Caro Salvini, ma a questi li hai mai citofonato?

 

 

Salvini

 

 

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Caro Salvini, ma a questi li hai mai citofonato?

Salvini che si attacca al citofono a Bologna alla ricerca di presunti spacciatori non si può vedere…

Ma è lo stesso che da ministro combatteva il traffico di droga bevendo vino, birra, mojito e quant’altro?

Lo stesso Salvini che sorrideva beato mentre veniva immortalato a stringere le mani a Luca Lucci, ultrà del Milan che ha patteggiato 1 anno e 6 mesi per traffico di droga e ha subito un sequestro di un milione di euro?

Lo stesso Salvini che guida il partito che si è fottuto 49 milioni dalle nostre tasche?

Lo stesso Salvini amico di gente che ha sul groppone condanne per corruzione, peculato, truffa allo Stato, bancarotta etc?

Ma poi, il caro Salvini,  va a citofonare anche a tutti questi suoi amici?

Che pena… No, non Salvini, che pena per i dementi che lo votano…

 

by Eles

Salvini il giustiziere citofona allo spacciatore? Non Vi fate prendere per i fondelli… da ministro degli interni, quando non era in campagna elettorale, gli spacciatori (italiani) li abbracciava…!

 

Salvini

 

 

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Salvini il giustiziere citofona allo spacciatore? Non Vi fate prendere per i fondelli… da ministro degli interni, quando non era in campagna elettorale, gli spacciatori (italiani) li abbracciava…!

Salvini invece di citofonare ai tunisini poteva chiedere agli spacciatori (italiani) che abbraccia

Capitan Nutella a Bologna si mette a fare il giustiziere. Peccato che i trafficanti italiani lui quando era ministro li abbracciava.

Oggi poliziotto senza autorizzazione. Ieri il moralista travestito da buon cristiano e da papà che un giorno dovrà spiegare a figli e nipoti che era lui quello che metteva alla gogna social avversari, donne e perfino minorenni esponendole a minacce, insulti e commenti volgari e sessisti da parte dei suoi fans.

La sua nuova campagna contro la droga sfiora il ridicolo come dimostra la guerra alla cannabis.

L’Italia con questo tema ha un problema serio, dovuto in parte a una profonda ignoranza sul tema (è stato abbondantemente dimostrato che la cannabis legale non ha conseguenze mortali, non dà dipendenza – come al contrario fanno le sigarette, gestite dal monopolio di Stato – o l’alcool, e che nei paesi dove è legale il consumo è largamente diminuito), sia per una mai cessata confusione di confini tra lo Stato e quella criminalità organizzata che con la legalizzazione della cannabis andrebbe a perdere una vastissima fetta di mercato.

Chiunque è in grado di capire che i motivi per cui in Italia è tabù addirittura parlare di legalizzazione della cannabis pochissimo hanno a che fare con il timore reverenziale della vecchia, moralista e bigotta classe politica nei confronti del consumo di marijuana e più invece afferiscono a un mondo oscuro fatto di commistioni, spaccio e denaro sporco che chissà in quali tasche va a finire.

Ma al di là di quelle che sono semplici illazioni, una cosa rimane certa: vedere Matteo Salvini fare una tirata contro la droga (che fa il bis con quel ‘la droga fa male’ come commento alla condanna dei carabinieri che hanno ucciso Stefano Cucchi) e dare la caccia agli spacciatori fa indignare e ridere.
Esiste la polizia, esiste la magistratura. E ad ogni modo senza andare a rompere le scatole citofonando alle persone se volevi informazioni su chi spaccia droga poteva chiedere a Luca Lucci, capoultrà del Milan al quale – fresco di patteggiamento per 18 mesi proprio spaccio di droga – aveva calorosamente dato la mano e poi pubblicamente abbracciato. Mentre era ministro.

fonte: https://www.globalist.it/news/2020/01/22/salvini-invece-di-citofonare-ai-tunisini-poteva-chiedere-agli-spacciatori-italiani-che-abbraccia-2051920.html

Salvini sulla morte di 2 ragazze per l’incidente di Roma: “C’è qualcuno che vorrebbe la droga di Stato” …Qualcuno ricordi: A) che l’assassino era UBRIACO. B) Salvini da ministro voleva eliminazione i limiti di vendita degli alcolici. C) chi continua a mostrarsi in giro ubriaco dovrebbe avere almeno la decenza di stare zitto…

 

Salvini

 

 

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Salvini sulla morte di 2 ragazze per l’incidente di Roma: “C’è qualcuno che vorrebbe la droga di Stato” …Qualcuno ricordi: A) che l’assassino era UBRIACO. B) Salvini da ministro voleva eliminazione i limiti di vendita degli alcolici. C) chi continua a mostrarsi in giro ubriaco dovrebbe avere almeno la decenza di stare zitto…

C’è qualcuno che vorrebbe la droga di Stato”: il commento di Salvini sull’incidente di Roma in cui sono morte due ragazze

Durante un comizio ad Ancona, il leader della Lega ha commentato il tragico incidente avvenuto nella notte tra sabato 21 e domenica 22 nella zona Nord della Capitale

“Per qualcuno la droga dovrebbe essere venduta direttamente dallo Stato, pensate la follia” ha esclamato Salvini dal palco.

“Poi leggiamo nella cronaca di ieri che quest’anno non festeggiano il Natale due ragazze di 16 anni che sono state investite di notte a Roma da un ragazzo che è stato beccato positivo al test su alcol e droga”

“La droga fa male – ha aggiunto Salvini – e noi dobbiamo combatterla piazza per piazza, città per città, scuola per scuola, giardinetto per giardinetto”.

Nell’ultima dichiarazione il nostro ex Ministro degli Interni si è però ben guardato di parlare di alcool…

D’Altra parte che vi potete aspettare da uno che solo quest’estate voleva togliere i limiti di orario per la vendita di alcool nelle discoteche?

E poi, uno che va in giro quasi sempre ubriaco, pubblicizzando così l’alcool, non avrebbe dovuto avere almeno la decenza di stare zitto?!?

by Eles

La storia di Maurizio Agostini che i Tg hanno dimenticato di raccontarci: il “bravo e onesto” consigliere leghista arrestato alla frontiera con tre etti di cocaina purissima insieme al complice albanese “clandestino”…

 

Maurizio Agostini

 

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La storia di Maurizio Agostini che i Tg hanno dimenticato di raccontarci: il “bravo e onesto” consigliere leghista arrestato alla frontiera con tre etti di cocaina purissima insieme al complice albanese “clandestino”…

Quello a sinistra nella foto è Maurizio Agostini, il consigliere leghista del comune di Matterello in provincia di Trento, arrestato qualche giorno fa, mentre cercava di passare la frontiera con tre etti di cocaina purissima.

Il paradosso è che il “bravo e onesto” leghista era in compagnia di un complice albanese “clandestino” e senza fissa dimora, arrivato in Italia con un permesso turistico di tre mesi.

Tutta la vicenda sembra “coerente” con le battaglie del Carroccio ed i proclami del tizio a destra – di cui si attendono commenti – per la sicurezza della città e per la «pulizia» da traffici illeciti e da persone “irregolari”. 

Da L’Adige.it:

Cocaina, in cella consigliere leghista di Mattarello

La cocaina era avvolta in involucri coperti da talco al profumo di mentolo, nascosta dietro il vano portaoggetti dell’auto. Temendo il fiuto dei cani antidroga, i «corrieri» hanno tentato questo escamotage per nascondere l’odore persistente della sostanza.

Non hanno però tenuto conto dell’occhio esperto dei carabinieri: è così che da un controllo del territorio è scattato l’arresto di due uomini, con il sequestro di 330 grammi di stupefacente puro all’80% che sulla piazza, dunque dopo «il taglio», avrebbe potuto vale dai 60 ai 70mila euro.

In cella è finito un 51enne noto a Mattarello, sia per la sua professione che per l’impegno per la comunità: si tratta del consigliere circoscrizionale leghista Maurizio Agostini, che fino a qualche mese fa ha gestito un bar nel sobborgo.

Arrestato anche l’uomo che era con lui in auto, Stefan Dushku, 38enne albanese, in Italia senza fissa dimora. Al suo legale l’uomo ha spiegato di essere arrivato nel nostro Paese in cerca di lavoro, con un permesso turistico di tre mesi.

L’operazione è avvenuta sabato scorso, ma è stata resa nota dai carabinieri solo nella giornata di ieri. In azione i militari del nucleo investigativo provinciale, con la collaborazione del nucleo operativo della compagnia di Trento.

I due «corrieri della droga» erano a bordo di una vecchia Hyundai Atos, condotta da Agostini e fermata al casello di Trento sud. «L’agitazione dei due ha fatto immediatamente insospettire i carabinieri – evidenziano i vertici dell’Arma provinciale – che hanno da subito perquisito il mezzo, trovando a bordo più di tre etti di cocaina purissima divisa in tre confezioni».

Gli involucri esterni erano cosparsi di parecchia polvere di talco mentolato, per ingannare eventuali controlli con i cani antidroga. Ma l’intervento della squadra cinofila non è stato necessario, perché gli investigatori sono riusciti a trovare la droga dopo aver rovistato per bene nell’auto: le confezioni di cocaina erano nel vano del cruscotto, nascoste nel retro; i due grossi cacciaviti trovati nell’auto nel corso della perquisizione sarebbero serviti, secondo gli investigatori, proprio per smontare il portaoggetti e per occultare lo stupefacente.

Per i due è stato disposto l’accompagnamento in carcere. Nell’interrogatorio di convalida, davanti al giudice Francesco Forlenza, entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Le indagini non sono finite. I carabinieri vogliono accertare la provenienza dello stupefacente e la destinazione del «carico». Nell’auto è stato trovato uno scontrino dell’autostrada che indicherebbe il passaggio della Hyundai al casello di Bergamo, ma si tratta di un’indicazione che deve essere confermata da altri elementi.
Il controllo di sabato rientra nell’abito delle verifiche sui «flussi di transito», ossia su persone e mezzi che si spostano sul territorio.

«Per rispondere alla sempre maggiore richiesta di sicurezza dei cittadini – evidenziano i carabinieri – su disposizione del comando provinciale, l’Arma non interrompe la propria opera ma anzi la intensifica, orientando il proprio agire anche sul traffico di stupefacenti che alimenta la piazza».


FUGATTI: «CADO DALLE NUVOLE, CONSIGLIERE ESPULSO»

Per la Lega è una doccia non fredda, ma ghiacciata. L’arresto di un militante per spaccio di sostanze stupefacenti è, per dirla con Maurizio Fugatti, «in totale controtendenza con ciò che è la Lega».

D’altronde sono prerogativa del Carroccio le battaglie per la sicurezza della città e per la «pulizia» da traffici illeciti e da persone irregolari. Ad alcune manifestazioni, in passato, aveva partecipato lo stesso Maurizio Agostini, che ora si trova in cella come il 38enne albanese che viaggiava in auto con lui.

«È una notizia che non mi sarei mai aspettato. Spero che la cosa venga chiarita, augurandomi che la persona sia del tutto estranea alla vicenda – evidenzia il consigliere provinciale e segretario della Lega Nord del Trentino Fugatti – È chiaro che, come Lega, ci dissociamo da discorsi di questo tipo. Diciamo che, personalmente, casco dalle nuvole».

Non era da tantissimi anni, ricorda Fugatti, che Agostini era entrato nel Carroccio. «Ultimamente – aggiunge – lo abbiamo visto poco. Ma fino
ad un anno fa partecipava con una certa frequenza alle riunioni di sezione ed alle nostre attività. Mi ricordo di averlo visto l’ultima volta in una conferenza stampa. A parte gli ultimi mesi, in passato era abbastanza attivo, insomma per la Lega c’era».

E Agostini c’era anche per la comunità: in consiglio circoscrizionale non si ricordano una sua assenza e numerosi sono stati anche i documenti presentati in un anno e mezzo di attività. Lunedì scorso in molti si sono stupiti nel non vederlo in aula.

Agostini, che in consiglio circoscrizionale aveva preso il posto di Vittorio Bridi (entrato in consiglio comunale), riceverà nelle prossime ore la visita in carcere del suo legale di fiducia, l’avvocato Zeno Perinelli: verrà analizzata la documentazione per poi valutare come procedere nella difesa.

L’Adige.it