Boschi: “Ho promesso di ritirarmi dalla politica e poi non l’ho fatto? Non mi sembra così grave” …Ed è questa la cosa più grave: prendono per il c… la gente, ma non se ne vergognano nemmeno più!

 

Boschi

 

 

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Boschi: “Ho promesso di ritirarmi dalla politica e poi non l’ho fatto? Non mi sembra così grave” …Ed è questa la cosa più grave: prendono per il c… la gente, ma non se ne vergognano nemmeno più!

 

Boschi: ‘Ho promesso di ritirarmi dalla politica e poi non l’ho fatto? Non mi sembra così grave’

“Col senno di poi ho sbagliato. Ma l’ho detto perché credevo in quella battaglia. Se c’è ancora qualcuno che a 35 anni fa politica con passione, e magari si lascia scappare una frase per un eccesso di entusiasmo, non mi sembra così grave.”

Così l’ex ministro delle Riforme costituzionali, Maria Elena Boschi rispondendo ad una domanda del Corriere della Sera sulla critica che le si rivolge dopo la sconfitta del referendum al 2016, ovvero che aveva promesso di ritirarsi ma poi non l’ha fatto.

Quanto al suo impegno politico, Boschi ha detto: “Credo che quello che ho fatto io, nel bene o nel male, sia stato accettato con più fatica che non se l’avesse fatto un uomo.”

“Nonostante gli enormi passi in avanti non riusciamo ancora ad accettare che le donne, a maggior ragione se giovani, possano avere dei ruoli in cui si gestisce il potere. E io li ho avuti” – ha aggiunto – “Non siamo ancora davvero abituati in politica e neanche in altri settori.”

In riferimento agli eventuali errori commessi dal Pd e da Renzi, l’ex ministro ha risposto così: “Se abbiamo sbagliato, abbiamo sbagliato tutti perché abbiamo condiviso con lui le scelte in Consiglio dei ministri e nel Pd”.

E ancora: “Forse abbiamo voluto affrontare in una sola volta, tutte insieme, troppe riforme. Ma non penso che ci fosse un altro modo per cambiare il Paese dopo 20 anni di scelte rinviate”

“Sul piano politico non abbiamo capito che il voto sul referendum sarebbe stato un voto politico” – ha sottolineato – “E poi non siamo stati capaci di comunicare quello che facevamo in modo efficace, forse.”

Rispondendo ad una domanda su chi debba essere il nuovo segretario, l’esponente dem ha affermato: “Il nuovo segretario o la nuova segreteria dovrà riuscire a riaccendere un sogno. Io voterò qualcuno che non rinneghi quello che abbiamo realizzato in questi anni.”

tratto da: https://www.silenziefalsita.it/2018/09/20/boschi-ho-promesso-di-ritirarmi-dalla-politica-e-poi-non-lho-fatto-non-mi-sembra-cosi-grave/

Martina attacca Di Maio e Salvini: “taglia del 10 per cento il fondo per i disabili” …Ma il taglio risale al governo Gentiloni. Tecnicamente si chiama “figura di merda storica”…!

 

Martina

 

 

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Martina attacca Di Maio e Salvini: “taglia del 10 per cento il fondo per i disabili” …Ma il taglio risale al governo Gentiloni. Tecnicamente si chiama “figura di merda storica”…!

“Il segretario Pd Martina attacca Matteo Salvini dicendo che il nostro governo ha tagliato un fondo per i disabili. In realtà a tagliare quei fondi è stato il governo Gentiloni, di cui Martina era ministro”.

Lo ha scritto su Facebook il ministro per la famiglia e le disabilità Lorenzo Fontana, il quale ha sottolineato che il governo Conte questi fondi vuole incrementarli. “Ormai non sanno più cosa inventarsi,” ha commentato, riferendosi al Partito Democratico.

Martina ha eliminato il post (pubblicato sul social network giovedì scorso), ma Fontana aveva già ottenuto lo screenshot, nel quale si legge:

“Salvini si è riempito la bocca con la creazione del ministero della Disabilità. Ora che fa col suo complice Di Maio? Taglia del 10% il fondo per i disabili stanziato con il ‘Dopo di noi’. Ignobile. Il governo provveda subito al ripristino dei 10 milioni tagliati senza dare spiegazioni”.

Sulla questione non è intervenuto soltanto Martina, ma anche altri esponenti dem.

L’ex deputata Pd Ileana Argentin, prima firmataria della legge sul ‘Dopo di noi’, con cui è stato stanziato il fondo per i disabili, ha dichiarato:

“È una vergogna. Dopo anni di lotte e battaglie per garantire il ‘lusso’ di morire ai genitori dei disabili gravi, oggi senza spiegazioni e con una passata di spugna si abbandonano i più deboli. Questo comportamento è ignobile e i giallo-verdi sono senza coscienza, altro che ministero della Disabilità”.

E Pietro Barbieri, responsabile Welfare e Terzo settore del Pd, ha affermato che quella del governo gialloverde è “una decisione che dopo anni di lotte, riporta indietro il Paese, lasciando di nuovo le famiglie di fronte all’istituzionalizzazione del proprio figlio”.

“Quelle persone – ha aggiunto Barbieri – che a parole, ma solo a parole, il governo dice di voler aiutare. Questo è il primo atto sulla disabilità del Governo che ha istituito un ministero ad hoc”.

Diego Fusaro: “Orfini vuole sciogliere e rifondare il Pd? Prima idea ottima, seconda pessima”

 

Fusaro

 

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Diego Fusaro: “Orfini vuole sciogliere e rifondare il Pd? Prima idea ottima, seconda pessima”

“Orfini: ‘Sciogliamo il Pd e rifondiamolo’ . Ottima idea la prima, pessima la seconda”.

Diego Fusaro commenta così le dichiarazioni del presidente del Partito Democratico Matteo Orfini, il quale intervenendo alla sesta edizione della festa di Left Wing ha affermato:

“Stracciamo lo statuto del Pd, sciogliamolo e rifondiamolo. Non serve cambiare nome”. “Mettiamo insieme un pezzo di paese che non condivide le politiche di questo governo: – ha aggiunto Orfini – dobbiamo costruire una risposta dopo la sconfitta che sia all’altezza della sfida. Il partito com’è oggi non funziona. Mi rivolgo a tutti, basta questa distinzione con la società civile, decidiamo insieme la linea politica e la leadership”.

Secondo Fusaro il Pd non può essere rifondato in quanto “è, nella sua essenza, l’esito terminale del processo metamorfico kafkiano della sinistra, che dal grande comunista Gramsci è passata al privatizzatore liberal D’Alema e al tosco rottamatore nichilista Renzi.” “Un processo – ha osservato – che ovviamente non ha bisogno di commenti. Si tratta, a ben vedere, di un orrido serpentone metamorfico, Pci-Pds-Ds-Pd.”.

“A ogni cambiamento di nome è seguito un sempre maggiore allineamento con l’ordine dominante capitalistico, di cui ormai la sinistra post-marxista è la più servile sostenitrice,” ha concluso Fusaro nel suo breve post per la rubrica “Lampi del Pensiero” su Affari Italiani.

 

tratto da: https://www.silenziefalsita.it/2018/09/16/fusaro-orfini-vuole-sciogliere-e-rifondare-il-pd-prima-idea-ottima-seconda-pessima/

 

Un grande editoriale di Marco Travaglio: ‘Ma questi signori l’hanno capito perché hanno perso le elezioni?’

 

Marco Travaglio

 

 

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Un grande editoriale di Marco Travaglio: ‘Ma questi signori l’hanno capito perché hanno perso le elezioni?’

 

“Chi riesce a seguire le cronache sulle mosse di quel che resta del centrosinistra, e a rimanere sveglio, non può non domandarsi: ma questi signori l’hanno capito perché hanno perso le elezioni?”

Se lo chiede Marco Travaglio nel suo editoriale di oggi, nel quale passa in rassegna tutti gli errori del Pd e del centrosinistra degli ultimi anni.

La risposta a questa domanda, secondo il direttore del Fatto Quotidiano, è no. “Anzi, – aggiunge – l’impressione è che non si siano neppure posti la domanda”.

Travaglio osserva che il centrosinistra seguita “a comportarsi come dinanzi non a una catastrofe epocale, ma a un incidente di percorso”. E dunque aspetta la fine del governo giallo-verde in attesa del rilancio.

Il loro errore però, secondo il giornalista, è che “non fanno nulla per capire chi sia e perché continui a guadagnare consensi”. E infatti “un premier semisconosciuto come Conte, stando ai sondaggi, gode del 69% di popolarità”.

Ciononostante, secondo Travaglio la maggioranza M5S-Lega “passa gran parte del suo tempo a litigare, a commettere errori puerili e gaffe plateali, ad annunciare cose che non potrà mai fare, a smentire le voci dal sen fuggite a questo o quel ministro”.

Tuttavia questo, invece di “gonfiare le vele alle opposizioni” continua Travaglio “porta altro fieno in cascina ai governativi”.

Il motivo di questo rifiuto verso il centrosinistra sarebbe “che il ricordo dei disastrosi governi precedenti è talmente vicino, vivido, incombente che nessun errore dei nuovi arrivati può suscitare un rimpianto per i partiti sconfitti alle elezioni”.

tratto da: https://www.silenziefalsita.it/2018/08/05/pd-travaglio-ma-questi-signori-lhanno-capito-perche-hanno-perso-le-elezioni/

Leggi l’editoriale di Marco Travaglio:

Ma la sinistra l’ha capito perché ha perso le elezioni?

Chi riesce a seguire le cronache sulle mosse di quel che resta del centrosinistra, e a rimanere sveglio, non può non domandarsi: ma questi signori l’hanno capito perché hanno perso le elezioni? A cinque mesi dalla disfatta del 4 marzo, la risposta è no. Anzi, l’impressione è che non si siano neppure posti la domanda. Continuano a comportarsi come dinanzi non a una catastrofe epocale, ma a un incidente di percorso, a un’afflizioncella passeggera: aspettano fischiettando che passi la nuttata, o il cadavere del nemico giallo-verde, che peraltro non fanno nulla per capire chi sia e perché continui a guadagnare consensi. Un premier semisconosciuto come Conte, stando ai sondaggi, gode del 69% di popolarità, di poco superiore a quella del suo governo e dei dioscuri Di Maio e Salvini. Eppure la maggioranza Frankenstein nata due mesi fa passa gran parte del suo tempo a litigare, a commettere errori puerili e gaffe plateali, ad annunciare cose che non potrà mai fare, a smentire le voci dal sen fuggite a questo o quel ministro, in una cacofonia incoerente e pasticciona che dovrebbe gonfiare le vele delle opposizioni. E invece porta altro fieno in cascina ai governativi. Possibile che a sinistra, fra una maglietta rossa e un appello antifascista, nessuno capisca quel che sta accadendo?

Eppure è tutto molto chiaro: il ricordo dei disastrosi governi precedenti è talmente vicino, vivido, incombente che nessun errore dei nuovi arrivati può suscitare un rimpianto per i partiti sconfitti alle elezioni. Ci si accontenta che i nuovi arrivati facciano ogni tanto il contrario dei vecchi: qualche freno al precariato, qualche nomina per merito e non per tessera (dall’ad Rai ai nuovi vertici Fs), lo stop all’ultima svuotacarceri e al bavaglio sulle intercettazioni, la rimessa in discussione di grandi opere assurde come il Tav Torino-Lione. Anche perché né il Pd, né Leu (o come diavolo si chiama ora) né tantomeno FI fanno assolutamente nulla per distaccarsi da quel passato e poter dire agli italiani: “Ora siamo un’altra cosa, voltiamo pagina e ripartiamo da zero”. FI non può per una dannazione genetica: è nata con B. e morirà con B. Ma il Pd e la sinistra non dovrebbero avere problemi a trovare nuovi leader: oltretutto ci sono abituati, avendone cambiati una trentina in vent’anni. Però un conto sono i nuovi leader, un altro sono i leader nuovi. Gente, cioè, capace di parlare un linguaggio diverso, portare contenuti diversi e raggiungere elettori diversi: perduti e mai avuti. Finora, invece, lo scouting pidino si è concentrato su leader nuovi, o seminuovi, o di seconda mano, o di seconda fila.

Dirigenti che stavano al governo e vorrebbero dirigere il partito, come se il partito non avesse perso proprio per i disastri fatti al governo. Martina e Gentiloni sono brave persone, ma chi li ha mai sentiti prendere le distanze da Renzi su questioni sostanziali come lavoro, povertà, precariato, nomine, casta, corruzione, tasse? Le ultime cartine al tornasole sono due casi all’apparenza minori, almeno per l’impatto sui conti pubblici (non sull’immaginario collettivo): i vitalizi e l’Air Force Renzi (gemello dei Rolex d’Arabia). Per farla finita con i privilegi pensionistici dei parlamentari bastava – come scrisse il Fatto due anni fa in un appello con centinaia di migliaia di firme – una delibera degli uffici di presidenza di Camera e Senato. I 5Stelle, appena Fico s’è seduto a Palazzo Madama, hanno subito provveduto, trascinandosi dietro una Lega riottosa. La casta confidava nella rivincita al Senato grazie alla santa patrona Maria Elisabetta Casellati Alberti Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare. Che ha chiesto pareri a tutti nella speranza che qualcuno le rispondesse che no, tagliare i vitalizi non si può. Invece persino il Consiglio di Stato ha detto che sì, si può. Così ora anche il Senato sarà costretto a imitare la Camera. E chi se ne gioverà? Il M5S.

Sarebbe bastato che un anno fa il Pd facesse altrettanto, anziché presentare la legge Richetti e poi bocciarla, per poter vantare almeno quel successo. Ora, per cancellare quel pessimo ricordo, non basta piazzare Martina, o Gentiloni, o Calenda al posto di Renzi: ci vuole qualcuno che negli ultimi anni facesse altro. L’Air Force Renzi, monumento supremo al superego provincialotto del capo, fu svelato dal Fatto due anni fa: si sapeva fin da subito che era una boiata pazzesca. Ora che il nuovo governo disdice il contratto-capestro Alitalia-Etihad da 150 milioni (e per il leasing, mica per l’acquisto, che sarebbe costato meno; e per fortuna ci siamo risparmiati i 15 o 16 che sarebbe costato il nuovo arredamento sognato dal megalomane di Rignano), nessun pretendente al trono del Nazareno può dire alcunché. Erano tutti lì attorno a Renzi a fischiettare e a parlar d’altro, oppure a salire a bordo (da Gentiloni a Scalfarotto). Casi come questo ne verranno fuori molti altri, ora che i vincoli di solidarietà-omertà si allentano dopo l’uscita del Pd dalle stanze dei bottoni. Qualcuno lo svelerà la nuova maggioranza, aprendo i cassetti e gli armadi. Qualcuno altro magari lo scopriranno le procure. È così difficile capire che il Pd può avere un futuro solo facendo subito tabula rasa del passato e affidandosi a qualcuno che non c’era? Alla festa della Versiliana (30 agosto-2 settembre), abbiamo invitato alcuni esponenti della sinistra che rispondono all’identikit: amministratori di lungo corso, ma estranei alla stagione renziana, come Zingaretti; e giovani molto meno noti che meriterebbero la ribalta nazionale per essere messi alla prova. Se fossero già stati in pista dopo il 4 marzo, avrebbero evitato il capolavoro di un partito che si dice di sinistra e prima spinge i 5Stelle tra le braccia di Salvini, poi comincia a strillare al governo fascista.

tratto da: https://infosannio.wordpress.com/2018/08/05/ma-la-sinistra-lha-capito-perche-ha-perso-le-elezioni/

 

Il Pd propone legge per introdurre salario minimo: “Non si può pagare lavoratore meno di 9 euro l’ora” …Ah, se avessero governato loro. E invece abbiamo avuto quelle CAROGNE che hanno abolito l’art. 18, inventato il jobs act e tagliato sanità, scuola e pensioni…!

 

salario

 

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Il Pd propone legge per introdurre salario minimo: “Non si può pagare lavoratore meno di 9 euro l’ora” …Ah, se avessero governato loro. E invece abbiamo avuto quelle CAROGNE che hanno abolito l’art. 18, inventato il jobs act e tagliato sanità, scuola e pensioni…!

 

Leggiamo da Fanpage:

Pd propone legge per introdurre salario minimo: “Non si può pagare lavoratore meno di 9 euro l’ora”

Il Pd ha presentato una proposta di legge per introdurre il salario minimo orario per tutti i lavoratori che non hanno un contratto collettivo di riferimento. La proposta prevede un minimo orario di 9 euro netti. “Vogliamo un salario che aiuti il sistema ad aumentare il livello dei salari, è una scommessa che valorizza i corpi intermedi”, afferma il segretario dem Maurizio Martina.

In una fase in cui il Parlamento attende di discutere il Decreto dignità, il primo provvedimento del governo che passerà all’esame delle Camere, il Partito Democratico propone un disegno di legge che introduca il salario minimo orario per tutti i lavoratori che non hanno un contratto collettivo di riferimento. Il minimo di retribuzione oraria fissato dalla legge è di 9 euro netti. L’obiettivo, secondo quanto spiegato dal segretario del Pd Maurizio Martina durante la presentazione avvenuta oggi alla Camera, è quello di “sperimentare un salario che possa aiutare il sistema ad aumentare il livello dei salari. È una scommessa che valorizza i corpi intermedi”.

Martina ricorda che il salario minimo legale esiste già in molti paesi europei e solo in cinque stati non è ancora presente. Nella proposta di legge si prevede una commissione formata da esperti e rappresentanti delle parti sociali che avrebbero il compito di fornire indicazioni al ministero del Lavoro per aggiornare periodicamente il valore del salario minimo.

Il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, sottolinea come questa nuova iniziativa si vada ad affiancare alle precedenti proposte di legge avanzate su reddito di inclusione e assegno universale per i figli: “Si completa l’agenda sociale proposta dal Pd”. “Manteniamo un impegno per tutelare le oltre 2 milioni di persone che sono fuori da questa soglia. Il governo fa promesse – osserva Delrio – noi presentiamo una proposta che non va contro il tema della contrattazione, anzi aiuta il lavoro dei sindacati”. Alla presentazione c’era anche la responsabile Lavoro del Pd, Chiara Gribaudo, che ha spiegato come si tratti di “un salario minimo legale e non contrattuale per i settori non sindacalizzati: la nostra proposta migliorabile è di 9 euro netti”

………………….

Che bravi questi del Pd, senza dubbio la possima volta che potremo, dobbiamo votarli… Mica come quelle CAROGNE che ci hanno governato 5 anni abolendo l’art. 18, inventando il jobs act e tagliando sanità, scuola e pensioni…!

Vergognoso – Italia stampa da terzo mondo – arrestato il governatore PD Pittella (RIPETIAMO PD), ma i giornali a stento se ne accorgono, ma se la Raggi fa una scorreggia…

 

Pittella

 

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Vergognoso – Italia stampa da terzo mondo – arrestato il governatore PD Pittella (RIPETIAMO PD), ma i giornali a stento se ne accorgono, ma se la Raggi fa una scorreggia…

Sanità in Basilicata, arrestato il governatore PD Pittella (RIPETIAMO PD): “Influenzate le scelte. Se si ricandida, pericolo che ricommetta reati”

Il presidente della Regione ai domiciliari con l’accusa di concorso in falso e abuso d’ufficio in un’inchiesta su raccomandazioni nelle nomine e manipolazione di concorsi. Altre 29 persone ai vertici del sistema sanitario lucano sono state raggiunte da misure restrittive perché accusate “a vario titolo di reati contro la Pubblica amministrazione”

Ma voi avete notato come la notizia dell’arresto di Pittella è stata riportata dai mass media (quotidiani e tv)?
Come sempre: molto soft (servizi brevi) e abbinata ad altri fatti di attualità per stemperarne la gravità.

Insomma non è successo niente o quasi…

Se invece Di Maio sbaglia un congiuntivo o la Taggi fa una scorreggia…

CHE SCHIFO !!

Faraone: “Io, piddino, mi chiedo: è civiltà lasciar morire in carcere Dell’Utri?” …Ma perchè questo cretino, invece di chiederlo a noi, non va a chiederlo, magari guardandoli negli occhi, ai parenti di Falcone e Borsellino ed a quelli delle loro scorte?

 

Dell'Utri

 

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Faraone: “Io, piddino, mi chiedo: è civiltà lasciar morire in carcere Dell’Utri?” …Ma perchè questo cretino, invece di chiederlo a noi, non va a chiederlo, magari guardandoli negli occhi, ai parenti di Falcone e Borsellino ed a quelli delle loro scorte?

 

Faraone: «Io, piddino, mi chiedo: è civiltà lasciar morire in carcere Dell’Utri?»

La risposta dovrebbe essere semplice: perchè è un MAFIOSO, e come tale è la feccia della feccia della società, ha la coscienza di uno sciacallo e le mani sporche del sangue di tanta gente onesta…

Ma che ci volete fare, è del Pd…

Ma io un consiglio glie lo darei pure:

“Caro Faraone, mettiti in macchina e vatti a fare un giro tra i parenti di Falcone, Borsellino, delle loro scorte e di tanti altri innocenti e onesti che la MAFIA  ha barbaramente ammazzato.

Vedi un po’ loro come la pensano…

Poi, se per te non è troppo arduo, rifletti…

By Eles

Ricapitoliamo – Arriva “l’incapace” Toninelli e scopre che la Lifeline è una nave illegale. L’Olanda conferma e Malta la sequestra. Però quando c’erano Minniti, Renzi e Gentiloni Lifeline ha attraccato in Italia ben 362 volte! Forse c’è qualcosa che non quadra…

 

Lifeline

 

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Ricapitoliamo – Arriva “l’incapace” Toninelli e scopre che la Lifeline è una nave illegale. L’Olanda conferma e Malta la sequestra. Però quando c’erano Minniti, Renzi e Gentiloni Lifeline ha attraccato in Italia ben 362 volte! Forse c’è qualcosa che non quadra…

Ricapitoliamo:

Arriva un “incapace”, come loro definiscono quelli dei 5stelle, Toninelli e subito scopre che la Lifeline è una nave illegale. In breve l’Olanda conferma e Malta la sequestra l’imbarcazione.

E stiamo parlando di una nave che quando governavano quelli “capaci” (Minniti, Renzi e Gentiloni) ha attraccato in Italia ben 362 volte!

Forse c’è qualcosa che non quadra… E probabilmente non è solo questione di capacità o incapacità… qua parliamo di malfede e interessi!

La Lifeline è stata sequestrata per l’avvio di un’indagine, il capitano dell’imbarcazione ha ignorato le leggi internazionali. La nave dovrà essere tenuta sotto sequestro fino alla conclusione dell’inchiesta della magistratura maltese, che indaga sul fatto che l’Olanda ha ufficialmente confermato, nero su bianco, che non è nel loro registro navale e che l’imbarcazione risulta come “nave da diporto” e che come tale non può compiere intercettazioni di naufraghi.

C’è altro da aggiungere?

 

By Eles

Paragone contro il Pd: “è imbarazzante che da sinistra arrivino critiche sul reddito di cittadinanza. Perdete perché avete tradito i lavoratori”

 

Paragone

 

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Paragone contro il Pd: “è imbarazzante che da sinistra arrivino critiche sul reddito di cittadinanza. Perdete perché avete tradito i lavoratori”

“Provo un certo imbarazzo nel sentire che proprio dai banchi di sinistra arrivano le critiche sul reddito di cittadinanza, che spazza via il ricatto di quegli imprenditori che continuano a dire ‘o prendete questo contratto, o vi adeguate a questa paga, oppure fuori c’è la fila di disoccupati pronti a fare quello che tu oggi neghi’. Magari stranieri illegali che sono così più facili da minacciare”.

Lo ha detto Gianluigi Paragone intervenendo giovedì al Senato.

“Il neoliberismo accettato dal centrosinistra, o come primo attore o come sostegno di governi tecnici – ha proseguito l’esponente pentastellato – ha fatto sì che il lavoro diventasse sinonimo di occupazione. Ma lavoro e occupazione non sono la stessa cosa, assolutamente. Il lavoro che diventa lavoretto, com’è un po’ nel predicato della frontiera della gig economy, che se non normata rischia di produrre un moderno feudalesimo”.

“Bene quindi ha fatto il ministro Di Maio – ha aggiunto Paragone – un segno evidente e marcato sui riders, cioè sui fattorini che consegnano il cibo a domicilio”.

Secondo il senatore del M5S non servono nuove leggi, ma “quelle che ci sono vanno rispettate per onorare la legge e onorare il lavoro. Investendo in sicurezza si rispetta la legge e si onora il lavoro”. “Per questo – ha continuato – premiare anche fiscalmente chi investe in sicurezza serve anche di più che intervenire con altre norme”.

“La sicurezza – ha affermato l’ex conduttore de La Gabbia rivolgendosi ai senatori di sinistra – è un fatto culturale, i cittadini e i lavoratori sono centrali. Lo dico ai banchi di sinistra: se avete perso anche nelle regioni rosse è perché forse avete tradito i lavoratori. Questo è l’insegnamento che arriva”.

Paragone ha poi invitato a fermare la pubblicità del gioco d’azzardo e ha concluso: “La sicurezza parte dai diritti e dalla dignità.”

 

Gianluigi Paragone vs Pd: “Avete tradito i lavoratori!”

Amministrative: crollano roccaforti del centrosinistra come Pisa, Siena e Imola. A qualcuno saranno andati i popcorn di traverso…

 

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Amministrative: crollano roccaforti del centrosinistra come Pisa, Siena e Imola. A qualcuno saranno andati i popcorn di traverso…

 

Una catastrofe. Con le roccaforti rosse Toscana ed Emilia Romagna espugnate inesorabilmente dal centrodestra. Per il Pd, i ballottaggi delle amministrative sono un tracollo. Perde Massa, Pisa – dove la Lega è il primo partito e Siena. Perde persino Imola, che va ai Cinquestelle e Ivrea. Nei ballottaggi delle amministrative il centrosinistra esce sconfitto, incassando una sonora batosta, nonostante sia riuscito a imporsi ad Ancona, Teramo e Brindisi. Esemplare il caso Toscana, dove restano rosse solo tre città, Firenze (dove si voterà l’anno prossimo), Prato e Lucca, dove nel 2017 è stato riconfermato per il secondo mandato il candidato del Pd Alessandro Tambellini.

La caduta degli storici fortini toscani ha provocato uno scossone al Nazareno, dove il malumore è palpabile. Per l’ex ministro Carlo Calenda la “navigazione a vista sta portando il centrosinistra all’irrilevanza proprio quando l’Italia ne avrebbe più bisogno”. Calenda ha invitato ad “andare oltre Pd. Subito!”. Per l’ex ministro occorre “ripensare tutto: linguaggio, idee, persone, organizzazione. Allargare e coinvolgere su una nuovo manifesto” avverte Calenda, che ha rilanciato la proposta di un ‘Fronte repubblicano’.

Parole alle quali ha replicato il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina: “Sono d’accordo sul ripensamento complessivo, abbiamo tanto da cambiare nei linguaggi e nelle idee ma non sono d’accordo sul superamento del Pd. Credo nella ricostruzione di un campo progressista, democratico di centrosinistra con un Partito democratico rinnovato al centro”. Martina ha ammesso che la sconfitta in Tosca ed Emilia Romagna è “netta” e che “pesa parecchio”. “Sicuramente – ha commentato il segretario dem – nelle ex regioni rosse c’è una forte domanda di cambiamento che noi dobbiamo comprendere, e le elezioni amministrative confermano un cambio di fase. Ora dobbiamo ricostruire tutto su basi nuove”.

A parlare di “disfatta” in Toscana è anche il governatore della regione, Enrico Rossi, esponente di Liberi e Uguali. “È necessario un nuovo inizio, basato sull’unita, sulla ricomposizione e sulla responsabilità” ha sottolineato Rossi, secondo il quale “la sinistra si è sciolta e va ricomposta”.

Del resto, in Toscana, a parlare chiaro sono i risultati delle urne. A Massa Francesco Persiani, appoggiato dal centrodestra è stato eletto sindaco con il 56,62% dei voti. Ha sconfitto il sindaco uscente di centrosinistra Alessandro Volpi che si è fermato al 43,38%. Stesso scenario a Pisa dove Michele Conti (Lega, Fi e Fdi) è stato eletto sindaco con il 52,29% battendo il candidato di centrosinistra Andrea Serfogli.

A Siena, invece, non ce l’ha fatta a riconfermarsi il sindaco uscente Bruno Valentini. Al suo posto è stato eletto sindaco, Luigi De Mossi, sostenuto dal centrodestra che ha vinto il 50,80%. “Dopo 70 anni la destra governerà la città – ha commentato l’ex sindaco di Siena – li aspettiamo al varco”.

 

tratto da: http://www.adnkronos.com/fatti/politica/2018/06/25/cadono-roccaforti-rosse_WXvxNEXRNJumsYOedqKjaL.html?refresh_ce