L’Italia ripudia la guerra… E se cominciassimo a ripudiare anche quelli che amano la guerra?

 

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L’Italia ripudia la guerra… E se cominciassimo a ripudiare anche quelli che amano la guerra?

Articolo 11 della Costituzione, vale la pena ripassarlo:

«L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo».

L’articolo 11 della Costituzione sembra un orpello scritto come souvenir delle buone intenzione ma evidentemente sfugge al pensiero dominante di certa politica: a qualcuno sfugge che l’Italia (e così dovrebbe essere l’Europa) nasce per assicurare la pace ai propri cittadini e per fare la propria parte nel consolidamento della pace nel mondo.

«Pace nel mondo»: fa senso, vero? Scrivere una roba del genere fa passare direttamente questo scritto nel cassetto delle analisi troppo utopistiche per essere discusse, considerate e prese sul serio. La stragrande maggioranza della classe dirigente politica nel mondo ritiene la guerra un male necessario e ci promette al massimo di farla con buona educazione. Stiamo a posto così.

Ogni tanto qualcuno prova a riportare le dimensioni dell’evento ma viene tacciato. Gino Strada fece notare che per costruire 12 ospedali servono 250 milioni di dollari che sono il costo di 8 ore di guerra. «Si prendano un giorno di vacanza», disse. Ma Gino Strada, si sa, è un buonista. Nessuno smentisce le cifre: attaccano la persona che le ha fornite.

Però si affacciano anche quelli che la guerra la amano, addirittura la invocano e la propongono come soluzione politica in assoluta scioltezza. Ci sono persone (anche tra i nostri politici) che anzi invitano Trump a bombardare anche quegli altri, quelli che gli sono antipatici, e ci invitano ad armarci ancora di più e ancora più forte per scendere in battaglia. Sembra incredibile ma gli amanti della guerra vengono presi molto più in considerazione degli amanti della pace.

Allora mi chiedo: ma se l’Italia ripudia la guerra quindi ripudia anche quelli che amano la guerra?

Così, per sapere.

 

 

 

tratto da: https://left.it/2020/01/10/ma-litalia-ripudia-quelli-che-amano-la-guerra/?fbclid=IwAR1jqbGyEo4dGAdog6NeRWQkpn_5H2EpHg_Pf9kF8oO8H9jUWyL7-75de-g

Raid terroristico a Baghdad: 8 morti tra il cui generale iraniano Qassem Soleimani – L’attentato rivendicato dagli noto terrorista internazionale Donald Trump…

 

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Raid terroristico a Baghdad: 8 morti tra il cui generale iraniano Qassem Soleimani – L’attentato rivendicato dagli noto terrorista internazionale Donald Trump…

Un attacco ordinato dalla Casa Bianca ha polverizzato due auto uccidendo 8 persone tra cui il generale iraniano Qassem Soleimani, figura chiave della strategia di Teheran in Medio Oriente.

“E’ un atto di terrorismo”, ha giustamente dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif. Ali Khamenei. Il Pentagono, con l’arroganza e la mafiosa prepotenza tipica degli americani ha replicato: “Proteggeremo i nostri interessi”.

Perché loro se ne strafottono della correttezza, delle leggi, della vita umana: tutto quello che è contro i “loro” interessi va distrutto… Ma cosa ci vogliamo aspettare da una nazione che nasce nel sangue del genocidio dei Nativi Americani (anche loro massacrati per “Proteggeremo i nostri interessi”)?

“L’azione che ha portato all’uccisione del generale Soleimani, soprattutto se ordinata direttamente – come è ormai chiaro – dal presidente degli Stati Uniti, ha purtroppo il sapore di un atto che nella nostra cultura deteriore definirei ‘mafioso’. Quello commesso dal capo della Casa Bianca è un gravissimo errore strategico le cui conseguenze, in termini di sicurezza, cadranno addosso alla comunità internazionale, e dunque anche all’Europa, e all’Italia”.
Gen. Franco Angioni

Ma chi era il generale Qassem Soleimani, assassinato su ordine di Donal Trump?

Un pericoloso terrorista? No. Un generale iraniano che ha portato avanti la politica del suo paese. Con i metodi discutibili propri di tutti i paesi non solo di quella regione (l’Arabia Saudita, l’Egitto, la Turchia) ma anche di altri, compreso Trump.

Stratega ed esecutore della penetrazione militare e politica dell’Iran in Medio Oriente, la carta vincente che ancora permette alla Repubblica islamica di resistere alle pressioni militari ed economiche degli Usa: era questo il ruolo del generale Qassem Soleimani, che qualcuno è arrivato a definire come il personaggio più potente della Repubblica islamica dopo la Guida suprema Ali Khamenei.

Ma perché nessuno ha il coraggio di dirlo? Quello che è successo è null’altro che un vile attentato terroristico organizzato dai più vigliacchi dei gruppi terroristici in circolazione, quello che ha il proprio covo in una Casa Bianca!

By Eles

La tragedia del popolo curdo per il capriccio di un estremista di destra miliardario

 

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La tragedia del popolo curdo per il capriccio di un estremista di destra miliardario

In questi giorni, nel pieno della tragedia del popolo curdo, tornano in mente le immagini di Nadia Murad che con altri attivisti venne ricevuta da Trump nello Studio Ovale.

Ricordate Nadia Murad, la ragazza yazida fatta prigioniera e schiava dall’Isis che nel 2018 per il suo grande impegno sui diritti umani ha ricevuto il premio Nobel per la pace?

In questi giorni, nel pieno della tragedia del popolo curdo, tornano in mente le immagini di Nadia Murad che con altri attivisti venne ricevuta da Trump nello Studio Ovale.

Bisognerebbe rivedere quelle immagini, che all’epoca suscitarono numerose polemiche, per vedere come Trump disinformato e annoiato sentisse senza provare alcuna empatia quei racconti dell’orrore e interloquisse senza avere la minima cognizione di quale fosse stato il dramma degli yazidi e dei grandissimi problemi che questa comunità continuava ad avere nell’Iraq “liberato” dallo Stato islamico.

Quel video rappresenta in maniera tristemente perfetta il tristo figuro che è alla Casa Bianca, dai capricci del quale dipende la vita o la morte di tante persone. Ed è solo rivedendo quel video con Nadia Murad che si comprende fino in fondo perché una mattina quell’estremista di destra si sia svegliato e abbia deciso, con motivazioni ridicole, di dare in pasto a Erdogan un intero popolo.

(NOTA: i video con sottotitoli in Italiano sono tutti soariti dal web)

Erdogan che da tempo premeva e che aveva detto in tutti i modi che avrebbe voluto le mani libere per dare vita a una pulizia etnica contro quelli che impropriamente definisce terroristi.

Ma il miliardario xenofobo della Casa Bianca, senza curarsi delle sofferenze che avrebbe provocato, all’improvviso si è messo a farneticare di stupide guerre tribali (per un razzista come lui i curdi e gli arabi sono morti di serie B) e del mancato aiuto della Nazione curda ai tempi dello sbarco in Normandia.

Oggi i frutti del capriccio del padrone che da riccastro è abituato solo a dare ordini senza ascoltare nessuno, li rivediamo nei volti dei bambini uccisi, delle attiviste per i diritti umani barbaramente giustiziate, delle donne passate per le armi dalle bande di mercenari jihadisti al soldo di Ankara, degli anziani sventrati dalle bombe e di 300mila disperati che sono in fuga e hanno perso tutto.

Va detto e ripetuto: questa catastrofe umanitaria per il capriccio di un mezzo fascista xenofobo, lo stesso che si inebria e si vanta delle sofferenze inflitte ai migranti del Sud America e che separa i bambini dai genitori.
Continuerà a vivere nelle sue residenze dorate e nel lusso che mortifica la ragione mentre famiglie intere sono nella polvere, quando non già sottoterra per colpa sua.

Non ci sarà mai alcun tribunale internazionale che lo condannerà per questi crimini contro l’umanità.

Ma di fronte alla storia e di fronte all’umanità le sue responsabilità sono già acclarate. Dietro ogni bambino morto nel Rojava c’è il suo ghigno. Non ce lo dimenticheremo, né ora né mai.

 

 

fonte: https://www.globalist.it/intelligence/2019/10/14/la-tragedia-del-popolo-curdo-per-il-capriccio-di-un-estremista-di-destra-miliardario-2047617.html

Ezio Bosso: “Donald Trump è umanamente imbarazzante”

 

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Ezio Bosso: “Donald Trump è umanamente imbarazzante”

Ezio Bosso intervistato da Diego Bianchi a Propaganda Live: “La dichiarazione di Trump sui Curdi? Il problema è il linguaggio perennemente aggressivo. Trovo tutto umanamente imbarazzante. Il problema è che uno degli uomini più potenti del mondo basa la realtà su questo noi dovremmo reagire al contrario” 

Ospite a Propaganda Live, il maestro Ezio Bosso ha avuto una lunga conversazione con Diego Bianchi, commentando la scena attuale mondiale e italiana. L’intervista è partita ovviamente dalla situazione curda, precisamente dalla frase di Trump che ha detto che “I curdi non hanno aiutato gli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale”.

“Che cosa si può dire” ha detto Bosso, “Trump è umanamente imbarazzante. Se l’uomo più potente del mondo dice una cosa del genere, se questa è la sua realtà, noi come dovremmo reagire. Questa è un’evidente sciocchezza, una corbelleria da ragazzini. Stiamo parlando della guerra, dovremmo parlare di come fare per far sì che quelle persone non vengano massacrate. Non dovremmo parlare di Trump, eppure è lui che parla, lui che ha un seguito, lui che dice cose del genere”.

Bosso ha poi condiviso il suo pensiero sui social network: “La capacità di sintesi del tweet è diventata una forma di aggressione. Se si parla per slogan, l’elettorato si trasforma in tifoseria, e io ho una paura tremenda delle tifoserie. Non si ascolta più, è un continuo parlarsi addosso. Lo scontro verbale non mi interessa, perché non è più uno scontro, sono due muri che si incontrano. Lo schermo è diventato un muro, e fa paura, su internet succede di tutto, tutto parte da una frase e non dal suo contenuto”.

2 mesi fa tutti a deridere Donald Trump che si era inventato un attentato inesistente: “Guardate cosa è successo in Svezia venerdì…” …Poveri fessi, un Presidente Americano non parla mai a vanvera! Al massimo anticipa la notizia. E infatti venerdì… Diceva un fesso “a pensar male si fa peccato…”

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2 mesi fa tutti a deridere Donald Trump che si era inventato un attentato inesistente: “Guardate cosa è successo in Svezia venerdì…” …Poveri fessi, un Presidente Americano non parla mai a vanvera! Al massimo anticipa la notizia. E infatti venerdì… Diceva un fesso “a pensar male si fa peccato…”

Un fesso diceva “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. Ma noi NO, noi non vogliamo pensare a male.

Certo che il Presidente degli Stati Uniti che dice e ribadisce “Guardate cosa è successo in Svezia venerdì…” (clicca qui per leggere la notizia dell’epoca) fa un po’ effetto.

Se poi ci mettete un attentato proprio in Svezia (da Wichipedia apprendiamo che gli Stati riconosciuti sono 193. Ci vuole davvero un bel culo a beccare proprio la Svezia) e, ma tu guarda un po’, proprio  di venerdì…

Ma noi non vogliamo pensare a male.

E basta anche pensare a quell’idiota di Assad

Quell’idiota che già una volta, nel 2013, aveva rischiato di essere bombardato dagli americani per un attacco chimico a Damasco (all’epoca poi la CIA scoprì che il componente chimico usato per l’attacco non faceva parte dell’arsenale di Assad).

Quell’idiota che nel 2015 aveva consegnato l’intero suo arsenale chimico agli americani.

Quell’idiota che (senza avere armi chimiche) va a fare un attacco chimico proprio ora che con l’aiuto dei russi sta vincendo la guerra.

Quell’idiota che sceglie per l’attacco chimico un obiettivo per nulla significante o strategico e comunque lontano da fronte.

Quell’idiota che sceglie per l’attacco chimico proprio il momento in cui sta riacquistando credibilità internazionale, anche nei confronti americani.

Quell’idiota che …o gli idioti siamo noi che ci beviamo queste cose?

La verità? Non la sapremo mai.

Una sola grande cosa mi ha insegnato la Rete: “Io so di non sapere”

Ormai so che se il Tg mi dà una notizia, questa può essere vera, falsa o una via di mezzo.

Insomma, non sappiamo. L’importante è non credere ciecamente a quello che ci dicono, ma rendersi conto di non sapere. Solo così potremo cercare la verità. Verità che forse (o molto probabilmente) neanche troveremo mai, ma almeno non ci faremo prendere per il culo.

By Eles