Qualcuno spieghi alle carogne che ci governano che l’Italia ha bisogno di lavoro, non di carri armati e missili.

 

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Qualcuno spieghi alle carogne che ci governano che l’Italia ha bisogno di lavoro, non di carri armati e missili.

 

L’Italia ha bisogno di lavoro, non di carri armati e missili

In questi giorni la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha iniziato a occuparsi del decreto della presidenza del consiglio che deve decidere la ripartizione di 46 miliardi di un fondo di investimenti (previsti fino al 2032) che la scorsa legge di bilancio aveva stanziato per sostenere interventi in tanti ambiti: trasporti, ricerca, periferie, difesa del suolo, lotta al dissesto idrogeologico, edilizia scolastica, bonifiche, informatizzazione dell’amministrazione giudiziaria, ecc. ecc.

Di Difesa e armi non si parlava. Invece nella tabella del decreto in distribuzione si legge che 9.988.550.001 (il 22% del totale) saranno destinati al ministero della Difesa. Un aumento di circa 800 milioni l’anno per il budget della Difesa.

Come ha ricordato Milex, l’osservatorio italiano sulle spese militari, 5,36 miliardi sono destinati ai programmi di armamento finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Sia quelli già approvati dal Parlamento: dai carri da combattimento Freccia e Centauro2 di Iveco (Fiat) e Oto Melara (Leonardo), agli elicotteri da attacco Mangusta2 di Leonardo, alle ultime fregate missilistiche Fremm di Fincantieri. Sia, secondo indiscrezioni raccolte da Rivista Italiana Difesa, nuovi programmi relativi agli elicotteri Chinook della Boeing per le forze speciali e ai nuovi missili contraerei Camm-er di Mbda (25% Leonardo) e Avio. Questo spiegherebbe il forte ritardo nella presnetazione del Documento Programmatico Pluriennale della Difesa 2017-2019, nel quale evidentemente si attende di poter inserire anche i nuovi programmi. I restanti 4,62 miliardi sono destinati alla realizzazione di nuove infrastrutture militari, in particolare alla realizzino del nuovo “Pentagono italiano” di Centocelle.

In parole povere si sacrificano gli investimenti civili, scuola e welfare ad esempio, a quelli militari. La solita schifezza politica. La lobby delle armi è così forte che anche in un momento di crisi, riesce a far infilare un bel po’ di miliardini in un provvedimento a loro favore.

Scelte quasi incostituzionali per un Paese, come il nostro, che ripudia la guerra e le dittature – “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri” art. 11 della Costituzione. Complimenti ministra Pinotti. Ottimo lavoro Renzi-Gentiloni.

fonte: http://www.mondoallarovescia.com/litalia-ha-bisogno-di-lavoro-non-di-carri-armati-e-missili/#more-16678