Per non dimenticare – Quando Pierluigi Davigo diceva: “Il centrodestra ed il centrosinistra si sono sempre dati da fare. Non per contrastare la corruzione, ma per contrastare le indagini ed i processi sulla corruzione!”

 

Pierluigi Davigo

 

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Per non dimenticare – Quando Pierluigi Davigo diceva: “Il centrodestra ed il centrosinistra si sono sempre dati da fare. Non per contrastare la corruzione, ma per contrastare le indagini ed i processi sulla corruzione!”

Corruzione, Piercamillo Davigo: “Centrosinistra se non ci ha messo in ginocchio ci ha genuflessi”
Durante il suo intervento al convegno sulla giustizia organizzato a Montecitorio dal M5s l’ex pm di Mani pulite dice anche che “il ddl di riforma penale per la prescrizione serve a poco o a nulla perché sposta solo più in là il problema. Nei paesi seri con l’esercizio dell’azione penale non decorre più”.
Ne ha per tutti e non è la prima volta. Già per il 25° anniversario di Mani pulite quello che era stato uno dei pm del pool aveva detto: “L’attività principale dei vari governi che si sono susseguiti da allora non è stata quella di rendere più difficile la corruzione, ma quella di rendere più difficili le indagini e i processi sulla corruzione. Sono state cambiate le leggi per fare assolvere gli imputati, cose veramente sconcertanti”. E anche oggi il magistrato, ex presidente dell’Anm e giudice della Cassazione, ribadisce il concetto. “Centrodestra e centrosinistra si sono sempre dati da fare non per contrastare la corruzione ma per contrastare le indagini sulla corruzione. Con una fondamentale differenza: il centrodestra – dice la toga durante il suo intervento al convegno sulla giustizia organizzato a Montecitorio dal M5s – le ha fatte così grosse e così male che di solito non han funzionato. Invece il centrosinistra le ha fatte mirate e ci ha messo se non in ginocchio almeno genuflessi”.
Davigo ha fatto “un esempio per tutti” ed ha ricordato che il sistema per cui “più facilmente” le imprese creano fondi in nero e quindi mazzette’ “è la notazione di fatture per operazioni inesistenti”. Una “volta era un reato” poi “nel 2000 la maggioranza di centrosinistra lo ha cambiato” aumentando la pena “purché riverberi sulla dichiarazione dei redditi oltre un certa soglia: in sostanza – ha ironizzato – hanno introdotto la modica quantità per le falsità contabili“. Per Davigo “basta scrivere in bilancio costi non deducibili e uno porta in bilancio tutto quello che vuole, prosciugando però le possibilità di indagine”.
Le promesse del governo sulla riforma della giustizia “sono state disattese tutte. E non so se preoccuparmi di più di Renzi o del ministro della Giustizia. Il ministro della giustizia quando l’Anm disertò l’anno giudiziario per protesta disse che non si poteva incolpare il governo che era cambiato. Gli chiesi cosa avrebbe detto se invece di parlare con noi fosse stato ministro Economia e avesse detto ai mercati che non pagava più i titoli di stato…”. Per Davigo, più volte applaudito e oggetto anche di una standing ovation, “il ddl di riforma penale per la prescrizione serve a poco o a nulla perché sposta solo più in là il problema. Nei paesi seri con l’esercizio dell’azione penale non decorre più. Riforme inutili e dannose, non sanno quello che fanno” visto che i giudici hanno a che fare con una “serie di comportamenti dilatori che sono finalizzati unicamente a lucrare la prescrizione”.
“Ho dato dimostrazione nella vita che non sono interessato alla politica. Mi occupo dei politici quando rubano. Ritengo che i magistrati non siano capaci di farla. Il ministro della Giustizia? Non lo farò” aveva detto l’ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati escludendo una sua candidatura, dopo i retroscena che lo indicavano tra i possibili candidati alle primarie online pentastellate o a un suo ruolo come possibile Guardasigilli nella possibile squadra di governo. Dichirazioni ripetute con forza davanti alla platea: “Non perché io ritenga che nella politica che ci sia qualcosa di inevitabilmente sporco, ritengo che sia una attività nobile ed elevatissima. Ritengo che i magistrati per loro conformazione mentale non siano capaci di fare politica”. La platea era però in disaccordo con Davigo quando, alla domanda della giornalista Liana Milella se intendesse impegnarsi in prima persona in politica, ma il magistrato ha escluso questa possibilità. “E poi non capisco perché tutti lo vogliono fare(il ministro della Giustizia, ndr) visto che non dovrebbe contare niente perché è un ministro senza portafoglio e che non dovrebbe spostare o nominare nessuno”.
QUI fonte e video

Amministrative: crollano roccaforti del centrosinistra come Pisa, Siena e Imola. A qualcuno saranno andati i popcorn di traverso…

 

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Amministrative: crollano roccaforti del centrosinistra come Pisa, Siena e Imola. A qualcuno saranno andati i popcorn di traverso…

 

Una catastrofe. Con le roccaforti rosse Toscana ed Emilia Romagna espugnate inesorabilmente dal centrodestra. Per il Pd, i ballottaggi delle amministrative sono un tracollo. Perde Massa, Pisa – dove la Lega è il primo partito e Siena. Perde persino Imola, che va ai Cinquestelle e Ivrea. Nei ballottaggi delle amministrative il centrosinistra esce sconfitto, incassando una sonora batosta, nonostante sia riuscito a imporsi ad Ancona, Teramo e Brindisi. Esemplare il caso Toscana, dove restano rosse solo tre città, Firenze (dove si voterà l’anno prossimo), Prato e Lucca, dove nel 2017 è stato riconfermato per il secondo mandato il candidato del Pd Alessandro Tambellini.

La caduta degli storici fortini toscani ha provocato uno scossone al Nazareno, dove il malumore è palpabile. Per l’ex ministro Carlo Calenda la “navigazione a vista sta portando il centrosinistra all’irrilevanza proprio quando l’Italia ne avrebbe più bisogno”. Calenda ha invitato ad “andare oltre Pd. Subito!”. Per l’ex ministro occorre “ripensare tutto: linguaggio, idee, persone, organizzazione. Allargare e coinvolgere su una nuovo manifesto” avverte Calenda, che ha rilanciato la proposta di un ‘Fronte repubblicano’.

Parole alle quali ha replicato il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina: “Sono d’accordo sul ripensamento complessivo, abbiamo tanto da cambiare nei linguaggi e nelle idee ma non sono d’accordo sul superamento del Pd. Credo nella ricostruzione di un campo progressista, democratico di centrosinistra con un Partito democratico rinnovato al centro”. Martina ha ammesso che la sconfitta in Tosca ed Emilia Romagna è “netta” e che “pesa parecchio”. “Sicuramente – ha commentato il segretario dem – nelle ex regioni rosse c’è una forte domanda di cambiamento che noi dobbiamo comprendere, e le elezioni amministrative confermano un cambio di fase. Ora dobbiamo ricostruire tutto su basi nuove”.

A parlare di “disfatta” in Toscana è anche il governatore della regione, Enrico Rossi, esponente di Liberi e Uguali. “È necessario un nuovo inizio, basato sull’unita, sulla ricomposizione e sulla responsabilità” ha sottolineato Rossi, secondo il quale “la sinistra si è sciolta e va ricomposta”.

Del resto, in Toscana, a parlare chiaro sono i risultati delle urne. A Massa Francesco Persiani, appoggiato dal centrodestra è stato eletto sindaco con il 56,62% dei voti. Ha sconfitto il sindaco uscente di centrosinistra Alessandro Volpi che si è fermato al 43,38%. Stesso scenario a Pisa dove Michele Conti (Lega, Fi e Fdi) è stato eletto sindaco con il 52,29% battendo il candidato di centrosinistra Andrea Serfogli.

A Siena, invece, non ce l’ha fatta a riconfermarsi il sindaco uscente Bruno Valentini. Al suo posto è stato eletto sindaco, Luigi De Mossi, sostenuto dal centrodestra che ha vinto il 50,80%. “Dopo 70 anni la destra governerà la città – ha commentato l’ex sindaco di Siena – li aspettiamo al varco”.

 

tratto da: http://www.adnkronos.com/fatti/politica/2018/06/25/cadono-roccaforti-rosse_WXvxNEXRNJumsYOedqKjaL.html?refresh_ce

Notizie di oggi: candidato 5stelle indagato e sindaco Pd di una grande città arrestato. Ora, provate ad indovinare quale delle due notizie il Tg si è “dimenticato” di dare?

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Notizie di oggi: candidato 5stelle indagato e sindaco Pd di una grande città arrestato. Ora, provate ad indovinare quale delle due notizie il Tg si è “dimenticato” di dare?

 

Ho guardato il tg stasera.

Tra una pubblicità, una marchetta ed una leccata hanno dato la notizia che Salvatore Caiata, candidato M5s in Basilicata, risulta indagato per riciclaggio…

Per la cronaca, Caiata si difende sostenendo “Storia vecchia del 2016 che credevo fosse stata archiviata”. Per Di Maio è fuori dai 5stelle avendo omesso i suoi guai giudiziari

Quello che però al Tg non hanno detto è che sempre oggi è stato arrestato il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo, oltre ad altri membri del Pd.

E c’è di più. Nei vari giornali online che ho “sfogliato” solo alcuni dicono chiaramente che Barbagallo è del Pd.

Anzi, cosa ancora più misteriosa, andate a cercare Roberto Barbagallo su Wikipedia… sorpresa: pagina vancellata nelle ultime 24 ore (controlla QUI).

Insomma, Roberto Barbagallo sindaco Pd di Acireale non esiste per i Tg e non esiste più per Wikipedia.

Roberto Barbagallo sindaco Pd di Acireale arrestato non esiste e non è mai esistito…

Siamo in Italia, no?

By Eles