La linea dura di Alfano: espulso ambasciatore del Nord Corea! …Ok, ora un cretino qualsiasi potrebbe non saperlo. Ma se il cretino in questione viene messo a fare il Ministro degli Esteri dovrebbe sapere che non abbiamo più un ambasciatore del Nord Corea!

Alfano

 

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La linea dura di Alfano: espulso ambasciatore del Nord Corea! …Ok, ora un cretino qualsiasi potrebbe non saperlo. Ma se il cretino in questione viene messo a fare il Ministro degli Esteri dovrebbe sapere che non abbiamo più un ambasciatore del Nord Corea!

 

L’ambasciatore di Kim verrà espulso”. L’Italia che tra molte polemiche ha rimandato in Egitto il suo ambasciatore ora espelle quello Nord Coreano. Ad annunciarlo è il ministro degli Esteri Angelino Alfano in un’intervista a Repubblica il cui pezzo forte è proprio il pugno di ferro contro il dittatore che coi suoi missili minaccia gli Usa e mezzo mondo. Alfano parla di “decisione forte”, spiegando che sono iniziate le procedure per l’interruzione dell’accreditamento del rappresentante della Corea del Nord in Italia. “L’ambasciatore dovrà lasciare l’Italia”, annuncia il leader di Ap, sottolineando come “il nostro Paese presieda il Comitato Sanzioni del Consiglio di Sicurezza, e chiede alla comunità internazionale di mantenere alta la pressione sul regime”.

L’esibizione muscolare del nostro Paese, va detto, segue in realtà quelle di altri che hanno messo da tempo alla porta gli ambasciatori di Kim: il Perù, la Malesia, il Kuwait, il Messico e in Europa il Portogallo e la Spagna, che ha appena dichiarato l’ambasciatore “persona non grata”. A dirla tutta, poi, non viene cacciato proprio nessuno per il semplice fatto che formalmente e ufficialmente oggi in Italia non c’è un ambasciatore nord coreano da cacciare: quello accreditato, Kim Chun-guk, è morto nel 2016 a Roma mentre era in servizio e le credenziali del suo successore Mung Jong-nam non sono state accolte dal Quirinale che le sta ancora esaminando.

 

tratto da: http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/10/01/nord-corea-la-linea-dura-di-alfano-lambasciatore-di-kim-espulso-dallitalia-ma-non-e-stato-neppure-accreditato/3888198/

Questa è l’Italia, Alfano, 3000 giorni da Ministro… Noi ve lo ripetiamo perchè avete la memoria corta e già ve lo siete dimenticato – 358 consulenze pubbliche per la moglie. Poltrona d’oro alle Poste al fratello. E poi cugini, cognati, amici: tutti sistemati! Che famiglia fortunata la sua!!

 

Alfano

 

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Questa è l’Italia, Alfano, 3000 giorni da Ministro… Noi ve lo ripetiamo perchè avete la memoria corta e già ve lo siete dimenticato – 358 consulenze pubbliche per la moglie. Poltrona d’oro alle Poste al fratello. E poi cugini, cognati, amici: tutti sistemati! Che famiglia fortunata la sua!!

 

358 consulenze pubbliche per la moglie. Poltrona d’oro alle Poste al fratello. E poi cugini, cognati, amici: tutti sistemati! Ma lo scandalo viene oscurato dalla tragedia pugliese, i fatti di Nizza ed il fantagolpe in Turchia. Che famiglia fortunata quella di Alfano!! Ma noi vogliamo rompere le scatole e ricordarvelo!!

ma la fortuna degli Alfano è infinita. Ecco un aserie di fatti tragici che hanno oscurato lo scandalo del Ministro.

Ma a noi piace rompere le scatole e Ve lo ricordiamo!

358 consulenze pubbliche per la moglie. Poltrona d’oro alle Poste al fratello. E poi cugini, cognati, amici: tutti sistemati! Che famiglia fortunata quella di Alfano!!

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358 CONSULENZE PUBBLICHE: LA MOGLIE DI ALFANO E’ LA NUOVA REGINA…

L’INVASIONE DEGLI ALFANOIDI – IL FRATELLO CHE FA CARRIERA ALLE POSTE NON E’ L’UNICO PARENTE “FORTUNATO” DEL MINISTRO DELL’INTERNO: LA MOGLIE, TIZIANA MICELI, HA INCASSATO LA BELLEZZA DI 358 CONSULENZE DALL’AGENZIA DI RISCOSSIONE SICILIANA. E POI CUGINI, COGNATI, AMICI: TUTTI SISTEMATI!

La rete di parenti, amici e amici degli amici di Angelino Alfano che lavorano e guadagnano con la pubblica amministrazione è praticamente infinita. Tutti i nomi, gli incarichi e i legami di parentela con il Ministro…

Filippo Ceccarelli e  Emanuele Lauria per “la Repubblica

Ah, la famiglia, la famiglia… Vuoi mettere il cerchio magico, il giglio magico e adesso addirittura il raggio magico a cinque stelle con la vecchia e cara famiglia democristiana?

Nella Sicilia di Alfano «’a famigghia». In questo senso ritrovarsi come figlio, fratello, marito, cognato e cugino, pure acquisito, niente meno che il ministro dell’Interno restituisce ai vincoli del sangue un’importanza che la post-politica sembrava aver messo in secondo piano. Errore.

Oltre al fratello scavezzacollo che fa carriera alle Poste (e non solo) con straordinaria facilità e anche per questo va a buscare ragguardevolissimi stipendi in un comparto dove migliaia di poveracci per lo più precari vivono mille difficoltà; oltre a un anziano padre che da Agrigento spinge e spinge una inaudita quantità di persone verso posti di lavoro con un’autorità da deus ex machina;

ecco che grazie agli odierni impicci per forza di eventi viene fuori, o meglio si ritorna a parlare anche della moglie del ministro-capopartito, Tiziana Miceli, avvocata civilista davvero di enorme successo presso varie pubbliche amministrazioni che con prolungata intensità si avvalgono del lavoro del suo studio, Rm-Associati, se è vero che dal 2008 al 2012 la Serit, agenzia di riscossione tasse dell’isola, ha affidato alla cura del suo ufficio la bellezza di 358 incarichi.

Con il che, come tutti i fenomeni di rilievo sociale e politico che riguardano il potere, la famiglia Alfano merita uno sguardo più attento. Per cui ci sono anche due bravi e fortunati cugini di Angelino, anzi tre. Antonio e Giuseppe Sciumè sono nel ramo ferroviario, l’uno dirigente della Rfi, Rete ferroviaria italiana e l’altro alla Blue ferries; mentre un’altra cugina, già insegnante, Viviana Buscaglia, ha proiettato i suoi interessi nella protezione ambientale e adesso lavora all’Arpa regionale.

Nella ricostruzione della rete parentale, nella capitale come in Sicilia, gli alfanologi inseriscono anche il capo della segreteria del ministro, Roberto Rametta; e se l’attuale capo dell’ufficio statistiche del ministero della Giustizia, Fabio Bartolomei, è amico d’infanzia di Angelino, che proprio a via Arenula ha lavorato in era berlusconiana, un altro storico collaboratore di cui si legge anche in questi giorni, Aldo Piazza, è stato sindaco di Agrigento.

D’altra parte, l’attuale presidente del consiglio comunale, Daniela Catalano, è sposata con un cugino della moglie di Angelino, l’avvocato Giancarlo Noto. Così come un altro che figura nelle carte della Procura che stanno procurando dei guai al ministro, e cioè Davide Tedesco, è anche lui parente, per l’esattezza cognato, ti spiegano con la dovuta sottigliezza, ma del deputato regionale alfaniano Enzo Fontana.

Sembra dunque di essere ritornati ai tempi in cui, alla metà degli anni 70, fiorì una particolare pubblicistica a base di mappe, relazioni e intrecci parentali che in teoria dovevano documentare l’occupazione del potere, ma che in pratica, specie nel Mezzogiorno, gli stessi democristiani accoglievano con serena soddisfazione, essendo semmai il loro più serio cruccio quello di non poter accontentare o sistemare «nemmeno» i parenti.

Residuale o meno che sia, questa concezione del comando che dalla dinastia dei Gava — studiati anche da sociologi inglesi in cerca di conferme del «familismo amorale» — arriva fino ai nostri giorni con il «partito-famiglia » di Mastella, sembra rivivere nell’anno 2016 nella Gens alfaniana come una sorta di riadattamento clanico o tribale rispetto al nuovo paesaggio ormai privo di partiti.

Tutto naturalmente ha comunque le sue ragioni, anche personali, oltre che democristiane. In origine, ti spiegano, c’è papà Alfanone, a nome Angelo, già assessore e vicesindaco che vistosi chiuso dal triangolo Trincanato- Mannino-Sciangula, punta tutto sul promettente figlio, che non a caso si chiama quasi come lui: quindi gli trasmette la passione, lo manda a studiare alla Cattolica (come Fanfani e De Mita) e al momento buono gli passa i suoi voti.

Giovanissimo, Angelino viene eletto: prima alla Provincia, poi in regione. Così lo comunica a casa: «Mamma, vado a fare l’onorevole ». Così titolano i giornali (e lui conserva il ritaglio). Ah, quanti equivoci si tira appresso la famiglia!

tratto da DAGOSPIA.COM