Questa è l’Italia – Centri per lʼimpiego: 556 strutture, 600 milioni di costi annui, 8.000 addetti, IL TUTTO PER TROVARE LAVORO A 4 PERSONE L’ANNO! …Perché queste cose i Tg non le dicono?

Centri per lʼimpiego

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Questa è l’Italia – Centri per lʼimpiego: 556 strutture, 600 milioni di costi annui, 8.000 addetti, IL TUTTO PER TROVARE LAVORO A 4 PERSONE L’ANNO! …Perché queste cose i Tg non le dicono?

 

Il grande flop dei centri per lʼimpiego, costano 600 milioni lʼanno ma trovano lavoro solo al 3% dei richiedenti.

Almeno due milioni e mezzo di italiani si rivolgono alle 556 strutture sparse sul territorio: circa 360mila al mese. Gli 8mila operatori in media collocano circa 4 occupati in un anno.

Flop dei Centri per l’impiego in Italia. Dovevano essere riorganizzati e potenziati come scritto nell’utima riforma del lavoro ma è rimasto tutto sulla carta. Infatti nonostante una spesa di 600 milioni di euro l’anno, distribuita tra i 556 Cpi sparsi sul territorio, solo il 3% dei disoccupati che si rivolge agli uffici di collocamento riesce a trovare un impiego. Una media irrisoria rispetto ai numeri di Francia e Germania che superano il 20%. Secondo l’Istat, all’anno, almeno 2 milioni e mezzo di persone vi si rivolgono.

Come scrive il Messaggero una produttività davvero bassa se si pensa che gli operatori sono 8mila e riescono a collocare solo 4 occupati l’anno. I Cpi sono passati a essere controllati dalle Province alle Regioni, e ora nel limbo del Jobs act.

In realtà i Centri per l’impiego dovrebbero lavorare per far incrociare domanda e offerta, come fissato nella riforma del lavoro renziana, ma mancano i decreti attuativi e una regia organica. “Tutto è rimasto frammentato dopo la riforma – ha affermato al quotidiano romano Maurizio Del Conte, presidente Anpal – e le percentuali di collocamento oscillano tra il 2,2 e il 3,2%, una media decisamente bassa che riguarda Nord, Centro e Sud in maniera omogenea”.

Quello che manca in Italia, denunciano i sindacati, “è una gestione integrata dei Centri per l’impiego, con l’adozione di modelli standard che offrano sul territorio servizi uguali per tutti”. Bisognerebbe, “provincia per provincia, numerare i disoccupati, catalogarli per qualifica, dare formazione a chi non ha titoli, mantenere viva una rete di comunicazione con le aziende”.

In alcuni casi i centri si trovano in strutture fatiscenti mentre in altri tra gli 8mila dipendenti c’è anche chi non è qualificato nonostante abbia un contratto a tempo indeterminato. Ma non bisogna fare di tutta lerba un fascio. Ci sono Regioni in cui i centri sono funzionanti come in Veneto e in Emilia Romgna. Il Lazio invece è tra le Regioni che vanno più lentamente.

Secondo il presidente della Federcontribuenti Marco Pagnella “sarebbe necessario creare un fondo nazionale di 800 milioni per il sostegno occupazionale. I Cpi potrebbero invece essere dislocati all’interno degli uffici comunali, con un risparmio notevole per lo Stato”.

 

tratto da: http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/il-grande-flop-dei-centri-per-l-impiego-costano-600-milioni-l-anno-ma-trovano-lavoro-solo-al-3-dei-richiedenti_3138294-201802a.shtml

Questa è l’Italia – Centri per lʼimpiego: 556 strutture, 600 milioni di costi annui, 8.000 addetti, IL TUTTO PER TROVARE LAVORO A 4 PERSONE L’ANNO! …Perché queste cose i Tg non le dicono?ultima modifica: 2018-06-09T18:55:40+02:00da eles-1966
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