Incredibile – l’Inps chiede indietro i soldi dell’Alluvione del ’94. Basterebbe un semplice emendamento per porre fine a questo scempio, ma “loro” gli emendamenti li fanno solo per i cazzi propri!

Alluvione

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Incredibile – l’Inps chiede indietro i soldi dell’Alluvione del ’94. Basterebbe un semplice emendamento per porre fine a questo scempio, ma “loro” gli emendamenti li fanno solo per i cazzi propri!

«Basterebbe un emendamento, qualche riga allegata alle legge finanziaria, per chiudere questa incredibile battaglia tra le imprese alluvionate nel ’94 e l’Inps»

…E allora eccoli gli ultimi emendamenti:

In Parlamento si discute sulla regolamentazione dei Vitalizi – Ed ecco l’emendamento (subito approvato) sulla reversibilità proposto da Gasparini (Pd, ovviamente): “Ingiusto che i congiunti dei parlamentari finiscano a fare la sguattera o il giardiniere”

Il Pd di Renzi, l’apoteosi della CASTA, cerca di arraffare quanto più possibile prima che i 5stelle vadano al Governo – Nella “Manovrina” ecco l’emendamento per ripristina doppi incarichi per 143mila politici locali, vietati dal 2012…!

È ufficiale – I grandi economisti del nostro Governo colpiscono ancora: manovra, autovelox come bancomat. Passa l’emendamento che massacrare la Gente di multe per coprire buchi di bilancio dei Comuni!

Basterebbe un emendamento?

Che ingenui, lo vedete che gli emendamenti li fanno solo quando sono cazzi loro!

Alluvione ’94: “E’ incredibile che l’Inps richieda indietro quei soldi”

«Basterebbe un emendamento, qualche riga allegata alle legge finanziaria, per chiudere questa incredibile battaglia tra le imprese alluvionate nel ’94 e l’Inps». Ne è certo Luca Matteja, il portavoce del «Comitato Imprese Alluvionate Piemonte 1994» che oggi lunedì 29 maggio dalle 17,30, si riunirà nella sala consiglio della Provincia di Asti. Matteja, al fianco di centinaia di imprenditori piemontesi, vorrebbe che «si riconoscesse un diritto già scritto nelle leggi dello Stato». Oggi ad Asti, ad ascoltare questa richiesta d’aiuto ci saranno anche gli onorevoli e senatori piemontesi, di tutto l’arco costituzionale, Mauro Marino, Cristina Bargero, Mariano Robino, Mino Taricco e Massimo Fiorio. «Chiederemo loro di fare pressione al governo per chiudere questa partita una volta per tutte».

Nel ’94 il Piemonte viene alluvionato e gli imprenditori, che non sanno della norma sgravio appena varata, pagano tutto il dovuto all’Istituto. «In realtà i piemontesi avrebbero dovuto pagare il 10% di quelle somme ed allora la legge stabilisce che va restituito loro il 90% di quanto pagato per il triennio che ’95/‘97» spiega Matteja.

La battaglia da politica diventa legale con L’Inps che porta gli imprenditori in tribunale chiedendo loro di restituire le somme ottenute. Mentre davanti alla magistratura piemontese si dibattono i singoli ricorsi lo Stato vara un’altra norma, siamo nel 2007, che fissa come termine ultimo per la formalizzazione della richiesta di sgravio il 31 luglio di quell’anno e non il 2013, 10 anni esatti dopo la norma che concede i rimborsi datata 2003. «L’Inps non vuole pagare – aggiunge Luca Matteja – allora cita tutti i richiedenti piemontesi in giudizio e qui inizia il cortocircuito». Si passa per i tre gradi di giudizio, sino a quando un giudice di Cuneo non chiede il parere dell’Ue. Questa spiega che sì, quegli sgravi sono aiuti di Stato, ma si riferiscono ad eventi così indietro nel tempo da non aver senso bloccare. La corte di Cassazione, però, decide di rimandare i vari processi in corte d’Appello a Torino chiedendo ai giudici di verificare se lo sgravio incassato non è superiore al danno.

Luigi Florio, avvocato astigiano che ha rappresentato alcune imprese in questa battaglia legale con l’Inps, ha deciso di scrivere una lettera al ministro della Affari Regionali Enrico Costa. Una missiva dai toni cordiali che fotografa la preoccupazione di più di un imprenditore piemontese che lunedì sarà in Provincia per testimoniare questo iter processuale iniziato 10 anni fa e che pare non avere ancora una possibile fine.

 

fonte: http://www.lastampa.it/2017/05/29/edizioni/asti/alluvione-e-incredibile-che-linps-richieda-indietro-quei-soldi-HS00VFojbdKFM1W5N3XQ1K/pagina.html

L’EMENDAMENTO DELLA VERGOGNA – In un bliz notturno la maggioranza ha affossato un emendamento del M5s contro il gioco d’azzardo… Una maggioranza amica delle lobby e contro la Gente!

 

gioco d'azzardo

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L’EMENDAMENTO DELLA VERGOGNA – In un bliz notturno la maggioranza ha affossato un emendamento del M5s contro il gioco d’azzardo… Una maggioranza amica delle lobby e contro la Gente!

“Ancora una volta governo e maggioranza sbattono la porta in faccia all’interesse collettivo”
Emendamento anti azzardo affossato da blitz notturno del governo

ROMA, 16 marzo – “Ancora una volta governo e maggioranza sbattono la porta in faccia all’interesse collettivo, ancora una volta una misura per garantire la sicurezza dei cittadini, contrastando il dilagare dell’azzardo, viene bocciata. E’ successo in occasione della discussione del Decreto Sicurezza, dove abbiamo presentato un emendamento a prima firma Davide Crippa che, seppur riformulato, era stato accolto dalla maggioranza. Nella notte, in commissione Bilancio, il blitz del governo che lo ha fatto bocciare. Cosa è successo, per caso è intervenuto il sottosegretario Baretta? Questa misura rischiava di intralciare la trattativa in corso tra Stato e Regioni proprio sul tema dell’azzardo e dei poteri agli enti locali?”.
Così il Gruppo M5s alla Camera e il senatore Giovanni Endrizzi.

“In particolare, attraverso il nostro emendamento avremmo voluto consentire ai comuni di emanare delibere per la limitazione degli orari di apertura a sale slot e giochi e per garantire distanze minime da luoghi sensibili come scuole e altri luoghi di aggregazione per i giovani. Una misura, dunque, che avrebbe tutelato i minori non accompagnati e garantito maggiori condizioni di sicurezza. A tutto questo il governo ha detto di no, nonostante una ricerca Università di Bologna-Nomisma appena pubblicata rende noto che nell’anno scolastico 2015-2016 sono stati un milione 240mila i ragazzi che hanno giocato puntando del denaro. Obiettivo di questa politica e di tutti i governi è quello di far entrare denaro nelle casse dello Stato e di tutelare la lobby del Gioco , di tutto il resto se ne infischiano. Purtroppo per loro c’è il M5s e questa guerra per difendere i cittadini alla lunga la vinceremo, per distacco”.

tratto da:

http://www.movimento5stelle.it/parlamento/2017/03/emendamento-anti-azzardo-affossato-da-blitz-notturno-del-governo.html

Vi ricordiamo lo schifo di 3 anni fa

Emendamento vergogna sul gioco d’azzardo votato dal “nuovo” pd

“Sul gioco d’azzardo è stato approvato un emendamento vergogna. I Comuni e le Regioni che emanano norme restrittive contro il gioco d’azzardo subiranno tagli ai trasferimenti che verranno interrotti solo quando le norme e regolamenti verranno ritirati. L’emendamento-ricatto presentato da Federica Chiavaroli (Nuovo Centro Destra) e votato anche dal Partito Democratico ed approvato a sorpresain aula con il voto decisivo del PD. L’emendamento prevede che i concessionari ai quali vengono ritirate le concessioni per gravi colpe, godano del diritto di continuare il proprio esercizio per 90 giorni. In seguito il subentro a quelle licenze verrà garantito a chi è già titolare di altre licenze. Un meccanismo che prevede una sorte di diritto di prelazione violando le norme sulla concorrenza.
LEGGI QUI l’emendandamento vergogna.” M5S Senato

tratto da:

http://www.beppegrillo.it/2013/12/emendamento_vergogna_sul_gioco_dazzardo_votato_dal_nuovo_pd.html

RinfrescateVi la memoria sulle porcate dei nostri politici:

 

Endrizzi (M5S): “Gioco d’azzardo, ecco il condono di Letta per le lobby”
Gioco d’azzardo Endrizzi M5S: ecco i politici finanziati da società di gioco d’azzardo

ROMA 22 MAGGIO 2013 – Giovanni Endrizzi (M5S Senato) interviene in aula e denuncia con nomi e cognomi tutti i politici, ex politici e partiti che ricevono regolari finanziamenti da società del gioco d’azzardo. Tra questi anche la fondazione Vedrò che vede la partecipazione del presidente del consiglio Enrico Letta e altri sei ministri del suo governo.