Fantastico colpo di genio di un Senatore 5stelle – Imprenditore fallisce perchè lo Stato non gli paga le fatture. Però lo stesso Stato gli pignora tutto perchè insolvente, compreso la casa… Ma il Senatore 5stelle salva la vittima ed umilia lo Stato truffatore!

 

5stelle

 

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Fantastico colpo di genio di un Senatore 5stelle  – Imprenditore fallisce perchè lo Stato non gli paga le fatture. Però lo stesso Stato gli pignora tutto perchè insolvente, compreso la casa… Ma il Senatore 5stelle salva la vittima ed umilia lo Stato truffatore!

 

Il ‘trucco’ dei Cinquestelle per salvargli la casa dal pignoramento della banca

La geniale idea di un senatore dei Cinquestelle ha evitato il pignoramento della casa di Sergio Bramini, fallito per colpa dello Stato.

La vicenda del signor Sergio Bramini è stata raccontata nelle ultime settimane da parecchie trasmissioni televisive quale esempio di come lo Stato si sia comportato in maniera scorretta con i propri fornitori. L’azienda di proprietà dell’imprenditore brianzolo è stata infatti dichiarata fallita a causa di crediti con la pubblica amministrazione che non è stato possibile incassare.

Tutto è nato quando nel 2011 la sua azienda specializzata nel trattamento di rifiuti è fallita a causa di fatture non pagate dagli ‘Ambiti territoriali ottimali’, enti pubblici che il Governo con due decreti emessi nel 2013 e nel 2014 ha dichiarato fossero ‘non appartenenti alla pubblica amministrazione’ equiparandoli in pratica ai soggetti privati i cui debiti non sono garantiti dallo Stato.

Praticamente lo Stato non solo non ha pagato i servizi regolarmente svolti dalla sua società, ma ha anche agito per evitare di assolvere i suoi impegni. Tutto questo ha una spiegazione pratica: il Governo di allora ha cercato di ‘occultare’ una ingente massa di debiti non riconoscendoli come ‘pubblici’ al fine di contenere l’ammontare ufficiale del debito pubblico.

Fallito per colpa dello stato insolvente

Il signor Bramini, trovatosi improvvisamente senza liquidità e non potendo farsi anticipare dalle banche gli importi non pagati perchè appunto non rientravano tra i ‘crediti di stato’, ha agito come solo i veri imprenditori sanno fare, al fine di tutelare la sua azienda ed i suoi fedeli dipendenti.

Nell’attesa dei risultati dei ricorsi, confidava – purtroppo sbagliando – che tutto sarebbe stato risolto dalla giustizia ipotecando la sua villa con le banche al fine di ottenere la liquidità necessaria per poter far fronte ai sui debiti con i dipendenti e, paradossalmente, con quello stesso stato che non lo stava pagando.

Purtroppo, terminati i fondi, le banche gli hanno chiesto di rientrare, portando la sua azienda al fallimento e mettendo all’asta la villa che aveva posto come garanzia. Una vera e propria ingiustizia alla quale nessuno al momento è stato in gradi di porre rimedio nonostante molti esponenti di spicco della politica abbiano provato ad interessarsi al caso.

Il colpo di scena del senatore dei Cinquestelle

Oggi alle ore 14 avrebbe dovuto andare in scena l’atto finale: l’esproprio della sua storica abitazione. Ma davanti all’ufficiale giudiziario è accaduto il più classico dei colpi di scena. Il senatore brianzolo Gianmarco Corbetta del #movimento cinquestelle ha bloccato i tutori dell’ordine con il classico ‘uovo di Colombo‘. Ha eletto l’abitazione quale proprio domicilio parlamentare facendo diventare la casa, secondo quanto detta la Costituzione, impignorabile. Il prefetto, a fronte di questa situazione ha dovuto prorogare di altri 45 giorni l’esecuzione, ma adesso la palla passa al giudice, che si troverà di fronte ad una situazione che difficilmente potrà risolvere in tempi brevi.

 

 

 

 

fonte: https://it.blastingnews.com/cronaca/2018/04/il-trucco-dei-cinquestelle-per-salvargli-la-casa-dal-pignoramento-della-banca-002509467.html?

Elezioni 2018 i primi Exit Poll: come previsto i 5stelle hanno stravinto. Ma soprattutto ha vinto la legge elettorale truffa voluta da Renzi, Berlusconi & C. per annullare la volontà degli Italiani e non consentire ai 5stelle di governare!

 

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Elezioni 2018 i primi Exit Poll: come previsto i 5stelle hanno stravinto. Ma soprattutto ha vinto la legge elettorale truffa voluta da Renzi, Berlusconi & C. per annullare la volontà degli Italiani e non consentire ai 5stelle di governare!

Elezioni 2018 LIVE: i primi Exit Poll alla chiusura delle urne

Il primo partito sarebbe il Movimento a 5 Stelle con una forchetta dal 29% al 32. Il Pd dal 20.5 al 23.5, Lega e Forza Italia dal 13 al 16%.

23.15 — Secondo gli exit poll del Consorzio Opinio per la Rai, il M5S è il primo partito con una forbice tra il 29 e il 32%. Seguono: Pd 20,5-23,5%; Forza Italia 13-16%; Lega 13-16%; Fdi 4-6%; LeU 3-5%; +Europa 2,5-4,5%; Noi con l’Italia 1-3%. Infine rischiano di non passare la soglia del 3%, Civica Popolare, Insieme, Svp e le altre che sono date allo 0,0-2%.
23.14 — È il Movimento 5 Stelle il primo partito secondo gli Instant Poll di Swg per La7, con un risultato tra il 28,8 e il 30,8%. Come coalizione a primeggiare è il centrodestra, con questi risultati: Forza Italia 13,5-15,5%, Lega 12,3-14,3%, Fratelli d’Italia 4.4-5,4%, Noi con l’Italia-Udc 1,8-2,4%. Questo il risultato nel centrosinistra: Pd 21-23%, +Europa 2,8-3,4%, Civica Popolare 0,4-1%, Insieme 0,5-1,1%. Liberi e Uguali è tra 5,2 e 6,2%. Il campione dell’instant poll è di 5000 elettori.
23-13 — Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 23 secondo i primi dati ha votato il 71,48% degli aventi diritto. Alle ore 19 l’affluenza registrata è stata pari al 58,42%. Lo rende noto il Ministero dell’Interno.
23.10 — Gli Exit Poll delle Coalizioni: sono queste Il Centro destra fra il 33 e il 36.5%, il Movimento Cinque Stelle fra il 29 e il 32%, il Centro Sinistra fra 25 e 28%.
23.00 — Primi Exit Poll Movimento 5 Stelle fra il 29 al 32%, il Pd dal 20.5 al
23.5, Forza Italia e Lega fra il 13 e il 16, Fratelli d’Italia dal 4 e il 6%. Questa le proiezioni del Senato. Abbastanza simili per la Camera.
L’Italia va al voto per eleggere i parlamentari della prossima legislatura, i seggi resteranno aperti fino alle ore 23. Dalle 7 di questa mattina si vota per Camera e Senato e, in Lazio e Lombardia, per scegliere governatore e consigli regionali. Gazzetta.it vi aggiornerà in tempo reale su exit poll, proiezioni e risultati a partire dalla fine delle operazioni di voto.
LO SPOGLIO — Le prime schede a essere scrutinate saranno quelle del Senato: lo spoglio partirà al termine delle operazioni di voto e di riscontro dei votanti. Si passerà poi alla Camera e, dalle ore 14 di lunedì 5 marzo, si procederà allo spoglio delle schede per le elezioni regionali.

Roma – La foto che dimostra il fallimento dei 5stelle: Spelacchio, l’albero di natale costato ben 30.000 Euro… Ah no, scusate, è la Vela di Calatrava del Pd da 700.000.000 Euro, rimasta incompiuta… E allora non ne parliamo più…!

 

Vela di Calatrava

 

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Roma – La foto che dimostra il fallimento dei 5stelle: Spelacchio, l’albero di natale costato ben 30.000 Euro… Ah no, scusate, è la Vela di Calatrava del Pd da 700.000.000 Euro, rimasta incompiuta… E allora non ne parliamo più…!

Non lo critica nessuno?
Il progetto venne avviato nel 2005 dall’amministrazione dell’allora sindaco di Roma Walter Veltroni, il fondatore del PD.

Ci pensate se uno scempio del genere fosse stato fatto dalla Raggi?

Ma “loro”sono competenti e quelli del M5s sono incompetenti…

Rinfrescatevi la memoria:

Si tratta di un progetto risalente al 2005 e che avrebbe dovuto portare ad uno degli impianti da utilizzare per i Mondiali di nuoto del 2009. Annunciata dall’allora sindaco Veltroni, l’opera aveva un costo iniziale di 60 milioni di euro e sarebbe dovuta essere completata nel 2008. Ma già nel 2006, ad una presentazione del progetto da parte dell’autore, l’architetto spagnolo Santiago Calatrava, l’importo dei lavori risulta raddoppiato, per poi arrivare alla cifra monstre di 260 milioni a fine 2006.

Da notare che la gestione dei fondi del progetto viene delegata alla Protezione Civile guidata al tempo da Guido Bertolaso, che che a sua volta affida l’amministrazione dei capitali ad Angelo Balducci (il funzionario pubblico al centro di diverse vicende giudiziarie per il reato di corruzione nella gestione di alcune grandi opere).

Tornando all’importo complessivo dell’opera, nel 2009 si arriverà all’astronomica cifra di oltre 607 milioni di euro, comprensivo di tutto, ma di cui mancherà in gran parte la copertura.

Intanto nel 2009 si svolgono i Mondiali di nuoto a Roma e chiaramente l’impianto non poté essere utilizzato; lo stesso anno si fermano i lavori del cantiere, essendo finiti i soldi e non avendo idea nessuno di dove trovare le ingenti somme ulteriori necessarie. Nel 2011 il cantiere viene riaperto, con la prospettiva di utilizzare l’opera per le Olimpiadi del 2020 (a cui Roma si era in un primo momento candidata), ma poi definitivamente chiuso a giugno dello stesso anno, con il preventivo totale arrivato a circa 660 milioni!?!

Per trovare notizie dell’impianto bisognerà aspettare il 2014, quando l’assessore Caudostudia insieme all’università di Tor Vergata ed al progettista Calatrava la possibilità di suddividere il progetto in fasi. Stante infatti l’impossibilità pratica di trovare i circa 400 milioni necessari per terminare l’opera, l’idea è di completare la prima vela, a cui manca essenzialmente solo la copertura a vetri, e di utilizzarla per aule e laboratori universitari. Per fare ciò servirebbero 50-60 milioni che potrebbero provenire dai fondi per l’università. Caduta però la giunta Marino anche questa strada sembra essersi interrotta.

L’ultima notizia sull’opera risale ad un convegno tenutosi proprio all’interno del cantiere della “vela” nel gennaio 2015, intitolato “Opere incompiute: quale futuro? Esigenze ed opportunità per il Paese”. In quell’ambito non è stato individuato un futuro per l’opera ma l’arch. Calatrava, presente al convegno, ha affermato di essere sicuro che essa verrà prima o poi completata.

 

fonti varie dal Web

By Eles

Mentre, in questo momento non facile, vedi i 5stelle tagliarsi lo stipendio e rinunciare al Vitalizio, vedi anche la signora di Palazzo Chigi che fa i capricci perchè non gli piace l’arredo del suo ufficio. Una lacrimuccia ed ecco pronti di 304MILA EURO DI SOLDI NOSTRI per i nuovi mobili!

 

zzz

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Mentre, in questo momento non facile, vedi i 5stelle tagliarsi lo stipendio e rinunciare al Vitalizio, vedi anche la signora di Palazzo Chigi che fa i capricci perchè non gli piace l’arredo del suo ufficio. Una lacrimuccia ed ecco pronti di 304MILA EURO DI SOLDI NOSTRI per i nuovi mobili!

 

La signora di Palazzo Chigi ha deciso, e quando ci sono soldi da spendere nei palazzi romani non si protesta quasi mai. Maria Elena Boschi ha dato mandato al segretario generale della Presidenza del Consiglio Paolo Aquilanti, suo fedelissimo dai tempi del Ministero delle Riforme, di stanziare 304mila euro (degli italiani) per rifare il look ali uffici di rappresentanza della Presidenza. Come spiega il Giornale, l’intervento è destinato al recupero e all’acquisto di immobili d’epoca ma anche ad ammodernare le postazioni informatiche utilizzate dai dipendenti di Palazzo Chigi. I fondi, sottolinea il quotidiano di via Negri, sono stati prelevati dall’avanzo di amministrazione del bilancio di previsione del 2016 tramite anticipazione di cassa. Piccolo particolare: la nomina di Aquilanti a segretario generale è stata bocciata dal Consiglio di Stato, di cui è tutt’ora membro. Dovrà scegliere: o l’una o l’altra poltrona, ma nell’attesa il suo portafogli è attivissimo.

Roberto D’Agostino: “Attaccate i 5stelle per non parlare della merda degli altri partiti – Grillo è un comico, ma gli altri sono criminali – L’Italia è un Paese commissariato, dove non abbiamo manco il diritto al voto”

 

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Roberto D’Agostino: “Attaccate i 5stelle per non parlare della merda degli altri partiti – Grillo è un comico, ma gli altri sono criminali – L’Italia è un Paese commissariato, dove non abbiamo manco il diritto al voto”

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