Feltri si unisce al gregge: “Quanto ci è costata Silvia Romano?” Caro Vittorio, meno dei 49 milioni che si è fottuto la lega di cui non parli, meno dei 21 milioni per l’inutile ospedale fiera di Milano di cui non parli. Meno di quelli che guadagni tu per scrivere queste cazzate…

 

Feltri

 

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Feltri si unisce al gregge: “Quanto ci è costata Silvia Romano?” Caro Vittorio, meno dei 49 milioni che si è fottuto la lega di cui non parli, meno dei 21 milioni per l’inutile ospedale fiera di Milano di cui non parli. Meno di quelli che guadagni tu per scrivere queste cazzate…

Ve lo avevamo ricordato solo ieri:

Ricordiamo Vittorio Feltri su Silvia Romano e sul concetto di solidarietà: “È da cretini andare in giro per il mondo a imitare il Samaritano caricandone poi le spese sulla collettività” – Ma quanto può essere squallido e misero l’animo di chi pensa queste cose su chi fa del bene?

E la cazzata di Vittorio Feltri non si fa attendere. Eccolo che si unisce al gregge: “Quanto ci è costata Silvia Romano?”, dimostrando ancora una volta la sua meschinità…

Era prevedibile, dato che Feltri è il maestro della provocazione. Fa comunque ribrezzo sapere che esiste chi alla vita di una ragazza che era andata ad aiutare i disperati mette un prezzo.

Nel giorno della liberazione di Silvia Romano si è nuovamemte scatenata la battaglia fascio-sovranista di chi si chiedeva ‘quanto abbiamo pagato’ per lberare la ragazza rapita nel 2018 da un gruppo di fondamentalisti islamici.

Battaglia che era iniziata violentemente proprio all’epoca del rapimento, con molti di questi account sovranisti che twittavano, spietati, che in fondo quella ‘buonista’ se l’era cercata.

E Vittorio Feltri non ha mancato di dare il suo appoggio al gregge, scrivendo su twitter semplicemente ‘quanto ci è costata?’.

Noi gli vogliamo solo ricordare che la VITA di questa ragazza è costata sicuramente meno dei 49 milioni che la lega si è fottuto e di cui non parla. Sicuramente meno dei 21 milioni buttati per ospedale della fiera di Milano, che non è servito a nulla se non a fare un po’ di propaganda e di cui non parla. Molto probabilmente meno di quelli che guadagna lui per scrivere cazzate del genere.

Quindi, per cortesia, Vittorio abbi il pudore di stare zitto.

Ricordiamo Vittorio Feltri su Silvia Romano e sul concetto di solidarietà: “È da cretini andare in giro per il mondo a imitare il Samaritano caricandone poi le spese sulla collettività” – Ma quanto può essere squallido e misero l’animo di chi pensa queste cose su chi fa del bene?

 

Feltri

 

 

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Ricordiamo Vittorio Feltri su Silvia Romano e sul concetto di solidarietà: “È da cretini andare in giro per il mondo a imitare il Samaritano caricandone poi le spese sulla collettività” – Ma quanto può essere squallido e misero l’animo di chi pensa queste cose su chi fa del bene?

Silvia Romano è stata liberata– Era stata rapita 18 mesi fa in Kenia dove svolgeva la sua attività umanitaria

Silvia Romano è stata liberata: “Sono stata forte, ho resistito” – «Sono stata forte e ho resistito. Sto bene e non vedo l’ora di ritornare in Italia». É il primo commento di Silvia Romano.

Ricordiamo quello che diceva su di lei quella misera specie di giornalista che è Feltri:

Vittorio Feltri, la brutale verità su Silvia Romano: “Vittima di miserabili indigeni, ecco quanto ci costerà”

Da Libero, 25 novembre 2018

Siamo tutti ansiosi di sapere se Silvia Costanza Romano tornerà presto tra noi. È stata, come noto, rapita da delinquenti di dubbia origine, mentre svolgeva una attività benefica nei confronti degli africani del Kenya, ed ora si ignora in quali mani sia finita. Ci auguriamo non le sia fatto alcun male. Gli italiani in blocco sono dispiaciuti che una brava ragazza di 23 anni, desiderosa di rendersi utile agli indigeni, aiutandoli a superare i disagi della miseria e dell’ignoranza, anziché essere premiata debba subire il torto di un sequestro. Non abbiamo dubbi: i nostri cittadini sono pronti a qualsiasi sacrificio pur di salvarla. Non si può abbandonare Silvia in un momento tanto tragico per lei, la quale in verde età ha lasciato la sua città allo scopo di soccorrere i disgraziati del continente nero, rinunciando alle comodità di casa. Il suo spirito umanitario va elogiato. Ciò detto però occorre proporre un ragionamento approfondito, benché possa apparire cinico. Leggi anche: “Silvia è viva, è stata localizzata”. Droni e cani a caccia dei rapitori È encomiabile dedicarsi al bene, tuttavia quando si parte dalla patria per recarsi nella savana bisogna sapere a quali rischi si va incontro. Pericoli che solo una persona incosciente affronta a cuor leggero. Su questo punto, evidentemente, Silvia non ha riflettuto. Ha riempito le valigie e si è messa in viaggio nella convinzione di fare cosa buona e giusta. È l’errore che ella ha commesso: pensare di trovare da quelle parti un’ottima accoglienza e di poter offrire agli abitanti la propria entusiastica solidarietà umana. Non ha preso in considerazione gli incidenti che le sarebbero potuti accadere. Li ha trascurati, e ne è rimasta vittima. Non è la prima volta che alcune fanciulle, animate dal desiderio di soccorrere le popolazioni dei luoghi più sfigati, si lasciano alle spalle la propria nazione onde raggiungere territori dove la gente campa male e necessita di sostegni. Ma costoro spesso hanno dovuto poi fare i conti con le difficoltà locali: banditi, terroristi, islamici invasati. I quali puntano a raccattare denaro in qualsiasi modo, perfino quello di incatenare benefattori conclamati ben sapendo di ottenere agevolmente i soldi del riscatto. Episodi di tale tipo non si contano: ricordo le Vispe Terese in Iraq e molte altre. Per farcele restituire dai criminali siamo stati costretti a sborsare montagne di quattrini. Naturalmente lo Stato ha sempre negato di aver sganciato milioni al fine di riconsegnarle ai loro famigliari, ciononostante è ovvio che il prezzo delle operazioni relative è stato sborsato dalla comunità. Il che dimostra: è da cretini andare in giro per il mondo a imitare il Samaritano caricandone poi le spese sulla collettività. Se le nostre giovanette piene di sacro fuoco vanno per il globo a spargere amore a vantaggio dei miserabili, noi siamo orgogliosi di loro, ma lo saremmo di più qualora esse, in caso di rapimento assai probabile, non ci obbligassero ad attingere al portafogli. Anche perché l’Italia è piena di indigenti meritevoli di non essere snobbati. Chi vuole fare beneficenza è ricco di materia su cui esercitarsi, e non corre l’obbligo di trasferirsi in Africa per dimostrare la propria vicinanza al prossimo.

Ma quanto può essere squallido e misero l’animo di chi pensa queste cose su chi fa del bene?

Perché fare petizioni per la radiazione di Feltri dall’ordine dei giornalisti? Molto più semplice non guardare le trasmissioni che lo ospitano… è semplice, basta togliere visibilità a questo essere inutile e sparirà per sempre…!

 

Feltri

 

 

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Perché fare petizioni per la radiazione di Feltri dall’ordine dei giornalisti? Molto più semplice non guardare le trasmissioni che lo ospitano… è semplice, basta togliere visibilità a questo essere inutile e sparirà per sempre…!

Non si placano le polemiche per le parole di Vittorio Feltri a “Fuori dal coro”. Lo sciame di proteste deriva da uno schema trito e ritrito che rientra nelle più consumate logiche televisive, dalle quali ci lasciamo puntualmente risucchiare. Ma se Feltri è così spesso in Tv è perché i luoghi che lo accolgono sono consoni al suo linguaggio. E, cosa più importante, hanno pubblico.

Il dibattito sulle uscite scomposte di Feltri si ripropone quasi a cadenza mensile. L’effetto schematico di azione-reazione si riproduce, sempre uguale, come una catena di montaggio: le offese di Feltri in Tv e il conseguente sciame di protesta sui social, ogni volta giunto a un limite di sopportazione massima che, però, si rinnova puntualmente. Prevedibile susseguirsi di eventi che svilisce qualsiasi argomentazione laterale a quella del tifo

Il punto centrale della questione è il contesto. Programmi condotti da filofascisti e filoleghisti, dal quoziente intellettivo pari od inferiore di gran lunga alla media, che incanta la parte intellettualmente debole del Paese. Vittorio Feltri si incastra alla perfezione in questo puzzle sparando minchiate che quanto più rumore fanno, tanto più danno visibilità a lui, povero vecchio rincoglionito, ed al becero spettacolo che lo ospita.

La soluzione? Usare i neuroni. Li cogliete così alla sprovvista. Perchè questi teatrini sono dedicati a chi di neuroni ne ha ben pochi…

Usare i neuroni ed il telecomando.

Se vedete la faccia da vecchio idiota che elemosina un po’ di visibilità insultando chi, più debole, non si può difendere, basta cambiare canale.

Dategli visibilità zero, ed a questo povero Cristo non resterà altro che meditare su come tutto quello che ha scritto per i posteri servirà solo, al massimo, per incartare il pesce al mercato…

 

By Eles

 

Non solo “Meridionali inferiori”, ecco tutte le schifose esternazioni di Vittorio Feltri. Ed ecco la petizione per la radiazione dall’ordine dei giornalisti – Se non sei come lui, non perdere tempo, FIRMA!

 

 

Vittorio Feltri

 

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Non solo “Meridionali inferiori”, ecco tutte le schifose esternazioni di Vittorio Feltri. Ed ecco la petizione per la radiazione dall’ordine dei giornalisti – Se non sei come lui, non perdere tempo, FIRMA!

A fine articolo i link per firmare per la radiazione di Feltri dall’ordine dei giornalisti e per scaricare il modulo per querelarlo

Eccolo il siparietto tra Giordano e Feltri

Feltri: “Ho simpatia per De Luca, ma vorrei chiedergli se li chiude in entrata o anche in uscita? Perché a me risulta che ogni anno 14 mila campani si recano a Milano per farsi curare, perché le strutture sanitarie lombarde sono più rassicuranti di quelle campane. Io credo che nessuno di noi abbia voglia di trasferirsi in Campania”

Giordano: “Adesso mi fai arrabbiare quelli della Campania, direttore!”

Feltri: “Io non ce l’ho con  la Campania! Sto solo dicendo che io, te e altri perché dovremmo trasferirci in Campania, a fare che cosa? I parcheggiatori abusivi?”

Il conduttore quindi gli ha domandato se c”è stato un po’ di accanimento nei confronti della Lombardia.

Giordano: “Se la sono presa con i primi della classe che stanno un po’ male? C’è chi ha goduto?”

Feltri: “E’ evidente. E’ così. Il fatto che la Lombardia sia andata in disgrazia per via del coronavirus ha eccitato gli animi di molta gente che è nutrita di invidia e di rabbia nei nostri confronti perché subisce una sorta di complesso d’inferiorità. Io non credo ai complessi d’inferiorità, io credo che i meridionali in molti casi siano inferiori”.

Giordano: “Direttore, adesso me li fai arrabbiare davvero! Non puoi dirlo questo!”

Feltri: “Chissenefrega se si arrabbiano!”

Giordano: “Se mi cambiano canale è un guaio, però!”

Feltri: “Non cambiano canale, mi guardano invece e mi odiano di più”.

Quanto vi fanno schifo due così (uno insulta il sul, l’altro si frega le mani per gli ascolti), ma lasciamo perdere Giordano che è una nullità assoluta (a meno che per qualche fascista o leghista, ma questi in quanto a neuroni…), pensiamo a Feltri.

Lo vogliamo ricordare con qualche sua frase e con alcuni dei titoli di quello che qualcuno si ostina a chiamare giornale, ma che al massimo serve per incartare il pesce al mercato:

Sugli omosessuali – “Omosessuali? Non riesco a capire da chi e in quale modo siano minacciati i loro diritti. Milano è un vivaio di finocchi“ – “Io non li posso chiamare ‘gay’, perché non mi piace parlare in inglese in televisione. Quando poi si dice ‘Gay Pride’ è davvero ridicolo. E non li chiamo ‘omosessuali’, perché è un termine medico e io non sono neanche infermiere. Io li chiamo ‘ricchioni’ oppure ‘froci’, come fa la gente normale”.

Per dire questa cosa, bisogma proprio essere stronzi di brutto: “Non tutti i mali vengono per nuocere. Il Coronavirus se dilaga in Africa finalmente sarà possibile in Italia chiudere i porti per motivi sanitari senza scomodare il razzismo”

Su Greta “Io se avessi una figlia come Greta – io non ho mai picchiato i miei figli – ma a Greta un paio di ceffoni glieli darei per rimandarla a scuola, perché lei non va a scuola e chi non va a scuola non può arrogarsi il diritto di fare la professoressina”

Alla domanda Qual è il ruolo principale della donna in casa?: “Quello di non rompere i coglioni, possibilmente”

Sui meridionali: “In Campania si ruba su tutto anche sulle supposte”

Sugli extracomunitari: “Qui arrivano 3.000 africani al giorno e portano di tutto, anche le piattole. La scabbia chi la porta, gli svizzeri?”

Su Asia Argento e lo scandalo Weinstein: “Non credo in Dio figuriamoci se credo in Asia Argento. Una che per arte limona coi cani può fare di tutto per la carriera e io a una così non la leccherei”

Sui Musulmani: “Sono iraniani, non sono svizzeri. Io dagli iraniani non è che mi aspetti dei comportamenti particolarmente evoluti. Sono iraniani, sono musulmani, islamici che obbediscono ad un Corano che è una legge ridicola, vecchia, desueta, medievale …questa gente qui è rimasta indietro di secoli rispetto a tutti noi”

Su Camilleri (mentre era in fin di vita): “Montalbano? Un terrone che ci ha rotto i coglioni

Sugli ebrei: “E Madonna, sono decenni che rompono i coglioni con la Shoah, ma basta. Per l’amor di Dio. Non se ne può più”

Sul caso del consigliere di Fratelli d’Italia che voleva distribuire frittelle solo a bimbi italiani: “Uno non può nemmeno distribuire le frittelle a chi cazzo vuole?”

Sul Meridione: “Al Sud c’è una pigrizia organizzativa, non di tipo intellettuale. L’organizzazione ce l’ha solo la ‘ndrangheta”

Sull’Africa: “E’ meglio andare in Paesi più civili. Chi è quel coglione che va nel Burkina Faso? Io mi guardo bene dall’andare in Burkina Faso. Non vado neanche in Sicilia, figuratevi se vado in Burkina Faso”

Sugli Africani: “Gli africani sono africani, cioè persone che purtroppo hanno dimostrato di non avere una grande cultura del lavoro, tant’è che vivono nella merda”

Sui migranti: “Ormai il pollaio è aperto: gli immigrati hanno diritto di accesso al nostro Paese. Tutti dentro, senza distinzione di nazionalità. C’è posto per tutti, cani e porci”

Sul Coronavirus: “Invidio i napoletani che hanno avuto solo il colera”

Alcuni titoli di Libero

14 novembre 2015. «Bastardi islamici» (Il giorno dopo l’attentato terroristico di Parigi)

26 agosto 2016. «Vittime del sisma in palestra, profughi in albergo». Un nuovo esempio di propaganda dell’odio. Verso chi? I migranti, ovviamente.

3 settembre 2016. «Vien voglia anche a noi di sparargli». Il giorno dopo la pubblicazione di una vignetta di Charlie Hebdo ritenuta offensiva nei confronti dei terremotati del Centro Italia.

10 febbraio 2017 – “Patata Bollente” dedicato alla Raggi. Offende il Sindaco, offende le donne, offende quelle poche persone perbene che ancora leggono Libero!

2 marzo 2017 – Piagnisteo napoletano“ con tanto di occhiello rosso: “Il solito vecchio vizio” per poi continuare “Sono assenteisti, frignano… Non se ne può più”

15 maggio 2017 – “Renzi e Boschi non scopano”: idiota e volgarissimo

6 settembre 2017 – “Dopo la miseria portano le malattie” (rivolto ovviamente ai migranti)

8 novembre 2017 – “Per stendere Renzi bisogna sparargli”

4 ottobre 2018 – “Torna il colera a Napoli” con tanto di occhiello rosso: “Lo hanno portato gli immigrati” …ovviamente solo bufale, odio e razzismo!

3 gennaio 2019 – “Comandano i terroni”

18 aprile 2019 – “La rompiballe va dal Papa” – La rompiballe in questione è Greta, un attivista, ma anche una bambina.

23 gennaio 2020 – “Calano fatturato e Pil ma aumentano i gay” con tanto di occhiello rosso: “C’è poco da stare allegri.”

E qualche giravolta sul Coronavirus

23 febbraio 2020 – “Prove tecniche di strage” con tanto di occhiello rosso: “Il governo agevola la diffusione del virus”

23 febbraio 2020 – “Virus, ora si esagera” con tanto di occhiello rosso: “Diamoci tutti una calmata” …tutti chi? Chi parlava qualche giorno prima di strage?

10 marzo 2020 – «Quelli che dicevano ‘è poco più di un’influenza’» …insomma, ancora un cambio di direzione

4 marzo 2020 – “Virus alla conquista del Sud” con tanto di occhiello rosso: “L’infezione crea l’Unità d’Italia”

25 marzo 2020 – “Il virus scansa gli immigrati” …ancora becero razzismo

UTILI PER VOI

Sei Meridionale? QUI online il modulo per sporgere querela contro Feltri

QUI la petizione Sandro Ruotolo per la radiazione dall’ordine dei giornalisti di Feltri indirizzata a Carlo Verna (Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti )

Il razzismo di Feltri: “I meridionali sono esseri inferiori” …Ora, forse non lo ricordate, ma qualcuno lo voleva come Presidente della Repubblica… Noi non facciamo nomi, lasciamo a Voi indovinare chi possa essere tanto ignobile…

 

Feltri

 

 

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Il razzismo di Feltri: “I meridionali sono esseri inferiori” …Ora, forse non lo ricordate, ma qualcuno lo voleva come Presidente della Repubblica… Noi non facciamo nomi, lasciamo a Voi indovinare chi possa essere tanto ignobile…

Il direttore di Libero: “Perché vorremmo andare in Campania, per fare i parcheggiatori abusivi?”

Il fatto che la Lombardia sia andata in disgrazia per via del Coronavirus ha eccitato gli animi di molta gente che evidentemente ha un senso di invidiadi rabbia nei nostri confronti perché subisce una sorta di senso di inferiorità. Io non credo ai sensi di inferiorità: credo che i meridionali in molti casi siano inferiori.

Ignobile vero? E allora, avete indovinato chi lo voleva Presidente della repubblica?

Correva l’anno 2015, precisamente il 28 gennaio. Di lì a sei giorni – precisamente il 3 febbraio – il Presidente della Repubblica sarebbe diventato Sergio Mattarella. Nel toto nomi che precede la nomina della massima carica dello Stato erano stati interpellati anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni che, durante un’intervista, hanno fatto il nome del candidato ideale secondo loro, un nome per chi non vota sinistra. La scelta del leader leghista e della guida di Fratelli d’Italia è ricaduta proprio su Vittorio Feltri.

«In attesa che Renzi ci sia indicazione su cosa votare abbiamo scelto di proporre un uomo come Vittorio Feltri, persona libera, abituata a dire quello che pensa, coraggiosa. Perché all’Italia serve una persona così», diceva la Meloni cinque anni fa. La palla passa poi a Salvini che, alla domanda su cosa dicesse il diretto interessato rispetto alla candidatura, affermava che «è d’accordo perché noi vogliamo risvegliare l’Italia che non è di sinistra. L’Italia che produce, che lavora, che contesta l’Europa delle banche e dell’euro, della finanza, che vuole bloccare gli immigrati clandestini, che non è politicamente corretta, allineata, serva. L’Italia renziana». Nel 2015 per Salvini l’Italia che produce non era l’Italia che votava sinistra, così come ieri sera per Feltri i meridionali sono «in molti casi sono inferiori».

 

 

Vittorio Feltri sempre più ignobile e ripugnante, gongola per il primo caso di contagio in Africa: “Se il Coronavirus dilaga in Africa finalmente potremo chiudere i porti”

 

Vittorio Feltri

 

 

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Vittorio Feltri sempre più ignobile e ripugnante, gongola per il primo caso di contagio in Africa: “Se il Coronavirus dilaga in Africa finalmente potremo chiudere i porti”

Non tutti i mali vengono per nuocere. Il Coronavirus se dilaga in Africa finalmente sarà possibili in Italia chiudere i porti per motivi sanitari senza scomodare il razzismo.

V. Feltri

Ora, se noi ci augurassimo che il Coronavirus faccia strage nella redazione di Libero, come minimo ci verrebbero a chiudere il blog, come minimo … Ma noi non lo facciamo perché siamo uomini e non viscidi insetti… Però a questo essere immondo lasciano dire qualunque infamia…

Quando si parla di Vittorio Feltri ormai si è abituati ad aspettarci il pezzo.

La sua cattiveria mascherata da provocazione è ormai diventata un fenomeno di costume, e se fosse un singolo account intriso di crudele razzismo come tanti ce ne sono su Twitter la cosa non sarebbe più di tanto rilevante.

Ma il punto è che Feltri, inspiegabilmente, continua ad avere un seguito. E quando scrive una cosa atroce come questa, inevitabilmente i nazi-fascisti sono attirati come mosche (e ben sapete da cosa sono attirate le mosche).

Quel che ha avuto il coraggio di scrivere è un commento al fatto che c’è stato un primo caso di Coronavirus in Africa: “Non tutti i mali vengono per nuocere. Il Coronavirus se dilaga in Africa finalmente sarà possibili in Italia chiudere i porti per motivi sanitari senza scomodare il razzismo”.

Siamo oltre il razzismo, oltre la stupidità.

Qui parliamo di malvagità, perché stanno morendo delle persone. E anziché mostrare un briciolo di umana compassione, ci sono persone – come Feltri – che si divertono dal loro angolino oscuro di Internet, a spargere odio sulle macerie.

Che schifo!

 

By Eles

Feltri dice che stuprare una donna fa schifo e “comporta una fatica bestiale” – Suvvia donne, lasciatevi stuprare senza fare tante storie, non fate stare in pena ‘sto misero rincoglionito tormentato per quei poveri disgraziati di stupratori che devono fare “una fatica bestiale”…

 

Feltri

 

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Feltri dice che stuprare una donna fa schifo e “comporta una fatica bestiale” – Suvvia donne, lasciatevi stuprare senza fare tante storie, non fate stare in pena ‘sto misero rincoglionito tormentato  per quei poveri disgraziati di stupratori che devono fare “una fatica bestiale”…

Si poteva fermare a un giudizio legittimo, dovuto e sacrosanto: lo stupro fa schifo.

Invece no, Vittorio Feltri non si limita a questa valutazione sulle violenze sessuali nei confronti delle donne e ha dovuto scrivere un’aggiunta che non ha nulla a che fare con il dolore che provoca una molestia fisica (ma anche psicologica). Anzi, è la solita misogina presa di posizione contro le donne. Un modo colorito per camuffare il classico “se l’è cercata”. Lo stupratore da carnefice diventa vittima che, poverino, è costretto a fare una “fatica bestiale”

Con un tweet, per fare polemica con David Parenzo, Feltri ha deciso di portare avanti il tema della “fatica bestiale”.

Il riferimento è a una dichiarazione fatta da David Parenzo che è stata decontestualizzata: il giornalista, infatti, ha detto che stuprare una donna è molto facile. Non solo in Italia, ma in tutto il mondo. E non si parla del concetto fisico dell’atto, ma di tutto quel che accade a una donna indifesa nelle mani di un uomo senza scrupoli che compie su di lei una violenza sessuale. Non si tratta di un’invenzione, ma di storie che, purtroppo, ritroviamo quotidianamente sulle pagine di cronaca. Ma Vittorio Feltri ha fatto polemica anche su questo.

D’altra parte, Parenzo è un giornalista, mentre Feltri se la gioca con quelli che scrivono sui muri dei cessi degli autogrill…

E poi la colpa non è di Feltri, poverino, ormai sconfitto dalla demenza senile… La colpa è di chi lo prende sul serio e dell’ordine dei giornalisti che ancora non l’ha cacciato a calci nel sedere…

Feltri attacca Repubblica per il titolo “Cancellare Salvini”: “è una frase minacciosa che incita al linciaggio”… Dimentica però quando su Libero lui titolava “Per stendere Renzi bisogna sparargli” …Ipocrita o ormai completamente rincoglionito?

 

Feltri

 

 

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Feltri attacca Repubblica per il titolo “Cancellare Salvini”: “è una frase minacciosa che incita al linciaggio”… Dimentica però quando su Libero lui titolava “Per stendere Renzi bisogna sparargli” …Ipocrita o ormai completamente rincoglionito?

Cari colleghi dell’Ordine, stamane il quotidiano Repubblica reca in prima pagina il seguente titolone di apertura: ‘Cancellare Salvini’. Non credo che l’intenzione del titolista fosse quella di cancellare con la gomma il capo della Lega. È una frase minacciosa che incita al linciaggio – scrive Vittorio Feltri nel suo editoriale di oggi -. Cosa sarebbe successo se Libero avesse scritto a caratteri cubitali: ‘Cancellare Segre’? Segnalo a voi, che non leggete i giornali ma processate i giornalisti politicamente scorretti, questa perla democratica e antifascista. Sono curioso di vedere se sanzionerete Carlo Verdelli che pure è un direttore stimabile”.

È quanto afferma il direttore di ‘Libero’, Vittorio Feltri, in un editoriale pubblicato sul quotidiano

“La mia denuncia non intende colpire il direttore Verdelli, che sul suo giornale ha il diritto di adoperare il linguaggio che ritiene più opportuno. A me importa soltanto stabilire la fondatezza di un concetto: la deontologia o la si rispetta tutti, anche se discutibile, oppure che venga archiviata fra le cose inutili, o meglio dannose,” ha sottolineato Feltri.

Ipocrita o ormai completamente rincoglionito?

 Il problema è sempre il pulpito da cui arriva la predica. Perché se è legittimo criticare la scelta fatta da La Repubblica nella sua edizione del 15 gennaio 2020, è opportuno anche ricordare come chi oggi si scaglia contro il quotidiano di  Verdelli non sia esente di colpe.

Il classico “bue che dice cornuto all’asino”…

Insomma, l’indignazione ci poteva anche stare. Ma che ad indignarsi sia Vittorio Feltri… Sì, Feltri, quello che titolò così.

«Per stendere Renzi bisogna sparargli»

Era l’8 novembre del 2017 e su Libero campeggiava il titolone: «Per stendere Renzi bisogna sparargli». Titolo ancor più inequivocabile di quel «Cancellare Salvini» apparso su La Repubblica.

Chi è senza peccato scagli la prima pietra, certamente. Ma il percorso storico del quotidiano diretto da Vittorio Feltri non consente di salire sul pulpito a dire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.

La storia è viva nella memoria di tutti, soprattutto quando viene stampato su carta.

La petizione lanciata da Sandro Ruotolo: radiazione di Vittorio Feltri dall’Ordine dei Giornalisti – Già raggiunte quasi 90.000 firme. Manca la TUA, cosa aspetti?

 

 

Vittorio Feltri

 

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La petizione lanciata da Sandro Ruotolo: radiazione di Vittorio Feltri dall’Ordine dei Giornalisti – Già raggiunte quasi 90.000 firme. Manca la TUA, cosa aspetti?

La raccolta firme online per chiedere la radiazione di Vittorio Feltri dall’Ordine dei giornalisti ha raccolto in quattro giorni quasi 90mila firme. A lanciare l’iniziativa sulla piattaforma Change.org sono stati i giornalisti Sandro Rutolo e Paolo Borrometi, che non hanno gradito le parole di Feltri su Andrea Camilleri e che si sono a loro volta autosospesi dall’albo.

Tra i firmatari dell’appello ci sono Susanna Camusso, ex segretaria della Cgil, Salvatore Borsellino, fratello del pm ucciso da Cosa Nostra nel 1992, e il vignettista Vauro Senesi.

Ecco la lettera di proteste di Ruotolo e Borrometi rivolta al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti. In fondo, il link per la TUA firma.

Caro Presidente Verna,
abbiamo deciso di autosospenderci dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti perché ci consideriamo incompatibili con l’iscrizione all’albo professionale di Vittorio Feltri. Proprio noi, che più di altri, ci battiamo per la difesa dell’articolo 21 della Costituzione, riteniamo gli scritti e il pensiero del direttore Feltri veri e propri crimini contro la dignità del giornalista.

Le parole di Vittorio Feltri su Andrea Camilleri e le sue opere hanno rappresentato per noi la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ne va della credibilità di ognuno di noi e della nostra categoria. Adesso basta. O noi o lui. Quel “terrone che ci ha rotto i coglioni” per noi figli del Sud è inaccettabile.

Non è in gioco la libertà di pensiero. Sono in gioco i valori della nostra Costituzione. Ogni suo scritto trasuda di razzismo, omofobia, xenofobia.

Dopo la miseria portano le malattie” (rivolto ovviamente ai migranti), l’ormai tristemente celebre “Bastardi islamici” o, uscendo dal seminato delle migrazioni, robaccia come “Più patate, meno mimose” in occasione dell’8 marzo (e le diverse varianti dedicate anche a Virginia Raggi, con il “patata bollente”) o “Renzi e Boschi non scopano”. Poi gli insulti a noi del sud con il celebre “Comandano i terroni” e infine il penultimo, di qualche mese fa, “vieni avanti Gretina” (dedicato alla visita a Roma di Greta Thunberg).

L’idea che Vittorio Feltri offre è che si possa, impunemente, permettersi questo avvelenamento chirurgico. E non è un problema solo suo. Almeno, non lo è più. A lui non frega niente: il limite, la deontologia, la misura, il buon senso, diremmo perfino la dignità sembrano saltate da tempo. Noi siamo convinti che resti intatta la bellissima frase che recita “Non condivido le tue idee ma darei la vita per permetterti di esprimerle”. Continuiamo a batterci contro la censura e gli editti, ma non possiamo accettare tra noi chi istiga all’odio. Ne va della nostra credibilità.

Le chiediamo per questo di attivarsi per radiare Vittorio Feltri dall’Ordine dei Giornalisti.

Sandro Ruotolo
Paolo Borrometi

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L’appello di Feltri a Mattarella “Liberi Formigoni” …Ora, bisognerebbe chiedere a questo deficiente: se in Italia ci sono 60.000 delinquenti in galera, perchè proprio Formigoni? Per consentirgli di continuare a rubare e godersela alla faccia nostra?

 

Feltri

 

 

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L’appello di Feltri a Mattarella “Liberi Formigoni” …Ora, bisognerebbe chiedere a questo deficiente: se in Italia ci sono 60.000 delinquenti in galera, perchè proprio Formigoni? Per consentirgli di continuare a rubare e godersela alla faccia nostra?

“Caro Mattarella, liberi Formigoni”. E’ l’appello lanciato dal direttore di ‘Libero’, Vittorio Feltri, al presidente della Repubblica perché conceda la grazia all’ex governatore e leader di Cl, che, scrive Feltri, “se ne sta in cella, a 72 anni suonati”, condannato a 7 anni di reclusione “dopo aver gestito alla grande per quattro lustri la Regione Lombardia, merito non da poco”. “Sono quaranta giorni che fatico a prendere sonno”, scrive Feltri, che, rivolgendosi a Mattarella e parlando della “tribolata vicenda” di Formigoni, sottolinea: “Lo hanno incarcerato per reati bagatellari, compreso un tuffo goffo dalla barca di un amico. Una punizione eccessiva e direi immotivata. Mi auguro che lei esamini la opportunità di concedere la grazia a un uomo che al petto ha parecchie medaglie. Solo lei, dall’alto della sua autorità, può compiere un gesto riparatorio di tanta ingiustizia”.

Ora, che il fatto che Formigoni sia andato in galera a 72 anni suonati significa solo che è rimasto troppo tenpo fuori a fare la bella vita con i soldi nostri ed alla faccia nostra. Quanto alle medaglie, glie le avrà “regalate” qualche amico in cambio di favori o le avrà rubate.

Che poi il sig. Feltri non dorma da 40 giorni è un problema suo. Ed è un problema suo soprattutto perchè invece di pensare alla gente che tutti i giorni muore nel Mediterraneo e che lui disprezza acidamente, pensa ad un delinquente…

Nessuna pietà per Formigoni. Grande nausea ogni volta che questo deficiente con tesserino da giornalista parla…

By Eles