L’analisi impietosa del quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung: i giovani Italiani guadagnano meno dei coetanei Polacchi. Al Sud 1 su 2 è senza lavoro.

 

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L’analisi impietosa del quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung: i giovani Italiani guadagnano meno dei coetanei Polacchi. Al Sud 1 su 2 è senza lavoro.

 

GIORNALI TEDESCHI: ”NEL SUD ITALIA DISOCCUPAZIONE AL 46,6%. I GIOVANI ITALIANI GUADAGNANO MENO DEI COETANEI POLACCHI”

“Nel Sud Italia la disoccupazione giovanile e’ del 46,6 per cento, il doppio rispetto al resto del paese. Con i loro mini-lavori precari – scrive oggi in prima pagina il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung – i giovani italiani guadagnano meno dei coetanei polacchi”.

L’articolo prosegue così: “Dei 716.000 italiani meridionali che si sono trasferiti al Nord negli ultimi 15 anni, oltre il 70 per cento aveva meno di 34 anni. Luca di Montezemolo, ex capo della Ferrari, avverte: “Il Sud e’ oggi il problema numero uno in Italia”. Il trionfo populista alle elezioni del 4 marzo e’ stato uno shock. Nel ricco Nord, coloro che si sentono esclusi dal processo della globalizzazione hanno scelto la Lega, che promette tariffe punitive e la drastica riduzione delle tasse al 15 per cento”.

“Il Movimento 5 stelle di Luigi Di Maio – prosegue il Sueddeutsche Zeitung  – ha invece trionfato al Sud con lo slogan “piu’ Stato”. Cio’ dimostra che il divario tra le due parti del paese e’ aumentato drasticamente durante la crisi economica. Il nuovo parlamento riflette questa divisione. Tuttavia il risultato delle elezioni sembra non essere stato un shock per il produttore di freni Brembo che il giorno dopo ha registrato un aumento azionario alla Borsa di Milano. Ad aiutare la buona situazione e’ anche la Bce che sta ancora utilizzando il suo programma di acquisto per aiutare gli italiani troppo indebitati. Un altro fattore stabilizzante e’ che la quota di creditori stranieri e’ diminuita drasticamente dopo la quasi bancarotta nel 2011″.

“Ma soprattutto – aggiunge il giornale – la ripresa ha cambiato l’Italia. Il deficit di bilancio nel 2017 e’ stato inferiore dell’1,9 per cento rispetto a quanto pianificato. Entro il 2018, il disavanzo e’ destinato a ridursi all’1,6 per cento. Il rapporto debito – Pil e’ sceso leggermente per la prima volta in dieci anni, al 131,5 per cento. “Lasciamo un budget ordinato”, ha twittato il ministro delle Finanze uscente, Pier Carlo Padoan. Ottimista anche il capo di Uni Credit Jean Pierre Mustier: “Riteniamo che la crescita continuera’ in Italia e il paese sara’ tra i vincitori in Europa”, ha affermato il francese”.

“Mario Draghi – scrive ancora il Sueddeutsche Zeitung – ha parlato piu’ cautamente da Francoforte. “Un’instabilita’ politica duratura puo’ minare la fiducia”, ha avvertito il capo della Bce, senza menzionare l’Italia. Allo stato attuale, il clima di fiducia nell’economia italiana e’ migliore di quanto lo sia stato dalla crisi del 2008. Il surplus commerciale dell’industria metalmeccanica ha raggiunto i 52 miliardi di euro. L’ex primo ministro Mario Monti confida nell’Unione europea e nelle sue regole, che limita il margine di manovra dei governi. Gli ottimisti, conclude pero’ la “Sueddeutsche Zeitung”, ignorano quanto l’Italia stia andando alla deriva. Nel Nord-Est la produzione industriale e’ in crescita, ma la Sicilia ha perso in termini di competitivita’. Tra il 2001 e il 2016, l’economia italiana del Sud si e’ ridotta del 7,2 per cento”.  E’ un’Italia divisa politicamente in due parti che puntano in direzioni opposte.

 

tratto da: http://www.ilnord.it/c-5498_GIORNALI_TEDESCHI_NEL_SUD_ITALIA_DISOCCUPAZIONE_AL_466_I_GIOVANI_ITALIANI_GUADAGNANO_MENO_DEI_COETANEI_POLACCHI

 

Ennesima figura di m… della Morani: attacca il M5S sul Decreto Dignità “ci fa perdere 1690 posti di lavoro al giorno” …Ma i dati risalgono a Giugno, prima del decreto, e quindi relativi agli effetti del governo Pd…!

 

Morani

 

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Ennesima figura di m… della Morani: attacca il M5S sul Decreto Dignità “ci fa perdere 1690 posti di lavoro al giorno” …Ma i dati risalgono a Giugno, prima del decreto, e quindi relativi agli effetti del governo Pd…!

 

Decreto Dignità, Morani (Pd): ‘Il governo perde 1690 posti di lavoro al giorno’. M5S: ‘Fake news Pd!’

“Vorrei un commento del ministro per la disoccupazione Luigi Di Maio sul disastro che sta avvenendo grazie al suo decreto dignità”.

Lo ha scritto su Twitter la deputata del Pd Alessia Morani, secondo la quale in Italia il governo del Cambiamento “sta perdendo 1690 posti di lavoro al giorno,” mentre “i governi del Pd ne creavano 739 al giorno”. E ha concluso: “Dov’è la dignità Di Maio?”.

La replica dei 5Stelle è arrivata per bocca del deputato Gianluca Castaldi, che su Facebook ha condiviso lo screenshot del tweet di Morani e commentato:

“FAKE NEWS PD!
Il Pd usa dati di giugno 2018 – governo Conte appena insediato – per fare propaganda contro il decreto Dignità (datato 12 luglio, convertito in legge il 9 agosto). Lo stesso partito che poi dice di aver perso le elezioni per colpa delle fake news. Senza parole”.

Non pochi utenti sui social hanno fatto notare alla deputata del Pd l’errore. Ecco alcuni commenti al suo tweet:

“6/2018 non era ancora approvato il decreto dignità 

Dal M5S durissimo attacco ad Autostrade ed ai Benetton: “Hanno superato il limite della vergogna”

M5S

 

 

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Dal M5S durissimo attacco ad Autostrade ed ai Benetton: “Hanno superato il limite della vergogna”

Duro attacco da parte del M5S alla società Autostrade di proprietà della famiglia Benetton.

Sul proprio blog ufficiale i pentastellati scrivono:

“Un ponte crolla e fa 43 vittime. Intere famiglie distrutte, vite spezzate e sogni infranti. Tanti genovesi che non hanno più una casa. Centinaia di imprese in ginocchio. Un dolore enorme che ha unito un’intera nazione nel cordoglio per una tragedia che non doveva capitare”.

E aggiungono: “Oggi (ieri, ndr) il cda di Autostrade per l’Italia, a poche settimane da quel giorno, si è riunito per un aggiornamento sul crollo del Ponte Morandi e ha ‘confermato di aver adempiuto in modo puntuale agli obblighi concessori’”.

I vertici di Autostrade – continuano i 5Stelle – “hanno superato il limite della vergogna”.

E spiegano che “l’articolo 3 della Convenzione con Aspi vincola il Concessionario a provvedere alla gestione tecnica delle infrastrutture, al mantenimento della funzionalità attraverso la manutenzione e la riparazione TEMPESTIVA delle stesse”.

Sulla tragedia di Genova invece – aggiungono – “di tempestivo abbiamo visto soltanto Pd, Forza Italia e gran parte della stampa italiana correre in soccorso dei Benetton per provare a salvare loro la faccia”.

Il M5S ricorda quindi che Atlantia, la società di proprietà dei Benetton che controlla Autostra, “ha fatto introiti miliardari grazie al sostegno politico dei Governi di centrodestra e centrosinistra mentre gli italiani, che pagano pedaggi carissimi, sono costretti ad avere paura ogniqualvolta attraversano un ponte sulla rete autostradale costruita dai nostri padri e dai nostri nonni con i soldi pubblici”.

Poi l’affondo:

“Accordi surreali, desecretati solo grazie a questo Governo dopo 10 anni di silenzio, la manutenzione delle nostre strade ridotta all’osso e questi signori si permettono di affermare che hanno adempiuto ai loro obblighi? Nemmeno davanti a 43 MORTI mostrano un minimo di rispetto”.

“La loro indecenza non sorprende: sono anni che combattiamo questo sistema e rimetteremo le cose a posto. Cambieremo tutto: non lasceremo che le vittime del Ponte Morandi muoiano due volte,” conclude la nota dei 5Stelle.

 

fonte: https://www.silenziefalsita.it/2018/09/01/il-m5s-contro-autostrade-e-i-benetton-hanno-superato-il-limite-della-vergogna/

Il ministro tedesco: se l’Italia esce dall’Euro la Germania crolla, e l’Italia vola!

 

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Il ministro tedesco: se l’Italia esce dall’Euro la Germania crolla, e l’Italia vola!

Theo Waigel è stato per dieci anni Ministro delle Finanze di Helmut Kohl. Il 21 giugno scorso ha rilasciato un’intervista a T-Online. Questo è un frammento delle sue dichiarazioni.

 Intervistatore: “I sondaggi sull’uscita dalla UE mostrano che se si chiedesse ai francesi e ad altri, vincerebbe chi vuole uscire, con uno scarto minimo. Secondo lei da dove viene questa disaffezione per l’UE?
Theo Waigel: “Al grado di sviluppo della globalizzazione e dei mercati aperti cui siamo arrivati – che non è più reversibile -, ci sono forze che si oppongono, sostenendo la necessità di ritornare ai confini e alle regolamentazioni nazionali, che prima funzionavano bene, per tornare ad appropriarsi delle proprie capacità decisionali“.
Intervistatore: “E cosa gli si può rispondere?
Theo Waigel: Gli si può rispondere in modo del tutto chiaro quali svantaggi ne scaturirebbero. Se la Germania oggi uscisse dall’unione monetaria, allora avremmo immediatamente, il giorno dopo, un apprezzamento tra il 20% e il 30% del marco tedesco – che tornerebbe nuovamente in circolazione -. Chiunque si può immaginare che cosa significherebbe per il nostro export, per il nostro mercato del lavoro, o per il nostro bilancio federale“.
L’euro conviene alla Germania, ecco perché ci restiamo dentro. Va da sè che se il marco diventasse sconveniente, la lira diventerebbe conveniente per i mercati, per gli investitori e per i consumatori. Queste cose i commentatori nazionali non ve lo dicono. Queste notizie ai telegiornali non passano. Per chi lavora la stampa italiana? Per chi lavora la politica italiana? Per l’Italia o per Berlino? Se lavorasse per gli italiani, interviste come queste sarebbero in prima pagina su tutti i quotidiani, in luogo dello spettro dell’inflazione, e la gente inizierebbe a trarne le conclusioni.
In Germania, invece, non si fanno problemi a dirlo con chiarezza. Anche perché hanno interessi opposti. Ci fu anche un pezzo dello Spiegel Online datato 13 giugno 2012 (ben 4 anni fa), che lo disse con altrettanta chiarezza:
« Con un’uscita dall’Euro e un taglio netto dei debiti la crisi interna italiana finirebbe di colpo. La nostra invece inizierebbe proprio allora. Una gran parte del settore bancario europeo si troverebbe a collassare immediatamente. Il debito pubblico tedesco aumenterebbe massicciamente perché si dovrebbe ricapitalizzare il settore bancario e investire ancora centinaia di miliardi per le perdite dovute al sistema dei pagamenti target 2 intraeuropei.
E chi crede che non vi saranno allora dei rifiuti tra i paesi europei, non s’immagina neanche cosa possa accadere durante una crisi economica così profonda.
Un’uscita dall’euro da parte dell’Italia danneggerebbe probabilmente molto più noi che non l’Italia stessa e questo indebolisce indubbiamente la posizione della Germania nelle trattative. Non riesco ad immaginarmi che in Germania a parte alcuni professori di economia statali e in pensione qualcuno possa avere un Interesse a un crollo dell’euro. »
Fonte: https://www.essere-informati.it/ministro-tedesco-se-litalia-esce/