Storia di malafede, razzismo e squallido populismo di alcuni nostri politici: Stefano ucciso dai Carabinieri? Era solo un drogato – Desirée in cerca di droga viene uccisa dal negro? Poverina, siamo tutti Desirée, sarai sempre nei nostri cuori…

 

politici

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

Storia di malafede, razzismo e squallido populismo di alcuni nostri politici: Stefano ucciso dai Carabinieri? Era solo un drogato – Desirée in cerca di droga viene uccisa dal negro? Poverina, siamo tutti Desirée, sarai sempre nei nostri cuori…

 

Parliamo di due ragazzi sfortunati.

Due ragazzi che non dovevano morire. E soprattutto non dovevano morire in quel modo.

Cosa li accomuna oltre una morte violenta per mano di ignobili aguzzini? Purtroppo una triste storia di droga. Certa per Desirée, non del tutto per Stefano.

E cosa invece fa divergere le storie di questi ragazzi? La malafede, il razzismo e lo squallido populismo di alcuni nostri politici…

Quante ne abbiamo sentite su Stefano Cucchi? Era solo un drogato …ma era stato ammazzato da Carabinieri, peraltro “ariani”

Per Desirée invece… Povera figlia, siamo tutti Desirée, sarai sempre nei nostri cuori …ma era stata ammazzata da un negro.

Stefano solo un drogato, Desirée una martire, un’eroina, un esempio….

Facciamo qualche nome?

Ignazio La Russa, all’epoca del massacro di Stefano, ministro della Difesa, che appena venne fuori il ‘caso Cucchi’ si affrettò a difendere l’Arma dei Carabinieri. Carlo Giovanardi, secondo il quale Stefano era solo un povero spacciatore che sarebbe morto non per le violenze ma di inedia e di sciopero della fame. Il sindacalista della polizia e leghista Gianni Tonelli, che parlò di ‘vita dissoluta per le quali si pagano le conseguenze’.

E poi l’attuale ministro dell’Interno. Sì, Matteo Salvini, quello che: “Ilaria Cucchi? Mi fa schifo…!”

Signore e Signori, sì, esistono morti di serie A e morti di serie B. E a deciderlo sono gli sciacalli che ci governano…

By Eles

Cari amici Sardi, a Salvini FATE PENA, fatevene una ragione…

 

Salvini

 

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

 

Cari amici Sardi, a Salvini FATE PENA, fatevene una ragione…

 

Salvini commenta le scritte sui muri contro di lui: “I sardi mi fanno pena”

“Domani, giovedì, e venerdì tornerò in Sardegna, ad Olbia, Nuoro, Tortolì, Girasole, Villasimius, Cagliari e Capoterra, anche alla faccia di chi ci vuole male – posta ancora sul social network – Noi andiamo avanti!”

Alla vigilia dell’arrivo in Sardegna compaiono a Cagliari nuove scritte contro Matteo Salvini. Stavolta è stato imbrattato il muro del centro culturale ExMà: “Salvini razzista bairindi (‘vattene’ in lingua sarda, ndr)”. Nei giorni scorsi erano stati affissi anche diversi manifesti contro il leader del Carroccio che replica a distanza sulla sua pagina Facebook. “Salvini muori, Salvini a testa in giù, Salvini vattene. Manifesti e scritte realizzati dai soliti idioti nel Cagliaritano. Fate pena!, scrive”.
“Domani, giovedì, e venerdì tornerò in Sardegna, ad Olbia, Nuoro, Tortolì, Girasole, Villasimius, Cagliari e Capoterra, anche alla faccia di chi ci vuole male – posta ancora sul social network – Noi andiamo avanti!”.
Salvini arriva nell’Isola per una tre giorni che culminerà con la presenza al congresso del Partito Sardo d’Azione (Psd’Az) e un incontro con i rappresentanti dei partiti della coalizione di centrodestra in vista delle regionali di fine febbraio. In questa occasione dovrebbe annunciare il nome del candidato governatore: in pole position il senatore Psd’Az Christian Solinas.

fonte: https://www.globalist.it/mezzogiorno/2018/11/21/salvini-commenta-le-scritte-sui-muri-contro-di-lui-i-sardi-mi-fanno-pena-2033944.html

I razzisti ragionano così: la ragazza in cerca di droga viene uccisa. Povera stella, non ti dimenticheremo – La ragazza va a fare volontariato e viene rapita? Le sta bene se l’è andata a cercare. Non siete razzisti, siete solo dei poveri idioti…

 

razzisti

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

I razzisti ragionano così: la ragazza in cerca di droga viene uccisa. Povera stella, non ti dimenticheremo – La ragazza va a fare volontariato e viene rapita? Le sta bene se l’è andata a cercare. Non siete razzisti, siete solo dei poveri idioti…

I razzisti augurano lo stupro alla cooperante rapita in Kenya: “Tenetevela”, “Peggio per lei”

“Lo Stato non deve pagare per una scriteriata in cerca di emozioni forti” sostiene la signora Fanny.

“Spero che quei selvaggi le insegnino le buone maniere sessuali”. E’ uno dei tanti post beceri sul rapimento di Silvia Romano, cooperante della Onlus Africa Milele, rapita ieri sera in Kenya. La 23enne è stata sequestrata da un commando di uomini armati a Chakama, nella contea di Kilifi, a circa 70 chilometri da Malindi. “Con tutti i poveri italiani che vivono in strada, dormono nei cartoni e non hanno cibo…” scrive Patrizia da Albenga. “Poteva restare qui e occuparsi di aiutare loro! Certo la bontà in casa propria non paga” aggiunge, definendosi come una ‘Libera pensatrice’ di professione. “C’è voluta andare lei”, “se l’è cercata”, “stava a casa e non succedeva”, “in primis alla sua salute doveva pensarci la ragazza stessa” suggerisce Luigi che sulla sua pagina dichiara di lavorare al ministero della Difesa, mentre la bionda Giuseppa interviene con le maiuscole, in pratica urlando su Fb, “Cosa vuole? Tenetevela”.

A preoccupare pare non sia tanto la sorte della ragazza quanto i soldi, un eventuale riscatto. “Lo Stato non deve pagare per una scriteriata in cerca di emozioni forti” sostiene la signora Fanny, sempre su Facebook, ma anche i cinguettii sono dello stesso tenore. “Il problema è andare a fare volontariato in zone pericolose e pretendere che sia il Governo a risolvere i casini” twittano in tanti preoccupati non tanto per la vita della ragazza, quanto per “chi pagherà alla fine?”. “Per me non hanno tutti i torti – conclude Maria -. Chissà quanto ci costerà tirarla fuori”.

Chi è Silvia Romano, la volontaria di 23 anni rapita in Kenya

La ragazza si è laureata a febbraio ed è partita per l’Africa. Lavora in una palestra milanese. Un collega: “Era alla sua seconda esperienza in Kenya, una ragazza appassionata e bravissima”

Si chiama Silvia Romano, ha 23 anni ed è milanese la volontaria italiana della Ong Africa Milele rapita in Kenia ieri sera da una banda di cui ancora non si sa molto. Il rapimento sarebbe avvenuto nella contea di Kilifi. Su Repubblica.it ci racconta chi è Franco Vanni. La ragazza si trovava in Kenia per partecipare a progetti di cooperazione internazionale. Ad agosto, come racconta sulla sua pagina Facebook, era in un orfanotrofio a Likoni con una onlus, e in quella zona sarebbe rimasta fino a ieri sera, quando è stata sequestrata in un attacco in cui cinque persone sono rimaste ferite.

A febbraio Silvia Romano si è laureata a Milano in una scuola per mediatori linguistici per la sicurezza e la difesa sociale con una tesi sulla tratta di esseri umani, dopo il diploma all’istituto tecnico per le attività sociali ‘Giulio Natta’ e lavora in una palestra milanese, la Zero gravity. Un collega della palestra racconta: “Una ragazza appassionata, bravissima. Già alla sua seconda esperienza di volontariato in Kenya. Era tornata in Italia qualche settimana fa, poi era partita nuovamente per l’Africa”. Prima insegnava nella palestra Pro Patria 1883 di Milano, dove raccontano di lei: “Quando era a Milano, insegnava ginnastica artistica alle ragazzine qui da noi. Una persona tranquilla e disponibile”.

fonti:

https://www.globalist.it/news/2018/11/21/i-razzisti-augurano-lo-stupro-alla-cooperante-rapita-in-kenya-tenetevela-peggio-per-lei-2033941.html

https://www.globalist.it/news/2018/11/21/chi-e-silvia-romano-la-volontaria-di-23-anni-rapita-in-kenya-2033929.html

LO STUDIO – Dal 1945 ad oggi gli Stati Uniti – esporta democrazia qui, esporta democrazia lì – ha ammazzato dai 20 ai 30 milioni di esseri umani…

Stati Uniti

 

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

LO STUDIO – Dal 1945 ad oggi gli Stati Uniti – esporta democrazia qui, esporta democrazia lì – ha ammazzato dai 20 ai 30 milioni di esseri umani…

 

STUDIO. Dal 1945 ad oggi gli Stati Uniti responsabili di 20-30 milioni di morti

di Manlio Dinucci* – il manifesto, 20 novembre 2018

Nel riassunto del suo ultimo documento strategico – 2018 National Defense Strategy of the United States of America (il cui testo integrale è segretato) – il Pentagono sostiene che «dopo la Seconda guerra mondiale gli Stati uniti e i loro alleati hanno instaurato un ordine internazionale libero e aperto per salvaguardare la libertà e i popoli dalla aggressione e coercizione», ma che «tale ordine viene ora minato dall’interno da Russia e Cina, le quali violano i principi e le regole dei rapporti internazionali».

Completo ribaltamento della realtà storica. Il prof. Michel Chossudovsky, direttore del Centre for Research on Globalization, ricorda che questi due paesi, classificati oggi come nemici, sono quelli che, quando erano alleati degli Stati uniti durante la Seconda guerra mondiale, pagarono la vittoria sull’Asse nazi-fascista Berlino-Roma-Tokyo con il più alto prezzo in vite umane: circa 26 milioni l’Unione Sovietica e 20 milioni la Cina, in confronto a poco più di 400 mila degli Stati uniti.

Con questa premessa Chossudovsky introduce su Global Research un documentato studio di James A. Lucas sul numero di persone uccise dalla ininterrotta serie di guerre, colpi di stato e altre operazioni sovversive effettuata dagli Stati uniti dalla fine della guerra nel 1945 ad oggi: esso viene stimato in 20-30 milioni. Circa il doppio dei caduti della Prima guerra mondiale, di cui si è appena celebrato a Parigi il centenario della fine con un «Forum della pace».

Oltre ai morti ci sono i feriti, che spesso restano menomati: alcuni esperti calcolano che, per ogni persona morta in guerra, altre 10 restino ferite. Ciò significa che i feriti provocati dalle guerre Usa ammontano a centinaia di milioni.

A quello stimato nello studio si aggiunge un numero inquantificato di morti, probabilmente centinaia di milioni, provocati dal 1945 ad oggi dagli effetti indiretti delle guerre: carestie, epidemie, migrazioni forzate, schiavismo e sfruttamento, danni ambientali, sottrazione di risorse ai bisogni vitali per coprire le spese militari.

 Lo studio documenta le guerre e i colpi di stato effettuati dagli Stati uniti in oltre 30 paesi asiatici, africani, europei e latino-americani. Esso rivela che le forze militari Usa sono direttamente responsabili di 10-15 milioni di morti, provocati dalle maggiori guerre: quelle di Corea e del Vietnam e le due contro l’Iraq. Altri 10-14 milioni di morti sono stati provocati dalle guerre per procura condotte da forze alleate armate, addestrate e comandate dagli Usa, in Afghanistan, Angola, Congo, Sudan, Guatemala  e altri paesi.

La guerra del Vietnam, estesasi a Cambogia e Laos, provocò un numero di morti stimato in 7,8 milioni (più un enorme numero di feriti e danni genetici generazionali dovuti alla diossina sparsa dagli aerei Usa).

La guerra per procura negli anni Ottanta in Afghanistan fu organizzata dalla Cia che addestrò e armò, con la collaborazione di Osama bin Laden e del Pakistan, oltre 100 mila mujaidin per combattere le truppe sovietiche cadute nella «trappola afghana» (come dopo la definì Zbigniew Brzezinski, precisando che l’addestramento dei mujaidin era iniziato nel luglio 1979, cinque mesi prima dell’invasione sovietica dell’Afghanistan).

Il colpo di stato più sanguinoso fu organizzato nel 1965 in Indonesia dalla Cia: essa fornì agli squadroni della morte indonesiani la lista dei primi 5 mila comunisti e altri da uccidere. Il numero dei trucidati viene stimato tra mezzo milione e 3 milioni.

Questo è «l’ordine internazionale libero e aperto» che gli Stati uniti, indipendentemente da chi siede alla Casa Bianca, perseguono per «salvaguardare i popoli dalla aggressione e coercizione».

tramite: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-studio_dal_1945_ad_oggi_gli_stati_uniti_responsabili_di_2030_milioni_di_morti/82_26130/

Terra dei Fuochi, Di Maio: “Sembra incredibile, ma ci rimproverano di non stare facendo in 5 mesi quello che gli altri non hanno fatto in 20 anni”

 

Terra dei Fuochi

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Terra dei Fuochi, Di Maio: “Sembra incredibile, ma ci rimproverano di non stare facendo in 5 mesi quello che gli altri non hanno fatto in 20 anni”

“Sembra incredibile, ma ci rimproverano di non stare facendo in 5 mesi quello che gli altri non hanno fatto in 20 anni”.

Lo ha scritto il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook.

“Ma nessun problema,” ha proseguito il vicepremier “accettiamo di buon grado la sfida di fare in pochi mesi quello che gli altri o non hanno fatto o hanno contribuito a peggiorare. Se il protocollo che abbiamo firmato oggi lo avessero firmato 10 anni fa, oggi staremmo tutti molto meglio”.

“Quando nella Terra dei fuochi abbiamo iniziato a combattere combustione e interramento,” ha ricordato Di Maio “si sono inventati la combustione degli impianti, e magari poi la camorra se ne inventerà un’altra ancora. Ma noi non dobbiamo darle respiro: i camorristi dovranno morire di fame”.

“Ero certo che nominando Sergio Costa ministro dell’Ambiente” ha spiegato “avremmo avuto la sicurezza di sapere come affrontare la Terra dei Fuochi. Girando la faccia dall’altra parte l’abbiamo creata anche un po’ noi la Terra dei Fuochi, ma ora basta. Adesso dovete chiedere a tutti gli Enti pubblici di rispettare quello che c’è scritto nel Protocollo, da cittadini responsabili e informati”.

“Noi non vi lasceremo mai soli, non fatelo nemmeno voi. Oggi il presidente Giuseppe Conte ha spiegato ad Aurora che il governo non ha la bacchetta magica, ma lei gli ha dato una grande risposta: ‘Non c’è bisogno della bacchetta magica, la bacchetta magica dobbiamo essere noi’. Impariamo a memoria la lezione di questa piccola grande donna,” ha concluso Di Maio.

Ieri il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, a margine della riunione con gli altri ministri, ha scritto su Facebook:

“Lo abbiamo promesso e lo stiamo facendo: abbiamo portato in terra dei fuochi il nostro piano operativo per affrontare fin dalla radice il dramma dei roghi tossici, che lasciano nell’angoscia migliaia di cittadini. Sono più di 25 azioni che vedono coinvolti tra gli altri ministri Alfonso Bonafede Luigi Di Maio Barbara Lezzi Giulia Grillo e proprio con loro lo abbiamo portato questa sera sul palco a Caivano per dire a tutti i cittadini che combattono contro l’inquinamento che non sono soli”.

tratto da: https://www.silenziefalsita.it/2018/11/20/terra-dei-fuochi-di-maio-sembra-incredibile-ma-ci-rimproverano-di-non-stare-facendo-in-5-mesi-quello-che-gli-altri-non-hanno-fatto-in-20-anni/

La Turchia si è presa la Pernigotti? Un regalo dell’Unione Europea – Un’altra porcata contro il Made in Italy…!

 

Pernigotti

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

La Turchia si è presa la Pernigotti? Un regalo dell’Unione Europea – Un’altra porcata contro il Made in Italy…!

La Turchia si è presa la Pernigotti grazie all’aiuto dell’Unione Europea

Non è soltanto una questione di affezione al marchio, così come di empatia verso le 120 famiglie a cui a breve rischia di mancare la propria fonte di reddito. La paventata chiusura della fabbrica della Pernigotti è un affare che evidenzia la penalizzazione dell’Italia. Roma non sta soltanto, come oramai da 25 anni a questa parte, svendendo tutti i propri gioielli imprenditoriali, grandi o piccoli. Il caso dei cioccolatini della Pernigotti dimostra la costante penalizzazione del nostro paese e dei nostri prodotti operata dall’Unione Europea.

Da dove nasce il caso Pernigotti

Lo stabilimento dei gianduiotti e dei cioccolatini di Novi Ligure è un pezzo di storia del Piemonte ed uno dei tanti casi di successo della piccola e media impresa italiana. Paolo Pernigotti, figlio del fondatore di un’azienda che in origine era una semplice drogheria a Novi Ligure, nel 1927 intuisce le potenzialità del cioccolato piemontese per eccellenza ed è il primo a porre in essere una produzione industriale del prodotto. Da allora è una crescita continua, il marchio diventa tra i più famosi del Made in Italy. La fabbrica dà inoltre lavoro a centinaia di famiglie, a cui vanno aggiunti decine di lavoratori dell’indotto. Una storia di successo dunque, con il gianduiotto che viene esportato in tutto il mondo. Una storia però che purtroppo per eventi tragici non può continuare nel solco della tradizione di famiglia. Se infatti a Paolo Pernigotti succede il figlio Stefano, quest’ultimo nel 1980 vede entrambi i figli morire in un incidente stradale in Uruguay e rimane senza eredi. Così nel 1995 decide di vendere alla Averna.

La Pernigotti però rimane italiana, ma solo per un altro ventennio: nel 2013 la famiglia Averna vende tutto alla multinazionale turca Toksöz. Presagio di quanto di drammatico sta accadendo dal 6 novembre scorso, quando cioè l’azienda con sede ad Istanbul decide di portare in Turchia lo stabilimento senza però rinunciare al marchio. In poche parole, le etichette della Pernigotti dovrebbero ancora indicare gianduiotti e cioccolatini ma non più italiani. Tutto, secondo i piani della Toksöz, dovrebbe essere definitivamente prodotto in Turchia. Ed è qui che entrano in gioco i recenti provvedimenti europei ed i rapporti tra Bruxelles ed Ankara.

L’Ue chiude un occhio sulle tossine turche ed Erdogan ringrazia

Come spiega Carlo Cambi su La Verità, la mossa non del tutto inattesa della Toksöz viene facilitata dalla politica adottata dall’Unione europea in tema di alimenti ed agricoltura. Nel 2013 entra infatti in vigore il regolamento 274/2012, le cui norme vanno a disciplinare l’ingresso di prodotti alimentari nel territorio dell’Ue. Nel regolamento, tra le altre cose, si determina l’importazione di determinati prodotti alimentari da alcuni paesi terzi a causa del rischio di contaminazione da aflatossine. Ma, tra le norme, emerge anche un fatto che appare determinante per le future politiche comunitarie in tema alimentare: vengono ridotti i test sui prodotti importati da alcuni Paesi. In particolare, controlli meno stringenti e meno severi iniziano ad essere disposti per le nocciole turche. Ankara è il primo Paese produttore di nocciole, subito dietro vi è l’Italia. Appare palese il primo sgarbo a Roma: si favoriscono le nocciole anatoliche, a discapito di quelle italiane che pure per qualità risultano di gran lunga le migliori.

Ma una decisione del genere pone un’azienda come la Toksöz nella condizione di considerare più remunerativo produrre ovviamente in Turchia, piuttosto che lasciare la fabbrica in Italia. Con controlli meno stringenti, è possibile portare in Europa le nocciole ed i prodotti da esse derivati senza grossi problemi. Ecco dunque da dove nasce la crisi che dal 6 novembre scorso tiene sotto scacco 120 famiglie dello storico stabilimento di Novi Ligure. Un vero e proprio favore fatto ad Erdogan che, a dispetto di una retorica politica europea che spesso lo condanna sul fronte del rispetto dei diritti umani, riceve da Bruxelles e non solo vantaggi ed onori quando di mezzo ci sono in ballo miliardi e commercio. E così l’Italia, oltre a rischiare di perdere un suo marchio storico, vede le proprie nocciole sprofondare nel confronto con quelle turche. Tutto questo poi grazie al “fuoco amico” europeo.

La politica Ue penalizza la salute

Se già di per sé è grave che un paese come l’Italia venga spogliato, anche grazie alle politiche comunitarie, delle proprie eccellenze, la situazione diventa ancora più inquietante sul fronte della salute. Le nocciole turche infatti sono tra le più tossiche al mondo. A dirlo sono diversi enti internazionali, ma in Italia da anni è la Coldiretti a lanciare l’allarme: le nocciole turche sono in compagnia delle arachidi cinesi, del peperoncino afgano, del pesce vietnamita e del riso birmano tra i prodotti agricoli d’importazione più pericolosi. Esse contengono una quantità importante di aflatossine, risultano molto cancerogene e ad un meticoloso controllo delle autorità sarebbero respinte dal territorio comunitario. Ma, come detto sopra, dal 2013 i test per i prodotti turchi sono molto più allentati.

“Lo scopo di Bruxelles è chiaro – scrive ancora Carlo Combi – fare entrare nel continente prodotti agricoli ed esportare tecnologia”. Ma questa strategia penalizza ovviamente l’Italia, principale produttore agricolo del continente. E, oltre a questo, mette in seria discussione il diritto alla salute favorendo l’ingresso di prodotti dalla dubbia qualità da paesi terzi. Non solo Pernigotti e salvaguardia di lavoro ed italianità: dietro questa storia c’è molto altro. C’è la miopia di Bruxelles, i favori concessi ad Erdogan ed il baratto ignobile tra commercio e diritto alla salute.

 

 

tratto da: http://www.occhidellaguerra.it/caso-pernigotti-come-l-europa-ha-scaricato-l-italia-ed-ha-favorito-erdogan/

Vergognoso – La Francia si fa finanziare il debito dai paesi Africani! Ecco lo scandalo CFA (Franco Centrafricano) – Mandi qualche Euro per una scuola o un ospedale in Senegal? Stai sostenendo le finanze francesi…

 

Francia

 

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Vergognoso – La Francia si fa finanziare il debito dai paesi Africani! Ecco lo scandalo CFA (Franco Centrafricano) – Mandi qualche Euro per una scuola o un ospedale in Senegal? Stai sostenendo le finanze francesi…

 

LA FRANCIA SI FA FINANZIARE IL DEBITO DAI PAESI AFRICANI! Svelato lo scandalo del CFA

Un video, in Italiano (ma speriamo presto di tradurlo in francese) rivela lo scandalo del CFA, il Franco Centrafricano, in una profondità che non era mai stata spiegata sinora. In questo caso funzionari bancari africani e  professori universitari ci rivelano lo scandaloso traffico che finanzia il debito francese.

Quando mandate un euro in Africa, per un aiuto umanitario , voi pensate di aiutare i poveri nei paesi francofoni, ma , in realtà, state finanziando le finanze di Parigi. Spieghiamo i passaggi:

  • Mandate l’euro per la scuola in Senegal;
  • l’Euro va a Parigi;
  • Parigi  trattiene l’euro, lo cambia in franco CFA, ma SOLO LA META’ viene mandata in Africa.
  • Questi  euro depositati in Francia sono investiti in Titoli di Stato francesi.

Attualmente il professore afferma che siano solo 10 miliardi, ma siamo sicuri? Non è che la cifra è molto più alta se poi l’Italia a avesse una decina o ventina di miliardi di riserve libere da giostrarsi sul mercato vedreste come lo spread sarebbe più controllato….

Comunque vi lasciamo all’ascolto di TABLOID:

 

Fonti:

https://scenarieconomici.it/la-franci…

https://www.facebook.com/NightTabloid…

Al Sud Salvini vuole gli inceneritori. Al Nord porta avanti la battaglia contro gli inceneritori… Non trovate che c’è qualcosa che non quadra? Forse se crepa un meridionale è meno importante?

 

inceneritori

 

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Al Sud Salvini vuole gli inceneritori. Al Nord porta avanti la battaglia contro gli inceneritori… Non trovate che c’è qualcosa che non quadra? Forse se crepa un meridionale è meno importante?

Correva l’anno 2014, a Ferrara Matteo Salvini scendeva in piazza al fianco di chi manifestava contro l’inceneritore di Cassana, rivendicando per la Lega il primato della battaglia ambientalista sui rifiuti.

Nel 2018, come ministro, a Napoli, immagina invece di costruire un termovalorizzatore per ogni provincia della regione Campania.

Non trovate che c’è qualcosa che non quadra?

Forse se crepa un meridionale è meno importante?

Dicevamo, era il 2014. Il sig. Matteo Salvini si precipitò a Cassana, frazione del comune di Ferrara, in Emilia-Romagna per portare avanti la lotta contro gli inceneritori.  Ci tornò poi due anni dopo da leader della Lega Nord. Perché? Semplice: va all’inceneritore di Cassana, per  manifestare contro l’impianto: “Noi questa battaglia la stiamo facendo da vent’anni” dirà ai giornali locali, lasciando intendere che contro gli inceneritori lui si è schierato anche prima del Movimento Cinque stelle.

Ma lì era il nord… Oggi Matteo non è più ambientalista, è inceneritorista!

“Io sono per costruire e non per i no, perché con i no non si va da nessuna parte. Questo vale soprattutto per gli enti locali, penso a tutti quei sindaci e alla stessa Regione Campania che ha sempre detto no, no, no e con i rifiuti cosa facciamo? Li facciamo gestire alla camorra?”.

Insomma Sì agli inceneritori in Campania. Uno per ogni provincia… Oggi Matteo non è più ambientalista. Sulla pelle dei meridionali si può fare anche questo…

Quello del marzo scorso non era solo un voto, era anche un test di intelligenza e Voi, cari meridionali che avete votato Salvini, lo avete fallito miseramente…

By Eles

Il grande sfogo della consigliera regionale contro i dirigenti del Pd: “Ritiratevi tutti” …Finalmente qualcuno che comincia a capire… Finalmente qualcuno che dice qualcosa per il bene della sinistra Italiana… Finalmente…

 

Pd

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Il grande sfogo della consigliera regionale contro i dirigenti del Pd: “Ritiratevi tutti” …Finalmente qualcuno che comincia a capire… Finalmente qualcuno che dice qualcosa per il bene della sinistra Italiana… Finalmente…

Lo sfogo della consigliera regionale contro i dirigenti del Pd: “Ritiratevi tutti”

Lei è Katia Tarasconi, consigliera regionale in Emilia Romagna. E oggi il suo sfogo durante la direzione del Pd ha sorpreso molti, ottenendo anche molti applausi. “Ritiratevi tutti”, è l’appello che rivolge ai dirigenti del partito. “Lo spazio a Salvini e ai Cinque Stelle lo abbiamo lasciato noi con le nostre divisioni e la nostra presunzione, guardate che ne abbiamo tanta. Noi parliamo di fuoco amico, ma il fuoco vero è arrivato dalla gente”. E Tarasconi accusa ancora: “Siete accecati dalle vostre divisioni e ambizioni personali da non capire che la gente non ci segue più”.

Da Fanpage

UN VERGOGNOSO SCIACALLAGGIO – In Grecia si muore, ma la Germania non ha scrupoli a incassare 1,34 miliardi di Euro l’anno di profitti sui prestiti – E non dimenticate che queste carogne hanno definito noi Italiani “scrocconi”…!

 

Germania

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

UN VERGOGNOSO SCIACALLAGGIO – In Grecia si muore, ma la Germania non ha scrupoli a incassare 1,34 miliardi di Euro l’anno di profitti sui prestiti – E non dimenticate che queste carogne hanno definito noi Italiani “scrocconi”…!

 

Da Il Sole 24 Ore

La Germania incassa 1,34 miliardi di euro di profitti su prestiti ad Atene

a notizia rischia di riaprire vecchie ferite tra Berlino e Atene perché arriva proprio il giorno dopo la concessione di una laurea honoris causa al presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, all’Università Aristotele di Salonicco che ha provocato dimostrazioni di protesta con spiegamento di forze di polizia a difesa della cerimonia. La Germania ha incassato 1,34 miliardi di euro dall’inizio della crisi greca nel 2009. Lo ha indicato il quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung. Si tratta dei profitti ottenuti grazie agli interessi dei prestiti ad Atene. In sostanza, la banca di sviluppo tedesca Kfw (Kreditanstalt fur Wiederaufbau) ha incassato 393 milioni di euro sui prestiti di 15,2 miliardi alla Grecia nel 2010. Tra il 2010 e il 2012, il programma di riacquisto di titoli ellenici da parte delle banche centrali della zona euro ha fatto registrare alla Bundesbank profitti per 952 milioni di euro.

Un bel gruzzoletto. I numeri sono emersi grazie a un’interrogazione parlamentare presentata al Bundestag dal movimento dei Verdi al ministero delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble. I Verdi, attraverso le parole di Sven-Christian Kindler, hanno criticato il comportamento tedesco nei confronti della Grecia: «Sarà anche legale che la Germania guadagni sulla crisi della Grecia, ma non è legittimo nel senso morale della solidarietà».

 I profitti sono arrivati alla Bundesbank, la banca centrale tedesca, per aver partecipato come le altre banche dell’eurozona, al programma Securities Market Programme (SPM) dal 2010 al 2012 sotto l’egida della Banca centrale europeaall’epoca diretta da Jean-Claude Trichet. La Bce ha incassato più di 1,1 miliardi di euro nel 2016 in interessi su un ammontare di 20 miliardi di bond greci acquistati attraverso lo SMP, bond che erano stati venduti sul mercato secondario da banche soprattutto francesi, olandesi e tedesche timorose di un haircut, un taglio del valore facciale delle obbligazioni. Quest’anno i profitti ammonteranno a 901 milioni di euro quando verranno ancora distribuiti ai 19 stati dell’eurozona. Dal 2015 la Germania ha raccolto 952 milioni di euro come profitti del programma SMP.

Il bilancio tedesco ha registrato, sotto l’attenta regìa del ministro conservatore e artefice dell’austerità nell’eurozona, Wolfgang Schaeuble, un surplus di 6,2 miliardi di euro nel 2016. I Verdi tedeschi hanno sottolineato che anche i profitti ricavati dalla crisi greca hanno aiutato a raggiungere questo obiettivo. Ma questa osservazione non sembra aver scalfito la posizione di Schaeuble.

Nel biennio tra il 2013 e il 2015 l’Ue aveva deciso che i profitti generati dai bond greci fossero restituiti da Francoforte alle banche centrali di ogni Paese, che poi li avrebbero rigirati ad Atene per alleggerire il suo pesante fardello del debito che viaggia al 179% del Pil. Ma poi nel 2015 a seguito di un referendum e uno scontro tra Governo Tsipras e creditori internazionali questa procedura è stata interrotta e gli stati si sono tenuti gli interessi del 2015 e 2016.

Nell’ultimo eurogruppo tenutosi a Lussemburgo dopo aver trovato l’accordo per l’esborso di una tranche di aiuti per 8,5 miliardi (serviti a pagare 7 miliardi di euro di bond in scadenza e in mano alla Bce) i creditori hanno manifestato l’intenzione di restituire i profitti guadagnati dai bond greci se Atene avrà rispettato tutti gli impegni prioritari entro il 2018, ma solo quelli realizzati nel 2017.

Il Fmi pur restando nel programma non ha partecipato all’esborso della quota relativa alla tranche di 8,5 miliardi di euro perché non ritiene sostenibile l’attuale livello del debito greco.

tratto da: https://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2017-07-14/la-germania-incassa-134-miliardi-euro-profitti-prestiti-ad-atene-195033.shtml?uuid=AE8XAjxB&fbclid=IwAR3bJE_2PGzfuDjinZ6VHWvSyL0QR-H4Kfyoc0_Ky8HQhY7YBOVxUVyClDU