“Un paio di dichiarazioni sovraniste di questi tempi aiutano. Molto”. Il commento di Heather Parisi dopo il ritorno di Lorella Cuccarini in Rai…!

 

 

Heather Parisi

 

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“Un paio di dichiarazioni sovraniste di questi tempi aiutano. Molto”. Il commento di Heather Parisi dopo il ritorno di Lorella Cuccarini in Rai…!

Heather Parisi vs Lorella Cuccarini: atto terzo. Con l’ufficializzazione dei palinsesti Rai per la prossima stagione è arrivata la conferma del ritorno nella televisione pubblica della showgirl, cantante, ballerina e conduttrice romana. Per lei, dopo l’Estate, si apriranno le porte de La Vita in Diretta, trasmissione cult del pomeriggio di Rai1. Nell’ultimo anno, nelle sue dichiarazioni pubbliche, la stessa Cuccarini ha strizzato l’occhio alle posizioni sovraniste e al modo di fare politica di Matteo Salvini. La nemica amatissima Heather Parisi ha voluto sottolineare questo aspetto dopo l’ufficialità del suo ritorno in Rai.

«Non scherziamo! Per avere la conduzione di un programma sulla TV pubblica italiana non bastano un paio di dichiarazioni sovraniste – ha scritto Heather Parisi su Twitter -. Però, di questi tempi, aiutano. Molto». Il classico dico/non dico che, in realtà, dice molto. Già in passato, infatti, la ballerina e showgirl statunitense era tornata a punzecchiare Lorella Cuccarini per la sua svolta sovranista. E, con questo tweet, sottolinea – facendo finta di non farlo – come, forse, questo suo riposizionamento politico l’abbia aiutata nel tornare in Rai.

Heather Parisi

@heather_parisi

Non scherziamo! Per avere la conduzione di un programma sulla TV pubblica italiana non bastano un paio di dichiarazioni sovraniste. Però, di questi tempi, aiutano. Molto.

Cuccarini – Parisi: atto terzo

Come detto, nell’ultimo anno le due si sono punzecchiate a distanza molte volte, con Heather Parisi che ha messo più volte in discussione le posizioni di Lorella Cuccarini su molti temi cari al dibattito politico italiano. L’ha definita una «ballerina sovranista». E la showgirl romana non ha rinnegato questa sua posizione a favore della difesa dei confini (anche se in passato era schierata su un’altra sponda politica …ma a volte bisogna capire da che parte tira il vento, anche a costo di calpestare la propria dignità). Ora, però, la conferma della sua conduzione de La Vita in Diretta ha portato Heather Parisi a fare una sottolineatura che in molti, specialmente sui social, fanno da tempo.

 

tratto da: https://www.giornalettismo.com/cuccarini-rai-parisi/

RAI – La fiction che non potrete mai – Non c’è spazio nel palinsesto per Riace, la fiction con Beppe Fiorello prodotta da Rai ed ispirata alla vicenda del sindaco Mimmo Lucano – Tanta spazzatura sì, Riace no… Tu chiamala, se vuoi, censura…!

 

Riace

 

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RAI – La fiction che non potrete mai – Non c’è spazio nel palinsesto per Riace, la fiction  con Beppe Fiorello prodotta da Rai ed ispirata alla vicenda del sindaco Mimmo Lucano – Tanta spazzatura sì, Riace no… Tu chiamala, se vuoi, censura…!

Il requiem della fiction su Riace: «Non sarà inserita nel palinsesto Rai»

Non ci sarà più spazio per la fiction Riace, prodotta per la Rai. Le puntate della serie televisiva ispirata alla vicenda del sindaco Mimmo Lucano non erano state mandate in onda qualche mese fa, prima ancora che la vicenda giudiziaria nel comune calabrese (con gli arresti del primo cittadino per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed altri reati contestati) esplodesse con fragore. Oggi, alla presentazione dei palinsesti della Rai 2019-2020, si è messo definitivamente il punto sul destino della serie televisiva.

Fiction Riace, definitivamente cancellata dalla Rai

«Non è prevista collocazione nel palinsesto» – ha detto l’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini. Beppe Fiorello, invece, sarà protagonista di una nuova serie Tv su Rai 1 dal titolo ‘Gli orologi del diavolo’, in cui interpreta un infiltrato in traffici criminali per conto delle forze dell’ordine.

Ovvio che questa decisione farà molto discutere. La fiction Tutto il mondo è paese era già stata girata ed era anche stata chiusa, pronta per la messa in onda.

Cosa disse Beppe Fiorello quando la fiction Riace fu bloccata una prima volta

Quando nell’autunno del 2018 si decise di fare a meno della fiction, fu lo stesso Beppe Fiorello a esprimere il suo disappunto su Twitter, scrivendo: «Non è la prima volta che una mia fiction viene bloccata: anni fa le foibe perché il governo di allora non gradì, poi la storia di Graziella Campagna. L’allora ministro della Giustizia si indignó. Ora Riace, bloccata perché narra una realtà e nessuno/a dei miei colleghi si fa sentire».

Se già a ottobre erano stati avanzati dubbi sulla sua messa in onda, figurarsi ora che il quadro politico è completamente cambiato. Ma quella di Riace resta una storia degna di essere raccontata. E chissà se ci sarà qualcuno disposto a farsi avanti per mostrare al mondo intero quella vicenda che – in ogni caso – ha rappresentato un modello di accoglienza e di abbattimento delle frontiere e delle barriere.

La Lega censura anche la Chiesa: pressioni tanto forti che il Parroco è costretto ad annullare la messa per Carola Rackete

 

censura

 

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La Lega censura anche la Chiesa: pressioni tanto forti che il Parroco è costretto ad annullare la messa per Carola Rackete

Don Roberto Beretta ci aveva provato a ‘sfidare’ il suo paesino, Pieve Porto Morone (in provincia di Pavia), che alle ultime elezioni aveva consacrato la Lega come primo partito con oltre il 60% delle preferenze. Poi, però, è arrivato il passo indietro dopo che – sul bollettino della sua parrocchia di San Vittore Martire – aveva riportato la sua decisione di celebrare una messa per Carola Rackete e «tutte le donne di coraggio che mettono la legge di Dio prima della legge degli uomini».

Il primo a scatenare la polemica era stato il ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, leghista e originario di Pavia, che aveva parlato di «pagliacciata» e aveva accusato il parroco di Pieve Porto Morone di non pensare «prima ai parrocchiani». Poche ore dopo era arrivato anche l’immancabile post social di Matteo Salvini che aveva usato ‘ironia’ per criticare la scelta del prelato.

Annullata la messa per Carola Rackete

Tanto rumore, con gogne mediatiche annesse (come al solito). Alla fine, nella tarda serata di ieri – come riporta Il Corriere della Sera – il parroco di Pieve Porto Morone ha deciso di rinunciare alla messa per Carola Rackete, anche dopo un confronto con il vescovo: «Continuerò a pregare per tutti i migranti, per tutti i morti in terra e in mare. Per tutti coloro che in nome dei diritti fondamentali si prestano ad accogliere e ad assistere – ha detto don Roberto Beretta -. Dopo un confronto con il Vescovo, abbiamo ritenuto di sospendere la messa per Carola in programma venerdì 12 luglio».

Pieve Porto Morone, un piccolo fortino della Lega

Evidentemente anche i cittadini di Pieve Porto Morone non avevano preso di buon grado quell’avviso sul bollettino settimanale della parrocchia di San Vittore martire. Alle ultime elezioni europee, infatti, il 60% degli abitanti del piccolo comune del Pavese ha votato in favore della Lega. Numeri altissimi – ma non è una novità in quella zona che ha dato i natali, tra gli altri, anche al ministro del Carroccio Gian Marco Centinaio che per primo aveva ‘denunciato’ la messa per Carola Rackete – che hanno portato, dopo un consulto con il Vescovo, a bloccare la celebrazione.

Messa in onore di Carola e Salvini attacca il prete ma su twitter è rivolta: “lui è un vero cristiano”

Salvini ha provato a scatenare l’odio social verso don Roberto Beretta, che voleva tenere una messa per Carola Rackete. Ma non gli è andata bene

Don Roberto Beretta è il parroco di Pieve Porto Morone, in provincia di Pavia, ed è l’ultimo bersaglio di Matteo Salvini. Questo perché Beretta ha tenuto una messa per sostenere Carola Rackete e “tutte le donne di coraggio che mettono prima la legge di Dio rispetto alla legge degli uomini”.
Una notizia che è già stata commentata precedentemente dal ministro leghista delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, pavese di origine, che aveva definito la celebrazione “una pagliacciata”, e poi anche da Salvini – o meglio dal suo staff social capitanato da Luca Morisi – che posta un tweet in cui scrive: “Un parroco che celebra una Messa per la valorosa pirata tedesca Carola… Sarà il caldo???”.
Salvini ovviamente si aspettava il linciaggio da parte dei suoi fan, che puntualmente è arrivato, ma è un segno di speranza vedere che molti non sono più disposti a tollerare le sue di pagliacciate: accanto a chi, immancabilmente, ricorda al prete di votare “per gli italiani” o per “i bimbi di Bibbiano” (diventati questi il nuovo santino della destra sovranista da tirarsi fuori in ogni occasione), ce ne sono molti che invece hanno risposto per le rime al ministro:

Matteo Salvini@matteosalvinimi

Un parroco che celebra una Messa per la valorosa pirata tedesca Carola… Sarà il caldo???
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Papa Francesco senza peli sulla lingua: “Gesù ci chiede di amare gli ultimi” …e spiega chi sono i migranti ai FALSI CRISTIANI…!

 

Papa Francesco

 

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Papa Francesco senza peli sulla lingua: “Gesù ci chiede di amare gli ultimi” …e spiega chi sono i migranti ai FALSI CRISTIANI…!

Gesù ci chiede di amare gli ultimi: il Papa spiega i migranti ai falsi cristiani

Nell’omelia tenuta oggi, Papa Francesco ha ricordato la sua visita a Lampedusa di sei anni fa: “il mio pensiero va agli ultimi, i migranti sono esseri umani”

Questo lunedì Papa Francesco ha ricordato il suo viaggio a Lampedusa di sei anni fa. E ha tenuto un’omelia per i migranti di tutto il mondo, sfidando coraggiosamente l’odio inumano di chi si dichiara cristiano e poi rifiuta di aiutare e di accogliere, tra i principali insegnamenti del Vangelo.
“In questo sesto anniversario della mia visita a Lampedusa” ha detto il Pontefice, “il mio pensiero va agli ultimi che ogni giorno gridano al Signore, chiedendo di essere liberati dai mali che li affliggono. Sono gli ultimi ingannati e abbandonati a morire nel deserto; sono gli ultimi torturati, abusati e violentati nei campi di detenzione; sono gli ultimi che sfidano le onde di un mare impietoso; sono gli ultimi lasciati in campi di un’accoglienza troppo lunga per essere chiamata temporanea. Essi sono solo alcuni degli ultimi che Gesù ci chiede di amare e rialzare. Purtroppo le periferie esistenziali delle nostre città sono densamente popolate di persone scartate, emarginate, oppresse, discriminate, abusate, sfruttate, abbandonate, povere e sofferenti. Nello spirito delle Beatitudini siamo chiamati a consolare le loro afflizioni e offrire loro misericordia; a saziare la loro fame e sete di giustizia; a far sentire loro la paternità premurosa di Dio; a indicare loro il cammino per il Regno dei Cieli. Sono persone, non si tratta solo di questioni sociali o migratorie! “Non si tratta solo di migranti!”, nel duplice senso che i migranti sono prima di tutto persone umane, e che oggi sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata” ha scritto il Papa.

fonte: https://www.globalist.it/news/2019/07/08/gesu-ci-chiede-di-amare-gli-ultimi-il-papa-spiega-i-migranti-ai-falsi-cristiani-2043960.html

Censura da parte dello Stato – La gravissima accusa del sindaco di Lampedusa Totò Martello: “La Rai ha ordinato ai suoi giornalisti di non intervistarmi per non dispiacere qualcuno”

 

Censura

 

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Censura da parte dello Stato – La gravissima accusa del sindaco di Lampedusa Totò Martello: “La Rai ha ordinato ai suoi giornalisti di non intervistarmi per non dispiacere qualcuno”

Il sindaco di Lampedusa denuncia: «La Rai impedisce ai suoi giornalisti di intervistarmi»

La denuncia del sindaco di Lampedusa è molto grave. Totò Martello ha rivelato che alcuni giornalisti della Rai hanno ricevuto l’indicazione da parte dei vertici della televisione pubblica (e dei loro telegiornali) di non intervistarlo per quel che riguarda la questione migranti e i continui sbarchi dei migranti sull’isola italiana. Il primo cittadino parla di atto di censura da parte dello Stato che, con il servizio pubblico, dovrebbe dare voce a tutti e non decidere a tavolino con chi e di cosa parlare nel corso dei servizi tg.

«Alcuni giornalisti Rai mi sono venuti a riferire che hanno ricevuto l’ordine di non intervistare Totò Martello per non dispiacere nessuno, perché disturbo la notizia del giorno – ha detto il sindaco di Lampedusa partecipando a una tavola rotonda nell’ambito del ‘Premio giornalistico Cristiana Matano’ -. In città queste cose si notano di meno. A Lampedusa dove il corpo a corpo è forte, diventa ancora più evidente. Una inaccettabile censura da parte dello Stato».

Totò Martello accusa la Rai di censura di Stato

Parole forti, come è forte l’accusa di Totò Martello che ha deciso di denunciare l’atteggiamento della Rai nei suoi confronti, soprattutto dopo le sue parole degli ultimi giorni sui continui sbarchi di migranti che non arrivano solamente con le navi di soccorso delle Ong, ma soprattutto con in cosiddetti barchini fantasma che sono come gocce cinesi che riempiono il vaso.

L’accusa a Salvini

«È normale che scendono 40 persone: questi hanno avuto la disgrazia di essere salvati dalla Ong, mentre contemporaneamente ci dono decine di sbarchi fantasmi – ha proseguito Totò Martello -. Ma il fatto è che deve passare la notizia che gli sbarchi non ci sono più, mentre io continuo a dire che continuano a esserci. E allora è vero che stampa non dice la verità per non disobbedire al governo. Questo turba la nostra tranquillità perché si ispira e monta una guerra per nulla. C’è tutta una campagna costruita sui tweet del ministro».

 

 

fonte: https://www.giornalettismo.com/toto-martello-lampedusa-rai/

Un Salvini ormai delirante si paragona nientedimeno che a Falcone, ma Fiorella Mannoia non ci sta: “sei senza pudore, né vergogna”

 

 

Fiorella Mannoia

 

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Un Salvini ormai delirante si paragona nientedimeno che a Falcone, ma Fiorella Mannoia non ci sta: “sei senza pudore, né vergogna”

Il ministro cita una famosa frase del magistrato antimafia e insieme alla cantante insorge anche la rete: “non osare paragonarti a un eroe”

In una diretta Facebook Matteo Salvini si è paragonato nientemeno che a Giovanni Falcone, citando la famosa frase del magistrato antimafia “Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.” e aggiungendo “Io non mi arrendo, a difesa degli italiani”.
La rete democratica è insorta: su twitter, dove il Ministro ha condiviso la citazione, sono partiti gli insulti e le intimazioni a non osare paragonarsi a Giovanni Falcone, e anche da parte di alcune celebrità sono arrivate manifestazioni di sdegno. Tra questi, Fiorella Mannoia, che ha riassunto il pensiero comune: “Non conosce pudore, né vergogna. Ha violato perfino Giovanni Falcone. Non ci sono più parole”.

Ecco qualche commento alla vicenda raccolto velocemente, a caldo, su Twitter:

  • Chi lo spiega a Salvini che Falcone sarà sempre ricordato come un eroe coraggioso, simbolo della lotta alla mafia, mentre di lui ricorderemo la vigliaccheria, l’incoerenza e la nullafacenza?

  • Signor Salvini,non solo è inopportuno ma proprio schifoso richiamarsi a Falcone per rivendicare il fatto di lasciare donne e bambini sul ponte di una barchetta sotto il sole cocente…Falcone è morto per la giustizia, lei sta operando una enorme ingiustizia

  • Vorrei far presente a Salvini che #Falcone la mafia la combatteva.

  • Mettiamola così, che mi pare il modo più chiaro e semplice di dirlo: Salvini sta a Falcone, come Hitler sta ad Anna Frank. Notte.

  • Chiedo: ‘sto Matteo Salvini che cita Falcone è lo stesso Salvini che in data 16 dic 2018 ha salutato amichevolmente un pregiudicato per spaccio di droga e che è alla guida di un partito che ha scippato 49 milioni agli italiani ?

  • Non ho parole… NO HO PAROLE!!! Quest’essere immondo di #Salvini che fa il gradasso e il duro con quattro disgraziati cita Falcone che c’ha rimesso la pelle per combattere la mafia paragonandosi a lui?!?! BASTA!!! MERDA LUI E CHI LO VOTA!!!

  • Che #salvini si senta come Falcone è un insulto all’Italia

  • Falcone ha perso la vita combattendo la mafia, tu ogni giorno perdi dignità per fare inutile propaganda sulla pelle degli esseri umani.

  • Salvini spiega al tuo staff che tu sei un CODARDO , e non meriti di menzionare UOMINI come Falcone e Borsellino !!!

  • Twitter sta andando in crash: non regge il nome di Falcone e Salviniin uno stesso tweet

  • Salvini che si paragona a Falcone è come se Cicciolina si paragonasse a Madre Teresa di Calcutta.

  • de cazzate ne hai dette tante, ma proprio tante tante! Ma questa supera tutte le altre messe insieme…

  • Falcone ti avrebbe sputato in faccia , non nominarlo neanche sordido e viscido omino becero che non sei altro ! #Salvini sei quanto di più marcio abbia questo miserabile Paese di dementi convertiti all’odio.

 

E no Matteo, questo è troppo… Continua a farti propaganda con Nutella e salsicce, ma a Falcone lo lasci in pace – Qua si mischia cacca e cioccolata – Lui combatteva la mafia a costo della vita, tu te ne guardi bene dal rischiare e al massimo te la prendi con quattro disgraziati che non possono neanche difendersi!

 

Falcone

 

 

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E no Matteo, questo è troppo… Continua a farti propaganda con Nutella  e salsicce, ma a Falcone lo lasci in pace – Qua si mischia cacca e cioccolata – Lui combatteva la mafia a costo della vita, tu te ne guardi bene dal rischiare e al massimo te la prendi con quattro disgraziati che non possono neanche difendersi!

Udite udite cosa posta il sig. Matteo Salvini: “Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.” Giovanni Falcone. Io non mi arrendo, a difesa degli Italiani!

Per carità, vogliamo astenerci da ogni commento… E così ne prendiamo qualcuno raccolto velocemente su Twitter che dicono tutto:

  • Chi lo spiega a Salvini che Falcone sarà sempre ricordato come un eroe coraggioso, simbolo della lotta alla mafia, mentre di lui ricorderemo la vigliaccheria, l’incoerenza e la nullafacenza?

  • Signor Salvini,non solo è inopportuno ma proprio schifoso richiamarsi a Falcone per rivendicare il fatto di lasciare donne e bambini sul ponte di una barchetta sotto il sole cocente…Falcone è morto per la giustizia, lei sta operando una enorme ingiustizia

  • Vorrei far presente a Salvini che #Falcone la mafia la combatteva.

  • Mettiamola così, che mi pare il modo più chiaro e semplice di dirlo: Salvini sta a Falcone, come Hitler sta ad Anna Frank. Notte.

  • Chiedo: ‘sto Matteo Salvini che cita Falcone è lo stesso Salvini che in data 16 dic 2018 ha salutato amichevolmente un pregiudicato per spaccio di droga e che è alla guida di un partito che ha scippato 49 milioni agli italiani ?

  • Non ho parole… NO HO PAROLE!!! Quest’essere immondo di #Salvini che fa il gradasso e il duro con quattro disgraziati cita Falcone che c’ha rimesso la pelle per combattere la mafia paragonandosi a lui?!?! BASTA!!! MERDA LUI E CHI LO VOTA!!!

  • Che #salvini si senta come Falcone è un insulto all’Italia

  • Falcone ha perso la vita combattendo la mafia, tu ogni giorno perdi dignità per fare inutile propaganda sulla pelle degli esseri umani.

  • Salvini spiega al tuo staff che tu sei un CODARDO , e non meriti di menzionare UOMINI come Falcone e Borsellino !!!

  • Twitter sta andando in crash: non regge il nome di Falcone e Salvini in uno stesso tweet

  • Salvini che si paragona a Falcone è come se Cicciolina si paragonasse a Madre Teresa di Calcutta.

  • de cazzate ne hai dette tante, ma proprio tante tante! Ma questa supera tutte le altre messe insieme…

  • Falcone ti avrebbe sputato in faccia , non nominarlo neanche sordido e viscido omino becero che non sei altro ! #Salvini sei quanto di più marcio abbia questo miserabile Paese di dementi convertiti all’odio.

 

Concludiamo con una citazione di Giovanni Falcone che dice tutto:

“Dove comanda la mafia i posti nelle istituzioni sono tendenzialmente affidati ai cretini”

Uccidevano i migranti e ne vendevano organi: la verità del pentito sulla tratta degli esseri umani – Per intenderci, parliamo degli scafisti illegali, quelli su cui Salvini chiude più di un occhio mentre conduce la sua guerra personale alle Ong umanitarie

 

migranti

 

 

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Uccidevano i migranti e ne vendevano organi: la verità del pentito sulla tratta degli esseri umani – Per intenderci, parliamo degli scafisti illegali, quelli su cui Salvini chiude più di un occhio mentre conduce la sua guerra personale alle Ong umanitarie

Il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello all’indomani dello sbarco di Sea Watch: “Il ministro Salvini continua a predicare che i porti italiani sono chiusi, eppure a Lampedusa in meno di un mese sono sbarcati oltre 600 migranti. Una ventina di sbarchi e tutti passati sotto silenzio. Gli unici a fare rumore sono stati i 43 migranti arrivati a bordo della nave Sea Watch. Per il resto, zero. Mentre, ieri notte, ne sono arrivati altri 25, tra cui donne e bambini, ma non c’era nessuno che imprecava, nessuno che augurava lo stupro a una donna, e nessuno show a favore di telecamere. Insomma, nessuna sceneggiata”.

E forse la verità è anche questa, mentre Salvini conduce la sua guerra personale contro Sea Watch ed ora Mediterranea, nel silenzio più assoluto 600 arrivi illegali su barchini e gommoni condotti da scafisti criminali. Insomma, Salvini fa la guerra alle Ong umanitarie, ma chiude un occhio (e anche più) sugli scafisti criminali… Ma, per carità, non fatelo sapere ai suoi sostenitori…!

Uccidevano i migranti e ne vendevano organi: la verità del pentito sulla tratta degli esseri umani

L’agghiacciante retroscena emerge dall’operazione ‘Glauco 3’ che questa mattina ha portato al fermo di 38 persone. A Roma la centrale delle operazioni finanziarie

Uno scenario raccapricciante, quello che emerge dalle carte dell’ultima inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, che questa mattina ha portato al fermo di 38 persone.

L’operazione all’alba – Dalle prime ore del mattino la Polizia di Stato sta eseguendo in diverse citta’ italiane 38 fermi, emessi dalla Dda di Palermo, nei confronti di altrettanti indagati ritenuti appartenenti a un network criminale transnazionale dedito al traffico di migranti. Individuata a Roma la centrale delle transazioni finanziarie, in un esercizio commerciale dove sono stati sequestrati 526.000 euro e 25.000 dollari in contanti, oltre a un libro mastro riportante nominativi di cittadini stranieri e utenze di riferimento.

Il pentito: Chi non aveva soldi veniva ucciso, i suoi organi prelevati – Chi non aveva i soldi per affrontare il viaggio in barca per l’Italia “veniva ucciso, gli venivano prelevati gli organi che poi venivano venduti ad alcuni mercanti d’organi egiziani”. E’ l’agghiacciante retroscena che emerge dall’operazione ‘Glauco 3’ della Polizia di Stato, che all’alba di oggi ha portato al fermo di 38 persone, emesso dalla Procura di Palermo. A raccontare i particolari di questo presunto traffico di organi è un collaboratore di giustizia che già nell’operazione ‘Glauco 2’, che aveva portato all’arresto di 24 persone, aveva aiutato i magistrati di Palermo a fare luce su un traffico di esseri umani.

Nuredin Wehabrebi Atta, 32 anni, il pentito, è un trafficante eritreo arrestato nel 2015. Subito dopo l’arresto ha deciso di vuotare il sacco e di raccontare il funzionamento del traffico di esseri umani. L’indagine è coordinata dal Procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dai pm Gery Ferrara, Claudio Camilleri e Annamaria Picozzi.

L’unica impronta che lascerete nella Storia sarà il vostro odio – Perché dalla Storia non si scappa…!

 

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L’unica impronta che lascerete nella Storia sarà il vostro odio – Perché dalla Storia non si scappa…!

Non si scappa dalla Storia. Nel suo essere ciclica ci mette sempre di fronte agli errori che pensavamo di esserci lasciati alle spalle. In questo periodo stiamo vivendo l’ennesimo ciclo in cui un popolo assume i tratti più brutali di chi ha scelto per governarli, in attesa di rinnegarli. Tutto questo può durare un anno o un ventennio, poi si fingerà di non aver mai indossato quelle maschere, di aver sempre rifiutato l’assimilazione. Ma la Storia, dimenticata da molti, continua a conservare il dono della memoria e della testimonianza.

Lo spirito del popolo corrente, il volksgeist in salsa gialloverde, non è altro che una rielaborazione delle esperienze passate. Gli italiani hanno assorbito e poi rinnegato un ventennio fascista, mezzo secolo di Democrazia Cristiana, gli anni del berlusconismo, la breve avventura del renzismo, per arrivare a sostenere una creatura ibrida che riassume il peggio di questi cicli nel governo bicefalo che finge di essere a misura del popolo, quando in realtà non fa altro che manipolarlo. Le minacce di stupro rivolte a Carola Rackete non sono un tratto distintivo del cittadino italiano, ma il risultato di anni di abbrutimento che vanno  dalla bambola della Boldrini ai deliri di Pillon, dall’invito all’odio gratuito – specialmente contro le donne – all’imbarbarimento social(e). Se i partiti adesso al governo sono nati da un “Vaffanculo” e da un “Ce l’ho duro”, non ci si può stupire per la deriva raggiunta nel dibattito pubblico.

Il risultato è una difesa costante dell’operato del governo da parte dei suoi sostenitori, non tanto per l’apprezzamento di leggi o decreti, quanto perché proteggere il governo vuole dire tutelare se stessi e la propria credibilità. L’appartenenza politica è diventata una fede calcistica, un credo religioso o, più semplicemente, il supporto per il personaggio preferito di un reality show. Un sostenitore del M5S usa lo stesso lessico di Di Maio o Di Battista, uno della Lega parla come Salvini. Il cortocircuito dell’alleanza basata sul contratto di governo ha creato un circo a tratti surreale, con grillini che esclamano “la pacchia è finita” e leghisti che fanno il segno delle manette. Molti di questi elettori un tempo erano fieri difensori delle nipoti di Mubarak e del bunga bunga, scudocrociati o missini di lunga data. Addirittura qualcuno votava Pci, mentre altri tifavano per l’eruzione dell’Etna e il Vesuvio, prima di scoprire che il “nemico” si trova a sud di Lampedusa.

 

Quello che gli elettori non sanno, o fingono di non sapere, è che domani saranno i pasdaran di qualcun altro. Quando vengono descritti i periodi bui, le dittature sanguinose o i capricci del potente di turno si tende a dimenticare che i mostri di ieri avevano il sostegno del popolo. È questo che le scuole dovrebbero insegnare come monito: la principale mostruosità del fascismo è stata quella di aver reso fascisti gli italiani. Qualsiasi degenerazione della politica ha sempre una nutrita scia di seguaci. I discorsi di Mussolini al balcone di Piazza Venezia non fanno orrore per le sue parole, ma per l’acclamazione della folla che c’era sotto ad applaudirli. Il gerarca nazista Hermann Göring, fondatore della Gestapo, sosteneva che “Il popolo può sempre essere sottomesso al volere dei leader. È facile. Tutto ciò che devi fare è dir loro che sono sotto attacco e denunciare i pacifisti per la loro mancanza di patriottismo che mette a rischio il Paese. Funziona allo stesso modo in qualunque nazione”. In Italia questo meccanismo ha già funzionato una volta, e sta funzionando anche oggi.

Salvini ha creato il nemico, ha convinto il popolo di essere sotto attacco e minaccia i “pacifisti” – anche se oggi va più di moda il termine “buonisti” – ovvero chi salva le vite in mare, chi si batte per i diritti umani, chi protesta contro le barbarie sdoganate da questo governo. Salvini non si limita a criticarli, ma li mette alla gogna nella sua piazza social. Il popolo così si sente minacciato sia dai migranti che dai portatori di messaggi di pace, considerati “buonisti”. E pazienza se Carola Rackete è stata liberata per aver “agito nell’adempimento di un dovere, quello di salvare vite umane in mare”. Si tratta di un cavillo per gli odiatori seriali che l’hanno già condannata in via definitiva definendola una scafista e traghettatrice di esseri umani che lucra sulla loro pelle e che quindi, in quanto donna, merita lo stupro.

Adesso vengono legittimati i pensieri più atroci, quelli che un tempo non venivano pronunciati nemmeno a bassa voce nel peggior bar del paese. Oggi i rappresentanti politici hanno fatto della rabbia dei loro sostenitori uno scudo e un’arma contro i loro oppositori, rendendo impossibile criticare ogni loro decisione: parlando negativamente del trattamento riservato ai migranti si viene immediatamente marcati come anti-italiani che non pensano ai nostri terremotati e ai problemi della povera gente. Salvini aveva bisogno di un grimaldello per arrivare al potere e l’ha trovato nell’altro partito populista italiano: il M5S.

Quando tra qualche anno i libri di storia analizzeranno la situazione attuale, il M5S verrà ricordato come la costola minore della Lega, il partito di ingenui che non si è accorto di essere stato fagocitato da Salvini – anche perché non sono poi così diversi da lui. Dovevano essere un argine, ma si sono rivelati un passepartout per ogni forma di razzismo e xenofobia del loro alleato di governo. Luigi Di Maio ha commentato la liberazione di Carola definendosi sorpreso, scrivendo un post su Facebook che sembra scritto dalla penna verde (con tinte nere) di Salvini. I grillini si sono appoggiati alle politiche del leader leghista, gli hanno regalato il più grande successo elettorale nella storia della Lega  e, non contenti, continuano a scodinzolare per ogni sua presa di posizione. Oltre che per una disastrosa gestione dell’economia italiana, saranno ricordati per aver avallato ogni pericolosa trovata leghista e per aver dato il via a un periodo di odio che ha distrutto il buonsenso italiano. Quello vero, non quello di Salvini.

Un giorno i sostenitori di questo governo dovranno fare i conti con il peso delle loro scelte. Non per una preferenza sulla tessera elettorale, ma per la successiva trasformazione che li ha resi identici ai rappresentanti che idolatrano. La reale vittoria di Salvini è stata quella di aver creato un esercito di Salvini: alcuni erano dei Salvini in sonno, altri dei Salvini inconsapevoli, altri ignorano semplicemente il meccanismo che hanno autorizzato con il loro voto e appoggio alla Lega. In pochi sanno di essere dalla parte sbagliata della Storia, come non lo sapevano i fascisti, i succubi dei tiranni e i sostenitori di ideologie e leggi disumane. Si tratta di una suggestione collettiva, una voce che si ingrossa giorno dopo giorno fino a creare un chiasso per loro confortante, perché sono in tanti e quindi si giustificano a vicenda.

Di conseguenza, credono che le minoranze siano in errore. Per questo Gino Strada è un mascalzone, Don Ciotti un ciarlatano, Andrea Camilleri una cariatide invidiosa del Capitano. Un giorno passeggeranno in Viale Strada, in piazza Ciotti, in via Camilleri e si renderanno conto di aver sbagliato. Per i loro idoli del momento non sarà concessa nemmeno la damnatio memoriae, perché tutti possano ricordare. O almeno provare a farlo, fino a quando troveranno un altro leader così piccolo da sembrare “uno di loro” e dare il via a un nuovo ciclo.

fonte: https://thevision.com/politica/impronta-storia-odio/

Una strage di cui nessuno parla – Venezuela, 40.000 morti sotto le sanzioni Usa in un solo anno. I cittadini in media hanno perso 11 chili di peso a testa, ma i media di tutto il mondo, Italia compresa, chiudono gli occhi…!

 

Venezuela

 

 

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Una strage di cui nessuno parla – Venezuela, 40.000 morti sotto le sanzioni Usa in un solo anno. I cittadini in media hanno perso 11 chili di peso a testa, ma i media di tutto il mondo, Italia compresa, chiudono gli occhi…!

 

Il 25 aprile ultimo scorso un rapporto di esperti ha stimato che le sanzioni imposte dagli Stati Uniti al Venezuela nell’agosto 2017 hanno causato circa 40.000 morti. Questa atrocità è stata quasi interamente ignorata dai media britannici ‘prevalenti’, compresa BBC News. Ulteriori sanzioni imposte nel gennaio del 2019 probabilmente causeranno decine di migliaia di altri morti.

Il rapporto è stato stilato insieme da Mark Weisbrot e Jeffrey Sachs per il Center for Economic and Policy Research (CEPR) con sede negli Stati Uniti. Il CEPR è stato fondato nel 1999 ‘per promuovere un dibattito democratico sui problemi economici e sociali che affliggono le vite delle persone’. Il suo comitato consultivo include gli economisti premi Nobel Robert Solow e Joseph Stiglitz.

Weisbrot è co-direttore del CEPR e la sua competenza si estende alla crescita economica, al commercio, alle istituzioni finanziarie internazionali e allo sviluppo in America Latina. Sach è un economista di fama mondiale e alto consulente dell’ONU con una considerevole conoscenza delle politiche collegate allo sviluppo sostenibile e alla lotta alla povertà. Le loro credenziali sono impressionanti e il titolo del loro rapporto è accusatorio: ‘Le sanzioni USA contro il Venezuela sono responsabili di decine di migliaia di morti’.

L’amministrazione Trump ha imposto le sanzioni contro il Venezuela nell’agosto del 2017. Esse hanno vietato al governo venezuelano di finanziarsi sui mercati statunitensi, in tal modo impedendo al paese di ristrutturare il proprio debito verso l’estero. Come ha chiarito il rapporto:

‘E’ importante evidenziare che quasi tutta la valuta estera necessaria per importare farmaci, cibo, attrezzature mediche, parti di ricambio e attrezzature necessarie per la generazione dell’elettricità, per i sistemi idrici o i trasporto, è ricevuta dall’economia venezuelana attraverso le entrate governative derivanti dall’esportazione di petrolio. Così ogni sanzione che riduce i guadagni da esportazioni, e in tal modo le entrate governative, riduce in tal modo le importazioni di tali beni essenziali e, in molti casi, salvavita’.

Gli autori hanno aggiunto:

‘Le sanzioni hanno ridotto il consumo calorico del pubblico, aumentato malattie e mortalità (sia tra gli adulti sia tra i neonati) e allontanato milioni di venezuelani che hanno abbandonato il paese in conseguenza della depressione economica e della iperinflazione crescenti. Hanno esacerbato la crisi economica del Venezuela e reso quasi impossibile stabilizzare l’economia, contribuendo ulteriormente a un eccesso di morti. Tutti questi impatti hanno colpito sproporzionatamente i venezuelani più poveri e più vulnerabili’.

Nel gennaio del 2019 ulteriori sanzioni statunitensi hanno tagliato fuori il Venezuela dal suo più vasto mercato petrolifero: gli Stati Uniti. Washington è anche intervenuto per premere su altri paesi, tra cui l’India, perché non comprassero il petrolio venezuelano che in precedenza era importato negli USA. Le conseguenze sono state catastrofiche. Tra i risultati del rapporto ci sono:

  • Più di 40.000 morti dal 2017-18;
  • Le sanzioni hanno ridotto la disponibilità di cibo e farmaci e aumentato malattie e mortalità;
  • Le sanzioni dell’agosto 2017 hanno contribuito a un acuto declino della produzione di petrolio, causando un grave danno alla popolazione civile;
  • Se le sanzioni messe in atto nel gennaio 2019 proseguiranno, determineranno quasi certamente decine di migliaia di morti evitabili in più;
  • Questi risultati sono basati su una stima di 80.000 persone affette da HIV che non hanno avuto cure antivirali dal 2017, 16.000 persone che hanno bisogno di dialisi, 16.000 persone malate di cancro, e quattro milioni di malati di diabete e ipertensione (molti dei quali non possono ottenere insulina o farmaci cardiovascolari);
  • Dopo le sanzioni del gennaio 2019 la produzione di petrolio è diminuita di 431.000 barili di petrolio al giorno, cioè del 36,4 per cento. Questo accelererà di molto la crisi umanitaria. Ma il previsto declino del 67 per cento della produzione petrolifera nell’anno, se le sanzioni proseguiranno, causerà una perdita molto maggiore di vite umane.

Weisbrot ha dichiarato con chiarezza l’enormità delle politica punitiva degli Stati Uniti contro il Venezuela:

‘Le sanzioni stanno privato i venezuelani di farmaci salvavita, attrezzature mediche, cibo e altre importazioni essenziali. Ciò è illegale in base alla legge statunitense e a quella internazionale e a trattati che gli Stati Uniti hanno sottoscritto. Il Congresso dovrebbe intervenire per fermare questo.’

Proprio come i media industriali accusarono Saddam Hussein del devastante impatto delle sanzioni britannico-statunitensi contro l’Iraq che determinarono la morte di più di un milione di iracheni tra il 1990 e il 2003, la ‘nostra stampa libera’ è unita nell’incolpare Nicolas Maduro, il presidente venezuelano, della crisi economica e umanitaria del paese. Il nuovo rapporto del CEPR confuta tale quadro propagandistico. Sachs sottolinea:

La colpa della crisi economica del Venezuela è regolarmente attribuita interamente al Venezuela. Ma è molto più di così. Le sanzioni statunitensi sono mirate deliberatamente a distruggere l’economia del Venezuela e portare in tal mondo a un cambiamento di regime [grassetto nostro]. E’ una politica infruttuosa, crudele, illegale e fallita, che causa un grave danno al popolo venezuelano’.

Il rapporto evidenzia che:

‘il dolore e le sofferenze inflitte alla popolazione civile possono non essere un danno collaterale, bensì una parte effettiva della strategia per rovesciare il governo’.

In effetti Weisbrot e Sachs sostengono la tesi devastante che le sanzioni:

‘corrisponderebbero alla definizione di punizione collettiva della popolazione civile come descritta nelle convenzioni internazionali di Ginevra e dell’Aja, di cui gli Stati Uniti sono firmatari’.

In un mondo politico e mediatico sensato, questo farebbe notizia.

Reazioni dei media? Il silenzio assoluto in tutto il mondo!

Immaginate se una strage del genere fosse stata causata da Putin…

Come ha sintetizzato la giornalista indipendente Caitlin Johnstone:

‘Per essere chiari, questa atrocità imperdonabile persa prevalentemente sulle spalle dell’amministrazione Trump. […] Immaginate se Trump impiegasse una raffica di missili Tomahawk sulle parti più impoverite di una città densamente popolata del Venezuela, e poi si sentisse tutti dire: ‘Beh, in realtà è stato Maduro a far saltare in aria quella gente, perché non ha voluto fare quello che gli avevamo detto”. […] Le sanzioni sono un’arma di guerra più lenta e più estenuante delle bombe e dei missili, ma sono enormemente superiori quando si tratta di tenere il pubblico addormentato mentre si compiono atti depravati di sterminio di massa.’

Come sempre, i media industriali stanno facendo il lavoro loro richiesto per mantenere il pubblico in uno stato d’ignoranza, o acquiescenza, riguardo ai crimini dell’occidente. ‘Quando la verità è sostituita dal silenzio’, disse una volta il dissidente sovietico Yevgeny Yevtushenko, ‘il silenzio è menzogna’.  Come ha osservato John Pilger nel 2004 dopo l’invasione e l’occupazione dell’Iraq:

‘Avrebbe potuto riferirsi al silenzio sui devastanti effetti dell’embargo. E’ un silenzio che attribuisce ai giornalisti il ruolo di accessori, proprio mentre il loro silenzio ha contribuito a un’invasione illegale e non provocata di un paese indifeso’.  

E un’altro studio sottolinea come solo nel 2017 i cittadini del Venezuela hanno perso in media 11 chili di peso a testa.

 

Fonti:

http://www.medialens.org/index.php/alerts/alert-archive/2019/902-40-000-dead-venezuelans-under-us-sanctions-corporate-media-turn-a-blind-eye.html

https://www.reuters.com/article/us-venezuela-food/venezuelans-report-big-weight-losses-in-2017-as-hunger-hits-idUSKCN1G52HA