G7 di Bari – La lettera con cui un commesso di un supermercato barese annichilisce Draghi: “L’economia gira grazie a noi schiavi”

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G7 di Bari – La lettera con cui un commesso di un supermercato barese annichilisce Draghi: “L’economia gira grazie a noi schiavi”

 

Spettabile presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, chi le scrive è un padre di famiglia, dipendente di una nota catena di supermercati del Barese. Centinaia di persone, nella maggior parte dei casi trattate come schiavi della peggior specie, perché spinti dalla disperazione e quindi incapaci di alzare la testa.

Uomini e donne privati della dignità, minacciati in ogni momento nel caso decidano di iscriversi ad un sindacato o protestino perché pagati in contanti e con pochi spiccioli all’ora, un terzo rispetto a quanto viene riportato in busta paga, praticamente carta straccia. Un acconto l’ultimo sabato del mese e poi il saldo il giorno dieci.

Illustrissimo dottor Draghi, non so quale sia il suo stipendio o se le è mai capitato di entrare in un supermercato. Il mio non arriva a 1.200 euro al mese, pur essendo inclusi gli assegni familiari, il bonus Renzi, la 13ma e la 14ma. A proposito di queste ultime voci, prendiamo la metà di quanto realmente dovuto. Non sto a spiegarlo a lei, ma in questo caso i soldi sono quelli dello Stato.

Tanti miei colleghi hanno contratti di 4 ore, ma lavorano non meno di dieci ore al giorno. È questa la vostra idea di lavoro e di economia? Il nostro obiettivo, invece, è quello di scrollarci di dosso le catene. Non chiediamo la luna, solo il rispetto delle regole e del contratto nazionale del lavoro. Sa, dottor Draghi, colleghi sul libro paga di un altro padrone, guadagnano 1.300 euro al mese per 38 ore settimanali.

Nel nostro caso, perché forse dall’alto delle vostre stanze queste cose le ignorate, lavoriamo molto più di quanto è dichiarato sulla busta paga. Per giustificare lo schiavismo, sono riportati giorni di assenza che non abbiamo mai fatto. Assenze per le quali non ci sono mai state notificate contestazioni. Dottor Draghi, non voglio tediarla in maniera eccessiva, vorrei solo spiegarle che per i poveri cristi come noi non c’è alcuna speranza, qualunque decisione pederete per risollevare le sorti dell’economia mondiale. Sempre che questa non sia solo una passerella, perché tanto certe scelte non le fate mica in queste passerelle.

Non abbiamo fortuna neppure quando andiamo a denunciare all’Ispettorato del Lavoro soprusi e abusi di ogni tipo. Spesso ci sentiamo rispondere che non si può fare molto. In realtà non si fa nulla. Me lo consenta, presidente, ma fare l’imprenditore col culo degli altri è facile, troppo facile.

 

fonte: http://ilfastidioso.myblog.it/wp-admin/post-new.php