Marcello Foa: entro 5 anni ci portano via tutto, casa e risparmi, come in Grecia. Va fermata l’élite che ci inganna con le fake news

 

Marcello Foa

 

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Marcello Foa: entro 5 anni ci portano via tutto, casa e risparmi, come in Grecia. Va fermata l’élite che ci inganna con le fake news

Oggi credo che nelle nostre società ci sia questa percezione molto netta: o le cose cambiano nei prossimi cinque anni, oppure andremo a compromettere le conquiste economiche, sociali e anche private che noi – italiani ed europei in generale – abbiamo costruito negli ultimi 60-70 anni. Nel suo blog, Panagiotis Grigoriou descrive per filo e per segno le operazioni di ingegneria sociale che stanno applicando alla Grecia. In Grecia, i giornalisti della Tv pubblica erano i più accaniti sostenitori delle riforme che Bruxelles proponeva. Che fine hanno fatto? Hanno chiuso la Tv pubblica, sono tutti disoccupati. Andate a chiedere alla classe media greca: si illudeva, per il fatto di avere qualche centinaio di migliaia di euro in tasca, l’alloggio ad Atene che valeva 700.000 euro, la casetta sull’isola. “Che cosa può accadermi?”, pesava: “Ho abbastanza grasso”. Andate a chiedere a loro: è rimasto ben poco. Il punto è che le logiche della gestione del potereindicano che la rotta scelta da un certo establishment europeo sta portando verso una società neo-feudale, purtroppo, in cui c’è una piccola, vera casta, molto privilegiata, e gli altri diventano servi della gleba.

Puoi essere di destra o di sinistra, ma questo ti colpirà in ogni caso. Puoi essere liberista o meno, liberale o socialdemocratico: ti colpisce. Il Fondo Monetario Internazionale ha appena detto: attenzione, per rilanciare l’Italia bisogna andare a tassare le proprietà immobiliari e le ricchezze. Ed è molto significativo, il fatto che l’abbia detto in questo momento. Indica una rotta: significa che queste élite non hanno capito qual è il cuore del problema, vogliono continuare a perseguire il loro programma – che è aberrante, perché ci renderà tutti molto più poveri, e ci toglierà quella libertà che abbiamo conquistato. A questo non bisogna arrendersi, e per questo noi combattiamo. Per questo è molto importante capire i meccanismi dell’informazione e del condizionamento sociale e psicologico, perché è la cosa che più di ogni altra “loro” temono. Le “fake news” sono semplicemente un pretesto per imporre la censura, tenetelo a mente: e questo messaggio non deve passare, perché – se passa – non ci saremo neppure più noi a cercare di spiegarvi come vanno le cose. Questo è quello che vogliono.

La polemica su Facebook e Cambridge Analytica? E’ un puro pretesto: sapevamo tutti che Facebook usa e manipola i dati che noi gentilmente gli diamo. Quando li manipolava Obama andava benissimo, se invece li usa Trump allora scoppia il casino, perché si sono resi conto che il meccanismo che avevano creato era uscito dal loro controllo e quindi stanno cercando di riportarlo sotto quel controllo. Tutto questo bisogna denunciarlo con forza. Implica una lotta continua di informazione, anche una lotta politica, bisogna mantenere gli occhi aperti e la voglia di non arrendersi. Io continuo a credere che sia possibile che ci sia tutto sommato anche un “karma” che ci può aiutare, perché alla fine il “karma” è assolutamente dalla nostra parte. E questa è una ragione molto valida, per continuare ad andare avanti.

(Marcello Foa, dichiarazioni conclusive della conferenza “Gli stregoni della notizia”)

L’articolo Foa: entro 5 anni ci portano via tutto, casa e risparmi, come in Grecia. Va fermata l’élite che ci inganna con le fake news proviene da Politicamente Scorretto .

Ricapitoliamo: Mattarella convoca Cottarelli neanche dieci minuti dopo aver bocciato Savona …ma a nessuno viene il dubbio che era tutto programmato? Un sottile capolavoro per eludere (per l’ennesima volta) il voto degli italiani e imporre la dittatura finanziaria…!

 

Cottarelli

 

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Ricapitoliamo: Mattarella convoca Cottarelli neanche dieci minuti dopo aver bocciato Savona …ma a nessuno viene il dubbio che era tutto programmato? Un sottile capolavoro per eludere (per l’ennesima volta) il voto degli italiani e imporre la dittatura finanziaria…!

Bagnai (Lega): “Cottarelli designato già da tempo, i poteri forti gli hanno preparato la strada facendolo apparire su ogni schermo, compreso l’oblò della lavatrice. Non è credibile quando dice che vuole dialogare con l’UE perché lui fa parte di quell’Italia subalterna ai tedeschi. Mattarella avrebbe dovuto rispondere immediatamente agli attacchi violenti e volgari della Germania”

Il Sen. Alberto Bagnai (Lega) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sull’incarico a Cottarelli. “Il discorso di Cottarelli è ben costruito perché lui ha avuto 5 mesi per prepararlo. Quei 5 mesi nel corso dei quali noi l’abbiamo visto apparire in ogni schermo, compreso l’oblò della lavatrice, a reti unificate. L’occupazione dei media è lo strumento con cui i poteri forti preparano la strada a quelli che hanno designato, è successo già con Monti e con Macron in Francia. E’ un passaggio costruito, è talmente ovvio. I poteri forti sono nel panico. Questo fatto che vediamo in tv sempre la stessa gente, che vediamo solo giornalisti livorosi che mirano solo a screditare gli altri senza argomentare, sono il segno più chiaro del panico del potere. Cottarelli viene da un’istituzione come il FMI che si è fortemente screditata con il salvataggio della Grecia. Cottarelli era stato chiamato per rassicurare i mercati, ma vedendo i risultati della giornata non li sta rassicurando. Cottarelli appartiene a quella categoria di economisti che dicono la verità a giorni alterni. Che non ci sia un problema di sostenibilità dei conti pubblici è vero. Ma prima ci vengono proposte catastrofi quando si vuole influenzare il processo politico in una direzione, quando il processo politico va in quella direzione allora va tutto bene. Quanto al dialogo sull’Europa, è quello che noi vorremmo fare. E’ una proposta di solidarietà e di dialogo per togliere dall’Europa ciò che non funziona: le regole fiscali e la moneta. Nel nostro programma la priorità viene data all’irrazionalità delle regole fiscali. Cottarelli non è credibile quando dice che vuole dialogare, perché lui fa parte di quell’Italia che è subalterna ai tedeschi. Questo non fa bene a noi, ma neanche ai tedeschi, perché il progetto europeo così com’è è sconveniente per tutti. Il Prof. Savona ha il torto di aver posto nel 2011 il problema che qualsiasi Paese deve avere un piano di uscita dall’Euro. L’Euro, come tutte le creazioni umane, ha un inizio e una fine. Supponiamo che salti per aria la finanza dei nostri amici tedeschi, noi arriviamo totalmente impreparati perché se cerchiamo di avviare un dibattito sull’Euro la madonnina di Bruxelles piange?”.

Riguardo il veto su Paolo Savona e l’impuntatura di Salvini. “L’ostracismo riservato a Paolo Savona ci sarebbe stato anche nei miei confronti –ha dichiarato Bagnai-. La Lega ha altri esponenti che potevano ricoprire il ruolo di Ministro, come Giorgetti, ma Matteo Salvini ha insistito con Savona perché ha voluto affermare un principio costituzionale. Per Matteo Salvini l’ingerenza è stata vissuta come un esondamento del Presidente della Repubblica dalle sue prerogative. Si è perso di vista il punto che in una Repubblica presidenziale la verifica sui numeri del governo si fa in Parlamento. C’è stata la sensazione che si volesse scavalcare il ruolo del Parlamento, mentre si andava a cercare i numeri fuori. Sicuramente Mattarella ha percorso una strada che lo metteva di fronte o alla necessità di imporsi, o a fare un passo indietro, in ogni caso ne risulta indebolita l’istituzione della Presidenza della Repubblica. La maggioranza dei cittadini italiani non si è sentita tutelata dal Presidente della Repubblica. Gli italiani sono spaccati sul ruolo dell’Italia: c’è una parte che non crede nel proprio Paese e ritiene che debba essere sottoposto a un vincolo esterno e un’altra parte che ritiene che l’Italia debba autodeterminarsi. Mattarella avrebbe dovuto rispondere immediatamente agli attacchi violenti e volgari dei media tedeschi, se tu non rispondi subito rendi questi attacchi palusibili”.

 

Quella casta del 20% che tiene sotto scacco il Paese e governa l’Italia contro gli italiani, per conto dell’Unione Europea

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Quella casta del 20% che tiene sotto scacco il Paese e governa l’Italia contro gli italiani, per conto dell’Unione Europea

Quella casta del 20% degli italiani che tiene sotto scacco il Paese

 

Dal ‘tradimento’ di Angelino Alfano ad oggi, questi governano l’Italia contro gli italiani, per conto della UE. Oggi avranno, sì e no, il 20% dei voti. Ma controllano ancora tutto. Mattarella, ‘capo’ indiscusso della vecchia politica, è stato abilissimo. Ha già guadagnato tre mesi. E altri due mesi  se li prenderà ‘annacandosi’ Carlo Cottarelli. Ad agosto rinvierà tutto ad ottobre. Poi ci sarà l’emergenza IVA e diranno che si voterà a febbraio. Intanto il PD continua a controllare il Governo e, soprattutto, la RAI. Alla faccia della democrazia!  

Facciamo quattro conti. Chi è che, oggi, in Italia, difende le ragioni di un’Unione Europea dell’euro fatta di ingiustizie e di ricatti? Chi è che sta difendendo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha bloccato un Governo voluto dalla maggioranza degli italiani? Proviamo a contare chi sono questi soggetti e chi rappresentano.

In primo luogo, c’è tutta la vecchia politica. E per vecchia politica intendiamo la rappresentanza parlamentare che si identifica nel PD e in Forza Italia di Silvio Berlusconi.

La buona notizia che la ‘Grande informazione’ finora non ha valorizzato è la frantumazione del centrodestra.

Anche se il leader della Lega non ha ancora preso posizione sulla richiesta di messa in stato di accusa del presidente della Repubblica Mattarella, va ormai da sé che non la pensa come Berlusconi.

Il capo di Forza Italia difende a spada tratta Mattarella, Salvini, ovviamente, no. E con Salvini e con il Movimento 5 Stelle si è schierata Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.

Riassumendo, gli unici che difendono Mattarella e l’Unione Europea dell’euro sono il PD e Forza Italia. Non si hanno ancora notizie della sinistra a sinistra del PD (per ora ai minimi termini). Mentre buona parte dei ‘cascami’ della vecchia Democrazia Cristiana, per quello che contano oggi (molto poco, in verità), sembrano schierati con il presidente della Repubblica che, alla fine, è un democristiano come loro.

Quasi tutte le TV sono schierate non con Mattarella, ma contro il Movimento 5 Stelle e contro la Lega. Fa eccezione La 7, con Enrico Mentana che si conferma un grande giornalista e un uomo libero.

Lo stesso discorso vale per i ‘Grandi giornali’ (che in realtà si leggono sempre di meno), con qualche eccezione.

Con Mattarella si stanno schierando i vertici della Chiesa cattolica: e questo rientra nello ‘stile’ di un Pontefice ‘gesuita’ – Papa Francesco – che, a parole, si presenta come paladino degli ultimi, ma che, in realtà, sulle cose che contano, scantona, fa demagogia o si rifugia nell’ambiguità.

E il sindacato? Qui il discorso si complica, anche perché la Triplice ha perso ormai molto terreno in quasi tutti i settori della società italiana.

Di fatto, l’unica a resistere è la CGIL: ma resiste in parte perché ha contrastato – anche senza arrivare alle estreme conseguenze – il PD di Renzi, in parte perché, tra tutte le organizzazioni sindacali classiche, è la più libera.

Non a caso, come ha spiegato Maurizio Landini, ex leader della Fiom e attuale segretario confederale della stessa CGIL, tantissimi iscritti a questo sindacato oggi votano Movimento 5 Stelle o Lega (COME POTETE LEGGERE QUI).

Diverso è il discorso per la CISL, espressione del centrosinistra, organizzazione sindacale ormai sulla via del tramonto. Non ci sono dichiarazioni ufficiali, ma conoscendo di che pasta sono fatti i signori dell’attuale CISL, ebbene, non potranno che difendere Mattarella.

La UIL non è pervenuta, ma ormai è ininfluente. Ciò che rimane di questa organizzazione sindacale sembra comunque espressione della vecchia politica.

Con Mattarella – ma forse, almeno in parte, con qualche dubbio sull’Europa dell’euro – dovrebbe essere schierato il padronato (che dal partito di Mattarella – il PD di Renzi – ha avuto in ‘dono’ il Jobs Act e, in generale, gli attacchi ai diritti dei lavoratori).

Più variegato il mondo delle rappresentanze imprenditoriali di settore. I vertici sono, di solito, governativi, mentre gli iscritti, oggi, sono più liberi.

Anche sul mondo agricolo le generalizzazioni sono rischiose. Forse solo i vertici della Coldiretti  – legati al PD renziano – dovrebbero appoggiare Mattarella.

Se proviamo a contarli, mettendoli tutti assieme – i ‘capi’ del PD e di Forza Italia, il padronato, le TV, la maggioranza degli editori della carta stampata, i vertici della Chiesa (la base del mondo cattolico – cioè le parrocchie – oggi sono libere e, spesso, fanno solo finta di seguire le indicazioni dei Vescovi) ‘pezzi’ del sindacato tradizionale e, in generale, tutto l’armamentario che ruota attorno alla vecchia politica, questi non arrivano nemmeno al 10%.

Però, se guardate le TV e leggete ancora i giornali cartacei, vi accorgerete che la stragrande maggioranza dei protagonisti di questo tipo di informazione è schierata con la vecchia politica.

Se vi volete fare un’idea di cosa sia la carta stampata oggi dovete ascoltare, la mattina, la rassegna stampa di Radio RadicaleStampa e regime: vi accorgerete che, tranne pochissime eccezioni, quasi tutti i giornali sono contro il Movimento 5 Stelle e la Lega: e il primo a fare le ‘bucce’, ogni mattina, a chi contrasta la vecchia politica è proprio Radio Radicale.

E’ in questo scenario che si staglia la natura affaristica di quello che rimane della sinistra italiana che, piaccia o no, controlla ancora l’Italia. E continuerà a controllarla non sappiamo per quanti mesi ancora grazie alle mosse del presidente Mattarella.

Per fermare il Governo Di Maio-Salvini il presidente della Repubblica Mattarella ha operato una forzatura senza precedenti nella storia della Repubblica italiana (COME POTETE LEGGERE QUI).

Il capo dello Stato – questo dobbiamo riconoscerlo – è stato abilissimo. Ha giocato in modo cinico sulla nomina di Paolo Savona a ministro dell’Economia. E ha vinto la partita.

I ‘Giornaloni’ e le Tv oggi vi raccontano che Salvini e Di Maio avrebbero potuto accettare di sostituire Savona e bla bla bla.

Dimenticando un piccolo particolare: e cioè che grillini e legisti prendono i voti da un elettorato che non si vende (come avviene regolarmente in Sicilia – ma crediamo non solo in Sicilia) per 50 euro a voto, o con la promessa di entrare nel precariato o, ancora, con la promessa di stabilizzazioni, con la gestione dei centri di accoglienza dei migranti e con altre forme di degenerazioni clientelari.

Gli elettori di grillini e leghisti sono molto politicizzati e vogliono, in primo luogo, eliminare la vecchia politica, rivedere la politica dei migranti e aprire uno scontro con l’Europa dell’euro. 

In altre parole, se Movimento 5 Stelle e Lega avessero accettato di sostituire Savona, dandola vinta a Mattarella, al PD e all’Unione Europea, Di Maio e Salvini avrebbero perso la faccia con tutti i propri elettori.

Di Maio e Salvini non potevano accettare di essere umiliati e di passare per i servi sciocchi dell’Unione Europea dell’euro. Sono stati costretti a dire no alla forzatura del presidente della Repubblica. Tra le comode poltrone e il proprio elettorato, ebbene, hanno optato per il secondo. 

Ma hanno pagato un prezzo alto: almeno per ora non sono riusciti a controllare il Governo dell’Italia.

Il presidente della Repubblica, esponente della vecchia politica (non dimentichiamo che è al Quirinale grazie al PD di Renzi) ha inanellato una vittoria che – al pari della frantumazione del centrodestra – chissà perché, non viene messa in evidenza.

Tutto ruota attorno all’informazione televisiva e al grande affare dei migranti.

Oggi l’informazione passa dalla rete e dalle TV.

La rete è libera è lì Movimento 5 Stelle e Lega hanno lo stesso spazio e le stesse possibilità della vecchia politica.

La rete è libera e grillini e leghisti sono vincenti, perché riescono a raccontare l’Italia per quello che è: un Paese in grande crisi, ormai alla frutta, con agricoltura e mercato agro-alimentare distrutti da una concorrenza sleale fatta in buona parte di prodotti di qualità pessima che arrivano dall’universo mondo.

Con 13 milioni di poveri, di cui 5 milioni di indigenti.

Un Paese dove – nonostante lo scandalo di ‘Mafia Capitale’ – continua lo scandalo dei gestori dei centri di accoglienza che lucrano miliardi di euro ogni anno facendo pagare il conto ai cittadini italiani con le tasse.

Ricordatevi che uno dei punti cardine del centrosinistra è la politica sui migranti, oltre 10 miliardi di affari ogni anno, al 90% e forse più a carico delle tasse pagate dagli italiani. Soldi ‘mansi’, erogati dal Ministero dell’Interno direttamente ai gestori dei centri. Una pacchia.

Le dichiarazioni dei dirigenti del PD, in questi tribolati giorni, sono state tutte uguali: “Sui migranti indietro non si torna”.

E, dal loro punto di vista, hanno ragione: se togliete lo ‘sgobbo’ sulla gestione dei migranti – che è intorno al 60% – cosa resta del centrosinistra, a parte le sceneggiate sui diritti civili utilizzate per nascondere i diritti sociali conculcati ai lavoratori?

Ma se la rete è libera, la RAI è ancora oggi ostaggio della politica. Se Mattarella avesse fatto decollare il Governo Di Maio-Salvini nei prossimi dieci giorni sarebbero successe due cose tra loro legate: il cambio ai vertici della RAI (e quindi dei TG) e, di conseguenza, un’informazione diversa sull’Europa dell’euro e sui migranti.

Avete idea di cosa succederebbe se in TV cominciassero a comparire economisti del calibro di Alberto Bagnai e dello stesso Paolo Savona, pronti a spiegare che cosa è, in realtà, l’Europa dell’euro e tutti gli imbrogli che stanno dietro la gestione truffaldina della moneta unica?

Avete idea che cosa succederebbe se la televisione cominciasse a raccontare tutti i giorni tutti gli affari che stanno dietro i centri di accoglienza?

I servizi televisivi strappa-lacrime sui bimbi nati sulle navi ‘ammanniti’ per addolcire la pillola dei continui sbarchi verrebbero sostituiti dagli approfondimenti sui milioni di euro che finiscono nelle tasche dei gestori dei centri.

Si comincerebbero a puntare i riflettori sul giro di prostituzione in danno delle donne che arrivano con le navi. E, magari, si comincerebbe a indagare anche sul mistero dei tanti minori extra comunitari che ogni anno scompaiono nel nulla.

Non solo. Gli italiani saprebbero che chi sta dietro il grande affare dei migranti non lo fa solo per lucrare su centri di accoglienza, prostituzione e altro ancora: lo fa anche per conto del grande capitale che, facendo arrivare il fiume umano di migranti in Europa, abbassa il costo del lavoro e distrugge i diritti dei lavoratori, scatenando una conflittualità sociale ‘orizzontale’, cioè tra i poveri che ci sono in Europa e gli stessi migranti.

Per il grande capitale i migranti che piombano nel vecchio Continente sono una manna dal cielo: distruggono i diritti dei lavoratori, riducono i salari, mentre gli lavoratori, invece di organizzarsi contro il padronato, se la prendono con i migranti. Meglio di così non potrebbe andare.

Attenzione: queste cose non le diciamo solo noi: le spiega il filosofo marxista e commentatore, Diego Fusaro, che gli affaristi del centrosinistra disprezzano perché, con le sue analisi marxiste e gramsciane, mostra il vero volto del PD de, in generale, di una sinistra asservita al “turbocapitalismo”.

Resta da capire, a questo punto, come un sistema che, alla fine, come già accennato, è composto da meno del 10% della popolazione continua, oggi, a governare l’Italia.

Intanto va detto che Renzi era partito bene con il 40% dei voti alle elezioni europee del 2014. Poi, tra inchini all’Europa dell’euro, migranti, banche e via continuando è sprofondato.

Attenzione: pur avendo perso le elezioni i ‘compagni’ del PD sono ancora lì. Hanno confezionato una legge elettorale – il Rosatellum – con l’obiettivo di rendere confuso il quadro politico, provare a governare con un esecutivo Renzi-Berlusconi e, in caso di sconfitta, limitarla al minimo. Il primo obiettivo è riuscito, il secondo e il terzo sono falliti.

Ma, nonostante il naufragio politico ed elettorale del suo partito – il PD – Mattarella si sta dimostrando abilissimo. Ha fatto volare via tre mesi. Ora, con l’incarico a Carlo Cottarelli, che non dovrebbe avere la maggioranza in Parlamento, proverà a far passare altri due mesi.

In questo modo gli appuntamenti internazionali verranno gestiti, di fatto, dal centrosinistra perdente. Un capolavoro!

A luglio Mattarella farà sapere che si voterà a ottobre. E intanto avrà guadagnato altri cinque mesi.

A ottobre si porrà il tema del paventato aumento dell’IVA. E la vecchia politica comincerà a ‘rutuliare’ dicendo che, prima del voto, bisognerà “mettere in sicurezza” i conti italiani.

Gira, firria e bota, come si usa dire in Sicilia, diranno che bisognerà a rimandare il voto a febbraio del prossimo anno. Poi l’Unione Europea si inventerà qualcosa e…

Insomma, dal ‘tradimento’ di Angelino Alfano ad oggi questi passano da un imbroglio politico all’altro. E governano. E vorrebbero continuare a governare. Così cercheranno in tutti i modi, con tutti gli imbrogli possibili e immaginabili, di non fare votare gli italiani.

Alle ultime elezioni politiche PD e Forza Italia – che erano alleati prima del voto del marzo marzo e che oggi, non a caso, difendono Mattarella – hanno intercettato, rispettivamente, il 18% e il 14%. Se si andrà alle urne sanno che gli elettori li seppelliranno.

Secondo Massimo D’Alema, andando al voto, la vecchia politica si fermerebbe al 20%: che è la percentuale stimata anche da noi.

Che succederà? Di Maio, ieri, è stato esplicito: messa in stato di accusa del presidente della Repubblica. Ma già c’è chi dice: tanto se il Parlamento approva la messa in stato di accusa del presidente Mattarella poi c’è la Corte Costituzionale che…

Certo, aprire uno scontro con il capo dello Stato, dopo quello che ha combinato e che continua a combinare, è nelle cose. Ci sta, fa parte della politica, dello scontro politico.

Ma, forse, contro questa gente, la vera arma è lo scontro sociale. Debbono ribellarsi anche i cittadini, sennò questi non li schiodi.

 

 

fonte: http://www.inuovivespri.it/2018/05/28/quella-casta-del-20-degli-italiani-che-tiene-sotto-scacco-il-paese/#_

Siamo un Paese a sovranità limitata – abbiamo avuto criminali al Governo, ma se un aspirante Ministro non piace alla Germania…

 

Governo

 

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Siamo un Paese a sovranità limitata – abbiamo avuto criminali al Governo, ma se un aspirante Ministro non piace alla Germania…

La Germania ha deciso. Mattarella ha eseguito e a prenderlo a quel posto sono sempre i soliti…

Se tutto va bene (ma proprio bene bene) torneremo al voto… Ma già stanno tramando per un nuovo governo tecnico, alla faccia del voto. Un governo tecnico che puzza tanto di golpe.

Ma non preoccupatevi, dopo Monti, Letta, Renzi e Gentiloni ormai siamo pronti a tutto. golpe più, golpe meno…

Da Il Fatto quotidiano:

Di Maio: “abbiamo avuto dei criminali al Governo, ma se un aspirante Ministro critica l’Europa…”

Salvini: “Siamo un Paese a sovranità limitata”

Fraccaro: “Mattarella si assumerà le sue responsabilità”
“Mattarella si assumerà le sue responsabilità. Noi difenderemo gli interessi del Paese sacrificati con il veto sul Governo. La sovranità appartiene al popolo, ora basta con i diktat: chiederemo ai cittadini un mandato ancor più forte in Italia e Ue. Non si può fermare il cambiamento”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook il deputato del MoVimento 5 Stelle Riccardo Fraccaro.

Centinaio: “Da Mattarella attacco a democrazia”
“Era tutto pronto. Il governo del cambiamento era ai blocchi di partenza per servire il Paese nel nome unico dell’interesse dei cittadini. Mattarella ha deciso di mandare tutto a monte con un vero e proprio attacco alla democrazia. Siamo sconvolti e arrabbiati ma la gente è con noi. Sappiamo di aver fatto tutto il possibile e di essere dalla parte della giustizia e della democrazia “. Così Gian Marco Centinaio presidente della Lega al Senato.

Di Maio: “Si metta nella Costituzione che i ministri vanno scelti in base dell’opinione”
“Nelle motivazioni del fatto che non si nomina un ministro perché reo di essere stato, nelle sue ricerche, critico nei confronti dei Trattati dell’Unione monetaria. Allora si metta nella Costituzione che il presidente nomina i ministri sulla base della loro opinione. Non si capisce perché Savona andava bene come ministro di Ciampi e non di Conte”. Lo afferma Luigi Di Maio in diretta telefonica a “Che tempo che fa”.

Di Maio: “Nel programma non c’era uscita dall’euro”
“Non c’era l’uscita dall’euro nel programma. Savona aveva detto in passato che in casi estremi si poteva pensare a un piano B, ma noi non lo abbiamo nemmeno preso in considerazione” questo piano. Così Luigi Di Maio a Che tempo che fa.

Di Maio chiama in diretta Rai1: “Stato di accusa al presidente”
“Se andiamo al voto e vinciamo poi torniamo al Quirinale e ci dicono che non possiamo andare al governo. Per questo dico che bisogna mettere in stato di accusa il presidente. Bisogna parlamentarizzare tutto anche per evitare reazioni della popolazione”. Lo ha detto Luigi Di Maio, intervistato telefonicamente da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”.

Sibilia: “Mattarella ha tagliato le gambe agli italiani”
“Non sono un costituzionalista ma reputo che il Capo dello Stato abbia superato le sue prerogative costituzionali. Tra l’altro, senza indicare alcuna via alternativa. Movimento Cinque Stelle e Lega rappresentano la maggioranza del Paese e faticosamente hanno trovato un accordo sulle idee e sulle gambe, cioè i nomi dei Ministri che avrebbero dovuto mandare avanti quelle idee. Mattarella si è arrogato il diritto di tagliare le gambe al popolo italiano. E’ a mio avviso inaccettabile: va sfiduciato”. Lo scrive in una nota il deputato M5S Carlo Sibilia, chiedendo l’impeachment per il Presidente della Repubblica.

Salvini: “Impeachment? Di questo non parlo, sono incazzato”
“Impeachment? Di questo non parlo. Sono profondamente incazzato che dopo settimane di lavoro in mezz’ora ci hanno detto che questo governo non doveva nascere”. Lo afferma la leader della Lega, Matteo Salvini.

Grillo twitta: “Shhh”
“Shhh”. E’ il post su twitter di Beppe Grillo che viene accompagnato dal trailer del film horror “a quiet place” in cui alcune scene sono inframezzate da scritte come “move carefully and never make a sound” (muoviti con attenzione e non fare nemmeno un rumore”).

Di Maio: “In questo Paese puoi essere condannato, ma non puoi criticare l’Ue”
“In questo Paese puoi essere un criminale condannato, un condannato per frode fiscale, puoi essere Alfano, puoi avere fatto reati contro la pubblica amministrazione, puoi essere una persona sotto indagine per corruzione e il ministro lo puoi fare ma se hai criticato l’Europa non puoi permetterti neanche di fare il ministro dell’Economia in Italia. Ma non finisce qui”. Così il leader M5S Luigi Di Maio in diretta su Fb.

Salvini: “Siamo un Paese a sovranità limitata”
“Mi sto convincendo che non siamo un paese libero. Siamo un paese a sovranità limitata”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, da Terni.

Mattarella convoca al Colle Carlo Cottarelli – Un nuovo governo tecnico non voluto da nessuno? Forse è esagerato parlare di colpo di Stato, ma qua stanno vergognosamente calpestando la democrazia!

Carlo Cottarelli

 

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Mattarella convoca al Colle Carlo Cottarelli – Un nuovo governo tecnico non voluto da nessuno? Forse è esagerato parlare di colpo di Stato, ma qua stanno vergognosamente calpestando la democrazia!

 

Dopo il fallimento dell’accordo di governo tra M5s e Lega, in seguito al braccio di ferro con il Quirinale sul nome di Paolo Savona come ministro dell’Economia, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di convocare domani mattina al Quirinale Carlo Cottarelli. Il suo nome era già circolato nelle scorse settimane: sia come ipotesi di presidente del Consiglio di un governo tecnico, sia come ipotesi di presidente del Consiglio del governo Lega-M5s. Mattarella potrebbe quindi dare l’incarico all’ex commissario per la spending review, Cottarelli.

Intanto Di Maio è furente: abbiamo avuto dei criminali al Governo, ma se un aspirante Ministro critica l’Europa…

Resta il fatto che Mattarella ha impedito la nascita del nuovo governo perchè Savona non era “simpatico” ai tedeschi, ed ora si appresta a fare a testa sua… Forse è esagerato parlare di colpo di Stato, ma qua stanno vergognosamente calpestando la democrazia!

Mattarella smentisce il Der Spiegel: i mendicanti Italiani hanno detto grazie alla “carità tedesca” – Niente Governo, un grande gesto di sottomissione al Padrone germanico!

 

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Mattarella smentisce il Der Spiegel: i mendicanti Italiani hanno detto grazie alla “carità tedesca” – Niente Governo, un grande gesto di sottomissione al Padrone germanico!

 

Cari media, cari italiani, chiedetevi come mai la prospettiva di un governo italiano poco accondiscendente nei confronti della Germania possa far crollare le banche tedesche, come ha apocalitticamente ipotizzato Der Spiegel…

E perchè nessuno dice che accettare che la Germania decida se un ministro va bene o no significa mettere in discussione la nostra sovranità… e quindi il NOSTRO VOTO.

Quelli che NOI ITALIANI abbiamo democraticamente votato hanno espresso la volontà di avere come ministro Savona. La Germania ha posto il veto e Mattarella ha obbedito, mentre quelli del Pd e Forza Italia facevano la ola… Questo è tutto.

Spero che non lo dimenticate quando andrete a votare (se ce lo faranno fare).

By Eles

 

Conte ha rimesso il mandato da Presidente del Consiglio, quasi sicuramente si torna al voto. Mattarella irremovibile sul veto a Savona – Proprio non se l’è sentita di dare questo dispiacere ai Padroni tedeschi.

 

Conte

 

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Conte ha rimesso il mandato da Presidente del Consiglio, quasi sicuramente si torna al voto. Mattarella irremovibile sul veto a Savona – Proprio non se l’è sentita di dare questo dispiacere ai Padroni tedeschi.

Poverino Mattarella, proprio non se l’è sentita di dare un sidpiacere ai Padroni tedeschi. Veto ad oltranza su Savona e Conte, coerentemente, rimette il mandato.

Probabilmente niente governo e presto al voto (con spese a carico dei fessi Italioti).

Hanno vinto ancora la Gemania ed i loro fantocci infiltrati nello Stato Italiano.

Ma se gli italioti non sono proprio coglioni, alle prossime elezioni ne vedremo delle belle!

Da Il Fatto Quotidiano:

Governo M5s-Lega, diretta – Conte ha rimesso il mandato da presidente del Consiglio. Prima Di Maio e Salvini da Mattarella: resta il veto del capo dello Stato su Savona

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rimesso il mandato ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E’ il fallimento del capo di un possibile governo sostenuto da M5s e Lega. E’ l’esito dello scontro istituzionale senza precedenti tra il capo dello Stato e i due partiti che si è consumato quasi esclusivamente su un nome, quello di Paolo Savona, l’economista indicato dalla Lega per il ruolo di ministro dell’Economia. Dopo 84 giorni dalle elezioni politiche, tutto finisce sul confronto frontale tra il Quirinale e i due leader di una maggioranza che probabilmente non si formerà più.

CRONACA ORA PER ORA

20.15 – Conte: “Grazie per aver indicato il mio nome”
“Come vi è stato anticipato ho rimesso il mandato a formare il governo di cambiamento” e “ringrazio il Presidente della Repubblica e gli esponenti delle due forze politiche per aver indicato il mio nome”. Lo ha detto Giuseppe Conte al termine del suo colloquio con il Capo dello Stato.

20.14 – Atteso intervento di Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella farà un intervento a breve al Quirinale.

20.10 – Conte: “Lavoro in clima di collaborazione con i partiti”
Il lavoro compiuto è stato fatto “in un clima di piena collaborazione con gli esponenti delle forze politiche che mi hanno designato”. Lo ha dichiarato Giuseppe Conte, parlando al Quirinale al termine del colloquio con il Capo dello Stato.

20.07 – Salvini: “Qualcuno ha detto no, ora al voto”
“Prima gli italiani, il loro diritto al lavoro, alla sicurezza e alla felicità. Abbiamo lavorato per settimane, giorno e notte, per far nascere un governo che difendesse gli interessi dei cittadini italiani. Ma qualcuno (su pressione di chi?) ci ha detto No. Mai più servi di nessuno, l’Italia non è una colonia. A questo punto, con l’onestà, la coerenza e il coraggio di sempre, la parola deve tornare a voi!”. Lo scrive il leader della Lega Matteo Salvini dopo che Giuseppe Conte ha rimesso l’incarico di formare il nuovo governo.

20.00 – CONTE HA RIMESSO IL MANDATO DA PRESIDENTE INCARICATO
Il presidente incaricato Giuseppe Conte ha rimesso l’incarico al presidente Mattarella. Lo ha annunciato il segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti.

19.58 – Fonti del Colle: “Nessun veto, irrigidimento dei partiti”
In Costituzione non ci sono veti ma in questo caso è meglio parlare di irrigidimento delle forze politiche. E’ quanto sottolineano fonti del Colle.

19.50 – Salvini: “Con me al governo, Savona ministro”
“Se il professor Savona non può fare il ministro perché ha il difetto di difendere i cittadini italiani mettendo in discussione le regole europee, allora io se vado al governo ci porto il prof Savona”. L’ha detto Matteo Salvini in un comizio a Terni. E ha aggiunto: “Mai servi di nessuno, mai”.

19.44 – Salvini: “Se qualcuno non vuole il governo, lo spieghi agli italiani”
“Se avessi dovuto seguire la convenienza mia e del partito avrei detto, non ci provo neanche”. Così Matteo Salvini parlando, da Terni, dell’ipotesi di governo con M5S. “Ce l’abbiam messa tutta – aggiunge – se qualcuno si prenderà la responsabilità di non far nascere un governo, lo vada a spiegare a sessanta milioni di italiani”.

19.38 – Salvini: “Siamo un Paese a sovranità limitata”
“Mi sto convincendo che non siamo un paese libero. Siamo un paese a sovranità limitata”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, da Terni.

19.36 – Fonti M5s: “Rischia di saltare tutto, si torna al voto”
C’è pessimismo nei vertici M5S mentre al Quirinale è in corso il colloquio del premier incaricato Giuseppe Conte con il presidente Sergio Mattarella. “Qui rischia di saltare tutto e allora si torna al voto”, è il refrain che, a quanto si apprende, filtra dai vertici del Movimento alla luce del veto posto, secondo fonti M5S, dal capo dello Stato alla scelta di Paolo Savona a capo del Tesoro.

19.33 – Estremo tentativo di Conte per proseguire trattativa
Con il no di Sergio Mattarella a Paolo Savona e l’irrigidimento di M5s e Lega su questo fronte rischiano di far saltare qualsiasi possibilità di chiudere positivamente la partita per un governo giallo verde, si sottolinea in ambienti politici che fanno anche riferimento all’estremo tentativo di Giuseppe Conte per andare comunque avanti. Il Capo dello Stato, si apprende sempre in ambienti politici, avrebbe già pronta l’exit strategy del governo tecnico.

19.32 – Salvini: “Se il governo deve partire sotto minaccia dell’Ue, non parte”
“Per il governo che ha in mano il futuro dell’Italia decidono gli italiani, se siamo in democrazia. Se siamo in un recinto dove possiamo muoverci ma abbiamo la catena perché non si può mettere un ministro che non sta simpatico a Berlino, vuol dire che quello è ministro giusto e vuol dire che se ci sono ministri che si impegnano ad andare ai tavoli europei” a difendere gli interessi italiani “parte il governo, se il governo deve partire condizionato dalle minacce dell’Europa il governo con la Lega non parte”. Così Matteo Salvini a Terni.

19.32 – Salvini: “Se un ministro è sgradito ai poteri forti, è quello giusto”

19.32 – Salvini: “Per l’Italia decidono solo gli italiani”

19.12 – Fonti M5s: “Mattarella ha posto il veto su Savona”
Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari del M5s, Mattarella nel corso dei colloqui di questo pomeriggio con Matteo Salvini e Luigi Di Maio avrebbe posto un veto sulla scelta di Paolo Savona a capo del Ministero dell’Economia. Scelta che, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari leghiste, Salvini nel corso dell’incontro avrebbe invece confermato. 

19.09 – Di Maio e Salvini in colloqui separati al Quirinale
Due lunghi colloqui al Quirinale per i leader di M5S e Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, hanno preceduto l’arrivo al Colle del premier incaricato Giuseppe Conte. Di Maio e Salvini hanno visto il presidente Sergio Mattarella per cercare di sbloccare in extremis l’impasse sul governo giallo-verde, e in particolare sulla presenza alla guida del ministero del Tesoro di Paolo Savona. Mattarella ha visto i due leader separatamente: al Quirinale è salito prima Salvini – che poi si è diretto a Terni dove ha in programma dei comizi elettorali – e poi, alle 18 circa, Di Maio.

19.05 – Fonti M5s: “Sta per saltare tutto”
Autorevoli fonti pentastellate dicono all’Adnkronos che “sta per saltare tutto”. La salita al Quirinale del capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, dunque, non avrebbe avuto gli effetti sperati per sbloccare lo stallo legato alla formazione del nuovo governo.

18.59 – Conte al Quirinale
Il presidente del consiglio incaricato, Giuseppe Conte, è arrivato al Quirinale dove alle 19 è previsto l’incontro con il capo dello Stato, Sergio Mattarella.

18.59 – Anche Salvini a colloquio con Mattarella nel pomeriggio
Pure il leader della Lega, Matteo Salvini, a quanto si apprende, è stato a colloquio nel pomeriggio con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

18.57 – Conte ha lasciato la Camera per recarsi al Quirinale
Il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte ha lasciato la Camera per recarsi al Quirinale dove è atteso dal Capo dello Stato.

18.48 – Fonti del Fatto: “Senza Savona, Conte non ha maggioranza”

18.35 – Fonti TgLa7: “La situazione è gravissima”
Il direttore del TgLa7 Enrico Mentana ha dichiarato che, secondo fonti autorevoli della Lega, la “situazione è gravissima” e questi minuti sono “decisivi per la nascita del nuovo governo”.

18.20 – Fonti SkyTg24: “Di Maio al Colle”

16.40 – Toninelli: “Auspico chiusura entro sera”
“L’auspicio è che entro stasera si possa chiudere la squadra e finalmente far partire il governo del cambiamento. Siamo a buon punto”. Lo ha dichiarato il capogruppo del Movimento 5 stelle al Senato Danilo Toninelli a margine dell’Open Day Rousseau di Ivrea.

16.30 – Conte convocato al Quirinale per le 19
Il premier incaricato Giuseppe Conte è stato convocato ufficialmente al Quirinale alle 19 per sciogliere la riserva sulla formazione del governo e per presentare la lista dei ministri. Nel comunicato rilasciato dal Colle si specifica che la sala stampa sarà aperta dalle 17.30.

L’ironia e la rabbia del web in risposta all’articolo di Der Spiegel sugli Italiani scrocconi – “…Mah, gente che fino a ieri strappava i denti d’oro ai cadaveri nei campi di concentramento, chiama noi scrocconi”…

 

Der Spiegel

 

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L’ironia e la rabbia del web in risposta all’articolo di Der Spiegel sugli Italiani scrocconi – “…Mah, gente che fino a ieri strappava i denti d’oro ai cadaveri nei campi di concentramento, chiama noi scrocconi”…

 

Mattarella: “E mo’ come lo spiego a Salvini che il ministro dell’economia sono anni che lo sceglie la Germania?

Ma i tedeschi lo sanno che son tutti figli di bagnini italiani?

Dalla UE fanno sapere che per ogni ministro indicato da Salvini verranno uccisi 10 europarlamentari italiani.

ANSA: “Spread sfonda quota 200 punti. Al top da giugno 2017”. Quindi la domanda sorge spontanea: perchè a giugno del 2017 nessuno ha rotto i coglioni con questi titoloni isterici?

Cari media italiani, chiedetevi come mai la prospettiva di un governo italiano poco accondiscendente nei confronti della Germania faccia crollare le banche tedesche…

Gli aiuti di Stato alle banche (totale 2008-2015) Italia 20 miliardi Germania 1.754 miliardi Altro che Italia-Germania 4-3

Germania, Der Spiegel attacca l’Italia: «I mendicanti almeno dicono grazie». Ma nemmeno loro indossano i sandali coi calzini.

Andreotti disse che: “Il muro di Berlino sta bene dove sta.” La vecchia volpe aveva visto giusto. E dopo la caduta del muro di Berlino disse: “Amo talmente tanto la Germania che ne preferivo due.”

“La Germania… Per 3 volte l’Italia ha subito il fascino della cultura tedesca che ha condizionato la sua storia… con la Triplice Alleanza del 1882, il Patto d’Acciaio del 1939 e l’UE del 1992. È vero che ogni volta fu una nostra scelta. Non impariamo mai dagli errori?

Gesto di distensione di Savona verso la Germania. Ha indossato i sandali coi calzini.

Comunque anche la Germania è inefficiente: sono passati 3 mesi e ancora deve fare il governo Italiano.

Der Spiegel: “Italiani scrocconi: non ringraziano nemmeno per l’elemosina. Sono stati finanziati per il loro dolce far niente”. Trovo che sia un piacere stare nella UE con questi personaggi. Chissà perchè milioni di italiani si son messi in testa di mandarli affanculo?

A propositi di “scrocconi”, citati ieri da Der Spiegel, cari tedeschi che ne dite di restituirci i 125 miliardi del MES che l’Italia ha sborsato per salvare le vostre banche tedesche fallite? In caso contrario, l’aggettivo giusto per voi non sarebbe “scrocconi” ma PARASSITI.

Der Spiegel: “Italiani popolo di scrocconi aggressivi”. Che detto da chi ha scatenato due guerre mondiali, non è male.

Per il prossimo titolo di Der Spiegel ormai mi aspetto una cosa del tipo: “Italiani fancazzisti e senza palle. Chissà che ci avrà trovato mia moglie in quel bagnino riminese.”

Come si dice in tedesco “andate affanculo e pensate ai cazzi vostri crucchi”?

Caro Der Spiegel non so come si dica in tedesco quindi te lo dirò nel mio idioma locale: avete rotto er cazzo! Siete un popolo di ubriaconi, al 90% concepiti durante le vacanze in Romagna delle vostre madri e vi permettete di offendere noi Italiani?

Nervosi eh? Di fronte alla prospettiva di un ministro dell’Economia presto nelle librerie con un volume nel quale accusa, senza mezzi termini, la Germania di aver concretizzato con l’euro il piano di dominio che Adolf Hitler aveva fallito con i carri armati, vero?

Crucchi che non hanno imparato niente dalla storia. Anche la Shoah era cominciata così, con gli ebrei “parassiti”…

Der Spiegel, a proposito di fannulloni quando arrestate i criminali della Tissen che hanno ucciso 7 fancazzisti italiani?

Nessuna menzione di quando i loro nonni Dieter, Kurt & C. che razziavano le opere d’arte e le ricchezze degli ebrei in giro per l’Europa.

 

Io un po’ capisco i dubbi di Mattarella su Savona: uno di più di 80 anni che ha amministrato aziende pubbliche, lavorato per le banche e maneggiato milioni senza avere mai fatto reati pure a me fa paura.

 

Dal web

Per rinfrescare la memoria ai topi di fogna che scrivono su Der Spiegel: Quando il mondo intero ITALIA COMPRESA si accordò per annullare i debiti di guerra dei crucchi… ma quando uno stato è nazista non ci puoi fare niente, lo è nell’anima!

 

Der Spiegel

 

 

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Per rinfrescare la memoria ai topi di fogna che scrivono su Der Spiegel: Quando il mondo intero ITALIA COMPRESA si accordò per annullare i debiti di guerra dei crucchi… ma quando uno stato è nazista non ci puoi fare niente, lo è nell’anima!

 

da wikipedia:

L’accordo sui debiti esteri germanici, noto anche come accordo sul debito di Londra (in tedesco rispettivamente Abkommen über deutsche Auslandsschulden e Londoner Schuldenabkommen, in inglese Agreement on German External Debts e London Debt Agreement), è stato un trattato di parziale cancellazione del debito firmato a Londra il 27 febbraio 1953 tra la Repubblica Federale di Germania da una parte e Belgio, Canada, Ceylon, Danimarca, Grecia, Iran, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Norvegia, Pakistan, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica francese, Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera, Unione Sudafricana e Jugoslavia dall’altra.

 Termini dell’accordo

I negoziati durarono dal 27 febbraio all’8 agosto 1953. Il trattato, ratificato il 24 agosto 1953, impegnava il governo della Repubblica federale di Germania sotto il cancelliere Konrad Adenauer a rimborsare i debiti esterni contratti dal governo tedesco tra il 1919 e il 1945 ed era accoppiato al concordato sul rimborso parziale dei debiti di guerra alle tre potenze occidentali occupanti. Furono prese in considerazione le esigenze di 70 Stati, 21 dei quali provenienti direttamente dai partecipanti ai negoziati e firmatari del contratto; i Paesi del blocco orientale non vennero coinvolti e le loro richieste furono ignorate.

In fase di negoziazione, il totale ammontava a 16 miliardi di marchi di debiti degli anni 1920 inadempiuti negli anni 1930, ma che la Germania decise di rimborsare per ristabilire la sua reputazione. Questa somma di denaro venne pagata ai governi e alle banche private di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna. Altri 16 miliardi di marchi erano rappresentati da prestiti del dopoguerra dagli Stati Uniti. Sotto la negoziazione di Hermann Josef Abs, la delegazione tedesca raggiunse un elevato livello di riduzione del debito: con l’accordo di Londra infatti l’importo da rimborsare fu ridotto del 50% a circa 15 miliardi di marchi e dilazionato in più di 30 anni, il che, rispetto alla rapida crescita dell’economia tedesca, ha avuto un minore impatto[2].

Conseguenze economiche e politiche

L’accordo contribuì in modo significativo alla crescita del secondo dopoguerra dell’economia tedesca e al riemergere della Germania come potenza mondiale economica e permise alla Germania di entrare in istituzioni economiche internazionali come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e l’Organizzazione Mondiale del Commercio.

L’accordo normava anche i debiti delle riparazioni della seconda guerra mondiale e questi furono messi in correlazione con la riunificazione tedesca (evento che nel 1953 sembrava lontano e non certo). Fu stabilito che i debiti sarebbero stati congelati fino alla riunificazione della Germania. Quando nel 1990 questo evento si verificò i suddetti debiti furono quasi del tutto cancellati, questo per permettere al nuovo stato di gestire una costosa e difficile riunificazione. Del totale rimasero operative solo delle obbligazioni per un valore di 239,4 milioni di marchi tedeschi che furono pagati a rate. Il 3 ottobre 2010 la Germania terminò di rimborsare i debiti imposti dal trattato con il pagamento dell’ultimo debito per un importo di 69,9 milioni di euro.

Dopo la fine della guerra fredda, tra il 1991 e il 1998 furono firmati degli accordi bilaterali di compensazione – simili a quelli degli anni ’60 con i paesi occidentali – con la Polonia, la Russia, l’Ucraina, la Bielorussia, l’Estonia, la Lettonia e la Lituania.

Note

  1. ^ a b Osmańczyk, Edmund Jan; Anthony Mango (2003). Encyclopedia of the United Nations and International Agreements: G to M (2003 ed.). Taylor & Francis. ISBN 978-0-415-93922-5.
  2. ^ Timothy W. Guinnane, “Financial Vergangenheitsbewältigung: The 1953 London Debt Agreement” (Economic Growth Center, Yale University, 2004) pp 17. 20, 21, 27-8, 30 online
  3. ^ Quando fu la Grecia a chiedere il conto alla Germania, su ilsole24ore.com.
  4. ^ ‘Germany makes final payment for WWI rep… JPost – International
  5. ^ stern.de vom 3. Oktober 2010. Abgerufen am 15. Februar 2012.
  6. ^ Bilaterale Verträge und Kalter Krieg (1956–1974), Leistungen bis 2000, Webseite des Bundesarchivs

Bibliografia

  • Edmund Jan; Anthony Mango Osmańczyk, Encyclopedia of the United Nations and International Agreements: G to M, 2003ª ed., Taylor & Francis, 2003, ISBN 978-0-415-93922-5.
  • Timothy W. Guinnane, “Financial Vergangenheitsbewältigung: The 1953 London Debt Agreement” (Economic Growth Center, Yale University, 2004) online
fonte: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Accordo_sui_debiti_esteri_germanici

Giusto per rinfrescarvi la memoria – Il settimanale tedesco Der Spiegel: “Italia scroccona … I mendicanti almeno dicono grazie quando gli fai la carità” …Ma quand’è che mandiamo a cagare l’Europa, l’Euro e questi tronfi nazisti che si credono i padrini del mondo?

 

Der Spiegel

 

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Visto che a volte abbiamo la memoria corta e ci dimentichiamo con quali carogne abbiamo a che fare, vogliamo ricordarvi questo articolo di soli 4 mesi fa…

Il settimanale tedesco Der Spiegel: “Italia scroccona … I mendicanti almeno dicono grazie quando gli fai la carità” …Ma quand’è che mandiamo a cagare l’Europa, l’Euro e questi tronfi nazisti che si credono i padrini del mondo?

 

Niente da dire, i tedeschi sanno sempre come attirare simpatie…

Vorremmo solo ricordare agli spalatori di merda che chissà come scrivono su Der Spiegel che:

1) l’Italia è terzo contributore al Fondo salva Stati;

2) la Germania truffò Grecia per salvare proprie banche;

3) la produttività Italiana è stata uccisa dall’Euro, trucchetto dei crucchi per fare surplus violando le regole dellUnione Europea;

4) invece di scrivere puttanate, dovrebbero pensare a restituirci i 125 miliardi del MES che l’Italia ha sborsato per salvare le loro banche;

5) quando Giulio Cesare giunse in Germania non trovò altro che ordalie barbariche da civilizzare (e non gli è poi riuscito così bene).

6) i crucchi che non hanno imparato niente dalla storia. Anche la Shoah era cominciata così, con gli ebrei “parassiti”…!

 

da huffingtonpost.it:

Der Spiegel: “Italia scroccona, colpa di Draghi”

“I mendicanti almeno dicono grazie. Si procede verso il ricatto. Rispetto all’Italia la Grecia è una bazzecola”

Il settimanale tedesco Der Spiegel si occupa dell’Italia e nella sua edizione online accusa il paese di voler “scroccare” dal resto dei partner dell’Unione europea, in un durissimo articolo firmato da Jan Fleischauer. Non si tratta di un paese povero, scrive il giornalista nel suo commento al piano del futuro governo, e poi attacca: “Come si dovrebbe definire il comportamento di una nazione che prima chiede qualcosa per lasciarsi finanziare il suo proverbiale ‘dolce far niente’, e poi minaccia coloro che dovrebbero pagare se questi insistono sul regolamento dei debiti? Chiedere l’elemosina sarebbe un concetto sbagliato. I mendicanti almeno dicono grazie, quando gli si dà qualcosa. Scrocconi aggressivi si avvicina di più” alla condotta dell’Italia. “In effetti si procede verso il ricatto”, continua Spiegel, affermando che “rispetto all’Italia la Grecia è una bazzecola”.

“Se gli italiani decidono di non voler assolvere ai loro pagamenti, l’euro è alla fine e la Germania perderà tutti i soldi impegnati per salvarlo”, si legge anche. E l’uomo che “ha fornito l’arma” che l’Italia punta contro i suoi vicini “siede a Francoforte”, aggiunge il magazine, tirando in ballo Mario Draghi. Il “whatever it takes” pronunciato dal presidente della Bce nel momento più critico dell’eurocrisi, è la tesi, “è stato notato a Roma”. “E adesso alla Bce non resta altro che continuare la sua politica perché ogni rialzo dei tassi porterebbe lo Stato italiano all’incapacità di pagare”.

L’articolo si conclude con un’osservazione dal tono quasi personale: “Io non ho nulla contro persone che vivono al di sopra delle loro possibilità. Per me l’Italia può continuare a praticare l’evasione fiscale come sport nazionale. Trovo però incomprensibile che si vogliano addossare i costi delle proprie decisioni politiche ad altri che hanno un’altra concezione della politica. Questo difficilmente si concilia con il mio concetto di democrazia”. “Chi vorrebbe essere considerato uno scroccone? Gli italiani, così almeno pare, hanno superato questa forma di orgoglio nazionale”.