Un grande, profondo e pacato pensiero di Gianluigi Paragone su quelli che ci governano: “abbiamo una classe politica di ladri di polli, affaroni e incapaci”.

 

Gianluigi Paragone

 

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Un grande, profondo e pacato pensiero di Gianluigi Paragone su quelli che ci governano: “abbiamo una classe politica di ladri di polli, affaroni e incapaci”.

 

Il grido di dolore lanciato 4 anni fa da Giannluca Paragone:

Gianluigi Paragone: abbiamo una classe politica di ladri di polli, affaroni e incapaci.

Avremo un Senato purché sia e parlano di riforme.

Abbiamo una disoccupazione spaventosa e un’economia in affanno.
Abbiamo un’opposizione che si sottrae a quel consociativismo lontano parente delle larghe intese di questi tempi. Ma che non viene ascoltata dal Capo dello Stato perché ha mal di testa.
Abbiamo un presidente del Consiglio che gioca a fare il leader senza averne la stoffa ma solo l’arroganza. E la faccia tosta di non rispondere alle sue stesse parole.
Abbiamo presidenti di Camera e Senato senza alcuna preparazione tecnica e infatti si vede come stanno affrontando i passaggi chiave e delicati del dibattito politico.
Abbiamo un presidente della Repubblica che si conferma un attore protagonista oltre il dettato costituzionale.
Abbiamo un Paese in lenta agonia.
Abbiamo una classe politica di ladri di polli, affaroni e incapaci.
Saremo presto preda di grandi speculatori.
Avevamo una dignità.
Avevamo sovranità.
Abbiamo storia e identità.
Non ci meritiamo tanto schifo.
Non ci meritiamo tanti sciacalli.
Cosa daremo ai nostri figli?

di Gianluigi Paragone

Gianluigi Paragone senza peli sulla lingua: “Hanno paura del voto dei cittadini, ecco perché…”

 

Gianluigi Paragone

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Gianluigi Paragone senza peli sulla lingua: “Hanno paura del voto dei cittadini, ecco perché…”

Con la caduta di Marine Le Pen la casta ha portato a casa una importante vittoria, ma non ha vinto la guerra.

Il risultato delle elezioni in Germania ne è la dimostrazione: la Merkel non avrà la maggioranza, mentre i “populisti” dell’AFD hanno ottenuto ben 80 (partendo da zero).

Le prossime votazioni saranno, preparatevi, in Italia e l’establishment ha paura del voto dei cittadiniperché potrebbe riservarci grandi sorprese: “Ne vedremo delle belle”, commenta Gianluigi Paragone nel suo videocommento di oggi su Facebook, che riportiamo di seguito:

“Quando non hanno voglia di ascoltare è inutile parlare perché i commenti del giorno dopo sono inutili, tanto loro sanno già che cosa vogliono, sanno tutto, sono i retori illuminati, sono coloro che detengono le verità.

E poi si stupiscono ‘ah ma cos’è successo in Germania’. E’ successo quello che era già successo altrove, poi però come la coperta di Linus hanno utilizzato le elezioni francesi per dire ‘scampato pericolo, la Le Pen non c’è più’.

Peccato che in Francia non avevano preso in considerazione il vero dato politico, che era l’astensionismo, cosa che non si è verificata in Germania.

E non si verificherà in Italia, se lo mettano bene in testa.

Al netto di tutti i voti delle primarie o di come scegliere il candidato, conteremo i voti al momento delle elezioni. Ecco perché hanno paura di farci votare, hanno paura che il popolo si possa esprimere liberamente.

Allora io penso che in Italia ci sia una gran voglia di partecipazione, non ci sarà un astensionismo alto, ecco perché hanno paura di queste elezioni. Ecco perché hanno anche paura di coloro che si pongono anche al di fuori di questo verbo dominante. Non faccio riferimenti a partiti, movimenti, tanto chi vuole sapere già sa.

Io so che ci sono tanti cittadini che hanno voglia di votare, hanno voglia di far vedere, di far pesare la loro idea diversa di paese, la loro idea diversa di politica.

Ecco perché non vedo l’ora di andare a votare, ecco perché non vedo l’ora di vedere realmente una campagna elettorale in cui da una parte ci saranno i burattini delle élite e dall’altra parte ci saranno coloro che, con un pensiero politico diverso, si oppongono alle élite.

Ne vedremo delle belle.”

Ecco il video QUI

 

La voce di un giornalista scomodo – Gianluigi Paragone: Fiero di queste donne. In piazza per lottare, non solo contro l’obbligatorietà dei vaccini!

Gianluigi Paragone

 

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La voce di un giornalista scomodo – Gianluigi Paragone: Fiero di queste donne. In piazza per lottare, non solo contro l’obbligatorietà dei vaccini!

 

La forza delle donne. Non solo contro l’obbligatorietà dei vaccini
In tante città italiane si stanno moltiplicando manifestazioni silenziose di genitori che, armati di fiaccola, sfilano contro la obbligatorietà dei vaccini. La stampa non parla di loro, come non parlò (ilfattoquotidiano.it fu una eccezione) della grande manifestazione di Pesaro. Nemmeno i partiti hanno capito bene come “maneggiare” questo popolo spontaneo. Soltanto i solonisanno tutto di loro e denigrano, offendono, sminuiscono. Ora, perché qualcuno ha alzato la voce e sputato a qualche parlamentare, diventano “la” notizia. Diventano aggressori violenti.

Non ci sto! Qui, se c’è qualcuno che sta esagerando, è il Potere. Ecco perché non solidarizzo con i presunti aggrediti. Di contro, mi permetto di chiedere a questi manifestanti di non cascare nella trappola del Palazzo.

Li chiamano freevax, no vax. Non mi piacciono le etichette perché le etichette servono come scorciatoia per evitare la fatica dell’ascolto e della curiosa conoscenza. Sono solo cittadini animati da quel fuoco – il fuoco delle loro torce – che anima la politica. Già, perché in questi tempi di apatia politica, questo popolo trasversale sta masticando politica. È esso stesso politica. È un popolo che non si omologa, al contrario rivendica e dissente.

La forza di questo popolo è la forza delle mammedelle mogli. Delle donne. Qui non c’è bisogno di creare quote rosa perché queste donne cambieranno i connotati a un politica incapace – insisto perché più che un errore, è il peccato mortale – di ascoltare. Sono mamme cui è sottratto un percorso di convidisione, di confronto. È la Legge che decide, nel solco di un Leviathano che decide senza margine di discussione: ce lo comanda l’Europa, la Finanza, Dio o Allah, la Scienza, il Potere. Ce lo impone il Verbo unico, il Pilota automatico.

Sono orgoglioso di questo dissenso. Che è stato il dissenso delle madri contro la #buonascuola, contro le città inquinatee non più a misura di bimbi. Che è il dissenso contro le sofisticazioni dei cibi, che non sono prodotti alimentari ma solo il frutto di una terra che è donna, Gea. Ci sono le mamme a capo della capillare e silenziosa ostruzione all’obbligo vaccinale fatto con modalità velatamente mercantili. Ci sono le mamme a dire ‘no’ a una scuola pubblica umiliata da un popolo dì precarissimi docenti. E ho visto donne a capo della rivolta dei risparmiatori truffati, due per tutte: Milena Zaggia da Ferrara, che non molla il megafono quando gli altri cominciano a vacillare, e Giovanna Mazzoni, che con il suo campanello non lascia una pausa che sia una alla protesta di cittadini traditi.

Infine ho visto donne rivendicare diritti del lavoro, perché la loro condizione è sempre un piolo sotto nella instabile scala occupazionale.
Fiero di queste donne che si stanno caricando sulle spalle un’altra politica, come fossero l’ecista antico che condurrà i dissidenti in una nuova terra dove seminare un’altra comunità. In tempi di afasia politica, di indifferenza, questa passione mi muove a marciare accanto a loro. Con discrezione.