Caso Floyd, il Parlamento Europeo approva una risoluzione che condanna ogni forma di razzismo e odio. Ma i soliti fascisti Italiani si fanno riconoscere: ovviamente Lega di Salvini e Fdi di Meloni VOTANO CONTRO…!

 

 

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Caso Floyd, il Parlamento Europeo approva una risoluzione che condanna ogni forma di razzismo e odio. Ma i soliti fascisti Italiani si fanno riconoscere: ovviamente Lega di Salvini e Fdi di Meloni VOTANO CONTRO…!

Dicono di non essere razzisti, che è solo un’impressione.
Salvo, ogni qualvolta se ne presenti l’occasione, gettare ipocritamente la maschera.

Ieri il Parlamento Europeo ha votato una risoluzione che condanna “l’atroce morte” di George Floyd e ogni forma di razzismo, odio e violenza.

In 493 hanno votato a favore di questa risoluzione che alla fine dei conti è solo un’affermazione dei principi umani su cui si fonda l’Europa.

In 104 hanno votato contro. E indovinate quali sono gli unici eurodeputati italiani ad aver votato contro? Già, quelli della Lega e di Fratelli d’Italia.

Loro non ce la fanno proprio a non strizzare l’occhio all’anima più razzista e violenta dell’elettorato.
Non ci riescono. E’ più forte di loro.

Però se glielo ricordi indossano nuovamente la maschera.
Non quella contro il Covid, quella la tengono sempre giù per i selfie.

La maschera dell’ipocrisia.

Floyd, Parlamento Ue approva risoluzione che condanna omicidio e razzismo: Lega e Fdi votano contro

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che condanna ogni forma di razzismo, nonché l’uccisione di George Floyd. Gli eurodeputati di Lega e Fratelli d’Italia, però, hanno votato contro la risoluzione. Favorevole il voto dei gruppi di Pd, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Italia Viva.

I parlamentari europei della Lega e di Fratelli d’Italia hanno votato contro la risoluzione che condanna ogni forma di razzismo e odio, ma anche “l’atroce morte di George Floyd negli Stati Uniti, nonché le uccisioni analoghe dovunque nel mondo”. A favore della risoluzione hanno invece votato gli eurodeputati dei gruppi di Pd, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Italia Viva. La risoluzione è stata approvata dal Parlamento europeo e prevede anche una esplicita richiesta, indirizzata alla Commissione europea e al Consiglio europeo, per “adottare una posizione forte e decisa contro il razzismo, la violenza e l’ingiustizia in Europa”. Ancora, secondo quanto si legge nel testo della risoluzione, si intende sostenere “le recenti proteste di massa nelle capitali e nelle città europee contro il razzismo e la discriminazione in seguito alla morte di George Floyd”.

La risoluzione approvata dal Parlamento europeo
La risoluzione afferma anche un altro principio, più volte sentito durante queste proteste negli Usa e diventato lo slogan delle manifestazioni: “Black Lives Matter”. I voti favorevoli sono stati 493, quelli contrari 104, gli astenuti sono stati 67. Dura anche la condanna alla repressione da parte della polizia statunitense dei manifestanti pacifici, così come delle minacce di Trump di impiegare l’esercito, condannando anche il presidente Usa per la sua “retorica incendiaria”.

Fonti della Lega: perplessità su risoluzione
Fonti della Lega spiegano le motivazioni per cui hanno deciso di votare contrariamente alla risoluzione approvata dal Parlamento europeo: “Emergono numerose perplessità sulla proposta di risoluzione, che presenta molti obiettivi utopici e che rappresenta una realtà distorta”. Le stesse fonti spiegano: “Nello specifico, non si condivide l’impostazione del documento: si ritiene inopportuno paragonare la situazione Usa con quella Ue, spesso sovrapponendole in maniera errata, e non si condividono le prese di posizione e le strumentalizzazioni per attaccare indiscriminatamente i rappresentanti delle forze dell’ordine, il presidente Usa e forze politiche che esprimono pareri critici rispetto alla gestione dei fenomeni migratori”. Ancora, gli eurodeputati leghisti ritengono “che sia un tema di diritti civili trasversali, stravolto da una campagna mediatica che ha fomentato fenomeni di violenza e vandalismo ingiustificato, che dobbiamo condannare, contro simboli e rappresentazioni della storia europea e mondiale”.

fonti:

https://www.facebook.com/128744460563282/photos/pb.128744460563282.-2207520000../2693423167428719/?type=3&theater

https://www.fanpage.it/politica/floyd-parlamento-ue-approva-risoluzione-che-condanna-omicidio-e-razzismo-lega-e-fdi-votano-contro/
https://www.fanpage.it/

Il razzismo scorre nelle mie vene – Il vergognoso discorso di Giorgio Almirante che invitava gli italiani a odiare meticci ed ebrei, su cui chi vota Meloni e Salvini si dovrebbe fare qualche domanda…

 

Giorgio Almirante

 

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Il razzismo scorre nelle mie vene – Il vergognoso discorso di Giorgio Almirante che invitava gli italiani a odiare meticci ed ebrei, su cui chi vota Meloni e Salvini si dovrebbe fare qualche domanda…

«Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia, e sia viva in tutti, la coscienza della razza. Il razzismo nostro deve essere quello del sangue, che scorre nelle mie vene, che io sento rifluire in me, e posso vedere, analizzare e confrontare col sangue degli altri. Il razzismo nostro deve essere quello della carne e dei muscoli; e dello spirito, sì, ma in quanto alberga in questi determinati corpi, i quali vivono in questo determinato Paese; non di uno spirito vagolante tra le ombre incerte d’una tradizione molteplice o di un universalismo fittizio e ingannatore. Altrimenti finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose, fingere un mutamento di spirito e dirsi più italiani di noi, e simulare di esserlo, e riuscire a passare per tali. Non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’altolà al meticciato e all’ebraismo: l’attestato del sangue.»

Con queste parole il 5 maggio 1942 Giorgio Almirante descriveva sulla rivista “La difesa della Razza”, di cui era segretario redattore, la necessità di implementare il razzismo nel popolo italiano e polemizzava con coloro che al posto del razzismo di stampo biologico, da lui sostenuto, parlavano di razzismo spirituale.

Insomma, una disputa tra razzisti.

Insomma, una disputa tra la feccia.

 

Iva Zanicchi, la nuova reginetta razzista dei fascio-leghisti: “I giovani africani vanno in città per spacciare e se possono stuprano”

 

Iva Zanicchi

 

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Iva Zanicchi, la nuova reginetta razzista dei fascio-leghisti: “I giovani africani vanno in città per spacciare e se possono stuprano”

Il razzismo di Iva Zanicchi: “I giovani africani vanno in città per spacciare e se possono stuprano”

La cantante ed ex europarlamentare di Forza Italia diventa la reginetta social dell’estrema destra inanellando una serie di stereotipi e luoghi comuni.

Finalmente ha conquistato la pole position della destra xenofoba, quella che vive di paure e alimenta discriminazioni.

E così il suo amatissimo intervento pieno di pregiudizi e cose inesatte – per non dire falsità – è stato rilanciato con enfasi sui social della Lega che – come è noto – in tempi di Covid-19 esploso in Lombardia e arrivato in Italia dalla Germania (dopo essere arrivato lì dalla Cina) si sono ritrovati senza poter parlare male dei nei e degli africani, che loro avevano (sbagliando) indicato preventivamente come i potenziali untori.

Così a Fuori dal Coro, Iva Zanicchi, già europarlamentare di Forza Italia, ha commentato gli ultimi sbarchi di immigrati in Italia: “Succederanno cose molto gravi in questo Paese se non si porrà un rimedio. Ma non vedi che questi giovani africani non hanno rispetto? Sono prepotenti: pretendono e vogliono. Cosa fanno durante il giorno? Vanno in città per mettersi a spacciare e, se possono, stuprano. Perché sanno che in questo Paese non gli succederà nulla. Nei loro Paesi se si comportassero così andrebbero in galera o li farebbero fuori. O no? Qui invece sono padroni di fare tutto ciò che vogliono”.

Il tutto mentre il sottopancia soffiava sul fuoco con la scritta: raddoppiano gli sbarchi, tensioni in tutta Italia.

In tutta Italia dove?

Non solo “Meridionali inferiori”, ecco tutte le schifose esternazioni di Vittorio Feltri. Ed ecco la petizione per la radiazione dall’ordine dei giornalisti – Se non sei come lui, non perdere tempo, FIRMA!

 

 

Vittorio Feltri

 

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Non solo “Meridionali inferiori”, ecco tutte le schifose esternazioni di Vittorio Feltri. Ed ecco la petizione per la radiazione dall’ordine dei giornalisti – Se non sei come lui, non perdere tempo, FIRMA!

A fine articolo i link per firmare per la radiazione di Feltri dall’ordine dei giornalisti e per scaricare il modulo per querelarlo

Eccolo il siparietto tra Giordano e Feltri

Feltri: “Ho simpatia per De Luca, ma vorrei chiedergli se li chiude in entrata o anche in uscita? Perché a me risulta che ogni anno 14 mila campani si recano a Milano per farsi curare, perché le strutture sanitarie lombarde sono più rassicuranti di quelle campane. Io credo che nessuno di noi abbia voglia di trasferirsi in Campania”

Giordano: “Adesso mi fai arrabbiare quelli della Campania, direttore!”

Feltri: “Io non ce l’ho con  la Campania! Sto solo dicendo che io, te e altri perché dovremmo trasferirci in Campania, a fare che cosa? I parcheggiatori abusivi?”

Il conduttore quindi gli ha domandato se c”è stato un po’ di accanimento nei confronti della Lombardia.

Giordano: “Se la sono presa con i primi della classe che stanno un po’ male? C’è chi ha goduto?”

Feltri: “E’ evidente. E’ così. Il fatto che la Lombardia sia andata in disgrazia per via del coronavirus ha eccitato gli animi di molta gente che è nutrita di invidia e di rabbia nei nostri confronti perché subisce una sorta di complesso d’inferiorità. Io non credo ai complessi d’inferiorità, io credo che i meridionali in molti casi siano inferiori”.

Giordano: “Direttore, adesso me li fai arrabbiare davvero! Non puoi dirlo questo!”

Feltri: “Chissenefrega se si arrabbiano!”

Giordano: “Se mi cambiano canale è un guaio, però!”

Feltri: “Non cambiano canale, mi guardano invece e mi odiano di più”.

Quanto vi fanno schifo due così (uno insulta il sul, l’altro si frega le mani per gli ascolti), ma lasciamo perdere Giordano che è una nullità assoluta (a meno che per qualche fascista o leghista, ma questi in quanto a neuroni…), pensiamo a Feltri.

Lo vogliamo ricordare con qualche sua frase e con alcuni dei titoli di quello che qualcuno si ostina a chiamare giornale, ma che al massimo serve per incartare il pesce al mercato:

Sugli omosessuali – “Omosessuali? Non riesco a capire da chi e in quale modo siano minacciati i loro diritti. Milano è un vivaio di finocchi“ – “Io non li posso chiamare ‘gay’, perché non mi piace parlare in inglese in televisione. Quando poi si dice ‘Gay Pride’ è davvero ridicolo. E non li chiamo ‘omosessuali’, perché è un termine medico e io non sono neanche infermiere. Io li chiamo ‘ricchioni’ oppure ‘froci’, come fa la gente normale”.

Per dire questa cosa, bisogma proprio essere stronzi di brutto: “Non tutti i mali vengono per nuocere. Il Coronavirus se dilaga in Africa finalmente sarà possibile in Italia chiudere i porti per motivi sanitari senza scomodare il razzismo”

Su Greta “Io se avessi una figlia come Greta – io non ho mai picchiato i miei figli – ma a Greta un paio di ceffoni glieli darei per rimandarla a scuola, perché lei non va a scuola e chi non va a scuola non può arrogarsi il diritto di fare la professoressina”

Alla domanda Qual è il ruolo principale della donna in casa?: “Quello di non rompere i coglioni, possibilmente”

Sui meridionali: “In Campania si ruba su tutto anche sulle supposte”

Sugli extracomunitari: “Qui arrivano 3.000 africani al giorno e portano di tutto, anche le piattole. La scabbia chi la porta, gli svizzeri?”

Su Asia Argento e lo scandalo Weinstein: “Non credo in Dio figuriamoci se credo in Asia Argento. Una che per arte limona coi cani può fare di tutto per la carriera e io a una così non la leccherei”

Sui Musulmani: “Sono iraniani, non sono svizzeri. Io dagli iraniani non è che mi aspetti dei comportamenti particolarmente evoluti. Sono iraniani, sono musulmani, islamici che obbediscono ad un Corano che è una legge ridicola, vecchia, desueta, medievale …questa gente qui è rimasta indietro di secoli rispetto a tutti noi”

Su Camilleri (mentre era in fin di vita): “Montalbano? Un terrone che ci ha rotto i coglioni

Sugli ebrei: “E Madonna, sono decenni che rompono i coglioni con la Shoah, ma basta. Per l’amor di Dio. Non se ne può più”

Sul caso del consigliere di Fratelli d’Italia che voleva distribuire frittelle solo a bimbi italiani: “Uno non può nemmeno distribuire le frittelle a chi cazzo vuole?”

Sul Meridione: “Al Sud c’è una pigrizia organizzativa, non di tipo intellettuale. L’organizzazione ce l’ha solo la ‘ndrangheta”

Sull’Africa: “E’ meglio andare in Paesi più civili. Chi è quel coglione che va nel Burkina Faso? Io mi guardo bene dall’andare in Burkina Faso. Non vado neanche in Sicilia, figuratevi se vado in Burkina Faso”

Sugli Africani: “Gli africani sono africani, cioè persone che purtroppo hanno dimostrato di non avere una grande cultura del lavoro, tant’è che vivono nella merda”

Sui migranti: “Ormai il pollaio è aperto: gli immigrati hanno diritto di accesso al nostro Paese. Tutti dentro, senza distinzione di nazionalità. C’è posto per tutti, cani e porci”

Sul Coronavirus: “Invidio i napoletani che hanno avuto solo il colera”

Alcuni titoli di Libero

14 novembre 2015. «Bastardi islamici» (Il giorno dopo l’attentato terroristico di Parigi)

26 agosto 2016. «Vittime del sisma in palestra, profughi in albergo». Un nuovo esempio di propaganda dell’odio. Verso chi? I migranti, ovviamente.

3 settembre 2016. «Vien voglia anche a noi di sparargli». Il giorno dopo la pubblicazione di una vignetta di Charlie Hebdo ritenuta offensiva nei confronti dei terremotati del Centro Italia.

10 febbraio 2017 – “Patata Bollente” dedicato alla Raggi. Offende il Sindaco, offende le donne, offende quelle poche persone perbene che ancora leggono Libero!

2 marzo 2017 – Piagnisteo napoletano“ con tanto di occhiello rosso: “Il solito vecchio vizio” per poi continuare “Sono assenteisti, frignano… Non se ne può più”

15 maggio 2017 – “Renzi e Boschi non scopano”: idiota e volgarissimo

6 settembre 2017 – “Dopo la miseria portano le malattie” (rivolto ovviamente ai migranti)

8 novembre 2017 – “Per stendere Renzi bisogna sparargli”

4 ottobre 2018 – “Torna il colera a Napoli” con tanto di occhiello rosso: “Lo hanno portato gli immigrati” …ovviamente solo bufale, odio e razzismo!

3 gennaio 2019 – “Comandano i terroni”

18 aprile 2019 – “La rompiballe va dal Papa” – La rompiballe in questione è Greta, un attivista, ma anche una bambina.

23 gennaio 2020 – “Calano fatturato e Pil ma aumentano i gay” con tanto di occhiello rosso: “C’è poco da stare allegri.”

E qualche giravolta sul Coronavirus

23 febbraio 2020 – “Prove tecniche di strage” con tanto di occhiello rosso: “Il governo agevola la diffusione del virus”

23 febbraio 2020 – “Virus, ora si esagera” con tanto di occhiello rosso: “Diamoci tutti una calmata” …tutti chi? Chi parlava qualche giorno prima di strage?

10 marzo 2020 – «Quelli che dicevano ‘è poco più di un’influenza’» …insomma, ancora un cambio di direzione

4 marzo 2020 – “Virus alla conquista del Sud” con tanto di occhiello rosso: “L’infezione crea l’Unità d’Italia”

25 marzo 2020 – “Il virus scansa gli immigrati” …ancora becero razzismo

UTILI PER VOI

Sei Meridionale? QUI online il modulo per sporgere querela contro Feltri

QUI la petizione Sandro Ruotolo per la radiazione dall’ordine dei giornalisti di Feltri indirizzata a Carlo Verna (Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti )

Quasi 23.000 morti per Coronavirus, ma la priorità della sindaca leghista di Lodi è escludere i bimbi stranieri dalle mense… Loro sì che sanno quali sono le necessità del Paese…!

 

Lodi

 

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Quasi 23.000 morti per Coronavirus, ma la priorità della sindaca leghista di Lodi è escludere i bimbi stranieri dalle mense… Loro sì che sanno quali sono le necessità del Paese…!

Signori, questi sono quelli che si lamentano della poca solidarietà dell’Europa nei confronti dell’Italia… Non hanno capito che ormai amche li ci sono stronzi che vanno dicendo “prima l’Olanda”, “prima la Germania” e così via…

La sindaca leghista di Lodi che in emergenza Coronavirus pensa ancora a escludere i bimbi stranieri dalle mense

La vicenda dell’esclusione dalle mense scolastiche di bambini immigrati i cui genitori non potevano produrre la documentazione richiesta dall’amministrazione di centrodestra di Lodi a trazione leghista ritorna d’attualità nonostante l’emergenza Coronavirus, che imporrebbe ben altre priorità.

La sindaca leghista di Lodi che in tempi di emergenza pensa alle mense

Nell’ultimo consiglio comunale, terminato con la famosa foto della sindaca Sara Casanova e del suo vice Lorenzo Maggi (lista civica) seduti al tavolo con alle loro spalle ammassati alcuni assessori e consiglieri di maggioranza per gli auguri pasquali, le opposizioni avevano avanzato, in un ordine del giorno, la richiesta di rinunciare all’appello contro la sentenza che condannava il Comune di Lodi per condotta discriminatoria e destinare la somma necessaria per le spese legali (quantificata tra i diecimila e i quindicimila euro) alla Protezione civile.

Proposta che non è stata accolta, nonostante anche in appello il Comune di Lodi si avvii a un’altra sonora sberla giuridica. Secondo il Coordinamento Uguali Doveri, nato proprio in seguito all’emanazione della delibera della Giunta comunale, che introduceva criteri discriminatori per l’accesso alle mense scolastiche dei bambini figli di immigrati, e che raggruppa diverse associazioni:

In base al decreto emanato il 21/10/2019 (emanato dal ministero delle Politiche sociali di concerto con quello degli Esteri, ndr)  solo i cittadini dei seguenti 19 paesi dovranno produrre certificati sulle proprietà immobiliari ai fini del reddito di cittadinanza. Sono: Regno del Bhutan, Repubblica di Corea, Repubblica di Figi, Giappone, Regione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese, Islanda, Repubblica del Kosovo, Repubblica del Kirghizistan, Stato del Kuwait, Malaysia, Nuova Zelanda, Qatar, Repubblica del Ruanda, Repubblica di San Marino, Santa Lucia, Repubblica di Singapore, Confederazione svizzera, Taiwan, Regno di Tonga.

I cittadini di tutti gli altri 174 Stati del mondo non dovranno produrre alcun certificato, perché, come il Coordinamento Uguali Doveri aveva sostenuto, il Decreto riconosce che in tutti questi paesi c’è “assenza o incompletezza dei sistemi di registrazione formale degli immobili privati”.

La delibera era stata partorita dal consiglio comunale di Lodi il 4 ottobre 2017 (la nuova amministrazione di centrodestra era in carica da soli pochi mesi) e modificava il regolamento comunale per l’accesso alle prestazioni sociali. Entrata in vigore il 23 ottobre successivo, i suoi effetti si erano visti all’avvio dell’attività di refezione scolastica.

I bimbi stranieri esclusi dalla mensa a Lodi

Per consentire l’accesso, ai bambini figli di cittadini stranieri erano state chieste dichiarazioni consolari attestanti l’assenza di reddito nel Paese di origine, in aggiunta all’Isee: non potendo presentare la documentazione, perché oggettivamente impossibilitati a produrla nel proprio paese di origine, molte famiglie si erano viste assegnare la fascia più alta di costi per la mensa e di fronte all’impossibilità di sostenere tali costi circa duecento bambini erano stati di fatto esclusi dal servizio e costretti a portarsi il panino da casa. La vicenda assunse rilevanza internazionale e grazie all’impegno del Coordinamento Uguali Doveri (che riuscì in poco tempo grazie a una sottoscrizione che raggiunse la cifra record di oltre centomila euro), gli avvocati dell’Asgi (l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione) e della Naga (Organizzazione di volontariato per l’Assistenza Socio – Sanitaria e per i Diritti di Cittadini Stranieri, Rom e Sinti), presentarono ricorso al Tribunale di Milano. Il giudice Nicola di Plotti del Tribunale di Milano con un’ordinanza emessa il 12 dicembre 2018, nel dispositivo spiegò così la sua decisione:

Dall’analisi normativa che precede, dunque, può evincersi come non esistano principi ricavabili da norme di rango primario che consentano al Comune di introdurre, attraverso lo strumento del Regolamento, diverse modalità di accesso alle prestazioni sociali agevolate, con particolare riferimento alla previsione di specifiche e più gravose procedure poste a carico dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea, così come indicate all’art. 8 co. 5 del “Regolamento per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate” nella versione introdotta con la delibera consiliare n. 28/2017», scrive il giudice.

Quindi, «affermata la natura discriminatoria della previsione contenuta nel Regolamento comunale, introdotta dalla delibera consiliare n. 28/17, deve essere affrontato il tema relativo al provvedimento che ne consegue»: cioè «deve essere ordinato all’Amministrazione comunale di modificare il predetto Regolamento in modo da consentire ai cittadini non appartenenti all’UE di presentare la domanda di accesso a prestazioni sociali agevolate mediante la presentazione dell’ISEE alle stesse condizioni previste per i cittadini italiani e UE in generale.

La sindaca Casanova, che in quell’occasione fu di un tempismo che in altre occasioni si fa fatica a riconoscerle, come nel caso delle morti nell’Rsa “Santa Chiara”,  decise di presentare ricorso in Appello.

Già nel maggio 2019 Stefano Caserini, consigliere comunale di opposizione della lista civica di sinistra 110&Lodi aveva tentato di far desistere la Casanova, presentandole un conto di quanto sarebbe costato alla città il suo intestardirsi sulla vicenda:

Il Comune ha deliberato di risarcire le associazioni Asgi e Naga con 7.300 euro. Sono costi che quindi ricadono sulla cittadinanza . Così come gli altri 20 mila euro già impegnati in questa vicenda: 7 mila euro all’avvocato per la prima causa, 6.100 per la causa contro la ricorrente ecuadoregna, poi lasciata cadere, ed altri 7 mila per l’avvocato per il ricorso attuale.

È passato un anno, le opposizioni hanno tentata di riportarla alla ragione, ma la sindaca resta inamovibile su un ricorso che al 99% la vedrà sconfitta anche in appello.

Guardate che quando un quotidiano fa differenza tra un “marocchino” e un “guidatore” ubriaco sta speculando e facendo propaganda su una tragedia. Chi scrive queste cose è uno sciacallo, chi le legge è un idiota!

 

quotidiano

 

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Guardate che quando un quotidiano fa differenza tra un “marocchino” e un “guidatore” ubriaco sta speculando e facendo propaganda su una tragedia. Chi scrive queste cose è uno sciacallo, chi le legge è un idiota!

Il Giornale e la differenza tra un “marocchino” e un “guidatore” ubriaco

Ieri notte Stefan Lechner ha ucciso sei persone e ne ha ferite 11 a Lutago mentre era alla guida della sua Audi TT  con un tasso alcolemico di 1,97 grammi per litro, mentre il limite di legge è dello 0,5. In questa bella fotoricostruzione che circola su Facebook si fa notare la differenza che il Giornale di Alessandro Sallusti comunica ai suoi lettori sulla questione degli incidenti stradali provocati dagli ubriachi. Ovvero quando accade che il guidatore sia di nazionalità marocchina, questo viene riportare nel titolo dell’articolo (come è successo per un fatto di cronaca accaduto a L’Aquila a causa di un sorpasso azzardato).

Quando invece la strage in Alto Adige non è commessa da un “africano” – come direbbero loro, ma si capisce al volo che il problema non è la nazionalità… – ma da una persona nata nella provincia autonoma di Bolzano (e quindi un italiano), ecco che non è più importante la nazionalità e a uccidere è un anonimo “guidatore ubriaco”.

E anche oggi dal Sudafrica dell’apartheid è tutto.

E ricordate sempre che non sono loro a essere razzisti!

Tratto da: https://www.nextquotidiano.it/il-giornale-e-la-differenza-tra-un-marocchino-e-un-guidatore-ubriaco/?fbclid=IwAR1zN0KpN8wLB5lhEleGyE8lDlcCdoZGHydE1k6dc702VCMZjVSuf1gWarw

Voi razzisti che vi dichiarate Cristiani, ma cosa vi sfugge del messaggio di quell’uomo inchiodato alla croce che i razzisti li schifava proprio: “Via, lontano da me, maledetti… perché ero straniero e non mi avete accolto”, Mt 25,41.43

 

razzisti

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Voi razzisti che vi dichiarate Cristiani, ma cosa vi sfugge del messaggio di quell’uomo inchiodato alla croce che i razzisti li schifava proprio: “Via, lontano da me, maledetti… perché ero straniero e non mi avete accolto”, Mt 25,41.43

Quello dell’accoglienza dei migranti è un tema cruciale della nostra epoca. E se quotidianamente si sente purtroppo parlare di razzismo, il biblista Alberto Maggi riparte dal messaggio di Gesù

“Prima noi”, è il mantra con il quale si mascherano spietati egoismi e si giustificano inaudite durezze di cuore. È la formula magica di quanti chiariscono subito “non sono razzista, però…”, un “però” eretto come un invalicabile muro a difesa del “noi”, pronome che include, a secondo degli interessi, un popolo o la famiglia, una religione o un quartiere. Mentre per “prima” s’intende l’accesso e l’esclusiva precedenza a tutto quel che permette alla vita di essere dignitosa, dalla casa al lavoro, dall’assistenza sanitaria alla scuola; beni e valori che, sono fuori discussione, devono essere riservati per primi a chi ne ha pienamente diritto per questioni di lignaggio. Ovviamente, al “noi” si contrappone il “loro”, che include per escluderli, tutti quelli che non appartengono allo stesso popolo, alla stessa cultura, società, religione, o famiglia.

“Prima noi”, poi, eventualmente, se proprio ci avanza, si possono dare le briciole a chi ne ha bisogno, ovvero all’estraneo che attenta al nostro benessere economico, ai valori civili e religiosi della nostra società e alle nostre sacrosante tradizioni. “Loro” sono gli stranieri, i barbari. In ogni cultura chi proviene da fuori, incute paura. Lo straniero è un barbaro, colui cioè che emette suoni incomprensibili, (dal sanscrito barbara = balbuziente), colui che parla una lingua incomprensibile e che nel mondo greco passò a significare quel che è selvaggio, rozzo, feroce, incivile, indigeno.

Ero straniero

Nonostante nella Scrittura si trovino indicazioni che mirano alla protezione dello straniero (“Non maltratterai lo straniero e non l’opprimerai, perché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto”, Es 22,21), Gesù si è trovato a vivere in una realtà dove il forestiero andava evitato, e persino dopo la morte veniva seppellito a parte, in un luogo considerato impuro (“Il Campo del vasaio per la sepoltura degli stranieri” Mt 27,7). Al tempo di Gesù vige una separazione totale tra giudei e stranieri, come riconosce Pietro: “Voi sapete come non sia lecito a un giudeo di aver relazioni con uno straniero o di entrar in casa sua” (At 10,28).

In questo ambiente stupisce il comportamento del Cristo che da una parte arriva a identificarsi con gli ultimi della società (“Ero straniero e mi avete accolto”, Mt 25,35.43), e proclama benedetti quanti avranno ospitato lo straniero  (“Venite benedetti del Padre mio”¸ Mt 25,34), dall’altra, Gesù accusa con parole tremende quelli che non lo fanno (“Via, lontano da me, maledetti… perché ero straniero e non mi avete accolto”, Mt 25,41.43), con una maledizione che richiama quella del primo assassino della Bibbia, il fratricida Caino (“Ora sii maledetto”, Gen 4,11). Se la risposta alle altrui necessità era un fattore di vita, la mancata risposta è causa di morte. Per Gesù negare l’aiuto all’altro è come ucciderlo.

Gesù non solo si identifica nello straniero, ma nei vangeli il suo elogio va proprio per i pagani, personaggi tutti positivi (eccetto Pilato in quanto incarnazione del potere) e portatori di ricchezza. Si teme sempre cosa e quanto si debba dare allo straniero e non si riconosce quel che si riceve dallo stesso. Nella sua attività Gesù si troverà di fronte ottusità e incredulità persino da parte della sua famiglia e dei suoi stessi paesani, ma resterà ammirato dalla fede di uno straniero, il Centurione, e annuncerà che mentre i pagani entreranno nel suo regno, gli israeliti ne resteranno esclusi (Mt 8,5-13; Mt 27,54).

Nella sinagoga di Nazaret, il suo paese, Gesù rischierà il linciaggio per aver avuto l’ardire di tirare fuori dal dimenticatoio due storie che gli ebrei preferivano ignorare: Dio in casi di emergenza e di bisogno non fa distinzione tra il popolo eletto e i pagani, ma dirige il suo amore a chi più lo necessita. Così nel caso di una grande carestia che colpì tutto il paese, aiutò una straniera, una pagana, “una vedova a Sarepta di Sidone”  (Lc 4,26), e con tutti i lebbrosi che c’erano al tempo del profeta Eliseo, il signore guarì uno straniero:  “Naamàn, il Siro” (Lc 4,27).

Prima noi? Gesù, manifestazione vivente dell’amore universale del Padre, vuole condividere i pani in terra pagana così come ha fatto in Israele (Mt 14,13-21). La resistenza dei discepoli di portare anche agli stranieri la buona notizia, viene dagli evangelisti raffigurata nell’incontro di Gesù con una donna straniera, cananea (fenicia) che invoca la liberazione della figlia da un demonio (Mt 15,22)La donna, succube dell’ideologia nazional religiosa che faceva ritenere i pagani inferiori ai Giudei, si accontenterebbe di poco,  anche delle briciole (“Sì, Signore, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro signori”, Mt 15,27).  Nella tradizione biblica i figli di Israele sono chiamati a dominare le nazioni pagane, mentre i pagani sono destinati ad essere dominati. Non c’è uguaglianza tra gli appartenenti al popolo eletto e gli esclusi. Gli uni sono figli, e gli altri canianimali ritenuti impuri e portatori del demonioPer questo non si può dare il pane a quanti, per la loro condizione di pagani, sono veicolo di impurità e contaminazione.

Sarà una donna, per giunta pagana, a impartire una lezione ai discepoli del Cristo. Costei ha infatti compreso che non ci sono dei figli e dei cani, quelli che meritano e gli esclusi, quelli che hanno diritto e quelli no, un prima (noi) e un dopo (gli altri), ma tutti possono cibarsi insieme, e allo stesso tempo, dell’unico pane che alimenta la vita. Essa comprende quello che i discepoli fanno fatica a capire e ad accettare, cioè, che la compassione e l’amore vanno al di là delle divisioni razziali, etniche e religiose.

La reazione di Gesù è di grande ammirazione: “Allora Gesù le replicò: Donna, grande è la tua fede! Ti sia fatto come vuoi”. (Mt 15,28), e ai pagani Gesù non concederà le briciole, ma anche in terra straniera ci sarà l’abbondante condivisione dei pani, segni della benedizione divina (Mt 15,32-39).

L’esperienza e il messaggio di Gesù verranno poi raccolti dagli altri autori del Nuovo Testamento, in particolare da Paolo, che in occasione di un naufragio, si stupirà per la “rara umanità” con cui lui e gli altri naufraghi sono stati ospitati dai barbari di Malta (At 28,2), e arriverà a capire una verità importante: “Qui non c’è più Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro o Scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti” (Col 3,11; Gal 3,28).

La Chiesa ha compreso e annuncia che con Gesù non si possono innalzare barriere, ma solo abbattere tutti i muri che gli uomini hanno costruito (“Egli infatti è la nostra pace, colui che dei due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che ci divideva…”, Ef 2,14), non solo i muri esteriori (mattoni), forse i più facili da demolire, ma quelli interiori (pregiudizi), mentali, teologici, morali, religiosi, i più difficili da estirpare perché li crediamo buoni o di provenienza divina.

La Meloni telefona alla Segre: “ci siamo astenuti perché noi difendiamo la famiglia”. La risposta: “io difendo così tanto la mia famiglia che sono stata sposata per sessant’anni con lo stesso uomo. Qualcuno mi dovrà spiegare cosa c’entri questo con la commissione contro l’odio.”

 

 

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La Meloni telefona alla Segre: “ci siamo astenuti perché noi difendiamo la famiglia”. La risposta: “io difendo così tanto la mia famiglia che sono stata sposata per sessant’anni con lo stesso uomo. Qualcuno mi dovrà spiegare cosa c’entri questo con la commissione contro l’odio.”

Giorgia Meloni mi ha telefonato l’altra sera: sa, ci siamo astenuti perché noi difendiamo la famiglia. Le ho risposto: cara signora, io difendo così tanto la mia famiglia che sono stata sposata per sessant’anni con lo stesso uomo. Qualcuno mi dovrà spiegare cosa c’entri tutto questo con la commissione contro l’odio.
Liliana Segre

Nulla da aggiungere. Proprio un altro livello.

“Il mio era un appello etico che parlava alle coscienze, alle anime e ai cervelli dell’intero ceto politico italiano, senza distinzione tra destra e sinistra. Davo per scontato che il Senato della Repubblica l’avrebbe accolto come si accoglie un principio fondamentale di civiltà.

Il mio sentimento davanti alle astensioni? Stupore”

Liliana Segre

E forse qui la Segre ha peccato di ingenuità misto ad ottimismo… Cara Sig.ra Segre, purtroppo Lei dovrebbe saperlo più degli altri che cercare coscienza, anima e cervello nei fascisti è solo tempo sprecato…

By Eles

Mozione Segre contro razzismo e antisemitismo: Fratelli d’Italia dice NO, Salvini balbetta e accampa pretesti “Chi può giudicare?” per no dispiacere i razzisti che lo sostengono… E Voi veramente volete farvi governare da questi fascisti?

 

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Mozione Segre contro razzismo e antisemitismo: Fratelli d’Italia dice NO, Salvini balbetta e accampa pretesti “Chi può giudicare?” per no dispiacere i razzisti che lo sostengono… E Voi veramente volete farvi governare da questi fascisti?

 

Fratelli d’Italia… E che ci aspettavamo da una forza politica votata da tanti che vanno ancora in pellegrinaggio a Predappio e che continua a esaltare uno come Almirante che ebbe la sua fetta di responsabilità nelle leggi razziali in Italia?

Che trovassero le solite scuse, per la verità poco credibili e un po’ da azzeccagarbugli: Fratelli d’Italia ha espresso riserve sul testo della mozione della maggioranza per istituire una commissione straordinaria voluta dalla senatrice a vita Liliana Segre contro razzismo, antisemitismo e odio, in discussione a Palazzo Madama.

“Quel testo pone molti punti critici – ha detto il senatore Giovanbattista Fazzolari – Ad esempio tra le voci di odio nell’attuale risoluzione, vengono messi fuori legge Fratelli d’Italia e quindi per noi diventa un problema. E’ così quando si parla di nazionalismo, etnocentrismo e anche pregiudizi e stereotipi che significano tutto e il contrario di tutto”.

Da qui la conclusione: “Se Segre vorrà riproporre un testo che realmente contrasti le parole odio, antisemitismo e ogni forma liberticida, FdI sarà ben lieta di firmare”. Invece “se la risoluzione rimane quella che è oggi, purtroppo non possiamo firmare”.

E salvini, balbettando, accampa scuse. Mica può dare un dispiacere allo zoccolo duro del suo elettorato, fatto si fascisti, razzisti e bestie ignoranti… Questa fattispecie è già presente nel codice penale, la Legge Mancino contro l’odio razziale e le aggravanti sulle ingiurie per esempio. Ma non bastano. Lo vediamo tutti ogni giorno sui social come l’odio e il razzismo si mescolino. Di fronte a “Sporco Negro”, “Gli ebrei nei forni” e “I napoletani puzzano” non ci vuole uno scienziato per capire che si tratti di razzisti. Quindi la Lega e non solo cerca dei pretesti perché è reale che ci sia un problema di intolleranza. Con la storiella dell’attacco alle libertà vorrebbero permettere a tutti di scrivere qualsiasi bestialità.
“Una commissione? E’ pericoloso che uno si permetta di decidere. Chi sono i giudici supremi? Chi giudica cosa è razzismo?”. Matteo Salvini, dallo studio di CartaBianca su Rai3, si pronuncia così sul tema della commissione parlamentare contro l’hate speech.
“Sull’antisemitismo non si discute ma – aggiunge il leader della Lega – io mi becco del razzista perchè dico di controllare gli sbarchi. E’ razzismo? E’ razzismo se un sindaco della Lega dice che vuole dare le case popolari agli italiani, prima?” “Siccome quando ripropongo certe cose ci sono i ricorsi e i giudici, dimmi chi è il giudice e poi ne parliamo”, rilancia Salvini.
Quanto al tema delle offese denunciate dalla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta a Auschwitz, il leader della Lega ricorda che “dire crepa è grave a prescindere, non c’è un’offesa più o meno grave, se a un uomo o a una donna, a un nero o a un giallo. Chi lo fa è un delinquente. Bisogna cancellare la violenza da piazze e web, ne sono vittima continuamente, ma non è che ci sono piatti diversi su cui contare gli insulti”.

 

 

fonti:

https://www.globalist.it/news/2019/10/30/mozione-segre-contro-razzismo-e-antisemitismo-fratelli-d-italia-ovviamente-dice-no-2048341.html

https://www.globalist.it/politics/2019/10/30/salvini-non-vuole-la-commissione-contro-il-razzismo-e-invoca-pretesti-chi-puo-giudicare-2048324.html

Più della metà degli elettori della Lega non va oltre la licenza media. E molti di questi sono fermi alla licenza elementare: ecco i dati… Capirete così da dove viene razzismo, omofobia, misoginia e fascismo…!

 

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Più della metà degli elettori della Lega non va oltre la licenza media. E molti di questi sono fermi alla licenza elementare: ecco i dati… Capirete così da dove viene razzismo, omofobia, misoginia e fascismo…!

Più della metà degli elettori della Lega non va oltre la licenza media: i dati

Chi vota Lega – Sulle pagine di Repubblica, sono stati pubblicati alcuni studi che evidenziano le caratteristiche dell’elettore medio della Lega, sulla base delle indagini di alcuni istituti demoscopici, in particolare Ixé e Emg Acqua.

Il primo dato che risalta è che il Carroccio ha incrementato il suo bacino elettorale nel Sud Italia: “9 elettori su 100 vivono nel Nord Ovest (un anno fa il rapporto era di 36 a 100), 25 su 100 nel Nord Est (con un la conquista di Emilia Romagna e Friuli) mentre l’aumento delle percentuali di leghisti al Centro (da 23 a 27 su 100) e al Sud (dal 12 al 18 su 100) è evidente. Più modesta la crescita nelle Isole (da 8 a 10)”.

In aumento anche l’elettorato femminile. Le Lega, inoltre, raccoglie i voti di molti delusi dal Movimento Cinque Stelle, passati in un anno dal 14 al 23 per cento.

“Non è un caso, in questo quadro, se muta anche il profilo professionale del leghista-tipo: aumenta il numero di coloro che hanno un impiego a tempo indeterminato, e soprattutto dei dipendenti pubblici, categoria ampiamente diffusa al Sud. E se è bassa la fascia di disoccupati, alta è l’età media: gli over 45 salgono dal 60 al 70 per cento del totale”, scrive Repubblica.

Chi vota Lega | Istruzione – “L’istruzione media dei fan salviniani non è elevata: il 55 per cento si è fermato alla licenza elementare o media. La fede, sulla carta, è solida (quasi la metà dichiara di partecipare almeno a una funzione religiosa ogni mese) e le posizioni sono conservatrici: ne è simbolo, in Sardegna, l’ultrà cattolico Alberto Agus, esponente del movimento Nova Civilitas che sostiene cinque candidati-top della Lega alle Europee”.

Altro dato interessante è che tra gli elettori di Salvini aumenta la percentuale di chi vuole restare in Europa (dal 59 al 67,7 per cento).

“E pensare che la Lega, cinque anni fa, aveva messo accanto al simbolo elettorale lo slogan ‘Basta Euro’. Ma l’armata verde ha cambiato fisionomia. E sono mutati anche gli obiettivi”, conclude Emanuele Lauria.

 

fonte: https://www.tpi.it/politica/chi-vota-lega-e-salvini-dati/