Marco Lillo: con la scusa di una denuncia dell’indagato Romeo mi hanno perquisito 4 case, la macchina, l’ufficio, il computer. Hanno perquisito perfino mio padre di 96 anni. Non quello del leader Pd…!!!

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Marco Lillo: con la scusa di una denuncia dell’indagato Romeo mi hanno perquisito 4 case, la macchina, l’ufficio, il computer. Hanno perquisito perfino mio padre di 96 anni. Non quello del leader Pd…!!!

Marco Lillo: «Hanno perquisito anche mio padre di 96 anni. Non quello del leader pd»

«Sulla base di una denuncia per diffamazione fatta dall’indagato Romeo (per me un pretesto) hanno perquisito 4 case, la mia macchina, l’ufficio, persino il computer del grafico»

«Hanno perquisito me, che non sono indagato, mio padre di 96 anni, la mia compagna e la mia ex. E non hanno perquisito Tiziano Renzi che invece è indagato». Marco Lillo, il giornalista de Il Fatto Quotidiano, autore del libro-inchiesta sulla Consip, Di padre in figlio, si dice «allibito». E chiede: «Vi rendete conto che è grave? Hanno cercato in tutti i modi di carpire le mie fonti».

Molti penseranno: se ne accorge ora che tocca a lui.
«Si, ho letto parole di soddisfazione anche per la perquisizione di Federica Sciarelli, che i pm di Roma accusano di avermi fatto da tramite con il pm Woodcock. E che invece so essere innocente».

Da frasi citate da La verità sembra che la Sciarelli ora ce l’abbia con lei. L’ha risentita?
«Oggi. Ma in quel momento stavo entrando dai finanzieri. Ha detto solo: “Avrai letto. Ma, come sai, io non parlo con nessuno…”».

Il tono era arrabbiato?
«Non mi sembrava. Non credo abbia detto che vuole strozzarmi. Anche se è a causa mia che le hanno preso il cellulare. Ma se avessero avuto le intercettazioni, invece dei tabulati, avrebbero capito di avere sbagliato. Io le ho chiesto se Woodcock era a Roma nel giorno della perquisizione alla Consip e lei mi ha detto no. Invece c’era, e il giorno dopo abbiamo riso».

Dalle celle telefoniche hanno visto che eravate vicini. Vi siete incontrati?
«Io ci abito in Prati, vicino alla Rai. Secondo me, anche la procura sa di avere sbagliato».

Mica se la prenderà con le procure?
«No. Non ho nulla da dire nemmeno sui finanzieri che mi hanno perquisito. Hanno capito la delicatezza di entrare nella stanza di mio padre che dormiva. Sono stati gentili, professionali. Però…».

Però?
«Però noto una disparità».

Quale disparità?
«Tra la famiglia Lillo e la famiglia Renzi».

Ovvero?
«Sulla base di una denuncia per diffamazione fatta dall’indagato Romeo (per me un pretesto) hanno perquisito 4 case, la mia macchina, l’ufficio, persino il computer del grafico. Invece al padre e agli amici di Renzi nessuno ha chiesto chat e telefonini. Non sarebbe stato interessante capire di più sulla fuga di notizie che ha rovinato l’inchiesta Consip, per la quale sono indagati il ministro Lotti e il comandante generale dei Carabinieri Del Sette?».

Le hanno trovato documenti segreti?
«Non ne ho. Le informative le avete pubblicate prima voi del Corriere».

E la telefonata tra Renzi e il babbo che riporta nel libro?
«Ho avuto una “dritta”. E il mio lavoro è raccontare fatti di interesse pubblico. Spero di scrivere un altro libro sul perché non chiedono con la stessa forza a Tiziano ciò che Matteo gli contesta: la “verità che non ha detto a Luca”».

fonte: http://www.corriere.it/politica/17_luglio_06/marco-lillo-hanno-perquisito-anche-mio-padre-96-anni-non-quello-leader-pd-e5443cd8-61c1-11e7-bdfb-e027df3feb8d.shtml

Marco Lillo: con la scusa di una denuncia dell’indagato Romeo mi hanno perquisito 4 case, la macchina, l’ufficio, il computer. Hanno perquisito perfino mio padre di 96 anni. Non quello del leader Pd…!!!ultima modifica: 2017-07-07T21:52:22+02:00da eles-1966
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