Cucù, le Auto Blu non si vendono più – La Repubblica: in un anno 9000 in più!

 

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Cucù, le Auto Blu non si vendono più – La Repubblica: in un anno 9000 in più!

Il ritorno delle auto blu: in un anno novemila in più, il primato va a Oristano

Nonostante gli annunci riprendono ad aumentare, in particolare nei Comuni delle regioni meridionali

ROMA – La valanga delle auto di Stato non si arresta. Anni di polemiche e denunce hanno solo scalfito un sistema che continua a proliferare nonostante la spending review e la necessità di moralizzare la vita pubblica. A conti fatti parlare di riduzione è stato un bluff. I dati sono pubblici, ma nessuno ha fatto le somme: l’ultimo censimento sulle auto della Pubblica Amministrazione, concluso il 28 febbraio del 2017, ha prodotto un immenso tabellone in pdf. Repubblica ha chiesto alla società di data management Twig, guidata da Aldo Cristadoro, di trattare e confrontare le cifre con il precedente censimento chiuso nel febbraio dell’anno scorso. Ebbene: il risultato è che nel 2016 sono emerse 8.791 auto di servizio in più, si è passati da quota 20.891 a 29.682.

L’emersione di circa 9.000 auto in più dipende per buona parte dalla maggiore accuratezza del censimento e dal numero di risposte pervenute dove si dichiara il possesso di almeno una auto di servizio: ciò significa che basta fare una rilevazione più approfondita per scoprire che le auto di servizio in Italia sono molte di più di quanto si pensi. Eppure, nel comunicare i dati del 2016, il governo sottolineò una riduzione di 1.049 auto, pari al 3,3 per cento rispetto al 2015. Invece secondo la rielaborazione e il riallineamento dei dati fatta da Twig per quei due anni, anche per via della maggiore partecipazione al censimento delle amministrazioni, sarebbero emersi quasi 2.000 veicoli in più.

Ma la vicenda delle auto di servizio, per le quali lo Stato spende una cifra considerevole ogni anno, e che si tenta di prendere di petto dal 2012, quando fu varato il primo decreto di contenimento, si presta ad altre sorprese. Quando Matteo Renzi annunciò, nei primi mesi del 2015 di voler vendere su eBay le Maserati blindate di Stato, la mastodontica platea delle auto di servizio italiane era già stata più che dimezzata.

Peccato che era avvenuto solo sulla carta: alla fine del 2014 un decreto del ministero della Funzione pubblica aveva infatti cambiato i criteri del censimento, cancellando dall’insieme delle auto censibili circa 40 mila veicoli con un colpo di bacchetta magica. Il decreto infatti eliminava le auto destinate al contrasto delle frodi alimentari, alla manutenzione della rete stradale Anas, alla difesa, alla pubblica sicurezza e ai servizi sociali e sanitari. Così si è scesi da quota 60 mila a quota 20 mila sulla quale oggi ragioniamo: cambiando i criteri del censimento sono sparite circa 20 mila auto delle Asl e in genere della sanità regionale. La domanda è: ma se si tratta di semplici auto al servizio della collettività e non di scandalose auto blu con autista, perché non censirle? Contare non vuol dire, mettere all’indice.

Il vero boom delle auto di servizio e blu è nei Comuni: si moltiplicano man mano che i censimenti si fanno più approfonditi. Nel 2016 siamo arrivati a quota 16 mila, quasi il doppio rispetto all’anno precedente e al numero dei municipi che sono circa 8 mila. Senza contare che il panorama dell’auto di servizio non è ancora tutto delineato perché i municipi sono riluttanti e quelli che hanno denunciato il numero delle proprie auto è ancora solo il 60,6 per cento.

La posizione di testa nella classifica dei Comuni che denunciano il maggior numero di auto blu (cioè con annesso autista) è occupata da Oristano: ce ne sono 20 (il che significa 63,2 ogni 100 mila abitanti). Seguono – con netta prevalenza del Sud – Trapani, Brindisi, Messina, Cosenza e Matera. In termini assoluti, e con riferimento alle semplici auto di servizio (cioè senza autista dedicato), in testa c’è Torino con 294 auto, seguita da Roma con 146 auto. Spicca Sassari con 106 auto (83,1 ogni 100 mila abitanti).

Paradossali i casi di Roccasecca dei Volsci (Latina) che denuncia 10 veicoli con autista (sarebbero 872,6 auto su una ipotetica platea di 100 mila abitanti). E delle tre regine dell’auto di servizio: Roseto degli Abruzzi (Teramo), Monopoli (Bari) e Bagheria (Palermo), Comuni con più di 50 vetture a disposizione. A Pietracamela (Teramo) invece, con 271 abitanti, ci sono 4 auto di cui 3 con autista.

INFOGRAFICA La mappa della auto blu

Forse l’unico settore dove qualche sforzo è stato fatto è quello dei ministeri. La ministra della Funzione Pubblica, Marianna Madia, disse la verità quando nel febbraio 2016 affermò che le auto delle amministrazioni dello Stato l’anno precedente si erano dimezzate scendendo, come risulta, a quota 274. I conteggi di Twig dicono che il processo è andato avanti e nel 2016 siamo scesi a quota 212. Ma anche in questo caso ci sono problemi di rilevazione statistica che possono trarre in inganno. L’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli, che aveva avviato un serio intervento di riduzione, nel suo libro “La lista della spesa”, le valutava prima del decreto di riduzione in 1.800, tenendo conto che mancano all’appello del censimento le auto del ministero dell’Interno e le auto fornite ai vari dicasteri dai cinque principali corpi di polizia. Tanto per fare un esempio: il “car pool” britannico per i dicasteri conta di solo 80-90 auto. Ma noi siamo lontani.

da: http://www.repubblica.it/economia/2017/07/06/news/il_ritorno_delle_auto_blu_in_un_anno_novemila_in_piu_il_primato_va_a_oristano-170081246/?rssimage

VERGOGNOSI – Renzi 3 anni fa: “niente auto blu per sottosegretari, questo governo inizia a restituire speranza che le cose possono cambiare”. Bello vero? E infatti 6 mesi fa il sottosegretario Rossi sputtanato da Le Iene in auto blu. Avranno capito? Una beata Minchia! Lo stesso Rossi beccato ieri da Le Iene che va allo stadio in auto blu!!!

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VERGOGNOSI – Renzi 3 anni fa: “niente auto blu per sottosegretari, questo governo inizia a restituire speranza che le cose possono cambiare”. Bello vero? E infatti 6 mesi fa il sottosegretario Rossi sputtanato da Le Iene in auto blu. Avranno capito? Una beata Minchia! Lo stesso Rossi beccato ieri da Le Iene che va allo stadio in auto blu!!!

 

Ottobre 2016

Nel corso della trasmissione televisiva “Le Iene show” andata in onda il 23 ottobre, un servizio realizzato da Filippo Roma e Marco Occhipinti ha riguardato l’utilizzo da parte del sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi di una auto blu  con autista. Il servizio ripropone anche le dichiarazioni del Premier Renzi in merito all’uso dei mezzi da parte dei sottosegretari rilasciate nel corso di una conferenza stampa del 18 aprile 2014. La vicenda chiama in causa sia la ministra Pinotti e, soprattutto, il Premier Renzi. Il premier aveva infatti annunciato un drastico taglio delle macchine a disposizione di dirigenti, personale della Pubblica Amministrazione e deputati. Compresi i sottosegretari.

Risultato?

Due interrogazioni rimaste senza risposta. E la casta, al di là dei proclami di Renzi (che ben sappiamo quanto valgono) continua a godersi i suoi porci privilegi alla faccia e soprattutto a spese della Gente.

E infatti ecco ancora il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi beccato un’altra volta da Le Iene in auto blu. Ma questa volta non va neanche al lavoro, se ne va allo stadio…!!

Guardate e diffondete questo video. Guardate la meschinità di questa gente!

PER GUARDARE IL SERVIZIO CLICCARE QUI

 

By Eles

 

Virginia Raggi a Roma ha tagliato le autoblu ed i pass speciali ZTL per i politici. Per loro sono a disposizione tessera bus e metro. Risparmio di almeno 3 milioni. Com’è che queste cose nessuno ce le fa sapere?

Virginia Raggi

 

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Virginia Raggi a Roma ha tagliato le autoblu ed i pass speciali ZTL per i politici. Per loro sono a disposizione tessera bus e metro. Risparmio di almeno 3 milioni. Com’è che queste cose nessuno ce le fa sapere?

 

Roma, giunta Raggi taglia auto blu e permessi Ztl. E dà tessera bus e metro ai consiglieri

Marcello De Vito su Facebook ha annunciato le disposizioni decise nella riunione del 25 luglio dell’ufficio di presidenza: “Abbiamo delineato gli indirizzi per realizzare una importante riduzione dei costi della politica”

Eliminate le auto blu in dotazione all’ufficio di presidenza del Campidoglio, via i permessi Ztl e tessera per gli autobus e la metro ai consigliere comunali. Sono questi i provvedimenti adottati nelle scorse ore a Roma e annunciati dal presidente M5s dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito. “Nella riunione del 25 luglio”, ha scritto su Facebook, “si sono delineati gli indirizzi per realizzare una importante riduzione dei costi della politica”.

Nello specifico: “E’ stata disposta l’eliminazione delle cinque auto blu a disposizione dell’Ufficio di Presidenza ed è stato espresso indirizzo per l’eliminazione di quella a disposizione dei presidenti dei gruppi (per questi ultimi servirà una ulteriore delibera)”. Saltano anche i permessi Ztl con diritto di sosta (euro 2.040 x 48). “Abbiamo chiesto”, ha continuato De Vito, “di utilizzare processi di centralizzazione degli acquisti da parte dei gruppi, che consentiranno forti risparmi di spesa sui loro fondi. Le auto blu inutilizzate saranno reimpiegate per finalità sociali”. Infine per incentivare l’uso dei mezzi pubblici i consiglieri avranno diritto alla tessera per autobus e metro. “Dopo il taglio di alcune commissioni speciali oggettivamente inutili”, ha concluso il presidente dell’Assemblea, “che ha già portato diversi milioni di euro nelle casse capitoline, questo rappresenta un altro segnale importante: dobbiamo riportare la politica al livello dei cittadini per far riavvicinare i cittadini alla politica”.

Sempre in queste ore la sindaca Virginia Raggi ha invece esultato per la stabilizzazione di 1121 tra educatrici dei nidi e insegnanti delle scuole dell’infanzia. L’annuncio però ha subito provocato le polemiche del Pd: “Provvedimento grazie dal decreto Enti locali voluto dal governo e contro cui hanno votato in Aula e in commissione i 5 stelle”. Secondo la Raggi invece, si tratta di una battaglia vinta dai grillini romani: “Da quando siamo entrati in Campidoglio”, ha scritto, “ci siamo attivati immediatamente per provvedere alla stabilizzazione delle educatrici dei nidi e delle insegnanti delle scuole dell’infanzia. Argomento a noi ben noto e per cui ci siamo battuti sin dalla scorsa consiliatura. D’altronde anche in campagna elettorale avevamo detto che ci saremmo impegnati al massimo per fare pressione al governo e alla Madia affinché si trovasse in tempi brevi una soluzione per tutte quelle lavoratrici che da anni versano in una situazione di estrema difficoltà”.

fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/26/roma-presidente-assemblea-m5s-de-vito-eliminate-auto-blu-e-permessi-ztl-tessera-bus-e-metro-per-i-consiglieri/2933985/