazzo – scrive Fratelli d’Italia in una nota – risulta avere delle evidenze sul suo casellario giudiziario. Si tratta di eventi vecchi che risalgono a oltre dieci anni fa. Condanne per reati minori di un ragazzo che da giovane ha avuto delle vicissitudini. Ha pagato il suo debito con la giustizia e, per sua negligenza, non ha mai cancellato tali iscrizioni. Il problema non è di incandidabilità ma la scelta operata insieme a lui è stata quella che il suo cammino per queste elezioni si fermi qui”.

Certificato Penale Sala by Davide Falcioni on Scribd

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Europee – Ecco la classifica dei candidati incompatibili, quelli che – seppure candidati – non potranno mai entrare nel Parlamento Europeo, ma che si candidano lo stesso… In altre parole, quelli che prendono per i c…. i propri elettori… Prendete nota, Gente!

 

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Europee – Ecco la classifica dei candidati incompatibili, quelli che – seppure candidati – non potranno mai entrare nel Parlamento Europeo, ma che si candidano lo stesso… In altre parole, quelli che prendono per i c…. i propri elettori… Prendete nota, Gente!

“Ecco a voi la speciale classifica dei candidati incompatibili”.

Così il Movimento 5 Stelle in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, spiegando che i candidati incompatibili sono “tutti quelli che non potranno mai entrare nel Parlamento europeo ma che si candidano lo stesso” ovvero, “anche se eletti non potranno occupare il ruolo di parlamentare perché hanno già un altro incarico pubblico”.

Ma “i partiti li hanno messi in lista” per un motivo molto “semplice” ossia “per raccattare qualche voto in più” hanno osservato i pentastellati.

“I partiti – hanno sottolineato – mettono in lista nomi che non faranno mai parte del prossimo Parlamento Europeo ma che possono aiutare a guadagnare consensi”, come per esempio nel caso di Matteo Salvini, “già senatore e ministro ma ora anche capolista alle Europee” ma “ci sono anche Giorgia MeloniEmma Bonino e Nicola Fratoianni, per esempio”.

“In merito anche l’articolo 122 della Costituzione parla chiaro: ‘Nessuno può appartenere contemporaneamente ad un Consiglio o a una Giunta regionale e a una delle Camere del Parlamento, a un altro Consiglio o ad altra Giunta Regionale, ovvero al Parlamento Europeo’” hanno fatto sapere i 5 Stelle.

“In totale sono 37 candidati: al primo posto Fratelli d’Italia con 14, poi Forza Italia con 9, al terzo la Lega con 6, al quarto posto il PD con 4. E noi? Ultimi!” hanno fatto notare.

“Noi non prenderemo mai in giro i nostri elettori, tutti i nostri candidati se eletti andranno davvero in Europa a rappresentarci” hanno concluso.

 

tratto da: https://www.silenziefalsita.it/2019/05/16/europee-m5s-ecco-a-voi-la-speciale-classifica-dei-candidati-incompatibili/?fbclid=IwAR00ymsC7_wQW4l1Gg7-PDlush_DGvjGq0L8wksw8vPzEcm6LR60rACciwc

16 maggio 1925 – Il grande, attualissimo discorso alla Camera di Antonio Gramsci: “Ecco cos’è davvero il fascismo”

 

Antonio Gramsci

 

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16 maggio 1925 – Il grande, attualissimo discorso alla Camera di Antonio Gramsci: “Ecco cos’è davvero il fascismo”

 

Gramsci: ecco cos’è davvero il fascismo

La ‘rivoluzione’ fascista è solo la sostituzione di un personale amministrativo ad un altro personale. Il discorso alla Camera di Antonio Gramsci

Antonio Gramsci (16 maggio 1925)

Il problema è questo: la situazione del capitalismo in Italia si è rafforzata o si è indebolita dopo la guerra, col fenomeno fascista? Quali erano le debolezze della borghesia capitalistica italiana prima della guerra, debolezze che hanno portato alla creazione di quel determinato sistema politico-massonico che esisteva in Italia, che ha avuto il suo massimo sviluppo nel giolittismo?
Le debolezze massime della vita nazionale italiana erano in primo luogo la mancanza di materie prime, cioè la impossibilità per la borghesia di creare in Italia una sua radice profonda nel paese e che potesse progressivamente svilupparsi, assorbendo la mano d’opera esuberante. In secondo luogo la mancanza di colonie legate alla madre patria, quindi la impossibilità per la borghesia di creare una aristocrazia operaia che permanentemente potesse essere alleata della borghesia stessa. Terzo, la questione meridionale, cioè la questione dei contadini, legata strettamente al problema della emigrazione, che è la prova della incapacità della borghesia italiana di mantenere…[Interruzioni].
Il significato dell’emigrazione in massa dei lavoratori è questo: il sistema capitalistico, che è il sistema predominante, non è in grado di dare il vitto, l’alloggio e i vestiti alla popolazione, e una parte non piccola di questa popolazione è costretta ad emigrare… Noi abbiamo una nostra concezione dell’imperialismo e del fenomeno coloniale, secondo la quale essi sono prima di tutto una esportazione di capitale finanziario. Finora l’imperialismo italiano è consistito solo in questo: che l’operaio italiano emigrato lavora per il profitto dei capitalisti degli altri paesi, cioè finora l’Italia è solo stata un mezzo dell’espansione del capitale finanziario non italiano.
Voi vi sciacquate sempre la bocca con le affermazioni puerili di una pretesa superiorità demografica dell’Italia sugli altri paesi; voi dite sempre, per esempio, che l’Italia demograficamente è superiore alla Francia. È una questione questa che solo le statistiche possono risolvere perentoriamente ed io qualche volta mi occupo di statistiche; ora una statistica pubblicata nel dopoguerra, mai smentita, e che non può essere smentita, afferma che l’Italia di prima della guerra, dal punto di vista demografico, si trovava già nella stessa situazione della Francia dopo la guerra; ciò è determinato dal fatto che l’emigrazione allontana dal territorio nazionale una tal massa di popolazione maschile produttivamente attiva, che i rapporti demografici diventano catastrofici.
Nel territorio nazionale rimangono vecchi, donne, bambini, invalidi, cioè la parte di popolazione passiva che grava sulla popolazione lavoratrice in una misura superiore a qualsiasi altro paese, anche alla Francia. È questa la debolezza fondamentale del sistema capitalistico italiano, per cui il capitalismo italiano è destinato a scomparire tanto più rapidamente quanto più il sistema capitalistico mondiale non funziona più per assorbire l’emigrazione italiana, per sfruttare il lavoro italiano, che il capitalismo nostrale è impotente a inquadrare.
I partiti borghesi, la massoneria, come hanno cercato di risolvere questi problemi? Conosciamo nella storia italiana degli ultimi tempi due piani politici della borghesia per risolvere la questione del governo del popolo italiano. Abbiamo avuto la pratica giolittiana, il collaborazionismo del socialismo italiano con il giolittismo, cioè il tentativo di stabilire una alleanza della borghesia industriale con una certa aristocrazia operaia settentrionale per opprimere, per soggiogare a questa formazione borghese-proletaria la massa dei contadini italiani specialmente nel Mezzogiorno. Il programma non ha avuto successo.
Nell’Italia settentrionale si costituisce difatti una coalizione borghese-proletaria attraverso la collaborazione parlamentare e la politica dei lavori pubblici alle cooperative: nell’Italia meridionale si corrompe il ceto dirigente e si domina la massa coi mazzieri… [Interruzione del deputato Greco]
Voi fascisti siete stati i maggiori artefici del fallimento di questo piano politico, poiché avete livellato nella stessa miseria l’aristocrazia operaia e i contadini poveri di tutta l’Italia. Abbiamo avuto il programma che possiamo dire del Corriere della Sera, giornale che rappresenta una forza non indifferente nella politica nazionale: ottocentomila lettori sono anch’essi un partito. [Voci “Meno…”. Mussolini “La metà! E poi i lettori dei giornali non contano. Non hanno mai fatto una rivoluzione. I lettori dei giornali hanno regolarmente torto!]
Il Corriere della Sera non vuole fare la rivoluzione.
[Farinacci: Neanche l’Unità!]. Il Corriere della Sera ha sostenuto sistematicamente tutti gli uomini politici del Mezzogiorno, da Salandra ad Orlando, a Nitti, ad Amendola; di fronte alla soluzione giolittiana, oppressiva non solo di classi, ma addirittura di interi territori, come il Mezzogiorno e le isole, e perciò altrettanto pericolosa che l’attuale fascismo per la stessa unità materiale dello Stato italiano, il Corriere della Sera ha sostenuto sempre un’alleanza tra gli industriali del Nord e una certa vaga democrazia rurale prevalentemente meridionale sul terreno del libero scambio. L’una e l’altra soluzione tendevano essenzialmente a dare allo Stato italiano una più larga base di quella originaria, tendevano a sviluppare le “conquiste” del Risorgimento.
Che cosa oppongono i fascisti a queste soluzioni? Essi oppongono oggi la legge cosiddetta contro la massoneria; essi dicono di volere così conquistare lo Stato. In realtà il fascismo lotta contro la sola forza organizzata efficientemente che la borghesia capitalistica avesse in Italia, per soppiantarla nella occupazione dei posti che lo Stato dà ai suoi funzionari. La “rivoluzione” fascista è solo la sostituzione di un personale amministrativo ad un altro personale”.

LA FOTO: il gazebo della candidata sindaca di centrodestra montato sul posto per disabili… Come diavolo si può dare un voto ad un’idiota del genere?

 

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LA FOTO: il gazebo della candidata sindaca di centrodestra montato sul posto per disabili… Come diavolo si può dare un voto ad un’idiota del genere?

In foto: Il gazebo della coalizione di centrodestra che sostiene Emanuela Baio a Bernareggio (Foto: Iacopo Melio via Facebook)

Bernareggio, il gazebo della candidata sindaca di centrodestra montato sul posto per disabili

Scivolone dell’ex senatrice di Pd e Margherita Emanuela Baio, oggi candidata sindaca per il centrodestra unito (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Popolo della famiglia) a Bernareggio, in provincia di Monza e Brianza. Un gazebo della coalizione che sostiene la candidata è stato infatti montato su un posto riservato ai disabili. La foto, pubblicata da Iacopo Melio su Facebook, è diventata virale. La candidata si è scusata: “È rimasto montato solo per pochi minuti”. La replica: “Ha perso un’occasione per ammettere un errore, invece di fare scaricabarile”.

L’ex senatrice del Pd (e prima ancora della Margherita), Emanuela Baio, è incorsa indirettamente in uno “scivolone” durante la sua campagna elettorale da candidata sindaco a Bernareggio, comune della provincia di Monza e Brianza in cui la politica è nata. Un gazebo della coalizione di centrodestra che sostiene la candidata alle prossime elezioni comunali del 26 maggio 2019, “Vita nuova per Bernareggio e Villanova”, è stato infatti montato su un posto per disabili. Una foto eloquente della struttura installata in un posto dove non avrebbe dovuto trovarsi è stata pubblicata su Facebook da Iacopo Melio, da sempre sostenitore di battaglie per i diritti delle persone disabili e in generale attivo nel denunciare discriminazioni, ovunque esse siano: un impegno che a dicembre dello scorso anno è stato premiato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito.

La foto del gazebo pubblicata da Iacopo Melio
Melio nel post che accompagna la foto del gazebo ha sottolineato la discrepanza tra il luogo in cui è stato montato e uno dei punti del programma della candidata Baio: “‘Un punto molto importante del mio programma riguarda i problemi di tipo urbanistico che devono essere risolti”, ha scritto l’ex senatrice, candidata con la Lega, il Popolo della famiglia, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Melio ha ironicamente commentato: “Anche su quelli di educazione civica e stradale del suo comitato, magari, un pensierino lo farei… Che dice?”.

Le scuse della candidata sindaco Emanuela Baio e la replica di Melio
Il post di Iacopo Melio è diventato virale, con migliaia tra condivisioni, reazioni e commenti. E tra questi ultimi sono arrivate anche le scuse della diretta interessata, la candidata sindaco: “Carissimo Iacopo mi spiace per questo episodio – ha scritto la Baio – Non ero a conoscenza del fatto che sia stato occupato il parcheggio per le persone diversamente abili. Chiedo scusa a tutti, in modo particolare a quelle persone disabili alle quali è stato impedito, anche solo per pochi minuti, di poter parcheggiare sabato pomeriggio. Mi hanno assicurato che è rimasto montato solo per pochi minuti, perché lo spazio laterale, concessoci era occupato da un’auto. La mia storia personale testimonia, impegno e attenzione al mondo del sociale e della disabilità. Scusate!”. Le scuse della ex senatrice non sono però state apprezzate da Melio, che ha così ribattuto: “Emanuela ‘Erano solo cinque minuti’, manco originali con le scuse… Ha perso un’occasione per ammettere un errore, invece di fare scaricabarile. Che peccato”.

continua su: https://milano.fanpage.it/bernareggio-il-gazebo-della-candidata-sindaca-di-centrodestra-montato-sul-posto-per-disabili/
http://milano.fanpage.it/

Salvini contro Elemosiniere del Papa che riattacca luce in stabile occupato: “le bollette si pagano, ci sono 300.000 Euro di arretrati” …Cogliamo l’occasione per ricordargli che a Roma c’è un altro stabile occupato dai fascisti di Casapound; anche qui sono 300.000 Euro di bollette arretrate, ma nessuno stacca la luce…!

 

 

Salvini

 

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Salvini contro Elemosiniere del Papa che riattacca luce in stabile occupato: “le bollette si pagano, ci sono 300.000 Euro di arretrati” …Cogliamo l’occasione per ricordargli che a Roma c’è un altro stabile occupato dai fascisti di Casapound; anche qui sono 300.000 Euro di bollette arretrate, ma nessuno stacca la luce…!

Matteo Salvini contro l’Elemosiniere del Papa: “Pagasse lui le bollette degli occupanti”

Matteo Salvini ha commentato duramente la decisione dell’elemosiniere del Papa di riattaccare la luce a Spin Time Labs, occupazione di Roma dove vivono 450 persone. “Io conto che dopo aver riattaccato la luce adesso paghi anche i 300 mila euro di bollette arretrate”, ha dichiarato il ministro dell’Interno.

“Ma allora tutti gli italiani che pagano bollette, mutui, stanno in case popolari sono fessi?”. Queste le parole dette da Matteo Salvini in relazione alla decisione dell’elemosiniere del Papa di riattaccare la corrente elettrica a Spin Time Labs, lo stabile occupato da 450 persone in via Santa Croce in Gerusalemme. “Sto raccogliendo elementi, ho sentito il Comune, la prefettura e la questura – dichiara ancora il ministro dell’Interno in un comizio tenuto a Cuneo – C’è questo palazzo occupato a Roma dove ci stavano 3-400 persone che non pagavano le bollette e quindi giustamente la società che gestisce l’elettricità ha staccato la corrente perché le persone che lo occupavano abusivamente avevano accumulato un debito di 300 mila euro. È arrivato un alto esponente del Vaticano, l’Elemosiniere del Santo Padre e ha riattaccato la luce. Io conto che dopo aver riattaccato la luce adesso paghi anche i 300 mila euro di bollette arretrate. A proposito di diritti e doveri, penso che voi tutti, magari facendo dei sacrifici, le bollette le pagate”.

….RINFRESCHIAMO LA MEMORIA A SALVINI…
A Casapound c’è la luce, nonostante 300mila euro di bollette non pagate ad Acea

Mentre gli italiani residenti al centro sociale Spin Time Labs vengono tenuti al buio, i fascisti di Casapound hanno tutte le utenze. Ma chi paga?

Prima gli italiani, certo, ma solo se fascisti e nostalgici. Vivono davvero in uno strano universo, i fascisti di Casapound, un mondo in cui a loro tutto è concesso e la legge vale per chi è troppo stupido o debole per ribellarsi. Così, mentre frignano per essere stati cacciati a pedate dal Salone del Libro e danno l’assalto alle periferie di Roma cacciando chi ha diritto a una casa, loro lo stabile in via Napoleone III lo continuano a occupare, nell’immobilismo disarmante delle istituzioni che più che appelli non riescono a fare per cacciare questi abusivi in mezzo a una strada. Abusivi che campano nel centro di Roma con tutte le utenze, senza pagare un euro, mentre lo stabile del Centro sociale Spin Time Labs, occupato da 350 italiani, viene tenuto al buio da un sistema che funziona solo contro i più umili.

Nonostante Simone Di Stefano dicesse – mentendo – che i residenti dello stabile di Casapound pagassero tutte le utenze, nel 2016 Acea ha chiuso i contatori, dato che si era accumulato un debito a sei cifre. Ma la sera, le luci del civico 8 erano tutte accese. E allora, come si spiega? Perché è la solita storia all’italiana, le leggi ci sono – vedi l’apologia di fascismo, legge più ignorata della storia della Repubblica – ma all’italiano, specie se fascista, gli vanno strette. L’articolo 5 della legge Lupi del 2014, dal nome del Ministro Maurizio Lupi, prevede a chiare lettere che “chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge”.

Quindi, Casapound da dove la prende la luce? Rimane un mistero, perché l’unico che potrebbe stipulare un contratto che non sia nullo ai sensi di legge è il legittimo proprietario dello stabile, che risulta essere il demanio, oppure un legittimo affittuario, che al momento non esiste.

La questione poteva essere risolta con l’ispezione della guardia di finanza compiuta lo scorso ottobre, ispezione che è finita con una semplice constatazione dello stato dei locali. Perché a Roma Casapound, non si capisce a che titolo, continua a godere di una sorta di legittimazione altra.

Acea, lo scorso 14 settembre, ha emesso un atto di pignoramento per il valore di 330mila euro e in teoria chiunque debba dei soldi a Casapound li dovrebbe girare alla società romana.

FONTI:

https://roma.fanpage.it/matteo-salvini-contro-lelemosiniere-del-papa-pagasse-lui-le-bollette-degli-occupanti/

https://www.globalist.it/news/2019/05/13/a-casapound-c-e-la-luce-nonostante-300mila-euro-di-bollette-non-pagate-ad-acea-2041347.html

Roma, 1943: Ebrei venduti ai nazisti – 5.000 lire a chi li denunciava… Vi ricorda qualcosa?

 

Ebrei

 

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Roma, 1943: Ebrei venduti ai nazisti – 5.000 lire a chi li denunciava… Vi ricorda qualcosa?

Ebrei italiani: circa la metà dei deportati nei campi di sterminio lo furono a seguito di spiate da parte di italiani. Per la taglia di 5.000 lire su ogni ebreo, per invidia, gelosia, risentimento, opportunismo, paura… Per qualunque dei molti motivi possibili resta il fatto che non solo i fascisti ma anche buona parte della popolazione contribuì alla deportazione nazista.

La leggenda degli italiani “brava gente” durante la guerra è appunto una leggenda. Non fummo brava gente in Etiopia (gas e lager) e neanche in Jugoslavia (decimazioni e rappresaglie) e neanche riguardo agli ebrei.

A lungo ci si è interrogati sulle responsabilità dei singoli soldati del terzo reich, sulla loro possibilità di rifiutarsi di eseguire ordini disumani, e ancora una risposta definitiva non c’è. Ma noi, noi italiani, come ci saremmo comportati al loro posto? Male. Decisamente male a giudicare da quel che raccontano le carte degli archivi storici italiani. Su circa 730 ebrei deportati da Roma dopo la retata del 16 ottobre ad esempio, almeno 439 furono traditi o arrestati dagli italiani. Venduti quando andava bene per cinque mila lire e, quando andava male, per rancori o invidie personali.

“Anche la collaborazione spontanea di migliaia di ‘italiani comuni’, di normali cittadini, fu fondamentale per l’arresto di migliaia di ebrei – racconta Amedeo Osti Guerrazzi su La Stampa ­- I poliziotti tedeschi sfruttarono ampiamente i collaboratori italiani: spie, delatori, infiltrati, che agivano nei modi più diversi. Questo lavoro veniva pagato piuttosto bene, dato che su ogni ebreo, in media, veniva messa una taglia di 5.000 lire dell’epoca. A Roma, il comandante della polizia tedesca Herbert Kappler si affidò a gruppi di collaborazionisti, le cosiddette bande, composte in genere da ex informatori della polizia segreta fascista e da criminali comuni, specializzate proprio nella caccia agli ebrei. Una di queste bande, tra il 23 e il 24 marzo 1944, arrestò una dozzina di ebrei che furono immediatamente fucilati nel massacro delle Fosse Ardeatine. A Torino e a Milano, invece, i comandi tedeschi sfruttarono informatori singoli, personaggi che conoscevano personalmente moltissimi ebrei e ne sapevano i nascondigli. I loro metodi di indagine erano spesso raffinati e particolarmente odiosi”.

 

La Mussolini insulta la Raggi su social: “Sei spazzatura” …Ora, una fascista, che porta un cognome tanto vergognoso, che si tiene in casa un marito abituale frequentatore di prostitute minorenni, che è stata dalla parte del pregiudicato di Arcore, che viene definita vajassa dai suoi conterranei, credo che prima di parlare della Raggi, si debba proprio sciacquare la bocca per bene…!

 

Mussolini

 

 

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La Mussolini insulta la Raggi su social: “Sei spazzatura” …Ora, una fascista, che porta un cognome tanto vergognoso, che si tiene in casa un marito abituale frequentatore di prostitute minorenni, che è stata dalla parte del pregiudicato di Arcore, che viene definita vajassa dai suoi conterranei, credo che prima di parlare della Raggi, si debba proprio sciacquare la bocca per bene…!

Alessandra Mussolini continua la sua campagna elettorale sui social e lo fa senza esclusione di colpi. Questa volta, l’europarlamentare se l’è presa con la sindaca di Roma Virginia Raggi, insultandola in una storia su Instagram.

Con il suo pappagallo di peluche, la Mussolini ha voluto denunciare la situazione dei rifiuti in alcuni quartieri di Roma, in particolare lungo le strade che portano all’aeroporto di Ciampino.

 “Questa è la Raggi e l’immondizia”, ha detto Alessandra Mussolini nella sua Instagram Story. “Raggi e immondizia è un tutt’uno”, ha poi rincarato brandendo fra le mani l’immancabile pappagallo di peluche. Il video è diventato virale in poche ore.

…Ora, una fascista, che porta un cognome tanto vergognoso, di un dittatore che ha raso al suolo l’Italia ammazzando quasi mezzo milioni di Italiani, che si tiene in casa un marito abituale frequentatore di prostitute minorenni, che è stata dalla parte del pregiudicato di Arcore, che viene definita vajassa dai suoi conterranei (v. Mara Carfagna), credo che prima di parlare della Raggi, si debba proprio sciacquare la bocca per bene…!

 

Non diciamo altro perchè il “personaggio” (a Napoli si direbbe vaiassa* come già l’aveva apostrofata la  Carfagna) lo conoscete…

Da Wikipidia – Vaiassa (anche Vajassa) è un vocabolo della lingua napoletana che originariamente ha il significato di “serva” o “domestica”[1], più recentemente anche usato (sempre in ambito locale), come sinonimo di donna di bassa condizione civile, sguaiata e volgare, “sbraitante e rissaiola”

Quindi, Alessandra Mussolini, vaiassa, sciacquati la bocca prima di parlare della Raggi

by Eles

 

Mario Monti, 2011: “Stiamo assistendo al grande successo dell’euro, e la sua manifestazione più concreta è la Grecia”… Mentre la manifestazione più concreta di quanto Monti sia un farabutto criminale, è la notizia che la macelleria sociale in Greca nell’ultimo anno ha ammazzato 700 bambini…!

 

Mario Monti

 

 

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Mario Monti, 2011: “Stiamo assistendo al grande successo dell’euro, e la sua manifestazione più concreta è la Grecia”… Mentre la manifestazione più concreta di quanto Monti sia un farabutto criminale, è la notizia che la macelleria sociale in Greca nell’ultimo anno ha ammazzato 700 bambini…!

Quanto vale l’Unione Europea? Quanto valgono gli “Ideali europei”. Un morto, 10 morti, 100 morti?  Sicuramente per Fubini, il noto giornalista del Corriere, valgono almeno 700 bambini. Chi lo dice? Lui stesso.
Vi invito a guardare l’estratto di questa intervista a TV2000, la TV dei vescovi italiani, in cui candidamente confessa di aver saputo che l’aumento della mortalità infantile in Grecia ha portato alla morte di almeno 700 bambini, ma di averlo nascosto all’epoca al Corriere, di non averne scritto, per non dare delle armi ai movimenti contrari all’Unione Europea.
“C’è un articolo che non ho voluto scrivere sul Corriere della Sera: guardando i dati della mortalità infantile in Grecia mi sono accorto che con la crisi sono aumentati i decessi di bambini”.

Qualche altro dato sulla Grecia retaltivi a questi 8 anni di crisi:

– Stipendi e pensioni dimezzati. Ma prezzi sono rimasti uguali al periodo precrisi (ma solo in qualche caso) o addirittura cresciuti.

– Il potere d’acquisto dei greci è crollato del 28,3%.

– Raddoppiate le famiglie che vivono in assoluta povertà, toccando il 21% .

– In 8 anni le pensioni sono state tagliate 13 volte.

– 500.000 greci sono scappati all’estero.

– un terzo dei negozi ha chiuso.

Qualche esempio:

Nel solo 2017 ben 133mila persone hanno rinunciato all’eredità perché non avevano i soldi per pagare le tasse.

Un imprenditore – Nikos Manesiotis – ha dichiarato: “Un’impresa come la mia, con un utile netto fra i 70 e i 75 mila euro – e mi creda, ce ne sono che raggiungono questo livello – versa fra il 55 e il 65 per cento di tasse. Dei miei 75 mila euro ne restano quindi 30 mila. Da questi 30 mila euro, però, devo detrarne altri 20 mila per contributi assicurativi, perché ho un reddito superiore ai settantamila euro. Alla fine, dopo un anno di duro lavoro, da un utile netto di 70 mila euro me ne restano solo 10 mila, meno di mille euro al mese “.

Evidentemente, il professore aveva ben chiaro quello che stava succedendo. Nel suo intervento a “L’infedele” del 2011 disse: “Stiamo assistendo al grande successo dell’euro, e qual è la manifestazione più concreta del grande successo dell’euro? La Grecia”. Atene colava a picco e già si annusava la crisi per tutta l’eurozona, ma Monti era certo che l’esempio della Grecia fosse da seguire. Ecco spiegato il motivo: “Perché l’euro – aggiunse il professore – è stato creato per convincere la Germania che attraverso l’euro e i suoi vincoli la cultura della stabilità tedesca si sarebbe diffusa a tutti. Quale caso di scuola si sarebbe potuto immaginare milgiore di una Grecia che è costretta a dare peso alla cultura della stabilità e sta trasformando se stessa?”.

Sono questi crimini contro l’umanità? Gente come Monti e i suoi complici banchieri hanno sulla coscienza le vite di questi 700 bambini greci e di tanti altri che sono morti in silenzio in Grecia, in Italia, in Spagna e ovunque l’euro ha colpito?

Credo che la risposta non è difficile…

By Eles

Francesco Guccini senza peli sulla lingua: “A Salvini piacciono le mie canzoni? Anche Dante lo hanno letto cani e porci…”

Francesco Guccini

 

 

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Francesco Guccini senza peli sulla lingua: “A Salvini piacciono le mie canzoni? Anche Dante lo hanno letto cani e porci…”

L’ironia di Guccini: “A Salvini piacciono le mie canzoni? Anche Dante lo hanno letto cani e porci…”

Il cantautore lo ha detto in conferenza stampa a Palermo, dove il conservatorio gli ha dedicato un’iniziativa

Sempre ironico Francesco Guccini, che da Palermo – dove si trova per un’iniziativa di due giorni che gli dedica il Conservatorio musicale Scarlatti – ha risposto ai cronisti a una domanda sul fatto che Salvini ha dichiarato che da giovane amava le sue canzoni: “non ne ho alcuna responsabilità. Con le dovute differenze, anche Dante è stato letto da cani e porci”.
Sulla situazione politica del Paese, il cantautore modenese ha detto che “nonostante il razzismo che fasce della popolazione manifestano,i politici, per fini elettorali, percorrono il solco tracciato dalla gente, non credo che in Italia sia tornato il fascismo, però si sente l’aria”.
Guccini, che incontrerà gli studenti del Conservatorio e dell’Università, la mattina dell’11 maggio sarà al teatro Politeama dove studenti e artisti, guidati dai docenti della Scuola di composizione Marco Betta e Fabio Correnti, si esibiranno nell’arrangiamento di suoi brani, un progetto sul quale il Conservatorio ha lavorato per 11 mesi, come ha spiegato il presidente Gandolfo Librizzi.

Migranti, quelli rispediti in Italia da Germania e Ue sono più di quelli che sbarcano… Cortesemente, qualcuno glie lo va a spiegare al nostro Ministro degli Interni…?

 

Migranti

 

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Migranti, quelli rispediti in Italia da Germania e Ue sono più di quelli che sbarcano… Cortesemente, qualcuno glie lo va a spiegare al nostro Ministro degli Interni…?

 

Migranti, quelli rispediti in Italia da Germania e Ue sono più di quelli che sbarcano

Secondo la convenzione di Dublino, i migranti devono chiedere asilo nel primo paese di sbarco, rimanendovi per tutta la durata della procedura. In base a questo regolamento la Germania rispedisce in Italia sempre più migranti che riescono ad attraversare il confine a nord. E i migranti rispediti in Italia sono più di quelli che sbarcano sulle coste del nostro Paese.

Da gennaio a inizio maggio 2019 la Germania avrebbe rispedito in Italia centinaia di migranti che, dopo essere sbarcati sulle coste italiane, avevano attraversato il confine raggiungendo l’Europa centrale. Lo scorso anno Berlino avrebbe trasferito 2.848 persone in Italia, in base alle procedure stabilite dal regolamento di Dublino, per cui un richiedente asilo deve inoltrare la sua domanda di protezione internazionale nel primo paese di arrivo. Per questo motivo, i migranti rispediti nel primo paese di sbarco vengono definiti “Dublinanti”.

Non si tratta solamente della Germania. A quanto riporta il Sole 24 Ore, citando fonti confermate anche dal ministero dell’Interno tedesco, anche Austria e Francia rimanderebbero in Italia un numero di migranti ancora più alto rispetto a quelli che sbarcano direttamente nel nostro Paese. Spesso queste persone vengono intercettate verso il confine a Ventimiglia o a Bolzano e costrette a tornare indietro. Una pratica legittima secondo la normativa di Dublino.

La maggior parte dei migranti torna in Italia
Berlino ha deciso di rendere noti questi numeri in seguito ad un’inchiesta, pubblicata sul Suddeutsche Zeitung lo scorso gennaio, e alle pressioni della deputata di Linke, Ulla Jelpke. Secondo il giornale, da gennaio a novembre 2018, su circa 51.558 casi presi in esame, il governo federale ha richiesto ad altri Paesi dell’Unione europea di riaccogliere i migranti arrivati in Germania da altri Stati membri, e almeno 35.375 domande sono state accettate, come previsto dai trattati. In Italia sarebbe rientrato un migrante espulso su tre. A quanto rimarca il giornale, il numero dei richiedenti asilo che vengono allontanati dalla Germania è in aumento, passando da un 15,1% nel 2017 a un 24,5% nel 2018.

Tensioni fra Roma e Berlino
La scorsa estate, il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer aveva fatto pressione su Italia e Grecia affinché accogliessero nuovamente i migranti che si erano registrati in prima istanza all’interno dei loro confini. Ad ottobre 2018 le tensioni fra Berlino e Roma era salite, in quanto il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini aveva deciso di bloccare i voli che dalla Germania riportavano indietro i “Dublinanti”. Il Viminale aveva affermato che “la programmazione di questi voli non è frutto di accordi politici sottoscritti dall’attuale governo”.

In quell’occasione la Repubblica aveva spiegato che, per questioni di ordine e sicurezza, normalmente si programmano al mese due voli di questo tipo, trasferendo circa 50 migranti in totale, ma che la Germania aveva iniziato ad utilizzare anche voli di linea per mandare indietro un numero di richiedenti asilo sempre maggiore. “Sono già 2.300 i migranti rispediti indietro dalla Germania e, con le riammissioni programmate, a fine anno il numero potrebbe arrivare a 4.000, raddoppiando la cifra totale dello scorso anno. Un’accelerazione su cui il ministro dell’Interno tedesco Seehofer punta molto in vista delle elezioni di domenica prossima”, aveva scritto il giornale.

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