Voi avete la memoria corta, per questo Vi lasciate prendere per i fondelli da un ebete del genere: Ma il tesoretto di 47 miliardi di Euro che ci aveva lasciato il Governo Renzi che fine ha fatto? Se lo sono già mangiati quelli del Pd o è l’ennesima persa in giro del Cazzaro di Stato?

 

tesoretto

 

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Voi avete la memoria corta, per questo Vi lasciate prendere per i fondelli da un ebete del genere: Ma il tesoretto di 47 miliardi di Euro che ci aveva lasciato il Governo Renzi che fine ha fatto? Se lo sono già mangiati quelli del Pd o è l’ennesima persa in giro del Cazzaro di Stato?

Forse voi non ricordate quando Renzi sparò la madre di tutte le cazzate:

Il suo Governo aveva lasciato un tesoretto di 47 MILIARDI DI EURO…!

Noo, molti di voi non lo ricordano. Per questo è così facile prenderVi per il culo. Magari qualcuno di voi ha anche indossato la maglietta gialla, …no?

Rinfrescatevi la memoria QUI

Visto il video? E Voi volete farvi ancora governare da questo?

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un articolo dell’epoca.

Il “tesoretto” di Renzi da 47 miliardi? Una fake news dell’ex premier

Matteo Renzi parla di “tesoretto” da 47 miliardi, lasciato dal suo governo a beneficio dei conti pubblici italiani e respinge l’ipotesi di aumento dell’IVA. Vediamo meglio di che si tratta e del perché sia una menzogna assoluta.

Altro che aumento dell’IVA, della benzina o dello zucchero. L’ex premier Matteo Renzi, in corsa per riconquistare la poltrona di segretario del PD, non ci sta a passare per capro espiatorio della manovrina di primavera sui conti pubblici e non solo allontana da sé le accuse di avere lasciato in eredità al governo Gentiloni un “buco” da 3 miliardi nei conti pubblici, ma pochi giorni fa ha ribattuto citando l’esistenza di un “tesoretto” da 47 miliardi di euro. Roba, che se fosse vera, avremmo scoperto l’arcano, altro che sbattere la testa da tre mesi per trovare i 3,4 miliardi richiesti dalla Commissione europea. Invece, è lo stesso ex premier a chiarire poche parole dopo che i 20 miliardi di copertura necessari per evitare gli aumenti dell’IVA con le clausole di salvaguardia andranno trovati nella la lotta all’evasione fiscale.

Dunque, delle due l’una: o l’Italia avrebbe un tesoretto da quasi 3 punti di pil, di cui per sfortuna ancora nessuno conosce, oppure davvero servono 20 miliardi per evitare che l’aliquota IVA più alta salga al 25% e quella intermedia al 13% dall’anno prossimo. Se ci fossero queste famose risorse extra da 47 miliardi di cui parla Renzi, che bisogno vi sarebbe, come ammette lo stesso, di trovare ancora una ventina di miliardi?

Il tesoretto che non c’è di Renzi

Chiediamoci, anzitutto, di cosa parli esattamente Renzi. Il tesoretto, espressione utilizzata già in passato per designare risorse rivelatesi inesistenti, non sarebbe altro che uno stanziamento spalmato da quest’anno al 2032 per sostenere gli investimenti infrastrutturali. Parliamo di 1,9 miliardi per quest’anno, di 3,15 per il prossimo, di 3,5 nel 2019, di 3 dal 2020 al 2032.

Lungi dall’essere risorse realmente aggiuntive, si tratta di soliti capitoli di spesa dedicati agli investimenti, i quali man mano che vengono realizzati presuppongono nuovi stanziamenti, altrimenti nel lungo periodo si azzererebbero, non essendo spesa corrente. E stando allo stesso Def del governo Gentiloni, la spesa in conto capitale al 2020 si ridurrà di pochissimo (circa mezzo miliardo), rispetto al 2016, in ogni caso, essendo destinata a diminuire, mentre dovrebbe aumentare di 45,5 miliardi quella corrente.

Il tesoretto di Renzi è una trovata elettorale

Ecco svelata la “fake news” di Renzi: il tesoretto di cui millanta è inesistente, consistendo solo in stanziamenti ordinari e tutt’altro che certi nel lungo termine e persino a discapito di altri capitoli di spesa per le infrastrutture, se è vero che stando ai dati raccolti da Unimpresa, il saldo totale degli investimenti sarebbe in calo leggero, ma pur sempre in calo, nei prossimi anni.

Che l’ex premier le stia sparando grosse lo dimostrerebbe anche una risposta a distanza, per quanto senza fare nomi, del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, secondo cui servono “coperture permanenti” per rendere credibili i tagli delle tasse, un’evidente replica al suo ex premier, che ha parlato di riduzione del carico fiscale realizzata sotto il suo governo.

Siamo in campagna elettorale, si sa. Al più tardi, voteremo tra 10 mesi, per cui non è immaginabile che sentiremo parole di verità da parte di alcun leader politico sullo stato reale in cui versino i nostri conti pubblici. La demagogia sarà predominante in tutte le proposte. Certo, sentire che un ex premier, attuale capo del partito più importante della maggioranza, nel bel mezzo di una ricerca affannata di risorse per evitare una stangata fiscale lasciata in eredità da lui stesso, non trovi di meglio che spararla grossa su un tema così importante, fa capire in quali condizioni politiche drammatiche versi l’Italia.

tratto da: https://www.investireoggi.it/economia/tesoretto-renzi-47-miliardi-fake-news-dellex-premier/page/2/?refresh_ce

Alitalia: presentati nuovi aerei, assunti 310 dipendenti, accordo coi sindacati. Renzi: “Allacciate cinture, l’Italia decolla” …Ah no, scusate, questo è l’articolo di due anni fa…!!

 

Alitalia

 

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Alitalia: presentati nuovi aerei, assunti 310 dipendenti, accordo coi sindacati. Renzi: “Allacciate cinture, l’Italia decolla” …Ah no, scusate, questo è l’articolo di due anni fa…!!

Scusate, ci siamo sbagliati. Abbiamo pubblicato l’articolo tratto dall’Ansa di due anni fa. Si, due anni fa quando Renzi twittava: “presentati i nuovi aerei, sembrava impossibile due anni fa. Ma Alitalia torna in pista, pronta su nuove rotte. Vola Alitalia, viva l’italia.

Questo tweet segue di poco l’invito a investire in Monte dei Paschi di Siena….

Il dubbio sorge: oltre ad essere un cazzaro, portasse pure sfiga?

by Eles

Scriveva l’Ansa 2 anni fa:

Alitalia assume 310 dipendenti, accordo coi sindacati. Renzi: ‘Allacciate cinture, l’Italia decolla’

“Allacciatevi le cinture, perché stiamo decollando davvero. Lavorando duro l’Italia riprende il volo”. Il presidente del consiglio Matteo Renzi si rivolge così ai dipendenti di Alitalia e indica la ‘rinascita’ della nuova compagnia come metafora del Paese. L’occasione è la presentazione del nuovo brand e della nuova livrea, altra tappa del rinnovo della compagnia decollata 5 mesi fa. E che oggi ha anche raggiunto un importante accordo con i sindacati per la riassunzione di 310 dipendenti. Per sottolineare l’importanza dell’evento, ha partecipato all’hangar dell’aeroporto di Fiumicino anche il premier Renzi, che ha parlato ad una platea di oltre 1.500 dipendenti. “Se c’è una storia in cui l’Italia ha dato il meglio e il peggio di sé è proprio Alitalia”, ha detto Renzi, attribuendo la colpa del peggio dato in passato “in larga parte alla politica”. Negli anni Settanta però – ha ricordato – era probabilmente la compagnia numero uno al mondo e oggi per la prima volta c’è “un progetto non episodico e strumentale”. Quello che c’è oggi “sembrava impossibile due anni fa, ma Alitalia torna in pista, pronta su nuove rotte”, sintetizza il premier su twitter. Merito soprattutto dell’arrivo dei partner arabi di Etihad, cui Renzi ha voluto esprimere un ringraziamento, precisando però di non voler “mettere il cappello su un’operazione”: “Abbiamo avuto delle discussioni l’anno scorso, momenti anche duri, ma penso che adesso il futuro inizi davvero e quindi grazie per la decisione di Etihad di credere nel futuro dell’Italia e di Alitalia”, ha detto il premier, rivolgendosi al ceo di Etihad Airways e vicepresidente di Alitalia, James Hogan.

Il manager australiano, che per far crescere la più piccola e giovane delle tre ‘big’ del Golfo Etihad ha puntato sulla strategia di partnership (nel 2014 ha prodotto 1,1 mld di dollari di fatturato), da parte sua, ha assicurato che, Alitalia ed Etihad insieme (620 destinazioni, 720 aeromobili e oltre 120 milioni di passeggeri) sono “in ottima forma”. La nuova compagnia tricolore, infatti, ha “una solidità finanziaria che ci permette di traguardare il futuro con serenità affrontando le sfide del mercato”, ha spiegato l’a.d. Silvano Cassano, ribadendo la determinazione a riconquistare quote di mercato. “Alitalia ha vissuto momenti difficili, addirittura drammatici. Ma ha tutte le condizioni per guardare al futuro con ottimismo”, ha rassicurato anche il presidente Luca Cordero di Montezemolo, indicando l’obiettivo di “portare l’Italia nel mondo ma anche il mondo in Italia”. Il ‘biglietto da visita’ sarà la nuova livrea, il nuovo marchio e i servizi di bordo. Dopo 46 anni, per la prima volta scompare dalla fusoliera (che diventa avorio perlato) la tradizionale banda verde, mentre la “A” tricolore sul timone è resa ancora più grande con lo “sfondamento” sulla coda della fusoliera. Nei nuovi interni, gusto italiano con dettagli di design che richiamano quelli delle più prestigiose auto sportive. A bordo il meglio del ‘made in Italy’, dalle pelli alle lenzuola, dalle porcellane ai kit di prodotti di benessere. Una ripartenza positiva per Alitalia è anche l’accordo sulle riassunzioni (in parte stabilizzazioni da contratti a tempo determinato ad indeterminato e in parte assunzioni di ex dipendenti in mobilità). Soddisfatti i sindacati, che vedono un “primo passo” per il rilancio, dopo i “pesanti sacrifici” pagati dai lavoratori della nuova compagnia, nata alleggerita di oltre 2 mila esuberi.

Fonte Ansa: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2015/06/04/renziallacciate-cinture-italia-decolla_4f898905-0f5e-4303-8ac2-76f198dd2e84.html