Vaccini obbligatori ma non per i figli dei ricchi

 

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Vaccini obbligatori ma non per i figli dei ricchi

Spunta una falla nella legge: basta pagare una multa per farla franca

(di Stefano Sansonetti – lanotiziagiornale.it) – La polemica sui vaccini nelle scuole non accenna a ridimensionarsi. E non deve ingannare la marcia indietro innestata ieri dalla Ragione Veneto, guidata dal leghista Luca Zaia, che ha annunciato il ritiro della moratoria precedentemente imposta al decreto Lorenzin. Moratoria che avrebbe fatto slittare al 2019 gli obblighi imposti dal provvedimento governativo. Detto questo il Veneto, con il suo momentaneo passo indietro, non ha minimamente deposto le armi. Adesso infatti dovrà pronunciarsi il Consiglio di Stato. Mentre rimane tutto da giocare il ricorso alla Corte costituzionale. Semmai bisognerebbe concentrarsi sulle falle che ancora oggi rendono fragile il decreto vaccini. Buchi normativi che, secondo i legali che stanno assistendo la Regione, hanno del clamoroso. Uno su tutti: a quanto pare se i genitori pagano la multa, conseguente alla mancata vaccinazione dei figli, di fatto si vedono estinto l’obbligo di vaccinazione, con la possibilità di mantenere i figli stessi a scuola. Per carità, la questione esige precise distinzioni. Ma come è possibile un esito del genere?

I dettagli – Basta leggere con attenzione il combinato disposto del decreto vaccini (dl  73 del 2017, coordinato con la legge di conversione 119 del 2017) e la circolare del ministero della salute del 16 agosto. Diciamo subito che il comma 1 dell’articolo 1 del decreto premette seccamente che al fine di assicurare la tutela della salute pubblica “per i minori di età compresa tra zero e sedici anni sono obbligatorie e gratuite” le ormai famose 10 vaccinazioni di cui si parla da mesi. Il successivo comma 4 stabilisce che in caso di mancata osservanza dell’obbligo di vaccinazione “ai genitori è comminata la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 100 a euro 500”. Per Luca Antonini, ordinario di diritto costituzionale a Padova e uno dei legali della Regione Veneto, questo significa che “il pagamento della multa estingue l’obbligo di immunizzazione”. Da qui la sua provocazione: “E’ ridicolo che la Lorenzin abbia sostenuto che il Veneto vuole diffondere epidemie, visto che secondo la sua legge basta pagare la multa e i bambini possono andare a scuola. Allora anche i ricchi sarebbero responsabili di epidemie?”. La provocazione tende anche a riflettere la tensione di questi giorni, ma i tecnici della Regione sono convinti di poterla argomentare nel dettaglio. Per fare il passaggio successivo bisogna andarsi a leggere la circolare ministeriale del 16 agosto.

Il richiamo – Qui c’è espressamente scritto che “la sanzione estingue l’obbligo di vaccinazione, ma non permette comunque la frequenza, da parte del minore, dei servizi educativi dell’infanzia”. La prima parte della disposizione sembrerebbe dare ragione ai legali del Veneto, anche se poi si dice chiaro e tondo che al minore senza vaccino, seppur con multa pagata dai genitori, è comunque preclusa la frequenza. Ma è proprio qui che Antonini e i suoi colleghi rilanciano. E citano il comma 3 dell’articolo 3 del decreto, il quale dice che la documentazione che comprova la vaccinazione costituisce “requisito d’accesso” per i servizi educativi dell’infanzia e per le scuole d’infanzia. Ma la stessa documentazione, prosegue il comma 3, “non costituisce requisito di accesso alla scuola” per gli altri gradi di istruzione. Insomma, gli avvocati della Regione ne deducono che per gli alunni più grandi, pagata la multa ed estinto l’obbligo della vaccinazione, le porte della scuola sono spalancate. Per carità, è chiaro che la battaglia legale si gioca sulla frasi, sulle parole e sulle singole virgole. Ma forse qualche bella falla nella legge targata Beatrice Lorenzin e Valeria Fedelic’è. E non è affatto da escludere che la tregua firmata ieri, grazie al passo indietro del Veneto, sia solo un modo per rinviare le sorprese a un secondo momento.

tratto da: https://infosannio.wordpress.com/2017/09/08/vaccini-obbligatori-ma-non-per-i-figli-dei-ricchi/

Per Renzi, Lorenzin & C. i vaccini sono assolutamente sicuri. Chi afferma il contrario è un complottista! Dimenticano però di quando era il Pd a voler istituire una “Giornata per le vittime dei vaccini” …curioso, vero?

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Per Renzi, Lorenzin & C. i vaccini sono assolutamente sicuri. Chi afferma il contrario è un complottista! Dimenticano però di quando era il Pd a voler istituire una “Giornata per le vittime dei vaccini” …curioso, vero?

Quando era il Pd a voler istituire una ‘Giornata per le vittime dei vaccini’

Siamo di fronte all’ennesima montatura mediatica per denigrare i 5 Stelle.

Questa volta l’attacco arriva dall’estero: il New York Times ha pubblicato un articolo in cui accusa il M5S di aver “portato avanti una campagna attiva su una piattaforma anti vaccini ripetendo i falsi legami tra vaccinazioni e autismo”

Media e politici italiani hanno colto la palla al balzo per attaccare il movimento di Beppe Grillo, i cui esponenti, e il leader stesso, in passato avevano criticato certi aspetti delle vaccinazioni.

Ma i 5 Stelle non hanno mai espresso una posizione ufficiale contro i vaccini, hanno ribadito i deputati M5S in commissione Affari Sociali: “Per noi i vaccini sono essenziali e riteniamo che sia dovere e responsabilità di medici, pediatri e istituzioni fare in modo che ci sia il più alto numero possibile di vaccinazioni”.

Il medico Roberto Burioni, star nascente del web renziano, ha pubblicato sui social la foto del documento riguardante una vecchia proposta di legge dei 5 Stelle che prevedeva “l’eventuale diniego dell’uso dei vaccini per il personale della pubblica amministrazione”.

Molto bene. Burioni, però, ha dimenticato di allegare un’altra proposta, quella del deputato dem Giovanni Burtone, il quale presentò una proposta di legge alla Camera per istituire una ‘Giornata per le vittime dei vaccini’.

Ne parla l’Huff Post:

“spulciando tra le proposte di legge depositate alla Camera dei deputati spunta quella del deputato Pd, Giovanni Mario Salvino Burtone, che chiede l’istituzione di una Giornata in ricordo ‘delle persone decedute o rese disabili a causa di vaccinazioni al fine di onorare la memoria di quanti hanno contribuito, con il loro sacrificio, a tutelare il diritto alla salute dell’intera collettività’.

Burtone, laureato in Medicina, cardiologo, medico legale, come si legge dalla scheda di presentazione sul sito della Camera, ha depositato la proposta di legge il 21 maggio 2013. Nella proposta è indicata la data della Giornata, cioè il 29 ottobre, e soprattutto le motivazioni che hanno spinto il deputato dem a proporre l’istituzione della stessa Giornata.

In realtà si tratta di un remake perché, come spiega lo stesso Burtone, la proposta era stata già presentata nella precedente legislatura da lui stesso e dai colleghi Codurelli e Duilio.

Scrive Burtone nella proposta di legge a proposito di quelle che lui definisce nel testo come “vittime delle vaccinazioni obbligatorie:

‘Non dimentichiamo che queste vittime sono state o sono nella maggior parte dei casi bambini, «usati legittimamente» per preservare la salute della collettività. Sono vittime le cui famiglie sono state tenute all’oscuro del rischio reale in cui i loro cari sarebbero incorsi. Sono cittadini ai quali il diritto ad avere una vita normale è stato negato per tutelare il bene supremo della salute’.”

Perché i giornali, Huff Post a parte, non hanno riportato questa notizia?

Non ti rendi conto di perchè il Governo prenda misure a dir poco scioccanti in materia di Sanità? Forse se sapessi dei finanziamenti segreti degli ospedali privati al partito del Ministro della Salute Lorenzin, Ti spiegheresti tante cose…!

 

Sanità

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Non ti rendi conto di perchè il Governo prenda misure a dir poco scioccanti in materia di Sanità? Forse se sapessi dei finanziamenti segreti degli ospedali privati al partito del Ministro della Salute Lorenzin, Ti spiegheresti tante cose…!

 

I finanziamenti (nascosti) degli ospedali privati al partito del ministro della Salute Lorenzin

di Ulisse Spinnato Vega, giornalista

Con 60mila euro gentilmente regalati tra il 2014 e il 2015, le cliniche private affiliate all’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) di Lazio, Toscana e Lombardia rappresentano il primo donatore del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano e del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Sì, avete capito bene: i centri medici privati e il partito che occupa il dicastero responsabile del sistema sanitario.

Il MoVimento 5 Stelle lo ha scoperto analizzando le tabelle sulle erogazioni liberali superiori a 5mila euro da parte di persone fisiche e giuridiche alle formazioni politiche. Dati in teoria pubblici, ma che, almeno nel caso di Ncd, non appaiono in dettaglio nel rendiconto 2014, mentre nella relazione del tesoriere sul 2015 vengono sì riportati in elenco, ma con gli opportuni omissis, giustificati da esigenze di privacy del donatore. E vengono esposti in modo parziale pure nella relazione del tesoriere al bilancio 2016, con Aiop che non compare affatto (malgrado i contributi dell’associazione siano stati registrati a Montecitorio proprio l’anno scorso). Insomma, si tratta di informazioni formalmente disponibili, eppure spesso difficilissime da reperire in concreto.

Inoltre Aiop, raggiunta al telefono sotto mentite spoglie (un cronista freelance) per non destare sospetti, a domanda esplicita ha negato di aver mai rigirato fondi ad alcun partito. Dunque, gli ospedali privati hanno finanziato la formazione politica del ministro della Salute con ben 60mila euro sugli 810mila incassati complessivamente da Ncd nel biennio 2014-2015 (e protocollati in Parlamento nel 2016). Una cifra importante, se si considera che gran parte degli altri fondi arriva dagli stessi esponenti del partito di Alfano. Ne deriva che le cliniche private fanno molto affidamento su un partito che naturalmente non amministra in solitudine nessuna regione (è nelle coalizioni di governatori importanti come Maroni o Toti), quindi non ha le mani in modo diretto su pezzi del Servizio sanitario nazionale. Tuttavia ha posti importanti di governo, a partire proprio dal ministero della Salute.

Peraltro, i legami tra Ncd e Aiop sono vari e ramificati, dato che, per dirne una, la presidente dell’associazione in Sicilia e vicepresidente nazionale, Barbara Cittadini, “regina” delle cliniche private nell’Isola, è sposata con il deputato alfaniano Dore Misuraca. Aiop, che aderisce a Confindustria, è la più importante sigla di settore. Rappresenta circa 500 case di cura sparse in tutta Italia, con oltre 53mila posti letto di cui 45mila immancabilmente accreditati presso il Ssn. I 60mila euro erogati in due anni a Ncd non sono esattamente “argent de poche”, visto che i consuntivi associativi 2015 e 2016 della sede nazionale riportano avanzi cumulati inferiori a 27mila euro. Però sono soldi ben spesi, data la tendenza degli ultimi governi (Lorenzin è al dicastero della Salute già dai tempi di Enrico Letta) a depauperare la sanità pubblica in favore di quella convenzionata e privata tout court.

Si potrebbe parlare a lungo, ad esempio, delle prestazioni considerate “inappropriate” dal ministero e dunque a rischio tagli per far cassa. Ma restando all’attualità, l’inquilina centrista di Lungotevere Ripa, spalleggiata fortemente dal Bomba, ha lanciato la crociata sulla vaccinazione a tappeto con un decreto che adesso prevede dieci trattamenti obbligatori dal prossimo settembre. Gli stanziamenti sono previsti dal nuovo Piano di prevenzione vaccinale 2017-19 e ammontano a 413 milioni per il triennio. Nel dettaglio: 100 milioni quest’anno, 127 milioni nel 2018 e 186 milioni a partire dal 2019. Secondo le stime delle Regioni, il piano dovrebbe raggiungere circa 800mila under 16 non vaccinati per 6-7 milioni di certificati e un primo impatto di spesa pari a 150 milioni per l’acquisto dei vaccini necessari.

Le strutture pubbliche ce la faranno da sole a rispondere all’enorme domanda che verosimilmente scaturirà dalle nuove norme? Oppure, oltre al ruolo delle farmacie, la sanità privata accreditata sarà chiamata a supporto dalle Asl, magari con convenzioni ad hoc? Secondo Vittorio Demicheli, epidemiologo di fama ed ex direttore della sanità piemontese, “sui destinatari in età da obbligo scolastico l’impatto maggiore del provvedimento riguarda la parte organizzativa degli ambulatori, con la gestione dell’anagrafe vaccinale, delle informazioni sugli inadempienti e delle chiamate per gli appuntamenti. Un’incombenza che ricade sul pubblico, sulle Asl”. “Mentre in merito alla immunizzazione degli adulti – spiega Demicheli – il piano introduce due vaccini negli over 65, pneumococco ed herpes zoster, che andranno a ricadere soprattutto sulla medicina convenzionata. E oltre ai costi di acquisto, ci saranno, a parità di accordi, circa 6 euro per ogni vaccino. Il conto è facile se si considera che avremo grossomodo un milione di vaccinazioni aggiuntive sugli adulti, facendo una previsione un po’ a spanne”, dice il manager della sanità piemontese.

E’ chiaro che siamo di fronte a mere stime predittive. E in linea generale, ovviamente, non tutta la sanità convenzionata fa capo ad Aiop. Tuttavia, quest’ultima rimane l’associazione più rappresentativa del comparto. L’interesse delle cliniche private per il dossier immunizzazioni è comunque evidente e l’offerta è già sul mercato. Bisogna allora cavalcare il clima di presunta emergenza sanitaria creatosi attorno al tema. Una delle tante strutture associate Aiop, la romana Villa Mafalda, parla sul suo blog di “rischio alto per il morbillo e la rosolia” e aggiunge: “Nel nostro Paese i bambini vengono vaccinati sempre meno: riguardo a molte patologie siamo sotto la soglia di sicurezza, quella che assicura la protezione anche di coloro che non possono vaccinarsi per motivi sanitari. Di conseguenza salterebbe l’immunità della popolazione riguardo le stesse malattie”. Mentre la stessa Aiop Lazio, presente tra i finanziatori di Ncd, aveva preso posizione contro la trasmissione Rai Report per la sua recente inchiesta sulle immunizzazioni.

Naturalmente, non c’è nulla di illegale. Si tratta di erogazioni regolarmente registrate, benché stranamente negate dal donatore e ignote al grande pubblico. Né si evince la prova di un “do ut des” diretto. Tuttavia, è chiaro che imprese private non fanno nulla per nulla. I cittadini, comunque, possono mettere in fila i fatti per farsi un’idea su cosa muova davvero i partiti che scrivono le leggi in questo Paese.

 

fonte: http://www.beppegrillo.it/m/2017/07/i_finanziamenti_nascosti_degli_ospedali_privati_al_partito_del_ministro_della_salute_lorenzin.html

…Se ne sono accorti pure in Svezia:“Vaccini obbligatori? Il governo italiano viola le leggi internazionali. Questo accade quando i governi lavorano fianco a fianco con le lobby dei farmaci, come la Glaxo”…!!!

Vaccini obbligatori

 

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…Se ne sono accorti pure in Svezia:“Vaccini obbligatori? Il governo italiano viola le leggi internazionali. Questo accade quando i governi lavorano fianco a fianco con le lobby dei farmaci, come la Glaxo”…!!!

 

Da I Nuovi Vestri

Diktat vaccini: cresce la protesta in Sicilia. E dalla Svezia una pesante denuncia contro l’Italia

“Abbiamo accettato le violenze sull’ambiente, i veleni nel cibo, ma non consentiremo ai politici del nostro Paese di mettere a rischio la salute dei nostri figli per il loro tornaconto”. Nella nostra regione si annuncia battaglia contro il decreto vaccini. E, intanto,  la National Health Fundation Svezia minaccia azioni legali contro l’Italia…

Cresce anche in Sicilia la mobilitazione contro il decreto che introduce l’obbligatorietà di 10 vaccini e che ha già ottenuto il sì del Senato. Tante le famiglie pronte a dare battaglia non contro i vaccini in sé, ma contro questo specifico provvedimento sia per il numero di vaccini che prevede, sia per la tipologia degli stessi: “Abbiamo accettato mugugnando le violenze sull’ambiente, i veleni nel cibo, ma non consentiremo ai politici del nostro Paese di mettere a rischio la salute dei nostri figli per il loro tornaconto. C’è un grande risveglio di coscienze su questa tema”, dice una mamma palermitana. Che aggiunge: “I genitori devono essere liberi di scegliere, insieme col pediatra, caso per caso”. 

Famiglie che si stanno organizzando in veri e propri movimenti che stanno sorgendo come funghi: c’è il Movimento consapevole Palermo, Genitori No obbligo Sicilia, Libertà di scelta Messina, Movimento Palermo Libera Scelta Vaccinale, Movimento per la libera scelta vaccinale Sicilia, Vaccini: Genitori per la libertà di scelta Sicilia, Vaccipiano Sicilia. E sono solo alcuni.

Si definiscono movimenti free-vax a differenza di chi con la definizione ‘no-vax’ vorrebbe farli passare come ciechi oppositori della vaccinazione in sé.

Peggio della riforma della scuola o del referendum costituzionale, questo diktat rischia di costare carissimo al Governo nazionale e ai partiti che lo appoggiano. Nessun genitore, infatti, è disposto a dare in pasto ai politici il proprio figlio. Si sta scherzando col fuoco.

I dubbi sono tantissimi e sono stati espressi anche in Aula al Senato, dove, comunque, alla fine, con 171 sì (63 no e 19 astenuti) è arrivato il via libera. 

Dubbi pesantissimi.

Bartolomeo Pepe del gruppo GAL ha parlato di “metodo nazista del Governo“.

Vincenzo D’Anna, del gruppo ALA, ha puntato il dito contro le “fetenzie contenute nei vaccini” e si è chiesto perché c’è  questa fretta di approvare il provvedimento, parlando anche di allarmismo ingiustificato da parte del Ministero della Salute.

Stesse considerazioni dalla Lega Nord e dal M5S:

“Non sussiste nessuna emergenza nazionale come ha ricordato lo stesso Gentiloni, nessuna epidemia. Eppure il Governo agisce come un elefante in una cristalleria” ha detto il senatore pentastellato, Sergio Endrizzi. Potete ascoltarli qui. 

In alcuni casi solo parole, perché alla fine, le ragioni della loro politica, evidentemente, prevalgono sulla sicurezza dei bambini: oltre alla maggioranza, tra gli altri hanno votato a favore anche Forza Italia, Scelta civica-Ala e Mdp, seppur riconoscendo la “piena libertà” ai propri senatori di “votare in dissenso contro il decreto”. ll provvedimento passa ora all’esame della Camera, che dovrà approvarlo in tempi rapidi e senza modifiche, per evitare un nuovo passaggio al Senato che ne metterebbe a rischio la conversione in legge, visto che il decreto scade il 6 agosto.

Una gran fretta e in piena estate su un affare che è di quelli grossi: si stima che le case farmaceutiche, con 12 vaccini obbligatori, riceverebbero 1 miliardo di euro l’anno. 10 o 12, la differenza è poca.

Contro il decreto si è schierato anche il Codacons che non è contro i vaccini:

“La nostra battaglia è per poterli avere disponibili singoli in commercio e per avere dei vaccini sicuri”. Il Codacons ha dovuto denunciare l’ente agenzia italiana del farmaco  e ha dovuto aspettare 2 anni per avere i dati richiesti. Che sono questi:

“In sostanza AIFA evidenzia, negli anni 2014, 2015, 2016:

– un totale di 21.658 reazioni avverse (8182, 7892, 5584)
– di cui 3.351 solo da esavalente (infanrix hexa) (1857, 992, 702)
– di cui 454 gravi (danni neurologici)
– di cui 5 decessi (neonati prematuri vaccinati a 2 mesi e mezzo/3 con infanrix e prevnar, due dei quali anche rotavirus) due in Piemonte, 1 in Lombardia, 1 in Sicilia, 1 Basilicata. Dal 2005 al 2015 + 40% aumento di bambini con deficit del neurosviluppo in Italia”.

“L’alluminio contenuto nei vaccini è neurotossico e facendo più vaccini insieme ravvicinati si supera la soglia facilmente (i 5 morti hanno subito vaccini in simultanea). I dati sono comunque sottostimati (si rifanno solo alle segnalazioni) e c’è da pensare che l’AIFA stia occultando documentazioni in merito alla farmacovigilanza (dichiarazioni on. Zaccagnini)”.

“La ministra Lorenzin è stata denunciata alla Procura della Repubblica in quanto, PUR ESSENDO A CONOSCENZA DI QUESTI DATI dal 10 maggio, non li ha resi noti al Parlamento, ed ha comunque emesso il decreto il 19 maggio IGNORANDO I DATI di portata di gran lunga superiore al famoso “1 su un milione”.

E contro la Ministra, contro tutto il Governo e il Parlamento italiano, si scaglia anche la NHF, National Health Fundation Svezia, una organizzazione che si occupa di diritti, specialmente riguardo alla salute:

“Il governo italiano violerà leggi internazionali se questo decretò passerà”. 

“Siamo organizzazioni di cittadini di molti Paesi: ci siamo uniti per contrastare per via legale ogni governo dell’Unione europea che tenti di far passare leggi del genere, leggi totalmente anticostituzionali. In Svezia abbiamo lottato duramente contro decreti che cercavano di imporre vaccinazioni obbligatorie. In Svezia non abbiamo vaccini obbligatori. Questa ‘agenda vaccinale’ è la semplice causa del fatto che i governi lavorano fianco a fianco con le multinazionali farmaceutiche come la GSK, GlaxoSmithKline”.

Potete ascoltare in questo VIDEO la denuncia che arriva dalla Svezia. E’ in inglese con i sottotitoli in italiano. Continueremo a tenervi informati con altri ‘dettagli’ che sui ‘giornaloni’ non trovano spazio adeguato…

 

FONTE: http://www.inuovivespri.it/2017/07/21/diktat-vaccini-cresce-la-protesta-in-sicilia-e-dalla-svezia-una-pesante-denuncia-contro-litalia/

 

Tagli alla Sanità: 60 malati di tumore non possono essere operati. Manca la sala operatoria! Ma la Lorenzin, poverina, è tanto preoccupata della nostra salute da imporre 10 vaccini obbligatori!!

 

Sanità

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Tagli alla Sanità: 60 malati di tumore non possono essere operati. Manca la sala operatoria! Ma la Lorenzin, poverina, è tanto preoccupata della nostra salute da imporre 10 vaccini obbligatori!!

Poverina la Lorenzin. E’ così preoccupata della salute degli Italiana da essere costretta ad imporre ben 10 vaccini obbligatori (12 se non avessero scoperto che dice solo puttanate…)

Ma c’è gente che non può essere operata di tumore perchè grazie ai suoi tagli non sono disponibili le sale operatorie.

Ma queste merdacce se ne possono pure andare a fare in culo e crepare per i cazzi loro. Mica portano soldi agli amici della Glaxxo…!

60 malati di tumore non possono essere operati. Manca sala operatoria

Ragusa – Non funzionavano 8 ascensori su 10, l’impianto di condizionamento, al massimo del regime di funzionamento, erogava la metà dei parametri richiesti dalla normativa. Ed ancora. La “camera bianca” si rivelata non a norma. E’ quell’ambiente dove si preparano giornalmente le terapie antitumorali personalizzate destinate ai malati oncologici.

Emergerebbero le prime pesanti indiscrezioni dal lavoro intenso che i periti della Procura stanno compiendo nell’accidentato campo del nuovo Ospedale ragusano, oggetto di una indagine che ha portato al rinvio della sua inaugurazione. Gli incaricati della Magistratura avrebbero riscontrato nella “camera bianca” la non osservanza dei criteri di sicurezza previsti dalla normativa vigente.

La manipolazione dei farmaci, infatti, la cui peculiarità è quella di garantire la qualità del prodotto finito e la sicurezza operativa in tutti i momenti dell’attività di preparazione, deve seguire criteri di massimo scrupolo, in ambiente chiuso, protetto, circoscritto. Ed ancora, sotto la lente d’ingrandimento dei periti alcuni servizi resi nel nuovo ospedale da ditte senza alcuna copertura di contratto di appalto.

In questi giorni il primo piano di Piazza Igea sembra un inferno di cristallo. Impossibile schivare la grana che ha colpito la triade aziendale. Gli incontri per riorganizzare i servizi vengono disertati dai tre Direttori, Maurizio Aricò, Pino Drago e Elvira Amata. Come avvenuto ieri, quando è emerso che i nosocomi di Vittoria e Modica non possono più assorbire interventi di emergenza provenienti da Ragusa.

La chiusura del blocco operatorio a Ragusa ha acuito tale emergenza. La situazione è tutt’altro che semplice. Circa 60 malati di tumore attendono di essere operati, tra interventi di urologia e di chirurgia generale. Ma non c’è dove operarli. D’altra parte, si sa che in questo delicato campo, una ritardata diagnosi o una ritardata terapia, possono provocare danni inquantificabili.

E intanto oggi saranno a Ragusa i tre ispettori nominati da Gucciardi per fugare le responsabilità della Regione. Chi sono ? Un avvocato , un ingenere dello Spresal (servizio prevenzione e sicurezza nei posti di lavoro) ed un amministrativo. Altre indagini. Ormai ogni oltre ragionevolezza.

Gabriele Giannone
fonte: http://www.ragusanews.com/2017/07/05/sanita/malati-tumore-possono-essere-operati-manca-sala-operatoria/80063

Dopo la Lorenzin che non sa la differenza tra batteri e virus, ecco un altro capolavoro di questo Governo: La Fedeli (Ministro dell’istruzione, per chi non lo sapesse) fa incontrare Vittorio Emanuele III e Napoleone…!

 

Fedeli

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Ve la ricordate la gaffe della Lorenzin?

Giusto per ricordarvelo: il Ministro Lorenzin scrive di antibiotici che combattono virus. Tutti possono non sapere che gli antibiotici combattono i batteri, non i virus. TUTTI MA NON IL MINISTRO DELLA SANITA’ !!! Un Ministro della Sanità deve saperlo, cazzo!! In un Paese civile una così l’avrebbero già cacciato a calci in c…!

C’è chi ha fatto quasi peggio…

Dopo la Lorenzin che non sa la differenza tra batteri e virus, ecco un altro capolavoro di questo Governo: La Fedeli (Ministro dell’istruzione, per chi non lo sapesse) fa incontrare Vittorio Emanuele III e Napoleone…!

 

La Fedeli casca sulla Storia. E fa incontrare Vittorio Emanuele III e Napoleone
Dopo la laurea che non c’era, nuovo scivolone della titolare al dicastero

Un altro scivolone per la ministra Valeria Fedeli. Dopo la storia della sua laurea mai conseguita (si trattava di un diploma) inserita nella sua biografia da ministro dell’Istruzione la titolare del dicastero torna a fare una gaffe, questa volta in tema di storia.

La gaffe è visibile sul sito del Miur, nella sezione Ministra: la Fedeli con tanto di carta intestata del Ministero scrive che “È qui che nel 1631 venne firmata la Pace che concluse la guerra del Monferrato, durante la peste che fa da sfondo ai Promessi Sposi. È qui che più tardi, nel 1796, Napoleone impose a Vittorio Emanuele III l’armistizio con cui decretò la capitolazione Sabauda”. Peccato che Vittorio Emanuele III salirà sul trono soltanto un secolo dopo…(e l’altro l’armistizio fu firmato da Vittorio Amedeo III).

Come se non bastasse l’intervento della Fedeli è stato registrato durante il Premio Cherasco Storia che come si legge nella presentazione “si propone di esaltare la storia come disciplina fondamentale di ogni convivenza civile e di favorire nei giovani la passione per la ricerca e l’indagine approfondita del passato”.

MINISTERO
fonte: http://www.huffingtonpost.it/2017/06/06/la-fedeli-casca-sulla-storia-e-fa-incontrare-vittorio-emanuele_a_22128150/?ref=fbpr

Giusto per ricordarvelo: il Ministro Lorenzin scrive di antibiotici che combattono virus. Tutti possono non sapere che gli antibiotici combattono i batteri, non i virus. TUTTI MA NON IL MINISTRO DELLA SANITA’ !!! Un Ministro della Sanità deve saperlo, cazzo!! In un Paese civile una così l’avrebbero già cacciato a calci in c…!

Ministro Lorenzin

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Giusto per ricordarvelo: il Ministro Lorenzin scrive di antibiotici che combattono virus. Tutti possono non sapere che gli antibiotici combattono i batteri, non i virus. TUTTI MA NON IL MINISTRO DELLA SANITA’ !!! Un Ministro della Sanità deve saperlo, cazzo!! In un Paese civile una così l’avrebbero già cacciato a calci in c…!

 

Sanità. Ministro Lorenzin: “virus” resistenti agli antibiotici tema al centro agenda

 

Roma, 31 mar. – “La resistenza agli antibiotici è un tema al centro del governo da tre anni, che ho portato anche durante il semestre della presidenza in Europa. Abbiamo avviato dei programmi in Italia e in Europa, e tra l’altro ora è all’ordine dei lavori come emergenza mondiale perché è la prima causa di morte negli ospedali in ambito Ghsi (Global health security initiative), G7 e in ambito dell”Oms. Insomma, una vera e propria emergenza mondiale“.

Lo ha detto il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, interpellata dai giornalisti sul tema della resistenza agli antibiotici a margine dell”inaugurazione oggi a Roma del nuovo reparto di Onco-ematologia all’ospedale pediatrico Bambino Gesù.

Si tratta della resistenza non a un virus ma a molti ed è quindi multifattoriale – ha continuato il Ministro – Come si combatte la resistenza agli antibiotici? Si combatte in molti modi: il primo, avendo un consumo degli antibiotici durante la propria vita assolutamente appropriato, non assumendo per esempio antibiotici da soli perché magari abbiamo un po’ di febbre. L’antibiotico va preso solo se sotto prescrizione e solo se assolutamente necessario, soprattutto nei bambini in età pediatrica“.

Secondo punto – ha proseguito Lorenzin – gli antibiotici negli allevamenti e negli animali: l’Italia ha proibito qualsiasi uso degli antibiotici per far crescere gli animali come avvenuto negli anni Settanta/Ottanta. Stiamo applicando dei protocolli molto stretti per la cura degli animali, che per esempio non possono essere macellati se non sono passati i tempi giusti per lo smaltimento dell’antibiotico e tutta un’altra serie di misure. Poi ci sono una serie di protocolli internazionali che si stanno applicando a livello mondiale per far ridurre il consumo degli antibiotici negli animali“.

C’è quindi il tema di come poi questi antibiotici possano finire nei terreni attraversi lo smaltimento delle feci o delle urine – ha detto ancora Lorenzin- quindi abbiamo anche il tema dell’inquinamento dovuto agli antibiotici. Un tema mondiale, questo, su cui si sta prestando molta attenzione in Italia, in Europa e nel mondo. Ultimo tema, ancora, quello della ricerca sugli antibiotici: è evidente che i virus si sono evoluti con un termine di resistenza e quindi si sta stimolando la ricerca sui nuovi antibiotici che possono combatterla”.

Insomma – ha concluso- sono due ambiti, uno tecnico-scientifico l’altro di prevenzione, su cui si sta lavorando. Stiamo facendo delle nuove linee guida sulle Sepsi, sulle infezioni batteriche e sulle infezioni negli ospedali. È importantissimo mantenere asettici gli ambienti, lavarsi le mani e seguire tutte quelle misure di igiene di base che riducono in modo netto l’impatto delle infezioni a livello ospedaliero“.

Pubblicato: martedì 31 maggio 2016 – News www.beatricelorenzin.it

Nota. Il Ministro Lorenzin scrive di antibiotici che combattono virus. Tutti possono non sapere che gli antibiotici combattono i batteri, non i virus. Ma un ministro della salute che decide che esami o farmaci sono utili o inutili …

Maria Elena Boschi: “Sulla salute dei bambini non si scherza” …Si lucra! – 12 vaccini obbligatori? Non esiste in nessuna parte del mondo. I più severi sono i Francesi, con 4 vaccini obbligatori. Allora, fatemi capire, a chi conviene? Ricordate, è business da 32 miliardi!

 

salute dei bambini

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Maria Elena Boschi: “Sulla salute dei bambini non si scherza” …Si lucra! – 12 vaccini obbligatori? Non esiste in nessuna parte del mondo. I più severi sono i Francesi, con 4 vaccini obbligatori. Allora, fatemi capire, a chi conviene? Ricordate, è business da 32 miliardi!

 

Maria Elena Boschi: “Sulla salute dei bambini non si scherza”

…Si, infatti, tuttalpiù si lucra!

Perchè, pensateci, per questa gente che se infischia del cittadino, che gli taglia lavoro, pensioni, sanità e istruzione, che lo vessa fino a portarlo al suicidio, cos’è questa improvvisa premura per la sua salute?

Ma non vi passa per la testa che i vaccini sono un business per loro e per le loro lobby?

Ne rendono obbligatori 12!

In Europa i più severi sono i Francesi con 4 vaccini obbligatori! 3 in Grecia e Portogallo, 1 in Belgio e in tutti gli altri Paesi ZERO…!!!

E poi tutta la misteriosa omertà sugli effetti collaterali dei vaccini? Silenzio assoluto e censura. Eppure ci sono. Non è che se ti vaccini ti becchi automaticamente l’autismo, ma il rischio, un remotissimo rischio c’è. Perchè non parlarne? Perchè non informare la gente? Perchè non forzare le case farmaceutiche a migliorare il prodotto?

Ma forse questo è il punto:

12 vaccini OBBLIGATORI è un regalo immane alle lobby. E senza neanche dargli il fastidio di dover rivedere le composizioni dei prodotti.

Il cittadino deve vaccinarsi senza se e senza ma. lo vogliono “loro”.

by Eles

Un ultima considerazione: i vaccini sono un business da 32 miliardi!!!!

Da Il Messaggero

Un business da 32 miliardi e ora Big Pharma teme i cinesi

Vaccini, un affare mondiale. Bastano pochi numeri per disegnare il ritratto del mercato: solo il fatturato supera di poco i 40 miliardi di dollari, circa 32 miliardi di euro.
A fare da traino proprio quello del vaccino stagionale contro l’influenza, con un gruppo di aziende che si spartiscono poco più di 10 miliardi di dollari, 8 miliardi di euro. Nella partita, in tempi recenti, sono entrate anche le concorrenti cinesi che offrono un prodotto con il 30% medio di sconto. Oltre che di un affare, per i vaccini, ora si parla anche di una “cupola”.

LO SCANDALO
L’ultimo scandalo made in Italy è arrivato nel tribunale di Roma a luglio scorso. Irregolarità nella somministrazione delle profilassi impiegate per due malattie veterinarie la lingua blu e l’aviaria. Un’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo: 41 gli imputati. Le accuse spaziano dalla ricettazione alla corruzione, dalla somministrazione di medicinali in modo pericoloso per l’igiene pubblica alla tentata epidemia, dalla concussione all’abuso di ufficio. Il segretario generale del ministero della Salute, Romano Marabelli, a seguito dell’inchiesta che ha coinvolto anche Vincenzo Caporale all’epoca dei fatti direttore dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise e la virologa Ilaria Capua deputata di Scelta Civica, si è autosospeso dalle funzioni e dallo stipendio.

I fatti risalgono agli anni 2003-2004. Viene contestato l’impiego di un vaccino prodotto nella Repubblica del Sud Africa senza una sperimentazione che ne valutasse gli effetti indesiderati sugli animali e, di conseguenza, sugli umani. L’attività illegale avrebbe causato la strage di pecore e capre con importanti danni all’erario.

Da qui le ipotesi di un business segreto, della vendita di virus che coinvolgerebbe aziende e trafficanti. A svelare parte di questo business un manager di un’azienda che ha patteggiato l’immunità in cambio delle rivelazioni sul contrabbando batteriologico. Nell’aprile del ’99 si fece spedire in Italia un ceppo dell’aviaria con un corriere. L’acquisto ha coinciso, nel 1999, con un’epidemia di aviaria, negli allevamenti, al Nord Italia e il altri paesi europei.
E’ sempre dell’estate passata un’inchiesta della procura di Siena nella quale si ipotizza un danno all’erario di 2,7 milioni di euro: le sedi della Novartis a Siena e ad Origgio (Varese) sono state perquisite nell’ambito di un’inchiesta del Nas che riguardava la fornitura al ministero della Salute del vaccino contro l’influenza nel 2009, ministro era Ferruccio Fazio. Su impulso dell’Oms lo Stato italiano stipulò un contratto con la multinazionale per la fornitura di 24 milioni di dosi di vaccino, per un costo di oltre 184 milioni di euro. Nel 2010, dopo il cessato allarme, il ministero chiese di interrompere la fornitura: per le dosi acquistate, più di 12 milioni, erano stati spesi 97,6 milioni. Per il risarcimento legato allo stop della produzione, l’azienda ha ricevuto 19,8 milioni di euro.

LE PROVE
Il vaccino influenzale, rispetto agli altri, ha una peculiarità: ogni anno è diverso perché ogni anno è diverso il virus o i virus che portano l’epidemia. Una volta individuato l’agente infettivo nei laboratori di tutto il mondo si mette a punto l’arma per combatterlo: viene testato su un campione e, secondo i risultati, viene modificato o messo in commercio. Gli effetti collaterali come le controindicazioni sono, più o meno sempre gli stessi. Al servizio di farmacosorveglianza dell’Aifa, l’Agenzia del farmaco, vengono segnalati gli eventi sospetti e, come in questo caso, si interviene.

fonte: http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/SANITA/business_32_miliardi_big_pharma_cinesi/notizie/1036695.shtml

 

 

Tasse sul tabacco, Lorenzin: “Sono soldi contro la morte, il fumo va combattuto con qualunque arma” …Scusi Ministro, ma non vendere tabacco no? Non è che è solo un’altro modo di estorcere soldi alla Gente? Insomma è cretina o pensa che lo siamo noi?

Lorenzin

 

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Tasse sul tabacco, Lorenzin: “Sono soldi contro la morte, il fumo va combattuto con qualunque arma” …Scusi Ministro, ma non vendere tabacco no? Non è che è solo un’altro modo di estorcere soldi alla Gente? Insomma è cretina o pensa che lo siamo noi?

 

Tasse sul tabacco, Lorenzin: «Sono soldi contro la morte, il fumo va combattutto con qualunque arma»

 

Roma – «Le tasse sul tabacco sono tasse contro la morte, così come praticato in tutti i Paesi civili del mondo». Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alla presentazione del rapporto Aiom “Lo stato dell’oncologia in Italia”. «Per far diminuire i consumi di sigarette – ha detto il ministro – si usa qualsiasi arma. Infatti, la battaglia contro il tabacco è la prima battaglia di salute, considerando che sono proprio i più giovani il bersaglio del mercato del tabacco».

Combattere il fumo, ha aggiunto il ministro, «è un’arma di prevenzione: oggi ci sono 80 mila morti l’anno a causa del fumo di sigaretta ed il tumore al polmone è in crescita tra le donne proprio a causa del fumo. Dobbiamo fare in modo che le persone abbiano paura di fumare. Perciò – ha ribadito – non sono contraria alle tasse sul tabacco, che rappresentano uno dei metodi per dissuadere le persone dal fumare».

Così, «si salverebbero tante vite e si eviterebbero costi enormi per malattie croniche». Fondamentali infine, «i controlli per il rispetto del divieto della vendita di sigarette ai minori.

 

fonte: http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2017/04/27/ASnpIKAH-combattutto_lorenzin_qualunque.shtml?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter

Lorenzin: chi può pagarsi l’antibiotico lo faccia, “Questione di civiltà” – Avete capito bene, questa parla di “Civiltà”. Ma lei e tutta la sua casta parassita si sono fatti un’assistenza sanitaria da favola che permette loro di curarsi senza spendere un centesimo, facendosi rimborsare anche i kleenex se hanno il raffreddore. E il tutto a spese nostre. E VIENE A PARLARE A NOI DI CIVILTÀ…?!?

 

Lorenzin

 

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Lorenzin: chi può pagarsi l’antibiotico lo faccia, “Questione di civiltà” – Avete capito bene, questa parla di “Civiltà”. Ma lei e tutta la sua casta parassita si sono fatti un’assistenza sanitaria da favola che permette loro di curarsi senza spendere un centesimo, facendosi rimborsare anche i kleenex se hanno il raffreddore. E il tutto a spese nostre. E VIENE A PARLARE A NOI DI CIVILTÀ…?!?

 

‘Le persone che possono pagarsi l’antibiotico, dovrebbero farlo. E’ una questione di civiltà”. L’invito arriva dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin intervenuta stamattina a Rainews24. Un appello ”culturale”, non certo una indicazione formale (che per altro puo’ arrivare solo dalle Regioni). Ma è abbastanza per riaprire il dibattito su un tema sentito e temuto: la paventata necessita’ di aumentare la compartecipazione del cittadino alle spese sanitarie.

“Stiamo facendo di tutto per non far aumentare i ticket. Anzi stiamo dicendo alle Regioni ‘non aumentate i ticket’, perché c’è stato un momento di grande difficoltà nella popolazione”, ha per altro tenuto a precisare il ministro. La dichiarazione provoca reazioni, come quella del Tribunale dei Diritti del Malato: ricorda che i 4 miliardi che le Regioni non hanno ottenuto per il Fondo Sanitario nazionale, corrispondano esattamente alla cifra che lo stato intasca ogni anno per tutti i ticket. Ed intanto continua ad aumentare, anno dopo anno, il volume della spesa che i cittadini fanno di tasca propria, compresi i farmaci. Chi decide di andare lo stesso dal medico o di sottoporsi a esami specialistici piu’ o meno costosi spesso paga ‘di tasca propria’ “il 18% della spesa sanitaria totale”.

Una percentuale molto piu’ alta rispetto al 7% della Francia e al 9% dell’Inghilterra e che si traduce in una spesa pro capite annua di circa 500 euro. E il quadro si complica, ha spiegato Tonino Aceti, coordinatore del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva alla luce del livello gia’ troppo alto raggiunto dalla ‘giungla’ di ticket regionali che hanno gia’ avviato lo spostamento di una quota di persone nella sanita’ privata. Nessun notizia intanto sul fronte dei tavoli avviati ormai piu’ di un anno fa per riscrivere la riforma del sistema dei ticket. ”Intanto come associazione dei cittadini vorremmo condividere le scelte che verranno fatte” ha precisato Aceti.

Il punto, ha aggiunto, e’ che il margine di manovra e’ sempre piu’ stretto: ”se puo’ essere corretto rivedere lo compartecipazione in modo progressivo sulla base del reddito, e’ necessario in realta’ abbassare i ticket per rendere davvero competitivo il servizio pubblico. In sostanza bisogna salvaguardare il servizio sanitario nazionale ma anche i malati, in particolare i cronici ed chi soffre di malattie rare, per evitare che siano soprattutto loro a pagare”.

fonte: https://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/salute/2015/11/09/sanita-lorenzin-chi-puo-pagarsi-lantibiotico-lo-faccia_2d7995af-d10b-4583-baa5-b6667e13519f.html

Il nostro vaffanculo già lo abbiamo espresso.

Chi vuole saperne di più del paradiso sanitario in cui sguazza quella che ci invita “per Civiltà” a pagarci l’antibiotico, legga questo nostro vecchio articolo (sconsigliato a chi soffre di fegato):

LA CASTA? Beccatevi quest’altra: Parlamentari, ex parlamentari e anche i loro familiari hanno un’assistenza sanitaria da favola, sempre a SPESE NOSTRE !!