Moni Ovadia: sui Rom il solito spot d’odio. Ma veramente tutti i problemi dell’Italia sono dovuti a loro? Parliamo di 20mila persone su 60 milioni di italiani!

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Moni Ovadia: sui Rom il solito spot d’odio. Ma veramente tutti i problemi dell’Italia sono dovuti a loro?  Parliamo di 20mila persone su 60 milioni di italiani!

Ovadia: sui Rom il solito spot d’odio. Ma l’Italia davvero fatica per colpa loro?

La nostra intervista all’artista: “Si sta agitando uno spettro che non esiste. Sono 20mila su 60 milioni di italiani. Il Paese è a rischio a causa loro? I ragazzi non hanno lavoro per loro? Frottole”

di Stefano Miliani

Il censimento dei Rom? “Una vecchia tecnica dell’odio”. Proprio perché è una tecnica già vista anche nella storia recente, se la faccenda prende una piega più tragica nessuno potrà dire “non sapevo”. Moni Ovadia, con i suoi 72 anni che ha visto e vissuto tante vite e tante storie sull’Europa, ebreo, italiano, ha le idee chiarissime. E ritiene che ognuno debba fare la propria parte. Artista a tutto tondo, narratore, musicista, uomo di teatro, si spende fino all’ultima ovunque lo invitino. E invoca un’alleanza trasversale per fermare la pericolosa deriva imboccata.

Sul censimento dei rom sbandierato dal ministro degli Interni Matteo Salvini, è giusto dire che rievoca come si comportò l’Italia fascista con le leggi razziali verso gli ebrei nel 1938?

È giusto dirlo nei termini del clima mentale. Significa agitare uno spettro che non esiste. I rom non sono un problema dell’Italia. Sono loro un problema con cinque milioni di persone in povertà e con la disoccupazione giovanile che abbiamo? Bisogna censire i rom per espellere chi non ha diritto di stare qua? Saranno 20mila su 60 milioni di abitanti. Il Paese è a rischio a causa dei rom?

Perché i rom?

Perché rispetto alla nostra cultura dominante, consumista, schifosa, i rom hanno un tasso di alterità per cui ci si accanisce contro di loro. È la vecchia tecnica, è l’impresa del terrore e dell’odio per chi appare “altro” all’uomo medio, figura retorica inesistente perché siamo tutti unici. In tempi di crisi politica e sociale e del lavoro non c’è niente di meglio per stornare dai veri problemi. Abbiamo quattro malavite organizzate, abbiamo una corruzione endemica e pensi ai rom? Intanto la maggioranza stragrande maggioranza di loro è cittadina italiana ed europea. Li butti fuori dai campi per fare cosa? Abbiamo visto cos’è Mafia Capitale: li usano, i rom. Ma, come gli extracomunitari, ora servono per distrarre l’attenzione dai problemi.

Incontriamo persone che dicono, ad esempio, che è giusto non far sbarcare i migranti di una nave perché i migranti tolgono lavoro ai figli.

Intanto a chi lo dice chiederei su quale base statistica dice che i suoi figli non hanno lavoro perché ci sono extracomunitari. Ha documenti? Ha prove? Lo dicono alcuni governanti, ma la verità è che i figli non trovano lavoro per come viene gestita la politica del lavoro. È un falso problema: non sono gli extracomunitari a portare via il lavoro. Posso fare un esempio?

Ci mancherebbe …

A Brescia molti africani lavorano nelle fonderie perché i giovani bresciani non vogliono andarci, è un lavoro duro. In più questi africani parlano in stretto dialetto bresciano perché i vecchi lavoratori della fonderia parlano in dialetto stretto e una mia amica, bresciana, dice di non capirli quando parlano tra loro in dialetto bresciano. O vogliamo parlare delle badanti? Si sottopongono a fatiche lontano da casa loro e dai loro figli per portare via lavoro alle italiane? No. Lo fanno perché sono disponibili a un lavoro duro e sacrificante.

Torniamo al censimento e alla domanda iniziale: nell’atteggiamento verso rom ed ebrei c’è similitudine?

È sempre la stessa storia. Leggiamo le “Riflessioni sulla questione ebraica” di Jean-Paul Sartre. Si diceva che l’ebreo ti ha portato via il posto a scuola o all’università. Magari era uno più dotato.

Si dice: i rom hanno le Mercedes.

E allora? Parliamo dei diritti, qui: se abbatti il principio di diritto che la responsabilità è individuale, è finito il diritto. Se uno ruba va perseguito come un ladro lui. Non la comunità. In un dibattito proprio con Salvini lui disse che non tutti i musulmani sono terroristi ma tutti i terroristi sono musulmani. Gli risposi: se dicessi che tutti i mafiosi sono siciliani? Se a Napoli mi borseggiano tutti i napoletani allora sono ladri? Non sono bastate due guerre mondiali? Quello che è successo 80 anni fa? La legge deve perseguire un reato, non un’etnia. Se avesse detto che il prossimo censimento italiano avrà anche un censimento delle minoranze, allora sarebbe stato altro. Così invece si parla pensando all’odio, mai all’amore, anche se so di dirlo in modo stereotipato. Non possiamo tollerare cittadini che vivano in condizioni di degrado igienico? Giusto. Allora facciamo un grande piano “pro bono”, non “pro malo”. Salvini agitava il Vangelo, ricordiamolo.

Al governo ci sono anche i 5 Stelle.

Stanno facendo errori clamorosi. È un disastro ma la prima responsabilità è dell’Europa. Se avesse detto che Orban non può governare con le leggi che fa, per cui l’Ungheria non prende più i contributi comunitari, Orban che farebbe? Lo stesso vale per i polacchi (per legge ora rischia il carcere chi parla di lager polacchi durante la seconda guerra mondiale, ndr). Su certe cose bisogna essere molto duri. Oppure penso all’Italia: Tabacci su berlusconi era più fermo di tanta sinistra riformista. Bisogna lanciare un’alleanza trasversale su questi temi dicendo no, non permettiamo queste cose.

Tanti non si scandalizzano per misure che ricordano misure contro gli ebrei durante il fascismo. Perché?

Non si scandalizzano perché non ricordano la guerra, non ricordano che ci voleva la tessera per lavorare. Tu che tolleri il fascismo e pensi che magari prendi la tessera e ce la fai, cosa accade se tuo figlio è antifascista? O se tuo fratello finisce in prigione? È andata così, allora.

E Salvini? Come lo valuta?

Salvini non è certo Hitler ma questa mentalità marcia c’è ancora: si scarica colpe su altri e si ottengono grandi risultati nel consenso. Ho 72 anni e ho visto un po’ di cose. Dicevano lo stesso sui meridionali a Milano dove sono cresciuto e  a Torino: “via i terroni dalle nostre città”, “non si affitta a meridionali”. È il poveraccio, il bersaglio. Salvini ha un’astuzia politica innegabile ma non risolve i problemi perché sono a livello planetario, non italiano. Se fanno una manovra speculativa ti mettono in ginocchio. Questi sovranisti ridicoli non sanno il potere che è nelle finanziarie, nelle multinazionali. Non a caso Soros, che è finanziere e anche un filosofo, vuole una società aperta: perché si fanno migliori affari con una società aperta. Tutta l’informatica è contraria a questa impostazione. L’Europa ha 500 milioni di abitanti: allora puoi parlare con la Cina e il suo miliardo e passa di abitanti.

Cosa vorrebbe, al riguardo?

Una legge dove chi fa impresa in Italia, una multinazionale, se sfrutta e poi molla i lavoratori, allora tu proprietari puoi andartene, tutta l’impresa, tutti i contatti e così via restano qui.

Sui social piovono  spesso insulti pesanti a chi critica Salvini o a chi parla a favore di extracomunitari o rom.

La libertà non è propagandare odio. Ma la sinistra? Chi è contrario deve alzare la voce in modo forte. Il Pd ora alza la voce ma quando era al governo? Bisogna dire: non ci provate o mobilitiamo il paese. Devi dire: tutti in piazza contro queste operazioni. Tutte le persone perbene devono dire “adesso basta”. Lo sto dicendo da anni: basta calunniare la Resistenza antifascista. Bisogna fare questa battaglia. Si è levata la voce di Liliana Segre per dire che non sono accettabili queste misure sui rom. Lei ha il marchio, lei ha visto i lager dove vennero sterminati i rom, bambini, vecchi e donne compresi. Lei ha detto che Salvini avrebbe dovuto vergognarsi. Ma il cittadino non è innocente: se un giorno succedono brutti guai non dica “non sapevo”. Ma vorrei concludere con una nota più leggera.

Con piacere.

A Roma ho fatto scuola di teatro, musica e danza con ragazzi di famiglie romane e miste extracomunitarie. Gli allievi più vivaci erano una cinese e un ragazzo con papà turco e mamma rumena. Sentirli parlare sembravano da un film del Piotta, neanche di Verdone. La ragazza mi diceva: “amo’, ma come cazzo parla me’ ma” riferito alla mamma. Loro saranno le nostre risorse migliori: portano l’eredità delle loro culture e negli Usa sono i futuri premi Nobel. Ma vedo anche vigliaccheria.

A quale proposito?

Quando Ibrahimovic scende in campo, dicono lo svedese. Eppure lui è un rom dell’ex Jugoslava. Non fa schifo? E poi il popolo italiano non esiste. Filosoficamente parlando. Infatti nella seconda guerra mondiale i fascisti hanno preferito i loro sodali nazisti ai partigiani. E i partigiani erano contro i fascisti.

fonte: http://www.globalist.it/musica/2018/06/20/ovadia-sui-rom-il-solito-spot-d-odio-ma-l-italia-davvero-fatica-per-colpa-loro-2026573.html

Moni Ovadia: sui Rom il solito spot d’odio. Ma veramente tutti i problemi dell’Italia sono dovuti a loro? Parliamo di 20mila persone su 60 milioni di italiani!ultima modifica: 2018-06-20T21:46:49+02:00da eles-1966
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