I Tg sono troppo impegnati a raccontarvi, in tono trionfalistico, della pagliacciata delle magliette gialle per dirVi che l’Ue ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia per 44 discariche irregolari TUTTE IN REGIONI AMMINISTRATE DAL PD, dopo che avevamo già pagato multe per 141 mln per lo stesso motivo…!!

 

magliette gialle

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I Tg sono troppo impegnati a raccontarvi, in tono trionfalistico, della pagliacciata delle magliette gialle per dirVi che l’Ue ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia per 44 discariche irregolari TUTTE IN REGIONI AMMINISTRATE DAL PD, dopo che avevamo già pagato multe per 141 mln per lo stesso motivo…!!

 

Rifiuti, l’Italia finisce davanti alla Corte Ue per le discariche e rischia multe salate

 

La Commissione europea contesta il mancato risanamento di 44 siti in cinque regioni. Ultimatum, sulle acque reflue: due mesi per sanare o sarà nuovo deferimento

Bruxelles – L’Italia viene deferita alla Corte di giustizia dell’Ue per il problema dei rifiuti e la sua gestione. Una notizia attesa e per certi aspetti non nuova, considerato che l’immondizia è ormai un problema strutturale della Penisola. Proprio per l’incapacità di far fronte al problema, la Commissione europea ha optato per la linea dura che vuol dire multe. All’Italia si contesta di “non aver bonificato o chiuso 44 discariche che rappresentano un grave rischio per la salute umana e per l’ambiente”. Alle autorità sono stati concessi quasi dieci anni di tempo, ma senza risultati. Entro il 16 luglio 2009 si dovevano mettere a norma siti di stoccaggio, ma malgrado il tempo concesso e gli avvertimenti di Bruxelles, “l’Italia ha omesso di adottare misure per bonificare o chiudere” le 44 discariche non conformi, dislocate tra Abruzzo (11), Basilicata (23), Campania (2), Puglia (5) e Friuli Venezia Giulia (3).

L’ultimo avvertimento la Commissione Ue l’aveva inviato a giugno 2015, praticamente due anni fa. Nel frattempo poco o niente è cambiato, e allora si ricorre alla Corte, ultima fase della procedura d’infrazione. Se l’organismo di Lussemburgo dovesse riconoscere le ragioni dell’esecutivo comunitario, per il Belpaese saranno multe salate. Attualmente l’Italia sta pagando sanzioni da 120mila euro al giorno per la crisi dei rifiuti in Campania, a cui si aggiungono le multe per la condanna inflitta a dicembre 2014 sempre per le discariche: l’Italia in questo caso paga multe semestrali da 200 mila euro per ogni sito con rifiuti non pericolosi ancora aperto e 400mila euro per ogni sito con rifiuti pericolosi. Ci contestavano oltre 200 discariche non a norma, ne restano da bonificare 102 e per quelle si continuano a pagare le multe.

Chiarimenti su Roma e alla sindaca Raggi

Virignia Raggi, sindaca di Roma, ha sostenuto che l’Unione europea proibisce di aprire nuove discariche. La Commissione europea non entra nel merito della questione, ma nell’assumere la decisione di oggi ricorda che a livello comunitario esistono molti modi di smaltire i rifiuti: di questi l’interramento nel suolo, ossia nella discarica, “è il modo meno sostenibile dal punto di vista ambientale e dovrebbe essere limitato al minimo assoluto”. Non solo. Si ricorda che discariche e inceneritori “non sono la priorità numero uno” di Bruxelles in quando le direttive in materia prevedono altri metodi di gestione dei rifiuti, quali prevenzione e riciclo.

Acque reflue, altre multe in arrivo?

Non solo rifiuti solidi, ma anche liquidi. Nel giorno del deferimento alla Corte di giustizia Ue, la Commissione ha deciso di inviare un altro, ultimo avvertimento all’Italia: o si creano reti di scarico delle acque reflue urbane o sarà un altro deferimento. C’è un intero Paese che viola le direttive sul trattamente delle acque di scarico: ben 758 agglomerati urbani in 18 diverse regioni o province autonome con più di 18 milioni di abitanti (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trento, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto). “L’Italia non è conforme da ormai oltre 10 anni”, accusa la Commissione europea, che dà due mesi di tempo per produrre risultati e dimostrare che si sta ponendo rimedio.

il Governo italiano ha intenzione di nominare un commissario unico per risolvere la questione delle acque reflue: Enrico Rolle, professore di ingegneria ambientale alla Sapienza. Per questo motivo, spiegano fonti diplomatiche, la Commissione europea ha optato per un parere motivato complementare, “riconoscendo l’impegno dell’Italia” – che nel frattempo ha ridotto da 1000 a 758 gli agglomerati urbani interessati dalla procedura – dilazionando in questo modo le scadenze ed evitando le sanzioni del più oneroso secondo richiamo dinnanzi alla Corte. Nello specifico, il commissario unico avrà competenza solo sulle questioni sollevate da altre due procedure di infrazione per acque reflue, una relativa a circa 80 agglomerati urbani di 15mila abitanti equivalenti – e da cui l’Italia si aspetta un deferimento alla Corte – e un’altra relativa su circa 20 agglomerati urbani di 10mila abitanti equivalenti, da cui invece ci si aspetta la chiusura della procedura dalla Commissione.

Inoltre, con il parere motivato complementare di oggi, la Commissione Ue punti, di fatto, il dito contro quelle regioni italiane che non hanno ancora adempiuto a rispettare la direttiva: Calabria, Campania e Sicilia, ma anche le aree metropolitane urbane di Roma e Firenze.

Facendo un rapido calcolo sulle procedure aperte dalle istituzioni di Bruxelles per la questione dei rifiuti di Napoli e per le discariche abusive, emerge che per napoli il Governo italiano da luglio 2015 ha sborsato poco più di 86 milioni di euro (di cui 20 milioni forfettari e 120mila al giorno), mentre per le discariche abusive ha già sborsato una cifra pari a 162,4 milioni di euro dal dicembre 2014 (di cui 40 milioni forfettari e 42,8 milioni ogni sei mesi).

fonte: http://www.eunews.it/2017/05/17/rifiuti-italia-finisce-davanti-alla-corte-ue-per-le-discariche-e-rischia-multe-salate/85627

Per 3 giorni i Tg hanno mostrato come le magliette gialle di Renzi raccattavano 3 o 4 cartacce dalle vie di Roma. Intanto l’Ue deferiva l’Italia alla Corte di Giustizia per 44 DISCARICHE IRREGOLARI. Ennesima prova di inefficienza del ministro Galletti e del Governo, MA I TG MUTI…!!

 

magliette gialle

 

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Per 3 giorni i Tg hanno mostrato come le magliette gialle di Renzi raccattavano 3 o 4 cartacce dalle vie di Roma. Intanto l’Ue deferiva l’Italia alla Corte di Giustizia per 44 DISCARICHE IRREGOLARI. Ennesima prova di inefficienza del ministro Galletti e del Governo, MA I TG MUTI…!!

 

Discariche fuori legge, Italia deferita a Corte UE. L’ennesimo fallimento del Governo

La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione Europea per la mancata bonifica o chiusura di 44 discariche che costituiscono un grave rischio per la salute umana e l’ambiente. Questo Governo sta collezionando figuracce internazionali una dietro l’altra. Il MoVimento 5 Stelle sapeva da tempo che l’Italia era in infrazione per via delle molte discariche abusive sparse sul territorio. Nonostante innumerevoli avvertimenti, il nostro è stato pescato in infrazione su 198 discariche, è dal 2014 che paghiamo 42,8 milioni di Euro all’anno.

Nel frattempo il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti non ha fatto nulla, anzi. Qualche discarica è stata chiusa, altre sono venute alla luce. Mentre il Bel Paese deve ancora bonificare almeno 133 discariche.

Piernicola Pedicini, portavoce M5S al Parlamento europeo: “Tutto questo è gravissimo e mette in luce l’inefficienza dei governi del PD e del ministro Galletti e il successivo danno economico che l’Italia subisce per l’incapacità delle nostre istituzioni. Purtroppo, anche in questo caso a pagare saranno i cittadini e non i responsabili degli abusi commessi. Oltre a ciò dobbiamo evidenziare le gravi bugie e i dati falsi forniti il 2 dicembre 2014 dal Ministro all’Ambiente. In quell’occasione, giorno in cui la Corte europea emise la prima sentenza di condanna contro l’Italia, il ministro diffuse un pomposo comunicato stampa ufficiale in cui disse che si stava risolvendo l’emergenza. Com’è chiaro, era una palese menzogna, tenuto conto dell’intervento annunciato oggi dalla Commissione europea. Il ministro Galletti, invece di fare falsi annunci, acceleri al massimo le procedure per mettere a norma le discariche abusive e faccia tutto quello che gli compete per evitare altre sanzioni da parte della UE. Bene ha fatto il gruppo del M5S alla Camera dei deputati a denunciare come responsabili del danno erariale i presidenti del Consiglio ed i ministri dell’Ambiente facenti funzione all’epoca dei fatti ed i sindaci e presidenti delle regioni pro tempore che hanno amministrato i territori dove sono ubicate le discariche oggetto della sentenza europea e che dal 2007 al 2014 nulla hanno fatto per evitarla“.

fonte: http://www.movimento5stelle.it/parlamentoeuropeo/2017/05/discariche-fuori-leg.html

 

LA UE DEFERISCE L’ITALIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER ALTRE 44 DISCARICHE IRREGOLARI.
ECCO L’ELENCO: 23 DISCARICHE IN #BASILICATA; 11 IN #ABRUZZO; 5 IN #PUGLIA; 2 IN #CAMPANIA.
ENNESIMA PROVA DI INEFFICIENZA DEL MINISTRO GALLETTI E DEI GOVERNI #PD.

La Commissione europea ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea per la mancata bonifica o chiusura di altre 44 discariche che costituiscono un grave rischio per la salute umana e l’ambiente.
Le discariche non a norma si trovano 23 in Basilicata, 11 in Abruzzo, 5 in Puglia, 2 in Campania e 3 in Friuli Venezia-Giulia.
Secondo le informazioni ufficiali fornite dalla Commissione europea, i comuni e le località dove sono state individuate le discariche irregolari sono le seguenti.
Basilicata: Atella (Loc. Cafaro); Avigliano (Loc. Serre Le Brecce); Corleto Perticara (Loc. Tempa Masone); Ferrandina (Loc. Venita); Genzano di Lucania (Loc. Matinella); Latronico (Loc. Torre); Lauria (Loc. Carpineto); Maratea (Loc. Montescuro); Marsico Nuovo (Loc. Galaino); Matera (Loc. La Martella); Moliterno (Loc. Tempa La Guarella); Pescopagano (Loc. Domacchia); Potenza (Loc. Montegrosso-Pallareta); Rapolla (Loc. Albero in Piano); Rionero in Vulture (Loc. Ventaruolo); Roccanova (Loc. Serre); Salandra (Loc. Piano del Governo); San Mauro Forte (Loc. Priati); Sant’Angelo Le Fratte (Loc. Farisi); Senise (Loc. Palomabara); Tito (Loc. Aia dei Monaci); Tito (Loc. Valle del Forno).
Abruzzo: Campotosto (Loc. Reperduso); Capestrano (Loc. Tirassegno); Capistrello (Loc. Trasolero); Castellalto (Loc. Colle Coccu); Castelvecchio Calvisio (Loc. Termine); Corfinio (Loc. Cannucce); Corfinio (Loc. Case querceto); Francavilla (Valle Anzuca); L’Aquila (Loc. Ponte delle Grotte); Mosciano S. Angelo (Loc. Santa Assunta); S. Omero (Loc. Ficcadenti).
Puglia: Andria (D’Oria G.& C. s.n.c); Canosa (CO.BE.MA); Bisceglie (CO.GE.SER); Andria (F.lli Acquaviva); Trani (BAT-Igea s.r.l.).
Campania: Montecorvino Pugliano (Loc. Parapoti); San Bartolomeo in Galdo (Loc. Serra Pastore).
Friuli Venezia Giulia: Trivigano (ex Cava Zof); Torviscosa (Loc. La Valletta); Torviscosa (Società Caffaro).
Questo nuovo procedimento si aggiunge a due condanne già inflitte all’Italia dalla Corte di Giustizia nel 2007 per circa 300 discariche irregolari e nel dicembre 2014 per 198 discariche.
La Corte di Giustizia ha quindi già condannato il nostro Paese al pagamento di una multa complessiva di 42 milioni di euro all’anno. In più, secondo la sentenza di condanna, si sarebbe dovuto versare una penalità semestrale per i ritardi nelle mancate bonifiche, a partire da un importo iniziale di 42 milioni e 800mila euro.
Delle 198 discariche del dicembre 2014 a giugno 2016 ne restavano da sanare 155, ora sono circa 100. Di questo passo ci vorranno ancora anni per mettersi in regola. Va considerato, inoltre, che ogni giorno se ne scoprono altre.
Rispetto alle sanzioni già pagate dall’Italia, va detto che il sottosegretario per le Politiche e gli Affari europei, Sandro Gozi, alcune settimane fa, ha dichiarato che, al 21 marzo 2017, il nostro Paese ha versato alla Ue ben 329 milioni di euro. Di questi, ben 141 milioni di euro per la sentenza “discariche abusive” e circa 270 milioni per sanzioni relative ad altri danni ambientali.
Tutto questo è gravissimo e mette in luce l’inefficienza dei governi del PD e del ministro Galletti e il successivo danno economico che l’Italia subisce per l’incapacità delle nostre istituzioni. Purtroppo, anche in questo caso a pagare saranno i cittadini e non i responsabili degli abusi commessi. Oltre a ciò, dobbiamo evidenziare le gravi bugie e i dati falsi forniti il 2 dicembre 2014 dal Ministro all’Ambiente. In quell’occasione, giorno in cui la Corte europea emise la prima sentenza di condanna contro l’Italia, il ministro diffuse un pomposo comunicato stampa ufficiale in cui disse che si stava risolvendo l’emergenza. Com’è chiaro, era una palese menzogna, tenuto conto dell’intervento annunciato oggi dalla Commissione europea. Il ministro Galletti, invece di fare falsi annunci, acceleri al massimo le procedure per mettere a norma le discariche abusive e faccia tutto quello che gli compete per evitare altre sanzioni da parte della Ue.

dal Facebook Piernicola Pedicini – Portavoce M5S al Parlamento Europeo

Nuovo record per il debito pubblico italiano. Toccata quota 2.260,3 miliardi di euro, +20,1 miliardi rispetto a febbraio. Ma per Renzi la priorità è organizzare una pagliacciata di Roma …Non ho dubbi, ormai maglietta gialla è sinonimo di idiota!

 

debito pubblico

 

 

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Nuovo record per il debito pubblico italiano. Toccata quota 2.260,3 miliardi di euro, +20,1 miliardi rispetto a febbraio. Ma per Renzi la priorità è organizzare una pagliacciata di Roma …Non ho dubbi, ormai maglietta gialla è sinonimo di idiota!

 

Nuovo record per il debito pubblico italiano. A marzo il debito accertato della pubblica amministrazione è stato pari a 2.260,3 miliardi di euro, in aumento di 20,1 miliardi rispetto a febbraio. A fare il punto del disavanzo nazionale è il report “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” diffuso oggi dalla Banca d’Italia. Si tratta del livello più alto da luglio 2016, quando si era attestato a 2.252,2 miliardi di euro. Da record nel mese considerato anche le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato, pari a 28,6 miliardi di euro (27,8 nello stesso mese del 2016). Nel primo trimestre del 2017 le entrate sono state pari a 92 miliardi, in crescita del 2,7 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2016.

Pesa la crescita del fabbisogno mensile
Sul fronte del debito pubblico, l’incremento è dovuto al fabbisogno mensile delle Amministrazioni pubbliche (23,4 miliardi di euro), parzialmente compensato dalla diminuzione delle disponibilità liquide del Tesoro (per 2,2 miliardi, a 54,6 miliardi di euro) e dall’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del tasso di cambio (1,1 miliardi di euro). Con riferimento ai sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 20,3 miliardi di euro, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,2 miliardi di euro. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.

fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-05-15/bankitalia-marzo-nuovo-record-debito-pubblico-2260-mld-crescita-anche-entrate-103651.shtml?uuid=AEPvNRMB

Altro che magliette gialle: dove “governa” il Pd è tutto “nero”…come in Basilicata: VERGOGNATEVI, IPOCRITI!!!

 

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Altro che magliette gialle: dove “governa” il Pd è tutto “nero”…come in Basilicata: VERGOGNATEVI, IPOCRITI!!!

 

Da Voltastomaco. E non ce l’ho con Renzi che fa il suo mestiere (prendere per il culo la gente) ma con i coglioni che gli danno ancora retta e gli danno spago con la pagliacciata delle magliette gialle.

Il loro risultato? Hanno raccolto qualche foglia e i più fortunati qualche bottiglietta lasciata da un turista idiota come loro. Altri, pur di portarsi a casa un po’ di monnezza, sono stati costretti a rovistare nei cestini!

E tutto questo mentre dove il Pd governa si avvelena la gente.

Un caso per tutti: la Basilicata!

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Petrolio in Basilicata, 850mila tonnellate di sostanze pericolose nei pozzi. “Eni beneficiaria dell’ingiusto risparmio”

Le dimissioni del ministro Guidi hanno messo in secondo piano le pesantissime accuse per reati ambientali della Procura di Potenza. Secondo i pm, grazie all’alterazione dei codici rifiuto, l’azienda ha risparmiato fino a 100 milioni sui costi di smaltimento. Anche le emissioni in atmosfera, sistematicamente in eccesso, venivano taroccate. La produzione, per ora, è sospesa. Intanto prosegue l’indagine dei carabinieri del Noe e non si esclude l’ipotesi di disastro ambientale

articolo intero: QUI

Basilicata, il Texas italiano tra petrolio, disastro ambientale e aumento dei tumori

Traffici di rifiuti pericolosi. Sversamenti e perdite nel lago che alimenta l’acquedotto pugliese. Campioni di acqua con metalli pesanti. Lo scandalo che ha portato alle dimissioni del ministro Federica Guidi ha svelato il lato oscuro della regione da cui si estraggono 85mila barili al giorno

articolo intero: QUI

 

Val d’Agri, alta mortalità per tumori allo stomaco, leucemie e diabete

L’indagine statistica dell’Istituto superiore di Sanità mai resa pubblica

articolo intero: QUI

 

Capito con chi avete a che fare? Ma il problema in Italia non è Renzi (ormai politicamente finito), ma della massa di italioti ottusi che la domenica va in giro con la maglietta gialla. Sono quelli che ieri hanno votato Berlusconi, oggi sostengono Renzi e domani saliranno sul carro del primo ebete con le spalle forti di lobby e poteri forti, che gli prometterà la prima cazzata che gli passa per la testa.

 

By Eles

 

 

Firenze, perquisita la società di raccolta rifiuti: sei indagati. Le magliette gialle di Renzi vanno a Roma, senza accorgersi che la monnezza ce l’hanno a casa loro!

Firenze

 

 

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Firenze, perquisita la società di raccolta rifiuti: sei indagati. Le magliette gialle di Renzi vanno a Roma, senza accorgersi che la monnezza ce l’hanno a casa loro!

 

Firenze, la società di raccolta rifiuti: sei indagati

Le accuse per dirigenti e funzionari sono di abuso d’ufficio e traffico illecito

 

I carabinieri hanno perquisito la sede dell’ex Quadrifoglio ora Alia, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Firenze. L’inchiesta, coordinata dalla procura di Firenze e condotta dal nucleo di pg dei carabinieri, riguarda la gestione dei rifiuti riciclabili. Secondo quanto si apprende sei sarebbero le persone indagate, a vario titolo, per abuso d’ufficio e traffico illecito di rifiuti. FRa di loro ci sono: l’amministratore delegato Livio Giannotti, l’ingegner Franco Cristo, responsabile degli impianti di trattamento e il responsabile dell’impianto di San Donnino, due capi turno e una dipendente.

Le perquisizioni disposte dalla Procura sono state effettuate anche nell’area di stoccaggio a San Donnino.
I carabinieri starebbero cercando documentazione sul ciclo dei rifiuti. L’ipotesi è che vi sia stata una gestione irregolare di alcuni tipi di rifiuti, primi fra tutti, la carta.

 

tratto da: http://firenze.repubblica.it/cronaca/2017/05/09/news/firenze_perquisita_la_sede_della_societa_di_raccolta_rifiuti-165012825/#gallery-slider=165015079